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Sanità Ancona

Ancona, intervento straordinario al midollo spinale su una bimba di 4 anni: "Ora sta bene, cammina e non cade più"

Ancona, intervento straordinario al midollo spinale su una bimba di 4 anni: "Ora sta bene, cammina e non cade più"

Un caso clinico di eccezionale complessità si è trasformato in una storia a lieto fine grazie all’intervento straordinario eseguito all'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche. Protagonista una bambina di appena quattro anni, affetta da una rara e grave malformazione del midollo spinale che metteva a rischio la sua capacità di camminare e le funzioni fisiologiche di base. Dopo un delicatissimo intervento durato sei ore, Naira (nome di fantasia) è tornata a casa, sta bene, cammina con regolarità e non ha più bisogno del pannolino.

Il caso, trattato presso il presidio materno-infantile Salesi, ha richiesto l’intervento di un team multidisciplinare composto da ortopedici, neurochirurghi, anestesisti, neuroradiologi e personale specializzato. Un lavoro sinergico che ha permesso di affrontare una doppia malformazione midollare con altissimo rischio neurologico, tra cui la possibilità di una paralisi permanente.

DIAGNOSI - La bambina era affetta da diastematomielia, una rara malformazione congenita in cui il midollo spinale si presenta diviso in due da una formazione ossea anomala. In questo caso, lo sperone osseo divideva letteralmente il midollo spinale e lo ancorava verso il basso attraverso una sezione filamentosa, impedendone il normale sviluppo e causando una progressiva scoliosi.

"Siamo intervenuti in una zona di conflitto tra la durezza dell’osso e la fragilità del tessuto midollare", spiegano la dottoressa Monia Martiniani della Clinica di Ortopedia dell’Adulto e Pediatrica - diretta dal Prof. Antonio Pompilio Gigante - e il dottor Roberto Trignani, della Divisione di Neurochirurgia con interesse pediatrico. "L’alternativa era non fare nulla e assistere a un peggioramento irreversibile delle condizioni della piccola".

IL TEAM - In sala operatoria si sono alternate mani esperte: i chirurghi Martiniani e Leonard Meco per la parte ortopedica, Trignani e Michele Luzi per la neurochirurgia. "La natura aveva diviso ciò che doveva essere unito - racconta Trignani -. Abbiamo sezionato il filo che tirava il midollo verso il basso e rimosso lo sperone osseo. Era come liberare una corda in tensione: un gesto che comportava un rischio neurologico altissimo, ma inevitabile".

Fondamentale anche il supporto del blocco operatorio del Salesi, del team anestesiologico, del neuropsicologo e degli infermieri specializzati. L’intervento è stato possibile anche grazie alle tecnologie d’avanguardia presenti nell’AOU delle Marche, una delle poche strutture in grado di eseguire operazioni così complesse in ambito pediatrico.

IL FUTURO - Fino a pochi mesi fa, Naira inciampava spesso, cadeva, non camminava con stabilità e non era in grado di controllare i bisogni fisiologici. A causa della malformazione era costretta a portare ancora il pannolino a 4 anni. I genitori si sono trovati davanti a una scelta difficile: affrontare un’operazione ad altissimo rischio o lasciare che la patologia progredisse senza rimedio. Hanno scelto il coraggio, sostenuti da un’equipe medica che ha messo al centro la piccola paziente.

Oggi, a due mesi dall’intervento, la bambina ha ricominciato a camminare normalmente, non perde più l’equilibrio e riesce a trattenere i bisogni. Resta sotto monitoraggio continuo, ma i risultati clinici sono straordinari. "Ora si può guardare al futuro – afferma Martiniani –. Continueremo a seguirla fino a quando sarà possibile intervenire anche sulla scoliosi. Ogni giorno guadagnato è un passo verso una crescita migliore".

ECCELLENZA SANITARIA - L’intervento su Naira rappresenta un modello di eccellenza non solo per la Regione Marche, ma per l’intero Centro Italia. L’AOU delle Marche conferma così la propria vocazione nel trattamento delle patologie ad alto rischio in ambito pediatrico. "Questo tipo di chirurgia vertebrale infantile – sottolinea Martiniani – è uno dei fiori all’occhiello della nostra sanità: un unicum interregionale capace di offrire cure altamente specialistiche con esiti positivi".

Un esempio concreto di come la collaborazione tra discipline, l’uso delle migliori tecnologie disponibili e la centralità del paziente possano trasformare un intervento ad altissimo rischio in una speranza concreta di guarigione.

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