Il "Nunchi" nell'educazione coreana: si può insegnare la pace nelle scuole?
In Corea la pace si coltiva fin dai primi anni di vita dell’individuo, che impara l’arte di saper guardare, ascoltare e rispondere all’altro. È il “Nunchi”, letteralmente “misurare con gli occhi”, una forma di sensibilità relazionale che permette di comprendere ciò che non viene detto e di saper leggere l’ambiente che ti circonda.
Esso presuppone quella forza interiore di saper porre l’equilibrio del gruppo al di sopra del proprio ego.
Ogni volta in cui si sceglie di ascoltare prima di parlare, di comprendere senza giudicare e di adattarsi invece che imporsi, ognuno esercita una forma di pace silenziosa, vissuta con presenza ed umanità.
È una vera intelligenza sociale che, associata a una forte centratura, permette di essere consapevoli di ciò che ci circonda senza perdersi in esso.
Questa forma di educazione alla pace viene praticata in Oriente fin dalla tenera età: i bambini vengono stimolati nell’osservare la realtà con un occhio diverso, in una visione più empatica, nella quale dimenticano di essere al centro dell’attenzione, per diventare parte del tutto.
Quando entrano in una stanza sentono la vibrazione presente, guardano con il cuore e sanno quando è il momento di parlare o di ascoltare, perché hanno già percepito ciò che gli altri provano.
In una cultura che ha come valori fondamentali il promuovere l’armonia sociale e la sensibilità verso gli altri, i bambini che sviluppano un forte “nunchi” sono veri leader che non hanno bisogno di primeggiare.
Essi sanno che la reale forza sta nel comprendere per primi e nel saper gestire le emozioni in modo rispettoso.
Nelle scuole vengono promossi esercizi dove il risultato dipende dalla forza della cooperazione e dall’attenzione reciproca.
Gli alunni seduti in cerchio si osservano senza parlare, cercando di capire lo stato d’animo dell’altro, con il solo utilizzo degli occhi e del cuore.
Oppure, viene proposto loro di interpretare piccole scene di vita quotidiana, in cui viene richiesto di affrontare una difficoltà, in modo tale che i bambini, immedesimandosi nella situazione, possano entrare in empatia per aiutare l’altro.
Così si cresce imparando che il benessere altrui è parte del proprio.
Il Nunchi contribuisce a creare una coscienza collettiva pacifica perché insegna ad ascoltare, adattarsi e a non imporre se stessi. L'armonia tra la gente è un’abitudine silente, frutto di un sentire interiore raffinato e del percepirsi parte di un equilibrio universale.
La vittoria non appartiene a chi primeggia, ma a chi riconosce che la gioia scaturisce dall’unione in un mondo di anime connesse.
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