L'on. Lodolini in visita a Picchio News: "Troppe passerelle, più poteri a chi si occupa dell'emergenza" - VIDEO
Emanuele Lodolini, 39 anni, parlamentare marchigiano del Partito Democratico, è persona franca ed estremamente cordiale. Ma, soprattutto, è persona che ha voluto vedere sul campo, con i propri occhi le conseguenze del sisma e della neve nell'entroterra maceratese. La sua visita alla redazione di Picchio News è stata, oltre che gradita, un momento per fare il punto della situazione.
"In Parlamento quello che bisognava fare è stato fatto, in tempi decisamente record, grazie al senso di responsabilità delle forze politiche che hanno saputo unirsi per approvare il Decreto Terremoto. In questo modo abbiamo fornito agli enti locali tutti gli strumenti necessari per adempiere alle necessità urgenti". Ma non tutto è filato liscio... "Sono stati registrati, purtroppo, dei ritardi legati a un eccesso di burocrazia che anzichè semplificare le procedure, ha dato spesso la sensazione di complicarle.
E’ evidente che dei ritardi ci sono stati (a Picchio news l'Assessore Sciapichetti ha riconosciuto difficoltà) verrà il tempo per capire quante e quali siano le responsabilità. Ma siamo davanti a una serie di eventi davvero eccezionali. I provvedimenti sono stati approvati prima di Natale: in quel frangente non ho ritenuto utile e opportuno andare nei luoghi del terremoto, anche perchè di passerelle ce n'erano già state tante, troppe. Bene la presenza delle autorità istituzionali di Stato e Regione, ma in quei luoghi ci sono state decisamente troppe passerelle. All'inizio del mese, accompagnato dal Comandante dei Vigili del Fuoco di Ancona, ing. Di Iorio, ho invece scelto di fare un sopralluogo nelle zone colpite dal sisma, da Arquata a Ussita, Visso, Castelsantangelo e nei giorni seguenti Camerino, Serrapetrona, Castelraimondo, Matelica.
Altri provvedimenti in Parlamento ci vedono impegnati nei prossimi giorni. Esco da un importante incontro in Regione tra il Presidente Ceriscioli e i Parlamentari. Nelle prossime ore al Senato arriva il MILLEPROROGHE mentre alla Camera il Decreto Mezzogiorno. Come parlamentari marchigiani abbiamo presentato, anche insieme a colleghi umbri, emendamenti sul miglioramento della 'busta paga pesante', per il personale della p.a. mobilitato per far fronte all'urgenza e alle necessità post sismiche,volti proprio a garantire il ristoro e la rapidità delle operazioni.
Molto bene quanto ha annunciato il Presidente Gentiloni da Fabio Fazio. Più poteri a chi si occupa dell'emergenza. Per essere più veloci dobbiamo dare poteri più efficaci e straordinari e rafforzare ruolo Sindaci. Il tutto nella massima trasparenza e legalità.
Io vengo da Ancona, zona di terremoto nel 1972, quando non ero ancora nato, ma i racconti e i ricordi sono ben vivi, per non parlare della frana. Quello che più mi ha colpito, è che in tante realtà non c'è la percezione di quello che è realmente accaduto dopo questi recenti terremoti, neanche i grandi media forse sono riusciti a raccontare bene la tragedia che queste popolazioni stanno vivendo, peraltro aggravata dalle eccezionali nevicate dei giorni scorsi. Per capire, per rendersi conto bisogna andare in quei posti. La sensazione che si prova è quella di territori bombardati, di zone di guerra. Questo, ovviamente, non è un invito al "turismo da tragedia", ma a ragionare su un dramma che vede una intera regione coinvolta. L'invito è quello di venire nelle Marche a visitarle, a scoprirle, a gustarle, superando la paura: questa nostra meravigliosa regione non ha niente da invidiare, ad esempio, alla Toscana.
Per quanto riguarda il decreto, l'indirizzo è quello di andare nella direzione "Emilia Romagna - Expo". Bene, condivido. Ma non bisogna rimuovere troppo in fretta l'esperienza del 1997, una esperienza positiva di ricostruzione che ha funzionato e senza la quale, mi chiedo se i danni e le perdite umane non sarebbero state maggiori. Senza dimenticare che quella del 1997 è stata una ricostruzione attuata senza neanche mezzo scandalo".
Serve accelerare, on. Lodolini, perchè a rischio c'è un intero territorio - "Ci sono diversi elementi da tenere presenti: lo spopolamento dell'entroterra, l'economia e le aziende, non solo la ricostruzione delle case. Anche perchè, questo evento drammatico arriva in un momento già difficile per l'economia marchigiana, duramente colpita dalla crisi congiunturale. Il compito delle classi dirigenti è quello di provare a ripensare il futuro del nostro territorio e per questo occorre chiamare a raccolta tutte le forze: su questo dobbiamo proporre un progetto, nella consapevolezza che nulla abbiamo da invidiare alle altre regioni del nostro Paese".
Quali impegni per le Marche? - "Oggi viviamo un passaggio storico per la nostra Regione e dobbiamo pensare a come collocarla in una nuova fase in un contesto più ampio. Il fatto che abbiamo perso il referendum, non significa che si rinunci alla semplificazione. Intanto, stiamo portando avanti un dibattito sul reddito di inserimento perchè resta una priorità quella di essere a difesa di chi è più fragile".
Non ci abbandonate, questo è quello che vi chiede la gente ora - "Non solo non vi abbandoniamo, ma non perdiamoci di vista. Per me questa è la sfida delle sfide: ne va della credibilità della classe dirigente".
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