Paura d'amare e la tentazione di vivere: l'eterna lotta tra impulso e razionalità
Una sera d’estate come tante…
poi Lui, un perfetto estraneo,
la guarda dritto negli occhi,
un sorriso, un colpo al cuore.
Ecco ci risiamo!
L’ipotetico inizio di molte relazioni.
Il primo istinto, dono di una saggezza ancestrale, le suggerisce di scappare.
Così, con cavalcata sicura ed indipendente, Lei si dirige verso l’uscita del locale.
Lotta contro ogni cellula del suo corpo che vorrebbe restare, mentre Lui con la testa le fa cenno di non andare.
Sempre la stessa domanda: "Rischio?"
La possibilità di soffrire è alta, anzi altissima e l’ascendente di quello sconosciuto su di lei è tanto forte quanto la paura che l’attanaglia e la blocca.
Poi c’è quella vocina subdola che la illude e che le bisbiglia che esiste anche la remota eventualità di essere felice.
Persa in questo brulichio mentale percorre almeno un chilometro, per assicurarsi di essere lontana da ogni tentazione di vivere.
Poi comincia a rallentare, non sa esattamente dove andare, mentre è in corso una battaglia intestina contro se stessa.
C’è festa ovunque, la gente è allegra, è in vacanza.
Cerca di distrarsi, si ferma al bar di un amico, beve un drink, chiacchiera apatica con alcuni presenti, clienti abitudinari.
La sua testa è ancora là, da un perfetto estraneo con cui ha scambiato poche battute.
Passa mezz’ora, poi un’ora, prova ad allontanare il pensiero, osserva i volti dei passanti che ridono spensierati:
un papà con la bimba in braccio, la mamma spinge il passeggino con al suo interno una bambola dai capelli rossi, che sporge a testa in giù verso la ruota posteriore.
Anche Lei si sente come quel giocattolo, a testa in giù, completamente sopraffatta dalle sue fragilità.
Poi arriva Francesco, il complice di avventure estive che, inconsapevole, con aria leggera, le chiede di accompagnarlo da un suo amico che lo sta aspettando proprio lì, dove ha lasciato Lui.
L’Universo le sta inviando un messaggio?
Forse una seconda possibilità?!
L’alibi è servito!
Così eccola a ripercorrere la strada a ritroso, in un misto tra eccitazione e terrore.
Lei arriva, quando lo vede da lontano, si blocca, si ferma al bancone, nel frattempo lui si volta e in un istante è da lei.
È confusa, non riesce a proferire parola, un’emozione sconosciuta le sale in gola, lui le parla, lei annuisce al nulla.
Nella sua testa nessun pensiero utile, se non la pellicola di tutti i fallimenti delle storie passate.
Pian piano la presenza dell’uomo riesce a placare la sua Anima, lei, unica eroina di questa storia, così audace nel condurla a superare quella paura che l’ha protetta in un’apparente, rassicurante solitudine.
È l’inizio di un nuovo viaggio, ormai inevitabile, non sa dove la porterà, ma necessario per andare oltre.
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