È stato ritenuto il virus informatico più pericoloso degli ultimi anni e sta mietendo vittime in tutta Italia. Si chiama Cryptolocker ed è un trojan comparso in rete circa tre anni fa. È un virus sequestratore che generalmente infetta i sistemi Windows XP, Vista, 7 e 8. Una disattenzione, l'apertura di una mail infettata o di un allegato e tutti i dati del proprio computer vengono criptati, cioè oscurati. Cryptolocker viene installato nella cartella dei programmi e inizia a cifrare i documenti contenuti nel tuo PC (Office e Open Office, file PDF e foto), facendoli diventare inaccessibili. I file vengono crittografati con una chiave conosciuta solo dai creatori di Cryptolocker, cosa che ne impedisce il recupero.L'azienda Dora Lombardi Gioielli (nota gioielleria di Morrovalle ndr) è caduta in questa trappola. "Ieri mattina accedendo alla mail per le operazioni di controllo di routine ci siamo accorti che tutti i dati aziendali, quindi tutte informazioni inerenti alle collezioni, all'amministrazione, alle pubblicità... insomma un patrimonio enorme di dati, il lavoro di un anno circa, era stato criptato e risultava inaccessibile. Immediatamente abbiamo richiesto l'intervento del tecnico della ditta Abacus, azienda che gestisce i nostri terminali che ha subito compreso la natura dell'attacco. Per riattivare il tutto, tramite una lettera estorsiva si chiedeva il versamento di 400 euro. Un riscatto in piena regola. Solo in quel modo avremmo potuto recuperare le nostre informazioni aziendali perdute. Abbiamo sottoposto il tutto alla Polizia Postale, sporgendo denuncia ma purtroppo in questi casi è molto difficile risalire ai fautori. La Polizia ci ha informato di prestare molta attenzione, in particolare agli allegati, alle mail sospette e fare una copia backup sia in rete che in dispositivi esterni dei dati personali". Enzo Martusciello in redazioneLa Polizia Postale ha ricevuto negli ultimi anni numerose denunce di questo genere e lancia l'allarme.La cautela maggiore va indirizzata sopratutto ai messaggi di posta elettronica che forniscono indicazioni su presunte spedizioni oppure contenente un link relativo a un acquisto effettuato online o ancora allegati in formato pdf. Aprendo il link o l'allegato incriminato il computer viene infettato dal virus che immediatamente cripta i dati e il contenuto della memoria dei PC, anche di quelli collegati in rete. Gli hacker possono così procedere alla truffa vera e propria: viene richiesto agli utenti, per rientrare in possesso dei propri documenti, il pagamento di una somma di alcune centinaia di euro in bitcoin, moneta elettronica non rintracciabile e per questo privilegiata. Dopodiché arriverà una mail con un programma per la decriptazione. La Polizia Postale fa notare l'importanza di non cedere al ricatto poiché non è certo che dopo il pagamento i fili vengano restituiti. "Sicuramente non pagheremo perché non abbiamo alcuna intenzione di sottostare a questo genere di estorsioni, conclude Martusciello, ma vorrei che questa nostra sventura sia d'aiuto ad altri privati o ditte, affinché non cadano in questa subdola trappola".
Nel pomeriggio è andato il scena il big match Maceratese-Pisa allo stadio Helvia Recina di Macerata. L'incontro è terminato con un indolore 0-0 ed una partita non particolarmente ricca di azione. Le emozioni più grandi tuttavia, le ha regalate il pubblico. Più di 3000 i tifosi accorsi per seguire l'impresa della Rata. Uno stadio gremito, un mare di bandiere biancorosse come non si vedeva da tanto tempo.Anche il Sindaco Romano Carancini presente tra gli spalti, in mezzo al popolo maceratese, con l'immancabile sciarpa biancorossa ha dichiarato: "Un giorno di festa, una grande festa dello sport e così deve essere! E' entusiasmante tornare a vedere così tanto biancorosso. Dobbiamo aiutarli fino alla fine, hanno fatto un campionato straordinario e comunque vada, a prescindere dal risultato di oggi, siamo ai play off e questo è un risultato che fino a qualche tempo fa sarebbe stato impensabile ". Anche i tifosi si sono detti soddisfatti, soprattutto dei risultati raggiunti in questi due anni "Da quanto c'è la Tardella ogni anno è una promozione, anche se i tempi sono cambiati, prima eravamo molto di più! Io seguo la Rata dal '58 ed è così: oscilliamo gioie e dolori. Ma la Rata la si ama e basta!" ha dichiarato uno di loro.In tribuna anche tifosi giovanissimi molto attenti ed entusiasti che hanno seguito la partita con passione da "grandi". Presso l'hospice dello stadio inoltre, è stata allestita una mostra fotografica a cura di Picchio news (fotografie di Guido Picchio e Simone Salvucci) con gli scatti più belli della stagione sportiva 2015-2016. Sempre nello stesso spazio è stato allestito un rinfresco con la collaborazione di Romcafè e Quacquarini per tutti i sostenitori delle squadre."La rata è una fede" ha dichiarato un tifoso in tribuna! Tutti, oggi, lo hanno decisamente dimostrato con la loro numerosa e viva partecipazione. https://youtu.be/kv9p8axFHRo
Matteo Canesin, classe 1986. Dopo la laurea in Lettere moderne indirizzo musica e spettacolo a Macerata decide di tentare la tortuosa strada del professionismo nel mondo dello spettacolo. Il suo grande amore, fin da piccolo, è la recitazione. Si trasferisce nella capitale e si iscrive alla scuola di Gianpiero Ingrassia "Fonderia delle arti" per perfezionare e far divenire professione quella che per lui è cominciata come una passione. Matteo, quando hai cominciato a recitare? "L'amore per la recitazione è nato tanti anni fa. Inizialmente, e parliamo di più di 15 anni fa mi sono avvicinato al teatro, soprattutto al musical, grazie ad associazioni culturali locali. Intorno ai 16 anni ho iniziato a recitare con la Compagnia amatoriale maceratese"Il Teatro dei Picari". Lì ho cominciato a muovere i primi passi approfondendo soprattutto la Commedia dell'arte. Dopo la laurea in Lettere ho studiato recitazione a Roma alla scuola "Fonderia della arti", terminando il percorso nel 2013. A Giugno dello scorso anno, mese in cui sono tornato nelle Marche portando avanti progetti ed iniziando collaborazioni con associazioni locali, come l'associazione culturale Aurora di Potenza Picena, all'interno della quale sto seguendo il corso di teatro per ragazzi. Sempre con l'Aurora ho partecipato al progetto Musical Box 2.0 che andrà in replica il 14 maggio al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche. Attualmente vivo a cavallo tra le Marche e Roma. Nella capitale ho in piedi importanti progetti con la Compagnia DiciannoveeVenti, compagnia teatrale fondata con altri sei giovani attori con la quale dal 5 all'8 maggio andremo in scena al Teatro Arvalia con "L'amore è 'na cicatrice" uno spettacolo che parla dritto al cuore dei romani tramite poesie in dialetto di Trilussa e stornelli."In questi anni hai mosso anche passi come regista. Ma in quale figura Matteo si riconosce di più, quella di attore o di regista? "Sono due ruoli completamente diversi ma nei quali mi trovo ugualmente a mio agio. Ultimamente mi sono ritrovato più regista ma la recitazione è il mio primo amore. Non posso tuttavia negare che la regia mi appassiona tanto quanto. Magari in futuro vedremo..."Hai partecipato di recente alle riprese di una serie tv. Cosa vedi nel tuo futuro, il cinema o il teatro? "Anche qui, sono mondi totalmente diversi che in egual modo mi danno soddisfazioni. A teatro senti subito il riscontro del pubblico, il calore della platea, c'è adrenalina, è più "buona la prima" ed è una sensazione alla quale non riesco a rinunciare. Nel cinema manca quella parte emotiva che c'è a teatro, le scene vanno montate, le puoi rifare, è tutto molto più laborioso a livello tecnico e si perde un po' la parte istintiva e viscerale del teatro. Ho terminato di recente le registrazioni di una serie tv, "Il potere di Roma", per Mainboard Production ed è stata una bellissima esperienza. Mi è piaciuto molto, a lavoro finito rivedere il tutto, soprattutto perché, in fase, essendo le scene registrate tutte a pezzi, non riesci davvero a renderti conto di quello che hai fatto. Forse questa è la parte che preferisco del cinema, la soddisfazione che deriva dal vedere "il tuo lavoro"Quali sono i tuoi progetti futuri? "Allora, nell'immediato futuro, cioè stasera (22 aprile ndr), sarò a Civitanova, al Teatro Rossini con il Musical "Salvatore Giuliano" di Dino Scudieri per la regia di Roberto Rossetti che racconta la storia del celebre bandito siciliano. Invece venerdì 29, sarò impegnato al Teatro Mugellini di Potenza Picena in "Edmund Kean" (qui il link dell'evento). Questo è uno spettacolo a cui tengo particolarmente. Ne ho curato la regia e sarò l'unico attore sul palco con musica dal vivo suonata al pianoforte dal Maestro Gianluca Ercoli.Edmund Kean vuole essere un omaggio per commemorare i 400 anni della morte di Shakespeare. Ho riadattato in un atto unico lo spettacolo originale di Raymund Fitzsimons che tratta la vita di questo attore inglese, uno dei più grandi del Romanticismo, prototipo dell'artista tutto genio e sregolatezza e sommo interprete, anzi, il più grande interprete di drammi shakespeariani. Lo spettacolo è un monologo che si svolge nel camerino dove l'attore racconta la sua vita al pubblico, mescolandola con brani tratti da "Amleto", "Re Lear", "Macbeth", "Il Mercante di Venezia" e, soprattutto, "Otello". Tre volte ricorre nel testo l'"Addio di Otello", che funge da leit motiv per raccontare l'ascesa e la disfatta del grande artista. La produzione di questo spettacolo è curata dagli amici dell'Associazione Aurora. Ho in cantiere altri progetti nella zona di Macerata, ma anche a Roma, dove a giugno inizierò le riprese di una sit com "Un tetto per due" che andrà in onda su Sky, canale 823. In entrambe le città sto stringendo accordi per collaborazioni che, speriamo, si riveleranno importanti trampolini di lancio per la mia carriera. Il mondo dello spettacolo è un mondo difficile, oggi più che mai, ma sono intenzionato a percorrere la mia strada con quanta più serietà e impegno possibile".
"Vorrei solo che esca fuori la verità. Mia figlia non è una delinquente". Esordisce con queste parole Maria (nome di fantasia) la mamma della diciassettenne di Tolentino, salita da febbraio agli onori della cronaca per aver picchiato due compagne di classe e, recentemente, per essere stata sospesa dalla scuola fino alla fine dell'anno scolastico. Maria è una donna dal carattere forte e fiero, caratteristico dell'Albania, la terra delle aquile, suo paese di origine. Venticinque anni fa non ha avuto paura di attraversare l'Adriatico alla ricerca di una vita migliore. Con lo stesso coraggio ha cresciuta da sola le sue due figlie, e, con lo stesso coraggio, è pronta a far sapere la verità. A qualunque costo.Questa storia ci parla di fragilità e prepotenza. Il bullismo come atto, è sempre deplorevole, ma è ancor più inammissibile quando viene compiuto ai danni di una ragazzina portatrice di handicap. Peggio ancora, se viene infangato e raccontato in maniera incompleta.L’episodio in questione è avvenuto il 24 febbraio scorso. "Hanno omesso tutto, tutta la storia" racconta la mamma "lei, che in tutta la faccenda da mesi, era la vittima, si è improvvisamente trasformata in un mostro 'picchia compagne' di scuola senza motivo. Viene raccontato di intimidazioni fisiche e vessazioni psicologiche. Appare come la "bulla" di turno che ha picchiato due povere ragazze indifese, che si trovavano lì per caso e uscivano dall'aula. Ma posso assicurare che non è così, anzi, la realtà è tutt'altra".Effettivamente una lunga serie di documenti smentirebbero di gran lunga la versione “ufficiale” che è stata resa di dominio pubblico e che, di fatto, ha reso la giovanissima una sorta di "bulla". La ragazza, che a quanto emerge avrebbe percosso le compagne mandandole al pronto soccorso, è una diciassettenne di Tolentino e all'epoca dei fatti frequentava il quarto anno in un istituto superiore di Tolentino. Come referti medici antecedenti i fatti contestati testimoniano, la diciassettenne è affetta da un’insufficienza mentale lieve che, in particolare, come riporta il documento, “le comporta delle difficoltà sul piano logico-verbale (cultura generale, astrazione e processi astrattivi, area logico-matematica, pensiero pratico), difficoltà socio-relazionali e problematiche nelle abilità sociali”. Per questo motivo, a scuola, era seguita da un’insegnante di sostegno e, inoltre, percepisce una pensione di invalidità dall’INPS.Da settembre, quindi dall'inizio dell’anno scolastico corrente aveva stretto “amicizia” con le due ragazze in questione, una di 21 e l'altra di 19 anni, entrambe di origini straniere e ripetenti. Le due, in pochissimo tempo hanno preso il sopravvento psicologico sulla ragazza. Dalla nascita di quel rapporto per la minore sono iniziate le continue vessazioni psicologiche, le intimidazioni, le ingiurie e le minacce, che hanno portato a poco a poco la ragazza a chiudersi sempre più in se stessa e a non voler più andare a scuola. Quindi, da una parte abbiamo una minore con un deficit mentale, seguita da un'insegnante di sostegno e con qualche difficoltà, dall'altra due ragazze molto più grandi di lei che in cambio della loro amicizia chiedono "favori".“Già da ottobre non voleva più recarsi a scuola perché aveva paura. Gli abusi avvenivano soprattutto lì ma anche quando uscivano in giro per Tolentino o Macerata a fare una passeggiata. Più di una volta l’hanno indotta ad assumere sostanze stupefacenti e lei, rifiutandosi, le faceva accanire ancora di più. Le ordinavano, approfittandosi della sua “debolezza mentale”, di rubare cibo e profumi da casa. Doveva accompagnarle in tutte le loro attività, e la minacciavano di allontanarla se non l’avesse fatto, di metterle contro tutta la classe e di farle tagliare la testa dai loro connazionali macedoni e rumeni” racconta la madre.Nel novembre del 2015, quindi quattro mesi prima del fattaccio, la famiglia aveva sporto denuncia presso i Carabinieri di Tolentino per minacce, percosse e lesioni fisiche. Il verbale passa in rassegna tutte le azioni perpetrate dalle due "amiche" nei suoi confronti. A pagina 2 si legge quanto segue:Inutile sottolineare che in una situazione di disagio del genere la minore ha avuto sempre maggiori difficoltà a recarsi a scuola accusando, sempre più frequentemente condizioni di malessere psicologico andando a causare crisi lipotimiche con conseguente svenimento che l’hanno più di una volta costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso.Si legge in un referto del 19 novembre 2015: “sulla base della ricognizione anamnestica e della visita effettuata la paziente risulta affetta da sindrome da stress post-traumatico con cenestopatie viscero-somatiche (cardiopalmo, dispnea, vomito, tremore, lipotimia fino a sincope neuromediata), sindrome depressivo-ansiosa e atti di autolesionismo.”Soffermiamoci sugli atti di autolesionismo per pochi istanti. Immaginiamo un tranquillo giorno infrasettimanale, stiamo pranzando e il TG ci informa del ragazzino che, stravolto dalla prepotenza dei compagni decide di farla finita. Esattamente quello che stava per succedere. Pochi giorni prima del 19 novembre, precisamente il 12 novembre, in orario scolastico, una delle due ragazze, dal momento che la minore aveva manifestato la volontà di non sottostare più ai loro ordini e alle loro angherie, l’aveva incastrata in un angolo con un banco, percuotendola e graffiandole il viso. La madre subito accorsa l'ha prontamente riportata a casa ma l’ilarità delle due che di fronte alla compagna in difficoltà, accusante dispnea e ansia se ne andavano sghignazzando le ha provocato una crisi lipotimica ed è svenuta. Il clima irrespirabile e la profonda depressione hanno avuto il sopravvento: dopo questo ennesimo episodio, la ragazza tenta di farla finita provando a buttarsi dal quarto piano. Viene salvata appena in tempo. In seguito a questo episodio è tornata a scuola solamente a fine novembre. La mamma in quel frangente aveva pregato la scuola, alla luce dei fatti appena descritti, di effettuare maggiori controlli.Si legge in una nota inviata dal medico curante della giovane al neuropsichiatra infantile dottor Pincherle: “vive a scuola in un contesto di continue intimidazioni, minacce verbali e comportamentali, isolamento dagli altri e subisce tale situazione di bullismo con grave sofferenza emotiva…gli episodi sincopali recidivanti di cui è affetta da tempo si possano con evidenza correlare con un’eziologia neuromediata situazionale…penso indispensabile far tutto il possibile perché la ragazza, come chiunque altro alunno, possa vivere la scuola come ambiente accogliente, sicuro e salutare”.Ancora da chiarire il ruolo della scuola in queste circostanze. Le due, dunque, in data 24 novembre 2015 risultavano già denunciate e note alle forze dell’ordine per i reati di cui gli artt. 594, 612, 581 e 582, del codice penale nella fattispecie ingiuria, minaccia, percosse e lesioni personali dolose e sono, a tutti gli effetti, perseguite penalmente dalla Procura della Repubblica. In questo clima di intimidazioni e percosse fisiche arriviamo al 24 febbraio 2016. In seguito all’ennesimo tentativo di sopruso (si legge nel referto del pronto soccorso che è stata incastrata in un angolo con il banco e percossa in viso provocando ecchimosi) la ragazza ha reagito spingendo a terra per i capelli la prima e, intervenuta nella colluttazione, anche la seconda ha avuto la peggio."Non giustifico affatto il comportamento di mia figlia, la violenza è sbagliata. Ma non posso biasimarla. Dopo mesi che si teneva tutto dentro, è scoppiata e ha reagito. Ciò che non capisco è il perché la scuola non l’abbia difesa, anzi, abbia fatto di tutto per infangare l’accaduto. Non meritava la sospensione. Quelle ragazze la tormentano da mesi. Ci sono denunce, referti del pronto soccorso. Si è letteralmente distrutta da quando le ha conosciute. Non esce più di casa, ha paura di tutto e di tutti, mangia in continuazione per le crisi nervose. Io esigo che venga fatta luce su questa storia perché ciò che è stato raccontato è falso, e i documenti lo attestano chiaramente.Effettivamente, volendo essere pignoli, perfino la collocazione temporale dell’episodio è sbagliata, perché la faccenda è vecchia di almeno due mesi e la scuola aveva ratificato già da marzo la sospensione. "Non so perché è uscita fuori solo martedì (19 aprile, ndr), oltretutto adducendo che i fatti si sono verificati nel pomeriggio di qualche giorno fa”.Come già accennato, ancora da chiarire è il ruolo della scuola. Tuttavia appare assai discutibile la decisione, alla luce dei dati emersi, di sospendere la minore da scuola per salvaguardare l'incolumità delle compagne, quando, tutta una serie di fattori convergono decisamente verso un'altra versione dei fatti. Era davvero necessaria la sanzione disciplinare? Ed eventualmente, perchè ad essere punita è stata solo lei e non le altre due compagne il cui comportamento, oggettivamente, ha provocato la reazione? Fatto sta che la sospensione può essere impugnata e può essere revocata."La questione verrà affrontata in tribunale. Non ci sono scuse. Le prove ci sono, i documenti, c'è tutto. Non riesco a darmi pace però, cosa ha fatto di male per essere trattata così. La verità verrà fuori" dice Maria. E nei suoi occhi si leggono tutto l'orgoglio, la determinazione, la grinta e il carattere di una madre disposta a fare di tutto per tutelare una figlia fragile e indifesa.
Come ormai ampiamente noto, il referendum sulla durata delle concessioni alle trivelle non ha raggiunto il quorum di 50% + 1, e perciò non può essere valido. La media nazionale si è fermata a circa il 32,15% per un totale di 15.806.788 di aventi diritto al voto. L'unica regione, che ha raggiunto il quorum, è stata la Basilicata superando il 50%.Nelle Marche la situazione risulta più o meno in linea con la media nazionale. Hanno votato il 34,75% degli aventi diritto al voto per un totale di 413.398 elettori. Risultato un po' scarso e piuttosto contraddittorio se consideriamo che la Regione è stata tra le promotrici del referendum.In provincia di Macerata la situazione è analoga: gli elettori sono stati 79.476, in percentuale 32,58% degli aventi diritto al voto. Il comune maceratese con l'affluenza più alta è stato Porto Recanati (38,77%), seguito Esanatoglia (37,46%), Caldarola (35,58%), Urbisaglia (35,35%), Recanti (35,31%) e Potenza Picena (35,16%), unici comuni che hanno superato il 35% di affluenza. Affluenza "alta", considerando la media nazionale anche a Civitanova Marche (34,7%), Macerata (34,48%) e Tolentino (34,47%). Ciò che appare chiaro è che, le città costiere (Porto Recanati in testa, Potenza Picena, Civitanova Marche), le più toccate da vicino dalla questione, hanno raggiunto una percentuale più alta.Una trentina i comuni che non hanno raggiunto la soglia del 30% perlopiù zone montane e pedemontane: Treia (29,39%) e Camerino (26%) ad esempio. La percentuale più bassa in provincia è stata toccata da Monte Cavallo, con appena il 16,66% di votanti.Tutte le percentuali sono disponibili sul sito del Ministero degli Interni.Il presidente della Regione Marche Ceriscioli, com'è noto, si è recato alle urne e ha votato Sì, "disobbedendo" alle direttive nazionali del PD che invitavano all'astensionismo. E ora? "Ai posteri l'ardua sentenza".
Domenica 17 aprile si disputerà un appuntamento importantissimo per l'Helvia Recina Calcio, l'ultima partita di campionato contro il Loreto. "Questa è la partita più importante del campionato" ci racconta Dario Berdini, direttore sportivo della squadra, "sarà decisiva per la salvezza diretta e rimanere nel campionato di Eccellenza, altrimenti dovremmo passare attraverso la fastidiosa trafila dei play-out prima di poter dire con certezza di essere salvi".Da qualche settimana inoltre, sono iniziati i lavori per il nuovo campo sportivo a Villa Potenza. Berdini non nasconde che, una volta terminati i lavori, la squadra, qualora, e ce lo auguriamo, rimanesse in Eccellenza, si potrebbe spostare nella nuova infrastruttura, pronta per fine anno."È stato un campionato quello 2015-2016 discontinuo: abbiamo cominciato molto bene, ottenendo vittorie anche con le squadre più forti, ma a metà stagione questo trend è cambiato e abbiamo portato a casa qualche sconfitta di troppo" continua Berdini. "Tuttavia, ancora siamo fiduciosi e molto carichi per domenica. Chiamo a raccolta tutti i tifosi. Venite allo Stadio dei Pini a sostenerci, l'Helvia Recina ha bisogno di voi per rimanere in Eccellenza!"Tifosi, siete stati avvisati! Questo non è semplicemente un appuntamento, è l'appuntamento per "Eccellenza", in tutti i sensi!https://youtu.be/wAEbBo9fbVs
Il consiglio europeo ha recentemente accolto un ricorso presentato dalla Cgil in merito alla legge 194 sull'aborto. In Italia le donne continuano a trovare difficoltà nell'accesso ai servizi d'interruzione di gravidanza. Secondo l'UE quindi, l'Italia viola un diritto alla salute, discriminando anche coloro che non hanno optato per l'obiezione di coscienza, in quanto sono"vittime di diversi tipi di svantaggi lavorativi diretti e indiretti".Per una donna è difficile trovare un ginecologo non obiettore, ma anche quando lo trova rischia di avere dei problemi, dalla mancanza dell'anestesista a un infermiere che si rifiuta di sterilizzare i ferri chirurgici. Lo afferma Silvana Agatone, presidente di Laiga (Libera Associazione Italiana Ginecologi per l'applicazione della legge 194/78), che ha collaborato con la Cgil per portare il caso al Consiglio d'Europa. "Bisogna accendere i riflettori sulla situazione reale - afferma Agatone -. Nella maggior parte degli ospedali i primari sono obiettori, e solo alcuni fanno rispettare comunque la legge. Anche l'ambiente culturale non facilita il tutto, talvolta si fa un uso spropositato dell'obiezione. Recentemente dei colleghi stavano facendo interventi e il personale si è rifiutato di lavare i ferri chirurgici, il collega ha dovuto sterilizzarli e continuare da solo. In altri ospedali portantini si rifiutano di portare le pazienti, o manca l'anestesista. Dovrebbe essere un problema della struttura, ma se ne fa carico il non obiettore, che deve sistemare tutto. Molti colleghi che fanno aborti dopo i 90 giorni, quindi per motivi medici, vengono puntualmente denunciati. Per non parlare del fatto che i non obiettori non fanno carriera, e che ci sono stati casi in cui è stato tolto loro addirittura l'insegnamento".Osservando la situazione nei singoli presidi ospedalieri marchigiani emerge che in provincia di Macerata viene effettuato oltre un terzo di tutte le interruzioni di gravidanza delle Marche. Nel 2013 è stato registrato che nella sola provincia sono state effettuate 725 interruzioni. In particolare va rilevato che ben 409 interventi, il 20% dell'intera regione, sono stati effettuati nell'ospedale di San Severino Marche.Nelle altre province la situazione è la seguente: Ascoli Piceno 23,2%, Ancona 20,8%, effettuati prevalentemente all’Ospedale “Salesi” di Ancona e in quello di Senigallia, in provincia di Pesaro-Urbino 20,6% registrati sopratutto all’Ospedale di Pesaro e in quello di Urbino. Nessun intervento a Fermo e Osimo. Numeri particolarmente bassi a Fano, Jesi e Fabriano.I dati forniti dalla Regione nelle varie strutture è in aumento: circa il 70% dei medici sarebbe obiettore, con picchi, all'Ospedale di Ascoli Piceno quasi del 100%. Le interruzioni in questo presidio sono garantite da una convenzione con l’AIED (associazione Italiana Educazione Demografica). Anche a Jesi e a Fano situazione analoga.
Si è tenuta sabato 9 aprile, presso i locali del Teatro Don Bosco di Macerata la presentazione del nuovo volume di Don Carnevale e Domenico Antognozzi, frutto degli ultimi due anni di ricerche dal titolo "Il Piceno: da Carlo Magno a Enrico I", promossa dal Centro Studi San Claudio al Chienti.La teoria portata avanti da più di 20 anni dal Salesiano Don Carnevale è bizzarra se valutata all'interno dei canoni della storiografia ufficiale, ma sicuramente suggestiva se guardata da una prospettiva possibilista. Secondo il professore infatti, l'età carolingia, tutta l'età quindi che parte dall'VIII secolo, fino ad arrivare alle soglie del XII-XIII secolo andrebbe rivalutata, per quanto riguarda la collocazione spaziale. La corte carolingia, la Cappella Palatina, l'Accademia Palatina e, con esse, tutti i luoghi simbolo che ufficialmente vengono collocati in Germania, ad Aquisgrana, nei pressi di Aachen, andrebbero totalmente ricollocati. La storiografia tedesca infatti, secondo la teoria, ha commesso un grosso errore localizzando quei luoghi in Germania, perché, i siti dove visse e operò la corte di Carlo Magno si trovano in Val di Chienti, in provincia di Macerata. A quanto pare, nell'odierna San Claudio, a Corridonia, possiamo ancora vedere in resti della sua capitale.L'equivoco, secondo il sacerdote, è antico e risale al XII secolo quando Federico I di Svevia avrebbe trafugato i resti di Carlo Magno da San Claudio ad Aachen, per rilanciare l’immagine del suo Impero come autorità universale che è stata quindi, erroneamente, ricordata sempre come Aquisgrana, fuorviando l'intera collocazione spaziale della storia carolingia.Moderatore dell'incontro è stato Alvise Manni e, dopo il saluto delle autorità nelle figure dell'on. Manzi, dell'Assessore alla cultura Monteverde e dei sindaci di Macerata Romano Carancini e Corridonia Nelia Calvigioni, gli interventi di Albino Gobbi, Denis Lohes, autore della prefazione e Domenico Antognozzi, co-autore del volume, ha preso la parola Don Carnevale, che ha divertito ed entusiasmato la folla presente con la sua verve e la sua dialettica. E' stato lasciato spazio infine al dibattito.Secondo i recenti studi condotti e presentati nel nuovo libro la Sassonia, regione storica della Germania abitata appunto dai Sassoni, con i quali Carlo Magno si scontrò a partire dal 772, andrebbe ricollocata, in base a deduzioni e sopravvivenze di carattere toponomastico e linguistico nelle attuali province di Ancona e Pesaro. Gli autori, partendo dalla traduzione dell'opera Res gestae Saxonicae (storia dei Sassoni) composta a partire dal 968 dal monaco sassone Widukind, (opera tesa a dimostrare in particolare la legittimità della Sassonia nel succedere ai Franchi nel regno di Germania) avrebbero trovato spunti nuovi per le ricerche che li avrebbero condotti a queste nuove scoperte definite "rivoluzionarie".Ricordiamo che questa è la diciassettesima pubblicazione su questa tematica che, nonostante tutto, continua ad attirare moti consensi.
"Un angolo segreto d'Italia: Le Marche sfiorano la perfezione". Questo è il titolo di un articolo apparso sull'Independent il 4 aprile scorso dove, senza troppi giri di parole, in pieno stile anglosassone, si fa riferimento alla bellezza ed all'unicità, spesso sottovalutata dal turismo di massa, della nostra regione.Si legge infatti "fa molto effetto pensare che la Toscana e l'Umbria, tanto amate dagli inglesi, siano una a nord ed una sud di questa regione che, circondata dal mare e dalla montagna potrebbe essere considerata una stretta parente povera di questi due titani del turismo".Continua "povero può essere una parola forte, ma è incredibile che poche persone visitino questi posti meravigliosi. Prendiamo il paesello collinare di Mogliano, per esempio: una vista bellissima viste per miglia e miglia, una coltre di girasoli sui pendii, le strette viuzze acciottolate del centro storico con piccole piazze e un mercato di strada con specialità tradizionali. Porchetta , arrosto di maiale e olive all'ascolana, olive fritte ripiene di carni varie". "Ad un quarto d' ora di distanza, continua l'articolo, troverete il borgo di Loro Piceno, famoso per il vino cotto, e Urbisaglia, con le sue splendide mura medievali e la squisita Locanda le Logge, dove creano meraviglie come il carpaccio di carne di maiale al vapore con salsa di soia e ravioli con zucchine, pinoli e zafferano, insieme a una lista di vini da morirci. Non molto distante l'abbadia di Fiastra, dove si può godere di un'assoluta "cistercense" tranquillità".L'articolo prosegue accennando alla visita obbligata alle grotte di Frasassi, consigliando di passare "attraverso due piccole ed eleganti" città: San Severino Marche e Matelica."C'è poi il Lago di Fiastra, un tratto blu opale d'acqua in alta montagna tra le stazioni sciistiche invernali, un luogo mozzafiato. È possibile fare un picnic sulle rive di San Lorenzo al Lago, o se volete un altro sontuoso banchetto, (e perché no in Italia?) potete andare avanti fino all'agriturismo Le Casette e provare i cappellacci con funghi, spinaci e crema, e il salmì di cinghiale o il cinghiale in umido nel vino e burro. Dopo la salita poi, ci si sente come in paradiso".Le Marche sono una meta dove il turismo di massa non è ancora arrivato, ma qui, si possono gustare tutte le delizie della "Dolce Vita". I prezzi sono contenuti e l'assenza di ondate turistiche eccessive rende la vacanza molto più piacevole.Una pubblicità di tutto rispetto quella del quotidiano britannico che ha suscitato molto successo anche tra i propri lettori che subito, si sono scatenati con commenti positivi. C'è chi propone altre mete meravigliose in regione, Sarnano, Amandola e i Sibillini, oppure il Monte Conero, Loreto e Recanati. C'è chi scrive di aver voglia di prendere il primo volo per raggiungere le Marche o chi, essendoci già stato, tornerebbe immediatamente.
Nel cuore di ogni inverno, anche il peggiore, c'è una primavera palpitante e pronta ad esplodere. Quella della famiglia Pazzaglia di Colmurano è una storia di enorme dolore, ma anche di grande speranza e grande fiducia nei confronti della vita. Un destino tragico ed una terribile malattia hanno strappato troppo in fretta dalle loro braccia Valentina a soli 13 anni."Vale è arrivato il fratellino, ora dacci una mano da lassù": con queste parole Amos Pazzaglia, papà di Valentina, ha salutato, rivolgendosi alla sua bimba, l'arrivo del fratellino ed il nuovo nato.Una malattia durata tre anni quella di Valentina che tuttavia ha combattuto, come ricorda la mamma, "con grande coraggio, senza mai arrendersi nemmeno quando non vi erano più speranze. Negli ultimi giorni era molto peggiorata ma non voleva che piangessimo. Lei in tre anni non ha mai versato una lacrima".Una forza commovente, inimmaginabile per una bambina di 13 anni. Nonostante la malattia infatti aveva continuato a seguire le lezioni online, non riuscendo più ad andare in classe con i suoi amici, per non perdere giornate di scuola. Aveva anche vinto un concorso di disegno indetto da Poste Italiane. Una grinta da vendere in un corpicino fragile. La giovane vita di Valentina è stata strappata troppo presto all'affetto dei suoi cari ed alla spensieratezza della sua tenera età.Per l'ultimo saluto, il 16 maggio 2014, la chiesa di San Donato era gremita: gli amichetti di scuola, la dirigente scolastica, il sindaco di Colmurano e la comunità tutta si è stretta intorno al profondo dolore della famiglia.Un lutto tragico affrontato tuttavia con il conforto della fede, che mai, anche nelle dure prove che la vita gli ha riservato, ha abbandonato i genitori ed ha permesso loro di superare, per quanto possibile, l'abisso del dolore in cui la tragica perdita li aveva fatti precipitare. A anni di distanza un piccolo miracolo, un piccolo spiraglio di luce è riapparso nelle loro esistenze. Il piccolo Aronne Pazzaglia, venuto alla luce ieri mattina all'ospedale di Macerata. Un nuovo nato è sempre una notizia meravigliosa carica di amore e di speranza.Queste le parole del sindaco di Colmurano, Ornella Formica: "Ogni volta che nasce un bambino a Colmurano è una festa. La nascita di Aronne è stata una notizia gioiosa per tutti. La comunità è vicina in questo momento felice alla famiglia Pazzaglia."Anche tutta la redazione di Picchio News augura a mamma Giuseppina e papà Amos un futuro luminoso: ora sono due i bambini che camminano al vostro fianco.
Chi dice che con la cultura non si "mangia"? Secondo gli ultimi studi elaborati dalla start up Twig sulla base dei dati sugli imponibili fiscali del 2014 e pubblicati la settimana scorsa dal Dipartimento delle Finanza, sono Camerino e Macerata le due città più ricche della provincia maceratese.Le due realtà cittadine, sedi di importanti ed antiche Università risultano avere il reddito annuo pro capite più alto nel maceratese: 20.237 euro a Camerino e 20.133 a Macerata. La media provinciale è di 15.854 euro.Recanati, altra città culturalmente impegnata guadagna il terzo posto con 18.112 euro. Solo il quarto posto per Civitanova Marche, con un reddito di 17.908 euro, dato in calo rispetto a qualche anno fa.Seguono poi, inaspettatamente, due piccole città montane, Sefro e Pioraco, rispettivamente con 17.850 euro e 17.798 euro, redditto riconducibile molto probabilmente al commercio della trota ed alle industrie cartaria.Tra le prime dieci anche Porto Recanati, (settima con 17.493 euro), Tolentino (ottava con 17.348 euro), Matelica (nona con 17.122 euro) e Castelraimondo (decima con 17.098).Tredicesimo posto per Corridonia (16.641 euro) e sedicesimo per Potenza Picena (16.539). Solo il ventitreesimo posto per San Severino Marche (16.248 euro).Tra i paesi con reddito inferiore ai 14mila euro: Cessapalombo (13.780), Poggio San Vicino (13.606), Monte San Martino (13.591), Monte Cavallo (13.245), Gualdo (12.711), Comuni che chiudono la graduatoria con le cifre più basse della provincia.Per visualizzare l'elenco completo dei 57 comuni delle provincia di Macerata clicca qui.
Si è svolta questa mattina, lunedi 4 aprile a Recanati, in occasione della giornata mondiale della poesia la manifestazione "Invasioni Poetiche" che ha visto impegnati i bambini della scuola dell'infanzia e della primaria, ed i ragazzi delle scuole Medie di Recanati.Organizzata dall'Istituto Comprensivo Badaloni con il prezioso contributo del prof. Coppari, ha visto in mattinata, gli alunni delle scuole recanatesi disseminare poesie per le vie del centro e negli spazi pubblici. In piazza Giacomo Leopardi poi, tutti i ragazzi coinvolti si sono stretti in un cerchio intorno alla statua del poeta e, tenendosi per mano, hanno lanciato in aria poesie scritte attaccate a palloncini colorati.Invasioni poetiche continuerà nel pomeriggio presso la Biblioteca Comunale. L'appuntamento è per le 16.30 con l'autore Moreno Gianattasio.
L'Associazione Culturale Aurora è una realtà che da circa dieci anni si occupa di una delle forme artistiche più antiche ed apprezzate del mondo: il teatro. L'associazione nasce a Potenza Picena nel 2006 ed è attualmente portata avanti con passione da un gruppo di ragazzi tra i 20 ed i 25 anni della zona. E' venuto a trovarci in redazione uno di loro, Rodolfo Salustri, che da anni con grande impegno e serietà arricchisce l'associazione con il suo amore per il teatro e la sua sensibilità artistica."Inizialmente lo scopo era quello di portare avanti esperienze teatrali ed artistiche eclettiche come per esempio il canto e la danza" racconta Rodolfo, "ma in poco tempo è divenuta un punto di riferimento per tanti ragazzi potentini, rimasti affascinati dal mondo del teatro, e che, all'interno di essa sono cresciuti, umanamente ed artisticamente. Nel corso degli anni abbiamo messo in scena molti progetti teatrali, spaziando tra generi eterogenei: la commedia musicale di Garinei e Giovannini, Shakespeare, Goldoni per esempio, grazie anche a collaborazioni molto importanti per noi come quella con Sauro Savelli di Macerata che ha curato la regia di alcuni spettacoli oppure con Giulia Grandinetti, attrice e regista potentina che lavora a Roma. Con lei ci siamo avvicinati al Teatro Sperimentale portando in scena "Alice e il paese che si meraviglia", che ha scritto e diretto"."Attualmente stiamo lavorando ad uno spettacolo molto d'impatto, che abbiamo rappresentato per la prima volta l'estate scorsa ed è un Musical. Si intitola Musical Box 2.0 (qui il trailer) ed è una grande raccolta dei più importanti musical di tutti i tempi, interamente cantato dal vivo, conta circa 30 giovani attori che fanno vivere sul palco con grande passione e professionalità i personaggi più amati da adulti e bambini. E' scritto e diretto da Claudia Grandinetti, una giovanissima attrice e regista dell'associazione che sta studiando alla scuola di Teatro “Galante Garrone” di Bologna. Musical Box vede la collaborazione anche dell’Associazione Culturale Stella, un altro gruppo teatrale locale. L'appuntamento è per il 14 maggio al teatro “Annibal Caro” di Civitanova Alta." Viste le tante entusiaste adesioni dal 2010 l'associazione ha attivato un corso di teatro per bambini dai 6 ai 15 anni che ha visto anche il coinvolgimento di professionisti del settore tramite workshop ed incontri. "E' un progetto che personalmente mi ha visto fortemente coinvolto, anche a livello emotivo. Per 5 anni ho cercato di trasmettere a questi bambini tutte le mie esperienze teatrali e le mie sensazioni. Insieme a loro, con loro e per loro sono riuscito a sognare, concepire e realizzare "I treni non esistono", uno spettacolo di teatro fisico, con colonna sonora dal vivo suonata e composta dagli Elpris, un gruppo musicale locale. (qui il trailer).La musica, unita alla gestualità e all'espressività del viso è il cuore di tutto. Sul palco si susseguono i desideri, le ambizioni, i rimorsi dei personaggi in una stazione immaginaria, da sempre luogo in cui si incrociano persone e sogni, dove "i treni non esistono" - "Ho visto passione e cura nei miei ragazzi e sono sinceramente commosso dalla loro fiducia nei miei confronti, anche quando all'inizio, questo progetto era solo una piccola follia nella mia mente, una spasmodica e intima ricerca di forme, ma sopratutto di riforme teatrali". Gli appuntamenti con "I treni non esistono" sono: l'8 aprile al Teatro Valle di Chiaravalle, il 13 aprile al Teatro Filippo Marchetti di Camerino e il 16 e 17 aprile al Teatro Bruno Mugellini di Potenza Picena. Per info: 346 020 5945Pagina Facebook - https://www.facebook.com/AssociazioneCulturaleAurora/https://www.youtube.com/watch?v=1IijSikiLtU
Domenica 3 aprile presso la bocciofila di Sambucheto si terrà la 45° edizione della competizione boccistica individuale di serie A "Pallino d'oro" che vedrà sfidarsi campioni provenienti da tutta Italia. La manifestazione, organizzata dall'Associazione Sportiva Dilettantistica Bocciofila Sambucheto, grazie anche all'appoggio di sponsor come Vemac e BBC di Recanati e Colmurano, è giunta alla sue 45esima edizione, considerata una delle più belle manifestazioni sportive nel settore. Quest'anno gli iscritti sono 264.In redazione con noi oggi c'è Stefano Pirani uno dei dirgenti dell' A.S.D. e giocatore che parteciperà al torneo di domenica. Stefano si è avvicinato a questo sport all'età di sei anni e da allora non lo ha più abbandonato. La sua bravura, la sua determinazione e la passione per questo sport gli ha permesso di arrivare ai vertici. Le bocce sono un vero e proprio sport. Oltre a procurare benefici sia fisici, sia psicologici, migliorano la concentrazione, lo stato di equilibrio psichico e fisico, le capacità decisionali e di sincronizzazione psicomotoria, la coordinazione neuromuscolare, tonificano i muscoli degli arti inferiori e del tronco. Un potenziamento necessario soprattutto per dare stabilità quando si deve andare a punto, e degli arti superiori, per bocciare e annullare la boccia dell’avversario.L'associazione di Sambucheto è una delle società più longeve del comitato provinciale di Macerata poichè ha iniziato la sua attività negli anni '30 annoverando tra le sue fila anche Beniamino Gigli. Nell'albo d'oro la società ha in attivo ben 14 titoli italiani. https://www.youtube.com/watch?v=aGkO6hW1K3o
E' proprio vero che fa molto più rumore un solo albero che cade che una foresta che cresce.Questa è la metafora che probabilmente meglio descrive l'attuale situazione degli esercizi commerciali del centro storico di Macerata. Esercenti, gestori e commercianti non ci stanno a dare un'immagine di un centro morente quando la realtà dei fatti, malgrado la congiuntura internazionale negativa e pesante per tutti, starebbe invece a dimostrare il contrario.La loro è una reazione di orgoglio, di dignità e un segnale di grande speranza, per chi, e sono tanti, ancora crede che il cuore pulsante della città possa essere un vero polo attrattivo per lo shopping di tutti i giorni. E puntano il dito su chi invece vorrebbe dare un'immagine distorta della realtà.“Ci sono state constatazioni infelici e improprie, che hanno provocato sdegno tra noi commercianti” racconta Elisa Bolognesi, rappresentante maceratese della Confcommercio e titolare di Multilingue, scuola di lingue in Corso Cavour, “soprattutto perché rappresenta una situazione non veritiera. Molte attività che ultimamente sembrano aver cessato di esercitare, in realtà non hanno mai chiuso la partita IVA, perciò da un punto di vista fiscale sono ancora attive e si sono semplicemente trasferite perché hanno trovato locali migliori o condizioni più vantaggiose, non necessariamente nei centri commerciali. Per esempio la Geox in Corso Cavour ha lasciato di recente la sua sede ma riaprirà nei locali dove si trovava Terranova, sempre nella stessa via. Squarciando il velo dell’apparenza e soprattutto, approfondendo i numeri ufficiali della Confcommercio provinciale, la situazione è ben diversa. I numeri sono a disposizione di chiunque voglia approfondire, la trasparenza è totale. Non si può parlare senza documentarsi. A livello mediatico ovviamente è molto più d’impatto una serranda chiusa che una aperta, ma posso affermare con certezza che alla base di tante chiusure c’è il fisiologico turn-over di titolari che magari semplicemente vogliono andare in pensione. Ovviamente ci sono anche imprenditori improvvisati che aprono la partita IVA pensando che sia una passeggiata gestire un’attività, e purtroppo, sono costretti a chiudere poco dopo.” Continua Elisa Bolognesi: “Come rappresentante della camera di commercio posso assicurare che lo sforzo è provinciale. Tutti stanno dando il massimo per potenziare l’offerta e l’attività turistica”. Elisa BolognesiIl centro storico di Macerata checché se ne dica, pullula di locali e negozi. In pochi kilometri quadrati, circa 3, si trovano ben 240 attività commerciali perfettamente attive e funzionanti, numeri assai competitivi se pensiamo che il Cuore Adriatico, il centro commerciale più grande del centro Italia, all’incirca nella stessa superficie, ospita un’ottantina di negozi. Ovviamente un piccolo centro storico come quello maceratese non può competere con un mega centro commerciale facilissimo da raggiungere, con parcheggi comodi e gratuiti e aria condizionata. Ma l’offerta che vi si trova è totalmente differente: i brand famosi ed economici presenti nei centri commerciali indubbiamente attraggono un pubblico più giovane, ma le proposte del centro storico sono più ricercate e di nicchia.“Sono presenti attività di eccellenza, le stesse da decenni” - dice Federico Lelli Ferretti, il proprietario della centralissima Galleria Ferretti, corniciai da tre generazioni - “quello che il centro offre è la qualità. Le attività che stanno resistendo alla crisi sono queste, le attività storiche, non i negozietti improvvisati. Con i commercianti del centro storico inoltre abbiamo creato un portale, (www.maceratae.it) già attivo, dove tutti i negozi mostrano offerte e prodotti come una vetrina on line e dove a breve verrà attivata anche la funzione e-commerce. Il commercio sta cambiando, e ci stiamo adattando. Questo progetto di portale on-line legato al centro storico è il primo esperimento in Italia e siamo molto fieri. Non è possibile continuare a martoriare mediaticamente la città. Noi commercianti siamo stufi di questi brutti articoli su Macerata. Noi offriamo impegno, professionalità, un servizio di qualità e assortimento. E’ scorretto per chi svolge il suo lavoro seriamente e con passione puntare il dito sempre sul fallimento senza elogiare mai i successi. Siamo centinaia di professionisti che da anni si prodigano per combattere la crisi, che è sotto gli occhi di tutti purtroppo, per rendere Macerata una centro vivace ed accogliente”. Dello stesso parere Riccardo Pietroni, titolare dell'ottica Pietroni, punto di riferimento in città da 50 anni nel settore. Federico Lelli Ferretti Riccardo Pietroni"Spesso i titolari dei negozi vengono accusati di non essere in grado di gestire le attività, ma non è così ” – replica il titolare del centralissimo negozio Bulli e Pupe, Amedeo Patrassi – “ noi siamo tutti professionisti ma non possiamo combattere questa guerra da soli. L’assenza di parcheggi o il dipendente APM sempre pronto a multarti se sgarri di un minuto l’orario scritto sul bigliettino sono un forte deterrente per l’afflusso di persone in centro. Si preferisce andare nei centri commerciali perché, ovviamente, c’è parcheggio, è comodo, non c’è la salita. Tutte questioni note, che di certo non voglio stare qui a ripetere. Ma spesso le persone vanno lì per passeggiare e basta, sono pochi quelli che comprano davvero. Sarebbe auspicabile una sinergia di forze, una collaborazione tra tutti. Bisogna rimboccarsi le maniche, mettersi a tavolino, parlare della situazione e prendere delle contromisure”. Amedeo PatrassiLa crisi c’è, e si sente nelle belle vie impreziosite dai palazzi cinquecenteschi del centro storico. Ma i commercianti non vogliono mollare. Guardare “il bicchiere mezzo pieno” è uno dei tanti modi per non arrendersi e continuare a lottare. Ogni situazione, guardata da una diversa prospettiva, diventa multi sfaccettata e complessa. La superficialità non è mai un buon compromesso.
Tutti sanno che il picchio è il simbolo delle Marche. Ma forse non tutti ne conoscono il perché. Questa è una storia molto antica e per raccontarla dobbiamo tornare indietro di circa 3000 anni. Nel primo millennio a.C. infatti, il nostro territorio era abitato da una popolazione italica chiamata Piceni che, nei ricchi corredi funerari rinvenuti mostrano i caratteri di un'evoluta società, presente con caratteristiche proprie e ben definite per circa 500-600 anni.Ma chi erano i Piceni? La storiografia antica è concorde sull'affermare l'origine sabina (regione storica situata tra Lazio ed Umbria) di questa civiltà. Plinio il vecchio (Naturalis Historia, III, 13, 110) ci racconta del voto pubblico del ver sacrum (primavera sacra), un rituale di matrice italica in cui giovani consacrati alla divinità in età adulta migravano dalle loro terre e ne raggiungevano altre, colonizzandole. La "primavera sacra" veniva celebrata anche in occasione di carestie, per scongiurare un pericolo o per eccessiva pressione demografica, per cui tramite questo rituale si favorivano i processi migratori. Ancora più precise le informazione che ci vengono fornite dal geografo e storico greco Strabone (Geografia, 5,4,2.): "I Piceni sono giunti qui dalla Sabina, sotto la guida di un picchio che indicò il cammino ai capostipiti. Da ciò deriva il loro nome: essi infatti chiamano picus quest'uccello, e lo ritengono sacro ad Ares."Il picchio fu dunque l'animale cosiddetto "totemico" dei Piceni che, posandosi sul vessillo dei capostipiti, guidò il gruppo verso le attuali Marche. Da questa tradizione sarebbe derivato il nome, "quelli del picchio". I confini territoriali sono convenzionalmente fatti coincidere con i fiumi Foglia a nord e Pescara a sud, quindi tra Pesaro e Pescara, perché è tra questi due confini naturali che si concentrano le testimonianze peculiari di quella che in gergo archeologico viene definita "facies culturale picena". L'organizzazione territoriale era strutturata secondo il modello protourbano (classi sociali, artigianato metallurgico e scrittura), a causa degli influssi della civiltà micenea e del sussistere di numerosi scambi commerciali con le popolazioni limitrofe. Questa organizzazione durò dal IX al V secolo a.C., dopodiché, tra V e IV secolo a.C., si possono notare i primi segni di trasformazione culturale e di crisi, a causa di processi storici di notevole portata. Oltre a cause più lievi come l'arrivo di comunità allogene di cultura differente (Galli Senoni a nord e Greci ad Ancona) o la formazione di un ceto ricco e dominante all'interno della società che portano ad una graduale modifica dei costumi, la causa principale fu ovviamente l'arrivo di Roma e la conseguente romanizzazione dei territori che portò alla scomparsa della civiltà Picena nel giro di due secoli. Quando la Regione tra gli anni '70 e '90, come tutte le altre regioni italiane, si trovò a decidere un simbolo per il proprio stemma la scelta ricadde sull'animale totemico dei piceni, animale che secondo la leggenda guidò la migrazione. Fu questa una scelta culturale ben precisa. La regione scegliendo il picchio, identificò le sue radici culturali con la cultura picena, la prima espressione culturale caratterizzante del nostro attuale territorio, un popolo che diede circa 3000 anni fa una coesione sociale e materiale a quella che poi verrà chiamata Regione Marche. Oinochoe (vaso simile alla brocca, usato per versare vino )in uovo di struzzo, lamina bronzea e avorio, Pendaglio in Bronzo, conchiglie e pasta vitrea Particolare di coperchio in bronzo con guerrieri intorno al Totem Vaso piceno a triplice corpo
La Questura di Macerata nel corso degli ultimi mesi ha incrementato i controlli sul territorio al fine di prevenire e debellare forme di microcriminalità. In questa prospettiva il Ministero della Difesa ha autorizzato numerose operazioni di controllo utilizzando i reparti speciali e creando a tutti gli effetti delle task force per intervenire tempestivamente in caso di necessità. A Villa Potenza nel parcheggio antistante il centro fiere un posto di blocco diretto dal Commissario Capo dott. Sandro Tommasi è stato messo in atto nella mattinata di venerdì 25 marzo ed ha visto l’intervento di due volanti della Questura di Macerata, degli Uomini del Reparto Prevenzione Crimine “Umbria-Marche” provenienti da Perugia e del Reparto Cinofili antidroga di Ancona. L’operazione condotta a fini prettamente preventivi è stata svolta in totale sicurezza ed efficienza, senza provocare difficoltà al regolare flusso del traffico nè particolari disagi. Infatti, la segnaletica, posta a circa 100 metri dal blocco, canalizzava le autovetture in modo da effettuarne una prima selezione, bloccandone alcune per effettuare i controlli di routine e lasciandone defluire altre. La presenza del reparto cinofilo ha permesso all’occorrenza di intervenire in caso di sospetto trasporto di stupefacenti. Queste capillari operazioni territoriali rappresentano da una parte un efficace modo di contrastare il microcrimine e altre piccole forme di reato, ma è altresì un modo per dare sicurezza ai cittadini in un momento storico piuttosto delicato. I controlli sono proseguiti anche in altre zone della città, sempre con l'utilizzo delle unità cinofile. I risultati saranno resi noti al termine dell'operazione. https://www.youtube.com/watch?v=RYIjs5Rly48 (Foto Si.Sa)
Il sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili, il vicesindaco Mauro Spinelli, l'assessore ai lavori pubblici Claudia Re e il consigliere comunale alle politiche culturali Lorenzo Chiacchiera hanno presentato i risultati dell'approvazione del bilancio del comune per il 2016."Siamo molto soddisfatti" afferma il sindaco Gentili. "Il bilancio è stato approvato e ha portato a risultati positivi. Siamo riusciti a utilizzare risorse accantonate dal Comune e ridurre le spese in maniera consistente. Questo, in termini pratici, ha permesso al comune di progettare investimenti concreti, in particolare nel sociale e nelle infrastrutture".Infatti, il comune di Monte San Giusto per l'anno 2016 prevede un abbassamento consistente delle tasse nonchè l'eliminazione della Tasi e la diminuzione della Tari. "Revisionando alcuni aspetti spesso lasciati in secondo piano, come per esempio il vecchio contratto telefonico del comune, siamo riusciti a risparmiare circa 10mila euro in un anno" - spiega il vicesindaco - "abbiamo intenzione di investire molto nel sociale. Abbiamo destinato infatti la maggior parte dei fondi a progetti di carattere sociale. Alcuni esempi: progetti nelle scuole locali legate al territorio e alle imprese in esso presente, servizi di trasporto per disabili, ammodernamento dell'impianto anticendio all'interno della casa di riposo, completamento del centro sportivo di Villa San Filippo con la costruzione di un campo secondario".Inoltre, il Comune ha inserito nel bilancio alcuni interventi infrastrutturali importanti. Sicuramente l'intervento più notevole sarà il rinnovo completo dell'impianto di illuminazione pubblica che inizierà a partire dall'estate. Monte San Giusto si doterà di un impianto di illuminazione pubblico a led mediante una convenzione Consip di 9 anni. Tutto questo permetterà un risparmio energetico notevole ed un'illuminazione di qualità. Nel bilancio anche il progetto di rifacimento e sistemazione del manto stradale e dei marciapiedi. Inoltre, sfruttando la presenza della superstrada Civitanova-Foligno, iniziando da Villa San Filippo, il comune si doterà della fibra ottica e di wi-fi gratuito.Molto interessanti anche le proposte culturali, in parte già in atto. In particolar modo il comune sta puntando l'attenzione sulla digitalizzazione e sullo sviluppo dei servizi on line: potenziamento dei portali, presenza nei principali social network e creazione di video turistici da far circolare in rete.L'amministrazione si sta impegnando inoltre per la valorizzazione del territorio e delle bellezze storiche artistiche. La creazione di brochure turistiche, alcuni progetti all'iterno del museo civico coinvolgendo le scuole, la creazione di percorsi di trekking urbano, la nuova segnaletica turistica sono solo alcuni degli interventi messi in atto dall'amministrazione per incrementare l'afflusso di turisti e la qualità dei servizi.
Questa sera, nella seconda puntata della settima edizioni di Italia's Got Talent sono apparse sul palco sedici ragazze tra i venti ed i venticinque anni. Sedici ballerine provenienti da tutta Italia. Tra di loro sei marchigiane. Il loro nome: Flowass Twerkout team. Reduci dall'esperienza televisiva del talent questa mattina aspetto Gaia in redazione, una delle fondatrici del gruppo con la quale ho preso contatti qualche giorno fa per un'intervista. Mentre la aspetto, provo a documentarmi sul mondo del twerk. Un messaggio di Gaia: "sto arrivando con altre due ragazze del team!". Insieme a lei arrivano Sofia e Monica. Belle, solari e giovanissime. Gaia, Sofia e Monica intervistate in redazione Gaia, chi sono le Flowass Twerkout Team? Siamo sedici ragazze da tutta Italia tra i 20 e i 25 anni. Sei di noi sono marchigiane! Io sono di San Severino e Monica di Treia. Sofia invece è di Roma. Balliamo tutte da tanti anni ma non tutte sono ballerine o istruttrici a tempo pieno, anzi. A parte me, le altre ragazze del team sono quasi tutte studentesse. Balliamo twerk, un genere ancora poco conosciuto in Italia ma che sta prendendo piede sempre di più sopratutto nelle palestre dove è molto richiesto. Sai, è un ottimo esercizio aerobico e fa benissimo per le gambe ed i glutei! La maggior parte dei "profani" in materia conoscono il twerk grazie a video musicali americani o, ancora, a causa di Miley Cyrus che agli MTV Music Awards del 2010... No ti prego! Tutto quello che si vede nei video americani è molto esasperato. L'esibizione di Miley Cyrus del 2010 è proprio uno snaturamento del twerk che di natura non vuole essere volgare come appare Questa danza nasce in Africa. Originariamente si chiamava mapouka ed era ballata dalle donne. Era una danza della fertilità e della prosperità. Una festa per il benessere e l'abbondanza. In alcuni villaggi della costa d'avorio ancora viene praticata. Poi con la tratta degli schiavi questo ballo è stato introdotto in America, dove è stato un po' interpretato e in parte snaturato, approdando nei video musicali hip hop. Così è diventato famoso al grande pubblico. Cosa vi ha spinto a partecipare al talent televisivo? E' partito tutto così, quasi per gioco! Abbiamo deciso di unire i nostri talenti e la nostra passione per il ballo e partecipare ad Italia's got talent. Ci siamo dette: "Proviamo!" E così siamo partite alla volta di Napoli, dove si teneva la prima selezione. E' stata durissima. Eravamo migliaia di persone e le audizioni non arrivavano mai al termine. Ma alla fine, verso le undici di sera ci siamo esibite, è stato molto emozionante. Abbiamo passato la prima selezione ed ad ottobre, abbiamo affrontato la seconda fase a Vicenza, al teatro comunale, dove sono state registrate le puntate della audizioni dal vivo. Lì abbiamo incontrato i giudici. Luciana Littizzetto, Nina Zilli, Claudio Bisio e Frank Matano che sono stati carinissimi e simpaticissimi. Complessivamente è stata un'esperienza bellissima. E com'è andata? Benissimo! Abbiamo ricevuto tre si su quattro e tanti complimenti dai giudici. Ora siamo a tutti gli effetti concorrenti di Italia's got talent 2016. L'unico no di Nina Zilli non è stato un vero no, è stato piuttosto un "ni". Ci ha detto che avrebbe voluto rivederci, senza dubbio, ma con una coreografia più consistente, e se qualcun altro avesse detto no lei avrebbe detto si! E gli altri giudici? Eravamo un po' timorose all'inizio perché il twerk viene ancora visto come qualcosa di trasgressivo e troppo spinto. In realtà siamo state molto felici della reazione. Si sono complimentati con noi e ci hanno incitato a continuare sulla questa strada. Ci hanno fatto veramente piacere le parole della Littizzetto e di Nina Zilli. Entrambe sono state felici di vedere ballerine non scheletriche ma anzi, formose e femminili. Ad essere sincere questo è proprio il messaggio che cerchiamo di trasmettere ballando ed insegnando twerk. Ogni donna ha il diritto di sentirsi bene con il proprio corpo, anche le donne che hanno le cosiddette curve. La stereotipo della donna magrissima imposto dai mass media non è la realtà. Anche le ragazzine giovanissime attraverso questa disciplina riescono ad apprezzarsi ed amare di più il proprio corpo. E poi, le donne vere devono avere le curve! Progetti futuri? A breve partiremo per una serie di workshop in giro per l'Italia per insegnare il twerk. Poi vederemo come andrà a finire con Italia's Got Talent. L'importante è non fermarsi mai! Grazie ragazze ed incrociamo le dita per questa vostra fantastica avventura. https://youtu.be/VlMjYjITsZM
Un altro lutto, a pochi giorni di distanza dalla scomparsa di Claudio Allegretto, ha colpito un'altra nota famiglia settempedana.Nella serata di ieri infatti all'ospedale di Pesaro si è spento Daniele Bonci ad appena 42 anni.Daniele, malato di leucemia da qualche mese, si trovava a Pesaro dove aveva ricevuto il trapianto di midollo osseo dalla sorella Melania. Ma purtroppo, malgrado tutti i tentativi, non c'è stato nulla da fare.La famiglia Bonci è molto conosciuta in città. Dagli anni '60, di generazione in generazione, i Bonci sono titolari di una rinomata azienda che produce impianti di riscaldamento.I funerali si svolgeranno domani, mercoledì 23 marzo, alle 15 presso la chiesa di Taccoli.