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Il presidente della Regione smentisce i numeri sugli animali morti per l'emergenza neve e terremoto

Il presidente della Regione smentisce i numeri sugli animali morti per l'emergenza neve e terremoto

 "Ieri ho sentito dire che per l'emergenza neve e terremoto sono morti 2.000 animali, ma i numeri veri sono questi: sono andati persi 34 bovini, 153 ovini, 8 caprini, 2.500 avicoli". I dati sono stati resi noti dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli nell'aula del Consiglio regionale delle Marche a proposito della polemica sulla stalle. "Già dall'inizio di dicembre erano disponibili spazi alternativi per circa 4.000 animali e come Regione abbiamo fornito 200 tonnellate di mangimi e foraggi". Il governatore ha ricordato che con le nevicate del 2012 "morirono 6.000 animali". (Ansa)

31/01/2017 14:41
Ceriscioli spiega: "Falso dire che sono stati usati i fondi dell'emergenza per la comunicazione turistica. Dobbiamo riportare la gente nelle Marche"

Ceriscioli spiega: "Falso dire che sono stati usati i fondi dell'emergenza per la comunicazione turistica. Dobbiamo riportare la gente nelle Marche"

A seguito della settimana di grande difficoltà seguita all'ultimo terremoto ho visto una serie di comunicazioni che non rappresentano in maniera corretta quanto è stato fatto dalle forze di Protezione civile, come se ci fosse una contrapposizione tra i vari corpi: Esercito contro Protezione e civile, vigili del fuoco contro qualcun altro e in mezzo Comuni, Province e regioni". Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli nella sua relazione in Consiglio regionale sul terremoto e il maltempo. "La Protezione civile è un sistema - ha spiegato -, una grande macchina che coinvolge tutte le forze in campo". Mi sembrava importante dare dati e fatti su cui poi l'opposizione può innescare la sua azione" Così il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha commentato l'uscita all'aula del consiglio regionale da parte delle opposizioni. Secondo il governatore l'emergenza sisma e neve è stata accompagna da "un flusso di informazioni, alcune giuste, molte sbagliate". E in particolare ha invitato "alcuni parlamentari a documentarsi prima di parlare: qualcuno ha protestato per l'uso di fondi per l'emergenza per la campagna di comunicazione turistica. Ma non è vero. Stiamo usando i fondi per il turismo in modo da rafforzare la comunicazione in questo settore per contrastare gli effetti indiretti del terremoto e portare nelle Marche più persone, a fronte di un numero di prenotazioni bassissimo". Ceriscioli ha ringraziato "la Rai (e anche anche Mediaset sta per farlo), che ci ha offerto spazi a prezzi solidali, ad un decimo del loro valore". (Ansa)

31/01/2017 12:41
Sesta visita del Presidente, sgarbi istituzionali e fasce tricolori mute: cronaca di una mattina a Camerino

Sesta visita del Presidente, sgarbi istituzionali e fasce tricolori mute: cronaca di una mattina a Camerino

Commetteremo anche uno sgarbo istituzionale, ma quanto successo stamattina a Camerino non può passare sotto silenzio. La sesta visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle zone terremotate, stavolta in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico di Unicam, è stata l'ennesima conferma della lontananza delle istituzioni dai reali bisogni dei cittadini. Incontro con i sindaci terremotati blindato, non solo per la stampa, ma anche per gli stessi sindaci: solo uno è stato ammesso a parlare in rappresentanza di tutti, il sindaco di Macerata che, nessuno ce ne voglia, non appare francamente come il più rappresentativo dei Comuni devastati dal sisma. Un incontro di una ventina di minuti, del quale apprendiamo un resoconto dall'Ansa: "Avete diritto a tutto l'aiuto possibile, a tutto l'aiuto delle altre istituzioni, aiuto che si cerca di garantire in pieno. Una condizione così mette a dura prova la resistenza psicologica dei vostri concittadini e voi siete chiamati, pur essendo partecipi della loro sofferenza, del loro disagio, della loro difficoltà, a dare una risposta, a dar loro una prospettiva, a darla non verbalmente in maniera illusoria ma in concreto". Praticamente un copia-incolla delle solite dichiarazioni cui ci hanno abituato le visite istituzionali che si sono succedute negli ultimi mesi: "non vi lasceremo soli", "le istituzioni vi sono vicine", e via discorrendo.  Davanti a una evidente e oggettiva latitanza, di fronte a bisogni impellenti e drammatici, neanche i Sindaci hanno trovato la forza di ribellarsi, a parte Filippo Saltamartini di Cingoli e Giancarlo Sagramola di Fabriano che, una volta appreso che non avrebbero potuto parlare, hanno alzato i tacchi e se ne sono andati. Uno sgarbo istituzionale? Forse, ma davvero sarebbe stato utile restare lì ad aspettare il Presidente col sorriso stampato in faccia e ostentando la fascia tricolore, senza poter rappresentare le necessità dei propri cittadini? Come si può pensare al "protocollo", quando i Sindaci devono rispondere sul territorio ogni giorno, con la loro faccia, ai cittadini che chiedono, pretendono risposte, vogliono sapere di quale morte dovranno morire? Il "protocollo" però, evidentemente, è andato bene a quasi tutti: a parte i due citati, tutti diligentemente presenti (e muti) e alla fine, immancabile foto di gruppo con volti distesi e sorridenti. Beh, i cittadini non chiedevano questo. Chiedevano che alla sesta visita del presidente della Repubblica, arrivasse almeno qualche risposta concreta che non fosse quella della generosità e dell’incredibile impegno dei volontari che troppo spesso in questi mesi hanno nascosto l’inefficienza e la lentezza della macchina pubblica. Capitolo stampa. Da una settimana, agli organi di stampa venivano richiesti tutti i dati anagrafici dei giornalisti da accreditare, non a uno ma a due eventi. Riportiamo testualmente: "All'atto del ritiro dovrà essere specificato se si intende usufruire del PASS per uno dei seguenti due eventi: R  : Rettorato, incontro del Presidente con i sindaci al Rettorato, ore 9:15 A : Auditorium, inaugurazione dell'anno accademico presso auditorium  Benedetto XII, ore 10:00   Si ribadisce infatti che, per ragioni organizzative, non sarà possibile per un singolo operatore accreditato accedere ad entrambe gli eventi". Ci organizziamo per mandare a Camerino un giornalista, un fotografo e un operatore video, accreditando il primo all'incontro con i sindaci e gli altri all'inaugurazione dell'anno accademico. E cosa succede stamattina? Succede che, improvvisamente, i giornalisti non possono partecipare all'incontro e vengono tenuti all'esterno, in mezzo a cumuli di neve, aspettando che qualche anima pia rilasci loro qualche dichiarazione. Anche questo è "protocollo"? Mattarella blindato, Errani passa via liscio senza fermarsi a rilasciare neanche una battuta, Curcio rilascia sorrisi per tutti, qualche sindaco scambia due parole con il giornalista amico.    Ora noi cosa dovremmo raccontare dell'incontro di Mattarella con i Sindaci? Niente. Niente di più e niente di meno di quanto avevamo già scritto nelle precedenti passerelle. Continueremo invece a raccontare quello che accade ogni giorno in queste nostre terre martoriate e che qualcuno vorrebbe far cadere nel dimenticatoio. 

30/01/2017 12:18
Dal Vettore sabato notte si sono staccati 30mila metri cubi di terra e roccia

Dal Vettore sabato notte si sono staccati 30mila metri cubi di terra e roccia

Sono oltre 30 mila i metri cubi di terra e roccia che, nella notte di sabato, si sono staccati dallo sperone roccioso del Monte Vettore, in località Sasso Spaccato, nel comune di Montegallo (Ascoli Piceno). La stima arriva dopo il sopralluogo di questa mattina sull'area della slavina effettuato dal geologo della Protezione civile, Gianni Scalella, che ha sorvolato la zona a bordo di un elicottero dei carabinieri forestali. I primi dati dei rilievi sono stati trasferiti alla Protezione civile delle Marche e alla Dicomac. Non sono stati interessati dal crollo, invece, gli impianti di approvvigionamento idrico. Le cause del cedimento per il geologo della Protezione civile sono da ricercare "nell'attività sismica che ancora continua in questa zona e nei cicli di gelo e disgelo". Scalella evidenzia anche come in "questo momento non è pensabile un intervento diretto sulla slavina, il rischio valanghe in questo versante del Vettore è altissimo". (Ansa)

29/01/2017 16:18
Il senatore D'Anna fa chiarezza: "Ai terremotati va dato tutto, mai sostenuto il contrario"

Il senatore D'Anna fa chiarezza: "Ai terremotati va dato tutto, mai sostenuto il contrario"

"Quello che sembrava un esempio virtuoso di democrazia partecipata non è stato altro che un grossolano errore dal parte dello Stato". È il senatore Vincenzo D'Anna (Ala) a parlare, dopo le polemiche scaturite da un articolo de Il Fatto Quotidiano che riprendeva una intervista del senatore a Ecg Regione: “Terremoto? Noi siamo un popolo strano: anziché ringraziare e predisporci all’apprezzamento delle cose che ci vengono date, iniziamo a richiederle con maggiore insistenza e maggiore velocità, dimenticando che quelle cose in punta di diritto non ci spettano”.  Così, per fare chiarezza, abbiamo contattato il senatore D'Anna che non si è sottratto alle nostre domande. "Ai terremotati va dato tutto - spiega D'Anna - e io non ho mai sostenuto il contrario. Sostengo che le popolazioni sfollate vadano sostenute con tutti i mezzi, dico anche che è stato commesso un errore da parte dello Stato quando è stato permesso ai sindaci e ai cittadini di scegliere autonomamente se restare nei territori colpiti o meno. È così che poi nascono polemiche da parte di quelle stesse persone che hanno voluto decidere insieme ai sindaci di rimanere a quelle altitudini sotto le tende, perché si è sempre saputo che le casette di legno che loro avevano richiesto non sarebbero arrivate subito. Inoltre quelle stesse persone non hanno voluto i container, non si sono voluti trasferire con una diaria garantita dallo Stato presso parenti e non si sono voluti trasferire nelle strutture ricettive della costa”. Si passa poi a parlare di ricostruzione e di soldi pubblici. "Non c'è scritto da nessuna parte - continua D'Anna - che lo Stato debba concorrere alla ricostruzione delle civili abitazioni. Spiego il perché. Il Governo lascia intendere che sarà l'Europa a rifonderci per i danni subiti, ma non sarà così e al massimo quello che l'Europa potrà fare sarà autorizzare il nostro Paese a sforare i parametri di Maastricht e a spendere, dunque, molto di più di quello che si potrebbe fare. Se il Governo deciderà di partecipare attivamente alla ricostruzione delle abitazioni civili, la spesa preventiva potrebbe superare i cento miliardi di euro una cifra che, per forza di cose, dvrà rientrare nelle casse dello Stato sotto forma di tasse". "Quando si parla di macroeconomia - conclude il senatore - c'è ancora troppa ignoranza in giro e si tende a credere a quelle che sono dicerie da parte di affabulatori. Ad esempio, troppo spesso si tende a dire che ad incidere sul debito pubblico del nostro paese siano i vitalizi e le spese sostenute dai politici. Sa qual è la verità? Che questa spesa incide per un undicimilionesimo sul debito: le prime quattro voci sono infatti pensioni, stipendi, sanità e interessi passivi. I tempi sono cambiati e non battiamo più moneta legati ai vincoli Europei. Il Fiscal Compact ed il pareggio di Bilancio trasformeranno ogni spesa in tasse e quelli che oggi fanno i filantropi pensando che la questione spesa statale non li debba interessare si sbagliano".

29/01/2017 14:22
Il sismologo Alessandro Amato: "L'unica arma che abbiamo per fronteggiare il sisma è prevenire"

Il sismologo Alessandro Amato: "L'unica arma che abbiamo per fronteggiare il sisma è prevenire"

Dopo il Dott. Carlo Meletti (INGV) , intervistato da noi nei giorni scorsi in merito al suo progetto di aggiornamento della carta di pericolosità sismica, ed il Prof. Emanuele Tondi (UNICAM), che più volte ha affidato a Picchio News le sue importanti conoscenze scientifiche, un'altra personalità di rilievo nel settore scientifico ci fornisce importanti informazioni sul tema del terremoto e della prevenzione sismica. “L’Italia dispone di un’ottima mappa di pericolosità sismica, che ci dice dove dobbiamo aspettarci futuri terremoti, e di quale entità. È una carta, anzi un insieme di carte che ci dicono in particolare con che probabilità nei prossimi anni avremo un certo scuotimento del terreno in ogni zona del Paese”. Così il Dott. Alessandro Amato, anch’egli come il collega Meletti in forza all’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, interviene in merito alla discussione circa la necessità di aggiornare la carta che indica le zone a maggiore rischio terremoti. Considerato che l’Italia è un paese prevalentemente sismico e che i terremoti non si possono prevedere dal punto di vista temporale  “Queste carte devono servire come riferimento per le nuove costruzioni e per l’adeguamento di quelle costruite prima delle norme sismiche, che purtroppo sono la maggior parte. Il rischio sismico, ricordiamolo, è il prodotto della pericolosità, che non si può ridurre in alcun modo, per la vulnerabilità e l’esposizione”. E quanto al tema della prevenzione dei danni generabili dai terremoti afferma senza mezzi termini che “L’unica arma che abbiamo per fronteggiare il rischio è di agire sulla vulnerabilità, riducendola. Un’impresa che va pianificata su una scala temporale di molti anni, forse decenni. Da qui bisogna partire, non solo nelle zone colpite dagli ultimi terremoti ma in tutte le zone sismiche d’Italia, per far sì che il prossimo terremoto, quando verrà, non farà i danni e le vittime che abbiamo visto lo scorso agosto ad Amatrice e negli altri paesi del centro Italia”. Scendendo invece nel concreto dell' attuale situazione del centro Italia, conferma l’affermazione del presidente dell’Ingv  Doglioni circa il fatto che "Non sappiamo quanta possa essere l'energia ancora da liberare, ma è più che legittimo dire che non è da escludere un evento più importante, ma non è possibile dire quando". Così tra l’altro come affermato anche dal geologo Tondi, esperto della sismicità del territorio del centro Italia.  “Non sorprenderebbe se accadesse nei prossimi mesi, ma non ci avrebbe sorpreso neanche se fosse avvenuto dopo il terremoto dell’Aquila nel 2009, e neanche se fosse avvenuto prima anocora, nei mesi o negli anni precedenti. I tempi di ritorno di uno di questi terremoti su una delle faglie attive dell’Appennino sono tipicamente di molti secoli, spesso di oltre mille anni (ce lo dicono gli studi paleosismologici), ma la regolarità di questi fenomeni è molto bassa, sia nei tempi di ritorno che nella magnitudo. Inoltre, ogni terremoto che interessa una specifica faglia altera le condizioni delle faglie circostanti, e questo complica ulteriormente il quadro. Da questo deriva sostanzialmente la imprevedibilità dei terremoti”. Quanto sopra quindi ci porta sul tema del tanto temuto fenomeno del “contagio” delle faglie: se cioè, ed in particolare nel caso specifico dei recenti eventi, possa ipotizzarsi la sussistenza di un nesso causale tra le scosse di Amatrice e quella successiva di Campotosto. “Come accennato sopra, sappiamo che il movimento di una faglia durante un terremoto perturba l’equilibrio delle faglie vicine. Questa perturbazione può essere sia un aumento che una diminuzione della probabilità che una determinata faglia si attivi. Questo dipende dalla posizione e dalle caratteristiche di ognuna di queste faglie rispetto a quella che si è mossa in precedenza. Generalmente, le faglie che sono allineate con quella che si è attivata sono “favorite”, ovverosia un terremoto su una di queste faglie potrebbe arrivare prima di quanto non sarebbe accaduto in assenza del terremoto vicino. In questo senso, quindi, è probabile che ci sia un collegamento tra le varie faglie che si sono attivate da agosto a oggi in tutto il sistema di faglie dell'Italia centrale”. Un collegamento dunque tra le faglie che si sono risvegliate da questa estate ad oggi esiste con ampia probabilità. “Quello che non conosciamo con sufficiente precisione è quanta energia abbia immagazzinato nei secoli ciascuna faglia, quale sia la sua resistenza alle spinte geologiche, e a quanto ammonta il contributo del terremoto avvenuto nella faglia accanto”.    * Alessandro Amato è laureato in Scienze Geologiche, Dottore di Ricerca in Geofisica. Ricercatore presso ING 1988-1999 e INGV dal 1999, dove dal 2000 e' Dirigente di Ricerca. Ha diretto il Centro Nazionale Terremoti dell'INGV dal 2001 al 2007. E' stato membro della Commissione Nazionale Grandi Rischi dal 2000 al 2004. Ha diretto numerosi progetti italiani ed europei. E' autore di numerose pubblicazione su riviste internazionali sui principali terremoti italiani e del Mediterraneo, sulla struttura delle zone di faglia e dei vulcani.  

28/01/2017 17:52
I terremotati pronti a marciare su Roma: sit-in pacifico giovedì davanti a Montecitorio

I terremotati pronti a marciare su Roma: sit-in pacifico giovedì davanti a Montecitorio

Una manifestazione a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto ed estesa a tutti i cittadini italiani che vorranno manifestare la loro solidarietà, si terrà a Roma, in Piazza Montecitorio, il prossimo due febbraio alle ore 10. All'alba partiranno dalle Marche dei pullman che raggiungeranno la capitale. I manifestanti, armati di striscioni e slogan, intendono far presenti con un sit-in pacifico i gravissimi problemi e le grandi difficoltà che vivono ogni giorno, a cui chiedono una risposta straordinaria e decisa da parte dello Stato. “La nostra sarà una manifestazione per chiedere alle autorità di fare presto, per far rientrare prima possibile la gente nelle loro zone di residenza,chiediamo di togliere gli eccessivi passaggi burocratici che ci sono nella certificazione del danno, tra schede Fast, Aedes e poi di nuovo la certificazione del tecnico. Sui monti muoiono gli animali, non per loro volontà, sono loro la testimonianza più forte dell'inefficienza nella gestione dell'emergenza. Chiediamo che non accada più, che si dia un'accelerazione a tutte le procedure, togliendo compiti alla grande struttura centralizzata che ha generato immobilismo e stasi nelle nostre zone”. Vanno “restituite ai sindaci ed alle autorità locali alcune competenze in materia di ricostruzione e gestione operativa, perchè sono i primi a conoscere le necessità del territorio, ripristinando al più presto la viabilità, a partire dalla Valnerina. Bisogna inoltre far presto con le casette in legno, mettendo all'opera un numero maggiore di aziende”. Dalle Marche si ricorda il modello della ricostruzione del terremoto del 1997. “Il modello della ricostruzione del 1997 è stato un esempio per altri terremoti, ripartiamo da lì. A Serravalle epicentro del sisma del 26 settembre 1997, il 23 dicembre successivo tutti erano già nei container , qui è a rischio l'economia di questi territori, se non ci sarà lavoro, non ci sarà più motivo di risiedere qui, il territorio perderà valore ed attrattività turistica. Allora forse, non avrà più senso ricostruire le case, ma “ci vorranno loculi mortuari”, come ha detto nel suo ultimo video Antonio Lo Cascio, che ha scelto di appoggiare la protesta pacifica della gente del suo stesso territorio. Chiediamo ai sindaci di farsi portavoce dei disagi della propria gente, perchè chi tace acconsente e rischia di divenire complice di ciò che accade. Chiediamo a tutti i cittadini, di qualunque parte d'Italia, di appoggiarci in questa nostra volontà di manifestare per chiedere che sia tutelato il nostro diritto ad avere ancora un futuro ed una normalità possibile”. Per informazioni si rimanda alla gruppo Facebook “Manifestazione terremotati a Roma” ed al numero 3701391595.

28/01/2017 11:06
Trovato morto l'uomo disperso a Pian dell'Elmo: a guidare i soccorritori il suo cane fermo accanto al corpo

Trovato morto l'uomo disperso a Pian dell'Elmo: a guidare i soccorritori il suo cane fermo accanto al corpo

Niente da fare per Alessandro Gnesi, il 60enne di Marina di Montemarciano del quale dal pomeriggio di ieri si erano perse le tracce. L'uomo è stato ritrovato morto questa mattina dalle squadre del Soccorso Alpino in fondo a un burrone nella zona di Pian dell'Elmo. Accanto a lui, il suo cane, ancora vivo, determinante per consentire ai soccorritori di individuare il cadavere. Il corpo è stato recuperato grazie all'elicottero dei vigili del fuoco che, insieme ai carabinieri, hanno collaborato attivamente nelle ricerche. Le cause della morte sono naturali.  L'uomo si era allontanato da casa ieri insieme al suo cane per una ciaspolata sul San Vicino e non aveva dato più notizie di sè. A mettere ancora maggiore apprensione nei familiari che avevano lanciato l'allarme, il fatto che il cellulare squillava a vuoto senza che nessuno rispondesse. Poi, stamattina, la tragica scoperta da parte del Soccorso Alpino.  La salma è stata trasportata all'obitorio dell'ospedale di Cingoli dove domani sarà sottoposta ad ispezione cadaverica.

28/01/2017 10:19
Confartigianato: secondo ciclo di incontri rivolto a tutte le imprese e le persone colpite dal sisma

Confartigianato: secondo ciclo di incontri rivolto a tutte le imprese e le persone colpite dal sisma

Confartigianato Imprese Macerata, dopo gli incontri organizzati sul territorio a ridosso delle scosse telluriche di agosto ed ottobre aventi lo scopo di ascoltare e provare a dare le prime risposte ai tanti bisogni aziendali e personali legati soprattutto all’emergenza, oggi, considerato il fatto che il Commissario Straordinario Vasco Errani ha iniziato ad emanare i primi provvedimenti conseguenti a quanto previsto dal DL 189/2016, ha programmato una seconda serie di incontri rivolti a quanti, imprese e famiglie, hanno subito danni il virtù del sisma medesimo. Nel corso di questi incontri personale qualificato ed esperti consulenti tratteranno e chiariranno, tra gli altri, i seguenti aspetti: -          Misure per la riparazione, ripristino e ricostruzione di immobili ad uso produttivo distrutti o danneggiati e per la ripresa delle attività economiche e produttive nei territori colpiti dagli eventi sismici; -          Elenco speciale dei professionisti per i lavori post-sisma; -          Contributo di 5.000 euro per la sospensione dell’attività, per collaboratori, lavoratori autonomi, titolari d’impresa; -          Gestione del personale dipendente e richieste Cassa Integrazione Guadagni in deroga; -          Ricostruzione: MEPA, SOA, Anagrafe Antimafia degli esecutori; -          Sospensione pagamento rate di prestiti e mutui in essere relativi ad immobili artigianali, commerciali, industriali e residenziali al 31 dicembre 2017. A detti incontri sono stati invitati a partecipare tutti i Sindaci del territorio e le amministrazioni pubbliche interessate. Ecco di seguito il calendario degli incontri programmati: -          Mercoledì  1 febbraio 2017 – ore   16.00:  TOLENTINO – sede Confartigianato (C.da Cisterna) -          Giovedì    2 febbraio 2017 - ore  16.00:  SAN SEVERINO MARCHE – ristorante Scuriatti (Fraz.ne Taccoli) -          Venerdì        3  febbraio 2017 -   ore    15,30:    CAMERINO – ristorante Etoile (Via Le Mosse, 69) -          Lunedì          6  febbraio 2017 -   ore    15,30:    PIEVE TORINA – Locanda del Re (Via Val Nerina, 1) -          Martedì        7  febbraio  2017 -  ore    15,30:     SARNANO – Sala Congressi (Via B. Costa) -          Giovedì        9  febbraio   2017  -  ore   17,30:     PIANE DI FALERONE (FM) – Ex Gal (Via Anfiteatro) -          Lunedì      13 febbraio   2017  -   ore    16,00:    PORTO POTENZA PICENA – Natural Village (SS16 km. 331,48) -          Mercoledì   15 febbraio  2017  -  ore     17,30:    PORTO SANT’ELPIDIO (FM) – Camping Holiday (Via Trieste). Un impegno organizzativo notevole per l’Associazione, ma un dovere per i tanti piccoli imprenditori e cittadini più sfortunati della nostra provincia che non possono e non debbono essere abbandonati soprattutto ora, nel momento cioè della ripresa e della speranza. Confartigianato Macerata è stata da subito, con costanza e competenza, vicino a loro: continuerà a farlo ancora, meglio e più di prima!

28/01/2017 09:55
Terremoto: disponibili i moduli per le domande di indennità per i lavoratori

Terremoto: disponibili i moduli per le domande di indennità per i lavoratori

La Regione Marche in applicazione della normativa speciale sul sisma, nello specifico art.45 DL n.189/2016  legge di conversione n.229/2016  e convenzione del 20 gennaio 2017, ha predisposto la modulistica relativa alla presentazione, presso la Regione stessa delle domande relative all’indennità per i lavoratori dipendenti (art.45 c.1 DL 189/2016)  e per quelli autonomi (art.45 c.4 DL 189/2016)  di cui alla normativa citata. L’operatività del sistema telematico sarà dall’inizio della prossima settimana. I moduli allegati differiscono in forma minima e non sostanziale da quelli precedentemente diffusi. Informazioni successive a questo avviso, riguardanti le misure di sostegno al reddito per i lavoratori delle aree colpite dal sisma  potranno consultarsi sul sito: http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Lavoro-e-Formazione-Professionale    

28/01/2017 09:53
ESCLUSIVO - Parla il professor Meletti (Ingv): "Urgente aggiornare la carta di pericolosità sismica"

ESCLUSIVO - Parla il professor Meletti (Ingv): "Urgente aggiornare la carta di pericolosità sismica"

Da quasi due anni l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) sta lavorando ad un progetto di aggiornamento della carta di pericolosità sismica, ossia la mappa (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree sismicamente più pericolose in Italia e che quindi ci tocca ben da vicino considerati i recenti eventi sismici nel centro Italia.  Abbiamo parlato di questo argomento con il prof. Carlo Meletti, responsabile presso l'INGV del progetto di aggiornamento della carta e che ha avviato questo percorso nel 2015 attraverso una “call” rivolta a tutti gli esperti italiani del settore che intendessero fornire il proprio contributo scientifico. L'esperto racconta che "La risposta è arrivata da ben 24 gruppi di Università ed è stata istituita una task force di più di 150 persone coinvolte nel progetto. L’attività, che si sarebbe dovuta da programma concludere nel 2016, è tuttavia ancora nella fase preliminare, a causa sia della gran mole di materiale confluito grazie al contributo della comunità scientifica che ha risposto alla chiamata, sia a causa sia dei recenti eventi sismici che hanno costretto a rivedere i risultati dei lavori e dei 10 modelli di sismicità elaborati".  Nel sito dell’INGV si definisce la pericolosità sismica come  lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto.  La mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) è stata pubblicata nel 2004: essa è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi . Attraverso l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri  n. 3519/2006 tale mappa è stata resa uno strumento ufficiale di riferimento per il territorio nazionale. Successivamente, nel 2008, si è proceduto ad aggiornare le Norme Tecniche per le Costruzioni: “per ogni luogo del territorio nazionale l’azione sismica da considerare nella progettazione si basa su questa stima di pericolosità opportunamente corretta per tenere conto delle effettive caratteristiche del suolo a livello locale”. Meletti ci ribadisce al riguardo che "la finalità della carta una volta aggiornata resta dunque quella di costituire un valido riferimento per le norme tecniche sulle costruzioni degli edifici e che dovrà comunque essere sottoposta al vaglio della Commissione Grandi Rischi". Manca pertanto, da quanto è dato comprendere, un riscontro dinamico della mappa che si svincoli dal profilo temporale per cui ad esempio la faglia di Norcia che si è recentemente attivata risulta attualmente sullo stesso piano in termini di pericolosità sismica della faglia di Sulmona, che invece non si attiva da ben 300 anni. La carta rappresenta dunque uno strumento fondamentale, ma statico sotto il profilo preventivo, laddove non venga ordinata temporalmente la scaletta di scadenza del tempo di ritorno stimato dei terremoti, in quanto avere 300 anni a disposizione (vedi ormai Norcia) per la messa in sicurezza è ben diverso dall’ averne uno o dieci laddove  il tempo di ritorno è ormai in scadenza (vedi Sulmona).  Al riguardo la comunità scientifica dovrebbe sollecitare un intervento di ampliamento del progetto o presentarne uno specifico che permetta di lavorare esclusivamente sulla messa in sicurezza pre sisma delle zone che in ordine temporale progressivo sono a scadenza e dunque a imminente rischio terremoto. 

27/01/2017 19:11
Oltre cento tecnici si sono ritrovati a Tolentino per parlare di terremoto: nasce 6.5 Marche

Oltre cento tecnici si sono ritrovati a Tolentino per parlare di terremoto: nasce 6.5 Marche

Grande successo di partecipazione, ieri pomeriggio all’Hotel 77 di Tolentino, per il primo incontro dei Tecnici dell’entroterra maceratese. Oltre cento i partecipanti tra Ingegneri, Architetti e Geometri, alcuni dei quali venuti anche da fuori Regione. Scopo dell’incontro era fare il punto della situazione normativa ad oggi vigente, sottolineare in maniera costruttiva le principali criticità e presentare proposte di miglioramento.   Molto soddisfatto il comitato promotore. C’è la volontà di non disperdere le energie propositive di un territorio che merita più ascolto. Nei prossimi giorni sarà costituita una Associazione senza scopo di lucro denominata 6.5 MARCHE dove tutti i tecnici e non potranno aderire e contribuire al miglioramento del quadro normativo vigente.   Scopo dell’associazione sarà quello di fare da collettore, pungolo con gli uffici per capire interpretare ed eventualmente proporre proposte di modifica ad una norma spesso non chiara e allo stesso tempo cercherà di diffondere tutte le problematiche sviscerate e chiarite con un report dei quesiti già riposte, questo per facilitare il lavoro sia dei tecnici che degli uffici.   Il Comitato promotore, inoltre, si sta muovendo per organizzare di un secondo evento sul tema “Edifici non totalmente abusivi – Sanatoria Possibile?” .        

27/01/2017 18:04
Il segretario provinciale della Cgil Taddei chiede interventi straordinari: "popolazione allo stremo"

Il segretario provinciale della Cgil Taddei chiede interventi straordinari: "popolazione allo stremo"

Pesante denuncia quella fatta dal segretario provinciale della CGIL Daniel Taddei all’assemblea nazionale della Cgil, svoltasi ieri a Roma al Palazzo dei Congressi. “Da mesi, stiamo vivendo il dramma delle nostre popolazioni a causa del terremoto. Voglio ringraziare tutti quei lavoratori precari che di fronte alle emergenze si sono impegnati ciascuno sul proprio posto di lavoro. Dobbiamo ripartire da qui, per ribadire i diritti per un lavoro onesto e dignitoso. Quei diritti che sono venuti meno negli ultimi anni nel territorio che rappresento. Siamo di fronte a un terremoto, evento che per vastità e pericolosità non può essere paragonato a nient’altro. Perché, oltre ai traumi psicologici e sociali che vivono continuamente gli abitanti, ha spazzato via un intero tessuto produttivo. Le cifre sono impressionanti: 122 comuni colpiti in tutta la Regione, 54 su 56 nella sola provincia di Macerata; 286 zone rosse, interi centri storici e borghi crollati. Cittadine come Tolentino e San Severino con quartieri completamente squarciati; municipi inagibili, amministrazioni comunali allo stremo, di fronte a un’emergenza enormemente superiore alle loro capacità”. “A questo – ha proseguito il dirigente sindacale –, si è sommata la tragedia degli ultimi giorni con due metri di neve accumulata nelle zone di montagna. Oltre 5.000 persone della mia provincia si sono spostati dall’entroterra alla costa, un migliaio di lavoratori devono fare centinaia di km al giorno per raggiungere il proprio posto di lavoro. 30.000 utenze saltate per via della neve. E in tutto ciò, i moduli abitativi non sono ancora arrivati e nei container non si può vivere a lungo. La Valnerina è bloccata e i lavoratori sono costretti a fare 120 km per recarsi al lavoro, dovendo passare per Foligno. E vengono meno i diritti fondamentali, come quello all’istruzione, con bambini che vanno a scuola solo di pomeriggio. Per l’anno scolastico 2017-18 perderemo scuole e classi, perché nel frattempo i bambini si sono iscritti altrove, lungo la costa. Inoltre, la stragrande maggioranza delle scuole non ha la certificazione antisismica e moltissimi plessi scolastici non hanno proprio alcuna certificazione di sicurezza. Anche l’università di Camerino è in gravi difficoltà. È venuto poi meno il diritto alla salute, con ospedali compromessi, presidi e rete di assistenza del tutto sguarniti. Infine, devono essere ancora pagate le casse integrazioni in deroga. Bene fa la Cgil a chiedere interventi eccezionali. È da qui che dobbiamo ripartire se vogliamo farcela, in primis dai diritti del lavoro, per ricostruire un tessuto sociale”.

27/01/2017 17:16
Computer e monitor per la Lucatelli di Tolentino dalla generosità de Il Freno Group

Computer e monitor per la Lucatelli di Tolentino dalla generosità de Il Freno Group

Il Freno Group è una importante azienda di Funo di Argelato, nel bolognese, con sedi a Piediripa di Macerata e Chieti che a seguito del terremoto ha deciso di fare una donazione alla Città di Tolentino. Grazie a Luca Rascioni che lavora per Freno Group sono stati consegnati alla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “G. Lucatelli”, Mara Amico dieci computer composti da pc e monitor che andranno ad arricchire le aule di informatica delle diverse scuole che fanno parte del comprensivo Lucatelli. Alla cerimonia di consegna erano presenti Silvio Ronchitelli e Luca Rascioni di Freno Group e il Presidente del Consiglio comunale Francesco Pio Colosi. I Bambini della primaria per ringraziare di questo significativo regalo hanno eseguito alcuni brani musicali con i loro flauti. Quello che abbiamo fatto non è che un piccolo gesto – ha detto Silvio Ronchitelli – per dare un contributo alla scuola Lucatelli. Una piccola donazione che speriamo che sia apprezzata come un bel gesto fatto da chi, come noi, ama ogni forma di solidarietà e che la sa riconoscere ovunque, anche nelle piccole cose.   Il Freno Group commercializza parti di ricambio per veicoli industriali, rimorchi e autobus e svolge la propria attività commerciale e distributiva con risorse competenti e mezzi di qualità, con impegno umano ed economico rigoroso. La collaborazione con i fornitori permette di garantire competitività alle offerte e seguire l'evoluzione del veicolo industriale in modo aggiornato e completo.

27/01/2017 13:54
Si riparte lunedì dalle Fast: appello della Regione a ingegneri, architetti e geometri delle Marche

Si riparte lunedì dalle Fast: appello della Regione a ingegneri, architetti e geometri delle Marche

  Questa mattina si è riunito nella sede della regione Marche il Consiglio Direttivo di Anci Marche ed i sindaci membri della Commissione Sisma, che ha annunciato il cambio di pertinenza con il vice commissario alla Ricostruzione Luca Ceriscioli.   Dalla riunione è partito un appello di presidente della Regione e dei sindaci verso tutti i tecnici ingegneri, architetti e geometri della regione.   "Da lunedì 30 gennaio - spiega Ceriscioli - parte il sistema regionale di gestione nella compilazione delle scheda Fast  per l'agibilità degli edifici che non sarà più in carico al Dicomac, quindi alla protezione civile nazionale – ha aggiunto – e chiedo all'Anci Marche di farsi portavoce di un progetto evidentemente ambizioso nel quale tutti i tecnici che hanno davvero a cuore il presente ed il futuro del proprio territorio e della propria città, potranno dare un contributo concreto".   Tutti i tecnici che si renderanno disponibili presso il proprio comune per effettuare i sopralluoghi e compilare le schede   si metteranno da lunedì a disposizione del proprio Sindaco fornendo la disponibilità così da essere organizzati in squadre   che opereranno immediatamente. "Non c'è tempo da perdere, ecco perchè la mobilitazione ed il passaparola è fondamentale".   "Il confronto con il presidente e vice commissario – ha detto il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi   introducendo la riunione - si è reso indispensabile alla luce delle numerose criticità in capo agli eventi calamitosi   riconducibili sia al sisma che all'emergenza neve". "Tra l'altro – ha puntualizzato – in queste ore, nelle zone montane,   la neve si sta cominciando finalmente in parte a sciogliere ed il timore concreto è che emergano nuovi ulteriori   crepe alle strutture pubbliche e private che la neve ha finora nascosto".   Sul tavolo anche la questione relativa alla costruzione delle nuove scuole per la quale è stato approvato la prima    fase per 38 milioni di euro e la regione sta già lavorando alla seconda fase, l'acquisto del patrimonio edilizio invenduto   da destinare a chi attende una sistemazione, i benefici di finanza pubblica da estendere a tutto il 2017, il ripristino delle    sedi stradali danneggiate dalla neve e dal passaggio dei mezzi pesanti, le stalle provvisorie per il comparto dell'allevamento.   Inoltre l'Anci Marche ha chiesto al vice commissario Ceriscioli di farsi portavoce di una decisa centralità del ruolo dei   sindaci nella ricostruzione, convinti che l'accentramento che va paventandosi, non faccia che rallentare il percorso.   "Infine – ha concluso Mangialardi – spiace constatare che il dramma vissuto dalle Marche in questi mesi sia passato   in secondo piano. Prima il terremoto del 24 agosto definito il terremoto di Amatrice, poi quello del 30 ottobre come   quello di Norcia, ora l'emergenza neve ascritta all'Abruzzo, mentre sono proprio le Marche ed i marchigiani a   pagare il prezzo più alto".

27/01/2017 13:39
"La colletta del fieno": da Sondrio a Sarnano sei tir carichi di solidarietà

"La colletta del fieno": da Sondrio a Sarnano sei tir carichi di solidarietà

Bastano un post sui social, il passaparola e un cuore grande così per far arrivare qualcosa come sei tir di aiuti dalla Valtellina e dalla Valchiavenna fino a Sarnano. Ecco il racconto di come è nata "La colletta del fieno" e di come da Sondrio partiranno alla volta di Sarnano circa sei tir carichi di fieno per gli allevatori, fatto da Silvia Marsetti. “Dopo una chiamata di Michela, scrivo un post su Facebook, cercando di taggare quanti più allevatori valtellinesi e valchiavennaschi avessi tra i contatti nonchè un autotrasportatore. È iniziata così la Colletta del fieno da Valtellina e Valchiavenna. Mai avrei pensato, dopo 3 giorni, di avere sei tir e circa 200 balloni da portare agli allevatori terremotati di Sarnano, nelle Marche. Ebbene, contro ogni aspettativa, ce l'abbiamo fatta. Perchè da un'idea di due folli si sono mobilitati un sacco di allevatori (e non) e s'è messo insieme un team di autotrasportatori. Il fieno entro oggi, al massimo sabato, verrá fatto convergere presso i punti raccolta istituiti da Bormio a Samolaco: Bormio, Grosio, Crespinedo, Piateda, Berbenno, Torraccia di Talamona, Samolaco e Ponte del Passo. Forse già venerdì sera si inizia col carico dei mezzi pesanti, terminando sabato, che partiranno lunedì mattina. Ad attenderli Andrea Valori, albergatore di Sarnano rimasto senza lavoro quando l'albergo di famiglia è stato reso inagibile dal terremoto. E assieme a lui gli allevatori di Sarnano, che già colpiti duramente dal terremoto, si sono trovati a fronteggiare un'inverno straordinariamente nevoso e rigido senza più ricoveri e cibo per gli animali. Sono orgogliosa di non essermi arresa davanti a qualche difficoltà e a qualche "non puoi farlo". L'ho fatto. Anzi, l'abbiamo fatto. Perchè senza gli allevatori e donatori vari e senza gli autotrasportatori, tutto questo non sarebbe stato possibile. E non posso nemmeno citare una a una le aziende agricole che hanno contribuito, per il semplice fatto che visto il tempo ristretto in cui tutto si è svolto, non siamo riusciti a raggiungere tutti (e per questo me ne scuso!). Quindi grazie di cuore a chiunque abbia contribuito a questa colletta a sostegno dell'allevamento dei colleghi del centro Italia fidandosi di me, spesso anche senza conoscermi nemmeno minimamente (lavoro in una assicurazione per l'agricoltura, quindi tanti allevatori, direttamente o indirettamente sanno chi sono). Le operazioni di carico - viaggio - scarico, saranno tutte documentate. Valtellina e Valchiavenna ci sono e sono vicine a chi, in questo momento ha perso tanto se non addirittura tutto”.

27/01/2017 12:35
Cementificio ex - Sacci: dalla Regione parere negativo all'AIA

Cementificio ex - Sacci: dalla Regione parere negativo all'AIA

"Contrariamente a quanto affermato da alcuni soggetti male informati e da qualche movimento che in mala fede ha inteso strumentalizzare politicamente anche questa triste vicenda, così come anticipato dal sottoscritto la settimana scorsa, la Regione Marche ha dato esattamente seguito a quello che aveva già più volte annunciato, fornendo allo stato attuale parere negativo all’Autorizzazione Integrata Ambientale presentata dalla Cementir Sacci Spa e richiedendo un progetto industriale per l’implementazione di tecniche e tecnologie conformi alla normativa europea nonché la tempistica certa per la loro attuazione". Così esordisce in una nota odierna l'assessore regionale all'Ambiente Angelo Sciapichetti.  Nel documento si chiarisce che nella seduta odierna dei lavori della Conferenza dei Servizi per il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale del cementificio ex- Sacci Spa, installazione sita nel comune di Castelraimondo, ora di proprietà della Cementir Sacci Spa, l’Autorità Competente, dopo attenta istruttoria, ha infatti evidenziato numerose carenze documentali, tra le quali  l’insufficiente valutazione della coerenza dell’installazione con la Pianificazione Ambientale (Aria – Acqua – Pai etc), l’incompleto adeguamento alle migliori tecniche disponibile di settore europee (BAT-Conclusion), la mancata documentazione relativa all’attività connessa della miniera,  la non completa valutazione delle emissioni in atmosfera e gli scarichi idrici etc. Nell’ottica della  maggiore trasparenza delle decisioni pubbliche la Regione  ha reso possibile la partecipazione alla seduta della Conferenza dei soggetti portatori di interessi diffusi (Comitato Salva-Salute), dei consiglieri regionali del territorio e del Sindaco del comune di San Severino Marche. I Comuni interessati hanno condiviso la posizione della Regione. Allo stato attuale della documentazione la Regione ha pertanto annunciato parere negativo all’Autorizzazione Integrata Ambientale, in mancanza di un adeguamento della stessa correlato ad un preciso piano industriale con tempi e modalità certe di attuazione, preannunciando che in caso contrario si dovrà procedere con la dismissione del sito e relativa bonifica senza ulteriori indugi. La Ditta ha riferito che presenterà quanto richiesto dalla Regione.

26/01/2017 16:48
Le cipolle di Urbania hanno parlato: avremo una bella estate, calda e asciutta

Le cipolle di Urbania hanno parlato: avremo una bella estate, calda e asciutta

Anche quest'anno arriva puntuale il responso delle cipolle sulle caratteristiche meteo del 2017. Grazie a Emanuela Forlini, la maestra durantina tenutaria dei segreti dell'antico rito, le cipolle di Urbania si sono pronunciate. E dicono che il 2017 appena iniziato finalmente avrà un’estate come la tradizione impone, una stagione calda e asciutta, dopo un inverno rigido – con neve – fino alla seconda decade di marzo.   Ecco le previsioni, mese per mese:   GENNAIOIl freddo continua con le tipiche “punte” dei giorni della merla FEBBRAIOIl mese prosegue freddo e con possibili nevicate MARZOPreviste previste piogge e neve fino alla fine dell’inverno APRILEVariabile con piogge diffuse durante il mese MAGGIOMolto piovoso GIUGNOL’estate inizia con il tempo molto bello LUGLIOCaldo e giornate con molta luce tipicamente estive AGOSTOCaldo e sole per tutto il mese SETTEMBREL’estate prosegue bella OTTOBREAutunno che inizia mite, poche le piogge e solo negli ultimi giorni del mese NOVEMBRENebbie, scarse piogge ma temperature rigide nella seconda parte del mese DICEMBREFreddo e gelate fino alla fine dell’anno

26/01/2017 11:49
Rigopiano, non c'è più nessuno da salvare. Riconosciuto anche il corpo di Emanuele Bonifazi

Rigopiano, non c'è più nessuno da salvare. Riconosciuto anche il corpo di Emanuele Bonifazi

Ora è tutto tragicamente ufficiale: tra le macerie dell'hotel Rigopiano non c'è più nessuno da salvare. Anche Emanuele Bonifazi, il 31enne di Pioraco, è nell'elenco delle persone decedute. Il bilancio è definitivo: 29 morti e 11 sopravvissuti. La maggior parte dei corpi usciti da quell'inferno poche ore prima, erano incastrati tra pilastri, pezzi di cemento, neve e tronchi. Ed erano tutti in un unico ambiente: quello dove, prima che sul Rigopiano si abbattessero centinaia di tonnellate di neve, era il bar. Concluse le verifiche nelle cucine, gli Usar, gli specialisti delle ricerche tra le macerie, sono passati al bar. Un'ampia zona tra la sala del camino, dove c'erano alcuni dei sopravvissuti, e l'area ricreativa, dove sono stati estratti vivi i tre bambini. Ma li' dentro la situazione era molto peggio: un unico groviglio di macerie e neve. I morti sono quindi 29, quindici uomini e quattordici donne, che, insieme agli 11 sopravvissuti, fanno il totale delle quaranta persone che quel maledetto mercoledì si trovavano nell'albergo. Da ieri sera le ricerche sono state sospese, ma potrebbero già riprendere questa mattina per bonificare l'area e verificare ulteriormente che non ci fossero altre persone non incluse negli elenchi ufficiali. Venti delle ventinove vittime sono state identificate, nove donne e undici uomini: Rosa Barbara Nobilio e suo marito Piero di Pietro, Nadia Acconciamessa e il marito Sebastiano di Carlo, l'estetista dell'hotel Linda Salzetta, Paola Tommasini, Ilaria De Biase, Luana Biferi, Jessica Tinari, Sara Angelozzi, Marinella Colangeli, il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D'Angelo, Stefano Feniello, Marco Vagnarelli, l'amministratore dell'hotel Roberto Del Rosso, il receptionist Alessandro Riccetti, il rifugiato senegale Faye Dame, Claudio Baldini e, appunto, Emanuele Bonifazi. Il papà ieri pomeriggio aveva lasciato chiaramente intendere come le speranze di ritrovare vivo il figlio si fossero definitivamente spente. La tragica conferma è arrivata poche ore dopo. Trentuno anni, originario di Pioraco (Macerata), il ragazzo è stato identificato dai familiari. Il padre Egidio, responsabile della Protezione civile comunale di Pioraco, la mamma Paola Ferretti, insegnante, e il fratello Enrico erano accorsi in Abruzzo appena avuta notizia della slavina. ''In questo momento tanto doloroso - ha detto l'ex sindaco di Pioraco Giovanni Miliani - tutta la popolazione si stringe attorno alla famiglia, così duramente colpita nei suoi affetti più cari. Persone stimatissime, benvolute da tutti, che non meritavano un lutto così grave''. Giovedì i cittadini di Pioraco si erano riuniti in una veglia di preghiera. Egidio Bonifazi è molto conosciuto non solo nella città della carta (è dipendente delle cartiere, ora chiuse per il sisma) ma anche in tutta l'area montana, ora colpita dal sisma.

26/01/2017 08:07
Ceroni perde la calma al Senato: "sfascio tutto e me ne vado"

Ceroni perde la calma al Senato: "sfascio tutto e me ne vado"

Durissimo intervento, a Palazzo Madama nell’aula del Senato, del senatore Remigio Ceroni, coordinatore regionale di Forza Italia. Dopo appena pochi istanti dall’inizio del suo intervento, peraltro in presenza del presidente del consiglio Gentiloni, il parlamentare marchigiano notava con crescente irritazione che il suo microfono iniziava a lampeggiare. Segno questo che il tempo a sua disposizione stava per scadere. A questo punto Ceroni, sempre più arrabbiato, ha dato corso a tutto il suo sfogo, reclamando, per un argomento serio e toccante, un tempo maggiore. C’è stato anche un confronto serrato con la presidente di turno, la senatrice del PD Lanzillotta, che tuttavia non si è piegata alle motivazioni di Ceroni. “È evidente il tentativo di non farmi parlare. Lo stesso trattamento era stato riservato in precedenza alla collega Fucksia. Come si può vedere dai filmati dopo appena un minuto hanno incominciato a fare lampeggiare il microfono per invitarmi a tacere. Difenderò in tutti i modi i diritti dei marchigiani in ogni sede. Non mi chiuderanno la bocca”. Così ha scritto nel suo profilo Facebook Ceroni inserendo pure il filmato del suo intervento in aula.

25/01/2017 19:53
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