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Truffa informatica ai danni dell'azienda Dora Lombardi

Truffa informatica ai danni dell'azienda Dora Lombardi

È stato ritenuto il virus informatico più pericoloso degli ultimi anni e sta mietendo vittime in tutta Italia. Si chiama Cryptolocker ed è un trojan comparso in rete circa tre anni fa. È un virus sequestratore che generalmente infetta i sistemi Windows XP, Vista, 7 e 8. Una disattenzione, l'apertura di una mail infettata o di un allegato e tutti i dati del proprio computer vengono criptati, cioè oscurati. Cryptolocker viene installato nella cartella dei programmi e inizia a cifrare i documenti contenuti nel tuo PC (Office e Open Office, file PDF e foto), facendoli diventare inaccessibili. I file vengono crittografati con una chiave conosciuta solo dai creatori di Cryptolocker, cosa che ne impedisce il recupero.

crypted

L'azienda Dora Lombardi Gioielli (nota gioielleria di Morrovalle ndr) è caduta in questa trappola. "Ieri mattina accedendo alla mail per le operazioni di controllo di routine ci siamo accorti che tutti i dati aziendali, quindi tutte informazioni inerenti alle collezioni, all'amministrazione, alle pubblicità... insomma un patrimonio enorme di dati, il lavoro di un anno circa, era stato criptato e risultava inaccessibile. Immediatamente abbiamo richiesto l'intervento del tecnico della ditta Abacus, azienda che gestisce i nostri terminali che ha subito compreso la natura dell'attacco. Per riattivare il tutto, tramite una lettera estorsiva si chiedeva il versamento di 400 euro. Un riscatto in piena regola. Solo in quel modo avremmo potuto recuperare le nostre informazioni aziendali perdute. Abbiamo sottoposto il tutto alla Polizia Postale, sporgendo denuncia ma purtroppo in questi casi è molto difficile risalire ai fautori. La Polizia ci ha informato di prestare molta attenzione, in particolare agli allegati, alle mail sospette e fare una copia backup sia in rete che in dispositivi esterni dei dati personali".

enzo martuscello (2) Enzo Martusciello in redazione

La Polizia Postale ha ricevuto negli ultimi anni numerose denunce di questo genere e lancia l'allarme.

La cautela maggiore va indirizzata sopratutto ai messaggi di posta elettronica che forniscono indicazioni su presunte spedizioni oppure contenente un link relativo a un acquisto effettuato online o ancora allegati in formato pdf. Aprendo il link o l'allegato incriminato il computer viene infettato dal virus che immediatamente cripta i dati e il contenuto della memoria dei PC, anche di quelli collegati in rete. Gli hacker possono così procedere alla truffa vera e propria: viene richiesto agli utenti, per rientrare in possesso dei propri documenti, il pagamento di una somma di alcune centinaia di euro in bitcoin, moneta elettronica non rintracciabile e per questo privilegiata. Dopodiché arriverà una mail con un programma per la decriptazione. La Polizia Postale fa notare l'importanza di non cedere al ricatto poiché non è certo che dopo il pagamento i fili vengano restituiti. "Sicuramente non pagheremo perché non abbiamo alcuna intenzione di sottostare a questo genere di estorsioni, conclude Martusciello, ma vorrei che questa nostra sventura sia d'aiuto ad altri privati o ditte, affinché non cadano in questa subdola trappola".

 

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