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Quattro anni fa l'incidente al piccolo Simone. Mamma Tiziana: "La nostra forza è sapere di non essere soli"

Quattro anni fa l'incidente al piccolo Simone. Mamma Tiziana: "La nostra forza è sapere di non essere soli"

Alle 17 del 18 maggio 2012, in quello che sembrava un pomeriggio come tanti altri, la vita di un bambino di due anni e della sua famiglia cambiò per sempre.

Sono passati già quattro anni dal tragico incidente che ha sconvolto, drasticamente, la vita del piccolo Simone Storani. Quel pomeriggio, una pentola d'acqua bollente trasformò l'esistenza spensierata di un bambino di due anni in un calvario vissuto tra ospedali e sale operatorie.

"Quel pomeriggio eravamo in casa io, Simone e gli altri miei due figli" racconta Tiziana Bardi, la mamma del piccolo Simone. "Stavo cuocendo il riso, Simone è corso verso di me e mi ha abbracciato alle gambe facendomi perdere l'equilibrio... ". Tiziana trattiene a stento le lacrime nel ricordare l'accaduto: "È stata una frazione di secondo che ha cambiato per sempre la nostra vita".

La storia di Simone è costellata di terribili sofferenze e tanto dolore, ma è anche una storia di straordinaria solidarietà e altruismo che la mamma, emozionata, non esita a raccontarci.

"Ho visto fin da subito una mobilitazione straordinaria da tutta Italia. Credo che non saremmo riusciti ad affrontare tanta sofferenza senza l'appoggio di tutta questa gente. Il loro sostegno economico, e non solo, è stato fondamentale perché le cure, gli interventi, i viaggi sono stati molto costosi e ovviamente, pesano sul bilancio familiare ma ancor di più, ciò che mi ha meravigliato e dato tanta forza è stato il sostegno morale e l'affetto che tutti ci hanno donato e che ci hanno permesso di andare avanti e non lasciarci sopraffare dalla disperazione".

Tiziana racconta inoltre che, a distanza di quattro anni dall'incidente, riceve ancora tanti messaggi di solidarietà e di speranza. "L'altro giorno ho aperto per caso la sezione "richieste di messaggi" di Facebook, (quella sezione dove arrivano i messaggi delle persone che non hai tra gli amici, ndr) e nulla... avevo ben cento messaggi in sospeso! Cento! Dopo quattro anni ancora tanta gente ci scrive per un saluto o un in bocca al lupo e questa cosa è fonte di gioia per tutti noi. Sappiamo di non essere soli!".

Non sono mancate tuttavia personaggi senza scrupoli che hanno tentato di lucrare su questa tragedia. È il caso dello "stilista" che l'anno scorso telefonò alla mamma di Simone, dopo aver visto il servizio sulle Iene, per chiederle se fosse interessata a farlo sfilare. "Ovviamente gli staccai il telefono in faccia. Mio figlio non è un fenomeno da baraccone. Purtroppo tra tanta gente che vuole aiutare Simone a costruirsi un futuro meno complicato, per quanto possibile, c'è anche gente senza alcuna coscienza, che vuole usare Simone per visibilità personale".

In questo duro e ancora lungo percorso tanti sono stati gli "angeli" di Simone e della sua famiglia. "Lucia Annibali ci ha aiutato tantissimo e a lei va il mio più sincero ringraziamento." L'avvocatessa di Pesaro rimasta sfigurata dall'acido in seguito ad un'aggressione infatti, durante le festività natalizie del 2015, ha contattato la famiglia prospettando l'ipotesi di curare Simone presso l'ospedale di Parma, dove la stessa è in cura. "Poco dopo il servizio delle Iene Lucia ci ha telefonato e ci ha messo in contatto con il dottor Caleffi di Parma".

Attualmente Simone, che prima era costretto ad arrivare in Germania, a Monaco, per curarsi, è seguito dal dottor Edoardo Caleffi, direttore della struttura complessa di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Il primario ha restituito il volto all'avvocatessa marchigiana ed ora, sta, a piccoli passi, ridando una vita anche al piccolo Simone. "Andiamo a Parma una volta al mese circa. A breve Simone dovrà sottoporsi a tre operazioni di ricostruzione molto difficili. Stiamo andando avanti, piano piano. I medici dicono che ne avremo sicuramente fino ai 18 anni ma non ci abbattiamo. Simone migliora e l'affetto di tutti è la nostra forza. È già un miracolo vederlo sorridere".

Ancora. Tante, tantissime le manifestazioni di solidarietà. "L'ultimo evento è stato lo Zumbathon, a Recanati. C'era tantissima gente, è stato davvero emozionante. Non smetterò mai di ringraziare tutte, e ripeto, sono tantissime, le persone che ci sono state e ci sono tuttora vicine".

Venerdì, dopo tanti viaggi dettati dalla necessità, Simone e la famiglia partiranno per un viaggio, finalmente, piacere. Andranno a Disneyland.

"Un industriale milanese, di Arconate, Roberto Zanzoterra ci ha fatto questo regalo inaspettato. Un fine settimana di svago e divertimento a Parigi. Partiremo venerdì. Sono quattro anni che non facciamo qualcosa tutti insieme e sarà un bel momento di spensieratezza dopo tanta sofferenza. Piano piano, stiamo tornando a vivere".

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