Scuola e università

San Severino, il “Divini” torna a casa: da lunedì studenti del triennio a lezione nella nuova sede

San Severino, il “Divini” torna a casa: da lunedì studenti del triennio a lezione nella nuova sede

Si chiude un capitolo durato sette anni per la comunità scolastica settempedana: a partire da lunedì, tutti gli studenti del triennio dell'Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Eustachio Divini” inizieranno le lezioni nella nuova e avveniristica sede di viale Mazzini. Si dice così addio, in maniera definitiva, alla sistemazione provvisoria "Alessandro Luzio", utilizzata sin dal terremoto del 2016. L'operazione di trasferimento, che ha visto il coinvolgimento attivo degli studenti nel salutare il vecchio plesso, culminerà formalmente entro i primi giorni di dicembre. La nuova struttura, inaugurata poche settimane fa, si pone come un tangibile simbolo della resilienza e della rinascita del territorio colpito dal sisma. Realizzata su una superficie di circa 6.500 metri quadrati, la scuola vanta ben 32 aule e 21 laboratori specializzati, essenziali per l'alta formazione offerta dall'istituto, che spazia dalla meccanica/meccatronica, all'elettronica, alla chimica, all'informatica, fino alla grafica e comunicazione. Particolare attenzione è stata dedicata alla sostenibilità: il nuovo edificio è un modello di efficienza energetica, classificato come Nzeb (Near Zero Energy Building). È dotato di impianti ad alta efficienza, illuminazione a Led, pannelli fotovoltaici e sistemi di ventilazione e regolazione automatica della temperatura, garantendo un ambiente di apprendimento ottimale e allineato con gli indirizzi formativi all'avanguardia della scuola.     A sottolineare l'importanza dell'evento, il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, invitata dal dirigente scolastico, professor Sandro Luciani, ha presenziato all'ultimo giorno di lezioni del triennio nella sede provvisoria. Il sindaco ha espresso con forza l'emozione e la soddisfazione per questa tappa cruciale: "Vedere i nostri ragazzi uscire da una sede provvisoria e saperli da lunedì nella loro nuova casa è la vittoria della nostra comunità sulla paura e sulle difficoltà del sisma. La nuova scuola, moderna e all'avanguardia, è la certezza di una formazione di qualità e un orizzonte di speranza e crescita per il futuro della nostra città e dei nostri giovani". Con una ditta specializzata già all'opera per assicurare che scrivanie e sedie siano al loro posto, l'ITTS “Divini” torna finalmente a operare in una struttura che si riconferma un punto di riferimento per l'istruzione tecnico-scientifica del Centro Italia.

08/11/2025 12:16
Macerata, due giornate dedicate a Pier Paolo Pasolini: convegno e proiezione di "Teorema"

Macerata, due giornate dedicate a Pier Paolo Pasolini: convegno e proiezione di "Teorema"

A cinquant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini, la Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” dell’Università di Macerata dedica due giornate alla riflessione sull’eredità culturale del grande intellettuale friulano. L’iniziativa, dal titolo “In difesa dell’umano. Pasolini tra passione e ideologia”, si terrà martedì 11 e mercoledì 12 novembre e vedrà la partecipazione di Paolo Desogus, docente alla Sorbonne Université di Parigi, tra i più attenti studiosi di Pasolini, autore dell’omonimo volume pubblicato da La nave di Teseo nel 2025. La prima giornata, martedì 11 novembre, si aprirà alle 16.45 presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata con la presentazione del libro di Desogus. Insieme all’autore dialogheranno Costanza Geddes De Filicaia e Sergio Labate, docenti dell’Università di Macerata, con il coordinamento di Carla Danani, direttrice della Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi”. Alle 21, al Cinema Italia di Macerata, è in programma la proiezione del film “Teorema”, scritto e diretto da Pasolini. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento dei posti.  Mercoledì 12 novembre, dalle 9 alle 12 nell’Aula Magna della sede di via Don Minzoni 22/A, si terrà un seminario di approfondimento sull’attualità letteraria, filosofica e politica di Pier Paolo Pasolini, che vedrà ancora una volta il dialogo tra Desogus e Labate, con il coordinamento di Carla Danani.  L’appuntamento rientra nel ciclo di seminari “Comunità di pratiche” promossi dalla Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” dell’Università di Macerata e rappresenta un’occasione per rileggere la figura di Pasolini come intellettuale capace di interrogare il mondo e le sue trasformazioni, guidato – come scrive Desogus – da “una bussola della contraddizione” che ancora oggi orienta la riflessione sull’umano.  

08/11/2025 11:00
Corsi di perfezionamento per insegnanti: un business fuori controllo

Corsi di perfezionamento per insegnanti: un business fuori controllo

Abilitazioni costosissime e a numero chiuso, corsi informatici e linguistici, master aggiuntivi per perfezionare le proprie conoscenze, un concorso che dovrebbe garantire l’accesso ad un impiego a tempo indeterminato ma che, in realtà, costituisce l’ennesima falla di un sistema alimentato dalla disperazione di persone che farebbero di tutto pur di lavorare. Si tratta del mondo dell’insegnamento, lo stesso cui un tempo si poteva accedere con un diploma e, nella peggiore delle ipotesi, con un concorso. Era semplice: si studiava e poi si entrava a lavorare. Cosa è cambiato da allora? Innanzitutto, si è acquisita la consapevolezza che, per impartire insegnamenti e per empatizzare con gli studenti, studiare non è sufficiente. Un bravo insegnante deve sì padroneggiare la sua materia, ma anche saper cogliere le diverse sfaccettature all'interno di un’aula: dall’alunno con una situazione familiare difficile, fino a quello con bisogni educativi speciali. Parallelamente a questo, è cambiato il ruolo: un tempo si trattava di un posto "comodo", con il contratto a tempo indeterminato, le tanto invidiate ferie e il prestigio della cattedra, dove c'era la possibilità di usare la bacchetta. Tuttavia, a quel sistema basato sul terrore e sulle ginocchia nude sul grano, è subentrato uno più virtuoso, fondato sull’autorevolezza e sulle note disciplinari. Fin qui, nulla di sbagliato, se non fosse che ad oggi sono gli stessi insegnanti a dover tornare sui banchi da eterni studenti. I corsi da frequentare e gli esami da sostenere per iniziare ad esercitare la professione sono obbligatori e a pagamento. Il costo dei cosiddetti "percorsi abilitanti", fondamentali per accedere alla prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), si aggira intorno ai 2.500/3.000 euro: una cifra piuttosto alta, se si pensa al fatto le persone che vi accedono sono costituite principalmente da studenti e neolaureati, categorie prive di una solidità economica per antonomasia. Se una buona parte di essi, però, sa di poter contare sul sostegno finanziario della propria famiglia, alcuni ne restano inevitabilmente esclusi. È una selezione tutt’altro che naturale, piuttosto pecuniaria. Si tratta di un ingranaggio inceppato già in partenza, a cui si aggiungono tuttavia altri elementi determinanti nel renderlo ancora più discriminatorio e penalizzante nei confronti dei meno abbienti. Dal momento in cui i costosissimi percorsi formativi per l’insegnamento sono praticamente indispensabili per iniziare a lavorare con una certa continuità e che tutti gli aspiranti docenti devono averli frequentati e superati, l’unico modo per salire in graduatoria e avere così maggiore probabilità di essere contattati dalle scuole è raggiungere un punteggio più alto rispetto ai propri colleghi. E qui subentra l’ennesima strategia di lucro da parte delle università (siano esse pubbliche o private) e dei vari istituti di alta formazione: corsi di perfezionamento da centinaia o addirittura migliaia di euro, certificazioni informatiche e linguistiche, specializzazioni aggiuntive che si rivelano in realtà l’ennesima speculazione su concetti triti e ritriti. Gli stessi esami da superare all’interno di questi “approfondimenti didattici” sono dei veri e propri pro forma - il più delle volte, si tratta di test a risposta multipla ripetibili fino al superamento della prova. Insomma, il meccanismo è chiaro: più si paga, più si ha la possibilità di lavorare. Non è una questione di competenze attinenti alla professione o alle specifiche classi di concorso perché, nell’attuale ordine delle cose, tutto fa brodo: il professore di latino, così come quello di educazione fisica, ottiene ben 6 punti in più con un livello C2 (il più alto che si possa raggiungere) in una lingua straniera, 12 punti con un anno di servizio civile (sta al lettore cercare di immaginare in che modo questa attività possa essere attinente all’ottenimento di una cattedra), 2 punti con strampalate certificazioni informatiche in cui agli “studenti-insegnanti” viene spiegato il funzionamento di un tablet e di una lavagna multimediale - e qui è importante ribadire che i principali destinatari di questo genere di contenuti sono giovani leve perfettamente in grado di utilizzare autonomamente un dispositivo elettronico. Stando così le cose, non sarebbe certo un’esagerazione parlare di «industria scolastica», un apparente ossimoro che in realtà definisce l'innegabile e fattuale degenerazione del mondo dell’istruzione, in cui alla padronanza della materia si antepone la disponibilità a esborsare cifre discutibili in cambio di punti extra per garantirsi la scalata delle graduatorie. Ancora una volta, però, la colpa non è da ricercare in chi cavalca la crisi del mondo scuola cercando di trarne profitto, né tantomeno in coloro che si adeguano a un sistema che non hanno contribuito a creare: la responsabilità, l’unica, è dello Stato e del Ministero dell’Istruzione, ai quali spetta il compito di risanare i danni provocati negli ultimi anni. Se davvero si trattasse di competenze necessarie all’esercizio della professione, e non di mere strategie di marketing finalizzate a speculare sulle speranze dei giovani e delle loro famiglie, basterebbe rendere i corsi accessibili a tutti: abbassarne i prezzi e far sì che le istituzioni coprano parte delle spese organizzative, introdurre l’opportunità di frequentare alcuni di questi insegnamenti durante i rispettivi percorsi universitari, includendoli così nella consueta tassazione annuale. Le possibilità, a ben pensare, sarebbero molteplici. Resta da chiedersi, dunque, se le ultime riforme scolastiche siano realmente rivolte al benessere del corpo docente e degli studenti, o non piuttosto al solo interesse delle istituzioni stesse. 

07/11/2025 17:46
Macerata, a Palazzo Lazzarini la mostra di Isidora Brankovic: la migrazione come coreografia quotidiana del corpo

Macerata, a Palazzo Lazzarini la mostra di Isidora Brankovic: la migrazione come coreografia quotidiana del corpo

La Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” dell’Università di Macerata ha inaugurato ieri “Economies of Movement”, la mostra di Isidora Brankovic, allestita a Palazzo Lazzarini (Corso Matteotti 43, Macerata). L’esposizione resterà aperta fino al 29 novembre, dal lunedì al venerdì, ore 10–13 e 15–20 e il sabato mattina, ore 10-13. All’inaugurazione, insieme all’artista e alla direttrice della Leopardi Carla Danani ha partecipato l’assessore comunale all’Università Katiuscia Cassetta. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della rete delle Scuole Superiori Universitarie “Educating Future Citizens”, che coinvolge atenei italiani di eccellenza nella costruzione di percorsi interdisciplinari dedicati alla cittadinanza consapevole, alla ricerca e alla creatività. Attraverso il programma di residenze d’artista e di scrittura, la Scuola “Leopardi” offre a giovani autori e collettivi un ambiente di ricerca e produzione. Dopo l’esperienza inaugurale di Frank Bölter, la Scuola accoglie ora Isidora Brankovic, che ha sviluppato a Macerata un progetto dedicato al rapporto tra corpo, lavoro e migrazione. «La partecipazione al concorso e la residenza a Macerata – racconta Brankovic – sono state un’opportunità per osservare la migrazione non solo come tema, ma come esperienza che si manifesta in tempo reale, attraverso il lavoro, lo spazio e il corpo». Durante la residenza, l’artista serba ha lavorato presso l’Atelier di via Garibaldi 20, in collaborazione con studenti e studentesse della Scuola “Giacomo Leopardi”, con cui ha indagato il concetto di progetto artistico come processo collettivo e condiviso. «Ho percepito la città – aggiunge – come uno spazio in cui i confini tra arte e vita quotidiana si dissolvono: il forno, il magazzino, il teatro e persino l’autobus diventano scene di un’indagine sul lavoro, sul movimento e sull’appartenenza». La residenza si è arricchita anche di due laboratori al Liceo Artistico “Cantalamessa” di Macerata, condotti insieme ai professori Paolo Brasca e Marco Cristofori, che hanno accompagnato gli studenti nello sviluppo del pensiero creativo e nella comprensione del processo di creazione di un’opera contemporanea. Le opere in mostra – tra video, azioni performative e installazioni – nascono da un’indagine sui gesti e sulle discipline del corpo in rapporto al lavoro. «Tutto comincia dalla pulizia – spiega l’artista – l’atto più elementare del lavoro, che diventa metafora di disciplina, invisibilità e inizio di ogni trasformazione». Attraverso la sua ricerca, Brankovic interpreta la migrazione come una “coreografia quotidiana del corpo”: non semplice attraversamento di confini, ma adattamento costante ai ritmi e agli spazi del lavoro contemporaneo. «Considero il mio lavoro come una riflessione sui rapporti tra corpo e capitale, tra lavoro e identità – afferma –. Desidero parlare delle forze invisibili che strutturano la nostra quotidianità e che ci determinano profondamente». L’esperienza maceratese, conclude, «è stata un’occasione per esplorare, dubitare, mettere alla prova i limiti tra lavoro, identità e spazio – e per trovare, attraverso questo processo, un nuovo linguaggio con cui parlare di migrazione».

07/11/2025 17:00
Diritto del Lavoro: assegnato a UniMc il premio alla memoria dell'avvocata Daniela Carbone

Diritto del Lavoro: assegnato a UniMc il premio alla memoria dell'avvocata Daniela Carbone

È Mario De Letteriis il vincitore della prima edizione del Premio di Laurea in diritto del lavoro alla memoria dell’avvocata Daniela Carbone, istituito presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata. Il riconoscimento è stato conferito oggi dalla direttrice del Dipartimento Claudia Cesari nel corso di una cerimonia che ha visto la partecipazione di Guido Canavesi, direttore della Scuola di specializzazione in Diritto sindacale del lavoro e della previdenza, dell’avvocato Leonardo Carbone, padre di Daniela e finanziatore del premio, Filippo Olivelli, docente di diritto del lavoro di UniMc, di Roberto Scendoni, docente di medicina legale, e di Marco Mancini, direttore dell’Inps di Macerata. Istituito con una convenzione tra l’Università di Macerata, l’Associazione giuslavoristi italiani – sezione Marche, il Centro Studi in diritto del lavoro “Domenico Napoletano” – sezione Marche e la Camera civile picena, il premio mira a valorizzare l’impegno degli studenti e a promuovere la cultura giuridica del lavoro. Il premio, di mille euro, è dedicato alla memoria dell’avvocata Daniela Carbone, giuslavorista di grande competenza e passione civile, allieva della Scuola di specializzazione Unimc, e viene assegnato al laureato o alla laureata che abbia conseguito il miglior voto nella disciplina di diritto del lavoro e diritto della sicurezza sociale del corso magistrale in Giurisprudenza. La commissione giudicatrice, composta da Claudia Cesari per l’Università, Maurizio Cinelli per il Csdn, da Carlo Alberto Nicolini per l’Agi e da Maria Capponi Croci per la Camera civile picena, ha individuato in Mario De Letteriis il vincitore per l’anno accademico 2023/2024, sulla base del punteggio di laurea e dei criteri stabiliti dal regolamento. De Letteriis ha discusso una tesi dal titolo “Il lavoro delle persone con disabilità nella Pubblica amministrazione”, distinguendosi per la qualità dell’approfondimento e per l’attenzione ai profili giuridici e sociali dell’inclusione lavorativa. La figura di Daniela Carbone, cui il premio è intitolato, rappresenta un modello di impegno intellettuale e professionale: laureata con lode in Giurisprudenza alla Sapienza, specializzata in diritto del lavoro e previdenza sociale a Macerata, autrice di numerosi contributi scientifici e coautrice del volume di riferimento “Ordinamento previdenziale dell’Avvocatura” (2021), è stata consigliera dell’Ordine degli avvocati di Ascoli Piceno, socia storica del Centro Studi in diritto del lavoro “Domenico Napoletano” e Segretario generale aggiunto del Centro nazionale. Il premio vuole essere, oltre che un riconoscimento accademico, un segno di continuità con la sua eredità scientifica e umana, capace di ispirare le nuove generazioni di studiosi e professionisti del diritto del lavoro.

06/11/2025 18:16
John McCourt presidente Erua: l'Unimc guida l'European Reform University Alliance

John McCourt presidente Erua: l'Unimc guida l'European Reform University Alliance

La leadership dell'European Reform University Alliance (Erua) prosegue nel suo percorso di rinnovamento dinamico. Nel corso dell'ERUA Summit 2025, in corso presso l’Università dell’Egeo sull'isola di Lesbo, si è tenuto questa mattina il passaggio di consegne ufficiale tra la rettrice della Mykolas Romeris University, Inga Zalenienė, e il rettore dell'Università di Macerata John McCourt, nuovo presidente del Consiglio dei rettori dell'Alleanza. Al fianco del nuovo presidente, in qualità di vicepresidente, sarà Eduard Mühle, rettore della European University Viadrina Frankfurt (Oder). Insieme guideranno Erua nella prossima fase di crescita, collaborazione e innovazione, con l'obiettivo di contribuire alla costruzione di un panorama universitario europeo sempre più aperto, inclusivo e creativo. Nel suo intervento di insediamento, McCourt ha pronunciato un discorso intenso e programmatico, sottolineando lo spirito collegiale che caratterizza l'Alleanza: "Il ruolo di presidente è quello di primus inter pares, il primo tra pari, e farò affidamento sulla saggezza e sul sostegno dei miei sette colleghi rettori, così come sull'energia e la creatività della nostra straordinaria comunità Erua - a partire dagli studenti, che sono il cuore di tutto ciò che l’Alleanza vuole realizzare, insieme ai nostri ricercatori, ai docenti e al personale". "Dobbiamo essere orgogliosi dei risultati raggiunti - ha proseguito - ma anche consapevoli di quanto resta ancora da fare. Ciò che conta ora sono i risultati concreti: progressi visibili e impatti misurabili. Erua riunisce università situate ai margini territoriali dell'Europa, luoghi dove le idee hanno sempre attraversato confini, lingue e tradizioni. Una delle nostre ambizioni comuni è far sì che le periferie contino: trasformarle in centri di creatività, sperimentazione e progresso. Nel prossimo anno, che vedrà la costituzione formale della personalità giuridica dell'Alleanza, lavoreremo insieme per rafforzare questa visione, consolidando la cooperazione, promuovendo l'inclusione e dando voce alla diversità delle nostre regioni per contribuire a un'università europea più aperta e innovativa". La delegazione dell'Università di Macerata è presente in Grecia per partecipare ai numerosi tavoli di lavoro del Summit, che riuniscono studenti, docenti, dirigenti universitari e partner regionali degli otto atenei membri per riflettere sui nuovi confini geografici, disciplinari e sociali dell'istruzione superiore. L'Alleanza ERUA - European Reform University Alliance - comprende otto università: University of the Aegean in Grecia, European University Viadrina Frankfurt (Oder) in Germania, New Bulgarian University in Bulgaria, Università di Macerata in Italia, Université Paris 8 in Francia, Mykolas Romeris University in Lituania e University of Las Palmas de Gran Canaria in Spagna.

06/11/2025 17:00
Alla scoperta del Medioevo nell'entroterra: "Anni di ricognizioni ci hanno restituito un’eredità viva e riconoscibile"

Alla scoperta del Medioevo nell'entroterra: "Anni di ricognizioni ci hanno restituito un’eredità viva e riconoscibile"

Tra le colline coltivate e la montagna dell’entroterra marchigiano, da Nord a Sud, si nascondono ancora oggi le tracce di un passato che affonda nel Medioevo. Sono resti di abitati, castelli, frammenti ceramici, segni nei campi arati che raccontano la vita quotidiana di comunità rurali dimenticate, ma che tornano a parlare grazie alle ricerche del progetto R.I.M.E.M. (Ricerche sugli Insediamenti Medievali nell’Entroterra Marchigiano), un progetto da cui sono nati i Convegni Internazionali di Archeologia Medievale nelle Marche. Dopo il Primo Convegno, tenutosi nel 2019 e pubblicato nel 2021 dall'Editore Ante Quem di Bologna, siamo ora arrivati alla seconda edizione, della quale verranno presentati gli Atti mercoledì 12 novembre alle 16, al Polo Bertelli dell’Università di Macerata (Sala Riunioni, III piano). L’incontro - aperto alla cittadinanza e promosso dal Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo - riunirà studiosi italiani e internazionali per condividere i risultati di anni di ricerche e di indagini sul campo che hanno profondamente cambiato la conoscenza del paesaggio medievale marchigiano. A presentare il volume sarà la prof.ssa Anna Maria Stagno dell’Università di Genova. Interverranno Simone Betti, Pierluigi Feliciati, Umberto Moscatelli dell’Università di Macerata, Tatjana Tkalčec (Institute of Archaeology – Zagabria) e Marco Destro (Ante Quem Editore). Seguirà una breve presentazione di un Supplemento della rivista “Il Capitale Culturale”, un volume di omaggio al professor Moscatelli per il suo pensionamento. Il progetto R.I.M.E.M., diretto da Umberto Moscatelli, nasce dalle ceneri del progetto C.A.M.M. (Carta Archeologica Marchigiana del Medioevo) che si arenò per mancanza di finanziamenti. «È un lavoro che ha riportato l’archeologia medievale al centro dell’attenzione scientifica — dice Moscatelli — in una regione dove, per lungo tempo, la ricerca si era concentrata sull’età Picena e Romana. Attraverso anni di ricognizioni di superficie, studio dei materiali e analisi dei reperti, il progetto ha censito moltissimi siti medievali, restituendo un quadro del popolamento rurale completamente nuovo». Le campagne di ricerca, inizialmente svolte in collaborazione tra le Università di Macerata e Udine, hanno coinvolto ogni anno decine di studenti, impegnati nella documentazione e nello studio dei reperti mobili conservati nei depositi universitari. I dati raccolti sono confluiti in mappe tematiche che rappresentano oggi uno strumento prezioso non solo per la ricerca accademica, ma anche per la tutela del patrimonio archeologico e la pianificazione territoriale. «Le nostre ricerche dialogano con le amministrazioni locali - sottolinea Moscatelli - e contribuiscono a segnalare la presenza di aree di interesse archeologico». La pubblicazione degli Atti del Secondo Convegno Internazionale di Archeologia Medievale nelle Marche, curata da Umberto Moscatelli e Tatjana Tkalčec con il sostegno economico della Sezione Scientifica di Beni Culturali “Massimo Montella”, coordinata dal prof. Pierluigi Feliciati, raccoglie contributi di studiosi che, attraverso approcci e contesti diversi, contribuiscono a una lettura più ricca del passato medievale regionale. «Dopo anni di studi possiamo dire che l’entroterra marchigiano conserva una eredità medievale viva e riconoscibile – conclude Moscatelli –. Ogni frammento ceramico, ogni segno nel terreno raccontano la storia di un territorio che, nel Medioevo, era tutt’altro che marginale».

06/11/2025 10:20
Monte San Giusto, "Un unico cammino per bambini e famiglie": protocollo 0-6 firmato all’I.C. Lorenzo Lotto

Monte San Giusto, "Un unico cammino per bambini e famiglie": protocollo 0-6 firmato all’I.C. Lorenzo Lotto

Martedì 4 novembre, presso la sede centrale dell'I.C. "Lorenzo Lotto" di Monte San Giusto è stato siglato il Protocollo d’intesa territoriale per l'attivazione del sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni tra l'I. C. "Lorenzo Lotto" con i suoi tre plessi di Scuola dell’Infanzia, il Comune, il Nido d'Infanzia "Raggio di sole" e il Coordinamento pedagogico territoriale ATS 14 di Civitanova Marche. In ottemperanza delle Linee pedagogiche per il sistema integrato "zerosei" previste dal D.Lgs. 65/2017, i soggetti coinvolti del territorio dopo molteplici interlocuzioni e momenti di formazione grazie al CPT ATS 14 di Civitanova Marche, hanno condiviso con il suddetto protocollo finalità ed obiettivi: sostenere e implementare la qualità dei servizi 0-6, favorire pratiche pedagogiche comuni e continuità educativa nido-scuola, promuovere inclusione e pari opportunità, rafforzare alleanze educative con le famiglie. Un passo significativo e fecondo per un territorio come Monte San Giusto, comunità interculturale e diversificata, vocata da sempre, al lavoro industriale della pelletteria e della calzatura, dove la collaborazione ormai formalizzata tra: Comune, Scuola, Servizi educativi ed Ambito territoriale diventa strategica per promuovere un sistema integrato 0-6 capace di sostenere il benessere delle famiglie e accompagnare la crescita dei bambini, future generazioni del domani, in un ambiente inclusivo e partecipato. Il primo passaggio dell'ormai istituito tavolo 0-6 è stato l'Open Day dei professionisti dove la scuola, servizi educativi e servizi sociali si sono presentati e stretti la mano, proprio per iniziare insieme il nuovo cammino.

05/11/2025 16:35
Una nuova sede per l'Uteam a Passo di Treia

Una nuova sede per l'Uteam a Passo di Treia

Sarà inaugurata venerdì alle 21,15 la nuova sede l’Università della Terza Età dell’Alto Maceratese a Passo Treia negli spazi dell’ex scuola dell’infanzia, un luogo che torna ad accogliere persone, idee e relazioni, diventando un punto di riferimento. Durante la serata – che segna anche l’avvio del nuovo anno accademico 2025-2026 – saranno presentati i corsi e le attività promosse dall’Uteam. Interverranno il sindaco di Treia, Franco Capponi, il Presidente e la Coordinatrice dell’Uteam, insieme a tanti cittadini che negli anni hanno fatto di questa esperienza una vera comunità di apprendimento e amicizia. La serata sarà un momento d’incontro aperto a tutti e si concluderà con un brindisi a questo nuovo inizio.

05/11/2025 16:04
Macerata, conoscere la Cina attraverso il cinema: torna la rassegna curata dall'Istituto Confucio

Macerata, conoscere la Cina attraverso il cinema: torna la rassegna curata dall'Istituto Confucio

Ritorna a Macerata la rassegna di cinema cinese “Luci cinesi - 中国电影周” e, insieme ad essa, un'occasione di riflessione per comprendere più da vicino la complessità del mondo cinese. L'Istituto Confucio dell'Università di Macerata propone due iniziative complementari: quattro serate di cinema contemporaneo al Cinema Italia e, giovedì 6 novembre, l'incontro con il sociologo Pino Arlacchi, autore del volume “La Cina spiegata all'Occidente”.   La rassegna prenderà il via mercoledì 5 novembre e porterà sullo schermo alcuni tra i titoli più significativi della nuova cinematografia cinese, offrendo uno sguardo su una società in rapido cambiamento attraverso le lenti di registi come Wei Shujun, Anthony Chen, Guan Hu e Jia Zhangke. Le proiezioni si terranno alle 21:00 al Cinema Italia di Macerata (via Gramsci, 25) con ingresso libero e gratuito. Ecco il calendario: mercoledì 5 novembre, “Il mistero scorre sul fiume” di Wei Shujun; giovedì  6 novembre “The Breaking Ice” di Anthony, mercoledì 12 novembre “Black Dog” di Guan Hu e giovedì 13 novembre “Generazione Romantica” di Jia Zhangke.   (Un'immagine tratta dal film "Generazione Romantica")   Giovedì 6 novembre, alle 16, l'Auditorium dell'Università di Macerata (via Padre Matteo Ricci 2) ospiterà Pino Arlacchi per la presentazione del suo ultimo libro, “La Cina spiegata all'Occidente”: un'opera che invita a superare stereotipi e diffidenze per comprendere le radici culturali e politiche del "miracolo cinese".   Sociologo e già sottosegretario generale delle Nazioni Unite, Arlacchi è noto a livello internazionale per i suoi studi sulla criminalità organizzata e per l'impegno nelle politiche di cooperazione e sviluppo. Negli ultimi anni ha rivolto il suo interesse alla Cina, approfondendo i fattori che ne hanno guidato l'ascesa economica e il ruolo crescente nello scenario globale.     "Con questo libro - afferma l'autore - "spero di contribuire a contrastare l'industria della paura e dell'ignoranza che alimenta gran parte della narrazione sulla Cina diffusa oggi in Occidente. La chiave per entrare nella mentalità della Cina e dei cinesi è la conoscenza delle istituzioni politiche originali che essi hanno creato nel corso dei millenni e dentro le quali vivono ancora oggi."   L'incontro, aperto al pubblico, potrà essere seguito anche da remoto. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito https://confucio.unimc.it. Con queste iniziative l'Istituto Confucio dell'Università di Macerata rinnova il proprio impegno nel promuovere il dialogo interculturale e la conoscenza della Cina contemporanea, attraverso linguaggi e prospettive capaci di unire cultura, arte e riflessione critica.

04/11/2025 14:00
Colmurano, via alla progettazione per la nuova scuola "De Amicis": investimento da 3,8 milioni di euro

Colmurano, via alla progettazione per la nuova scuola "De Amicis": investimento da 3,8 milioni di euro

Via libera all’avvio della progettazione definitiva per il nuovo plesso scolastico "Edmondo De Amicis" di Colmurano. Con il decreto n. 915 del 10 ottobre 2025, la Struttura commissariale sisma 2016, guidata dal commissario straordinario Guido Castelli, ha disposto il trasferimento di 494.600 euro all’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche, pari al 20% dell’importo complessivo previsto per l’intervento, del valore totale di 3,8 milioni di euro. Il progetto, inserito nell’Ordinanza Speciale n. 31/2021 dedicata alla ricostruzione e all’adeguamento delle scuole nei territori colpiti dal sisma, ha come obiettivo la realizzazione di un nuovo edificio scolastico, come stabilito dall’Ordinanza n. 96/2025. L’intervento è finanziato per 2,47 milioni di euro con fondi sisma, 187 mila euro da fondi Miur e 1,14 milioni tramite Conto Termico, che consentirà di realizzare un edificio ad alta efficienza energetica e dotato delle più moderne tecnologie per la sicurezza sismica e ambientale. "Garantire alle comunità dell’Appennino scuole moderne, sicure ed efficienti è una priorità assoluta - dichiara il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli -. Con questo intervento a Colmurano si compie un passo concreto per restituire spazi educativi adeguati e all’altezza delle nuove esigenze didattiche e ambientali. Le scuole sono il primo presidio di comunità e di futuro: investire su di esse significa investire nella rinascita dei nostri borghi".  L'anticipazione consentirà al comune di Colmurano, in qualità di soggetto attuatore, di procedere con le attività di progettazione, direzione lavori e coordinamento della sicurezza, primo passo verso l’apertura del cantiere. La nuova scuola d’infanzia e primaria ospiterà complessivamente circa 120 bambini, 45 della materna e 75 della primaria. La decisione di delocalizzare l'edificio nasce dall’impossibilità di abbattere e ricostruire la vecchia struttura, un immobile storico che non risponde più ai requisiti di edificio strategico né alle nuove esigenze della didattica. L’obiettivo è realizzare una scuola più sicura, moderna e conforme agli standard normativi attuali, anche sotto il profilo energetico e ambientale: l'edificio sarà infatti adeguato dal punto di vista termico e dotato di spazi esterni dedicati alle attività educative e di un cortile sicuro. Il vecchio edificio scolastico resterà comunque a disposizione della comunità, preservandone il valore storico e sociale. "Siamo in fase di progettazione e stiamo lavorando in stretto raccordo con i progettisti per far sì che gli spazi interni ed esterni rispondano pienamente alle esigenze della scuola - sottolinea il sindaco Mirko Mari -. Grazie al Commissario alla Ricostruzione per aver reso possibile quest’opera, strategica per i piccoli borghi dell’entroterra: offrire servizi di qualità significa trattenere le famiglie e contrastare lo spopolamento, creando al tempo stesso condizioni per attrarne di nuove".  Già individuata la ditta esecutrice, una volta completata la progettazione sarà possibile avviare i lavori nel corso del prossimo anno. Il commissario Castelli ringrazia il sindaco Mirko Mari, l’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche e la Regione Marche guidata dal presidente Francesco Acquaroli per la collaborazione e l’impegno nel portare avanti un progetto che rappresenta un tassello importante per Colmurano e suoi bambini. 

04/11/2025 12:20
Due team UniMc premiati alla StartCUP Marche 2025: logistica smart e tracciabilità alimentare

Due team UniMc premiati alla StartCUP Marche 2025: logistica smart e tracciabilità alimentare

Doppio riconoscimento per l’Università di Macerata nell’edizione 2025 di StartCUP Marche, la competizione regionale che premia le migliori idee di impresa nate in ambito accademico. Due team formati da studentesse e studenti UniMc sono saliti sul podio con progetti che coniugano innovazione tecnologica, attenzione al territorio e sostenibilità.  "I risultati ottenuti a StartCUP Marche 2025 confermano la vitalità e la creatività dell'imprenditorialità studentesca dell'Università di Macerata, capace di proporre idee innovative e sostenibili per il futuro delle imprese e del territorio”, commenta il rettore John McCourt. "Il successo dei team UniMc conferma l'efficacia del percorso di accompagnamento che l'Ateneo offre alle idee imprenditoriali dei giovani", sottolienea Laura Marchegiani, delegata al Placement, Orientamento alla carriera, Spin off e Brevetti. "StartCUP è solo una delle tappe di un ecosistema che sostiene la nascita di startup e spin off accademici, valorizzando le competenze e l'intraprendenza delle nuove generazioni".  Il terzo posto assoluto è andato a "SAM - Software Automatic Multitransport", ideato e guidato dallo studente Francesco Merlini. Il progetto propone una piattaforma digitale per gestire in modo più semplice e sicuro il trasporto merci, inizialmente su strada e in futuro anche su ferrovia. L'applicazione consente a imprese e trasportatori di prenotare, tracciare e gestire i documenti di viaggio in un unico spazio online, con pagamenti garantiti e penali automatiche in caso di ritardi o disservizi.Il sistema aiuta inoltre a ridurre i viaggi a vuoto, abbassando costi e tempi di incasso, e offre strumenti per monitorare l'impatto ambientale e le emissioni di CO₂. L'obiettivo è costruire una logistica sempre più efficiente, sostenibile e trasparente. Il team è composto da Francesco Merlini (responsabile generale), Antonio Di Turi (responsabile tecnologico), Luigi Merlini (consulente finanziario) e Alessandro Cardinali (advisor esterno). SAM ha ottenuto diversi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui il premio come miglior startup a Madrid nel 2023, la presentazione al gruppo Harvard Fellows, e la finale nei programmi eCapital 2025 ed "E se funzionasse?" di Confindustria.  Il progetto “Tipicità in Tavola – Chain of Trust”, guidato da Daniele Ciarrocchi, studente di Giurisprudenza, ha ottenuto la Menzione “Intellectual Property”, messa a disposizione dallo Studio Rubino & Partners. L’idea propone una Smart Box per la tracciabilità alimentare basata su tecnologia blockchain, capace di registrare in modo sicuro e trasparente ogni passaggio della filiera, dal produttore al consumatore. Obiettivo: garantire autenticità e qualità dei prodotti tipici e contrastare le frodi alimentari. Il progetto, sviluppato in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Camerino, rappresenta un esempio concreto di sinergia inter-ateneo: le competenze giuridiche ed economiche di UniMc si sono integrate con quelle tecnologiche dei partner, a dimostrazione di come la contaminazione tra saperi umanistici e scientifici sia motore di innovazione. Il team UniMc è composto da Daniele Ciarrocchi, Kateryna Kuznetsova, David Peretti, Luca Romeo, Alessio Rubicini e Lorenzo Verducci.

01/11/2025 15:00
Macerata, 300 docenti scrivono al Governo: “Fermate i crimini a Gaza e sospendete i rapporti con Israele”

Macerata, 300 docenti scrivono al Governo: “Fermate i crimini a Gaza e sospendete i rapporti con Israele”

Un gruppo composto da 300 docenti degli Istituti di Istruzione Secondari di Primo e Secondo Grado di Macerata ha rivolto un appello alle istituzioni italiane, esprimendo profonda preoccupazione per gli eventi in corso nella Striscia di Gaza. I firmatari sottolineano come il loro ruolo educativo imponga di "promuovere il pensiero critico e la cittadinanza attiva, oggi più che mai necessari di fronte all’espandersi dell’odio e alla violazione dei diritti umani e delle norme internazionali". Gli insegnanti ricordano nella loro missiva come il loro impegno non sia un’iniziativa estemporanea, ma sia "radicato nei valori fondanti della Repubblica italiana". Citando l’articolo 11 della Costituzione, che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, i docenti affermano la necessità di non restare indifferenti, dando concreta testimonianza dei principi di pace e giustizia. "Questo impegno, sottolineano, è coerente con le linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, che promuovono la conoscenza della Costituzione nelle sue dimensioni storiche, giuridiche e valoriali, e con gli obiettivi dell’Agenda 2030, volti a combattere fame, povertà, disuguaglianza e a garantire pace e giustizia". In questo contesto, i docenti esprimono la loro più ferma condanna nei confronti di qualsiasi forma di violenza, guerra e sopruso. Applicando questi principi alla drammatica attualità, denunciano "il genocidio in corso da parte del governo di Israele contro la popolazione palestinese", richiamandosi alla Convenzione ONU per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio". In particolare, gli educatori evidenziano la distruzione del sistema scolastico a Gaza, definita "una strategia finalizzata a cancellare un popolo e la sua cultura, violando gravemente il diritto umano fondamentale all’istruzione". Di fronte a tale scenario, i docenti sottolineano che non è più sufficiente promuovere la riflessione all’interno delle aule. "È necessario un intervento deciso da parte delle istituzioni". Per questo rivolgono un appello al Governo italiano affinché "agisca con urgenza per porre fine ai crimini in corso, proteggere la popolazione civile e gli operatori umanitari, esprimere una ferma condanna del genocidio del popolo palestinese e sospendere qualsiasi collaborazione economica, politica e militare con Israele".  

01/11/2025 14:00
Gaza e la crisi umanitaria: confronto all’Università di Macerata con l’operatore Onu Gennaro Giudetti

Gaza e la crisi umanitaria: confronto all’Università di Macerata con l’operatore Onu Gennaro Giudetti

L’Università di Macerata dedica un incontro al dramma di Gaza con l’appuntamento “Oltre la guerra: la catastrofe umanitaria a Gaza”, in programma lunedì 3 novembre, dalle 14 alle 16, nell’Aula Blu del Polo Pantaleoni (via Pescheria Vecchia 22, Macerata). L’iniziativa, promossa nell’ambito delle cattedre di Diritto costituzionale di Giovanni Di Cosimo e Angela Cossiri, nasce da una richiesta di approfondimento formulata dagli studenti ed è aperta al pubblico, con possibilità di seguire l’evento anche in streaming. Per informazioni: giurisprudenza.unimc.it/it, angela.cossiri@unimc.it. L’appuntamento nasce dall’esigenza di creare uno spazio di confronto informato e interdisciplinare su una crisi umanitaria che interpella le coscienze e le categorie giuridiche e politiche fondamentali. Dopo la testimonianza di Gennaro Giudetti, operatore umanitario delle Nazioni Unite a Gaza, che fino a qualche settimana fa si è occupato della logistica degli aiuti, seguiranno gli interventi di Andrea Caligiuri, docente di Diritto internazionale, Giovanni Di Cosimo, docente di Diritto costituzionale, Lina Haddad, che ha studiato il modo in cui i social media filtrano informazioni e notizie, e Natascia Mattucci, docente di filosofia politica. L’incontro intende offrire agli studenti e alla comunità accademica l’opportunità di comprendere, attraverso prospettive complementari, le implicazioni umanitarie, giuridiche e politiche del conflitto in corso, nel solco dell’impegno dell’Università di Macerata per il dialogo, i diritti umani e la pace. Per informazioni: Gennaro Giudetti è un giovane operatore umanitario originario di Taranto, impegnato da oltre 17 anni in missioni internazionali per la difesa dei diritti umani. Ha lavorato in contesti di guerra e crisi umanitaria in Albania, Libano, Siria, Afghanistan e più recentemente nella Striscia di Gaza. Si trovava a Deir al Balah quando un bombardamento ha colpito l’area Onu che lo ospitava, costringendolo a fuggire e a cercare rifugio altrove. Attraverso i social, Giudetti racconta da anni le storie dei bambini e delle persone incontrate lungo il suo cammino, dando voce alle vittime dei conflitti e testimoniando con coraggio la realtà delle guerre.  

01/11/2025 11:11
“Farmacie e territorio”: a Camerino il dialogo tra Unicam e Federfarma Marche

“Farmacie e territorio”: a Camerino il dialogo tra Unicam e Federfarma Marche

La Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute dell’Università di Camerino, in collaborazione con Federfarma Marche, ha organizzato nella mattinata di oggi il convegno dal titolo “Farmacie e territorio: nuovi modelli formativi, di cura e assistenza di prossimità”. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di aprire un momento strategico di confronto e collaborazione tra mondo accademico e professionale, per valorizzare il ruolo centrale della Scuola nel promuovere innovazione nella formazione universitaria e nella costruzione di nuovi modelli di assistenza territoriale. In questo contesto, la Farmacia Didattica, fiore all’occhiello dell’Ateneo, si conferma un’esperienza formativa di eccellenza, riconosciuta a livello nazionale e internazionale, che integra conoscenze scientifiche, competenze professionali e sensibilità verso i bisogni reali della comunità.  I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali del rettore Unicam professor Graziano Leoni, del direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute professor Gianni Sagratini e della prorettrice alla Didattica professoressa Giulia Bonacucina. È seguita poi la cerimonia di consegna della donazione alla Scuola di strumentazione ed arredi storici della Farmacia Pichi da parte della dottoressa Maria Vittoria Pichi, che sono esposti al Polo Sant’Agostino.  Attraverso relazioni scientifiche e testimonianze operative dirette, il convegno ha proposto un percorso di riflessione condivisa per rafforzare la qualità della formazione e delle cure, favorendo la piena integrazione della farmacia nel sistema sanitario generale e di prossimità nello specifico. L’iniziativa ha voluto così consolidare il ruolo sociale, sanitario e culturale dell’Università e delle farmacie, promuovendo una collaborazione strutturata e partecipativa tra istituzioni accademiche, professionisti del settore e territorio e confermando la Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam come punto di riferimento per la formazione del futuro professionista del farmaco.

31/10/2025 16:45
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