La denuncia di una docente maceratese: "Io sostituita da una supplenza, gli alunni meritano stabilità"
Un appello accorato arriva dal mondo della scuola. A lanciarlo è L.B., insegnante di ruolo della scuola primaria, che in una lettera aperta esprime il proprio disagio per la mancata possibilità di garantire la continuità didattica ai suoi alunni.
La docente, costretta a cambiare sede a causa di vincoli burocratici e decisioni amministrative, sottolinea le ricadute che questa situazione avrà non solo sul suo percorso professionale, ma soprattutto sulla crescita e sulla serenità degli studenti più piccoli.
Di seguito pubblichiamo integralmente la sua testimonianza:
La continuità a scuola, un valore dimenticato?
"Sono un'insegnante di ruolo della scuola primaria e vorrei condividere un pensiero che nasce da un’esperienza personale, ma che credo riguardi molti colleghi e soprattutto tanti bambini.
Nonostante le richieste da parte della mia scuola e la mia disponibilità a rimanere, non mi è stato possibile continuare a insegnare nella stessa sede, con gli stessi alunni, in quanto risultata perdente posto e rientrata in utilizzazione quest'anno. Il mio posto verrà ora coperto attraverso una supplenza, suddivisa in due spezzoni da 12 e 9 ore (21 ore). Questo significa che i bambini non avranno un docente stabile e, paradossalmente, mancherà persino un’ora di insegnamento al completamento di ore di didattica frontali (22 ore più 2 di programmazione).
Chi lavora con i più piccoli sa quanto la continuità sia importante: non è soltanto una questione di didattica, ma soprattutto di relazioni, fiducia e sicurezza. Un insegnante non trasmette soltanto conoscenze, ma accompagna i bambini in un percorso di crescita che richiede tempo, costanza e stabilità.
È naturale chiedersi: non sarebbe stato possibile organizzare le ore? Non si poteva trovare una soluzione che garantisse il diritto dei bambini a crescere con la guida di un insegnante che già conoscono e con cui hanno costruito un legame?
Forse la scuola interessa poco? O forse ci si dimentica troppo facilmente che, dietro i numeri, le ore e le pratiche burocratiche, ci sono volti, storie e legami che hanno un valore educativo insostituibile.
Io credo che la scuola meriti più attenzione. E che i nostri alunni meritino di più.
Si ricorda inoltre che alla scuola arriveranno anche le ore previste dal decreto 'sisma sicurezza'. Non si comprende quindi perché l'Ufficio Scolastico Provinciale non abbia tenuto conto anche di questo elemento prima di prendere la decisione.
Il mio auspicio è che in futuro si possa dare maggiore considerazione alla continuità didattica, perché investire nella stabilità degli insegnanti significa investire nella serenità e nel benessere dei bambini".
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