L'estate porta con sé lunghi e pigri pomeriggi, lasciando alle spalle le frenetiche giornate di una quotidianità conosciuta e rassicurante. La mente, nella sua folle corsa, di colpo, precipita nel vuoto assoluto: nessun impegno, nessuna urgenza.
Ci troviamo nel non fare, si comincia ad avvertire un senso di nullità generatrice di irrequietezza, una sorta di disconnessione dalla realtà che ci spaventa.
Subentra, così, la tanto temuta noia: uno stato mentale spesso frainteso, a volte considerato un fastidio, ma che in realtà nasconde una spiegazione psicologica del nostro rapporto con il tempo e con noi stessi.
La noia può costituire una fonte di creatività, un momento di riflessione. Lontani da distrazioni esterne, ci spinge ad esplorare il nostro mondo interiore, per cercare soluzioni di vita più stimolanti e riconsiderare scelte passate che non ci motivano più.
Quando cominciamo ad avvertire disinteresse nei confronti di ciò che ci circonda, probabilmente la nostra realtà non ci rispecchia come prima. Nel momento in cui la noia diventa costante e non limitata a una situazione contingente, ci sta mettendo in contatto con una mancanza.
Questo malessere è uno strumento evolutivo, che ci indica il bisogno di nuovi stimoli. Ci spinge a cambiare per riportarci sulla strada, ci dice che abbiamo perso il senso delle nostre scelte.
La realtà attuale con solleciti continui ed immediati, ha reso sempre più difficile comprendere e vivere la noia. Tendiamo a riempire ogni momento, senza una reale consapevolezza, pur di non avvertire il peso del silenzio.
Invece di chiederci perché ci sentiamo annoiati e cosa desideriamo fare o essere, cerchiamo l’azione senza una vera motivazione. La noia non è nemica, ma una risorsa, ci allontana dal dover agire per dare spazio all’essere.
Essa genera la spinta per oltrepassare quella soglia che altrimenti non avremmo mai varcato. Un ponte verso un nuovo modo di percepire noi stessi nel mondo.
L’assenza di stimoli esterni ci costringe a confrontarci con una sorta di solitudine in un tempo non definito che normalmente evitiamo di sperimentare.
L’essere umano ha bisogno di questo vuoto per far emergere il potenziale che è in lui. La noia va ad infrangere abitudini e pensieri ripetitivi, facendoci assaporare una mancanza di direzione: tutto ciò che prima sembrava rassicurarci ora appare inutile ed insoddisfacente.
Quello che prima aveva un senso ora non ha più significato. Arriva il momento di cambiare frequenza, per sintonizzarci su una realtà più consona a noi.
È importante non combattere la noia ma ascoltarla per permetterle di darci nuovi suggerimenti. Dall’insofferenza del silenzio e dell’attesa, possiamo passare ad un risveglio con una presenza più autentica nel presente.
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