E' proprio vero che fa molto più rumore un solo albero che cade che una foresta che cresce.
Questa è la metafora che probabilmente meglio descrive l'attuale situazione degli esercizi commerciali del centro storico di Macerata. Esercenti, gestori e commercianti non ci stanno a dare un'immagine di un centro morente quando la realtà dei fatti, malgrado la congiuntura internazionale negativa e pesante per tutti, starebbe invece a dimostrare il contrario.
La loro è una reazione di orgoglio, di dignità e un segnale di grande speranza, per chi, e sono tanti, ancora crede che il cuore pulsante della città possa essere un vero polo attrattivo per lo shopping di tutti i giorni. E puntano il dito su chi invece vorrebbe dare un'immagine distorta della realtà.
“Ci sono state constatazioni infelici e improprie, che hanno provocato sdegno tra noi commercianti” racconta Elisa Bolognesi, rappresentante maceratese della Confcommercio e titolare di Multilingue, scuola di lingue in Corso Cavour, “soprattutto perché rappresenta una situazione non veritiera. Molte attività che ultimamente sembrano aver cessato di esercitare, in realtà non hanno mai chiuso la partita IVA, perciò da un punto di vista fiscale sono ancora attive e si sono semplicemente trasferite perché hanno trovato locali migliori o condizioni più vantaggiose, non necessariamente nei centri commerciali. Per esempio la Geox in Corso Cavour ha lasciato di recente la sua sede ma riaprirà nei locali dove si trovava Terranova, sempre nella stessa via. Squarciando il velo dell’apparenza e soprattutto, approfondendo i numeri ufficiali della Confcommercio provinciale, la situazione è ben diversa. I numeri sono a disposizione di chiunque voglia approfondire, la trasparenza è totale. Non si può parlare senza documentarsi. A livello mediatico ovviamente è molto più d’impatto una serranda chiusa che una aperta, ma posso affermare con certezza che alla base di tante chiusure c’è il fisiologico turn-over di titolari che magari semplicemente vogliono andare in pensione. Ovviamente ci sono anche imprenditori improvvisati che aprono la partita IVA pensando che sia una passeggiata gestire un’attività, e purtroppo, sono costretti a chiudere poco dopo.” Continua Elisa Bolognesi: “Come rappresentante della camera di commercio posso assicurare che lo sforzo è provinciale. Tutti stanno dando il massimo per potenziare l’offerta e l’attività turistica”.
Il centro storico di Macerata checché se ne dica, pullula di locali e negozi. In pochi kilometri quadrati, circa 3, si trovano ben 240 attività commerciali perfettamente attive e funzionanti, numeri assai competitivi se pensiamo che il Cuore Adriatico, il centro commerciale più grande del centro Italia, all’incirca nella stessa superficie, ospita un’ottantina di negozi. Ovviamente un piccolo centro storico come quello maceratese non può competere con un mega centro commerciale facilissimo da raggiungere, con parcheggi comodi e gratuiti e aria condizionata. Ma l’offerta che vi si trova è totalmente differente: i brand famosi ed economici presenti nei centri commerciali indubbiamente attraggono un pubblico più giovane, ma le proposte del centro storico sono più ricercate e di nicchia.
“Sono presenti attività di eccellenza, le stesse da decenni” - dice Federico Lelli Ferretti, il proprietario della centralissima Galleria Ferretti, corniciai da tre generazioni - “quello che il centro offre è la qualità. Le attività che stanno resistendo alla crisi sono queste, le attività storiche, non i negozietti improvvisati. Con i commercianti del centro storico inoltre abbiamo creato un portale, (www.maceratae.it) già attivo, dove tutti i negozi mostrano offerte e prodotti come una vetrina on line e dove a breve verrà attivata anche la funzione e-commerce. Il commercio sta cambiando, e ci stiamo adattando. Questo progetto di portale on-line legato al centro storico è il primo esperimento in Italia e siamo molto fieri. Non è possibile continuare a martoriare mediaticamente la città. Noi commercianti siamo stufi di questi brutti articoli su Macerata. Noi offriamo impegno, professionalità, un servizio di qualità e assortimento. E’ scorretto per chi svolge il suo lavoro seriamente e con passione puntare il dito sempre sul fallimento senza elogiare mai i successi. Siamo centinaia di professionisti che da anni si prodigano per combattere la crisi, che è sotto gli occhi di tutti purtroppo, per rendere Macerata una centro vivace ed accogliente”. Dello stesso parere Riccardo Pietroni, titolare dell'ottica Pietroni, punto di riferimento in città da 50 anni nel settore.
Riccardo Pietroni
"Spesso i titolari dei negozi vengono accusati di non essere in grado di gestire le attività, ma non è così ” – replica il titolare del centralissimo negozio Bulli e Pupe, Amedeo Patrassi – “ noi siamo tutti professionisti ma non possiamo combattere questa guerra da soli. L’assenza di parcheggi o il dipendente APM sempre pronto a multarti se sgarri di un minuto l’orario scritto sul bigliettino sono un forte deterrente per l’afflusso di persone in centro. Si preferisce andare nei centri commerciali perché, ovviamente, c’è parcheggio, è comodo, non c’è la salita. Tutte questioni note, che di certo non voglio stare qui a ripetere. Ma spesso le persone vanno lì per passeggiare e basta, sono pochi quelli che comprano davvero. Sarebbe auspicabile una sinergia di forze, una collaborazione tra tutti. Bisogna rimboccarsi le maniche, mettersi a tavolino, parlare della situazione e prendere delle contromisure”.
La crisi c’è, e si sente nelle belle vie impreziosite dai palazzi cinquecenteschi del centro storico. Ma i commercianti non vogliono mollare. Guardare “il bicchiere mezzo pieno” è uno dei tanti modi per non arrendersi e continuare a lottare. Ogni situazione, guardata da una diversa prospettiva, diventa multi sfaccettata e complessa. La superficialità non è mai un buon compromesso.
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