di Valentina Capradossi
Papa Francesco ai pellegrini: "Camminate con coraggio"
Tutto pronto per l'atteso appuntamento della Macerata-Loreto. Solo poche ore alla partenza di quello che è diventato un evento di riferimento per la comunità cristiana e non.Dallo Stadio Helvia Recina finno alla Santa Casa di Loreto, in un cammino di desiderio, speranza e condivisione. Un'edizione che è cresciuta negli anni. Nel 1978 partirono poco più di 300 persone mentre negli ultimi anni si sono sfiorate le 100 mila presenze. Memorabile la partecipazione di Giovanni Paolo II nel 1993 e i messaggi in diretta telefonica di Papa Francesco nel 2013, 2014 e 2015.La 38esima edizione si conferma un'edizone da record, soprattutto nei numeri ma non solo: attesi circa 80.000 pellegrini e i pullman ufficialmente iscritti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero hanno già superato quota 200. Tuttavia, quello che renderà grande questa edizione non saranno solamente i numeri pantagruelici bensì il bisogno dell'uomo di mettersi in cammino e di riscoprire la propria unicità davanti agli occhi di Dio.La 38esima edizione a questo è dedicata, all'unicità di ogni persona. "Tu sei unico", ripreso da un episodio avvenuto in Piazza San Pietro in cui un fedele ha urlato al Papa "Sei unico" e il Santo Padre ha risposto "Anche tu sei unico, come te non c'è nessuno", perché, agli occhi di Dio ogni persona umana è unica e insostituibile.L'inizio del pellegrinaggio è previsto alle 20.30. La Santa Messa sarà celebrata dal Cardinal Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo.Migliaia i volontari impegnati, più di 3000 provenienti anche da fuori regione, che garantiranno il corretto e sicuro svolgimento delle manifestazione.Verso le 22.30 i pellegrini lasceranno lo stadio Helvia Recina e si incammineranno nella notte alla volta di Loreto.Il percorso, di circa 28 chilometri, riprende un cammino mariano di antica tradizione e sarà scandito da momenti di preghiera, canti, letture, testimonianze e si snoderà attraverso vari centri urbani dell'hinterland maceratese attraverso le colline.La prima tappa è prevista per la mezzanotte all'altezza di Sambucheto, per l'Adorazione Eucaristica davanti alla chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù. Si giungerà poi in località San Firmano, dove i pellegrini riceveranno le fiaccole che accompagneranno il cammino fino all'alba, formando un suggestivo "serpentone" luminoso. In località Becerica continuerà la Festa della luce con lo spettacolo dei fuochi d'artificio, offerto dalla ditta Alessi. A Chiarino, invece, i pellegrini si rifocilleranno con la colazione (thè, caffè e dolci) offerta da alcuni amici di Pesaro. Inizierà poi il "saliscendi" che porterà alla vista della Basilica di Loreto, con la recita dell'Angelus e lo scambio della pace all'altezza di Costabianca.Arrivo previsto a Loreto intorno alle 6.00 con la consacrazione solenne alla Madonna. Giunti in Piazza della Madonna i pellegrini deporranno i foglietti con le intenzioni di preghiera nel braciere, per elevarle al Cielo per poi giungere, per chi lo desidera, all'interno della Santa Casa.Carancini in conferenza stampa ha sottolineato come Macerata da sempre accoglie e incoraggia questo cammino di fede: "Macerata è una città aperta e accogliente nei confronti dei pellegrini che vengono pieni di speranze e di emozioni, al di là del credo. La nostra città ospita con orgoglio questa partenza del cammino".Anche Ermanno Calzolaio, Presidente dell’Associazione “Comitato Pellegrinaggio a Loreto” ha ricordato le parole di don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione: "Il cammino è un'opportunità per aspettare ed imparare ad accogliere il Signore giorno e notte e per potere riconoscere il Cristo che ci tende le mani e ci attira a sè".Attese per questa edizione tantissime testimonianze. Anche i detenuti della Cooperativa Sociale Giotto del Carcere “Due Palazzi” di Padova in cammino e la testimonianza di due ergastolani che avrebbero voluto partecipare ma non hanno potuto. Inoltre, sarà presente anche Padre Ibrahim Alsabagh, parroco di Aleppo (Siria) rientrato in questi giorni in Italia. Tantissimi i giovani partecipanti, a loro, il Papa ha rivolto un augurio di coraggio promettendo di fare una sorpresa ai partecipanti nella serata di sabato per far sentire la sua vicinanza.
Croce Verde nel mirino: "elezioni falsate". Il neopresidente Proietti: "verificheremo"
Presunte scorrettezze nello svolgimento delle elezioni della Croce Verde maceratese per il rinnovo delle cariche sociali.È Luca Buldorini, socio e volontario dell'ente a denunciare un episodio cha va contro lo statuto stesso dell'organo sociale, approvato dall'assemblea dei soci il 29 aprile 2006. Tramite un lungo video postato sui social e dopo un'intervista, Buldorini afferma che nelle elezioni del nuovo direttore pare ci siano state delle violazioni."Nelle elezioni che si sono svolte domenica - dichiara Buldorini - ho riscontrato personalmente queste irregolarità: tutti i soci hanno avuto diritto di voto, anche quelli non in regola con il pagamento della quota associativa nonostante questa procedura sia vietata chiaramente dall'articolo 1 dello Statuto della Croce Verde".Il primo articolo dichiara in effetti che "i soci per diritto al voto debbono essere in regola con il pagamento della quota associativa. La regolarizzazione della stessa può essere effettuata almeno una settimana prima della data fissata per le elezioni"."Mi è successo personalmente. Io non ero in regola con il pagamento ma l'ho regolarizzato al momento e mi hanno fatto ugualmente votare. Subito ho chiesto spiegazioni al presidente di seggio e ho protocollato una diffida immediata. Non voglio accanirmi contro nessuno, né contro il Presidente eletto, ma è una questione etica. Dovremmo ripartire da queste piccole realtà per ridare fiducia ai cittadini".Fra l'altro Buldorini fa notare l'acquisto di un'ambulanza, effettuata dal vecchio consiglio di amministrazione, non idonea né al primo intervento perché senza apparecchiatture adeguate e anche troppo grande per entrare al pronto soccorso di Macerata. Sessantamila euro buttati al vento".Il dottor Mauro Pannunzi Proietti, il presidente eletto, da parte sua, si dissocia totalmente dalla faccenda facendo notare come, in un ente di volontariato non a scopo di lucro come la Croce Verde, polemiche come quelle mosse dal Buldorini risultino sterili e soprattutto infondate. "Appena il nuovo Consiglio si insedierà verificheremo queste presunte irregolarità. Le prove sono circostanziali, e le circostanze vanno verificate per essere definite accuse. Una volta che avremo appurato la veridicità o meno di queste insinuazioni il responsabile se ne assumerà tutte le responsabilità del caso, a prescindere".Il neo presidente inoltre aggiunge che, personalmente, essendo stato presente al seggio, non ha riscontrato nessuna irregolarità del genere. " Da parte mia devo molto a Macerata e farò di tutto per restituire quello che posso a questa città che mi ha dato tanto e spero con questo incarico di fare solamente del bene alla comunità. Le chiacchiere - conclude Proietti - per ora stanno a zero".
Silenzi - Ciarapica, è scontro sulla sicurezza a Civitanova
A finire ancora una volta sotto le luci della ribalta, in una "guerra social" a colpi di post, è la questione sicurezza.Risale a ieri la pubblicazione di un post da parte del vicesindaco di Civitanova Giulio Silenzi riguardante la problematica che sta interessando la città, tutto il territorio marchigiano e quello nazionale. Silenzi, corredando il post di foto di prime pagine di giornali dove sono riportati fatti di cronaca relativi ad altre cittadine marchigiane riflette sulla situazione.Si legge: "La spiaggia sporca del litorale di San Benedetto del Tronto, i vandali ad Ancona, risse all'Hotel House e violenza all'oratorio a Porto Recanati mentre Senigallia è invasa da ubriachi per la movida molesta. Furti e truffe mettono Macerata in emergenza e a Porto Sant'Elpidio i ladri ripuliscono la canonica. Una sintetica carrellata della rassegna stampa di oggi in provincia e in regione".A questa premessa aggiunge una frecciatina a coloro che, "per faziosità", affermano che il "Bronx" sia solo a Civitanova. "Questi lo fanno solo per poter attaccare l'amministrazione, sulla sicurezza sono solo attacchi politici. La nostra Giunta sta lavorando bene".Il problema sicurezza effettivamente è un problema che sta investendo molte realtà marchigiane, ma non è intellettualmente onesto fare paragoni fra Comuni su dati negativi come piccola criminalità, disservizi e sicurezza per poter "discolpare" il proprio ed il proprio operato messo sotto accusa dalle minoranze consiliari.Numerosi i commenti che si riferiscono alla problematica mettendola in luce sotto diversi punti di vista. Un commento di un utente la affronta in modo critico: "Possiamo affermare che i problemi di sicurezza, la lotta alla criminalità, il difetto di educazione civica ed il disagio sociale sono abbastanza comuni nelle Marche e questo è un dato che sta peggiorando. Allora gli articoli fotografati mi fanno pensare che è giunta l'ora di convogliare le energie di tutti nel suggerire, trovare ed adottare contromisure efficaci... ".Un altro utente scrive: "Ognuno ha le sue emergenze. Il problema è che questi fatti e percezioni travalicano i confini delle appartenenze sociali, confini che in una società immersa nella crisi sono sempre più labili. Le destre agitano anche strumentalmente questi temi ma è anche vero che trovano un tessuto sociale slabbrato dove è assolutamente inesistente l'attività istituzionale sul fronte della ricostruzione della partecipazione attiva come elemento di coesione e responsabilizzazione e con un incomprensibile ritardo quella relativa alla sicurezza".L'argomento è indubbiamente molto vasto, e sicuramente un post su Facebook non può far altro che scatenare da una parte i consensi, ma dall'altra anche forti critiche su come il tema è stato approcciato dal vicesindaco Silenzi.Fabrizio Ciarapica di Vince Civitanova critica fortemente questo punto di vista: "Un atteggiamento che non capisco quello del vicesindaco. Mi aspetterei delle decisioni da parte dell'amministrazione, non dei tentativi di giustificare il proprio operato andando a guardare a casa d'altri".E aggiunge: "Il problema sicurezza è un problema molto attuale ed è diventato imprescindibile, a Civitanova in particolare si stanno verificando sempre più frequentemente situazioni di microcriminalità e la cittadinanza comincia ad avere paura. Con questo non voglio addossare tutta la colpa all'amministrazione ma sicuramente ci sono degli strumenti utili che non vengono pienamente sfruttati. Solo per citarne un paio: è stata revocata l'ordinanza di accattonaggio sancita dalla precedente amministrazione che serviva per arginare fenomeni di degrado urbano ed in particolare il dilagante fenomeno dell’accattonaggio; inoltre sono stati disarmati i vigili urbani. Avere i vigili urbani armati non vuole dire avere dei pistoleri in giro per la città, le armi non sono solamente pistole ma anche gas e sfollagente. Un vigile armato è una sicurezza ed una tutela per il cittadino. Inoltre per legge, se non sei armato, non puoi prestare servizio notturno e di fatto, dopo le 20, a Civitanova non c'è più vigilanza".Ciarapica conclude ribadendo che condannare gli altri Comuni per giustificare i propri errori e le proprie mancanze non è un buon modo di affrontare il problema: "Chi governa deve avere le idee chiare su tre questioni: sicurezza, lavoro, riduzione delle tasse. Deve essere inoltre in grado di individuare problemi ed essere determinato nel risolverli, ma purtroppo, non stanno facendo niente di tutto questo".
Verso le Amministrative: inizia la settimana decisiva
La campagna elettorale è agli sgoccioli.Saranno oltre 1.300 i comuni, dei quali 25 capoluoghi, che andranno al voto il 5 giugno 2016 per l'elezione del sindaco e del consiglio comunale. Nelle regioni a statuto ordinario si vota nella sola giornata di domenica 5 giugno 2016, dalle ore 7 alle 23. Gli elettori saranno circa 13.430.417.Nel maceratese sono sette i comuni che andranno al voto. In ordine decrescente in base al numero di abitanti saranno: San Severino Marche, Porto Recanati, Morrovalle, Castelraimondo, Esanatoglia, Muccia e Bolognola. Tutti questi Comuni hanno una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti per cui non ci sarà ballottaggio.Per i comuni con popolazione inferiori a 5.000 abitanti (Castelraimondo, Esanatoglia, Muccia e Bolognola) è possibile esprimere una sola preferenza per i candidati a consigliere comunale, mentre per i comuni con una popolazione superiore ai 5.000 (San Severino, Porto Recanti e Morrovalle) è possibile esprimere due preferenze, necessariamente una femminile e una maschile, scrivendo il cognome nelle apposite righe tratteggiate poste al di sotto del contrassegno di lista.24 in tutto i candidati sindaco e 315 consiglieri comunali nei sette comuni: 6 sindaci e 91 consiglieri a San Severino Marche, 6 sindaci e 94 consiglieri a Porto Recanati, 4 sindaci e 34 consiglieri a Esanatoglia, 3 sindaci e 36 consiglieri a Castelraimondo, 2 sindaci e 19 consiglieri a Muccia, 2 sindaci e 32 consiglieri a Morrovalle e 1 candidato sindaco e 9 consiglieri a Bolognola.Nelle precedenti Amministrative i comuni erano andati al voto il 15 maggio 2011 fatta eccezione per Porto Recanati. Nel comune costiero le votazioni infatti si erano svolte il 25 maggio 2014 ma, nel maggio del 2015, dopo appena un anno dall'insediamento i consiglieri si erano dimessi in massa facendo di fatto decadere l'ex sindaco Sabrina Montali.Questi i dati relativi alle precedenti amministrative.A San Severino nel 2011 erano 12.338 gli aventi diritto al voto e si erano recati alle urne 8.151 persone, il 66,06% del totale. L'uscente Sindaco Cesare Martini con la lista "Uniti per San Severino" aveva ricevuto 4.330 preferenze, il 55,4% e 11 seggi, mentre lo sfidante, Gilberto Chiodi con la lista "San Severino, una città da vivere" 3.481 preferenze per un totale di 44,57% e 5 seggi.A Porto Recanati gli elettori sono stati 9.418 di cui votanti 6.114, il 64,92% del totale. Il sindaco decaduro, Montali Sabrina della lista Noi per Porto Recanati aveva ottenuto 2.759 preferenze, il 46,57% e 11 seggi. Gli sfidanti rispettivamente Ubaldi Rosalba e Poeta Giammario 2.237 (37,76%) e 929 (15,6%), per un totale di 4 e 1 seggio a testa.A Morrovalle su 8.682 aventi diritto in 5.722 si sono recati alle urne, il 65,91% del totale. Il sindaco uscente, ricandidato anche per questa tornata elettorale Stefano Montemarani aveva ricevuto 2.344 preferenze (43,37%) e 8 seggi. Gli altri candidati: Marco Morresi, 1.258 (23,27%), 2 seggi; Luca Cabascia, 1.140 preferenze (21,09%), 1 seggio; Alfredo Benedetti, 663 preferenze (12,27%), 1 seggio.A Esanatoglia si sono recati al voto 1.357 aventi diritto su 1.824 con un'affluenza del 74,40%. L'uscente primo cittadino, Pizzi Giorgio con la lista Per Esanatoglia aveva ricevuto 688 preferenze (54,39%) e 6 seggi. Lo sfidante Bruno Bolognesi 577 preferenze (45,61%) e 3 seggi.A Castelraimondo aveva votato il 71,19% degli aventi diritto, 2.871 persone su 4.033. L'uscente sindaco, ricandidato anche quest'anno, Renzo Marinelli aveva ricevuto 1.400 preferenze (50,71%) e 8 seggi. Dietro a lui Marco Cavallaro con 1.043 voti (37,78%), 3 seggi e Fabio Montesi, 318 voti (11,52%) e 1 seggio.A Muccia affluenza molto alta nel 2011, l'82,72% con 632 votanti su 764 aventi diritto. L'uscente primo cittadino Fabio Barboni, ricandidato, aveva ricevuto 412 voti (69,95%) e 6 seggi. La sua sfidante, Carla Torquati, 177 voti (30,05%) e 3 seggi.Il piccolissimo comune di Bolognola nel 2011 fece registrare un'affluenza record. Ben il 94,93% la percentuale dei votanti, seppure su un numero esiguo: 131 sugli appena 138 aventi diritto. Il sindaco Scaficchia Simonetta venne eletta con 70 voti (56,45%), 6 seggi mentre la sfidante Maggi Maria Gabriella ricevette 54 voti, il 43,55% di preferenze e 3 seggi.Attesi con ansia i risultati di queste votazioni. Il numero consistente delle liste presentate in comuni che non raggiungono i 15.000 abitanti come San Severino, Porto Recanati e Esanatoglia hanno suscitato da parte della cittadinanza, non poche perplessità.E' infatti vivo e tangibile il rischio che il prossimo loro primo cittadino sia in realtà espressione della minoranza degli elettori. La dispersione in troppe liste, l'assenza di un ballottaggio, e la disaffezione verso il voto, più volte manifestata dai cittadini, renderanno queste amministrative da una parte interessanti in quanto sarà senza dubbio una sfida all'ultimo voto, ma dall'altra, gli eletti, saranno realmente espressione della volontà popolare?
Una giornata in memoria dell'archeologa Giovanna Maria Fabrini
Il 14 gennaio scorso ho appreso attonita la notizia della scomparsa, all'età di 67 anni, della mia docente universitaria di Archeologia Classica, la professoressa Giovanna Maria Fabrini.Con lei iniziai nel 2009 un percorso che ha portato me, come tanti giovani archeologi, ad amare e apprezzare questo lavoro in maniera totalizzante. Credo che non esista un archeologo che affermi il contrario: questo lavoro, per quanto con tutte le problematiche del caso (e non sono poche), per chi lo ha scelto, è il lavoro più bello del mondo.Chi, come me, è stata sua allieva e l'ha conosciuta, sa bene quanta passione e professionalità metteva nel suo lavoro, e con quanta gentilezza ed eleganza era sempre pronta a dispensare consigli, senza mai negare un sorriso.La professoressa Fabrini dopo la laurea all’Università di Macerata nel 1972 divenne prima assistente poi professore ordinario e direttore del dipartimento di Scienze archeologiche e storiche dell’antichità, nel quale, quotidianamente la potevi incontrare. Nel 2013 era andata in pensione avendo così molto più tempo da dedicare ai quattro nipotini, insieme al marito, il pediatra Luciano Ercoli.Maria Giovanna Fabrini era, da oltre 20 anni una protagonista indiscussa dell’archeologia maceratese dirigendo la sua equipe in scavi e ricerche in tutto il bacino del Mediterraneo: Leptis Magna, Gortina, Urbisaglia. È proprio a Urbisaglia che la professoressa ha avviato uno scavo didattico 25 anni fa che ha permesso a tre generazioni di giovani archeologi di formarsi facendo dell’Università di Macerata uno degli Atenei italiani più presenti e attivi a livello internazionale nel campo delle ricerche archeologiche e della didattica. Ed è proprio a Urbisaglia che sabato 21 maggio alle ore 16, al Teatro Comunale, colleghi, collaboratori, studenti e amici ricorderanno la sua professionalità, la sua attività di docente e la sua dedizione totale all'archeologia.I suoi allievi oggi, stanno continuando la sua attività ampliandone anche le aree di interesse e proseguendo nell’attività di formazione e didattica. Le sue ricerche hanno contribuito a cambiare il volto dell’antica Urbs Salvia, della quale oggi conosciamo il nome più antico, Pollentia, e le strutture monumentali che a quel primo insediamento fanno riferimento. Di questi temi, nel corso di due relazioni, parleranno i professori Gianfranco Paci e Roberto Perna che con hanno a lungo collaborato in un percorso di ricerche storico-archeologiche che, oltre a arricchire le conoscenze relative alla città, ha consentito di riportare alla luce importanti strutture monumentali della stessa.Queste, restaurate e protette grazie anche alla costante collaborazione del Comune di Urbisaglia e della Soprintendenza archeologica per le Marche, oggi arricchiscono e articolano il percorso archeologico della città.Proprio per questo a conclusione delle relazioni, sarà organizzata una visita che si concentrerà in particolare sulle più recenti acquisizioni legate agli scavi diretti dalla professoressa Fabrini.
Scoperta a Macerata una nuova grotta sotterranea -FOTO
Al di sotto del piano di calpestio della Macerata moderna, c'è un mondo, che nel corso dei secoli è stato occultato e in parte, dimenticato.Si stratta della Macerata sotterranea, fatta di grotte, cunicoli e passaggi, come una sorta di seconda anima che permette di rivivere e ricostruire la vita della città dal 1300 fino al XIX secolo, momento in cui, sono state abbandonate.Questa città ipogea aveva degli scopi ben precisi. Tutte le gallerie che corrono sotto Macerata hanno un'uscita fuori le mura, il che, fa dedurre un utilizzo difensivo, per sfuggire il nemico e prenderlo alle spalle. Inoltre, le grotte e i passaggi venivano utilizzati anche per approvvigionamento alimentare. Ne sono la prova le innumerevoli nicchie sotterranee atte proprio alla conservazione delle derrate.Recenti lavori, proprio nella zona del centro storico, adiacente ai già noti Antichi Forni, sotto al settecentesco Teatro Lauro Rossi hanno portato alla luce un'altra grotta, anche questa, con molta probabilità, ascrivibile alla conservazione di vino, olio e grano. La grotta, occultata fino a qualche giorno fa da lavori di chiusura effettuati nel '900 ha riportato alla luce un sistema voltato di nicchiette e grotticelle articolato lungo un corridoio.Uno studio più approfondito tramite rilievo e datazione della struttura verrà a breve effettuato. Nel frattempo, si può tentare di farne una prima analisi tramite i materiali ritrovati all'interno. Un dato interessante emerso è stato il ritrovamento di quella che, dalle prime analisi, sembra essere una lucerna di ceramica, utilizzate per illuminare gli ambienti.In questa, in particolare, si può notare come i tre forellini posti al di sopra delle bocchette di uscita, siano alloggi per ganci o grappe metalliche, che servivano per appenderla al soffitto. L'ipotesi di una lucerna da sospensione è comprovata anche dalla mancanza di un piede di supporto.Per quanto riguarda la datazione del reperto, in mancanza di riferimenti precisi e di confronti analoghi, e, visto lo strato di riempimento in cui era immerso, che constava di materiale anche molto moderno come barattoli di latta degli anni '50, segatura e copertoni si può, per ora, ipotizzare. Analizzando l'impasto e la vetrina (il rivestimento esterno tipico della ceramica medievale e moderna) si può proporre una datazione molto ampia che va dal XV-XVI secolo in poi. Tuttavia, la morfologia della lucerna e il perfetto stato di conservazione inducono a collocarla in un periodo non anteriore al XIX secolo, vista anche la frequentazione delle grotte fino alle soglie dell'età moderna.All'interno, sono stati rivenuti anche altri utensili in ferro ascrivibili ad un periodo non anteriore all'ottocento e il novecento.Un altro reperto trovato all'interno del riempimento è una bottiglietta in vetro, probabilmente contente vino, anche questa databile tra 800 e 900.Lo studio della struttura e di come questa, si integra nella già fitta rete di grotte e strutture sotterranee della Macerata ipogea, aggiungerà un altro tassello per la ricostruzione della storia antica della città.
La favola di Abdulah Samardzic: un campione travestito da custode
Esiste davvero il talento? A questa domanda gli esperti ancora non hanno dato una risposta univoca.Nello sport, senza dubbio, sono molti i fattori che determinano il successo. Prestanza fisica, passione, sacrificio, cuore e, ovviamente, il talento. Questa è la storia di Abdulah Samardzic, classe 1995, un ragazzo bosniaco di Tolentino. Questa è una storia che andrebbe benissimo per la trama di un film americano.Lorenzo Cecchini è il giovane coach dell'Associazione Basket Tolentino, formazione che milita nel campionato di serie C-silver delle Marche. Abdulah è il custode della palestra.Lorenzo chiede ad Abdulah, a settembre durante il periodo della preparazione, se è interessato ad "allacciarsi le scarpe" e magari a fare qualche allenamento con loro. Il ragazzo accetta di fare parte del gruppo. Non ha mai giocato "seriamente" a pallacanestro ma si allena e in caso di infortuni, sarà pronto a dare una mano in campo.Il risultato è strabiliante. La squadra tolentinate vince 24 partite consecutive, una delle strisce di vittorie più lunga in Italia, dominando la prima fase del campionato con un roster da metà classifica. Samardzic gioca come titolare fisso da mesi, nel ruolo di ala grande. Nel frattempo continua a pulire il campo, e a chiudere la palestra. Ma non solo. Grazie anche a questo magnifico e talentuoso acquisto la squadra si sta giocando i playoff per salire in serie B. Un risultato insperato e inaspettato.L'intuizione del coach è stata lungimirante: ha aperto le porte al custode, per una volta. Sicuramente non se ne è pentito.
Quattro anni fa l'incidente al piccolo Simone. Mamma Tiziana: "La nostra forza è sapere di non essere soli"
Alle 17 del 18 maggio 2012, in quello che sembrava un pomeriggio come tanti altri, la vita di un bambino di due anni e della sua famiglia cambiò per sempre.Sono passati già quattro anni dal tragico incidente che ha sconvolto, drasticamente, la vita del piccolo Simone Storani. Quel pomeriggio, una pentola d'acqua bollente trasformò l'esistenza spensierata di un bambino di due anni in un calvario vissuto tra ospedali e sale operatorie."Quel pomeriggio eravamo in casa io, Simone e gli altri miei due figli" racconta Tiziana Bardi, la mamma del piccolo Simone. "Stavo cuocendo il riso, Simone è corso verso di me e mi ha abbracciato alle gambe facendomi perdere l'equilibrio... ". Tiziana trattiene a stento le lacrime nel ricordare l'accaduto: "È stata una frazione di secondo che ha cambiato per sempre la nostra vita".La storia di Simone è costellata di terribili sofferenze e tanto dolore, ma è anche una storia di straordinaria solidarietà e altruismo che la mamma, emozionata, non esita a raccontarci."Ho visto fin da subito una mobilitazione straordinaria da tutta Italia. Credo che non saremmo riusciti ad affrontare tanta sofferenza senza l'appoggio di tutta questa gente. Il loro sostegno economico, e non solo, è stato fondamentale perché le cure, gli interventi, i viaggi sono stati molto costosi e ovviamente, pesano sul bilancio familiare ma ancor di più, ciò che mi ha meravigliato e dato tanta forza è stato il sostegno morale e l'affetto che tutti ci hanno donato e che ci hanno permesso di andare avanti e non lasciarci sopraffare dalla disperazione".Tiziana racconta inoltre che, a distanza di quattro anni dall'incidente, riceve ancora tanti messaggi di solidarietà e di speranza. "L'altro giorno ho aperto per caso la sezione "richieste di messaggi" di Facebook, (quella sezione dove arrivano i messaggi delle persone che non hai tra gli amici, ndr) e nulla... avevo ben cento messaggi in sospeso! Cento! Dopo quattro anni ancora tanta gente ci scrive per un saluto o un in bocca al lupo e questa cosa è fonte di gioia per tutti noi. Sappiamo di non essere soli!".Non sono mancate tuttavia personaggi senza scrupoli che hanno tentato di lucrare su questa tragedia. È il caso dello "stilista" che l'anno scorso telefonò alla mamma di Simone, dopo aver visto il servizio sulle Iene, per chiederle se fosse interessata a farlo sfilare. "Ovviamente gli staccai il telefono in faccia. Mio figlio non è un fenomeno da baraccone. Purtroppo tra tanta gente che vuole aiutare Simone a costruirsi un futuro meno complicato, per quanto possibile, c'è anche gente senza alcuna coscienza, che vuole usare Simone per visibilità personale".In questo duro e ancora lungo percorso tanti sono stati gli "angeli" di Simone e della sua famiglia. "Lucia Annibali ci ha aiutato tantissimo e a lei va il mio più sincero ringraziamento." L'avvocatessa di Pesaro rimasta sfigurata dall'acido in seguito ad un'aggressione infatti, durante le festività natalizie del 2015, ha contattato la famiglia prospettando l'ipotesi di curare Simone presso l'ospedale di Parma, dove la stessa è in cura. "Poco dopo il servizio delle Iene Lucia ci ha telefonato e ci ha messo in contatto con il dottor Caleffi di Parma".Attualmente Simone, che prima era costretto ad arrivare in Germania, a Monaco, per curarsi, è seguito dal dottor Edoardo Caleffi, direttore della struttura complessa di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Il primario ha restituito il volto all'avvocatessa marchigiana ed ora, sta, a piccoli passi, ridando una vita anche al piccolo Simone. "Andiamo a Parma una volta al mese circa. A breve Simone dovrà sottoporsi a tre operazioni di ricostruzione molto difficili. Stiamo andando avanti, piano piano. I medici dicono che ne avremo sicuramente fino ai 18 anni ma non ci abbattiamo. Simone migliora e l'affetto di tutti è la nostra forza. È già un miracolo vederlo sorridere".Ancora. Tante, tantissime le manifestazioni di solidarietà. "L'ultimo evento è stato lo Zumbathon, a Recanati. C'era tantissima gente, è stato davvero emozionante. Non smetterò mai di ringraziare tutte, e ripeto, sono tantissime, le persone che ci sono state e ci sono tuttora vicine".Venerdì, dopo tanti viaggi dettati dalla necessità, Simone e la famiglia partiranno per un viaggio, finalmente, piacere. Andranno a Disneyland."Un industriale milanese, di Arconate, Roberto Zanzoterra ci ha fatto questo regalo inaspettato. Un fine settimana di svago e divertimento a Parigi. Partiremo venerdì. Sono quattro anni che non facciamo qualcosa tutti insieme e sarà un bel momento di spensieratezza dopo tanta sofferenza. Piano piano, stiamo tornando a vivere".
Grande successo per la serata Fisiosport all'ex Upim - FOTO E VIDEO
Si è svolta, in concomitanza con la terza serata degli aperitivi europei, la terza serata "Picchio News Events" in collaborazione con l'azienda FisioSport Medical Center diretto dal dottor Tommaso Ferretti.Il centro è specializzato nella riabilitazione e nel trattamento di svariate patologie. In via Velluti a Piediripa presso la sede, oltre a numerose prestazioni mediche delle quali è possibile usufruire, si trovano anche piscina, bagno turco, idromassaggio, risonanza magnetica nonché corsi di ginnastica medica e riabilitativa. Nel corso della serata sono stati presentati alcuni macchinari a disposizione di tutti i visitatori. Linfodrenaggio, pedana vibrante, attrezzi per la riabilitazione mostrati nel corso dell'evento, sono solo una minima parte delle prestazioni che la Fisiosport offre.La serata ha visto una grande affluenza di clienti anche per la cena organizzata dall'azienda. Il catering, magistralmente curato dall'Hotel 77 di Tolentino, come in tutte le serate precedenti, è stato molto gradito dagli ospiti. Ad accompagnare il tutto ottima musica live e vini di Alberto Quacquarini. L'appuntamento per l'ultima serata di Picchio News Events è stasera, sempre nei locali ex Upim. Azienda partner della serata sarà la BCC, Banca di Credito Cooperativo di Civitanova e Montecosaro. La mostra fotografica di Guido Picchio rimarrà aperta fino a tarda notte.https://youtu.be/hrShUhIvkG0
Bucchi con fiducia verso Pisa: "Pronti a scalare anche questa montagna"
E' un Cristian Bucchi sereno quello che accoglie i giornalisti allo stadio Helvia Recina a pochissime ore dalla partenza per Pisa dove domenica si giocherà la prima gara di play-off, gara unica, tra i neroazzurri di Gattuso e i biancorossi. Alla vigilia della partita che Bucchi definisce "la più importante della mia carriera", parla serenamente e risponde con tranquillità alle domande della stampa. Non nascondendo propositi ben chiari: tornare a casa da Pisa con una vittoria.Ci siamo quasi, la gara più importante del campionato.Sì, siamo arrivati fino a qua con una squadra compatta e determinata. Sarà quella la Maceratese che scenderà in campo a Pisa. Gara secca, ci sarà per forza un vincitore ma a mio parere non ci sono favorite o sfavorite. Saranno due squadre che se la giocheranno fino alla fine. Mai come stavolta la gestione della gara sarà quella collettiva. Quindi spazio agli spunti dei singoli da ambo le parti ma sarà l'unione a determinare il successo. Dovremmo essere ordinati, tenere bene il campo, rimanere concentrati e determinati. Sarà la squadra più concentrata e determinata a vincere. Affronteremo questa partita molto sereni come abbiamo sempre fatto. L'ho sempre fatto, ma questa volta non svelerò la formazione!Il Pisa è una squadra costruita per vincere il campionato e inoltre gioca in casa. Il grande stadio vi spaventa?Credo che il grande stadio sarà un grande stimolo per noi. Il nostro punto di forza fin qui è sempre stato la mentalità propositiva e riservata: l'atteggiamento o le tattiche della squadra avversaria non ci ha mai spaventato. Ovviamente Gattuso farà i propri calcoli ma abbiamo maturato le nostre certezze e siamo consapevoli della nostra forza. Se consideriamo un fattore economico o di blasone si, il Pisa è una squadra costruita per vincere e andare in B, ma quello che ho detto ai miei ragazzi è che non abbiamo niente da perdere. Abbiamo dimostrato di essere molto forti. Siamo arrivati terzi a due giornate dalla fine meritandoci i play off in anticipo pur perdendo, sfortunatamente, le ultime due partite. Ma anche in queste ultime ho visto un buon gioco. Purtroppo abbiamo raccolto poco ed è stato solamente un passaggio fisiologico del nostro campionato. Non abbiamo mai perso di vista l'obiettivo. A Pisa va una Maceratese forte e consapevole della propria forza.La squadra a livello fisico e morale come sta?La squadra sta molto bene, il morale è alto, non sentiamo la pressione. Abbiamo una maturità da grande squadra. Dobbiamo saper interpretare bene questa gara consapevoli che il domani lo conquistiamo con questa partita. C'è molta serenità, come vedete ci alleniamo a porte aperte perché non abbiamo nulla da nascondere. Per quanto riguarda le condizioni atletiche a squadra è in forma, stanno tutti bene tranne Cerrai, che è indisponibile da 15 giorni per infortunio e Carotti, che purtroppo sta attraversando un periodo difficile ma sarà comunque presente in panchina perché è un uomo importante per la squadra.La Spal ha dato per favorita Pisa, dicendo tuttavia di stare attenti alle pericolose "ripartenze" delle Maceratese... Posso affermare con certezza che non abbiamo mai giocato di ripartenze. Siamo stati il secondo miglior attacco di tutto il campionato di lega pro, considerarlo un risultato di ripartenze mi sembra riduttivo! Già dall'inizio del campionato ho visto la motivazione dei ragazzi e la voglia di mettercela tutta. Abbiamo un'occasione e non intendiamo sprecarla. Siamo arrivati fin qui e metteremo l'anima per il risultato. I ragazzi non si sono mai tirati indietro, quando dovevano scalare le montagne l'hanno fatto. Ho capito dall'inizio che avremmo fatto un campionato importante. A Pisa andiamo carichi e motivati per vincere.https://www.youtube.com/watch?v=SZqB_peM9Jc
Il tempo incerto non ferma gli Aperitivi Europei: pienone anche per la seconda serata - FOTO
Anche la seconda serata dei tanto amati aperitivi europei è trascorsa. Quanto questa manifestazione sia amata da maceratesi è chiaro dai numeri. La seconda serata, nonostante il meteo incerto e capriccioso, con qualche breve rovescio intermittente, non ha fermato l'ondata di persone che dal tardo pomeriggio fino a notte inoltrata hanno invaso le vie della città alla ricerca dell'aperitivo "perfetto".Sempre amplissima la scelta quest'anno: 69 esercenti per ben 28 Paesi.https://www.youtube.com/watch?v=sM20b10V5eM Grande successo anche per la seconda serata della mostra fotografica a cura della nostra redazione presso i locali ex Upim in Corso Matteotti. L'azienda partner della serata è stata la Technogroup International Srl, specializzata in sistemi integrati di sicurezza. Piacevole serata con musica dal vivo con la band "Real Rock - Vintage Music Party" che ha attratto numerosi visitatori con il suo energico rock. Moltissime le persone che nella serata di ieri hanno visitato la mostra fotografica di Guido Picchio, dall'Afghanistan alla Dolce Vita, che, ricordiamo, rimarrà aperta al pubblico per tutta la durata della Festa dell'Europa.
Aperitivi Europei: pronti... via!
Tutto pronto per la festa dell'Europa a Macerata. Già dal primo pomeriggio le strade della città hanno cominciato a tingersi dei colori delle bandiere di tutta Europa e animarsi per completare gli ultimi preparativi.La scelta per questa edizione è amplissima! Ben 69 i locali che hanno aderito all'iniziativa proponendo piatti e bevande della tradizione culinaria di tutta europa: Francia, Spagna, Regno Unito, Germania ma anche Grecia, Romania, Repubblica Ceca, Albania, Norvegia, Danimarca, Liechtenstein ecc.Per gli eterni indecisi, ecco qualche menu in anteprima!Il ristorante Il Pozzo in Via Cesare Costa, 5, propone l'aperitivo greco. Si tratta di un piatto misto con 5 assaggi della cucina tradizionale ellenica: il tipico formaggio feta, le tirokroketes, polpette di formaggio fritte, la tirokafteri, una salsa leggermente piccante a base di feta da spalmare sul pane, kolokithokeftedes delle polpette di formaggio, zucchine, menta, aneto e prezzemolo e l melitzanosalata, un piatto a base di melanzane. Per chi volesse, in aggiunta all'aperitivo, il ristorante propone come piatti unici la melitzanosalata con pita e souvlaki, tipici spiedini di carne greci. Da bere cocktail ispirato ai sapori e ai profumi greci a base di melograno e cetriolo, e l'immancabile vino.Il Maracuja in Piazza Vittorio Veneto invece, presenterà piatti tipici rumeni. Per le quattro serate, quattro piatti a base di carne differenti. Si parte stasera con costine affumicate, giovedì polpette tipiche a base di carne e molto speziate, venerdì arista di maiale e sabaato la ciorbă, una sorta di zuppa di carne, ortaggi e funghi. Da bene vino bianco rumeno.Le Quattro Porte in Via XX Settembre propongono la Repubblica Ceca: tre i menu, per tutte le tasche. Il primo: polevka bramboracka (una zuppa di patate e funghi), la veprovy rizek, (una cotoletta di maiale panata), prosciutto di Praga su pane nero, Pivnysyr-Peproal, (un formaggio alla birra e paprika su una fettina di pane nero), il bramboraky-cmunda, (frittelle di patate), knedlo, (verza alla birra) e delle fettine di pane con lardo speck e cetriolini tritati. Il secondo menù aggiunge al primo degli gnocchi di patate con cipolla, burro e pane grattato, il gulas, la tipica zuppa di carne stufata con patate e l'ermelin boruvkove, unformaggio tipo brie con marmellata ai frutti rossi. Il terzo, si compone del primo e del secondo più: costolette di maiale alla birra nera e miele cotto al forno, strudel con bavarese allo yogurt, mele caramellate, noci ed uvetta e un liquore digestivo alle erbe. Da bere un'ampia scelta di birre ceche e un cocktail con vodka, mirtilli, lime e tonica.Il Roxy Bar in via Garibaldi per la prima volta propone una new entry, l'Albania. Qofte (polpette di carne), pasticcio di pasta con formaggio, burek (pasta fillo con feta e spinaci), petulla (frittelle) e riso con fagioli e carne. Al bancone ci saranno crostini con salse di ricotta e peperoni e salsa yogurt. Da bere birra, vino, grappa.Al Ca' bar et in Via Gramsci si potranno assaggiare piatti provenienti dalla tradizione culinaria danese. Verrà proposto un piatto unico, lo smørrebrød, a base di pane di segale con aringhe, mela, cipolla e salsa gremoulade, pane di segale con roast-beef, cetriolini, pomodoro e maionese, danese salata con salmone, lattuga e maionese e patate con panna acida. Birre Tuborg e Carlsberg.La Birreria Fabric in vicolo Ferrari interpreterà piatti norvegesi. Fårikål, piatto unico a base di di carne di montone e manzo con bacche di ginepro, pepe e cavolo cappuccio, pane rosso alla rapa, formaggio di vaccino con cumino e patate con aneto. Ottime bionde norvegesi direttamente dal birrificio Lervig Aktiebryggeri.Al Casolare Piadineria in Via Don Minzoni verranno proposti piatti tipici del Liechtenstein: käsespätzle (gnocchetti con formaggio e cipolle fritte), il sauerbraten (brasato di carne), patate arrosto e strudel di mele. Vini e birre tedesche.
Paolo Paciaroni concorre per il titolo di miglior Sous Chef d'Italia a "Saranno Famosi 2016" - VIDEO
Paolo Paciaroni è uno chef di successo originario di Tolentino e grazie alle sue straordinarie abilità culinarie recentemente è stato selezionato per il concorso culinario nazionale per Sous Chef "Saranno Famosi 2016" .Dopo il diploma all’istituto alberghiero, Paciaroni si è specializzato alla Boscolo Etoile Academy di Tuscania muovendo le prime esperienze nell’ambito dell’alta ristorazione all’Electrolux Chef Academy di Pordenone e al Las Vegas Lodge, raffinato chalet quattro stelle di San Cassiano, Alta Badia.Proprietario per anni del "Paolo Restaurant" a Tolentino, lo chef ha deciso a fine dello scorso anno di lasciare il suo locale e tentare una nuova avventura. Da febbraio Paolo è sous chef (secondo cuoco ndr) al Casta Diva, un lussuoso resort a Blevio, in provincia di Como. Insieme a lui anche un altro giovane chef marchigiano, Massimiliano Mandozzi, l'Executive Chef del ristorante."Ogni anno vengono selezionati i 20 migliori Suos Chef d'Italia" racconta Paciaroni. "Il concorso è indetto dal portale I-food e Viaggiatori Gourmet ed ogni anno viene sponsorizzato da un'azienda partner. Quest'anno lo sponsor è l'italiana INALPI. L'azienda sceglie l'ingrediente base sul quale tutte le ricette dovranno basarsi e la INALPI ha scelto il burro, essendo loro specializzati in prodotti lattiero-caseari. Il burro è il fil rouge di tutte le ricette che verranno realizzate per il concorso". Paolo ha scelto una ricetta di pesce: un astice con melone cantalupo affumicato e mela verde accompagnato con una salsa al tartufo e babà salati al burro. "Ho scelto un piatto raffinato e con richiami alla mia terra d'origine: le mele e il tartufo provengono dal territorio di Camerino. Per il tema del piatto, ho scelto di preparare la salsa al tartufo da una base di burro e caramello, per esaltare il gusto pregiato di questo ingrediente. Inoltre il burro è presente nei piccoli babà salati che accompagnano la pietanza".Ma come funziona il concorso? Partecipano 20 squadre composte da un Sous Chef e 5 food blogger. La sfida sarà un vero e proprio torneo ad eliminazione a colpi di clic. Da lunedì 9 maggio per 4 settimane, scenderanno in campo 5 Sous Chef a settimana e le rispettive squadre di food blogger. Ogni squadra presenterà al web la ricetta del proprio Sous Chef e al termine della settimana, passerà il turno il Sous Chef la cui ricetta avrà ottenuto più condivisioni in tutta la rete. La sfida proseguirà per le 3 settimane successive, 5 chef a settimana.Al termine della quarta settimana, i 4 Sous Chef semifinalisti si sfideranno, insieme alle proprie squadre in una gara senza esclusione di colpi, perché solamente due di loro potranno accedere alla finale che si svolgerà dal vivo il 30 settembre alla Festa della Rete, a Milano, dove gli chef proporranno la loro ricetta, che verrà giudicata. Solo in quel momento verrà decretato il vincitore di Saranno Famosi 2016.Qui è possibile raggiungere la pagina del concorso.https://www.youtube.com/watch?time_continue=3&v=WxsEFALzQg4
Picchio News Events: una settimana ricca di appuntamenti all'ex Upim
La redazione di Picchio News, in concomitanza con la Festa dell'Europa e gli aperitivi europei, evento accolto ogni anno con grande successo a Macerata, organizza, quattro serate a tema con aziende partner presso i locali Ex Upim in Corso Matteotti 3 a Macerata.Per l'occasione, negli spazi ospitanti, è stata allestita la mostra fotografica a cura di Guido Picchio "Bloccare un attimo per renderlo eterno: dall'Afghanistan alla Dolce Vita".Gli eventi dovevano partire domani, 10 maggio con il Rata Day. Per un inconveniente dell'ultim'ora, dovuto ad un accavallarsi di impegni che avrebbero consentito una presenza in tempi ristretti della squadra biancorossa, si è deciso di spostare l'evento a data da destinarsi e comunque quanto prima. Mercoledì 11 maggio sarà la serata dedicata alla Bf srl falegnameria, azienda di Corridonia specializzata nella realizzazione di arredamenti su misura per i locali commerciali.Giovedì 12 maggio toccherà alla Technogroup di Corridonia, specializzata in sistemi integrati di sicurezza. Venerdì 13, protagonista sarà la Fisiosport di Macerata, azienda che fornisce prodotti e servizi di ambito medico, sanitario e sportivo.Si chiuderà il 14 maggio con la BCC di Civitanova e Montecosaro, banca di credito cooperativo molto attiva nel territorio maceratese.L'ingresso alla mostra è libero e tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.Durante tutte le serate le aziende allestiranno degli stand dove presenteranno i loro prodotti e i loro servizi ai visitatori.
Toni Valeruz: "Negli sport estremi non puoi lasciare nulla a caso"
Toni Valeruz è da oltre trentacinque anni il protagonista indiscusso dello sci estremo a livello mondiale oltre ad essere stato uno dei pionieri, a livello europeo, di questa disciplina scialpinistica. Gli inizi della sua carriera risalgono ai primi anni settanta, sui pendii della Marmolada, montagna che ama definire, ancor oggi, "la sua naturale palestra di allenamento". Nella sua vita, fino a una decina di anni fa, ha affrontato quasi cento discese estreme in Italia e all'estero, trionfando in sfide che sembravano apparentemente impossibili.Toni si trova a Macerata per un incontro al CAI dove è andato per raccontare ai soci, professionisti e appassionati la sua esperienza e la sua vita dedicata alla montagna.Quando è nata la passione per lo sci?Avevo circa 9 o 10 anni quando si è creato questo sodalizio tra me e la montagna. Vivendo in Trentino è stato molto più naturale avvicinarmi a questo tipo di sport ma personalmente mi sono sempre sentito predisposto. Poi, com'è accaduto, è diventata la mia passione più grande nonché una ragione di vita.Poi si è avvicinato allo sci estremo... Sì. Anche questo è venuto naturale. Inizialmente ho praticato sci di pista, allontanandomi presto da questa disciplina. Amo la solitudine, la montagna, la natura e le sfide. Ho trovato un connubio perfetto nello sci estremo. La sensazione di simbiosi e di condivisione con la natura è il motivo principale che mi ha spinto in questa direzione. Personalmente non sono un amante dei riflettori, non l'ho mai fatto per notorietà... anche perché la notorietà è cosa effimera.Dall'esterno questo sport sembra molto pericoloso e come dire... molto affidato alla fortuna del momento e al caso... Nulla di più falso. Dal di fuori sicuramente appare una follia, un'avventura, un rischio continuo. Ma posso assicurarvi che nulla è lasciato al caso, anzi. A volte per affrontare una discesa ci vogliono anche un paio di mesi. Tutto è studiato nei minimi dettagli, ci vuole razionalità e pianificazione. La preparazione fisica è importante ma ancora di più lo è la predisposizione mentale. Non si possono commettere errori, di nessun tipo. Qualsiasi discesa sono in grado di rifarle (e tante le ha rifatte ndr!) perché le ho studiate e preparate tutte perfettamente, nei minimi dettagli.Ci può raccontare una discesa particolarmente rischiosa dove si è trovato in pericolo?Fortunatamente, come dicevo poc'anzi, lo studio e la pianificazione che c'è dietro ad ogni discesa mi ha permesso sempre di vivere in maniera sicura ogni impresa. Ovviamente la rapidità e i riflessi sono fondamentali, ma dopo quasi 60 anni, mi sento molto più a mio agio con gli sci che in un paio di scarpe!Qual è stata la discesa più soddisfacente della sua carriera?Questa è una domanda difficile! Ho effettuato più di 100 discese e tutte, a loro modo, mi hanno regalato qualcosa e mi hanno arricchito. Se dovessi sceglierne una tuttavia, direi la discesa del Lyskamm, che fa parte della catena montuosa del Monte Rosa. In quel contesto mi ero prefissato di scendere in meno di 3 minuti, e ci sono riuscito. Ho impiegato 2'59'', il record di discesa.Come raggiunge le vette prima della discesa?Per familiarizzare con il terreno e la roccia, spesso, a piedi. Sono un'alpinista anche se mi sento molto di più sciatore. La vetta la puoi raggiungere anche in elicottero ma in quel caso devi essere molto esperto e avere molta esperienza.Attualmente cosa fa Toni Valeruz?L'ultima discesa estrema l'ho affrontata circa 10 anni fa. Ho 65 anni ma non ho smesso di sciare. Come ho già detto, sono molto più a mio agio con gli sci! Adesso faccio ancora discese, ma più tranquille. Inoltre sono maestro di sci e guida alpina. Nelle immagini un momento durante l'intervista