Matteo Canesin: la passione e il talento di un giovane attore maceratese
Matteo Canesin, classe 1986. Dopo la laurea in Lettere moderne indirizzo musica e spettacolo a Macerata decide di tentare la tortuosa strada del professionismo nel mondo dello spettacolo. Il suo grande amore, fin da piccolo, è la recitazione. Si trasferisce nella capitale e si iscrive alla scuola di Gianpiero Ingrassia "Fonderia delle arti" per perfezionare e far divenire professione quella che per lui è cominciata come una passione.
Matteo, quando hai cominciato a recitare? "L'amore per la recitazione è nato tanti anni fa. Inizialmente, e parliamo di più di 15 anni fa mi sono avvicinato al teatro, soprattutto al musical, grazie ad associazioni culturali locali. Intorno ai 16 anni ho iniziato a recitare con la Compagnia amatoriale maceratese"Il Teatro dei Picari". Lì ho cominciato a muovere i primi passi approfondendo soprattutto la Commedia dell'arte. Dopo la laurea in Lettere ho studiato recitazione a Roma alla scuola "Fonderia della arti", terminando il percorso nel 2013. A Giugno dello scorso anno, mese in cui sono tornato nelle Marche portando avanti progetti ed iniziando collaborazioni con associazioni locali, come l'associazione culturale Aurora di Potenza Picena, all'interno della quale sto seguendo il corso di teatro per ragazzi. Sempre con l'Aurora ho partecipato al progetto Musical Box 2.0 che andrà in replica il 14 maggio al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche. Attualmente vivo a cavallo tra le Marche e Roma. Nella capitale ho in piedi importanti progetti con la Compagnia DiciannoveeVenti, compagnia teatrale fondata con altri sei giovani attori con la quale dal 5 all'8 maggio andremo in scena al Teatro Arvalia con "L'amore è 'na cicatrice" uno spettacolo che parla dritto al cuore dei romani tramite poesie in dialetto di Trilussa e stornelli."
In questi anni hai mosso anche passi come regista. Ma in quale figura Matteo si riconosce di più, quella di attore o di regista? "Sono due ruoli completamente diversi ma nei quali mi trovo ugualmente a mio agio. Ultimamente mi sono ritrovato più regista ma la recitazione è il mio primo amore. Non posso tuttavia negare che la regia mi appassiona tanto quanto. Magari in futuro vedremo..."
Hai partecipato di recente alle riprese di una serie tv. Cosa vedi nel tuo futuro, il cinema o il teatro? "Anche qui, sono mondi totalmente diversi che in egual modo mi danno soddisfazioni. A teatro senti subito il riscontro del pubblico, il calore della platea, c'è adrenalina, è più "buona la prima" ed è una sensazione alla quale non riesco a rinunciare. Nel cinema manca quella parte emotiva che c'è a teatro, le scene vanno montate, le puoi rifare, è tutto molto più laborioso a livello tecnico e si perde un po' la parte istintiva e viscerale del teatro. Ho terminato di recente le registrazioni di una serie tv, "Il potere di Roma", per Mainboard Production ed è stata una bellissima esperienza. Mi è piaciuto molto, a lavoro finito rivedere il tutto, soprattutto perché, in fase, essendo le scene registrate tutte a pezzi, non riesci davvero a renderti conto di quello che hai fatto. Forse questa è la parte che preferisco del cinema, la soddisfazione che deriva dal vedere "il tuo lavoro"
Quali sono i tuoi progetti futuri? "Allora, nell'immediato futuro, cioè stasera (22 aprile ndr), sarò a Civitanova, al Teatro Rossini con il Musical "Salvatore Giuliano" di Dino Scudieri per la regia di Roberto Rossetti che racconta la storia del celebre bandito siciliano. Invece venerdì 29, sarò impegnato al Teatro Mugellini di Potenza Picena in "Edmund Kean" (qui il link dell'evento). Questo è uno spettacolo a cui tengo particolarmente. Ne ho curato la regia e sarò l'unico attore sul palco con musica dal vivo suonata al pianoforte dal Maestro Gianluca Ercoli.
Edmund Kean vuole essere un omaggio per commemorare i 400 anni della morte di Shakespeare. Ho riadattato in un atto unico lo spettacolo originale di Raymund Fitzsimons che tratta la vita di questo attore inglese, uno dei più grandi del Romanticismo, prototipo dell'artista tutto genio e sregolatezza e sommo interprete, anzi, il più grande interprete di drammi shakespeariani. Lo spettacolo è un monologo che si svolge nel camerino dove l'attore racconta la sua vita al pubblico, mescolandola con brani tratti da "Amleto", "Re Lear", "Macbeth", "Il Mercante di Venezia" e, soprattutto, "Otello". Tre volte ricorre nel testo l'"Addio di Otello", che funge da leit motiv per raccontare l'ascesa e la disfatta del grande artista. La produzione di questo spettacolo è curata dagli amici dell'Associazione Aurora. Ho in cantiere altri progetti nella zona di Macerata, ma anche a Roma, dove a giugno inizierò le riprese di una sit com "Un tetto per due" che andrà in onda su Sky, canale 823. In entrambe le città sto stringendo accordi per collaborazioni che, speriamo, si riveleranno importanti trampolini di lancio per la mia carriera. Il mondo dello spettacolo è un mondo difficile, oggi più che mai, ma sono intenzionato a percorrere la mia strada con quanta più serietà e impegno possibile".
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