Al di sotto del piano di calpestio della Macerata moderna, c'è un mondo, che nel corso dei secoli è stato occultato e in parte, dimenticato.
Si stratta della Macerata sotterranea, fatta di grotte, cunicoli e passaggi, come una sorta di seconda anima che permette di rivivere e ricostruire la vita della città dal 1300 fino al XIX secolo, momento in cui, sono state abbandonate.
Questa città ipogea aveva degli scopi ben precisi. Tutte le gallerie che corrono sotto Macerata hanno un'uscita fuori le mura, il che, fa dedurre un utilizzo difensivo, per sfuggire il nemico e prenderlo alle spalle. Inoltre, le grotte e i passaggi venivano utilizzati anche per approvvigionamento alimentare. Ne sono la prova le innumerevoli nicchie sotterranee atte proprio alla conservazione delle derrate.
Recenti lavori, proprio nella zona del centro storico, adiacente ai già noti Antichi Forni, sotto al settecentesco Teatro Lauro Rossi hanno portato alla luce un'altra grotta, anche questa, con molta probabilità, ascrivibile alla conservazione di vino, olio e grano. La grotta, occultata fino a qualche giorno fa da lavori di chiusura effettuati nel '900 ha riportato alla luce un sistema voltato di nicchiette e grotticelle articolato lungo un corridoio.
Uno studio più approfondito tramite rilievo e datazione della struttura verrà a breve effettuato. Nel frattempo, si può tentare di farne una prima analisi tramite i materiali ritrovati all'interno. Un dato interessante emerso è stato il ritrovamento di quella che, dalle prime analisi, sembra essere una lucerna di ceramica, utilizzate per illuminare gli ambienti.
In questa, in particolare, si può notare come i tre forellini posti al di sopra delle bocchette di uscita, siano alloggi per ganci o grappe metalliche, che servivano per appenderla al soffitto. L'ipotesi di una lucerna da sospensione è comprovata anche dalla mancanza di un piede di supporto.
Per quanto riguarda la datazione del reperto, in mancanza di riferimenti precisi e di confronti analoghi, e, visto lo strato di riempimento in cui era immerso, che constava di materiale anche molto moderno come barattoli di latta degli anni '50, segatura e copertoni si può, per ora, ipotizzare. Analizzando l'impasto e la vetrina (il rivestimento esterno tipico della ceramica medievale e moderna) si può proporre una datazione molto ampia che va dal XV-XVI secolo in poi. Tuttavia, la morfologia della lucerna e il perfetto stato di conservazione inducono a collocarla in un periodo non anteriore al XIX secolo, vista anche la frequentazione delle grotte fino alle soglie dell'età moderna.
All'interno, sono stati rivenuti anche altri utensili in ferro ascrivibili ad un periodo non anteriore all'ottocento e il novecento.
Un altro reperto trovato all'interno del riempimento è una bottiglietta in vetro, probabilmente contente vino, anche questa databile tra 800 e 900.
Lo studio della struttura e di come questa, si integra nella già fitta rete di grotte e strutture sotterranee della Macerata ipogea, aggiungerà un altro tassello per la ricostruzione della storia antica della città.
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