Le Marche ci riprovano: Ancona candidata a Capitale italiana della Cultura 2028
Dopo il successo di Pesaro, Capitale italiana della Cultura per il 2024, le Marche tornano protagoniste sulla scena nazionale con la candidatura ufficiale di Ancona al titolo per il 2028. Il capoluogo di regione figura tra i 25 Comuni italiani che hanno manifestato interesse a partecipare al bando del Ministero della Cultura, affiancando città come Catania, Benevento, Forlì, Tarquinia e Vieste in un percorso che intende premiare progettualità, visione e capacità di trasformazione attraverso la cultura.
“Un primo passo che conferma la vitalità dei territori e la volontà diffusa di investire nella cultura come motore di sviluppo, coesione sociale e rigenerazione urbana”, ha commentato il MiC annunciando la chiusura della prima fase della selezione. Ora i Comuni dovranno formalizzare la propria candidatura con un dossier dettagliato da presentare entro il 25 settembre 2025.
Ad Ancona, la decisione di partecipare non è solo formale, ma segna l’inizio di un cammino che punta a ridefinire l’identità e la centralità culturale della città. “La candidatura di Ancona a Capitale Italiana della Cultura nasce dalla volontà forte e condivisa di rimettere la cultura al centro della progettualità cittadina”, dichiarano il sindaco Daniele Silvetti e l’assessora alla Cultura Marta Paraventi. “È da qui che vogliamo ripartire: dalla capacità di costruire il futuro di Ancona guardando con consapevolezza al suo passato e alla sua identità”.
Una città che, secondo l’amministrazione, ha tutte le carte in regola per ambire al titolo: una storia millenaria, un patrimonio artistico e sociale radicato, ma soprattutto una vocazione marittima profonda, che ne ha sempre definito la natura. “Ancona è città di porto, di approdi e partenze, di rotte intrecciate e di scambi. È capitale naturale dell’Adriatico, un punto di riferimento che oggi vogliamo far emergere con ancora più forza”.
Il dossier di candidatura, spiegano, sarà costruito attorno a un’idea guida: ridisegnare il futuro della città attraverso ciò che la rende unica. “Vogliamo svelare i suoi segreti, riportarla al centro dell’attenzione nazionale e internazionale, superare quella patina di anonimato sedimentata negli anni. Puntiamo a costruire, intorno alla cultura, una nuova centralità cittadina. Vogliamo che Ancona torni ad avere un’immagine definita, forte, riconoscibile: un brand culturale capace di riflettere la sua identità storica e il suo sguardo verso il futuro”.
Il progetto si propone come un grande cantiere culturale partecipato, aperto a tutti i settori della città: economia, formazione, turismo, impresa, sostenibilità, rigenerazione urbana. “La candidatura – concludono Silvetti e Paraventi – è già un’occasione storica. Sarà un’occasione di studio, di confronto, di visione, e getterà le basi per lo sviluppo culturale e identitario di Ancona nei prossimi decenni”.
Nel 2026 una giuria di esperti selezionerà la città vincitrice, che verrà proclamata entro marzo dello stesso anno. Fino ad allora, Ancona si prepara a raccontarsi, a progettare e a costruire – attorno alla cultura – un futuro nuovo.
Città candidate al titolo di Capitale italiana della Cultura 2028:
Anagni, Ancona, Bacoli, Benevento, Catania, Colle di Val d’Elsa, Fiesole, Forlì, Galatina, Gioia Tauro, Gravina in Puglia, Massa, Melfi, Mirabella Eclano, Moncalieri, Pieve di Soligo, Pomezia, Rozzano, Sala Consilina, Sarzana, Sessa Aurunca, Tarquinia, Unione dei Comuni Città Caudina, Valeggio sul Mincio, Vieste.
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