Ancona
Un arcobaleno inaugura i nuovi voli Dat da Ancona: due collegamenti giornalieri per Roma Fiumicino e Milano Linate
I cannoni ad acqua dei vigili del fuoco hanno disegnato un arcobaleno sopra l’aereo della compagnia danese Dat, salutando così l’inaugurazione ufficiale delle due nuove rotte da Ancona verso Roma Fiumicino e Milano Linate. Le tratte, presentate lunedì mattina all’aeroporto marchigiano, rientrano nel bando regionale per la continuità territoriale e prevedono una doppia frequenza giornaliera. I collegamenti saranno operati con un aeromobile turboelica ATR 42-500 da 48 posti. Il primo volo per Roma parte alle 6.05 con rientro da Fiumicino alle 7:40, mentre il secondo decolla da Ancona alle 15 e riparte dalla capitale alle 16:40. Per Milano Linate, invece, il primo volo è previsto alle 9.25 con ritorno alle 11.15, mentre la seconda coppia di collegamenti è alle 18:25 e alle 20:15. «Lo scalo di Linate è pensato soprattutto per il businessman marchigiano che può viaggiare andata e ritorno in giornata - spiega Raffaele Vallero, general manager in Italia di DAT - mentre Fiumicino sarà utile soprattutto per i collegamenti con il resto del mondo». In questi giorni sono attive promozioni che consentono voli di andata e ritorno a 99 euro. Quanto al collegamento su Napoli, attualmente non operativo, Vallero non esclude un possibile ritorno: «Abbiamo un aeroplano abbastanza libero nei fine settimana e a metà giornata», ha spiegato. Sul fronte dei collegamenti interlinea, da domani sarà operativo l'accordo con Finnair, mentre sono in fase di definizione nuove partnership con Qatar Airways, SAS Airlines, Emirates e Lufthansa. «Nei primi mesi del 2026 - ha aggiunto Vallero - puntiamo a siglare anche un accordo con Ita Airways, che cambierà il modo di volare da Ancona su Roma». «Dai primi report emerge che chiuderemo l’anno con circa 20 mila passeggeri - ha dichiarato Giorgio Buffa, amministratore delegato di Ancona International Airport - e ci auguriamo di poter arrivare presto a quota 28 mila». (Credit foto: Ansa Marche)
"Uno schiaffo alla storia centenaria dei club": restrizioni e divieti svuotano Osimana-Civitanovese
Doveva essere una delle partite più attese della stagione, una sfida “classica” del calcio marchigiano. Invece, Osimana-Civitanovese è diventata un caso di restrizioni, divieti e polemiche, culminato in un dato che parla da sé: appena 178 spettatori presenti, di cui 47 con ingresso gratuito, per quello che doveva essere uno dei match di cartello del campionato di Eccellenza Marche. La vicenda affonda le radici nella decisione, presa la scorsa settimana, di vietare la trasferta ai tifosi della Civitanovese (LEGGI QUI), motivata con la “accesa rivalità tra le due tifoserie e gli episodi di intemperanza, lancio di fumogeni e petardi” avvenuti in precedenti occasioni. Una misura che aveva già suscitato perplessità e discussioni, poiché tra Osimana e Civitanovese non è mai esistita una storica rivalità. Come se non bastasse, a pochi giorni dalla partita – giovedì – è arrivata un’ulteriore disposizione: biglietti nominali e prevendita obbligatoria tramite prenotazione via mail (LEGGI QUI), con la vendita riservata ai soli residenti della provincia di Ancona. Un provvedimento che ha complicato notevolmente la gestione organizzativa della società giallorossa e, nei fatti, ha disincentivato la partecipazione del pubblico. A due giorni dalla gara, l’U.S.D. Osimana ha diffuso un comunicato che fotografa in modo netto la situazione: “L’atteso match contro la Civitanovese ha fatto registrare il record negativo stagionale di presenze allo Stadio Diana, persino inferiore alla partita infrasettimanale di Coppa contro il Matelica. (178 tagliandi emessi di cui 47 gratuiti). Quella che doveva essere la sfida interna clou della stagione, nonostante gli sforzi organizzativi per ovviare alle disposizioni di ordine pubblico, al fascino di una partita ‘classica’ del calcio marchigiano e il buon momento della squadra, è risultata un flop”. Il comunicato prosegue sottolineando come “una partita che presentava tifoserie amiche non dava spunto a preoccupazioni” e come sia stato “affliggente colpire il pubblico di casa con limitazioni all’ingresso, due soli giorni di prevendita (di cui uno festivo) e l’esclusione di tutti i residenti nei paesi limitrofi”. Un “classico” del calcio regionale, dunque, che poteva facilmente superare il migliaio di presenze, è diventato — nelle parole della società osimana — “uno schiaffo alla storia centenaria di due club che tanto hanno dato al calcio marchigiano”. Partite come questa, inoltre, rappresentano spesso un’importante fonte di introito per le società, chiamate a sostenere spese significative durante l’intera stagione sportiva, e che quindi subiscono un danno economico diretto da simili limitazioni. Il comunicato si chiude con un appello rivolto agli organi competenti: “Chi decide di premere un ‘bottone’, magari con buoni motivi, senza consultare i diretti interessati, sappia che così si fa male alla passione delle persone e alla voglia di chi per quella passione si fa in quattro tutta la settimana”.
Sicurezza Marche, provincia di Fermo in testa per indice criminalità: Macerata segna il record di crescita (+495 denunce)
Le Marche si confermano tra le regioni meno colpite dalla criminalità in Italia, ma i dati del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno, forniti in esclusiva al Sole 24 Ore, mostrano un quadro variegato tra le province per il 2024. È Fermo la provincia con l'indice di criminalità più elevato della regione. Con 3.159,2 reati denunciati ogni 100mila abitanti, su un totale di 5.279 denunce (+107 rispetto al 2023), Fermo si posiziona al 57° posto in Italia su 106, ben distante dalle città con i tassi più alti come Milano e Roma. Fermo è seguita da Ascoli Piceno, che si colloca al 73° posto nazionale con un indice di 2.882,2 (5.576 reati, in calo di 79). Seguono Pesaro Urbino (91ª con 2.641 denunce ogni 100mila abitanti e 9.238 reati, in aumento di 209) e Ancona (93ª con un indice 2.610 e 12.049 reati, in calo di 104). Chiude la graduatoria regionale Macerata, 94ª in Italia con un indice di 2.609,9, ma con il maggior aumento di reati in termini assoluti: ben 495 denunce in più per un totale di 7.890. Guardando ai reati specifici, Fermo si distingue con l'unica denuncia di usura nella regione, che le vale il 9° posto in Italia per questo reato. La provincia si piazza inoltre tra le prime per danneggiamento seguito a incendio (30ª con 22 denunce), estorsioni (31ª con 36) e sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (34ª con 4 casi). Ad Ascoli Piceno si registrano 911 danneggiamenti (33ª nazionale). Pesaro ha 179 denunce per stupefacenti (42ª), mentre Ancona, grazie al porto internazionale, è al 9° posto per il contrabbando, seppur con sole tre denunce. Infine, Macerata raggiunge il 26° posto in Italia per sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile con otto denunce.
PD Marche, caso Mastrovincenzo alla Direzione: "Ora tocca alla politica"
Il Partito Democratico delle Marche si prepara ad affrontare in sede politica la spinosa questione dell'esclusione di Antonio Mastrovincenzo dall'Anagrafe degli iscritti per il biennio 2025/2026. A dirlo è la segretaria regionale, Chantal Bomprezzi, che in una nota ha annunciato la convocazione della Direzione regionale per chiudere e "risolvere per il meglio" la vicenda che ha sollevato forti polemiche interne. La segretaria Bomprezzi ha aperto la strada al dibattito politico dopo la decisione della commissione di garanzia, riconoscendone il ruolo tecnico. "La commissione di garanzia svolge un ruolo tecnico e ne va rispettato il lavoro. Ora tocca alla politica", ha dichiarato Bomprezzi, sottolineando la necessità di spostare la discussione nella "sede deputata". Mastrovincenzo, storico esponente del Partito Democratico dal 2008 ed ex presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche, era stato al centro di una precedente contesa. Alle scorse elezioni regionali si era candidato ed era stato eletto con la lista civica 'Ricci presidente', una mossa arrivata dopo il veto imposto dalla segreteria regionale dem alla sua ricandidatura per un terzo mandato nelle fila del PD. Il recente annullamento della sua iscrizione ha riacceso le tensioni all'interno del partito. L'intento della segretaria Bomprezzi è però quello di lanciare un chiaro segnale di pacificazione e unità. "Il Pd è una comunità inclusiva e aperta, in cui bisogna lavorare per unire e non per dividere, senza escludere nessuno, a partire dal consigliere Antonio Mastrovincenzo", ha concluso la nota. La prossima Direzione regionale sarà dunque il banco di prova per tentare la ricomposizione e definire il futuro politico di Mastrovincenzo all'interno del Partito Democratico marchigiano. Sul caso è intervenuto anche Matteo Ricci: "Il partito regionale deve riparare subito al grave errore fatto su Mastrovincenzo, un errore procedurale e politico. Noi dovremo aprirci a energie nuove, non espellere in maniera surreale quelle che abbiamo. Non si può tornare indietro ad un PD Marche che, per anni, è stato autodistruttivo e irrilevante. L'unità non basta solo in campagna elettorale, serve un lavoro profondo e costante per un'opposizione seria e credibile". Ricci annuncia che incontrerà i candidati delle liste civiche (che insieme hanno raggiunto l'11%) per chiedere loro di non disperdere le energie e continuare l'impegno politico.
Osimana-Civitanovese, il divieto di trasferta ai tifosi rossoblù non basta: il biglietto si prenota via mail
In vista della sfida di Eccellenza Marche tra Osimana e Civitanovese, in programma domenica 2 novembre alle ore 14:30 allo Stadio "Diana" di Osimo, le autorità competenti hanno definito una serie di misure di ordine pubblico volte a garantire la sicurezza dei tifosi e il regolare svolgimento dell’incontro. La gara, valida per la nona giornata di campionato, è considerata a rischio per la forte rivalità sportiva tra le due tifoserie, e per questo motivo la Questura ha stabilito limitazioni stringenti all’accesso dei sostenitori ospiti. Il provvedimento più rilevante riguarda il divieto di vendita dei biglietti ai residenti nella provincia di Macerata, che comporta la chiusura del settore ospiti dello stadio osimane, già comunicato nella giornata di ieri (leggi qui). Potranno dunque acquistare i tagliandi solo i residenti nella provincia di Ancona, esclusivamente presso le ricevitorie autorizzate, presentando un documento d'identità al momento dell’acquisto La società sportiva Osimana è inoltre tenuta a trasmettere al Commissariato di Polizia di Osimo l’elenco nominativo degli acquirenti, con nome, cognome e data di nascita, entro le ore 10:00 del giorno gara. Per assistere alla partita sarà possibile prenotare il proprio tagliando via e-mail entro le 24:00 di sabato 1 novembre, inviando nome, cognome, luogo e data di nascita all’indirizzo usosimana@gmail.com. Il biglietto potrà poi essere ritirato e pagato al botteghino dello Stadio Diana prima della partita, presentando una copia della mail di prenotazione e un documento d’identità. In alternativa, la vendita diretta dei tagliandi si terrà presso il botteghino dello Stadio Santilli in via Molino Mensa secondo il seguente calendario: venerdì 31 ottobre dalle 18:00 alle 20:00;sabato 1 novembre dalle 09:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:30; domenica 2 novembre dalle 08:30 alle 09:30. Anche gli abbonati dovranno inviare entro le 24:00 di sabato 1 novembre una mail all’indirizzo usosimana@gmail.com contenente documento d’identità e numero di abbonamento, per consentire la verifica e l’inserimento nei registri di accesso.
Scontro tra due auto sulla Sp19: sei persone ferite, tra cui due minori
Poco prima delle 18:00, i Vigili del Fuoco sono intervenuti sulla SP19, Strada della Bruciata, a Senigallia, per uno scontro tra due autovetture. La squadra di Senigallia ha estratto due delle sei persone coinvolte, tra cui due minori, affidandole ai sanitari presenti sul posto. L’emergenza è stata gestita da tre ambulanze, che hanno provveduto al trasporto e all’assistenza dei feriti. Dopo le operazioni di soccorso, i Vigili del Fuoco hanno messo in sicurezza l’area dell’incidente. Sul luogo dello scontro è intervenuta anche la Polizia Locale per i rilievi di rito, al fine di ricostruire la dinamica dell’evento.
"Accesa rivalità ed episodi di intemperanza": vietata la trasferta di Osimo ai tifosi della Civitanovese
La partita di Eccellenza in programma domenica 2 novembre tra Osimana e Civitanovese si giocherà senza la presenza dei tifosi ospiti. La decisione, presa dalla Prefettura di Ancona, arriva in seguito a recenti episodi di tensione tra le due tifoserie e a comportamenti intemperanti registrati nei confronti dei sostenitori civitanovesi. Il provvedimento – spiega in una nota la Prefettura di Ancona – “è stato adottato in considerazione di preminenti ragioni di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, attesa l'accesa rivalità tra le due tifoserie e gli episodi di intemperanza, lancio di fumogeni e petardi, compiuti dalla tifoseria Civitanovese, nonché alla luce delle indicazioni fornite dall'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive condivise nella Riunione Tecnica di Coordinamento delle forze di polizia dello scorso 29 ottobre”. Per questo motivo, la vendita dei biglietti sarà riservata esclusivamente ai residenti della provincia di Ancona: chi proviene dalla provincia di Macerata non potrà accedere allo stadio Diana. L’obiettivo è garantire l’ordine pubblico e prevenire eventuali disordini durante l’incontro.
"Il paradosso Dante Ferretti": il maestro dirige Ancona Capitale della Cultura, Macerata non lo invita
Dante Ferretti torna protagonista sulla scena nazionale: il tre volte Premio Oscar sarà il direttore artistico del Museo della Civiltà del Mare Adriatico, progetto portante della candidatura di Ancona a Capitale Italiana della Cultura 2028. Accanto a lui, nel team creativo, nomi di prestigio come Abel Ferrara e Andrea Bocelli, annunciato come ospite della cerimonia inaugurale in caso di vittoria del capoluogo dorico. Il dossier, intitolato “Ancona. Questo Adesso”, è ispirato alle parole del poeta anconetano Francesco Scarabicchi e punta su un’idea di cultura come motore di rigenerazione urbana, sociale ed economica, con oltre 80 progetti e una forte attenzione all’inclusione.Ferretti, originario di Macerata, ha raccontato con entusiasmo il suo legame con la città di mare: “Ad Ancona ho cominciato la mia carriera. Ho girato i miei primi film qui e con Fellini ci siamo ispirati a questo porto per E la nave va. Voglio essere un testimonial della bellezza della mia regione”. Parole che suonano come una dichiarazione d’amore per le Marche — ma che, inevitabilmente, fanno riflettere. Mentre Ancona lo mette al centro della sua visione culturale per il 2028, Macerata continua a dimenticare il suo artista più illustre. Solo poche settimane fa, il nome di Ferretti era comparso sul nuovo Belvedere Beligatti accanto alle opere da lui ideate e concesse dalla Fondazione Giancarlo Cossiri, ma senza che il maestro venisse coinvolto o invitato all’inaugurazione. Una scelta che aveva suscitato non poche polemiche, anche all’interno del Consiglio comunale. Così, mentre Ancona gli affida un ruolo di guida e ispirazione per il futuro, la sua città natale si limita a intitolargli uno spazio e a guardare altrove. Una differenza che racconta, più di tante parole, due idee di cultura: una che investe nel talento, e una che lo cita distrattamente. Sulla questione è tornato anche il consigliere di minoranza David Miliozzi: “Sono contento che Ancona valorizzi Dante Ferretti con un progetto internazionale di grande rilievo, è un motivo di orgoglio per le Marche. Allo stesso tempo, però, da maceratese non posso nascondere l’amarezza per il fatto che il maestro non sia stato coinvolto né invitato all’inaugurazione del Belvedere Beligatti. È un’occasione persa per riconoscere davvero il valore di uno dei nostri cittadini più illustri". Forse il vero “set” che Dante Ferretti non avrebbe mai voluto immaginare è proprio questo: una Macerata che non sa riconoscere la bellezza che le appartiene.
Marche, Gianluca Pasqui eletto presidente del Consiglio regionale
Si è insediata la dodicesima legislatura regionale delle Marche con l’elezione dei componenti dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Durante la prima seduta, Gianluca Pasqui è stato eletto presidente, affiancato dai vicepresidenti Giacomo Rossi e Enrico Piergallini, e dai Consiglieri segretari Marco Ausili e Marta Ruggeri. Pasqui, già vicepresidente nella scorsa legislatura, nonché ex assessore e sindaco di Camerino, è stato eletto consigliere regionale nelle liste di Forza Italia. È il quattordicesimo presidente del Consiglio regionale delle Marche. Nel suo discorso di insediamento, Pasqui ha ringraziato l’Aula per la fiducia e ha sottolineato il valore del dialogo e delle istituzioni: “Oggi assumo questo incarico con spirito di servizio, umiltà e determinazione. Intendo prestare attenzione all’intero territorio regionale, ricordando in particolare le terre dell’entroterra ferite dal sisma, dove ogni pietra racconta fatica, speranza e dignità della nostra gente”. I due vicepresidenti rappresentano forze politiche diverse: Giacomo Rossi per Civici Marche ed Enrico Piergallini per il Partito Democratico. Rossi ha parlato di militanza, impegno e sacrificio come guida del proprio ruolo, mentre Piergallini, alla prima esperienza in Consiglio regionale, ha indicato tre priorità: recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, promuovere l’educazione alla Costituzione nelle scuole e comunicare il valore della pace. Completano l’ufficio di presidenza i Consiglieri segretari Marco Ausili (FdI) e Marta Ruggeri (M5S). Ausili ha espresso la speranza che l’Assemblea diventi luogo di sintesi e collaborazione, mentre Ruggeri ha definito il suo incarico come motivo di grande onore e responsabilità, sottolineando l’impegno a lavorare in modo dinamico e inclusivo. Con la nomina dell’ufficio di presidenza, la dodicesima legislatura delle Marche prende ufficialmente il via, pronta ad affrontare i temi regionali con un equilibrio tra esperienza, nuove presenze e pluralità politica.
Svem, Andrea Santori lascia la presidenza: lettera ad Acquaroli nel giorno della nuova Giunta
Andrea Santori ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente della Sviluppo Europa Marche (Svem), la società partecipata della Regione che si occupa della gestione dei fondi europei e del supporto alle imprese. La decisione è arrivata sabato scorso, in concomitanza con la presentazione della nuova Giunta regionale. Santori ha inviato una lettera ufficiale al presidente della Regione, Francesco Acquaroli, comunicando la volontà di lasciare l’incarico. Negli ultimi mesi la gestione della Svem da parte di Santori aveva suscitato malumori crescenti tra le associazioni di categoria, in particolare tra gli industriali marchigiani. Lo stesso governatore Acquaroli, durante un incontro con i vertici di Confindustria Marche e delle sezioni provinciali, aveva manifestato disponibilità ad aprire un confronto su un possibile “nuovo corso” per la società regionale, rimandando però ogni decisione al post-elezioni. A pesare sul clima interno alla partecipata anche alcune polemiche sulla gestione dei fondi europei e su determinati incarichi di consulenza. L’ex sottosegretaria al Mise Alessia Morani (Pd), oggi candidata non eletta al Consiglio regionale, aveva infatti presentato un esposto in Procura su alcuni aspetti dell’attività della Svem. Con la lettera di dimissioni, Santori ha scelto di giocare d’anticipo, rivendicando però quanto fatto durante il suo mandato.“È noto che il sottoscritto non sia privo di difetti – scrive Santori – ma spero di poter rivendicare anche qualche merito. Tra questi la lealtà verso gli impegni assunti e la determinazione nel portarli a compimento. Ho lasciato una macchina da corsa”. La Regione dovrà ora procedere alla nomina del nuovo presidente della Svem, chiamato a proseguire la gestione delle politiche di sviluppo e degli investimenti europei nel territorio marchigiano.
Acquaroli bis, c'é l'accordo: sei assessori ora, otto dopo la modifica dello Statuto. Tutti i nomi
Le ultime tensioni sull’asse Fratelli d’Italia-Lega si sono sbloccate solo nella serata di ieri e questa mattina alle 9 i futuri assessori sono stati convocati in Regione per la firma dei decreti di nomina. Confermato lo schema iniziale a sei: tre assessori per Fratelli d’Italia e uno a testa per Forza Italia, Lega e i «Marchigiani per Acquaroli». L’esecutivo, però, è pensato in due tempi: la giunta «extralarge» arriverà a otto membri dopo la modifica dello Statuto regionale, con l’ingresso — nel cosiddetto secondo tempo — di un ulteriore assessore per FdI e uno per la Lega. La scadenza naturale del mandato resta fissata in primavera 2026. Il presidente Acquaroli coordinerà direttamente le pratiche legate alla ricostruzione post-sisma, oltre a occuparsi di affari generali e nomine. Il ruolo di sottosegretario è stato assegnato a Silvia Luconi (FdI) di Tolentino: il prossimo anno Luconi entrerà poi in giunta nell’allargamento a otto e, sia da sottosegretario sia successivamente da assessore, avrà competenze su turismo, cultura e commercio sotto la supervisione del presidente. Nessuna sorpresa nella pattuglia dei vincitori: l’assessora ascolana Francesca Pantaloni — legata al sindaco Fioravanti — entra subito in giunta con la delega alle finanze regionali (bilancio, finanze, personale). Con la sua nomina, rientra in Consiglio il già noto Andrea Assenti (San Benedetto). Nel secondo tempo della giunta arriverà Silvia Luconi, la più votata nel Maceratese, che farà staffetta in Consiglio con Mirco Braconi, fedelissimo del governatore. Fra gli uomini di punta di FdI figurano Francesco Baldelli (Pesaro), unico assessore che conferma il proprio incarico e che anzi amplia le deleghe: manterrà infrastrutture ed edilizia scolastica e sanitaria e assumerà anche i trasporti (Tpl, voli e ferrovia). Al suo posto in Consiglio entrerà Nicola Baiocchi, che presiederà la commissione sanità. Nuova entrata è Giacomo Bugaro (Ancona): a lui andranno sviluppo economico, credito, Zes, porto, aeroporto e interporto. In Consiglio prenderà il posto Mirella Battistoni. Capogruppo regionale di FdI sarà Andrea Putzu (Fermo); Marco Ausili e Pierpaolo Borroni ricopriranno ruoli di rilievo nelle commissioni. La Lega mette in giunta il giovane sindaco di Cartoceto, Enrico Rossi — il più votato del partito — che ottiene l’importante pacchetto dell’agricoltura e il ruolo dvicepresidente della giunta regionale. Rossi cederà alcune deleghe nel secondo tempo a Renzo Marinelli, che entrerà in giunta come assessore aggiunto con competenze su demanio, istruzione, sicurezza, polizia locale e urbanistica; fino al suo ingresso Marinelli manterrà la carica di capogruppo della Lega. In Consiglio prenderanno il posto degli assessori Nicolò Pierini (sindaco di Piandimeleto) e, nel 2026, Filippo Saltamartini, già assessore alla sanità. Ad Andrea Maria Antonini (Ascoli) è prevista la presidenza di una commissione. Per Forza Italia è il sindaco di Maiolati Spontini, Tiziano Consoli, a entrare in giunta: erediterà le deleghe di Stefano Aguzzi (lavoro, formazione professionale, tutela del paesaggio, cave, rifiuti, edilizia pubblica, Protezione civile e sport). In Consiglio entrerà l’ex assessora di Fabriano Chiara Biondi. Il maceratese Gianluca Pasqui sarà il presidente del Consiglio regionale, mentre Jessica Marcozzi (Fermo) presiederà una commissione. I Marchigiani per Acquaroli ottengono la delega più «calda»: la sanità va al sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, autentico mattatore di preferenze. I Civici Marche piazzano Giacomo Rossi alla vicepresidenza del Consiglio regionale. Sono attesi incarichi anche per Luca Marconi (Udc) e Marco Marinangeli (Noi Moderati). Lo schema disegnato punta a mantenere l’equilibrio fra i partiti della maggioranza conservando la promessa di un’ulteriore apertura nella primavera 2026, quando la giunta regionale passerà a otto assessori dopo la prevista modifica statutaria. Ieri è scaduto il primo atto formale con la firma dei decreti: da oggi, invece, si comincerà a valutare la distribuzione operativa delle deleghe e il lavoro amministrativo che attende la Regione — dalla ricostruzione post-sisma alle politiche per lo sviluppo e i trasporti. Lunedì 27 ottobre si svolgerà la prima seduta del nuovo Consiglio regionale con l'elezioni del presidente che sarà Gianluca Pasqui (Forza Italia) e del vice presidente, in quota maggioranza, Giacomo Rossi (Civici Marche); mentre Marco Ausili (FdI) va verso l'incarico di consigliere segretario.
Maltempo nelle Marche: 140 interventi dei Vigili del Fuoco per il forte vento
Notte di intenso lavoro per i Vigili del Fuoco nelle Marche, impegnati in circa 140 interventi a causa del forte vento che da ieri sera sta sferzando l’intera regione. Le richieste di soccorso hanno riguardato soprattutto alberi e rami caduti sulla sede stradale, cartelloni pericolanti e parti di edifici danneggiati dalle raffiche. Tra gli episodi più rilevanti, ad Ascoli Piceno una parte pericolante staccatasi dal tetto di un edificio ha colpito una passante. La donna è stata soccorsa, mentre i Vigili del Fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza dell’area. Le province più colpite risultano quelle di Fermo e Macerata, dove si concentra la maggior parte degli interventi. Nel dettaglio, si registrano cinque operazioni a Pesaro Urbino, quindici ad Ancona, quaranta a Macerata, cinquantatré a Fermo e venticinque ad Ascoli Piceno. Le operazioni di verifica e messa in sicurezza continuano in queste ore, con le squadre impegnate su tutto il territorio regionale per fronteggiare le conseguenze del maltempo. (Foto dei vigili del fuoco relative agli interventi nell'Ascolano)
Sicurezza e sviluppo delle PMI: incontro tra Prefettura di Ancona e Confapi Marche
Si è tenuto oggi un incontro istituzionale presso il Palazzo del Governo di Ancona, tra il Prefetto di Ancona, Maurizio Valiante, e Giorgio Giorgetti, Presidente di Confapi Marche, l’associazione punto di riferimento per la piccola e media industria privata. Durante il confronto, a cui ha partecipato anche il Direttore di Confapi Industria Ancona, Michele Montecchiani, sono stati discussi temi cruciali di interesse per le PMI, che rappresentano la quasi totalità del tessuto imprenditoriale locale. Prioritario è stato il tema della sicurezza, affrontato da diverse prospettive, a cominciare dalla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, argomento su cui Confapi è in prima linea partecipando attivamente ai tavoli nazionali promossi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. È stata discussa, inoltre, la tematica della sicurezza in riferimento alla videosorveglianza nelle imprese con telecamere e presidi tecnologici, così come alla cybersecurity, per la protezione digitale delle PMI, anche in relazione all’importanza di aggiornamento continuo dei dipendenti, considerando che Confapi Industria Ancona è ente di formazione accreditato dalla Regione Marche. Il Presidente di Confapi Marche ha inoltre illustrato le principali difficoltà che le PMI stanno vivendo, sottolineando come la congiuntura economica, unita alle sfide globali, imponga un allineamento delle politiche territoriali. «Le piccole e medie imprese sono il motore dell’economia regionale, rappresentano non solo una fonte di occupazione, ma anche un presidio di sviluppo del tessuto territoriale - ha dichiarato Giorgio Giorgetti. - Il tema sicurezza nelle sue varie declinazioni è pertanto fondamentale perché le PMI possano essere tutelate nel loro percorso di crescita sostenibile». La sicurezza richiede il necessario concorso di tutte le componenti, ivi compreso il contributo dei rappresentanti del tessuto economico, per potenziare il sistema di prevenzione e condividere strategie e progettualità rivolte in ambito sociale, con particolare riguardo al mondo giovanile, che merita una specifica attenzione da parte di tutti, come sottolineato dal Prefetto di Ancona, Maurizio Valiante, che ha ribadito il ruolo della Prefettura come punto di riferimento a livello locale. L’obiettivo è quello di costruire un rapporto continuo tra enti rappresentanti dello Stato sul territorio e associazioni di categoria, per sviluppare una visione condivisa anche nell’ambito di iniziative congiunte e momenti di confronto.
Violenza sessuale su minorenne: Ancona ribalta l’assoluzione, condanna a 3 anni
La Corte d’Appello di Ancona ha ribaltato la sentenza di assoluzione pronunciata in primo grado dal tribunale di Macerata nei confronti di un 31enne, accusato di violenza sessuale su una 17enne nel 2019. L’uomo è stato condannato a tre anni di carcere per violenza sessuale nella forma di minore gravità. La motivazione della sentenza sarà depositata entro 90 giorni e la difesa ha già annunciato il ricorso in Cassazione. In primo grado, i giudici di Macerata avevano assolto l’imputato, motivando la decisione con il fatto che la giovane “aveva già avuto rapporti ed era in condizione di immaginarsi i possibili sviluppi della situazione”. La ricostruzione dei fatti indica che la giovane e l’imputato erano usciti in auto insieme ad un’altra coppia; quando gli altri due si erano allontanati, i due erano rimasti soli in una zona appartata. La vittima ha raccontato di essere stata bloccata con una mano sulla spalla e di aver subito l’abuso contro la propria volontà. Dopo l’accaduto, la ragazza si confidò con le amiche, ricevette assistenza da un’insegnante e si recò in pronto soccorso, dove presentò denuncia. La sostituta Procuratore Generale di Ancona, Cristina Polenzani, aveva chiesto in appello di riformare la sentenza e condannare l’imputato alla pena richiesta in primo grado (4 anni e 1 mese), o in subordine per il reato di minore gravità, con possibilità di sospensione condizionale della pena. La Procura ha sottolineato che il consenso deve essere presente dall’inizio alla fine del rapporto, evidenziando come la volontà della ragazza non fosse stata rispettata. La difesa aveva invece sostenuto la tesi di un rapporto consenziente, richiamando la mancata opposizione fisica della giovane, l’assenza di gravi lesioni e i toni scherzosi dell’imputato in chat subito dopo i fatti.
Omicidio di Hekuran Cumani: un giovane iscritto nel registro degli indagati a Perugia
Prosegue l’inchiesta sull’omicidio di Hekuran Cumani, il 23enne di Fabriano ucciso con una coltellata tra collo e torace lo scorso sabato nel parcheggio del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Perugia. Secondo le ultime informazioni, uno dei quattro giovani coinvolti nella rissa è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio, in attesa del conferimento dell’incarico per l’autopsia. Dalle prime ricostruzioni emerge che durante la rissa fuori dal locale frequentato da Cumani e dal fratello Samuele sarebbero spuntati più coltelli. Tuttavia, secondo gli inquirenti, soltanto uno di essi avrebbe colpito Hekuran e il fratello, raggiunto da due fendenti alle gambe pochi istanti prima dell’omicidio. Secondo le prime ipotesi, Hekuran sarebbe intervenuto per difendere il fratello. Al momento, dalle testimonianze non sarebbero emersi elementi utili per identificare con certezza l’assassino. Proseguono intanto le indagini sui dispositivi elettronici degli altri tre giovani coinvolti e del buttafuori del locale, per ricostruire dinamica e responsabilità. Le autorità ribadiscono la necessità di attendere i risultati dell’autopsia e delle analisi tecniche per avere un quadro completo della vicenda.

cielo coperto (MC)



