"L'indifferenza è il male peggiore del nostro tempo": Franco Gabrielli a Recanati per ricordare Roberto Antiochia FOTOGALLERY
Intitolato questa mattina all'agente della Polizia di Stato Roberto Antiochia, ucciso dalla mafia a Palermo il 6 agosto del 1985, il piazzale retrostante al Palazzo comunale di Recanati. La celebrazione, voluta dal questore di Macerata Antonio Pignataro, fa parte dell'iniziativa "L’esempio del coraggio - il valore della memoria”.
Dopo gli interventi del prefetto di Macerata Iolanda Rolli e del questore Pignataro, che hanno sottolineato l'importanza di ricordare esempi come quelli di Roberto Antiochia, la parola è passata al Capo della Polizia il prefetto Franco Gabrielli.
"Un plauso al questore di Macerata che ha fortemente voluto questa iniziativa coinvolgendo anche i ragazzi delle scuole - le parole di Gabrielli -. Una sorta di gemellaggio tra la terra di Sicilia e questa terra, patria di uno dei più grandi poeti, che ha un significato molto concreto. Grazie perché ogni volta che la comunità si riconosce negli uomini e nelle donne della Polizia, credo che siamo nel senso più compiuto della nostra missione."
"Roberto Antiochia non è solo un collega ma porta con sé il messaggio di quanto l'indifferenza sia il male peggiore del nostro tempo - ha sottolineato Gabrielli -. Aveva 23 anni ed era nel pieno delle sue legittime aspettative di vita. Era già stato trasferito a Roma ma decise di rimanere per continuare la sua battaglia in un territorio in cui si moriva uccisi dal piombo della mafia e dall'indifferenza della comunità. Roberto porta con sé un insegnamento sulla lotta alla criminalità: che il peggiore dei mali e il girarsi dall'altra parte fanno morire un pezzo di noi. Ce lo hanno insegnato Falcone e Borsellino: chi ha coraggio muore una volta sola chi non lo ha muore tutti i giorni."
"Allora voglio concludere ricordando un grandissimo artista, Hemingway - ha chiosato il Capo della Polizia -. Roberto non si pose la domanda "per chi suona la campana" perché la campana suonava per lui."
Si e poi preceduto, alla presenza dei fratelli di Roberto Antiochia, all'intitolazione del piazzale al poliziotto vittima della mafia.
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