Un intervento tempestivo e coraggioso ha evitato una tragedia sui binari della ferrovia di Marotta due giorni fa. Una donna, in evidente stato di agitazione e con una birra in mano, ha minacciato di togliersi la vita rimanendo sui binari mentre era in comunicazione telefonica con un ispettore della polizia. Il treno successivo sarebbe transitato esattamente tre minuti dopo, rendendo la situazione ancora più critica.
Fortunatamente, due giovanissime presenti sul posto hanno lanciato l’allarme, consentendo un rapido intervento delle forze dell’ordine. La centrale operativa di Fano ha immediatamente inviato una pattuglia di militari, i quali, giunti sul posto, hanno individuato la donna e senza esitazione hanno scavalcato una ringhiera alta due metri per raggiungerla.
Con estrema prontezza e determinazione, gli agenti sono riusciti ad avvicinarsi e a mettere in salvo la donna, strappandola letteralmente da una morte certa pochi istanti prima dell’arrivo del convoglio.
"Mi congratulo vivamente con i militari intervenuti. Non è sempre semplice operare prontamente, con freddezza d'animo e senza farsi coinvolgere dalle emozioni soprattutto quando la disperazione è l'unica cosa che scorgi in una persona che sta scegliendo di morire. Siamo fieri del vostro lavoro e non possiamo fare a meno di rendere pubblico il nostro omaggio". Così in una nota Marco Ravizzone, segretario provinciale per Pesaro e Urbino.
"Non sempre ci sono parole per esprimere quanto si sia disperati o quanto a volte la vita sia dura e si accanisca verso certe persone che intravedono la via d'uscita solo nella morte propria o dei propri cari ma sappiamo che c'è sempre una soluzione e ringraziamo di cuore i nostri Carabinieri perché quella donna è sana e salva e perché qualcuno lassù ha permesso che fosse ancora tra noi", conclude Floriana Casciabanca, vicaria provinciale di Pesaro e Urbino.
Nel pomeriggio di domenica, i carabinieri dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Osimo hanno denunciato tre giovani di nazionalità albanese, tutti ventenni, per i reati di furto, ricettazione e possesso ingiustificato di chiavi o grimaldelli. Due di loro risultano già noti alle forze dell'ordine.
L'intervento è avvenuto nella tarda mattinata a Camerano, lungo la SS16 Adriatica, dove i militari hanno intimato l'alt al veicolo con a bordo i tre ragazzi. All'interno dell'auto sono stati trovati 3 paia di scarpe, 2 felpe e 2 paia di jeans nuovi, merce che i giovani non sono stati in grado di giustificare. Inoltre, sono stati rinvenuti arnesi da scasso, come tronchesi e cacciavite, utilizzabili per rimuovere le placche antitaccheggio dei capi d'abbigliamento.
Successivamente, è emerso che la merce trovata nel veicolo era stata rubata da due esercizi commerciali di Osimo e Camerano, ai quali è stata restituita. Durante il controllo, uno dei denunciati è stato trovato anche in possesso di due involucri di cocaina destinati all'uso personale, motivo per cui è stato segnalato alla Prefettura di Ancona come assuntore di stupefacenti.
Nei confronti dei tre denunciati, è stata avanzata la proposta di foglio di via obbligatorio dai comuni di Osimo e Camerano, per prevenire la possibilità che possano compiere ulteriori reati simili in futuro.
A metà febbraio, una delegazione dell’associazione Amici Per ODV di Tolentino, composta da Fabiola Caporalini, Pierluigi Tordini e Giovanni Mosca, è partita per il Burkina Faso, per seguire le attività e i progetti di cooperazione internazionale portati avanti nell’Africa Subsahariana da oltre 17 anni.
I volontari hanno visitato il centro Abasmei, alle porte della capitale Ouagadougou, dove Rosalie Kanzyomo ospita una settantina di malati mentali raccolti dalla strada a cui presta cure e accoglienza. I pazienti, di solito allontanati dalle famiglie per l’impossibilità di prendersene cura, vengono alloggiati con i loro figli. All’infanzia del centro sono stare destinate le risorse del progetto editoriale “Per tutti i colori”, realizzato dal collettivo Scriviperbene nel 2024. Parte dei diritti d’autore di questa pubblicazione, edita da Seri Editore, sono stati dedicati anche alla ristrutturazione della farmacia dell’ospedale di Nanoro, importante presidio sanitario del centro-ovest del Paese.
Sono state consegnati, inoltre, tutti i sostegni e gli aiuti familiari e Giovanni Mosca, venuto in Burkina per inaugurare il pozzo realizzato in memoria del figlio Emanuele, ha avviato, sempre affiancato da Amici Per, una collaborazione familiare con l’associazione Saint Odette, che si occupa di assistenza sanitaria ai bambini malati.
Il momento centrale del viaggio è stato proprio l’inaugurazione del pozzo di Emanuele, nel villaggio di Pabre. L’acqua potabile, fonte di vita e di salute per la popolazione, serve 60 clan familiari. Considerando che ogni clan racchiude un gran numero di persone, fino a venti o trenta, se ne deduce l’impatto effettivo sulla popolazione residente. Inoltre, sono già sorte colture circostanti al pozzo, lavorate dalle famiglie del luogo che ne possono beneficiare. Il pozzo, profondo 80 metri, è dotato di un castello per l’acqua e di pannelli solari, con la possibilità di creare piccole condotte per portare la preziosa risorsa alle zone circostanti.
Giovanni ha tenuto un breve discorso a nome suo e della famiglia. Mosca ha ricordato la memoria del figlio, ma un pensiero forte è andato anche a mamma Laura e ai fratelli di Emanuele, Alessandro e Ludovica, il cui desiderio resta quello di venire a visitare il pozzo in un prossimo viaggio.
Nel primo pomeriggio di oggi sulla Statale 16, in località Aspio Terme, si è verificato un incidente che ha coinvolto un furgoncino e un'auto alimentata a metano. L'impatto è avvenuto intorno alle 15, quando la vettura - condotta da una donna - si è scontrata con un furgone. L’urto ha causato danni ai mezzi e reso necessario l’intervento dei soccorsi.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Ancona, che hanno provveduto a mettere in sicurezza i veicoli per evitare ulteriori rischi, data la presenza del metano nell'auto. Il personale del 118 ha prestato le prime cure ai due feriti, fortunatamente non in gravi condizioni. Il traffico ha subito rallentamenti per consentire le operazioni di soccorso e la rimozione dei mezzi. Le autorità stanno ora indagando per chiarire l’esatta dinamica dell'incidente.
L'improvvisa scomparsa di Emilio Mistichelli ha suscitato profonda commozione in tutto l’ambiente ciclistico marchigiano ed extraregionale. L'uomo è morto la notte scorsa, all’età di 73 anni, all'ospedale di Senigallia dove era ricoverato. Figura notissima nel ruolo di direttore sportivo, ha collaborato a lungo con diverse società della regione, distinguendosi per le sue doti umane sempre indiscusse.
Mistichelli era in procinto di iniziare la stagione 2025 con la Sam Vitalcare Dynatek, formazione UCI Continental. Con la sua esperienza, ha sempre seguito i ragazzi con dedizione, accompagnandoli nella loro crescita atletica e umana.
Oltre a svezzare tanti giovani corridori marchigiani, Mistichelli ha avuto l’onore di dirigere dall’ammiraglia anche Davide Rebellin nel biennio 2021-2022 ai tempi della Work Service fino a quel drammatico 30 novembre 2022 in cui il campione veneto perse la vita in un incidente in allenamento a Montebello Vicentino.
Le esequie funebri di Emilio Mistichelli si terranno venerdì 28 febbraio a Senigallia, con inizio alle ore 15:00 presso la Chiesa della Pace. Cordoglio espresso da parte del Comitato regionale FCI Marche e dal direttivo presieduto da Massimo Romanelli.
In vista delle prossime elezioni regionali, Sinistra Italiana Marche lancia un appello alle forze politiche progressiste: è necessario costruire un “tavolo programmatico” con le forze impegnate a livello nazionale a creare un’alternativa reale alle destre. L’obiettivo è definire una proposta politica che possa essere percepita come credibile e concreta dai cittadini delle Marche.
«L’unità delle forze alternative alle destre – fa sapere Sinistra Italiana Marche – è, certamente, un valore. Ma lo è ancora di più la proposta politica che sarà presentata alle cittadine e ai cittadini di questa regione». È proprio su questo aspetto che SI Marche pone l’accento: una proposta che non solo unisca le forze politiche, ma che sia anche in grado di proporre soluzioni concrete per la regione, lontane dalle dinamiche che potrebbero allontanare i cittadini dalla politica.
Un aspetto fondamentale di questa proposta è che non può includere quelle forze politiche che, secondo Sinistra Italiana, «hanno sostanzialmente scelto la destra». In questo contesto, l’organizzazione esclude esplicitamente Base Popolare, il movimento politico che fa riferimento a Gian Mario Spacca, accusato di essersi avvicinato troppo al centrodestra. Infatti, Base Popolare è balzato agli onori della cronaca politica nelle ultime settimane per il tentativo di affermarsi come attore centrale nelle prossime elezioni regionali, ma questo non viene visto favorevolmente da Sinistra Italiana Marche.
«L’autocandidatura di Raimondo Orsetti a sindaco di Osimo e la benedizione del presidente della Regione, Francesco Acquaroli, – spiega Sinistra Italiana Marche – dovrebbero dire a tutte e a tutti che Base Popolare ha scelto la destra. Una vicenda che, a nostro avviso, dovrebbe essere l’ultimo capitolo di una storia che ha molto a che vedere con il riposizionamento di una parte di ceto politico e poco a che fare con la vita quotidiana delle donne e degli uomini delle Marche».
Con questa dichiarazione, Sinistra Italiana ribadisce la sua posizione chiara: chi si allinea con le forze di destra non può essere considerato parte di un progetto alternativo credibile per la regione.
Un altro punto delicato riguarda il cosiddetto “modello Ursula”, il quale, pur avendo visto in passato l’alleanza tra socialisti e popolari, non è ritenuto adeguato per un’alternativa progressista credibile. Il modello, infatti, ha sempre visto la sinistra all’opposizione, e ora non si ritiene che possa essere una formula vincente per le Marche. «Un progetto alternativo, costruito strizzando l’occhio a chi sembra porsi indifferentemente a sinistra o a destra, non è e non sarà credibile», conclude il partito.
In definitiva, l’appello di Sinistra Italiana Marche è chiaro: l’alternativa alle destre deve essere credibile, radicata nel territorio e coerente con i valori della sinistra. Ogni alleanza che possa confondere il messaggio o che sembri oscillare tra posizioni di sinistra e destra non è considerata una via percorribile.
Dopo aver conquistato il pubblico della 75ª edizione del Festival di Sanremo, piazzandosi al decimo posto, i Coma Cose non si fermano e sono pronti a far ballare l'Italia con il loro nuovo tour estivo. Il duo milanese, formato da Fausto Lama e California , ha annunciato le date dei concerti che li vedranno protagonisti sui palchi dei principali festival estivi del 2025 .
Fra questi anche l'Ulisse Fest di Ancona. Il prossimo 4 luglio il pubblico dell'Arena sul Mare potrà cantare e scatenarsi sulle note di Cuoricini , la hit che sta già facendo impazzire le radio di tutta Italia.
Dopo il Festival, Cuoricini è diventato un vero e proprio tormentone , scalando le classifiche e conquistando il pubblico. Il brano è già entrato nella top 10 di Amazon Music e risulta tra i più richiesti ad Alexa, segno che la melodia accattivante e il testo orecchiabile hanno colpito nel segno.
A contribuire al successo della canzone è anche la sua coreografia, diventata virale sui social. Video di fan e creator che si cimentano nei passi di Cuoricini hanno invaso TikTok e Instagram, contribuendo alla diffusione del pezzo. E come ogni tormentone che si rispetti, non sono mancate le parodie, che hanno reso il brano ancora più popolare. Un'occasione imperdibile per tutti i fan, che potranno cantare e ballare dal vivo sulle note di “Cuoricini” e degli altri brani che hanno reso il duo una delle realtà più originali del panorama musicale italiano.
Con un’ordinanza emessa dal commissario straordinario, Fabrizio Curcio, sono stati erogati oltre 13 milioni di euro per l’alluvione che nel maggio aveva colpito principalmente l’Emilia Romagna oltre alle Marche e alla Toscana.
“Questa ordinanza – ha affermato il presidente Acquaroli – sblocca risorse fondamentali per gli interventi di ripristino e la messa in sicurezza dei territori colpiti. Chiedendo di dedicare un’ordinanza per il nostro territorio abbiamo sbloccato l’erogazione di queste risorse, necessarie per dare risposte alle comunità che hanno affrontato difficoltà a causa dell’alluvione e per le imprese che hanno operato negli interventi di ripristino. Ringrazio il commissario Curcio per la disponibilità e l’ingegner Stefano Babini e la struttura che hanno lavorato per accelerare l’erogazione di questi fondi permettendo ai Comuni di procedere ora sia al pagamento delle imprese che hanno eseguito gli interventi di somma urgenza nel 2023 che alla progettazione e realizzazione delle altre opere”.
L’erogazione dei fondi è avvenuta sulla base di una richiesta specifica effettuata dal presidente Francesco Acquaroli, vicecommissario per l’alluvione del maggio 2023, di avere uno stralcio dell’ordinanza dedicata alle Marche in cui figurano anche interventi nel territorio della Toscana, alternativamente a quella cumulativa per le Regioni coinvolte che riguardava principalmente l’Emilia Romagna. Questo ha permesso di accelerare sui tempi e erogare i fondi attesi da Comuni e Province, senza attendere le procedure ancora in corso in altri territori. Un passaggio che ha permesso l’erogazione più celere delle somme.
L’Ordinanza infatti prevede lo stanziamento di oltre 13 milioni di euro per gli interventi segnalati dai Comuni e dalle Province, principalmente sulla viabilità, sui corsi d’acqua minori e per la sistemazione dei dissesti causati dall’alluvione, e di ulteriori 983.350,43 euro per il rimborso delle attività svolte in somma urgenza nei giorni immediatamente successivi all’evento per liberare le strade e per rimuovere le frane.
I Comuni che beneficiano dei finanziamenti stanziati, sia direttamente o per interventi delle province, sono: Monte Vidon Corrado, Montappone, Corridonia, Mogliano, Monte San Giusto, Tolentino, Macerata, Pollenza, Urbisaglia, Castelraimondo, Camerino, Loro Piceno, San Ginesio, Matelica, San Severino Marche, Caldarola, Belforte del Chienti, Petriolo, Treia, Cingoli, Gualdo, Sant’Angelo in Pontano, Penna San Giovanni, Sefro, Valfornace, Monte San Martino, Gagliole, Sassocorvaro, Auditore, Roccafluvione, Monte Giberto, Fiastra e Colmurano.
Percorre a piedi e di notte la superstrada, poi reagisce all'intervento della polizia stradale con calci e pugni e infine viene denunciato. L'allarme è stato lanciato domenica sera, intorno alle 21, da alcuni conducenti, che hanno segnalato la presenza del pedone. Immediato l’intervento di una pattuglia della polizia stradale, che lo ha rintracciato tra le uscite di Jesi Centro e Jesi Est.
Sin dal primo contatto, il soggetto, un 34enne originario del Mali, si è mostrato poco collaborativo. Invitato a lasciare la strada per motivi di sicurezza, si è aggrappato con forza al guardrail, rifiutando di allontanarsi. Alla crescente insistenza degli agenti, ha poi reagito con violenza, strattonandoli e successivamente colpendoli con calci e pugni. Ne è scaturita una colluttazione, nel corso della quale gli agenti, con difficoltà, sono riusciti a condurlo fuori dalla carreggiata. Solo l’arrivo di ulteriori rinforzi ha permesso di riportare la situazione alla calma.
L’uomo è stato accompagnato negli uffici della polizia stradale di Ancona per l’identificazione. Non ha fornito spiegazioni sul suo comportamento, che gli è costato una denuncia a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale. Si è inoltre scoperto che aveva già precedenti per lo stesso reato.
Nel corso dell’operazione, due agenti della polstrada del distaccamento di Senigallia, un ufficiale di polizia giudiziaria di 50 anni e un agente 40enne, hanno riportato contusioni. Entrambi sono stati medicati e hanno ricevuto una prognosi di dieci giorni ciascuno.
Prosegue la campagna di controlli ai Bed & Breakfast (B&B), avviata dal Comando generale dell'Arma dei carabinieri e promossa dal Comando carabinieri per la Tutela della Salute, in collaborazione con il Ministero della Salute. L'iniziativa, che ha avuto inizio lo scorso novembre, ha visto coinvolti i carabinieri del Nas di Ancona, impegnati in un'attività di monitoraggio e verifica delle strutture ricettive sul territorio delle Marche.
Nel corso delle 54 ispezioni effettuate nelle diverse province marchigiane, sono emerse irregolarità in circa l'11% dei casi, con la contestazione di sanzioni amministrative per un totale complessivo di 2.633,33 euro. Le principali problematiche riscontrate riguardano la mancata applicazione delle procedure legate all'autocontrollo HACCP, la pulizia inadeguata dei locali e il mancato possesso di autorizzazioni amministrative. Ecco nel dettaglio i risultati dei controlli suddivisi per provincia:
Provincia di Ancona: sono state controllate 21 strutture ricettive, di cui una segnalata all’autorità sanitaria e amministrativa. È stata elevata una sanzione di 233,33 euro. Provincia di Macerata: le ispezioni hanno riguardato 12 strutture, una delle quali è stata segnalata all’autorità amministrativa locale per l’uso di un dispositivo di accettazione ("Key Box") in contrasto con le direttive ministeriali. Sanzione di 233,33 euro. Provincia di Pesaro Urbino: i controlli su 10 B&B non hanno evidenziato irregolarità, confermando il rispetto delle normative in vigore.
Provincia di Fermo: sono stati verificati 7 B&B, di cui uno è stato segnalato all’autorità sanitaria e amministrativa per irregolarità. La sanzione ammonta a 2.000,00 euro. Provincia di Ascoli Piceno: su 4 strutture ispezionate, una è stata segnalata alla locale Azienda Sanitaria Territoriale (AST) e sanzionata per aver superato la capacità ricettiva. La multa è di 167,00 euro.
La campagna di controlli, che si inserisce in un più ampio piano di vigilanza sulla sicurezza e la salute pubblica, ha l’obiettivo di garantire che tutte le strutture ricettive rispettino gli standard igienico-sanitari previsti dalle normative vigenti.
Ancona, carabinieri scortano donna in gravidanza: un parto a tempo di record grazie all’Intervento esemplare delle forza dell’ordine. Il tutto ha avuto inizio intorno alle ore di punta, quando la donna, in procinto di partorire, ha incrociato una pattuglia dei carabinieri mentre stava cercando di farsi notare per chiedere aiuto.
La donna, in avanzato stato di gravidanza e molto agitata, ha spiegato ai militari di essere ormai prossima al parto e di avere già rotto le acque. Nonostante il traffico congestionato lungo via Da Vinci e via Flaminia, l’automobilista temeva di non riuscire ad arrivare in tempo all'ospedale materno infantile Salesi, dove doveva partorire.
I carabinieri non hanno esitato a intervenire con prontezza, tranquillizzando la donna e decidendo di scortarla fino all’ospedale a bordo del loro veicolo di servizio. Grazie alla loro esperienza e alla grande prudenza nel traffico, sono riusciti a farla arrivare in ospedale in tempo, dove il parto è avvenuto regolarmente e senza complicazioni.
Questa mattina, i due carabinieri che avevano preso parte all’intervento hanno fatto ritorno all’ospedale Salesi per sincerarsi delle buone condizioni della neo mamma e per conoscere il piccolo Lorenzo, nato in salute. I militari hanno voluto portare un dolce gesto di affetto, con un abbraccio alla mamma e una carezza al neonato.
Un gesto di grande umanità che dimostra il profondo legame tra la cittadinanza e le forze dell'ordine, impegnate non solo a garantire la sicurezza ma anche a supportare le persone in situazioni straordinarie.
Un'operazione congiunta della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha portato al sequestro di oltre 58 tonnellate di rifiuti ecotossici nel porto di Ancona. L'intervento, denominato "Metal Gate", ha sventato un tentativo di importazione illecita dall'Albania di due società italiane con sede in Lombardia. I rappresentanti legali delle aziende coinvolte sono stati denunciati per gravi reati ambientali.
L'operazione ha preso il via dopo che le autorità hanno riscontrato anomalie documentali durante un controllo su un carico dichiarato come "schiumature di alluminio". I sospetti hanno spinto gli agenti ad approfondire le verifiche, portando alla scoperta di una concentrazione elevata di metalli pesanti come zinco, piombo e rame all'interno del materiale trasportato. Tali elementi, altamente tossici, comportano rischi significativi per l'ambiente acquatico e per la salute pubblica.
L'analisi dei rifiuti, effettuata da esperti dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, ha confermato la loro pericolosità, classificandoli come rifiuti eco-tossici. Di conseguenza, l'intero carico è stato posto sotto sequestro.
L'operazione "Metal Gate" si inserisce in un più ampio contesto di controlli e repressione del traffico illecito di rifiuti. In passato, simili attività investigative avevano già portato al sequestro di circa 16 tonnellate di rifiuti urbani nel porto dorico.
I due imprenditori coinvolti dovranno ora rispondere di reati quali "traffico illecito di rifiuti", "falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico" e "intralcio all'attività di controllo". Queste accuse sottolineano la gravità dell'illecito e il tentativo di aggirare le normative vigenti in materia di smaltimento e importazione di rifiuti pericolosi.
Il sequestro delle 58 tonnellate di rifiuti ecotossici rappresenta un'ulteriore prova dell'impegno delle forze dell'ordine nella tutela dell'ambiente e della legalità. La Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli continuano a operare con costante attenzione sui flussi di merci che transitano nei porti nazionali, con l'obiettivo di garantire il rispetto delle normative ambientali e la sicurezza del mercato interno.
Notte di violenza al pronto soccorso dell'ospedale di Torrette ad Ancona, dove un 19enne anconetano, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Collemarino e del Norm della Compagnia di Ancona. Il giovane dovrà rispondere di lesioni aggravate nei confronti di due infermieri e resistenza a pubblico ufficiale.
L'episodio si è verificato intorno all'1:30, quando il 19enne ha aggredito con pugni e testate in faccia due operatori sanitari all'interno dei locali di attesa del reparto. La presenza del giovane in ospedale è attualmente al vaglio della polizia di Stato, che sta effettuando approfondimenti in relazione a un precedente intervento per un sinistro stradale.
All'arrivo dei militari, il giovane ha reagito con violenza, scagliandosi contro di loro con epiteti minacciosi e atteggiamento aggressivo, mentre tentava di accedere nuovamente al pronto soccorso, colpendo con calci e pugni la porta d'ingresso. Inizialmente ha rifiutato di farsi identificare, fingendo poi di calmarsi inginocchiandosi, salvo tentare la fuga in direzione della camera mortuaria.
Bloccato dai carabinieri, ha sfogato la sua aggressività contro l'auto di servizio, colpendola ripetutamente con pugni sul cofano. Per evitare che potesse procurarsi più gravi conseguenze fisiche, i militari sono stati costretti a immobilizzarlo utilizzando il taser in dotazione. Il giovane è stato poi ammanettato e messo in sicurezza all'interno dell'auto, dove ha continuato a dimenarsi, colpendo con testate la paratia di contenimento.
Condotto davanti al Tribunale di Ancona per il rito direttissimo, l'arresto è stato convalidato e nei suoi confronti è stata emessa la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I carabinieri intervenuti non hanno riportato lesioni, mentre gli infermieri aggrediti hanno subito ferite lievi con prognosi contenuta.
Si è svolto domenica 16 febbraio il tradizionale appuntamento annuale del gruppo di Recanati e Castelfidardo degli iscritti all'Associazione Nazionale Alpini. Il tesseramento è stato, come sempre, l'occasione per ritrovarsi e commemorare i caduti attraverso tre distinte cerimonie. Si è cominciato al monumento di Castelfidardo per poi trasferirsi in quello di Recanati in via degli Alpini non prima di aver depositato una corona d'alloro presso la tomba del maggiore Mario Alessandro Ceccaroni, medaglia d'oro al valor militare, a cui è intitolato il gruppo.
Alle commemorazioni non sono volute mancare alcune autorità del territorio, l'assessore Sergio Foria per Castelfidardo, il vicesindaco Nazzareno Pighetti per quello di Loreto, il sindaco Emanuele Pepa e l'assessore Roberto Bartomeoli in rappresentanza del comune di Recanati.
A fianco al vessillo del gruppo Alpini si sono elevati anche quelli dell'Unirr rappresentato da Giuseppe Bitocchi e dell'associazione Nastro Azzurro con il responsabile locale Claudio Anconetani e la presidente provinciale, la marchesa Giovanna Ceccaroni.
Presenti alle cerimonie anche il maresciallo Francesco Nardacchione in rappresentanza del Comando dell'Esercito Regione Marche, il presidente della sezione Marche dell'Ana Sergio Mercuri e una delegazione del gruppo Alpini di San Ginesio con cui da anni è stata stretta una profonda amicizia.
Al termine delle commemorazioni ci si è riuniti in assemblea presso i locali della parrocchia della Chiesa di Montemorello, che le penne nere ringraziano per l'ospitalità vista la momentanea assenza di una sede in seguito all'inagibilità di quella precedentemente occupata in via Campo dei Fiori. Confermate le cariche associative con il ruolo di capogruppo a Samuele Galassi, di segretario a Mauro Tombolini e di tesoriere a Carlo Cipolloni.
Gli iscritti sono saliti a 37, 3 in più rispetto all'anno scorso. Segno evidente della grande spinta che il nuovo capogruppo, raccolta l'importante eredità lasciata dai predecessori, è riuscito a dare alla realtà che è nata nel lontano 1965 e da sempre è impegnata in molteplici attività di volontariato e solidarietà. La giornata si è conclusa con il tradizionale pranzo sociale alla presenza di amici, simpatizzanti e familiari delle penne nere che hanno brindato ai 60 anni del gruppo.
Termina in parità la sfida tra Civitanovese e Ancona nella 24esima giornata del campionato di Serie D. Al Polisportivo, le due squadre chiudono sul punteggio di 1-1, con un gol per tempo a definire il risultato finale.
L'Ancona parte con il piede giusto e trova il vantaggio al 9’ minuto con il capitano Alluci, autore di un gran sinistro da fuori area che si insacca sotto l’incrocio dei pali. La Civitanovese prova a reagire con Bevilacqua, che al 16’ si libera bene del diretto marcatore e conclude in diagonale, ma il pallone termina a lato. Al 18’ Macarof pennella un cross per la testa di Bevilacqua, che impatta centralmente, trovando la risposta della difesa dorica. La squadra di Senigagliesi cresce col passare dei minuti e al 34’ va vicina al pari con Padovani, che colpisce il palo, ma l’azione viene fermata per offside. La pressione rossoblù aumenta nel finale di frazione: al 42’ Bevilacqua serve un cross perfetto per Buonavoglia, che segna di testa ma viene pescato in fuorigioco. Al 46’ arriva il meritato pareggio con Passalacqua, che incorna in rete sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Pochi secondi dopo, Franco sfiora il gol del sorpasso con una conclusione da fuori area che si stampa sulla traversa.
La ripresa si apre con un grande intervento di Petrucci, che al 5’ respinge in angolo un tentativo insidioso dell’Ancona. La Civitanovese tenta di prendere il comando del gioco, ma le occasioni faticano ad arrivare. All’8’ un pericoloso contropiede rossoblù sfuma senza esito, mentre al 17’ Laukzemis risponde presente sul tentativo di Rossetti. La squadra di casa ci prova con insistenza: al 23’ Milani colpisce di testa sopra la traversa, mentre al 29’ il neoentrato Rasic si vede negare il gol da un intervento provvidenziale del portiere dorico. Al 32’ ancora Laukzemis si oppone con un grande riflesso su un’incornata ravvicinata dello stesso Rasic. Nel finale, gli ospiti cercano il colpo grosso con una punizione di Alluci al 41’, ma il pallone termina fuori. Nel recupero, viene espulso il vice allenatore della Civitanovese Daniele Fontana dalla panchina.
Un pareggio che lascia un po’ di amaro in bocca ai rossoblù per le tante occasioni non concretizzate, mentre l’Ancona torna a casa con un buon punto.
(Foto Enio Torresi)
Tabellino
CIVITANOVESE (4-4-2): Petrucci; Franco, Passalacqua, Diop, Rossetti; Macarof (33’ st Brunet), Capece, Domizi (22’ st Visciano), Buonavoglia (20’ st Milani); Padovani (25’ st Rasic), Bevilacqua. A disposizione: Raccichini, Mancini, Cosignani, Vila, D’Innocenzo. All. Stefano Senigagliesi.
ANCONA (3-5-2): Laukzemis; Rovinelli (18’ st Bellucci Niccoló), Codromaz, Magnanini; Pecci, Gianelli (18’ st Sare), Alluci, Useini (38’ st Azurunwa), Marino; Martiniello (26’ st Varriale), Battistini. A disposizione: Bellucci Filippo, Merighi, Belcastro, Boccardi, Bikovskis. All. Massimo Gadda.
Arbitro: Giovanni Matteo della sezione di Sala Consilina.
Assistenti: Edoardo Minelli della sezione di Busto Arsizio e Alberto D’Ovidio della sezione di Pesaro.
Marcatori: 9’ pt Alluci (A), 46’ pt Passalacqua (C).
Note: Corner 4-5. Espulso dalla panchina al 49’ st mister Daniele Fontana. Ammoniti Visciano, Sare, Passalacqua e Rovinelli. Recupero: 1’ pt, 4’ st.
Ieri, presso l’Ufficio di polizia di Frontiera di Ventimiglia, è stato formalmente consegnato dalle autorità francesi alle Autorità Italiane un tunisino di 38 anni, ricercato per gravi reati commessi nel 2023. L'uomo, che era stato posto sotto mandato di arresto europeo nel settembre scorso dal Gip del Tribunale di Macerata, è ritenuto responsabile, in concorso con altri, del tentato omicidio di un operaio 27enne tunisino, oltre che di danneggiamento e porto illegale di armi.
L'indagine, condotta dai carabinieri della Sezione Operativa del comando Compagnia di Macerata e della Stazione di Cingoli, con il supporto del Reparto Operativo del comando provinciale di Macerata, ha preso il via nei mesi successivi ai fatti, risalenti all'ottobre 2023, avvenuti nelle località di Cingoli e Staffolo. L'esito di una lunga attività investigativa, che ha incluso analisi tecniche, tabulati telefonici e intercettazioni, ha permesso di individuare i presunti autori del crimine: un pastore sardo e il tunisino arrestato, già identificato nel mese di giugno 2024.
Il movente dei reati sembra essere legato a una truffa legata al mondo del lavoro. Il pastore sardo, infatti, avrebbe effettuato assunzioni fittizie di lavoratori per la propria azienda agricola, richiedendo anche ingenti somme di denaro per ottenere il diritto alla cassa agricola. A carico del pastore sardo, residente a Staffolo, è stata eseguita una misura cautelare di arresti domiciliari il 29 giugno scorso. Tuttavia, il tunisino arrestato, che si era reso irreperibile sul territorio italiano, è rimasto latitante fino a quando non è stato localizzato in Francia.
Le autorità francesi, dopo averlo rintracciato, hanno eseguito l’arresto in base al Mandato di arresto europeo. Dopo aver completato l'iter necessario per l’estradizione, il tunisino è stato scortato in Italia e consegnato alle autorità Italiane presso l’Ufficio di polizia di frontiera di Ventimiglia. L'uomo è ora a disposizione della Giustizia Italiana e dovrà rispondere dei crimini di cui è accusato.
La labiopalatoschisi è una malformazione congenita complessa alle labbra anche chiamata 'labbro leporino' se non collegata al palato, una malattia pediatrica rara che nelle Marche colpisce circa un bambino ogni 800 nati. Fino a qualche anno fa per affrontare questo tipo di malformazioni cranio-facciali e anomalie dento-scheletriche, le famiglie dovevano viaggiare fuori delle Marche e rivolgersi a centri specializzati.
Dal 2019, invece, nell'Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche è stato attivato un percorso diagnostico-terapeutico dedicato. Dal 2021 a oggi, 36 i bambini hanno potuto riappropriarsi del loro sorriso. A occuparsene è l'Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale diretta dal dottor Paolo Balercia, in particolare il dottor Giuseppe Consorti, grazie anche al sostegno della Fondazione Smile House Ets (Ente Terzo Settore).
"Il centro è attivo da quasi sei anni - spiega il dottor Consorti - dopo che il Ministero della Salute ha riconosciuto il nostro modello e siamo collegati con tutte le pediatrie delle Marche e con il Centro di Diagnosi Prenatale di secondo livello di Loreto a cui noi offriamo consulenze su patologie pediatrico-infantili. Dopo essere partiti da zero nel 2019, il 95% degli interventi di Labiopalatoschisi di pazienti marchigiani ora li facciamo noi. Questo dato spiega una delle finalità del percorso diagnostico, ossia aver praticamente azzerato le migrazioni sanitarie. Prima di allora non esistevano nelle Marche altre strutture in grado di affrontare questa malattia rara e seguirne il decorso durante la crescita dei piccoli pazienti".
La diagnosi della Labiopalatoschisi può essere fatta già durante la gravidanza, qualora si evidenzi il problema. In ogni caso, esiste un periodo di tempo entro cui i chirurghi maxillo-facciali devono intervenire sui bambini: "Questo periodo va dagli 8 ai 18 mesi - aggiunge il dottor Consorti - ed è importante tenerlo a mente. Essendo ormai strutturati sul territorio e con una struttura operativa ormai consolidata, il modello virtuoso procede bene. L'altra finalità raggiunta, rafforzata e raccontata durante un recente convegno, è quella di aver messo a sistema una Rete Regionale delle Malattie Rare dove figura anche la Labiopalatoschisi".
L'occasione è stata l'incontro organizzato a inizio febbraio dall'Ipsia Benelli di Pesaro dedicato a Ortodonzia e Chirurgia Maxillo-Facciale: Nuove Frontiere nelle Anomalie Scheletriche e Malformazioni Craniofacciali. Formazione e Divulgazione Scientifica in campo Odontoiatrico e Maxillo-Facciale. Il convegno è stato il risultato di una stretta collaborazione tra l'Istituto scolastico pesarese, il reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale dell'Aoum e la Fondazione Smile House.
I responsabili scientifici dell'evento sono stati, appunto, il dottor Giuseppe Consorti, dirigente medico della Chirurgia Maxillo-Facciale di Torrette, e il dottor Domenico Scopelliti, vicepresidente della Fondazione Smile House ETS. Il tema al centro dell'incontro sono state la Labiopalatoschisi e le malformazioni craniofacciali, patologie che richiedono un approccio multidisciplinare per un trattamento efficace e personalizzato. In quella occasione è stato approfondito il percorso diagnostico-terapeutico in questione che inizia dalla diagnosi prenatale e prosegue fino al completamento della crescita.
Il trattamento coinvolge una stretta collaborazione tra specialisti quali odontotecnici, odontoiatri e chirurghi maxillofacciali, il cui contributo è fondamentale per il ripristino morfologico e funzionale del paziente: "Il risultato più importante uscito da quell'incontro è stata la riunione di ben tre gradi di istruzione e tre fasi dell'apprendimento - conclude il dottor Consorti . Ad ascoltare e prendere coscienza c'erano alunni delle superiori, studenti universitari della Politecnica di Ancona e specializzandi".
La cura delle malformazioni congenite sui pazienti pediatrici è uno dei fiori all'occhiello dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche: "Non lasciamo indietro nessuno e ci poniamo sempre al servizio dei cittadini, cercando di elevare ogni giorno il livello degli standard qualitativi di diagnosi e terapie. - commenta il direttore generale di Aoum, Armando Marco Gozzini - Va da sé che quando di mezzo ci sono i bambini la nostra attenzione cresca ulteriormente".
"L'Aeroporto delle Marche sta attraversando un momento difficile, con numeri preoccupanti che mettono in luce l'inefficienza dei voli interni da e per Ancona". Ad affermarlo è la consigliera regionale del Partito Democratico, Manuela Bora, che, attraverso dati ufficiali ottenuti tramite un accesso agli atti, smonta la narrativa positiva diffusa da parte del presidente Acquaroli e dai suoi assessori.
Secondo le cifre, il volo giornaliero Ancona-Roma ha viaggiato negli ultimi sei mesi con una media di soli 2,5 passeggeri per tratta. Le altre rotte non vanno meglio: Ancona-Milano ha registrato una media di 9,2 passeggeri a tratta, mentre Ancona-Napoli ha visto solo 9,8 passeggeri in media. Numeri che, secondo Bora, sembrano più tipici di un servizio di trasporto privato di lusso piuttosto che di un servizio pubblico che dovrebbe essere finanziato con risorse dei contribuenti.
La consigliera del Pd non si ferma qui e solleva una domanda cruciale: "quanto è costato veramente alla Regione Marche mantenere questo sistema inefficiente? I numeri sono drammatici, prosegue: nel dicembre 2024, la Regione ha liquidato ben 4,8 milioni di euro ad Enac per i voli di continuità territoriale da Ancona verso Roma, Milano e Napoli. Una somma considerevole, ma che diventa ancora più allarmante se si considera che nel 2025 la Regione sarà chiamata a versare circa 8,5 milioni di euro per la stessa annualità".
"Ma le criticità non si fermano qui, spiega Bora. Nonostante la situazione sia ben conosciuta dalla Regione, il 31 gennaio 2025, su pressione della giunta Acquaroli, Enac ha prorogato fino ad ottobre 2025 l'affidamento dei voli domestici al vettore Skyalps, che nel 2024 ha preso il posto di Aeroitalia. Questo comporterà ulteriori spese per la Regione Marche, i cui benefici sembrano davvero lontani da quelli promessi. Inoltre, l'Ente Regionale possiede solo l'8,5% delle quote dell’aeroporto, rendendo ancora più paradossale l’alto esborso di denaro pubblico".
Un altro aspetto sottolineato da Bora è la "mancata realizzazione del piano industriale approvato cinque anni fa. Nonostante l’aeroporto non possa sostenersi solo con il traffico passeggeri, né il presidente Acquaroli né l’assessore Brandoni hanno fornito risposte concrete riguardo le attività aerospaziali, la manutenzione, il settore cargo, lo sviluppo dell’aviazione elettrica e l’aviazione generale. La mancanza di aggiornamenti e di azioni concrete evidenzia un’ulteriore inefficienza gestionale che colpisce i cittadini marchigiani".
“Questa situazione è il risultato di una gestione miope e di una politica di promozione territoriale assolutamente fallimentare,” ha dichiarato la consigliera Bora, che accusa l’Agenzia ATIM, voluta dal presidente Acquaroli, di essere uno dei principali responsabili di questo spreco di risorse pubbliche.
In conclusione, la gestione dell’Aeroporto delle Marche sembra essere un esempio emblematico di inefficienza e spreco, con costi enormi per i contribuenti e pochi, se non nulli, benefici per la comunità. Il tutto avviene sotto gli occhi di una giunta regionale che, invece di risolvere i problemi, sembra più concentrata su scelte economiche che rischiano di aggravare ulteriormente la situazione".
Botta e risposta tra Fratelli d'Italia e Partito Democratico sulla convocazione delle prossime elezioni regionali. Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Simone Livi, ha criticato duramente le recenti dichiarazioni della consigliera dem Anna Casini, che ha sollevato dubbi sulla regolarità della convocazione del voto.
"L'ultima trovata del Pd è millantare possibili infrazioni di legge rispetto alla convocazione delle elezioni regionali, che non esistono in alcun modo. Il presidente Acquaroli ha già dato una risposta in aula proprio alla Casini", ha dichiarato Livi.
Secondo il consigliere di FdI, la consigliera del Pd sarebbe perfettamente a conoscenza delle normative che regolano la convocazione delle elezioni regionali. "Esiste una legge regionale che stabilisce chiaramente le regole per la convocazione dei comizi elettorali. In base alla data dell'insediamento di questa amministrazione, le elezioni potranno svolgersi tra settembre e ottobre prossimi. Inoltre, a livello nazionale, si tende a individuare una data condivisa tra tutte le amministrazioni uscenti, per fissare un election day unificato", ha spiegato.
Livi ha poi rilanciato sulle preoccupazioni reali dei cittadini: "A proposito di paure, l'unico vero timore che raccogliamo in giro è quello di un ritorno del Partito Democratico in Regione. Soprattutto dopo aver sentito le sparate senza vere argomentazioni degli ultimi giorni".
Le polemiche tra maggioranza e opposizione sul calendario elettorale sembrano dunque destinate a proseguire, in vista di una campagna elettorale che si preannuncia particolarmente accesa.
Paziente affetto da una patologia aortica complessa, dopo essere stato valutato in altre strutture, operato con successo dalla Chirurgia Vascolare dell'Azienda ospedaliero universitaria delle Marche.
La chirurgia vascolare attraverso lo sviluppo di tecnologie nuove e sempre più moderne, è stata in grado di pianificare una strategia vincente e gestire un paziente ad alta complessità. L'intervento, effettuato dal dottor Emanuele Gatta della Chirurgia Vascolare, risale alla metà di gennaio, il paziente, un 70enne residente in Abruzzo, è stato dimesso e soprattutto sta bene dopo il decorso post-operatorio. L'uomo era affetto da un voluminoso aneurisma dell'aorta toraco-addominale con contestuale quadro di dissezione cronica; una patologia molto seria a esito infausto se non adeguatamente trattata.
Un caso davvero 'scomodo' e tecnicamente delicato al tempo stesso, sia per le condizioni generali che anatomiche del malato. Secondo gli ultimi dati nazionali, la struttura, è risultata l'unità operativa vascolare col maggior numero di procedure aortiche negli ospedali pubblici nazionali. Questo permette al reparto di poter affrontare tutti gli scenari possibili con tutte le tecniche, sviluppandone anche delle nuove.
L'ennesima prova e, al tempo stesso, la spiegazione del perché l'Aou delle Marche si sia aggiudicata il titolo di 'Miglior ospedale pubblico d'Italia negli ultimi tre anni': “Tutto questo è possibile grazie a una serie di fattori, in primis dalla devozione delle équipe mediche e infermieristiche coinvolte e dalla loro giovane età (media sotto i 40 anni). Da non dimenticare che l'approccio multidisciplinare a qualsiasi intervento e al gioco di squadra è la carta vincente - spiega il Dottor Emanuele Gatta. È fondamentale avere la possibilità di condividere e sviluppare idee in seno a un gruppo del genere così affiatato. Venendo al caso in questione, le condizioni generali del paziente, che sembrava non avere troppi margini di intervento, erano molto gravi, al punto che rischiava di morire. Non è stato semplice affrontare questo caso, ci sono voluti giorni e giorni per pianificare un'azione vincente e grazie all'interazione costante con la medicina vascolare e con gli anestesisti siamo arrivati al punto. Tutto questo e l'entusiasmo di chirurghi, anestesisti, medici vascolari, infermieri e tecnici di radiologia hanno reso possibile questo risultato. Adesso il paziente sta bene ed è tornato a casa”.
Emozionante il primo commento a caldo fatto dal paziente abruzzese dopo il delicato intervento chirurgico: “Non mi toccate questo ospedale, una vera eccellenza”, ha detto con le lacrime agli occhi. “La nostra Azienda conferma la sua mission basata principalmente sull’alta qualità delle cure – commenta il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, Armando Marco Gozzini. Il caso trattato conferma l’attrattività dei nostri presidi e premia il concetto di mobilità attiva”.