Dal 21 al 25 ottobre, Macerata ospita la terza edizione della Settimana di Eccellenza, organizzata dal dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo dell’Università di Macerata nell’ambito del progetto ministeriale “3I4U. Innovazione, Internazionalizzazione, Inclusione per l’Università” e dedicata al tema “Giovani, Studenti e Infiniti Mondi”. Una settimana ricca di seminari, laboratori ed esperienze didattiche con ospiti nazionali e internazionali che coinvolgerà circa 130 studenti.
“L’Università di Macerata non si ferma mai – ha esordito il rettore Francesco Adornato che ieri ha presenziato la conferenza stampa del Career Day che si svolgerà venerdì 18 -. Stiamo facendo di questo Dipartimento e di questo edificio un luogo simbolico come testimoniato anche dalla fermata della stazione e dal terzo livello post laurea. Ringrazio il professor Corsi per il rapporto di profonda stima e amicizia che si è sviluppato in questi anni e un saluto di incoraggiamento al futuro che ci aspetta e ai professori Stramaglia e Fermani.”
“Il Dipartimento di Scienze della Formazione è stato al centro del mio impegno, della mia sollecitudine, della mente e del cuore – ha spiegato il professor Michele Corsi prossimo alla pensione -. Per le terza edizione della Settimana di Eccellenza è stato coinvolto l’interno dipartimento e abbiamo deciso di mettere al centro lo studente: non si tratta di uno slogan ma di un faro, un principio, una sostanza etica. Abbiamo quindi deciso di allargare lo sguardo verso di loro coinvolgendo i docenti, il territorio e la cultura."
"Gli studenti sono cambiati e l’Università deve quindi cambiare per essere attrattiva verso gli studenti e non annoiarli. Dobbiamo quindi reinventarci e fare il tifo a 360 gradi per lo sviluppo e la crescita dell’Ateneo, come suggerito costantemente dal nostro rettore. Il passaggio generazionale è un fenomeno che tutti abbiamo a cuore e in particolare il nostro rettore. Oggi salutiamo il nostro futuro con i docenti Stramaglia e Fermani e la volontà è di continuare a perseguire dei progetti interdisciplinari, con una contaminazione continua tra tutte le aree scientifiche e di ricerca” ha concluso il professore Corsi.
“Insieme ai docenti, ad aprile ci siamo interrogati su quali fossero le emergenze del Dipartimento e abbiamo deciso di focalizzare la Settimana di Eccellenza sugli studenti adottando un modello alter-disciplinare con zone di fertilizzazione incrociate tra le varie discipline – ha aggiunto Massimiliano Stramaglia, docente di Pedagogia generale e sociale -. Ci interrogheremo quindi sui cambiamenti generazionali, sui nuovi modi di “essere giovani”, sulle forme inedite di apprendimento, sulla necessità di rispondere ai bisogno territoriali senza perdere di vista le componenti decentrate e delocalizzate dei saperi.”
“La Settimana di Eccellenza ci permetterà di ascoltare illustri ospiti e poter interagire con loro, in un rapporto sempre trasversale tra studenti, dottorandi e docenti – ha aggiunto Alessandra Fermani, docente di Psicologia Sociale -. Speriamo di poter stimolare delle domande nei nostri studenti perché dietro a ogni scoperta c’è sempre una meraviglia e perché è questo il compito proprio di noi insegnanti.”
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Incontro tra i laureati e laureandi di Unimc (360) e i rappresentanti di 47 aziende del territorio. Gli obiettivi? Favorire e migliorare l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro e incrementare i rapporti con le imprese del territorio. Il Carrer Day di Unimc si terrà venerdì 18, a partire dalle ore 9:00, all’interno della biblioteca giuridica dell’Università. I partecipanti potranno incontrare e dialogare personalmente con i responsabili delle risorse umane delle principali aziende del territorio che hanno delle posizioni lavorative aperte. Presenti anche le principali associazioni di categoria: Confindustria, Confartigianato, CNA Macerata con Eures, uno sportello regionale e di rete europea per i servizi per l’impiego.
“Il Career Day rappresenta una possibilità comune di fare percorsi condivisi che si riversano sulle aziende e sul territorio – ha spiegato il rettore di Unimc Francesco Adornato – perché abbiamo tutti la necessità di costruire percorsi di rilancio del territorio. Con i nostri percorsi didattici e con queste iniziative cerchiamo di immaginare il futuro prima che arrivi o comunque ci teniamo preparati: è questo ‘l’umanesimo che innova’. Ci sarà molto da lavorare ma credo che ci siano tanta determinazione e fiducia nel formare i giovani e far venire fuori il territorio da questa fase di transizione.”
“L’idea del progetto è quella di far sì che i ragazzi escano da questa giornata con un posto di lavoro che sia un apprendistato con possibilità di assunzione o dei tirocini retribuiti – ha aggiunto Pamela Lattanzi, delegata del rettore all’Orientamento -. Ogni azienda avrà la possibilità di fare 24 colloqui e ogni studente potrà farne 5: il tutto è stato organizzato svolgendo un matching tra il curriculum degli studenti e le posizioni richieste dalle aziende. Il pomeriggio sarà invece incentrato su queste ultime con dei workshop dedicati.”
“Per noi il Career Day rappresenta un attestato di riconoscimento non solo per i rapporti personali che ci sono con il rettore Adornato ma anche per la progettualità di ambizione – ha aggiunto Gianni Niccolò, direttore di Confindustria Macerata -. Il progetto è un’occasione per rendere ancora più vicini il mondo degli umanisti e dei tecnocrati; questo perché in ogni azienda, oltre alle capacità tecniche, serve una cultura di fondo e un approccio al problem solving, caratteristiche tipiche di una cultura umanistica. A noi servono persone preparate e l’Unimc è in grado di offrirle.”
“Speriamo di poter mettere questa sinergia a regime a disposizione del futuro – ha commentato Pacifico Berrè, responsabile Sviluppo e Categorie di Confartigianato -. Nonostante ciò che ha colpito il nostro territorio tre anni fa credo che ci sia vivacità nella ricerca di personale da parte delle aziende. Il Carrer Day rappresenta un progetto strutturale che sarà sicuramente in grado di dare un grandissimo supporto alle domande e alle offerte del mondo del lavoro.”
“Con il Carrer Day si sottolinea un riconoscimento che arriva sia dal territorio ma anche da un sistema di aziende – ha aggiunto Mauro Giustozzi, direttore generale dell’Università di Macerata -. Continueremo a investire su questo settore e su una intuizione che può diventare una pratica effettiva di questo Ateneo.”
In preparazione al Carrer Day, Unimc ha organizzato anche delle giornate di formazione volte a fornire suggerimenti sulla preparazione di un curriculum vitae, sui colloqui di lavoro e sul proprio percorso di carriera. Mercoledì 16 inoltre, alle ore 16:00, presso il Polo Pantaleoni, gli studenti avranno anche l’occasione di incontrare Jack Cambria, ex comandante dell’Hostage Negotiation Team della Polizia di New York.
Il rettore Adornato ha concluso ringraziando tutte le aziende che hanno deciso di aderire a questa importante iniziativa per i laureandi e laureati annunciando che l’Unimc ha avviato dei percorsi di studio per lo spazio.
Due case, un bar, un posto auto e tre conti correnti da 32mila euro complessivi. Il tutto provento dell’attività illecita di spaccio. Doppia misura cautelare per un 47enne marocchino, già in carcere a Montacuto per spaccio. Il tribunale di Ancona ha accolto l'emissione delle misure cautelari richieste dal questore Antonio Pignataro.
L’operazione è stata messa in atto dalla Polizia di Macerata insieme alla Compagnia dei carabinieri di Civitanova Marche, guidata dal Comando provinciale, e dalle Fiamme Gialle. Presenti questa mattina il Dirigente della Divisione Anticrimine della questura Andrea Innocenzi, il Dirigente della Squadra Mobile, il commissario capo Raffaella Abbate, il Comandante della Compagnia dei carabinieri di Civitanova Massimo Amicucci e il tenente colonnello della Guardia di Finanza di Ancona Pierfrancesco Bertini.
All'uomo, Safhi Abdel Monumain, sono stati confiscati beni per un valore patrimoniale di 86mila euro che, come valore di mercato, superano i 100mila euro.
Il 47enne residente a Porto Recanati, in cella dallo scorso aprile per l’indagine scaturita dopo la morte di Tamara Giorgetti, è stato colpito da una misura di sorveglianza speciale e una patrimoniale, relativa al sequestro dei beni frutto delle attività illecite. La prima misura verrà applicata una volta che l’uomo uscirà dal carcere.
Ad aprile, nell'abitazione dell'uomo, le forze dell'ordine avevano rinvenuto, occultati nel water, la sostanza stupefacente e un bilancino di precisione, oltre a 9.750 euro provento dell'attività di spaccio. Le serrate indagini hanno appurato un'evidente discrasia tra i redditi dichiarati dell'uomo, pressochè pari a zero, e le somme di cui effettivamente disponeva.
L'uomo era infatti proprietario di immobili presso il River Village di Porto Recanati: due appartamenti, un posto auto e un'attività commerciale nel palazzo di residenza, la Shaker srl. Le Fiamme Gialle di Ancona hanno infatti proceduto, su richiesta del questore Pignataro, ad accertamenti bancari e ad analisi patrimoniali disponendo il sequestro delle proprietà immobiliari e dei tre conti correnti, due da 14mila euro e uno da 9mila euro, presso l'Unicredit, l'Ubi Banca e le Poste Italiane, oltre al sequestro, presso la Camera di Commercio, delle azioni della società che gestiva l'attività commerciale. Quest'ultima (del valore stimato di 9mila euro) sarà ora affidata a un amministratore giudiziario in attesa della confisca.
La misura di sorveglianza speciale decorrerà quando il 47enne uscirà dal carcere e sarà applicata per i prossimi tre anni. Il 47enne sarà soggetto a restrizioni della libertà personale come l'uscita dal proprio domicilio in determinati orari e il divieto di allontanamento dal comune di Porto Recanati.
Il 47enne, sposato e residente regolarmente in Italia da dieci anni, era stato un lavoratore dipendente fino al 2010 e nel 2018 aveva intrapreso l'attività commerciale illecita insieme alla coniuge.
Le forze dell'ordine hanno già avviato una indagine per cercare di comprendere se dietro al singolo episodio possa celarsi un giro di spaccio ancora più ampio.
“120 nuclei familiari percepiscono il Cas e abbiamo installato 34 Sae nel territorio comunale. Nel periodo immediatamente successivo al sisma sono state 753 le richieste di sopralluogo: 171 gli immobili dichiarati agibili mentre 582 quelli inagibili. Ho già firmato 11 revoche alle ordinanze di inagibilità. A Pioraco non abbiamo delle zone rosse ma al contrario il quartiere “Madonnetta”, vista la sua particolarità, è completamente perimetrato e abbiamo firmato il 9 ottobre la stipula di un accordo con l’Università Politecnica delle Marche, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Architetture, con la quale affidare alla stessa la ricerca per individuare il miglior modello costruttivo da realizzare tenendo conto delle caratteristiche del territorio.” A tracciare il bilancio di Pioraco a tre anni dal sisma è il primo cittadino, eletto lo scorso maggio, Matteo Cicconi.
“L’istituto scolastico, che comprende le scuole materne, elementari e medie, era stato ammodernato qualche anno fa e, dopo le scosse, è stato dichiarato agibile e dunque l’attività didattica non ha mai subito degli stop – ha proseguito il sindaco -. Diversamente è avvenuto per una parte del Comune, che è attualmente inagibile, e per la casa di riposo “Agnese Mataloni”. La struttura, alla quale abbiamo dato la massima priorità in termini di ricostruzione visti anche i posti di lavoro che offriva, ospitava 25 persone che sono ora state trasferite presso le strutture dell’Asur di Matelica. È già stato predisposto un intervento da 1,2 milioni di euro e stiamo per pubblicare tutta la documentazione necessaria per la gara e per l’affidamento dei servizi tecnici.”
“Anche il Cinema 70, un luogo di socializzazione e ricreativo, è attualmente inagibile – ha continuato il primo cittadino -. Anche in questo caso abbiamo inviato il C.I.R. e l’USR ha dato riscontro positivo; gli uffici stanno attualmente lavorando per disporre tutta la documentazione necessaria e procedere con il bando per l’affidamento dei lavori. Diverse attività commerciali hanno subito la delocalizzazione e sono ora tutte raggruppate in una struttura dedicata posizionata davanti alla sede comunale provvisoria.”
Anche a Pioraco, come in molti altri comuni del cratere maceratese, le due chiese principali hanno subito dei forti danni e sono attualmente inagibili. “Sono entrambe di proprietà della Diocesi di Camerino e San Severino Marche e stiamo parlando della struttura di San Francesco e della Chiesa del Vittorino – spiega Cicconi -. Per quest’ultima sono già iniziati i lavori e, in attesa di poterle restituire alla comunità, le funzioni religiose attualmente vengono svolte in una piccola chiesa che non ha subito danni.”
“Un'altra grande difficoltà che ha creato il sisma è relativa alla Cartiera – racconta il primo cittadino -. La scossa di ottobre l’ha fatta completamente crollare: è venuto giù il tetto e l’Azienda, la Regione e il Comune sono intervenuti tempestivamente affinché venissero portate via le macerie e si potesse procedere al ripristino dei moduli. Attualmente delle due macchine, solo una è in funzione e speriamo che per il futuro possa essere ripristinata anche la seconda.”
“Possiamo dire che la fase dell’emergenza è conclusa e speriamo si possa iniziare presto, in maniera propositiva e forte, con quella della ricostruzione – ha concluso Cicconi -.Dobbiamo far ripartire celermente i lavori anche perché la maggior parte della popolazione è anziana e soprattutto perché Pioraco vive, come gran parte delle città montane, di turismo e di natura.”
Dieci ecografi, un ecografo portatile, un letto ergometro e treadmill, un arco a C, un sistema di monitoraggio e un aggiornamento del sistema di laparoscopia. La Fondazione Carima rinnova il proprio impegno in favore della salute della collettività maceratese, che concretamente si traduce in un programma pluriennale di donazioni sanitarie all’Area Vasta 3.
L’iniziativa, denominata CARIMA HEALTHCARE, è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa. 700 mila euro stanziati, 5 presidi ospedalieri interessati (Camerino, Civitanova, Macerata, Recanati, San Severino) e 16 tecnologie donate per un valore di circa 1,2 milioni di euro. Il prossimo anno verrà perfezionata anche la donazione della risonanza magnetica aperta all’Ospedale di Civitanova, che fa riferimento a una precedente richiesta dell’ASUR Marche, per la quale la Fondazione ha stanziato ulteriori 500mila euro. Il piano, che troverà attuazione nel biennio 2019-2020, si fonda su una progettualità coerente e condivisa con i vertici dell’azienda sanitaria unica regionale.
“Parliamo di un piano di donazioni che nasce da un monitoraggio attentissimo di tutte le strutture – ha spiegato la Presidente della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo Ruiti -. Non ci sono stati figli e figliastri ma la volontà di spalmare le risorse in modo equo su tutto il territorio, senza tralasciare nulla ed eliminando così le disuguaglianze di modo che le persone possano avere, in un zona o in un’altra, lo stesso servizio. Abbiamo infatti eseguito delle valutazioni in sinergia con i primari che hanno richiesto degli specifici macchinari.”
“Promuoviamo così il cosiddetto Welfare di comunità con dei tempi che sono certamente più celeri rispetto all’acquisto normale di attrezzature – ha sottolineato la Presidente -. Il settore della salute pubblica è sempre stato un ambito di intervento prioritario della Fondazione Carima e abbiamo sempre riservato grande attenzione sia in termini di risorse economiche che di operatività della strutture e miglioramento della qualità.” Dal 2015 ad oggi infatti, con la nuova Presidenza alla guida della Carima, la Fondazione ha destinato complessivamente all’ASUR Marche, nello specifico all’Area Vasta 3, oltre due milioni di euro in dotazioni tecnologiche per gli ospedali della provincia di Macerata.
“Voglio ringraziare lo sforzo e l’impegno della Fondazione Carima per la possibilità di aiuto che ha dato ai concittadini – le parole del Direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni -. Soprattutto la nuova risonanza magnetica permetterà di raddoppiare la possibilità di fare questo tipo di esami.”
“Siamo grati a chiunque dona e a chiunque permette alla sanità di fare un vero e proprio salto di qualità – le parole del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli -. Parliamo di un importo significativo e di qualità delle donazioni che si vanno perfettamente a integrare con il sistema operativo in atto. La Fondazione Carima ha dimostrato e continua a dimostrare uno spirito alta e nobile, in grado di apportare molti risultati al territorio e di corrispondere ai bisogni delle persone. Concludo esortando a continuare su questa strada, mantenendo sempre alto il livello di confronto e di collaborazione perché sono certo che i cittadini ne saranno poi grati.” Presente anche l’Assessore regionale Angelo Sciapichetti.
La Medaglia d'Oro al Valor Militare Giovanni Burocchi, originario di Penna San Giovanni, morì il 3 ottobre del 1919 a Fiume, esattamente cento anni fa, dentro la nave "Presidente Beker". La nave era salpata dal porto di Ancona per portare viveri a un contingente di soldati Italiani di stanza a Sebenico e dirottata, da legionari di D’annunzio, verso il porto di Fiume. Burocchi fu ucciso proditoriamente da un legionario perché si rifiutò di autorizzare lo sbarco dei viveri, stivati nella nave, in quanto contrario alla consegna che aveva ricevuto. “Siamo italiani come voi ma la consegna ricevuta è sacra…” dice ai legionari poco prima di essere ucciso con un colpo d’arma da fuoco. In questa frase è racchiusa la forza incommensurabile del suo gesto: priorità alla legalità e al sociale rispetto ai suoi sentimenti personali.
Sabato 12 ottobre, alle ore 10:30, a Penna San Giovanni si terranno le celebrazioni in onore di Giovanni Burocchi alla presenza delle autorità civili, militari e religiosi e del Vice Comandante Generale dell'Arma, il Generale di Corpo d'Armata Ilio Ciceri. Nell’occasione sarà scoperto un monumento commemorativo nel Belvedere Giovanni Burocchi, "frutto della collaborazione artigianale di ben sette aziende del territorio, coordinate dal presidente della Sezione Carabinieri di Penna San Giovanni, che hanno voluto offrire, con entusiasmo e grande professionalità, un prodotto dal forte significato simbolico e pregio estetico, la cui descrizione viene rimandata al momento dello scoprimento" ha spiegato Gianfranco Pilotti, Presidente della Sezione dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Penna San Giovanni e Monte San Martino.
"Burocchi sentiva dentro di sè, in quel momento, un doppio dovere: quello del patriota italiano e quello del carabiniere che doveva adempiere a un dovere - ha ricordato il Comandante provinciale dei carabinieri di Macerata, il Colonnello Michele Roberti -. Burocchi è l'esempio di quanto sia necessario recuperare un sano senso del dovere; spesso oggi infatti si pretende di avere un domani migliore senza fare nulla per costruirlo."
I principali protagonisti della celebrazione saranno i giovani che hanno partecipato all'iniziativa dell’Associazione LumbeLumbe ONLUS, fondata dal Generale Italo Governatori. "Il progetto si chiama “Carabinieri e solidarietà” ed è iniziato nel mese di aprile 2019 con l’impiego diretto dell’Arma dei Carabinieri del territorio, dei Carabinieri Forestali, dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dei Comuni di Penna San Giovanni e Monte San Martino e dell’Unione Montana Monti Azzurri, oltre che dei volontari LumbeLumbe - ha spiegato il Generale Governatori -. Il progetto si concluderà il 5 giugno 2020 nella caserma della Legione Carabinieri di Ancona intitolata proprio a Giovanni Burocchi, con l’assegnazione della borsa di studio che LumbeLumbe ha messo a disposizione. Il progetto prevede incontri periodici con gli alunni durante i quali si è parlato e si parlerà di legalità, solidarietà, educazione alla difesa della natura e di Giovanni Burocchi. Quest’ultimo argomento con la collaborazione della facoltà di Scienza della Formazione dell’Università di Macerata, per la narrazione del fatto e la esaltazione dei valori con un linguaggio adeguato all’età degli scolari. Abbiamo voluto, attraverso i giovani, recuperare la storia di Burocchi e farla diventare una proprietà morale e intellettuale per tutta la collettività."
"La comunità di Penna San Giovanni è molto entusiasta dell'imminente celebrazione - ha aggiunto il primo cittadino Stefano Burocchi -. Un momento che esalta l'aspetto dei valori e la vicinanza dell'Arma ai cittadini. È fondamentale rendere le piccole comunità vive e vitali e portare ogni giorno alla luce i valori quali dignità e rispetto."
"Sono qui in rappresentanza dell'unitarietà dei 15 Comuni che hanno tutti confermato la loro presenza alla cerimonia - ha osservato Giampiero Feliciotti, Presidente dell'Unione Montana "Monti Azzurri" - e nutro un certo orgoglio per l'unione che è stata dimostrata nel cingerci tutti insieme intorno a un eroe quale è stato Giovanno Burocchi. Quello che andremo a celebrare sabato è un progetto di solidarietà che va oltre ogni cosa e che rappresenta un insegnamento principe."
“Nostro figlio adescato da una persona transessuale che, “per lavoro”, si prostituisce. Ora dice di essere innamorato di lui e noi abbiamo paura che possa entrare nel giro della prostituzione”. È lo sfogo dei genitori di un giovane dell’entroterra marchigiano, maggiorenne, che da circa tre mesi ha una relazione con una prostituta.
In Italia, come in altri paesi, vendere il proprio corpo non è un reato. Lo diventa però ogni tipo di azione legata al favoreggiamento, allo sfruttamento e all’organizzazione del fenomeno in luoghi chiusi, come stabilito nel 1958 dalla legge Merlin. Con qualche semplice click infatti, chiunque (anche un minorenne) si può imbattere in un vero e proprio “mondo parallelo” in cui c’è chi vende il proprio corpo su piattaforme digitali che raccolgono migliaia di annunci di persone che “esercitano la professione”, principalmente in casa.
“Si sono incontrati in un locale del lungomare questa estate, durante una festa, e hanno preso una cosa da bere insieme. La prostituta ha invitato poi nostro figlio a casa. Lui ha accettato e da lì è iniziato tutto: un adescamento, a nostro parere, in piena regola – raccontano la donna e il marito -. La nostra paura però è che lui possa contrarre delle malattie ma soprattutto che possa iniziare a prostituirsi. Una squillo che conosce un ragazzo, cosa può volere? Compagnia? Amore? Noi non crediamo a tutto ciò.”
Una preoccupazione reale quella della donna che trova riscontro nell’ultimo report (del 2018) che riguarda la situazione nazionale sulle malattie sessualmente trasmissibili, nello specifico l’Hiv. Nelle Marche le persone affette da Aids sono 1.243. In provincia di Ancona sono 379 (1,1 ogni 100mila abitanti), a Pesaro/Urbino 310 (0,8), a Macerata 209 (1,3), a Fermo 163 (0,6) e infine Ascoli Piceno dove i casi sono 187 (2,4). In totale nelle Marche i casi sono 1,2 ogni 100mila abitanti. Nel rapporto nazionale, viene evidenziato come il virus sia trasmesso per il 50,8% tramite l’uso di droghe iniettabili, per il 17,9% tramite rapporti omossessuali, per il 5,8% tramite rapporti eterosessuali e per l’1,1% con il sangue ed emoderivati. 53.361 sono i casi che riguardano il genere maschile mentre 15.564 quello femminile. Oltre all’Hiv ci sono poi la sifilide, l’epatite C e la gonorrea.
Tra i dati ufficiali però, molto spesso si nascondono quelli “ufficiosi” o “sommersi” che per vari motivi non trovano riscontro nelle statistiche. Secondo gli esperti c’è un 30/40% che non si sottopone agli esami medici e non sa di essere sieropositivo. Molte persone infatti, irregolari sul territorio nazionale, non eseguono determinati esami perché impossibilitate a recarsi in ospedale o in qualsiasi clinica privata per la mancanza di un documento ufficiale.
“Nostro figlio vive ormai da tre mesi con questa persona di cui non conosciamo nemmeno il nome – continuano i due genitori -. Lo vogliamo tirare fuori al più presto da questa storia perché il nostro timore, oltre al contagio di malattie, è che lui possa entrare nel giro della prostituzione. Ci siamo rivolti alle forze dell'ordine, perché pensiamo anche che la persona vicina a nostro figlio non risieda legalmente sul territorio nazionale, ma purtroppo, come stabilito dalla legge italiana, non è possibile fare nulla.”
“Come genitori siamo consapevoli che nostro figlio è maggiorenne e che per lavoro vive lontano da noi quindi possiamo fare ben poco per cercare di tirarlo fuori da questo brutto giro e soprattutto controllare ogni suo minimo spostamento – concludono i due genitori -. Speriamo però che rifletta su ciò che sta facendo della propria vita e si renda conto che si sta mettendo in una situazione che potrebbe diventare più grande di lui; ci rendiamo conto che sta diventando una persona diversa e la nostra più grande preoccupazione è che sia stato adescato da una squillo per poi prostituirsi a sua volta. Abbiamo anche contattato le autorità nazionali e mi auguro di ricevere una risposta nel più beve tempo possibile.”
Se nel caso specifico della vendita del proprio corpo non si incorre in un reato, diversamente accade se avviene il favoreggiamento alla prostituzione, il concretizzarsi cioè di qualunque attività idonea a provocare favorevoli condizioni per l’esercizio della prostituzione.
Non solo Facebook Italia ma anche Facebook Irlanda compariranno davanti al mediatore Francesco Governatori al tribunale di Macerata per la vicenda che vede coinvolto il noto social network citato da Vittorio Sgarbi per danni. A comunicarlo è il legale del critico d'arte Giampaolo Cicconi.
"Non credo che in Italia siano mai state fatte delle cause con Facebook Irlanda, probabilmente ci troviamo davanti a un caso unico - spiega l'avvocato Cicconi -. L'incontro davanti all'avvocato Governatori del tribunale di Macerata si sarebbe dovuto tenere il 7 ottobre ma Facebook ha chiesto il rinvio, aderendo di fatto alla procedura. Il mediatore lo ha concesso ed ora aspettiamo di sapere quando avverrà; credo che entro il mese o al massimo i primi di novembre potremmo risolvere la questione. Il mio assistito Vittorio Sgarbi sarà a Macerata in quell'occasione mentre i legali del social network parteciparanno tramite collegamento elettronico."
Il critico d’arte aveva chiesto al social network un milione di euro di risarcimento per aver oscurato quattro post in cui veniva mostrate delle celebri opere.
Quattro gli episodi contestati. Il primo fatto risale al giugno del 2015 quando il noto social network oscurò la pagina social del critico d’arte per 24 ore dopo che Sgarbi pubblicò una sua foto al Musée d’Orsay a Parigi davanti al dipinto di Gustave Coubert “L’origine du monde” che ritrae una donna nuda. Due anni dopo, Facebook oscurò il profilo social della Antonio Canova onlus, presieduta da Sgarbi, eliminando due post che mostravano la scultura di “Amore e Psiche”, relativi a due mostre a Gualdo Tadino. L’ultimo episodio riguarda invece la censura di una immagine contenente nudi maschili, quelli di Wilhelm Von Gloeden.”
“Invece che affidarsi agli algoritmi, assumano storici dell’arte” aveva commentato Sgarbi lo scorso 31 agosto sulla sua pagina social. “Inaccettabile che social network popolari, danarosi e tecnologicamente avanzati come Facebook ed Instagram non siano riusciti ancora ad oggi a trovare una soluzione per distinguere una immagine porno da un’opera d’arte: per questa ragione, considerato che le censure si ripetono di continuo, ho deciso di promuovere un’azione legale per il danno che questa lacuna arreca al mondo dell’arte e a tutti gli operatori (artisti compresi) che vi lavorano. Sarà quella che in inglese definiscono una class action”.
“Il punto - aveva aggiunto Sgarbi - è proprio l’algoritmo: società stracolme di soldi, come Facebook, non possono affidare il controllo delle inserzioni sull’arte a un algoritmo. L’algoritmo non pensa, esegue. L’algoritmo non possiede conoscenza, ma applica dei blocchi che prescindono da valutazioni di merito. Ecco perché una scultura del Canova viene paragonata al culo di una Valentina Nappi qualsiasi: un orrore estetico. È un oltraggio al nostro patrimonio artistico. Basterebbe assumere giovani storici dell’arte. Facebook farebbe un’opera meritoria, e potrebbe vantarsi di promuovere l’arte invece delle stronzate (per non dire delle bufale) pubblicate ogni giorno da milioni di utenti nulla facenti. Il paradosso dei social network è che bloccano le opere d’arte ma non le notizie false”.
In tanti questa mattina hanno deciso di dare l'ultimo saluto a Piero Cesanelli nell'atrio comunale di Recanati e si sono stretti vicino al dolore dell'amata compagna di una vita del fondatore di Musicultura, Paola Promisqui. Al termine della cerimonia il feretro è stato accompagnato all'uscita, per procedere alla tumulazione privata, da "Le plat pays" di Jacques Brel. Durante il rito laico, officiato dall'amico e vicepresidente di Musicultura Ezio Nannipieri, molti tra amici e istituzioni hanno voluto dire addio all'uomo simbolo della cultura nel territorio maceratese e non solo con un ricordo.
"Oggi siamo qui per la perdita di un uomo speciale e straordinario, un uomo geniale che con le sue importanti creazioni ha dato il riflesso dell'attualità umana - le parole di Nannipieri -. La sua scomparsa ha generato un'ondata di commozione per la perdita di una personalità portatrice di eleganza, passioen artistica e sensibilità nel mondo della cultura italiana e della musica."
"Ricordo che quando incontrai Piero ci siamo presi subito, c'è stata davvero una grande immediatezza di comprensione come quella che ti sanno dare gli uomini che hanno passione per ciò che fanno - le parole del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli -. Abbiamo lavorato molto bene insieme e abbiamo valorizzato ciò che era suo. Piero è stato in grado di scoprire i talenti di questo paese e dare loro la rilevanza che meritano. Le opere sono sì create degli uomini ma l'eredità continua a vivere e il modo migliore per onorare il genio e l'uomo è portare avanti ciò che ci ha lasciato."
"Ci lascia una mente brillante e una di quelle persone che la nostra città ha avuto la fortuna di poter avere negli anni - le parole del primo cittadino di Recanati Antonio Bravi, che ha portato anche i saluti del prefetto Iolanda Rolli -. Voglio ricordare la sua brillante e geniale intuizione nell'aver creato un gioiello come Musicultura. Nella sua vita ha sempre puntato alla qualità e non ha mai dimenticato il nostro territorio, sostenendo tutte le iniziative legate alla cultura."
Il primo cittadino di Macerata Romano Carancini, visibilmente emozionato, ha sottolineato l'importanza dell'aggregazione che Musicultura ha portato nel capoluogo. "Piero si è sempre contraddistinto per la sua voglia di non essere protagonista, rimanendo schivo e discreto: questo ha contribuito a renderlo la persona eccezionale che era."
"Piero ha sempre condiviso la sua visione senza imporla agli altri ed è per questo che chiunque gli era vicino aveva verso di lui un atteggiamento di devozione" - le parole di Stefano Caperna, presidente di Musicultura.
"È stata una eccelsa personalità recanatese - ha aggiunto l'amico Valerio Calzolaio -. Aveva 43 anni quando con Vanni Pierini mando gli inviti ai cantautori dell'epoca chiedendo di mandare una cassetta musicale. Piero ha posto l'attenzione sull'insegnamento della drammaturgia e sul cantautorato e ci ha fatto capire che è sempre importante essere ascoltati".
E poi il ricordo della moglie di Carlo Latini, dell'ex sindaco di Recanati Francesco Fiordomo e del presidente della Provincia Antonio Pettinari. "Piero ricorda il DNA della nostra terra: fatica, determinazione, onestà e autenticità. Chi lo conosceva non poteva non rimanere folgorato dalla sua genialità e ricchezza. Ha dato vita a un Festival vero e genuino in cui tutti i partecipanti erano allo stesso livello: senza dubbio porteremo avanti ciò che lui ha creato" le parole di Pettinari.
Infine il ricordo degli artisti de "La Compagnia" di Musicultura, nata il 24 settembre del 2008, nelle parole del batterista Riccardo Andrenacci: "Piero e Paola ci hanno fatto sempre sentire in famiglia, una vera famiglia - il toccante ricordo -. Piero ci ha sempre accolto nel suo studio tra i suoi amati dischi ed era felice come un bambino quando c'era il pienone. Oggi tutti noi siamo musicisti migliori grazie a voi e vi saremo per sempre riconoscenti. Piero, continueremo a cantare per te" hanno concluso gli artisti intonando il ritornello de "La Compagnia", "Tristezza va, una canzone il tuo posto prenderà".
“Le persone che si trovano attualmente fuori dalla propria abitazione a Muccia sono 557, 142 i nuclei familiari beneficiari del contributo di autonoma sistemazione. 69 sono le partiche della ricostruzione che sono state presentate, 25 quelle avviate e 14 già concluse. Ci sono infatti delle persone che hanno presentato le schede Aedes B, hanno ottenuto i lavori, li hanno portati a termine e sono rientrate a casa. Da qualche giorno è partita anche una E. Le zone rosse nel territorio comunale ci sono ancora e piano piano, stiamo procedendo, in alcuni punti, con il ridimensionamento”. A tracciare il bilancio a tre anni dal sisma che ha colpito il Centro Italia nel 2016 è il primo cittadino di Muccia Mario Baroni.
"Le chiese sono tutte inagibili e il 25 ottobre inaugureremo la nuova struttura religiosa i cui lavori sono stati affidati al Consorzio Cns e che è stata realizzata grazie al contributo del foto-reporter Guido Picchio - spiega il sindaco -. La Chiesa si collocherà al centro del Pian di Giove e con la sua posizione costituirà il nuovo cuore pulsante di Muccia. La struttura che si sta creando è di circa 130 metri quadrati, all'interno dei quali sarà compresa anche l'abitazione del parroco". Un segno di vicinanza e solidarietà al comune montano che arriva a quattro mesi di distanza dall'inaugurazione della scuola "De Amicis", donata dalla Fondazione Andrea Bocelli.
“Subito dopo quei momenti, come prima cosa, abbiamo pensato alla sistemazione delle persone nelle casette e alla ripartenza immediata delle attività produttive, che rappresentano la linfa vitale di una comunità – ha continuato Baroni -. Tutto ciò nonostante, per quanto riguarda le Sae, ci siano stati dei problemi (pavimenti marci e distaccamento dei soffitti, ndr.), che non sono dipesi da noi ma da errori eseguiti durante la progettazione.”
“Credo che la macchina sia partita, ora bisogna però alimentarla continuamente con la benzina ma soprattutto cercare di snellire i procedimenti – ammonisce il primo cittadino -. Qui il problema sta nelle gare, soprattutto per quanto riguarda le opere pubbliche: dobbiamo trovare una risoluzioni alle lungaggini della burocrazia perché non possiamo aspettare sei o sete mesi per una passerella e perché la popolazione sta iniziando a capire che la ricostruzione di questo terremoto non durerà solo 5 anni ma molto di più.”
“Poi c’è la questione del cratere, dove all’interno ci sono 138 comuni che, credo sia evidente, non possono essere considerati allo stesso livello – osserva il sindaco -. Qui a Muccia c’è il 90% di inagibilità degli edifici; credo sia importante fare una distinzione tra questi comuni maggiormente danneggiati e chi invece ha solo il 10% di inagibilità sul territorio comunale. Con questo non voglio dire che questi ultimi non debbano essere considerati ma che si proceda in maniera diversa perché le due realtà sono diverse.”
La formula della ripartenza, per il primo cittadino Baroni, sta nelle attività produttive e nel rilancio del turismo. “Dobbiamo approvare le progettazioni per queste realtà e farle ripartire il prima possibile. Prima del sisma Muccia poteva contare 200 posti letto ora ne abbiamo solo 50; voi capite bene la diversità tra il prima e il dopo e questi paesi, come sappiamo tutti, vivono di turismo. È fondamentale che si metta in moto la macchina per far ripartire al più presto l’economia di Muccia e di tutta la zona montana.”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato accolto a Recanati da una festante folla di bambini delle scuole elementari che hanno urlato "Presidente, presidente, presidente!" al suo arrivo in Piazza Sabato del Villaggio. La visita della prima carica dello Stato coincide con la cerimonia d'inaugurazione del rinnovato orto del convento di Santo Stefano. La prima tappa del tour recanatese di Mattarella sarà al Centro Studi Leopardiani. Il Capo dello Stato si è concesso a saluti e strette di mano con i ragazzi trapidanti in piazza.
Ad incontrarlo nella storica giornata di oggi saranno anche cinque studenti del Liceo Classico Leopardi, insieme alla Professoressa Cingolani, che li ha formati come apprendisti Ciceroni per accogliere i turisti alle "giornate Fai di primavera", in occasione dell'apertura straordinaria di beni non normalmente visitabili.
Il colloquio con il presidente Mattarella vuole fornire la testimonianza di quanto appreso dai ragazzi durante il progetto. I cinque studenti interloquiranno direttamente con Mattarella e gli porranno delle domande inerenti Leopardi e sua la poetica nonché su come loro possano dare un contributo per la tutela del territorio.
Presente a Recanati anche il Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini.
Di seguito il video dell'arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella:
Matteo D’Abrosca ha compiuto da poco 18 anni. Cinque anni fa, nel suo paese di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, ha scoperto di essere affetto da Linfoma di Hodgkin, attualmente in fase di remissione completa dopo chemioterapie, trapianto di cellule staminali e radioterapie. In questi lunghi cinque anni, D’Abrosca ha portato avanti due battaglie molto importanti: quella contro la malattia e quella indirizzata alla conoscenza dell’oncologia pediatrica, con la quale molti bambini e molte famiglie hanno, purtroppo, a che fare. Giovedì 26 e venerdì 27 sarà nelle Marche, più esattamente ad Ancona, Pesaro e Macerata.
“Ho potuto verificare sulla mia pelle che quando si accede in una struttura ospedaliera e in particolare in un reparto di oncologia pediatrica il tempo si ferma e cedi tutto il tuo spirito e corpo nelle mani dei medici – racconta Matteo -. Il mio obiettivo è quello di portare voce a chi non ce l'ha e a chi si sente solo, ecco perché vorrei viaggiare per il mondo per comunicare ininterrottamente speranza a chi si sente perso e abbandonato dalle istituzioni. Questa mia battaglia è per loro e per le loro famiglie. Confido negli organi istituzionali per far sì che mi diano una mano, anche piccola, e che io possa portare la mia testimonianza a tutti i ragazzi in ogni angolo sperduto della Terra. La mia lotta è di tutti i bambini e ragazzi che combattono nei reparti di oncologia pediatrica. La mia battaglia è quella di tutti i volontari di associazioni che ogni giorno si rimboccano le maniche per offrire sorrisi a chi soffre – continua Matteo -. Adesso incontrando le Istituzioni, vorrei costruire il futuro di una sanità migliore insieme a tutti i “Guerrieri e Guerriere” che combattono nonostante le grandi sofferenze con l'unico interesse del bene collettivo. Devo far sì che tutti i ragazzi, ragazze e famiglie oncologiche possano sentirsi rappresentati, vedendomi come un punto di riferimento in cui tornare a riporre la propria fiducia. Devo trasmettere a tutta l'oncologia pediatrica sentimenti di vitalità, supportazione e soprattutto sentimenti di portavoce istituzionale.”
Matteo ha avuto modo di interfacciarsi con Presidenti, Governatori di regioni, Generali, Prefetti, Questori, alte cariche della magistratura, rappresentanti europei e mondiali e rettori universitari. Ha collaborato con le Nazioni Unite e l’organizzazione mondiale della sanità. “Ho intrapreso in tutti questi anni un percorso per avvicinare le Istituzioni italiane ed estere ai malati oncologici e per renderle partecipi delle mancanze che queste problematiche portano. Questa mia esperienza mi porterà quest’anno a conoscere anche la realtà americana della pediatria oncologica in quanto sono stato scelto da una grande fondazione internazionale, insieme ad altri 16 ragazzi oncologici di tutto il mondo, a conoscere il Presidente degli Stati Uniti d’America presso la Casa Bianca. Io rappresenterò l’Italia - spiega Matteo -. Sensibilizzazione perché è importante che ogni Governo dia il massimo supporto alla pediatria oncologica e soprattutto alle associazioni che adoperano in tali reparti, esprimendo il senso di vicinanza e innovazione,”
Matteo D’Abrosca il 26 e 27 settembre sarà nelle Marche. Il primo giorno visiterà l’Ospedale Salesi di Ancona mentre venerdì 27 sarà a Macerata dove incontrerà il questore Antonio Pignataro, il prefetto Iolanda Rolli e l’associazione AMBALT in mattinata. Nel pomeriggio prenderà parte a un tavolo di lavoro in Regione per discutere tutte le problematiche inerenti la pediatria oncologica.
“Oltre i muri... fino alla luna”. È il tema che l’Unimc ha scelto come filo conduttore per la Notte dei Ricercatori 2019, ispirata da due eventi di cui ricorre l’anniversario: 50 anni dall’allunaggio e i 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino. Saranno le narrazioni inter e multi disciplinari a oltrepassare i confini venerdì 27 settembre, in piazza Cesare Battisti e lungo il portico di Palazzo degli Studi, in occasione della sesta edizione di Sharper, istituito in stretta collaborazione tra Unimc e Univpm.
Diritto, letteratura, archeologia, pedagogia. Oltre 100 ricercatori, 6 eventi, 2 mostre e 14 attività. Il tutto nel cuore di Macerata mentre simultaneamente saranno coinvolte altre 12 città italiane e 300 europee. Sharper, la notte europea dei ricercatori, è un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea e si pone come obiettivo il coinvolgimento della cittadinanza alla scoperta del mestiere del riceratore.
“Un’iniziativa che nasce dallo storico rapporto che l’Unimc ha ormai da anni con l’Univmp, vincitrice del progetto comunitario insieme ad altre 12 città italiane – ha spiegato il Rettore dell'Unimc Francesco Adornato -. L’obiettivo è quello di superare i confini e, con impegno, costruire ponti e percorsi condivisi in grado di realizzare un valore aggiunto sul territorio regionale. Vogliamo dare l’idea che qualunque dogana può essere superata dalla capacità della ricerca.”
“Il bando dell’Univpm è stato vinto ed è arrivato primo a livello europeo – ha sottolineato Gian Marco Revel, delegato del rettore Univpm alla ricerca europea -. Il coinvolgimento complementare tra le due università marchigiane, che hanno sempre instaurato tra loro un rapporto di scambio e di contaminazione, si inserisce sulla linea della condivisione di molte visioni che vanno ad arricchire il territorio regionale. Con questo progetto vogliamo aprire le porte del dialogo tra città e ricercatori, un lavoro, il nostro, che non è sempre scontato.”
“Porteremo nelle strade della nostra città le materie caratterizzanti dell’Università di Macerata per far comprendere al territorio il nostro lavoro – ha aggiunto Francesca Spigarelli, delegata Unimc alla disseminazione della ricerca -. Nel dettaglio, il palco della Notte dei Ricercatori sarà in piazza Cesare Battisti, dove si alterneranno i momenti più spettacolari come il processo simulato sul cyberspazio o la dimostrazione di come gli archivi possano svelare momenti e personaggi storici quali l’allunaggio, la caduta del muro di Berlino o Leonardo Da Vinci, il tutto in un’ottica inter disciplinare. Il loggiato del Palazzo degli Studi ospiterà invece diversi laboratori e corner informativi dedicati al teatro, al giornalismo, alla letteratura. Ci sarà anche uno spazio dedicato ai bambini, il CreaHub, con giochi di inchiostro e ritagli di carta, scrittura creativa e strumenti digitali per scoprire il territorio.”
“L’Istituti Confucio inoltre celebrerà, anche quest’anno, il Confucius Day con una mostra, un laboratorio di calligrafia e un laboratorio dedicato ai bambini – ha aggiunto Spigarelli -. Si potranno sfogliare anche i libri dell’Edizione Università di Macerata, per l’occasione aperti al pubblico, e l’evento della Notte dei Ricercatori sarà trasmesso in diretta su Radio Rum. Anche la Polizia Scientifica avrà un’area dedicata per avvicinare il pubblico alle loro pratiche.”
Molto soddisfatto anche il Rettore dell’Univpm Sauro Longhi, intervenuto in collegamento Skype. “Un’amicizia, quella che mi lega al Rettore Adornato, basata su esperienze fatte sempre in campi diversi – ha commentato -. La Notte dei Riceratori continua a essere un esempio di contaminazione che unisce due realtà diverse. Siamo simili, nella curiosità, ma anche diversi, nei campi e nei settori. È venuto naturale collaborare insieme e mi auguro che tutto ciò continui anche nei prossimi anni.”
IL PROGRAMMA COMPLETO DELLA NOTTE DEI RICERCATORI 2019
Un ospite d’eccezione ha fatto visita ieri, come testimonial, a San Ginesio, in occasione delle riprese della troupe de “Il Borgo dei Borghi”, la trasmissione televisiva di approfondimento molto apprezzata dal pubblico di Rai 3.
“Il tempo non è stato molto clemente ma tra una pioggia e l’altra siamo riusciti a registrare – ci racconta il primo cittadino Giuliano Ciabocco -. San Ginesio non sarà all’interno della competizione per aggiudicarsi la vittoria, ma la troupe di Rai 3, arrivata ieri mattina, ha deciso di promuovere la nostra città e dare risalto, in particolare, alle comunità colpite dal sisma. Un’importante visibilità che siamo felici ci sia stata offerta.”
La troupe televisiva ha potuto visitare il bellissimo panorama e i giardini di San Ginesio, le mura castellane e sono state fatte delle riprese, in sicurezza, anche all’interno della Collegiata La Pieve e nella cripta, attualmente inagibile a causa del sisma del 2016.
Presente, come dicevamo, un ospite d’eccezione, la pluri-campionessa olimpica e mondiale di scherma Valentina Vezzali, cittadina onoraria di San Ginesio. “Nel 2001, l’allora Amministrazione comunale, decise di conferire la cittadinanza onoraria alla campionessa Vezzali e al tennista Corrado Barazzuti – spiega il sindaco Ciabocco -. Entrambe infatti, per anni, hanno tenuto qui in città dei campi estivi per i ragazzi: lei di scherma e lui di tennis. Siamo molto orgogliosi del coinvolgimento di Valentina Vezzali, testimonial d’eccezione, in questo tipo di progetto: una campionessa che dà luce a San Ginesio e che speriamo torni presto a collaborare con noi.”
Sarà comunicato nei prossimi giorni quando la puntata de “Il Borgo dei Borghi” verrà trasmessa sul canale Rai.
Intitolato questa mattina all'agente della Polizia di Stato Roberto Antiochia, ucciso dalla mafia a Palermo il 6 agosto del 1985, il piazzale retrostante al Palazzo comunale di Recanati. La celebrazione, voluta dal questore di Macerata Antonio Pignataro, fa parte dell'iniziativa "L’esempio del coraggio - il valore della memoria”.
Dopo gli interventi del prefetto di Macerata Iolanda Rolli e del questore Pignataro, che hanno sottolineato l'importanza di ricordare esempi come quelli di Roberto Antiochia, la parola è passata al Capo della Polizia il prefetto Franco Gabrielli.
"Un plauso al questore di Macerata che ha fortemente voluto questa iniziativa coinvolgendo anche i ragazzi delle scuole - le parole di Gabrielli -. Una sorta di gemellaggio tra la terra di Sicilia e questa terra, patria di uno dei più grandi poeti, che ha un significato molto concreto. Grazie perché ogni volta che la comunità si riconosce negli uomini e nelle donne della Polizia, credo che siamo nel senso più compiuto della nostra missione."
"Roberto Antiochia non è solo un collega ma porta con sé il messaggio di quanto l'indifferenza sia il male peggiore del nostro tempo - ha sottolineato Gabrielli -. Aveva 23 anni ed era nel pieno delle sue legittime aspettative di vita. Era già stato trasferito a Roma ma decise di rimanere per continuare la sua battaglia in un territorio in cui si moriva uccisi dal piombo della mafia e dall'indifferenza della comunità. Roberto porta con sé un insegnamento sulla lotta alla criminalità: che il peggiore dei mali e il girarsi dall'altra parte fanno morire un pezzo di noi. Ce lo hanno insegnato Falcone e Borsellino: chi ha coraggio muore una volta sola chi non lo ha muore tutti i giorni."
"Allora voglio concludere ricordando un grandissimo artista, Hemingway - ha chiosato il Capo della Polizia -. Roberto non si pose la domanda "per chi suona la campana" perché la campana suonava per lui."
Si e poi preceduto, alla presenza dei fratelli di Roberto Antiochia, all'intitolazione del piazzale al poliziotto vittima della mafia.
Fervono i preparativi a Recanati per l’imminente visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sarà nella città natia del poeta Giacomo Leopardi giovedì 26 settembre in occasione della cerimonia di inaugurazione del rinnovato orto del convento di Santo Stefano. Insieme a lui potrebbe arrivare anche il Ministro Dario Francheschini.
A guidarci lungo l’intero percorso che Mattarella farà giovedì 26 è il primo cittadino di Recanati Antonio Bravi che accompagnerà il Presidente dall’inizio alla fine.
“Il capo dello Stato arriverà dall’aeroporto di Ancona, dove atterrerà in mattinata, per poi partire alla volta di Recanati. La prima visita sarà al ristrutturato Centro Nazionale degli Studi Leopardiani che, grazie ai fondi del FAI, ha potuto arricchirsi di una nuova zona museale e delle sale immersive – spiega il sindaco -. Alle 11:00 ci sarà un incontro pubblico presso la Sala Franco Foschi del Centro e si susseguiranno gli interventi delle istituzioni: dal sottoscritto, passando poi per il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il Presidente del Centro Nazionale degli Studi Leopardiani Fabio Corvatta e il Presidente del FAI Andrea Carandini. Al termine il Presidente Sergio Mattarella potrebbe prendere la parola per un saluto da rivolgere ai presenti.”
“Dopo questo momento pubblico si procederà con la visita al nuovo orto del convento di Santo Stefano, ristrutturato e rigenerato con i fondi che il Comune ha ottenuto dal Ministero – spiega Bravi -. Qui Mattarella scambierà delle battute con una piccola delegazione di studenti del Liceo. Da qui accederà a Casa Leopardi, dove saranno presenti la contessa Olimpia e il conte Vanni. Il Presidente dovrebbe quindi visitare la Biblioteca per poi uscire e ripartire alla volta di Ancona. L’unica possibilità per i cittadini di poter vedere il Presidente è quella di attendere il suo arrivo in piazza Sabato del Villaggio.”
“Siamo molto emozionati e orgogliosi di questa visita – ha proseguito il primo cittadino -: un momento che si inserisce nel bicentenario dell’Infinito e in una programmazione di eventi che va a dare il massimo risalto al poeta e alla Città. Quello di giovedì 26 è un fatto storico perché per la prima volta questi luoghi saranno accessibili al pubblico.”
“Ringraziamo moltissimo il FAI e l’investimento di un milione e 200 mila euro che ha voluto fare su Recanati e sul Colle dell’Infinito, ristrutturando il palazzo degli Studi che dal 1937, quando in occasione del centenario della morte del poeta subì un restauro, non aveva più subito lavori – ha spiegato il sindaco -. Nell’orto del convento di Santo Stefano invece, che si sviluppa su una superficie di circa 2mila metri quadri, c’è stata una vera e propria rigenerazione botanica. Sarà possibile visitare un luogo nel quale godere del silenzio e della concentrazione, andando a ricreare quella condizione che aveva Giacomo quando scriveva le sue poesie, con lo sguardo sempre rivolto ai Monti Sibillini.”
Il nuovo orto sarà poi visitabile per tutti da domenica 29 settembre mentre per i recanatesi, gratuitamente, anche il 27 e 28.
Si è conclusa nel pomeriggio di oggi a Civitanova Marche una giornata decisamente positiva per l’Area Vasta 3.
Alle 9:15, questa mattina, all’Ospedale di Camerino, c’è stata la cerimonia di consegna dell’ecografo donato dall’Azienda Agricola Erede Rossi Silvio in favore del reparto di Radiologia. Due ore dopo, all’Ospedale di San Severino si è proceduto con il taglio del nastro dei nuovi lavori di restauro effettuati presso l’Hospice dalla ditta Alessio Ferri Costruzioni.
Nel pomeriggio ci si è spostati a Recanati per l’inaugurazione del Centro Diurno e degli Ambulatori del Centro di Salute Mentale presso l'ex Poliambulatorio di via Madonna Cupa da Varano. Infine all’ospedale di Civitanova Marche il taglio del nastro della nuova Tac per la Medicina d’Urgenza, del nuovo impianto di climatizzazione, della camera sterile e delle donazioni effettuate dal Banco Marchigiano di Credito Cooperativo e dall'AIL in favore del reparto di Ematologia.
Grande soddisfazione per il Direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni. “La nuova Tac all’interno del Pronto Soccorso darà qualità alla radiologia e diminuirà i tempi di attesa – ha sottolineato Maccioni, alla presenza anche del direttore sanitario Massimo Palazzo -. Oggi abbiamo fatto un ulteriore e grande passo per il potenziamento dei servizi di molti reparti che porterà, entro l’anno, anche allo spostamento del reparto di allergologia e di quello di oncologia; quest’ultimo avrà un ingresso riservato, nel rispetto della privacy, per i pazienti oncologici. A breve ci sarà anche l’installazione di un ecografo e di un tavolo radiologico. Parliamo di progetti indirizzati a dare sicurezza e fiducia ai cittadini e ai pazienti."
“Non è la prima volta che il Banco Marchigiano decide di essere al fianco del territorio e in particolare della sanità – ha commentato il Presidente dell’istituto di credito Sandro Palombini -. Con la nostra funzione di banca locale, partecipiamo sistematicamente a queste lodevoli iniziative che rappresentano dei servizi mirati sul territorio.”
“L’AIL rappresenta il tramite delle donazioni che vengono fatte e per questo vogliamo ringraziare, oggi, i nostri donatori e la loro generosità – ha commentato la vice presidente dell’Associazione Lia Cinciripini -. Tutto ciò che ci viene donato viene sempre reinvestito sul territorio in strutture, ricerca e supporto psicologico ed economico ai familiari dei pazienti che magari non possono più lavorare. L’AIL festeggia quest’anno il suo 70esimo compleanno e vogliamo ringraziare le tante persone che ci sono vicine.”
Il primario di Ematologia e Medicina Interna il dottor Riccardo Centurioni ha ricordato le donazioni che sono state fatte dal pubblico e dal privato per la struttura ospedaliera di Civitanova. “La camera sterile, cinque letti, l’aria condizionata, un microscopio con visione al PC, dei carrelli per le attività di reparto, un forno a microonde dedicato ai pazienti: investimenti che ci dimostrano la presenza e la generosità dei tantissimi attori.”
“Le nuove strumentazioni permetteranno di facilitare il lavoro degli operatori e il percorso dei pazienti – ha spiegato il primario del pronto soccorso, il dottor Domenico Sicolo -; avere l’efficienza di queste macchine ci permette di continuare bene nel nostro lavoro.” Un grande passo al quale i professionisti, con la formazione e l’informazione, si sono dovuti abituare viste le nuove e moderne tecnologie. “La Tac a 64 strati, dedicata soprattutto alla patologia neurologica, ai politraumi e alle patologie vascolari, potrà essere utilizzata anche con i pazienti che hanno delle protesi metalliche – ha spiegato la direttrice di Radiologia la dottoressa Carla Belleggia -. Insieme c’è anche l’apparecchio che garantisce una maggiore sterilità con il contrasto.”
“Voglio sottolineare la serietà con la quale si è lavorato in questo anno ed è bello oggi raccogliere i frutti – ha commentato il capogruppo in Consiglio regionale Francesco Micucci -. Si continua a rispondere alle esigenze dei cittadini e della sanità con degli investimenti importanti che si uniscono alla professionalità dei medici che ci sono in ospedale. Portare avanti con serietà il lavoro svolto in questi anni ad alto livello è un servizio che dobbiamo ai cittadini.”
“Un ringraziamento a tutte le persone che hanno fatto delle donazioni – le parole del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli -; è bello vedere questa attenzione e questa grande quantità di persone che mettono in campo la generosità a vantaggio di tutti. Poi i complimenti vanno ad Alessandro che ha saputo rivestire il ruolo di guida valida e capace di portare avanti questo meccanismo di donazione e attenzione, seguendo il percorso del binomio continuo tra pubblico e privato: in questo modo è stato in grado di portare investimenti a professionisti e pazienti. Qualità, quantità e dunque abbattimento dei tempi e capacità di lavorare in modo rapido per andare incontro ai cittadini: noi non smetteremo mai di investire nelle strutture. Infine la climatizzazione, che rappresenta la grande attenzione verso le persone e i pazienti, un vero e proprio segno di civiltà. Piccolissime cose ma di grande valore per concorrere tutti insieme al benessere della nostra comunità.”
Presenti alle inaugurazioni presso l'ospedale di Civitanova anche i consiglieri regionali di minoranza Sandro Bisonni ed Elena Leonardi. Dopo la conferenza si è proceduto al taglio del nastro e alla benedizione dei locali e delle strutture.
Il corpo senza vita di Cristian Genova, il 35enne di Civitanova Marche scomparso lunedì 16 settembre, è stato rinvenuto nel pomeriggio di oggi, intorno alle 15:30, lungo le sponde del fiume Chienti, lungo la strada che conduce al Santuario di Santa Maria Apparente, nella città rivierasca.
A trovare il cadavere dell'uomo, impiccato a un albero, sembra con un cavo della corrente elettrica, un cacciatore che in quel momento stava transitando lungo l'argine del fiume e ha subito allertato i soccorsi che si trovavano a poche decine di metri dal luogo del ritrovamento.
Sono intervenute sul posto le squadre dei Vigili del Fuoco di Civitanova, che hanno coordinato le operazioni, come stabilito dal protocollo della locale Prefettura, in sinergia con il Comando dei carabinieri della città rivierasca.
Presente anche il nucleo cinofilo e l'unità di crisi locale adibita a sala operativa mobile. Inizialmente era anche stato allertato l'elicottero che poi non si è però reso necessario.
L'uomo, operaio, sposato e padre di una bambina, aveva lasciato volontariamente la propria abitazione lunedì pomeriggio, senza più fare ritorno. Si era allontanato a piedi, in quanto non aveva la patente, e subito il suo cellulare era risultato staccato. Le ricerche sono durate per oltre due giorni fino al tragico ritrovamento di oggi pomeriggio.
Ancora da chiarire i motivi del tragico epilogo.
“Sono 201, distinte in 81 nuclei familiari, le persone che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione a Sant’Angelo in Pontano. Oltre a queste tre sono quelle fuori casa e sistemate in albergo. 397 sono le abitazioni inagibili (di queste 117 sono schede Aedes E) e 48 le pratiche della ricostruzione privata presentate. Nel nostro comune, in cui ci sono ancora delle zone rosse, non sono state installare le casette. Una scelta che non ho preso io personalmente ma che, a mio parere, è stata portata avanti in maniera corretta”. A tracciare il bilancio è il primo cittadino di Sant’Angelo in Pontano, Vanda Broglia, che ha conquistato la fascia tricolore lo scorso maggio.
“La scuola media di Sant’Angelo in parte è legata all’edificio storico del vecchio Comune e quindi è dichiarata inagibile. Per questa ragione l’elementare è stata adibita a media e le aule sono state suddivise per ricavare degli spazi adeguati affinché la didattica potesse essere portata avanti per entrambe – spiega il sindaco -. La scuola media è stata già inserita nelle opere pubbliche finanziate e quel che è certo è che verrà delocalizzata in quanto quell’edificio storico non sarà mai adeguato a ospitare dei ragazzi. La parte del Comune invece verrà recuperata in quanto tale e anche lì stiamo portando avanti il progetto, che è stato già finanziato. Anche un palazzo di proprietà comunale, dove si trovano delle case popolari, ha ottenuto un finanziamento economico.”
Insieme però ai tre progetti che proseguono ci sono altrettante opere pubbliche ferme. “Il teatro è notevolmente danneggiato e dunque inagibile e per ora non ci sono possibilità di un recupero – spiega Broglia -. I tempi della ricostruzione inoltre non sappiamo nemmeno quali sono: non voglio credere a chi ha parlato di 25 anni. Questo è statopoi il terremoto delle chiese, non ce n’è una salva – ha osservato il sindaco i cui luoghi di culto sono sotto la Diocesi di Fermo -. La chiesa principale è la Collegiata, un edificio di epoca romanica che ha parzialmente retto alle scosse di agosto ma che con quella di ottobre ha avuto una inagibilità totale; qui è stata messa in sicurezza la facciata perché c’è un evidente rigonfiamento ma non è possibile entrare. È chiusa anche la chiesa di San Nicola da Tolentino, santo nato e vissuto a Sant’Angelo in Pontano. Questa è di proprietà comunale e si trova in zona rossa, vicino anche all’ex ospedale che ora accoglie delle case popolari, anche queste ultime inagibili. Nella chiesa di San Nicola c’è inolte tutta un’opera di monitoraggio in quanto è stata costruita dai monaci su di un piano sorretto da arcate. In sostituzione ai luoghi di culto, come tanti altri paesi terremotati, anche a Sant’Angelo in Pontano c’è il centro di comunità donato dalla Caritas.”
“Il maggior rischio dei nostri paesi è lo spopolamento perché non ci sono più strutture primarie che possono offrire qualcosa; dobbiamo dare un perché e un motivo alle persone per farle tornare qui – ha sottolineato il primo cittadino -. Ciò che chiediamo è di essere ascoltati e che ci venga dato atto che ci troviamo sul territorio e che lo viviamo sempre in prima linea. I soldi ci sono, è la burocrazia che è davvero elefantiaca. Credo anche, forse ora posso diventare impopolare, che si sia persa un’occasione perché quando era il momento i paesi più piccoli si sarebbero dovuti mettere tutti insieme e avrebbero dovuto prendere delle scelte forse più coraggiose.”
“Non sono una persona che si piange addosso, anzi. Chi ha vissuto il sisma da sindaco prima di me sicuramente ha dovuto fare i conti con momenti anche peggiori come il non sapere cosa fare o dove far dormire le persone. Oggi invece bisogna gestire le pratiche pubbliche e private ma la lentezza con cui abbiamo a che fare non ha eguali – ha sottolineato Broglia -. Bisogna agire in fretta perché nel frattempo la popolazione che rimane invecchia e le nuove generazioni, se qui sanno di non avere un futuro, si organizzano e se ne vanno altrove.”
“Noi abbiamo rispettato tutto quello che ci è stato detto di fare ma ora vogliamo delle risposte, noi come tutti quei comuni che si trovano sicuramente in condizioni peggiori delle nostra – ha concluso il primo cittadino Broglia -. Se parliamo però ancora di contributo di autonoma sistemazione e di messa in sicurezza credo che si stia ancora parlando di emergenza e non di ricostruzione. Questo, dopo tre anni, non è possibile perché tra poco succederà che quelle armature che sono su, che non hanno durata eterna, avranno bisogno di manutenzione. E noi non avremmo ancora ricostruito nulla."
Non fa ritorno a casa da più di 48 ore Cristian Genova, il 35enne che nel pomeriggio di lunedì 16 settembre si è allontanato, sembra volontariamente, dalla propria abitazione e non vi ha fatto più ritorno. Genova, operaio, sposato e con una bambina piccola, vive con la famiglia a Civitanova Alta. In seguito alla denuncia della compagna, sono subito scattate le ricerche ed è stato attivato il “piano provinciale per la ricerca di persone scomparse” coordinato dalla Prefettura di Macerata.
Il 35enne si è allontanato a piedi in quanto non ha la patente. Il cellulare dell’uomo risulta attualmente spento e i carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche, coordinati dal tenente colonnello Enzo Marinelli, stanno vagliando tutte le ipotesi e stanno lavorando per cercare di comprendere gli spostamenti che l’uomo può aver fatto in queste 48ore e per cercare di ricostruire quanto accaduto.
Ancora nessuna segnalazione di avvistamento dell’uomo è pervenuta alla centrale dell’Arma. I carabinieri, che stanno proseguendo con le ricerche, invitano la popolazione a segnalare subito eventuali avvistamenti tramite il 112. Dalle ore 11:30 sono impegnati nelle ricerche anche i Vigili del Fuoco e gli uomini della Polizia di Stato.