Altri comuni

Terremoto: deputati Pd-M5s-Fi-Si firmano emendamenti unitari

Terremoto: deputati Pd-M5s-Fi-Si firmano emendamenti unitari

Mentre nelle Marche divampano le polemiche e volano accuse reciproche tra la giunta regionale ed associazioni di categoria, alla Camera dei Deputati i parlamentari  stanno lavorando, senza nessuna distinzione politica, per alcune misure migliorative sul terremoto. Tra questi, in prima fila la maceratese Irene Manzi. E' indubbiamente una buona notizia. Speriamo anche che sia la prima di una lunga serie che vada in questa direzione. Lo comunica con un post su Facebook Simone Baldelli, uno dei promotori dell'iniziativa,  vicepresidente della Camera e parlamentare di Forza Italia eletto nelle Marche  - che  suona anche come richiamo a tutti i protagonisti politici - nel quale afferma che: "lavorare insieme nell'interesse comune si può e per certi aspetti si deve" Infatti un piccolo pacchetto di emendamenti e' stato presentato al decreto sulla Coesione Territoriale in discussione a Montecitorio per correggere le norme vigenti in alcuni punti e per portare all'attenzione delle istituzioni nuove problematiche che emergono nella dura situazione di persone, famiglie, imprese delle aree maggiormente colpite dal terremoto nelle regioni del Centro-Italia". Gli emendamenti, a quanto si legge in una nota, portano la firma dei parlamentari di tutti i gruppi politici (Pd, M5S, FI, SI-SEL, Civici e Innovatori) eletti in quelle aree, a cominciare dai due vice presidenti di Montecitorio, Marina Sereni e Simone Baldelli, insieme ai deputati Gallinella, Ricciatti, Galgano, Giulietti, Melilli, Luciano Agostini, Amato, Ascani, Carrescia, Ciprini, D'Incecco, Fabrizio Di Stefano, Ferranti, Laffranco, Lodolini, Manzi, Marchetti, Mazzoli, Morani, Polidori, Polverini, Verini. "Alla fine dello scorso anno - ricordano - oltre ad aver destinato, con una risoluzione unanime, alle popolazioni colpite dal terremoto i 47 milioni di risparmi realizzati dalla Camera abbiamo approvato, sempre all'unanimita', il primo provvedimento per le aree del terremoto con alcune misure urgenti e le norme per impostare la ricostruzione. Purtroppo sono emerse delle incongruenze nella formulazione di alcune misure, come quella relativa alla busta pesante per i dipendenti di aziende private o enti pubblici il cui domicilio fiscale sia fuori dal cratere. Per questo abbiamo presentato alcuni emendamenti con i quali si risolve la questione della "busta pesante", superando le disparita' che la norma vigente ha creato, si riconfermano per il 2017 le misure di sostegno ai lavoratori dipendenti e ai lavoratori autonomi gia' previste nel 2016 (cassa integrazione in deroga e "una tantum" per gli autonomi), e si riconosce, nei limiti consentiti dai regolamenti europei, il cosiddetto "danno indiretto" alle attivita' economiche in particolare nei settori del turismo e dei servizi che hanno subito un duro colpo pur essendo in aree non immediatamente toccate dal sisma". "L'esame del provvedimento - spiegano - e' ancora agli inizi ed e' possibile che il Governo nel frattempo decida di intervenire con un nuovo Decreto sulla materia del terremoto alla luce dei tragici avvenimenti delle ultime settimane. In questo caso le problematiche che noi abbiamo inteso rappresentare con i nostri emendamenti potrebbero e dovrebbero trovare una piu' consona collocazione nel provvedimento del Governo, che avrebbe anche il pregio di essere esecutivo".

25/01/2017 17:10
"Montanari sì, fessi no": la rabbia dei terremotati arriva a Roma

"Montanari sì, fessi no": la rabbia dei terremotati arriva a Roma

Tutti con la fascia tricolore per sostenere i propri sindaci e per rappresentare simbolicamente ognuno la propria comunità. Sit-in di protesta in piazza Santi Apostoli questa mattina a Roma di un nutrito gruppo di terremotati del Centro Italia riuniti nel comitato spontaneo di cittadini apartitici "Quelli che il terremoto..." nato in difesa delle popolazioni colpite. Tra gli striscioni esposti in piazza alcuni recitano: "Montanari sì, fessi no" e "Ad Amatrice la scossa, a Roma datevi una mossa". "Siamo qui per manifestare la nostra amarezza - dice Peppe Mariani, imprenditore marchigiano di Roccafluvione, tra gli organizzatori della manifestazione - per come è stata gestita tutta questa emergenza. Siamo molto arrabbiati e per tanti motivi. Che fine hanno i soldi versati per solidarietà dagli italiani? Dove sono le casette e i moduli abitativi che ci avevano promesso? Non possiamo più aspettare chiacchiere e parole, vogliamo finalmente i fatti". (Ansa)

25/01/2017 14:57
Da un giornalista piemontese nasce l'iniziativa benefica "Adotta la mandria e aiuta gli orfani"

Da un giornalista piemontese nasce l'iniziativa benefica "Adotta la mandria e aiuta gli orfani"

"Adotta la mandria e aiuta gli orfani". Così si chiama il gruppo nato da soli due giorni su facebook e che vanta già più di 200 iscritti. “Non sono un genio con i computer. Questa pagina nasce per spiegare un po' meglio quello che vogliamo fare per aiutare gli allevatori e le aziende che hanno subito gravi danni per terremoto e neve e per sostenere le famiglie dei due bambini che hanno perso i genitori per la valanga che ha colpito l'hotel a Rigopiano”. Ideata e messa in atto dall’altruismo del giornalista piemontese Daniele Piovera, l'iniziativa prende spunto da alcuni articoli su La Stampa, Repubblica, Picchio News e Corriere che descrivevano la disperazione degli allevatori abruzzesi, laziali,molisani e marchigiani, messi in ginocchio da terremoto e neve. La sua associazione, Kenzio Bellotti, legata alla società Paffoni Fulgor Basket Omegna, che già ha sostenuto gli orfani del terremoto di Amatrice (Alessandro, Gabriele, Chiara e Francesca), donando loro 35mila euro (trovate foto e resoconto sul sito www.kenziobellotti.it e sulla pagina Fb), ha deciso di scendere in campo anche per aiutare queste persone e queste aziende. Noi di Picchio News, su richiesta di Daniele, gli abbiamo indicato le aziende che nei giorni scorsi ci hanno chiesto aiuto. E con grande gioia comunichiamo che il gruppo di Daniele sta già provvedendo ad aiutarle concretamente.  In due giorni infatti sono stati raccolti già 3000 euro. La prima azienda è l'Agrinido della Natura Agrinfanzia Contrada Vallata, di San Ginesio. Una piccola fattoria con animali che funge anche da asilo nido con progetti mirati ed innovativi.La seconda attività è la Società Agricola Lai Ss, di Gualdo, con 1500 pecore e 30 mucche.La terza persona che si aiuterà è un allevatore di Aschio, frazione di Visso, che ha enormi difficoltà con i suoi bovini.Ed infine anche un allevatore di Ussita, su indicazione del sindaco Ogni centesimo raccolto, come sempre avviene con la Kenzio Bellotti, verrà devoluto senza mediazioni ma DIRETTAMENTE ai beneficiari. Come già accaduto con i bambini malati nel territorio d'origine dell'associazione a cui sono stati donati 25000 euro. Inoltre il gruppo intende donare 12 letti nuovi con materassi e cassettoni per i vestiti per i quali noi di Picchio News abbiamo indicato come possibili destinatari gli anziani ospitati presso l’oratorio di Don Jacopo alla Stazione di Pollenza che abbiamo visitato due settimane fa. Bravo Daniele. Un altro grande esempio di concreta ed immediata solidarietà. Senza burocrazia se non quella della trasparenza.

25/01/2017 10:05
La rabbia del senatore Ceroni: "dopo cinque mesi nemmeno un mattone"

La rabbia del senatore Ceroni: "dopo cinque mesi nemmeno un mattone"

"A cinque mesi dal sisma siamo al punto zero. Sulle zone colpite dal terremoto nemmeno un mattone". Questa, in sintesi, la drammatica fotografia di denuncia da parte del coordinatore regionale di Forza Italia nelle Marche Remigio Ceroni, senatore della repubblica e membro della V Commissione Permanente Bilancio. Ceroni sta seguendo attentamente le innumerevoli tragedie nei singoli paesi e frazioni marchigiane colpite dal sisma che dal 24 agosto ad oggi non ha dato tregua.  "Non mollo e farò sentire la mia voce fintanto che il Governo non adotterà le giuste misure di legge per tutelare e ridare vita e dignità ai miei conterranei. Le Marche sono in ginocchio. Ci sono paesi interi dove non è stato effettuato nemmeno un sopralluogo. L’intero settore agricolo dell'entroterra è abbandonato a sé stesso. Allevatori che vivono in situazioni assurde perché non hanno abbandonato il bestiame che oggi, a causa del freddo e della neve, sta morendo. Attrezzature di ricovero per il bestiame mai allestite. Tutto ciò con non poche conseguenze per tutta l'economia regionale. Ceroni, proprio oggi ha presentato al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, al Ministro dell'Ambiente del Territorio e al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali un'interrogazione che ha come oggetto proprio la "confusione" e la " lentezza burocratica" riscontrate nell'affrontare questa emergenza. Senatore Ceroni, lei, pur essendo marchigiano, ha votato contro il decreto di conversione. Ci dice perché? Già da allora era facilmente prevedibile che le cose finissero in questo modo. Le misure proposte lasciavano intravedere, già da allora, evidenti difficoltà applicative. Il provvedimento conteneva molte disposizioni inutili e accentratrici, così come di contro poche indicazioni operative. Non erano comprensibili le ragioni per le quali il Governo avesse voluto esautorare i rappresentanti delle quattro regioni colpite per nominare un commissario, contrariamente a quanto avvenuto negli ultimi 30 anni nel corso dei quali i presidenti delle regioni sono sempre stati nominati referenti per ogni calamità. Ho votato contro, anche per la scarsità di risorse, del tutto insufficienti non solo alla ricostruzione ma all'emergenza in sé e per sé.  Basta sentire, oggi, gli albergatori sulla costa che si stanno lamentando del mancato pagamento dei servizi relativi all'alloggio fornito agli sfollati. Si potevano reperire sul territorio del terremoto abitazioni in vendita o in affitto, a prezzi concordati, e dare una casa ai terremotati senza doverli deportare sul litorale compromettendo, a questo punto, anche la prossima stagione balneare. Ho votato no perché, con questa impostazione il governo ha voluto dare un segnale sfiducia nei confronti dei sindaci, dei tecnici e delle imprese insite nel provvedimento. Il Senato, vista la ristrettezza de tempi, era l’unico luogo ove si potesse, attraverso gli emendamenti, migliorare il testo del provvedimento. Perché non ci si è concentrati e non si è lavorato unitariamente per migliorarlo? Anche in Senato, come alla Camera, il governo non ha accolto nessuno di questi suggerimenti. Evidentemente era troppo impegnato ad integrare i due decreti-legge. Sembra che con Gentiloni, Forza Italia abbia una maggiore capacità di dialogo. Se dovessero rivedere l’impianto normativo, il governo avrebbe la vostra collaborazione? In questi giorni sono seguiti molti annunci di disponibilità a rivedere l'impianto del provvedimento, del tutto inadeguato a gestire l'emergenza. Aspettiamo con ansia le proposte che saranno formulate, dopodiché valuteremo.

24/01/2017 18:00
Problema stalle, l'assessore regionale Casini attacca Coldiretti: "Abbiamo sbagliato a fidarci di loro"

Problema stalle, l'assessore regionale Casini attacca Coldiretti: "Abbiamo sbagliato a fidarci di loro"

"Innanzitutto rassicuriamo gli allevatori che saranno risarciti i capi deceduti con la neve.  Noi siamo abituati a prenderci le nostre responsabilità. E' ora che la Coldiretti si prenda le sue". Così l'assessore all'agricoltura della Regione Marche Anna Casini, che in una nota attacca l'associazione degli agricoltori. "Il nostro errore è stato fidarci della Coldiretti, che doveva supportare gli allevatori che potevano farsi la stalla da soli sin dal 5 dicembre - continua Casini -. Abbiamo sbagliato e ci scusiamo con gli allevatori. Ribadiamo che tutti i capi morti per il maltempo, regolarmente registrati, verranno risarciti, dopo avere ricevuto la conta dei danni per calamità dovuta alla neve e non certo al terremoto. Secondo i nostri veterinari i capi morti sono per ora circa 200 su un totale di 24 mila bovini, 69 mila ovicaprini, 60 mila suini e 1 milione e 821 avicoli capi nell'area terremotata". (Ansa)

24/01/2017 16:57
Incoming Moda: Stati Uniti e Russia innamorati delle produzioni artigiane 100% Made in Italy

Incoming Moda: Stati Uniti e Russia innamorati delle produzioni artigiane 100% Made in Italy

La 10° edizione dell’Incoming Moda dedicata al settore della Calzatura e Pelletteria, svoltosi all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova martedì 24 gennaio e organizzato da Confartigianato Imprese Macerata in collaborazione con ICE e Cna, si è conclusa con grande soddisfazione delle imprese partecipanti e degli stessi operatori esteri. Agli incontri b2b hanno partecipato 22 buyers statunitensi e russi e ben 40 aziende marchigiane che hanno saputo rappresentare al meglio le produzioni 100% Made in Italy. Un’occasione molto importante per le imprese artigiane partecipanti per far conoscere le proprie produzioni, instaurare rapporti commerciali e promuovere all’estero la propria attività. “Il lavoro sul processo di internazionalizzazione - ha dichiarato Moira Amaranti, Presidente Nazionale della Calzatura di Confartigianato Imprese - è quello di cui in questo momento le aziende artigiane hanno bisogno, ed è quello che Confartigianato sta facendo con sempre maggior energia ed investimenti. Contestualmente è inoltre fondamentale la promozione del marchio 100% Made in Italy, strumento di difesa delle piccole imprese e del consumatore. Una giornata come quella di oggi è sicuramente un’occasione unica per le nostre imprese, che hanno potuto interagire con gli operatori commerciali russi e statunitensi, intercettando le loro esigenze e gusti per instaurare future e concrete collaborazioni. Ricordiamo che nel ricco programma di appuntamenti e iniziative di Confartigianato volte a promuovere l’internazionalizzazione delle nostre imprese artigiane, ci saranno importanti fieri internazionali come Moda italiana a Seoul, Moda Italia e Shoes from Italy di Tokyo, Chic di Shanghai. La più attesa è senza dubbio il Micam di Milano, tra le più importanti fiere della calzatura al mondo, che lo scorso febbraio la fiera ha registrato oltre 32 mila visitatori (16.343 gli stranieri), 1.441 espositori di cui 628 stranieri e 816 italiani. Tra questi, 235 le imprese marchigiane del distretto calzaturiero Fermano-Maceratese, presente con 60 aziende di Confartigianato. A seguire poi, sempre a Milano, il White, un altro importante appuntamento per il settore Pelletteria”. “Il settore dell’Abbigliamento è un comparto molto importante per la nostra economia – afferma il Paolo Capponi, Responsabile dell’Ufficio Export di Confartigianato Imprese Macerata – come dimostrano i dati relativi alle esportazioni delle Marche, rilevati dal IV trimestre 2015 al III trimestre 2016, che ammontano a 528 milioni di euro, pari al 2,7% del totale nazionale. Per quanto riguarda invece l’export degli articoli in pelle e simili, negli ultimi 12 mesi la nostra regione ha esportato prodotti per un totale di 1,9 milioni di euro corrispondente al 10% dell’export nazionale. Complessivamente le esportazioni marchigiane di Abbigliamento e articoli in pelle sono state 2,4 miliardi di euro, di cui ben 383 milioni di euro ad appannaggio dei mercati statunitensi e russi. Confartigianato – conclude Capponi – attraverso queste iniziative, punta a far conoscere ancora di più il nostro 100% Made in Italy, brand molto apprezzato per l’originalità e la qualità delle produzioni in tutto il mondo. Sostenere le piccole imprese artigiane e i loro prodotti d’eccellenza è fondamentale se si vuole dare una mano alla nostra economia e far conoscere l’unicità e la bellezza del prodotto italiano”. Queste le aziende che parteciperanno all’Incoming Moda 2017: Ariston Pelletteria, Halmanera, Bernacchini 1905, Bruma, London, Rosellina, Daino Shoes, Design Italian Shoes, Di Chiara Rosa, Ducanero, Erisar, Expool, Fiorangelo, Giada, Gianros, Giorgio Grati, Beltion, Linea Italia, Lorna Briè Shoes, Manifattura Fermana, Marilungo, Maurizi, Pelletteria Giordano, Pelletterie Pergolesi, Quarchioni Pelletterie, Quiin Shoes, Roberta Cenci, Sergio Amaranti, Shoes&Company, Lloff, Vodivì, Valentino Orlandi, Trade House, Tecnomodel, SV Calzature – Kyara, Mercury, Spring, Vigansa, Fabrizio Poker, Elgam.

24/01/2017 15:24
Morte tutte e sei le persone a bordo dell'elicottero del 118 precipitato nell'Aquilano

Morte tutte e sei le persone a bordo dell'elicottero del 118 precipitato nell'Aquilano

Non ci sarebbero sopravvissuti nell'incidente dell'elicottero del 118 è precipitato nell’Aquilano, tra il capoluogo e Campo Felice. A bordo c'erano sei persone: il pilota, il copilota, un medico, 2 membri del Soccorso alpino, e lo sciatore che stavano trasportando all’ospedale dell’Aquila. Lʼapparecchio è caduto da 600 metri in fase di recupero di un ferito su un campo da sci nei pressi del Gran Sasso. Aperta un'inchiesta sulla tragedia.

24/01/2017 15:11
Terzoni, M5S: "Nella Marche due stalle in cinque mesi, ma a Palazzo Chigi non si vergogna nessuno"

Terzoni, M5S: "Nella Marche due stalle in cinque mesi, ma a Palazzo Chigi non si vergogna nessuno"

Riceviamo e comunichiamo un comunicato stampa dell'on. Patrizia Terzoni (Movimento Cinque Stelle) “L’allarme di Coldiretti, lanciato sulla base dei dati forniti dalla Regione Marche in merito alle realtà agricole marchigiane colpite dal sisma, è sconvolgente. A cinque mesi esatti dalla drammatica scossa dell’ormai tristemente noto 24 agosto, per gli allevatori con attività compromessa della nostra regione sono pienamente operative solamente due stalle mobili sulle 370 richieste. Praticamente lo 0,5% del totale: un ritardo scandaloso, nel quale vanno inclusi 150 moduli fienile necessari per lo stoccare il foraggio degli animali di cui non si ha praticamente più notizia. Insomma, erano promesse da marinaio quelle del fu governo Renzi, che nell’autunno referendario si era prodigato in mille proclami tutti poi disattesi in una girandola di rimpalli di responsabilità e con struttura commissariale che annaspa tra impacci burocratici e tramestio politico. Col governo Gentiloni, fotocopia peraltro del precedente, purtroppo nulla è cambiato. Intanto tra neve e nuove scosse nelle aree appenniniche gli agricoltori sono costretti a fare i salti mortali tra mille problemi. Ci si chiede quando da Roma arriveranno davvero fatti e non solo chiacchiere. E magari se qualcuno, dalle parti di Palazzo Chigi, inizi a provare almeno un pochino di vergogna”.  (Foto Luca Mengoni)

24/01/2017 13:27
Il 2 febbraio la protesta dei terremotati a Roma

Il 2 febbraio la protesta dei terremotati a Roma

Malgrado la confusione ingenerata dall'accavallarsi di eventi e articoli, l'ufficializzazione è arrivata ieri sera: la manifestazione dei terremotati a Roma si terrà giovedì 2 febbraio. L'iniziativa viene promossa dal gruppo Facebook “Manifestazione terremotati a Roma” che in pochi giorni conta quasi 14mila iscritti. "Questa manifestazione porterà i terremotati davanti al Parlamento, per dire ad alta voce tutto quello che non va nella gestione dell'emergenza e dei primi passaggi della ricostruzione. Ieri sera" spiega uno dei promotori, Diego Camillozzi "è stata scelta la data del due febbraio. Si attende il via libera definitivo dalla Questura di Roma, a cui già questa mattina sono state inoltrate le richieste previste dalla legge. La nostra sarà una manifestazione per chiedere alle autorità di fare presto, per far rientrare prima possibile la gente nelle loro zone di residenza. Chiediamo di togliere gli eccessivi passaggi burocratici che ci sono nella certificazione del danno, tra schede Fast, Aedes e poi di nuovo la certificazione del tecnico. Sui monti muoiono gli animali, non per loro volontà, sono loro la testimonianza più forte dell'inefficienza nella gestione dell'emergenza. Chiediamo che non accada più, che si dia un'accelerazione a tutte le procedure, togliendo compiti alla grande struttura centralizzata che ha generato immobilismo e stasi nelle nostre zone. Restituite ai sindaci ed alle autorità locali alcune competenze in materia di ricostruzione e gestione operativa, perchè sono i primi a conoscere le necessità del territorio. Chiediamo di ripristinare al più presto la viabilità, a partire dalla Valnerina, di fare presto con le casette in legno, mettendo all'opera un numero maggiore di aziende. Il modello della ricostruzione del 1997 è stato un esempio per altri terremoti, ripartiamo da lì. A Serravalle epicentro del sisma del 26 settembre 1997, il 23 dicembre successivo tutti erano già nei container. Qui è a rischio l'economia di questi territori, se non ci sarà lavoro, non ci sarà più motivo di risiedere qui, il territorio perderà valore ed attrattività turistica. Allora forse, non avrà più senso ricostruire le case, ma “ci vorranno loculi mortuari”, come ha detto nel suo ultimo video Antonio Lo Cascio, che ha scelto di appoggiare la protesta pacifica della gente del suo stesso territorio. Chiediamo ai sindaci di farsi portavoce dei disagi della propria gente, perchè chi tace acconsente e rischia di divenire complice di ciò che accade. Chiediamo a tutti i cittadini, di qualunque parte d'Italia, di appoggiarci in questa nostra volontà di manifestare per chiedere che sia tutelato il nostro diritto ad avere ancora un futuro ed una normalità possibille". La scelta di un giorno infrasettimanale non è casuale: "Abbiamo scelto una data infrasettimanale per essere ricevuti in parlamento... sappiamo che per alcuni sarà difficile venire... per questo stiamo chiedendo alle aziende, e lo pubblichiamo qui ufficialmente, di poter tenere ferma la produzione in quel giorno per poter far valere i loro diritti e quelli di tutti i loro dipendenti". Saranno organizzati anche dei pullman e dei referenti per ogni Comune. Tutte le informazioni, comunque, verranno date tramite la pagine Facebook del gruppo. 

24/01/2017 12:20
A cinque mesi dal sisma, due le stalle mobili completate: lo 0,5 per cento di quelle necessarie

A cinque mesi dal sisma, due le stalle mobili completate: lo 0,5 per cento di quelle necessarie

A cinque mesi dal sisma sono due le stalle mobili completate sulle 370 necessarie per gli allevatori terremotati delle Marche, ovvero lo 0,5 per cento del totale, mentre mancano ancora 150 moduli fienile, necessari per stoccare il foraggio per gli animali. Lo denuncia la Coldiretti regionale, nel tracciare un bilancio dei danni nelle campagne colpite dal terremoto iniziato il 24 agosto scorso, sulla base dei dati forniti dalla Regione Marche. Ai danni materiali e alla perdita di vite umane si somma ''una vera e propria strage di bestiame in una situazione in cui solo nelle Marche, denuncia la Coldiretti, si contano 600 mucche e 5 mila pecore al freddo nelle neve senza ripari, per i ritardi accumulati, aggravati dal maltempo''. "Davanti ad un disastro annunciato ci muoveremo per individuare le responsabilità e agire di conseguenza insieme ai nostri allevatori''. (Ansa)

24/01/2017 11:41
Il sindaco di Camerino alza la voce e chiede chiarezza: "Il Governo ci dica come tutelare i cittadini"

Il sindaco di Camerino alza la voce e chiede chiarezza: "Il Governo ci dica come tutelare i cittadini"

Gianluca Pasqui alza la voce. E chiede chiarezza. "Voglio sapere dal Governo come tutelare i miei concittadini": parole dure, ma sintomatiche di un Sindaco allarmato dai comunicati diffusi negli ultimi giorni. "Lavoriamo sodo e lavoriamo ogni giorno per tornare alla normalità. Quotidianamente" spiega il sindaco di Camerino "mi assumo la responsabilitá di tutti i Vigili del Fuoco che stanno effettuando puntellamenti, messe in sicurezza e sopralluoghi nel centro storico, così come la responsabilitá dei tecnici che verificano gli edifici inagibili e delle persone che effettuano il recupero dei beni. Va bene che i sindaci hanno le spalle grosse e sono abituati a sostenere il peso di chi gioca alla scaricabarile, ma alla luce delle affermazioni della Commissione Grandi Rischi pretendo di sapere dal Governo come devo comportarmi e cosa devo fare a tutela dei miei concittadini e di tutte quelle persone che sono impegnate in questi giorni di emergenza nelle zone più a rischio della mia cittá". Così come Pasqui, anche i sindaci di Ascoli e Fabriano hanno chiesto cosa fare al Governo. "Mi assumo la responsabilità di riaprire domani le scuole di Ascoli Piceno perché sono nelle condizioni in cui erano prima del terremoto del 24 agosto. Alla luce dell'allarme della Commissione Grandi Rischi, ho però scritto al presidente del consiglio Gentiloni, al ministro Fedeli, a Errani e Curcio chiedendo loro di dirmi se la mia decisione è amministrativamente corretta o se, in assenza dei certificati di vulnerabilità che non abbiamo per nessun edificio scolastico, come del resto praticamente in tutta Italia, devo tenerle chiuse e dichiarare finito anche l'anno scolastico" ha affermato il sindaco di Ascoli Guido Castelli. ''Scaricare sui sindaci responsabilità che è impossibile sostenere è il sintomo di un Paese malato'' ha detto invece il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola.    ''Ho fatto quello che posso fare: ho disposto che in tutte le scuole di ogni ordine e grado e in tutti gli uffici pubblici si effettuino prove di evacuazione ogni settimana. Non posso certo rafforzare le strutture''.

23/01/2017 20:08
L'on. Lodolini in visita a Picchio News: "Troppe passerelle, più poteri a chi si occupa dell'emergenza" - VIDEO

L'on. Lodolini in visita a Picchio News: "Troppe passerelle, più poteri a chi si occupa dell'emergenza" - VIDEO

Emanuele Lodolini, 39 anni, parlamentare marchigiano del Partito Democratico, è persona franca ed estremamente cordiale. Ma, soprattutto, è persona che ha voluto vedere sul campo, con i propri occhi le conseguenze del sisma e della neve nell'entroterra maceratese. La sua visita alla redazione di Picchio News è stata, oltre che gradita, un momento per fare il punto della situazione.   "In Parlamento quello che bisognava fare è stato fatto, in tempi decisamente record, grazie al senso di responsabilità delle forze politiche che hanno saputo unirsi per approvare il Decreto Terremoto. In questo modo abbiamo fornito agli enti locali tutti gli strumenti necessari per adempiere alle necessità urgenti". Ma non tutto è filato liscio... "Sono stati registrati, purtroppo, dei ritardi legati a un eccesso di burocrazia che anzichè semplificare le procedure, ha dato spesso la sensazione di complicarle. E’ evidente che dei ritardi ci sono stati (a Picchio news l'Assessore Sciapichetti ha riconosciuto difficoltà) verrà il tempo per capire quante e quali siano le responsabilità. Ma siamo davanti a una serie di eventi davvero eccezionali. I provvedimenti sono stati approvati prima di Natale: in quel frangente non ho ritenuto utile e opportuno andare nei luoghi del terremoto, anche perchè di passerelle ce n'erano già state tante, troppe. Bene la presenza delle autorità istituzionali di Stato e Regione, ma in quei luoghi ci sono state decisamente troppe passerelle. All'inizio del mese, accompagnato dal Comandante dei Vigili del Fuoco di Ancona, ing. Di Iorio, ho invece scelto di fare un sopralluogo nelle zone colpite dal sisma, da Arquata a Ussita, Visso, Castelsantangelo e nei giorni seguenti Camerino, Serrapetrona, Castelraimondo, Matelica.   Altri provvedimenti in Parlamento ci vedono impegnati nei prossimi giorni. Esco da un importante incontro in Regione tra il Presidente Ceriscioli e i Parlamentari. Nelle prossime ore al Senato arriva il MILLEPROROGHE mentre alla Camera il Decreto Mezzogiorno. Come parlamentari marchigiani abbiamo presentato, anche insieme a colleghi umbri, emendamenti sul miglioramento della 'busta paga pesante', per il personale della p.a. mobilitato per far fronte all'urgenza e alle necessità post sismiche,volti proprio a garantire il ristoro e la rapidità delle operazioni.   Molto bene quanto ha annunciato il Presidente Gentiloni da Fabio Fazio. Più poteri a chi si occupa dell'emergenza. Per essere più veloci dobbiamo dare poteri più efficaci e straordinari e rafforzare ruolo Sindaci. Il tutto nella massima trasparenza e legalità. Io vengo da Ancona, zona di terremoto nel 1972, quando non ero ancora nato, ma i racconti e i ricordi sono ben vivi, per non parlare della frana. Quello che più mi ha colpito, è che in tante realtà non c'è la percezione di quello che è realmente accaduto dopo questi recenti terremoti, neanche i grandi media forse sono riusciti a raccontare bene la tragedia che queste popolazioni stanno vivendo, peraltro aggravata dalle eccezionali nevicate dei giorni scorsi. Per capire, per rendersi conto bisogna andare in quei posti. La sensazione che si prova è quella di territori bombardati, di zone di guerra. Questo, ovviamente, non è un invito al "turismo da tragedia", ma a ragionare su un dramma che vede una intera regione coinvolta. L'invito è quello di venire nelle Marche a visitarle, a scoprirle, a gustarle, superando la paura: questa nostra meravigliosa regione non ha niente da invidiare, ad esempio, alla Toscana. Per quanto riguarda il decreto, l'indirizzo è quello di andare nella direzione "Emilia Romagna - Expo". Bene, condivido. Ma non bisogna rimuovere troppo in fretta l'esperienza del 1997, una esperienza positiva di ricostruzione che ha funzionato e senza la quale, mi chiedo se i danni e le perdite umane non sarebbero state maggiori. Senza dimenticare che quella del 1997 è stata una ricostruzione attuata senza neanche mezzo scandalo".   Serve accelerare, on. Lodolini, perchè a rischio c'è un intero territorio - "Ci sono diversi elementi da tenere presenti: lo spopolamento dell'entroterra, l'economia e le aziende, non solo la ricostruzione delle case. Anche perchè, questo evento drammatico arriva in un momento già difficile per l'economia marchigiana, duramente colpita dalla crisi congiunturale. Il compito delle classi dirigenti è quello di provare a ripensare il futuro del nostro territorio e per questo occorre chiamare a raccolta tutte le forze: su questo dobbiamo proporre un progetto, nella consapevolezza che nulla abbiamo da invidiare alle altre regioni del nostro Paese".   Quali impegni per le Marche? -  "Oggi viviamo un passaggio storico per la nostra Regione e dobbiamo pensare a come collocarla in una nuova fase in un contesto più ampio. Il fatto che abbiamo perso il referendum, non significa che si rinunci alla semplificazione. Intanto, stiamo portando avanti un dibattito sul reddito di inserimento perchè resta una priorità quella di essere a difesa di chi è più fragile".     Non ci abbandonate, questo è quello che vi chiede la gente ora - "Non solo non vi abbandoniamo, ma non perdiamoci di vista. Per me questa è la sfida delle sfide: ne va della credibilità della classe dirigente".  

23/01/2017 18:28
La mappa del rischio sismico Comune per Comune

La mappa del rischio sismico Comune per Comune

C'è inevitabilmente e comprensibilmente apprensione nella popolazione, dopo il comunicato stampa della Commissione Grandi Rischi dove (qui) non viene esclusa la possibilità di nuovi eventi sismici fino a magnitudo 7. Sul web c'è un tourbillon di articoli dove si conferma o si smentisce questa comunicazione che, al di là di tutto, ha contribuito a ingenerare ulteriore paura in gente che ha già dovuto sopportare il peso di uno sciame sismico che appare infinito. Resta comunque un dato di fatto: viviamo in una zona sismica e potenzialmente sempre a rischio. A questo proposito, esiste una mappa (qui) che mostra come è stato classificato dalla Protezione Civile il territorio del nostro Paese in base alla probabilità che in quell’area possa verificarsi un sisma di forte intensità. La scala nazionale, su cui si basa la colorazione della mappa, va da 1 (maggiore pericolo) a 4 (minore pericolo). L'obiettivo è ridurre gli effetti dei terremoti attraverso la prevenzione.

23/01/2017 16:08
Campotosto, rischio Vajont: l'allerta del presidente della Commissione Grandi Rischi

Campotosto, rischio Vajont: l'allerta del presidente della Commissione Grandi Rischi

"Nella zona di Campotosto c'è il secondo bacino più grande d'Europa con tre dighe, una delle quali su una faglia che si è parzialmente riattivata e ci possono essere movimenti importanti di suolo che cascano nel lago, per dirla semplice è 'l'effetto Vajont'". Lo ha detto al Tg3 Sergio Bertolucci, presidente della Commissione Grandi Rischi, aggiungendo che "se si avverte un aumento del rischio, bisogna immediatamente renderlo trasparente alle autorità e alla popolazione". "Sarebbe - ha aggiunto l'esperto - pericolosissimo abbassare la guardia, soprattutto per scuole, ospedali e, appunto, le dighe". Nella riunione dell'altro ieri la Commissione Grandi rischi aveva messo in guardia dalla possibilità di nuove scosse, anche fino a magnitudo 6-7, nelle zone contigue all'ultimo terremoto. (Ansa)

22/01/2017 15:28
"Tante promesse, nessun fatto": i terremotati si preparano a marciare su Roma

"Tante promesse, nessun fatto": i terremotati si preparano a marciare su Roma

Su facebook di recente è nato il gruppo “Manifestazione terremotati a Roma” che in pochi giorni vanta più di 13000 iscritti. “Questo gruppo nasce dal malcontento di persone indipendenti deluse su come è stata mal coordinata e mal gestita tutta l'emergenza del post-terremoto, che ha fatto sì che arrivassero tante promesse seguente da nessun fatto”, spiega il fondatore Diego Camillozzi, anch’egli in prima persona colpito dagli effetti del terremoto sia nella dimensione abitativa che in quella lavorativa. La finalità del gruppo è “contestare un decreto indecifrabile che ci lascia sospesi ad una burocrazia inattuativa, contestare il modo di come vuol essere gestita la ricostruzione e contestare questo sistema di mal politica generale. Serve l'immediato ripristino delle attività produttive e delle vie di collegamento”. Un utente scrive stamattina: “Butto sul tavolo due numeri. 80.000 edifici da controllare con schede fast, 15.000 fatti in 3 mesi, quindi 5.000 al mese, i 65.000 controlli da fare finiranno fra 13 mesi quindi arriviamo a febbraio 2018. Da questa data si saprà quante casette occorrono e quindi verranno commissionate e realizzate. Ottimisticamente saranno finite e funzionanti in 8/9 mesi e siamo a Natale 2018. Non voglio allarmare nessuno, anzi spero di essere smentito ma questa volta la vedo proprio drammatica”. Per questi e mille altri motivi, proprio nella giornata di domani gli organizzatori si incontreranno per decidere il giorno in cui la prossima settimana si terrà la “marcia su Roma dei terremotati”. Al momento la data più probabile per la manifestazione dovrebbe essere a cavallo fra il 30 gennaio e il 2 febbraio. Lo scopo della manifestazione davanti al Parlamento è quello di ottenere risposte costituite da “fatti certi (messi per iscritto) con tanto di scadenze e termini prefissati e a quel punto ci diranno anche che fine hanno fatto i nostri soldi che sono stati donati a noi … e non alle loro banche”. Per far sì che questo succeda il gruppo auspica la più ampia partecipazione e anche se questo significherà che si dovrà aspettare qualche giorno in più, ciò sarà finalizzato a convogliare quanta più gente possibile in questa protesta.    

22/01/2017 13:58
L'on. Manzi: "Non bisogna sottovalutare le critiche, ma stiamo lavorando per migliorare la situazione"

L'on. Manzi: "Non bisogna sottovalutare le critiche, ma stiamo lavorando per migliorare la situazione"

C'è preoccupazione nella popolazione terremotata dopo quanto accaduto negli ultimi giorni, fra emergenza neve e blackout elettrici. Problematiche che sono andate ad aggiungersi a quelle già ben note per un entroterra maceratese che continua a soffrire. Ne abbiamo parlato con la parlamentare maceratese Irene Manzi (Pd). Onorevole Manzi come commenta le vicende di questi ultimi giorni ?Siamo reduci da giornate molto difficili per le quali mi sento di ringraziare gli amministratori locali, le forze dell'ordine, i volontari della Protezione Civile che hanno prestato e stanno continuando a prestare il loro servizio senza sosta provando a risolvere le tante criticità presenti, primo tra tutti il problema legato al venir meno dell'elettricità in una parte consistente della nostra provincia che lascia sconcertati e rispetto al quale - insieme ai colleghi marchigiani del  Pd -  abbiamo tenuto un contatto costante con il Governo per sollecitare l'impegno  dell'Enel ad intervenire.  Detto questo, di fronte ad un'emergenza neve senza precedenti e al ripetersi di nuove scosse, senza sottovalutare le criticità serie che dobbiamo impegnarci a risolvere,  trovo intollerabile lo sciacallaggio di alcune forze politiche e l'accavallarsi di notizie spesso false ( cito l'esempio delle bufale diffuse sulla mancata destinazione della raccolta fondi della Protezione civile ancora in corso) che continuano ad alimentare la confusione nei cittadini. Mentre qualcuno - come Matteo Salvini- andava in televisione con i doposci, noi parlamentari erano impegnati a lavorare con il Governo per risolvere i problemi che ci venivano segnalati. Fa meno notizia, ma è la realtà.Detto questo, però, non si può però dire che non ci siano problemi nella gestione del post sisma.Non nego che ci siano dei problemi. Però c'è un principio che voglio rimarcare: la legge che abbiamo approvato a dicembre stanzia, a meno di due mesi dal sisma, risorse e strumenti significativi per intervenire non solo sulla gestione dell'emergenza e sulla ricostruzione, ma su tutto il recupero delle nostre comunità. Dobbiamo renderlo effettivo, diffondere tutte le informazioni utili a conoscere gli strumenti a disposizione (penso alle risorse per le attività produttive, in parte ancora poco conosciute, su cui proprio in questi giorni ho presentato un'interrogazione per sollecitare il commissario straordinario e il governo a costituire strutture informative chiamate a dare sostegno ed assistenza alle imprese, anche in sinergia con le Regioni, le Camere di Commercio, il Ministero dello sviluppo economico). Detto questo, riconosco che ci sono delle serie criticità nella fase del post sisma (che le precipitazioni di questi giorni hanno aggravato) e che dobbiamo impegnarci insieme a segnalare e a risolvere.Nella settimana appena trascorsa con i colleghi del Senato e a quelli della Camera abbiamo predisposto alcuni emendamenti al decreto milleproroghe per correggere proprio alcuni aspetti della legge sul terremoto ( come i problemi legati all'applicazione della busta paga pesante a favore dei soggetti colpiti, o quelli relativi alla sospensione dei termini processuali nei Comuni del cratere o il nodo del dimensionamento scolastico), lavorando spesso in stretto contatto con il Governo. Lunedì come parlamentari marchigiani avremmo un incontro con il Presidente Ceriscioli per aggiornarci sulla situazione.  Personalmente penso che, in questo momento, sia più importante concentrarsi sul lavoro da fare piuttosto che inseguire le polemiche visto che è il primo a poter portare dei risultati concreti, come la sottoscrizione- proprio ieri- da parte del Ministero dell'economia della convenzione per la concessione degli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori colpiti dal sisma. Tenere conto delle critiche e dei suggerimenti e non sottovalutarli, ma lavorare per migliorare la situazione.Nei giorni scorsi i giornali hanno pubblicato un accorato appello degli ordini professionali rivolto al Commissario Errani, ieri nel corso di una affollatissima riunione con l'ing. Spuri i tecnici hanno evidenziate alcune criticità rispetto ai sopralluoghi da effettuare, trovando però anche delle soluzioni migliorative. Non sarebbe forse meglio affrontare preventivamente i problemi prima che si verifichino ?Una premessa: i tecnici in questi mesi hanno dato un contributo importante, e spesso volontario, per gestire la fase più critica dell'emergenza. Penso che possano offrire un contributo significativo anche alla fase della ricostruzione e proprio per questo ho presentato i giorni scorsi un'interrogazione,  rivolta al Governo e al commissario straordinario, per sollecitare una riconsiderazione dell'ultima ordinanza riguardante gli incarichi professionali e la fissazione di un limite quantitativo, a mio avviso, troppo penalizzante per chi opera nel nostro territorio e per l'impegno ricostruttivo a cui saremo chiamati nei prossimi anni.L'incontro di ieri a Macerata è' stato un passaggio importante a cui, mi auguro, segua a breve anche un incontro con il commissario straordinario. Errani sta svolgendo un lavoro molto  importante in stretto contatto con gli amministratori locali. Penso però che possiamo migliorare e perfezionare l'operato dei prossimi mesi, trovando modalità operative che tengano in adeguato conto le esigenze e le peculiarità del nostro territorio, coinvolgendo preventivamente le nostre comunità e alleggerendo alcuni pesi burocratici che rendono spesso più difficile il lavoro della ricostruzione e la risoluzione dei problemi.Ieri pomeriggio la CISL Marche ha organizzato a Castelraimondo un momento di approfondimento dedicato a progetti di futuro per l'entroterra maceratese. Cosa è' emerso dall'incontro? È' stato un lungo ed interessante pomeriggio quello trascorso insieme alla Cisl ieri, condotto anche in modo franco, senza nascondersi i problemi o le paure che toccano le comunità colpite dal sisma.  Si sono raccolte idee e proposte provenienti dai tanti soggetti che in questi mesi si sono impegnati per mantenere vivi i territori coinvolti. Penso che sia compito delle istituzioni raccogliere quanto di positivo sta emergendo " dal basso" ed unificarlo in un progetto integrato di ricostruzione di questa provincia, sfruttando, insieme alle risorse stanziate nella legge, anche i fondi europei della programmazione regionale. E per questo trovo significativo quanto proposto dall'assessore Sciapichetti sulla volontà  di convocare, a primavera, una conferenza programmatica, provinciale e regionale, sulla ricostruzione. Può essere una tappa importante. La vera scommessa per tutti i soggetti coinvolti sarà renderlo una reale occasione di confronto ed elaborazione e non solo un momento obbligato e formale.

22/01/2017 13:24
La Commissione Grandi Rischi avvisa: "Possibili nuove scosse fino a magnitudo 7"

La Commissione Grandi Rischi avvisa: "Possibili nuove scosse fino a magnitudo 7"

 Potrebbe non essere finita, è quanto ritiene la commissione Grandi Rischi, che si è riunita per fare il punto della situazione dopo le scosse di terremoto che hanno nuovamente colpito il Centro Italia. "Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza sismica (unica dal 24 agosto scorso) sia in esaurimento".  La Commissione ha identificato tre aree vicine alla faglia principale responsabile della sismicità in corso, che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e, si legge in una nota, "hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo (M6-7)". Questi segmenti - localizzati rispettivamente sul proseguimento verso Nord e verso Sud della faglia del Monte Vettore-Gorzano e sul sistema di faglie che collega le aree già colpite dagli eventi di L'Aquila del 2009 e di Colfiorito del 1997 - "rappresentano aree sorgente di possibili futuri terremoti".   Sempre la Commissione Grandi Rischi in intesa con il capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio avverte: i terremoti che dal 24 agosto scorso si sono succeduti nell'Appennino centrale hanno prodotto "importanti episodi di fagliazione superficiale che ripropongono il problema della sicurezza delle infrastrutture critiche, quali le grandi dighe".  Un'unica sequenza sismica, che non dà segni di esaurirsi, che ha colpito su una lunghezza complessiva di oltre 70 km ed ha avuto sino ad ora quattro momenti principali di rilascio sismico: il 24 agosto, con l'evento di M6 di Amatrice; il 26 ottobre, con due eventi principali di M5.4 e M5.9 che hanno esteso la sismicità verso nord; il 30 ottobre, con l'evento di M6.5 che ha ribattuto la zona a cavallo degli eventi precedenti; il 18 gennaio, con 4 eventi ravvicinati di magnitudo da 5.0 a 5.5, su una lunghezza di circa 10 km nella parte meridionale della sequenza, nell'area di Montereale, che si ricongiungono alla sismicità aquilana del 2009.  

21/01/2017 15:10
Blackout: previsti indennizzi automatici per le famiglie coinvolte

Blackout: previsti indennizzi automatici per le famiglie coinvolte

Le famiglie coinvolte nella lunga interruzione di energia elettrica nelle Regioni colpite dal maltempo potranno accedere agli indennizzi automatici già previsti dalla legge e regolamentati dai provvedimenti dell'Autorità per l'energia. I rimborsi, che partono da 30 euro e fino a un massimo di 300, sono a carico delle aziende distributrici a meno, e questo sembra il caso, di "periodi di condizioni perturbate, o attribuite a causa di forza maggiore" per i quali entra in gioco il Fondo per eventi eccezionali. In caso di interruzioni di durata superiore al tempo previsto dagli standard fissati dall'Autorità, il cliente domestico o non domestico con potenza inferiore o uguale a 6 kW (la maggioranza della popolazione dispone di una potenza di 3kW) ha diritto a un indennizzo automatico di 30 euro, aumentato di 15 euro ogni ulteriori 4 ore di interruzione, fino a un tetto massimo di 300 euro. Gli standard dipendono dalla densità abitativa dei Comuni nei quali si verificano i disservizi. Per i clienti che abitano in Comuni con più di 50.000 abitanti (alta concentrazione), il tempo massimo di ripristino non deve superare le 8 ore consecutive (o non consecutive se interviene una seconda interruzione entro un'ora dal ripristino provvisorio). Per i clienti che vivono in Comuni con più di 5.000 ma meno di 50.000 abitanti (media concentrazione), il tempo massimo di ripristino non deve superare le 12 ore consecutive (o non consecutive se interviene una seconda interruzione entro un'ora dal ripristino provvisorio). Per i clienti, infine, che abitano in Comuni con meno di 5.000 abitanti (bassa concentrazione), il tempo massimo di ripristino non deve superare le 12 ore consecutive (o non consecutive se interviene una seconda interruzione entro un'ora dal ripristino provvisorio). E' poi prevista una specifica misura per i clienti finali localizzati ad altitudini superiori a 1.500 metri sul livello del mare, per i quali si applica il medesimo tempo massimo di ripristino previsto per i clienti che abitano in comuni con meno di 5.000 abitanti (bassa concentrazione) indipendentemente dal numero di abitanti del Comune di appartenenza. A pagare sono in generale le aziende distributrici, ma non sempre. Il regolamento prevede infatti l'intervento del "Fondo per eventi eccezionali" istituito presso la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico (che viene alimentato con una minima quota in bolletta) in alcuni specifici casi: tra questi, figura proprio la voce "Interruzioni prolungate oltre gli standard con origine sulle reti di distribuzione in media e bassa tensione che hanno inizio in periodi di condizioni perturbate, o attribuite a causa di forza maggiore a esclusione dei furti documentati, o a cause esterne".

21/01/2017 14:45
Smentita la notizia del salvataggio della coppia di Osimo a Rigopiano

Smentita la notizia del salvataggio della coppia di Osimo a Rigopiano

La notizia che tutti aspettavano: Domenico Di Michelangelo e la moglie Marina Serraiocco 'sono vivi', come il piccolo Samuel, 7 anni, estratto dalle macerie dell'Hotel Rigopiano e ora ricoverato in ospedale. Poi, con il passare delle ore, l'angoscia che cresce: il poliziotto abruzzese in servizio al Commissariato di Osimo e Marina non sono nella lista dei superstiti.La notizia del salvataggio della famiglia (il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni l'aveva postata sul suo profilo Facebook), era stata data ai familiari da un amico presente sul posto, sembra il testimone di nozze di Domenico. Il sindaco ha pubblicato un post di scuse a nome dell'amministrazione comunale. ''Scusandoci con la città e con i famigliari di Marina e Domenico per l'increscioso equivoco, generato probabilmente dalla concitazione e dalla forte emozione del momento, la nostra comunità continua a pregare senza perdere la speranza''.I genitori e il fratello, Alessandro Di Michelangelo, agente della Digos di Chieti, avevano infatti creduto al miracolo, che invece almeno finora, riguarda solo Samuel."Ciao zio..." sono state le prime parole che il bambino ha detto allo zio. ''Samuel - racconta Alessandro - ha trascorso la notte nell'ospedale di Pescara accanto alla nonna materna, sedato, e sotto la stretta tutela degli psicologi. I medici ci hanno detto come comportarci: non dobbiamo fare alcun riferimento specifico alla tragedia, ma lasciare che sia il bambino a raccontare i fatti''. Non a caso, dice l'agente all'ANSA, ieri al piccolo "ho chiesto: 'Vengono mamma e papà?' E lui ha fatto sì con la testa. Ma gli psicologi mi hanno subito bloccato, e spiegato che i bambini sotto choc possono annullare uno spazio temporale nella loro memoria".''Mio fratello e mia cognata - aggiunge lo zio Alessandro - non compaiono nella lista dei superstiti, ma so che i soccorritori continuano a scavare, e voglio continuare a sperare: Domenico e la moglie erano, sono, molto apprensivi con il figlio, 'non andare lì, stai attento, non ti muovere', spero che anche in quei momenti fossero vicini al bambino''.

21/01/2017 14:02
L'Ingv in bolletta, il presidente Doglioni: "Mancano i fondi per fare ricerca"

L'Ingv in bolletta, il presidente Doglioni: "Mancano i fondi per fare ricerca"

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) non ha un finanziamento sufficiente per garantire la sua attività di ricerca: a lanciare l'appello in piena emergenza terremoto è il presidente dell'Ingv, Carlo Doglioni. "L'Ingv - ha detto all'ANSA - fa monitoraggio di vulcani e terremoti, purtroppo i finanziamenti insufficienti per farlo vivere, siamo in bolletta"."E' talmente importante studiare la Terra - ha aggiunto Doglioni - che non si capisce perchè non si voglia investire di più per capire come funziona il nostro pianeta". C'è disparità, secondo il presidente dell'Ingv, tra i finanziamenti assegnati all'ente che presiede e ad altri enti pubblici di ricerca. "Eppure - ha rilevato - studiare il comportamento di terremoti e vulcani non è meno importante di altri settori di ricerca, anche in termini di applicazioni concrete". Ma portare avanti progetti di ricerca in questo momento è davvero molto difficile perchè, ha aggiunto, "i fondi dell'Ingv non bastano a coprire le spese, non riusciamo a pagare gli stipendi e il mantenimento delle strutture e non abbiamo soldi per i progetti di ricerca". Per Doglioni "un ente di ricerca normale non può trovarsi con un bilancio in rosso, deve avere un bilancio che permetta di fare ricerca", senza parlare delle "400 persone precarie, 150 delle quali sono ricercatori a tempo determinato, che non sanno che cosa succederà a fine contatto. E' una situazione che ho ereditato e per la quale sto cercando di proporre soluzioni alternative".

20/01/2017 19:27
Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.