
Scuola e università

UniMc,Roberta Biagiarelli torna al Macerata Humanities Festival con “Figlie dell’epoca. Donne di pace in tempo di guerra”
Domani, lunedì 13 ottobre, la Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” dell’Università di Macerata propone due appuntamenti che intrecciano memoria, impegno civile e riflessione contemporanea nell’ambito del Macerata Humanities Festival. Si comincia nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 18.30, nell’Aula Verde del Polo Pantaleoni, con il Laboratorio balcanico, un seminario a più voci dedicato alla presentazione del podcast e del cortometraggio realizzati a Srebrenica da studentesse e studenti delle Scuole Superiori di Ateneo. I due lavori nascono dall’esperienza formativa vissuta in Bosnia-Erzegovina la scorsa estate e restituiscono, attraverso linguaggi diversi, un intenso racconto di incontro e consapevolezza nei luoghi della memoria. La giornata proseguirà la sera, alle 21.15, al Teatro della Società Filarmonico Drammatica, con lo spettacolo “Figlie dell’epoca. Donne di pace in tempo di guerra” di e con Roberta Biagiarelli, attrice e autrice che da anni porta avanti una ricerca teatrale sui temi della memoria e dell’impegno civile. Dopo il successo dello scorso anno, Biagiarelli torna a Macerata con un lavoro che riporta alla luce le storie delle donne che, durante la Prima guerra mondiale, scelsero la via della pace. Lo spettacolo ricostruisce il Congresso Internazionale delle Donne dell’Aia del 1915, quando oltre mille delegate provenienti da tutta Europa e dall’America si riunirono per chiedere la fine del conflitto e proporre strumenti di diplomazia e cooperazione. Sul palco, l’attrice dà voce a figure come la stilista Rosa Genoni e la crocerossina Margherita Parodi Kaiser, intrecciando le loro esperienze alle domande del presente sul ruolo delle donne nei processi di trasformazione sociale e politica. L’ingresso allo spettacolo è libero fino a esaurimento posti.

Civitanova, Premio Saba Pistilli: riconosciuta "l’eccellenza umana" di due studenti
È stato un pomeriggio ricco di emozioni, riflessioni e gratitudine quello di venerdì 10 ottobre all’Auditorium dell’IIS Bonifazi-Corridoni, dove due studenti, Carlo Attilio Gaetani e Sofia Tanoni, hanno ricevuto una borsa di studio di 500 euro ciascuno. Il riconoscimento, dedicato alla memoria di Saba Pistilli, è stato voluto dalle famiglie Ricci-Pistilli in collaborazione con l’Istituto e il Comune di Civitanova Marche, come premio per l’“eccellenza umana”. Ma cosa si intende per eccellenza umana? In Gaetani la commissione ha riconosciuto “l’impegno costante e la capacità comunicativa che hanno favorito un clima inclusivo in classe, rendendolo un esempio positivo per tutti. La sua forza risiede nella gentilezza e nella capacità di mettersi al servizio degli altri con naturalezza e determinazione”.Tanoni, invece, si è distinta per “l’altruismo e la solidarietà verso i compagni, soprattutto quelli con disabilità, che ha sempre aiutato con la massima disponibilità, favorendo la loro inclusione anche fuori dalla scuola. È inoltre molto attiva nel sociale, svolge attività di volontariato, partecipa a eventi di beneficenza e insegna musica a titolo gratuito”. Una menzione speciale è andata anche agli altri candidati alle borse di studio — Luca Luciani, Matteo Savoretti, Noemi Ginger Starnoni ed Elisabetta Vitali — tutti definiti “veri esempi di quella meglio gioventù che troppo spesso si pensa non esista più”. Durante la cerimonia, Roberto Ricci, compagno di Saba, ha ricordato che l’obiettivo del premio è quello di “mettere un piccolo seme nel percorso della vostra vita, premiando chi può essere da esempio e guida per gli altri”. Momenti di intensa commozione hanno accompagnato anche le parole della mamma e della sorella di Saba, presenti in sala, che hanno visto l’eredità della loro cara germogliare negli occhi dei ragazzi. L’incontro è stato arricchito dall’intervento del noto medico e psicoterapeuta Alberto Pellai, autore e divulgatore sui temi dell’educazione emotiva, che ha tenuto una lectio dal titolo “Connessi ma distanti. Luoghi di vita e relazioni autentiche nell’era digitale”. Pur non avendo conosciuto Saba personalmente, Pellai ha colto un legame profondo con il suo messaggio educativo: “I ragazzi in lei hanno trovato un adulto appassionato della sua adultità, capace di comunicare la bellezza di abitare la vita. Quando i nostri figli ci guardano – ha detto – non devono vedere adulti stanchi, ma persone contente, perché solo così capiranno che vale la pena crescere e diventare grandi”. Nel suo ricordo personale, l’ex dirigente Claudio Bernacchia ha definito Saba “un’educatrice di successo perché metteva sempre al centro il bene dei ragazzi, senza cercare affermazione personale”. L’evento si era aperto con i saluti della dirigente prof.ssa Angela Fiorillo, che ha sottolineato “la novità di un premio nato per valorizzare non solo le competenze scolastiche, ma soprattutto quelle relazionali, sociali ed empatiche”.Presente anche Barbara Capponi, assessore alla Scuola e ai Servizi sociali del Comune di Civitanova, che ha spiegato: “L’unico voto che abbiamo considerato è stato quello della condotta, perché ciò che volevamo premiare era la capacità di costruire relazioni autentiche”. A presentare la cerimonia è stata la prof.ssa Patrizia Patrizi, che ha collaborato con le famiglie Ricci-Pistilli e con le amiche di infanzia di Saba — Isabella Mantovani, Carla Galanti e Maria Ercoli — per la realizzazione del premio. A rendere ancora più intensa l’atmosfera, la voce della studentessa Nadia Scotti, accompagnata dalla docente Federica Pantanetti, che ha emozionato il pubblico con il brano “Essere umani” di Marco Mengoni.Un ringraziamento speciale è andato agli studenti del 4° Turistico per l’accoglienza e a quelli del 5A Grafico per video e fotografie. Il pomeriggio si è concluso con l’inaugurazione di un’aula dedicata a Saba Pistilli, uno spazio che sarà riservato all’ascolto e al dialogo, nel segno di quella umanità generosa che lei ha saputo trasmettere a intere generazioni di studenti.

Quando Overtime incontra Humanities: Stefano Fresi si racconta tra palco, sport e vita
Piazza Vittorio Veneto ha accolto il pubblico dell’Overtime Festival con uno degli appuntamenti più attesi di questa edizione: “Raccontarsi in scena”, dialogo tra l’attore Stefano Fresi e il Magnifico Rettore dell’Università di Macerata John McCourt, moderato con ironia e ritmo da Marco Ardemagni di Rai Radio 2. Un evento realizzato in collaborazione con Unimc, che ha intrecciato parole, riflessioni e aneddoti sul mestiere dell’attore, il valore dello sport e l’importanza della cultura nelle scuole e nella società. Fresi ha raccontato il suo rapporto con lo sport, vissuto da spettatore appassionato ma anche da praticante curioso: “Ho provato un po’ di tutto: calcio, basket, tennis… Lo sport è fondamentale, ti insegna il gioco di squadra, come il teatro e il cinema. Dovrebbe essere molto più presente nelle scuole, insieme alla musica e al teatro”. A colpire il pubblico, anche la sua dichiarazione d’amore per la Sardegna: “È casa. Mi ha formato. L’unica cosa che odio della Sardegna è che non ci sono nato”. Il dialogo ha poi toccato il cuore del mestiere d’attore, esplorando la distanza e il legame tra l’interprete e i personaggi: "Nei personaggi cerco di mettere il meno possibile di me, ma a volte qualcosa emerge. Nel terzo atto dello spettacolo di stasera, Dioggene, c’è molto di me: quel senso di disincanto, di consapevolezza, di verità conquistata col tempo. È la parte in cui i suoi pensieri assomigliano ai miei". Lo spettacolo, in scena alle 21:15 al Teatro Lauro Rossi, è un viaggio teatrale in tre atti, scritto e diretto da Giacomo Battiato, che mescola epoche e linguaggi: dal volgare toscano del Medioevo alla lingua contemporanea, fino al romanesco. “È uno spettacolo difficile, ma proprio per questo stimolante. Ci permette di riflettere sull’umana stupidità, sulla violenza, sulla guerra – temi eterni, raccontati con parole diverse ma con lo stesso sguardo critico”. Anche il rettore McCourt ha sottolineato l’importanza dell’incontro tra cultura umanistica e sportiva: “Overtime e Humanities Festival si sposano perfettamente. Insieme promuovono la nostra città da due punti di vista diversi ma complementari. Portare Fresi a Macerata è stato un lavoro di squadra, ed è proprio lavorando insieme che si ottengono i migliori risultati”. Il pomeriggio si è così trasformato in un dialogo autentico, denso di contenuti, dove si è parlato di scena, di palco e di realtà. Con la leggerezza profonda di chi, come Fresi, sa raccontare il mondo partendo da sé – per arrivare, sempre, agli altri.

L'Università di Camerino vola in Romania per gli incontri internazionali di KreativEU
Una delegazione dell’Università di Camerino, guidata dal rettore Graziano Leoni e composta dal prorettore vicario Emanuele Tondi e dai professori Alessandro Delpriori e Graziella Roselli, ha partecipato nei giorni scorsi agli incontri internazionali organizzati dall’Università “Valahia” di Târgoviște (Romania) nell’ambito dell’Alleanza Europea KreativEU. KreativEU è una rete universitaria sostenuta dalla Commissione Europea, nata per promuovere la cooperazione accademica, l’innovazione educativa e la valorizzazione culturale tra le università partner. Le giornate di confronto hanno visto la partecipazione dei rettori e dei rappresentanti delle undici università che compongono l’Alleanza, offrendo un’importante occasione per discutere strategie comuni per lo sviluppo dell’istruzione superiore europea, con particolare attenzione a sostenibilità, innovazione e diversità culturale. Durante l’iniziativa, la Commissione Nazionale della Romania per l’UNESCO ha evidenziato le sinergie tra KreativEU e il programma UNITWIN, volto a rafforzare la cooperazione accademica internazionale. L’Università di Camerino, partner di UNITWIN, conferma così la propria vocazione alla collaborazione globale nella ricerca e nella formazione. In occasione della cerimonia, è stato inoltre conferito il titolo di Dottore Honoris Causa al professor João Paulo Pereira de Freitas Coroado, presidente del Politécnico di Tomar (Portogallo) e dell’Alleanza KreativEU, per il suo impegno nel promuovere un modello europeo di università aperta, inclusiva e culturalmente radicata. “La partecipazione dell’Università di Camerino agli incontri di Târgoviște rappresenta un momento significativo nel consolidamento della nostra presenza in KreativEU – ha sottolineato il rettore Leoni –. L’Alleanza ci permette di sviluppare progetti comuni, scambi formativi e iniziative di ricerca che rafforzano la cooperazione accademica e culturale in Europa, in linea con i valori promossi da Umesco e Unitwin”. Con questa partecipazione, Unicam conferma il proprio ruolo attivo nelle reti europee e internazionali di eccellenza, contribuendo a costruire un futuro dell’università fondato su creatività, innovazione e sostenibilità.

Collaborazione scientifica tra Unicam e il premio Nobel per la Chimica 2025 Omar M. Yaghi
Grande soddisfazione all’Università di Camerino anche per l’assegnazione del Premio Nobel per la Chimica 2025 al professor Omar M. Yaghi, docente all’Università della California, Berkeley, tra i massimi esperti internazionali nel campo dei Materiali a Struttura Metal-Organica (MOF).Il professor Claudio Pettinari, ordinario di Chimica Generale e Inorganica presso la Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam, e il suo gruppo di ricerca, infatti, collaborano da tempo con il professor Yaghi, condividendo interessi di ricerca sullo sviluppo e sull’applicazione dei MOF, materiali innovativi con straordinarie potenzialità nei settori dell’energia sostenibile, della cattura della CO₂ e della purificazione dell’acqua. Il legame tra il professor Yaghi e l’Università di Camerino risale al 2015, quando fu ospite d’onore del Congresso Nazionale della Divisione di Chimica Inorganica della Società Chimica Italiana, organizzato proprio a Camerino dal gruppo di ricerca coordinato dal prof. Pettinari. Successivamente, nel 2021, il professor Yaghi è intervenuto online nell’ambito di un incontro scientifico della Scuola di Chimica Organometallica, offrendo ai giovani ricercatori e ricercatrici partecipanti una lectio magistralis sui più recenti sviluppi dei reticoli cristallini porosi. Due giovani ricercatori Unicam in Chimica, poi, Alessia Tombesi e Giorgio Mercuri, sono stati di recente ospitati nel gruppo di ricerca del professor Yaghi in California. La dottoressa Tombesi, in particolare, è risultata vincitrice di una selezione nazionale indetta dal Ministero dell’Università e della Ricerca e grazie all’accordo tra Unicam e la University of Californi, ha avuto l’opportunità di svolgere un periodo di ricerca di sette mesi, dal febbraio all’agosto 2023, presso i laboratori del prof. Yaghi, per una attività focalizzata sulla sintesi di Metal-Organic Frameworks (MOFs) e Covalent-Organic Frameworks (COFs) per l’assorbimento di gas (quali anidride carbonica) e la loro conversione in prodotti chimici di interesse industriale. “La notizia del Nobel al professor Yaghi mi ha profondamente emozionato – ha dichiarato il professor Claudio Pettinari — perché premia uno scienziato straordinario, con cui abbiamo avuto il privilegio di collaborare e condividere esperienze scientifiche di grande valore. È una soddisfazione anche personale vedere riconosciuto il suo contributo alla chimica dei metal-organic frameworks, un ambito che continua a ispirare molte delle nostre ricerche a Camerino. La collaborazione e il dialogo con scienziati del calibro del professor Yaghi sono stati fondamentali per ampliare le prospettive di ricerca del nostro Ateneo e per favorire l’internazionalizzazione delle nostre attività nel campo della chimica dei materiali innovativi. A lui vanno le mie più sincere congratulazioni, insieme all’augurio di poter proseguire su questa strada di collaborazione e amicizia scientifica che ci unisce da anni”.

Civitanova, Ester Tombolini nuova responsabile educativo-didattica della Marche International School
La Marche International School di Civitanova Marche rafforza la propria visione educativa grazie alla collaborazione di Ester Tombolini, che assume la responsabilità dell’area educativo-didattica dell’istituto. Professionista di comprovata esperienza nel campo della formazione e della progettazione scolastica, con oltre quarant’anni di esperienza nella scuola pubblica, già Coordinatrice didattica a Castelfidardo e docente supervisore all’Università di Macerata per oltre vent’anni, Tombolini ha formato generazioni di insegnanti e ha preso parte a Commissioni ministeriali per la selezione dei docenti delle scuole marchigiane. Fondata da Iginio Straffi, fondatore e presidente di Rainbow, la MIS Marche International School rappresenta un progetto d’eccellenza nel territorio, volto a integrare i valori dell’educazione globale con la qualità del sistema formativo italiano, offrendo agli studenti un percorso completo e aperto al mondo. L’ingresso di Ester Tombolini segna un ulteriore passo avanti nel percorso di crescita della MIS, che accompagna bambini e ragazzi dai 2 ai 13 anni – dal nido alla secondaria di primo grado – in un ambiente bilingue e internazionale. Con l’avvio del Progetto Cambridge International e la prossima apertura del Liceo Scientifico Internazionale, la scuola amplia oggi la propria offerta per promuovere una valida continuità formativa. Nel nuovo ruolo, Ester Tombolini affiancherà la Direzione della scuola nella supervisione pedagogico-didattica della progettazione, garantendo coerenza metodologica dei percorsi di apprendimento efficaci e inclusivi, che accompagnino ogni studente dai primi passi fino alle sfide educative dell’adolescenza, in linea con le competenze per la vita indicate dall’OMS e con gli obiettivi dell’Agenda 2030. “Il valore per me più importante in una scuola è la "cura" — spiega Tombolini — la cura di ogni studente, dei suoi sogni e del suo modo di apprendere. Educare significa essere custodi e mediatori di crescita, con competenza, dedizione e responsabilità, ogni giorno”. Con questa collaborazione, la Marche International School potenzia la propria missione: realizzare un percorso formativo allineato alle Indicazioni Nazionali del Ministero e alle linee guida Cambridge International, in cui i due curricula, italiano e internazionale, coesistano e si integrino armoniosamente, valorizzando i punti di forza di ciascuno per garantire agli studenti un’esperienza di eccellenza e di crescita integrale.

Stefano Fresi apre il Macerata Humanities Festival con "Dioggene" al Teatro Lauro Rossi
Si apre il sipario del Macerata Humanities Festival 2025 con uno degli appuntamenti più attesi: domani, venerdì 10 ottobre, alle 21:15, Stefano Fresi, attore, musicista e cantautore tra i più amati del panorama italiano, porta la sua energia e ironia sul palco del Teatro Lauro Rossi con lo spettacolo "Dioggene": un viaggio teatrale che attraversa epoche e linguaggi, dal Medioevo all'attualità, indagando con leggerezza e profondità l'animo umano di ieri e di oggi. L'ingresso è libero fino a esaurimento posti. Le porte del teatro si apriranno alle 20:00. Con "Dioggene", Fresi conferma la sua capacità di coinvolgere il pubblico intrecciando linguaggi, tempi storici e riflessioni sulla vita contemporanea, trasformando ogni battuta in un dialogo diretto con gli spettatori. Nella stessa giornata, alle 18:00, a Palazzo Lazzarini (ex Banca d'Italia), prende il via la mostra "Il soldatino pensò che era la pace", curata dall’Accademia di Belle Arti di Macerata insieme ad Ars in Fabula – Scuola di Illustrazione, tratta dal libro di Cristina Bellemo e illustrata da Veronica Ruffato. Un percorso espositivo che invita grandi e piccoli a “superare una porta”, spalancando il cuore e aprendo lo sguardo alla narrazione e all’arte. Questi appuntamenti rientrano nel programma del Macerata Humanities Festival 2025, promosso dall’Università di Macerata con il patrocinio di Regione Marche, Comune di Macerata e Fondazione Marche Cultura, e reso possibile grazie al sostegno di iGuzzini, BCC Recanati e Colmurano, Fior di Grano, BPER Banca e Lube.

Note dal Sol Levante: una giovane violinista giapponese sceglie il "Filelfo" Tolentino
Tolentino rafforza il proprio legame con la cultura e con l’internazionalità grazie a una nuova esperienza di scambio che unisce studio, musica e accoglienza. Una giovane studentessa giapponese, appassionata violinista, ha scelto di trascorrere un anno scolastico in Italia grazie all’Associazione Mondo Insieme, realtà che da oltre trent’anni promuove programmi di mobilità studentesca e linguistica in tutto il mondo. La ragazza ha individuato nell’Istituto di Istruzione Superiore “Francesco Filelfo” di Tolentino, in particolare nell’indirizzo musicale, il luogo ideale per approfondire la propria formazione artistica e vivere un’esperienza di crescita personale in un contesto stimolante e accogliente. Accolta con calore dalla famiglia ospitante e dall’intera comunità cittadina, la giovane è stata ricevuta in Municipio dal sindaco Mauro Sclavi, dall’assessore Benedetta Lancioni e dal dirigente scolastico Donato Romano, che le hanno rivolto un saluto ufficiale e parole di benvenuto. Nel corso dell’incontro è stato sottolineato il valore di un’esperienza che arricchisce non solo chi arriva, ma anche chi accoglie, creando legami e scambi autentici tra culture diverse. Questa scelta conferma ancora una volta la vitalità dell’indirizzo musicale del Filelfo, capace di attirare interesse anche oltre i confini nazionali e di affermarsi come polo educativo e culturale di rilievo. Un segno della continuità con la tradizione musicale che da sempre contraddistingue Tolentino e la sua storia. L’arrivo della studentessa giapponese rappresenta dunque non solo un momento di accoglienza, ma anche un ponte tra mondi, un invito all’apertura, alla curiosità e alla crescita reciproca che solo la cultura e la musica sanno generare.

Guardia di Finanza, un'indagine da... 110 e lode: rinnovata la collaborazione con Unicam
Questa mattina presso la sede dell'Università di Camerino, è stato rinnovato per la durata di tre anni, un importante protocollo d’intesa tra il Comando regionale Marche della Guardia di Finanza, rappresentato dal generale di brigata Nicola Altiero, e l'Università degli Studi di Camerino, rappresentata dal rettore Graziano Leoni. L'accordo, che nasce dalla comune volontà di promuovere la diffusione del sapere e la valorizzazione delle competenze, mira a favorire l’elevazione culturale e professionale del personale della Guardia di Finanza attraverso la partecipazione alle attività didattiche dell’Ateneo, con particolare riferimento ai corsi di laurea attivi presso la Scuola di Giurisprudenza. Grazie a questa intesa, gli appartenenti al Corpo – in servizio e in congedo – nonché i loro familiari, potranno usufruire di percorsi formativi personalizzati. L’Università si impegna, in particolare, a fornire un servizio di tutoraggio dedicato per agevolare le procedure di iscrizione e a riconoscere, nei limiti previsti, i crediti formativi universitari (CFU) già acquisiti in precedenti percorsi di studio o attività professionali pertinenti. La collaborazione tra il Comando Regionale Marche e l’Università di Camerino rappresenta un significativo passo avanti nella sinergia tra mondo accademico e istituzioni, ponendo le basi per future attività di approfondimento e ricerca condivisa in ambiti di interesse comune, con l’obiettivo di accrescere la qualità e la professionalità del personale della Guardia di Finanza e di promuovere una cultura giuridica e sociale sempre più diffusa.

Turismo sostenibile e archeologia digitale: al via il corso gratuito promosso dall'Università di Macerata
Aperte le candidature per il percorso formativo gratuito. C’è tempo fino al 25 ottobre per candidarsi al percorso formativo gratuito su turismo sostenibile e valorizzazione archeologica promosso dall’Università di Macerata e dal Comune di Macerata nell’ambito del progetto europeo ARCHAEODIGIT – Archaeological Digital Paths for an Inclusive and Sustainable Tourism (Interreg VI-A Italia–Croazia 2021–2027). Il corso, in programma dal 27 ottobre al 15 dicembre, è dedicato allo sviluppo di competenze innovative per la gestione e valorizzazione del patrimonio archeologico, unendo saperi umanistici e strumenti digitali avanzati. È rivolto a giovani neodiplomati e neolaureati, studenti universitari in discipline umanistiche, turistiche, economiche o tecnologiche, operatori culturali e turistici del settore pubblico e privato, occupati o inoccupati, e a tutti coloro che desiderano formarsi nel campo del turismo sostenibile. Il programma, della durata complessiva di 63 ore, comprende attività laboratoriali di storytelling e ICT per la valorizzazione del patrimonio, pianificazione e gestione di parchi e siti archeologici e utilizzo di sistemi GIS per la mappatura e l’analisi dei beni culturali. I cinque partecipanti più meritevoli avranno inoltre la possibilità di svolgere, nella primavera 2026, un placement transnazionale gratuito di tre settimane in istituzioni culturali e turistiche in Croazia. L’iniziativa mira a formare nuove figure professionali capaci di coniugare tutela e innovazione, contribuendo a rendere l’offerta culturale e turistica del territorio più competitiva, inclusiva e sostenibile. Come passo successivo, il progetto prevede anche il programma “Train the Mentors”, volto a rafforzare le capacità di guida e collaborazione tra operatori del settore culturale e turistico. La formazione, di taglio pratico e interattivo, affronterà temi legati alla comunicazione, alla gestione delle relazioni formative e alla costruzione di percorsi di apprendimento condivisi. ARCHAEODIGIT è un’iniziativa transfrontaliera tra Italia e Croazia che mira a tutelare e valorizzare il patrimonio archeologico, promuovendo modelli di turismo sostenibile e inclusivo attraverso l’uso di strumenti digitali.

Unicam festeggia il Nobel per la Fisica: apre al pubblico la mostra 'Quantum'
È stata accolta con grande soddisfazione anche all’Università di Camerino la notizia del conferimento del Premio Nobel per la Fisica 2025 a John Clarke, Michel Devoret e John Martinis, per i loro fondamentali contributi alla comprensione della meccanica quantistica su scala macroscopica. Con i loro esperimenti, condotti a partire dagli anni Ottanta, i tre scienziati hanno dimostrato che le “stranezze” del mondo quantistico non si manifestano solo nel microscopico regno di atomi e particelle, ma anche in circuiti elettronici superconduttori, visibili persino a occhio nudo. Questi circuiti, raffreddati a temperature prossime allo zero assoluto (-273 °C), possono mostrare fenomeni quantistici come correnti che scorrono simultaneamente in direzioni opposte e livelli energetici quantizzati, analoghi a quelli degli atomi. "Oggi, le loro scoperte – sottolinea David Vitali, fisico e direttore della Scuola di Scienze e Tecnologie – costituiscono la base dello sviluppo dei dispositivi quantistici di nuova generazione, dai sensori ultrasensibili ai computer quantistici, che promettono di rivoluzionare la ricerca scientifica e la tecnologia, con importanti applicazioni già sviluppate da colossi come Google e IBM, oltre che da centri di ricerca in Europa e in Cina". Da oltre trent’anni, la Sezione di Fisica della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Università di Camerino è riconosciuta a livello internazionale come centro di eccellenza per la ricerca nel campo della Fisica Quantistica. Per avvicinare il grande pubblico a questi temi, UNICAM promuove la mostra divulgativa “Quantum: la fisica quantistica è per tutti”, che sarà aperta al pubblico dal 20 ottobre al 14 novembre 2025 presso il Campus universitario di via D’Accorso a Camerino. L’ingresso alla mostra è gratuito, ma è necessaria la prenotazione attraverso il modulo online disponibile al link: https://tinyurl.com/55vf5y22. L'iniziativa si inserisce tra le attività di public engagement del National Quantum Science and Technology Institute (NQSTI), la principale infrastruttura italiana dedicata alle scienze e tecnologie quantistiche, promossa proprio dall’Università di Camerino.

Ute Macerata, dallo Shiatsu alla pittura, dal cibo alla memoria: ecco i corsi del nuovo anno accademico
Per il trentaquattresimo anno consecutivo l’Università per la Terza Età di Macerata torna a essere un punto di riferimento per gli over 60 e per tutti coloro che desiderano mantenersi attivi e curiosi, proponendo un’offerta formativa rinnovata e coinvolgente. Il nuovo anno accademico si distingue per un metodo didattico innovativo, fondato sulla partecipazione diretta degli iscritti: le lezioni si trasformano in momenti di riflessione condivisa che prendono vita anche attraverso il gioco, le escursioni, la visione di film e la scoperta della buona tavola. Resta saldo il legame con l’Università di Macerata, che continua a collaborare fornendo dottorandi altamente specializzati nelle diverse discipline. L’anno accademico 2025/26 si articola in diverse aree tematiche. Nell’area della salute, con corsi come lo Shiatsu e la Scuola della Salute, si impara a prendersi cura del proprio corpo e della propria mente attraverso tecniche che alleviano stress e ansia, favorendo elasticità fisica e mentale e promuovendo il rilassamento. L’area creativa propone un laboratorio di pittura in cui, partendo dallo studio del segno e del colore, si esplorano luce, ombra e linguaggio cromatico fino alla realizzazione di opere personali. Nell’area culturale, accanto alle lezioni di inglese e spagnolo, trovano spazio il corso “Melomani si diventa”, pensato per approfondire l’ascolto e la comprensione dei titoli del Macerata Opera Festival 2026, e “Sapori e saperi”, un percorso di formazione e convivialità che unisce cultura gastronomica e degustazioni guidate. L’area del potenziamento cognitivo offre invece un vero e proprio allenamento mentale personalizzato, volto a migliorare memoria, attenzione e ragionamento attraverso metodologie mirate e il supporto di professionisti. I corsi comprendono Potenziamento della memoria, Giochiamo sul serio, Psicologia esistenziale e tecniche di psicoterapia corporea per il benessere psicofisico. Completa l’offerta l’area artistica, dedicata alla storia dell’arte come strumento di conoscenza e crescita culturale, con approfondimenti su temi quali il Barocco marchigiano, i simboli e le allegorie nell’arte, il culto dei santi e le devozioni tra le due sponde dell’Adriatico, fino a un percorso dedicato ai grandi capolavori della letteratura francese. Un programma ricco e articolato, che conferma l’Università per la Terza Età di Macerata come una realtà viva, aperta e capace di coniugare formazione, socialità e benessere.

Libri, postille e segreti: un patrimonio storico del Convitto Leopardi torna alla luce. Al via la mostra
Un patrimonio prezioso, rimasto a lungo nell'ombra, si prepara a raccontare la sua storia. Venerdì 10 ottobre, alle ore 10, nell'atrio del Museo della Scuola "Paolo e Ornella Ricca" (Mudesc) di Macerata, sarà presentato il volume Un patrimonio librario da disvelare. Il fondo storico della Biblioteca del Convitto "G. Leopardi" di Macerata, a cura di Anna Ascenzi ed Elisabetta Patrizi ed edito da Eum e sarà inaugurata la mostra temporanea realizzata dagli studenti del corso di Storia della scuola e delle istituzioni educative dell'Università di Macerata sotto la guida delle curatrici. L'opera, disponibile gratuitamente anche online, offre un affascinante viaggio tra le oltre duemila opere che compongono la raccolta libraria del Convitto, molte delle quali arricchite da postille, disegni e memorie personali lasciate da studenti e docenti nel corso di più di un secolo di vita scolastica. Il testo, disponibile gratuitamente anche online sul sito delle Eum, mette in luce i tratti salienti di una biblioteca scolastica straordinaria, che non solo consente di apprezzare i canoni pedagogici che hanno caratterizzato il Convitto Leopardi nell’arco di oltre un secolo, ma anche di entrare in contatto con chi ha vissuto questa istituzione e ha voluto, in modo più o meno consapevole, lasciare traccia del proprio passaggio attraverso postille, disegni e memorie personali, conservate in molti volumi di questa raccolta libraria. La biblioteca consta di oltre duemila opere, alcune anche di particolare pregio, di cui il volume offre un’accurata descrizione nel catalogo in appendice. La biblioteca, conservata presso il Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l’infanzia (Cescom), rappresenta una testimonianza viva della prestigiosa storia del Convitto di Macerata, che aprì i battenti nel lontano 1862 e che, sebbene in altra sede da quella originaria, ancora in attesa di essere restituita alla cittadinanza, continua tuttora a rappresentare un punto fermo nel panorama scolastico cittadino. Il volume non si limita a descrivere i testi custoditi, alcuni di particolare pregio, ma restituisce al lettore il respiro di una comunità educativa che, dal 1862 a oggi, ha contribuito a formare generazioni di maceratesi. Conservata presso il Cescom, la biblioteca rappresenta infatti un tassello fondamentale della storia culturale cittadina e testimonia l'importanza del Convitto Leopardi, istituzione ancora oggi viva, pur in attesa di ritrovare la sua sede storica. Alla presentazione prenderanno parte le autorità accademiche e cittadine, la rettrice del Convitto Alessandra Gattari e una rappresentanza di docenti e alunni. La mostra avrà anche una versione digitale permanente e vedrà come ciceroni d'eccezione gli studenti della 2ª C della scuola secondaria di primo grado del Convitto Leopardi. L'esposizione sarà visitabile non solo la mattina del 10 ottobre, ma anche nel pomeriggio (15.30-18.30) e per tutta la giornata di venerdì 11 ottobre (10.00-13.00 e 15.30-18.30).

Macerata, l'ex ministro Lorenzo Guerini inaugura i corsi del Dipartimento di Scienze politiche
Una riflessione sul ruolo dei servizi di sicurezza e sulle tensioni internazionali del nostro tempo ha segnato l'avvio ufficiale dei corsi del Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali dell'Università di Macerata. L'incontro, svoltosi oggi, martedì 7 ottobre alla Loggia del Grano, ha avuto come protagonista Lorenzo Guerini, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) ed ex ministro della Difesa, in dialogo con il professor Angelo Ventrone, direttore del Dipartimento e ordinario di Storia contemporanea. Al centro del confronto il tema "I servizi di sicurezza e le tensioni internazionali del nostro tempo": un'occasione di approfondimento su questioni che intrecciano politica, diplomazia e responsabilità civica. Ad aprire l'incontro è stato il rettore John McCourt, che ha ringraziato il Dipartimento e l'ospite per "aver voluto aprire l'anno con una riflessione tanto attuale e impegnativa". Il rettore ha sottolineato come "la sicurezza non sia solo una questione militare o tecnologica, ma anche - e soprattutto - una dimensione civile e democratica, fondata sul rispetto delle persone e delle istituzioni". McCourt ha poi ricordato l'impegno dell'Ateneo in una prospettiva di apertura internazionale, grazie alla partecipazione all'alleanza ERUA - European Reform University Alliance, che unisce otto università europee. "Viviamo in un tempo in cui troppo spesso parla la forza più del dialogo. Il compito dell'università è tenere viva la parola quando tutto intorno grida: educare al pensiero critico, al valore della complessità, alla responsabilità del linguaggio come strumento di convivenza civile", ha aggiunto. Il direttore Angelo Ventrone ha evidenziato il ruolo formativo dell'università come spazio di apertura e di confronto. "La cultura che nasce dall'università mira ad essere universale – ha affermato – perché alla base vi è la condivisione di idee, valori, culture ed esperienze. Uno dei caratteri più meritevoli a cui dobbiamo educare è l'empatia: solo nel confronto con gli altri si può costruire un mondo migliore". Guerini ha rievocato i propri anni universitari, ricordando l’importanza di alcuni docenti che lo hanno ispirato negli studi, come Gianfranco Miglio, e sottolineando come molti suoi compagni di allora abbiano poi intrapreso carriere significative nel giornalismo e nelle istituzioni: "L’esperienza di studio in Scienze Politiche mi ha insegnato molto: mi ha dato metodo, senso critico e soprattutto curiosità verso il mondo. È una disciplina che ti obbliga a guardare la realtà da più prospettive, a comprendere le dinamiche sociali, economiche e istituzionali che muovono il nostro tempo. Ma soprattutto ti invita al confronto, al dialogo con i punti di vista più diversi, perché solo dal confronto nascono soluzioni e quindi istituzioni solide e durature.” Entrando nel merito del dibattito, Guerini ha poi evidenziato come il ruolo dei servizi di sicurezza sia quello di servire la Repubblica garantendo le condizioni per il regolare svolgimento della vita democratica, proteggendo il Paese e prevenendo potenziali minacce. Ha ricordato, in particolare, quanto sia stato determinante l’impegno dei servizi italiani nel periodo degli attentati dell’ISIS tra il 2015 e il 2018, quando il lavoro di prevenzione ha consentito di proteggere l’Italia da attacchi che hanno colpito molti Paesi europei vicini. Sono intervenuti anche i presidenti dei Consigli di corso di studio che guidano e animano la vita didattica del Dipartimento: Uoldelul Chelati Dirar per Scienze Politiche, Ernesto Tavoletti per Relazioni Internazionali e Alessia Bertolazzi per Scienze della Comunicazione.

Unicam in prima linea contro l’inquinamento da mercurio: presentati i risultati del progetto Life
Si è svolto oggi presso l’Università di Camerino il meeting finale del progetto europeo LIFE Mercury-Free, coordinato dalla professoressa Roberta Censi della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, che negli ultimi tre anni ha visto Unicam svolgere un ruolo di primo piano nella sensibilizzazione della cittadinanza sull’uso e sul corretto smaltimento dei prodotti contenenti mercurio. Grazie a questionari, eventi e collaborazioni con enti locali, scuole, associazioni e ONG, l’Ateneo ha saputo coinvolgere in maniera capillare il territorio, ottenendo numerosi sostenitori ed avviando un percorso che apre la strada a future iniziative di public engagement anche su altri metalli pesanti.Nel corso della mattinata è stata presentata la guida ufficiale redatta dai membri del consorzio, contenente 5 Manuali di Buone Pratiche, uno dei quali realizzato in lingua italiana e adattato alle esigenze e possibili replicazioni in altre città del nostro Paese. “La scelta di Camerino come sede del meeting conclusivo – ha affermato Roberta Censi – conferma il ruolo strategico di Unicam, non solo come luogo di condivisione dei risultati raggiunti, ma anche come laboratorio di idee per delineare nuove prospettive di ricerca e sensibilizzazione oltre il tema del mercurio. Questo progetto ci ha permesso di lavorare su un tema di grande rilevanza scientifica e sociale. Abbiamo unito ricerca, formazione e sensibilizzazione, contribuendo a diffondere conoscenza e buone pratiche di tutela ambientale e sanitaria".Il progetto LIFE Mercury-Free ha, infatti, posto l’attenzione su un problema spesso sottovalutato: la contaminazione ambientale da mercurio derivante dall’uso e dal cattivo smaltimento di oggetti obsoleti ma ancora diffusi nella vita quotidiana, come batterie, lampadine, termometri e sfigmomanometri.Il mercurio, oggi riscontrabile a concentrazioni significative nell’atmosfera, nelle acque e nel sottosuolo, è riconosciuto come un potente neurotossico. L’esposizione a questo metallo pesante è stata associata a un incremento del rischio di patologie neurodegenerative, quali Alzheimer e Parkinson, la cui incidenza è in costante aumento e che costituiscono tra le principali cause di disabilità e mortalità a livello globale. Attraverso attività di comunicazione e disseminazione, tra cui piattaforme digitali informative, maratone internazionali e Summer Schools, il progetto ha perseguito l’obiettivo di sensibilizzare società civile, comunità scientifica e istituzioni, favorendo la consapevolezza, il cambiamento delle abitudini e la diffusione di buone pratiche di gestione dei rifiuti. L’impatto atteso, a medio e lungo termine, è la riduzione della contaminazione da mercurio e il miglioramento della salute e del benessere dei cittadini. Al progetto hanno preso parte, oltre a Unicam, istituti di ricerca e aziende europee e internazionali: la Lodz University in Polonia, coordinatore del progetto, l’Akademia Gorniczo-Hutnicza Im. Stanislawa Staszica W di Cracovia sempre in Polonia, l’Università di Evora in Portogallo, la Lviv Polytechnic National University e la Ivano-Frankivsk Academy of Ivan Zolotoustoy University in Ucraina e Innovation Hive in Grecia.“La partecipazione al progetto – ha aggiunto la dottoressa Cristina Casadidio, componente del gruppo di ricerca – ha rafforzato la capacità di Unicam di collaborare in rete con partner internazionali, consolidando il ruolo dell’Ateneo come punto di riferimento per l’innovazione scientifica e la responsabilità sociale".Il team di ricercatori e ricercatrici Unicam coinvolti comprende, oltre alla professoressa Roberta Censi e alla dottoressa Cristina Casadidio della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, la professoressa Rita Giovannetti, Marco Zannotti e il Stefano Ferraro della Scuola di Scienze e Tecnologie.