Monitoraggio Legambiente: quattro foci di fiumi marchigiani fortemente inquinate
Nel monitoraggio effettuato da Goletta Verde lungo la costa marchigiana, quattro punti su dodici analizzati sono risultati fuori dai limiti di legge per la presenza di cariche batteriche, classificandosi come “fortemente inquinati”. Le rilevazioni, condotte tra il 9 e il 12 giugno, hanno evidenziato criticità nelle foci di importanti corsi d’acqua: il torrente Arzilla a Fano (Pesaro Urbino), il fiume Esino nella località Rocca Priora a Falconara Marittima (Ancona), il fiume Musone al confine tra Numana e Porto Recanati, e il fiume Tronto a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).
Questi dati emergono dalla storica campagna di Legambiente, che ogni anno monitora lo stato di salute del mare e delle coste italiane. Su 12 campioni prelevati, cinque sono stati raccolti a mare e sette alle foci di fiumi o torrenti. Durante la conferenza stampa ad Ancona, hanno preso parte Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche, Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Anna Lisa Vesprini, Riccardo Piunti (presidente Conou) e Marzia Mattioli, direttrice di Legambiente Marche.
Tra i punti che hanno rispettato i limiti di legge figurano il porto di Pesaro (Calata Caio Duilio), la foce del fiume Misa a Senigallia, la foce del Chienti tra Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio, la foce del fiume Tenna e del torrente Valloscura nel Fermano, e le foci dei torrenti Tesino e Albula in provincia di Ascoli Piceno.
Secondo Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche, “Se da un lato negli ultimi dieci anni le Marche hanno compiuto passi avanti significativi nella depurazione, superando criticità storiche, dall’altro il fatto che siano aumentati i campioni fuori limite e la carica batterica indica che ancora molto resta da fare. Ammodernare e rendere efficienti gli impianti di depurazione è una necessità urgente, indispensabile per tutelare non solo l’ambiente, ma anche la salute dei cittadini”.
(Foto e fonte Ansa)
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