di Roberto Scorcella
Bollette ai terremotati, Morgoni: "Non è cambiato nulla. La proroga riguarda i soggetti danneggiati dal terremoto"
"L'ultimo decreto legge non fa altro che prorogare un sistema già in vigore dal 30 dicembre 2016 che prevede la sospensione del pagamento delle utenze limitatamente ai soggetti danneggiati dal terremoto. Quindi, non c'è motivo alcuno di sostenere che la normativa in essere possa essere cambiata: chi ha la casa inagibile, gode della sospensione fino al primo gennaio 2019": così l'on. Mario Morgoni (Pd) che, a seguito della confusione ingenerata dalle comunicazioni poste in essere da alcuni gestori di gas, luce e acqua, prova a fare chiarezza. "A livello normativo" spiega il deputato maceratese "non è cambiato nulla rispetto al Milleproroghe del 30 dicembre 2016 dove, all'articolo 14 comma 2 viene prevista la sospensione per i soggetti danneggiati dal sisma. L'Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) non ha modificato nulla, nè nelle successive proroghe nè in questa ultima che allunga i termini fino al primo gennaio 2019. per quanto mi riguarda, non essendo mutato il quadro normativo, non vedo ragioni per cui si verifichino dei cambiamenti alla situazione in essere. Nello specifico, ho letto il comunicato pubblicato sul sito della municipalizzata Assm di Tolentino e posso confermare che viene utilizzata la stessa formulazione usata da Arera. Ne consegue che a beneficiare della sospensione fino al primo gennaio devono essere tutti i soggetti danneggiati dal sisma, così come previsto dal Milleproroghe del 30 dicembre 2016. Come parlamentare, chiedo quindi ai gestori di spiegare cosa sia cambiato al 31 maggio 2018 e a fare definitivamente chiarezza verso gli utenti che, in questa situazione, sono molto confusi sul da farsi. L'anomalia ulteriore, come mi viene fatto notare da centinaia di cittadini, potrebbe essere quella invece che le bollette non siano state recapitate in questo anno e mezzo neanche ai soggetti con la casa agibile, questo sì non previsto dalla normativa vigente. E' importante che venga subito spiegato chiaramente ai cittadini cosa fare, specialmente in presenza di bollette già recapitate e con scadenze già fissate ma prima dell'ultima proroga".
Proroga del pagamento delle utenze per i terremotati: da sospiro di sollievo a beffa?
Gli utenti terremotati non sanno più che pesci prendere. Il sospiro di sollievo tirato a seguito del decreto legge emanato il 30 maggio nel quale viene, letteralmente dal sito del commissario per la Ricostruzione "Posticipato, infine, anche l’inizio del pagamento sia del canone Rai fino al 2021, sia delle utenze domestiche, luce, gas, telefonia e assicurazioni fino al primo gennaio 2019", rischia di tramutarsi in una beffa. Ferma restando la questione degli "oneri" che avrebbero dovuto essere scorporati dalle bollette e sui quali, pure, non c'è ancora troppa chiarezza, sorgono altre questioni. Sul sito della municipalizzata Assm di Tolentino, infatti, è comparsa una nota che recita testualmente "L'ASSM SpA informa che l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), in attuazione di quanto previsto dal D.L. 29 maggio 2018 n. 55, ha differito di 6 mesi, dal 1° giugno 2018 al 1° gennaio 2019, il termine di sospensione dei pagamenti delle fatture, emesse o da emettere, per le forniture di acqua, luce e gas (compresi il gpl e altri gas distribuiti per mezzo di reti canalizzate) a favore dei cittadini che dichiarino l'inagibilità del fabbricato (abitazione, studio professionale o azienda), a causa degli eventi sismici del Centro Italia del 24 agosto 2016 e successivi. IL BENEFICIO È RISERVATO ALLE SOLE INAGIBILITÀ DA TERREMOTO. Il recente provvedimento dell’ARERA non ha prorogato il termine di sospensione dei pagamenti per tutti gli altri utenti che hanno un contratto attivo su edifici agibili, per costoro è già ripresa la fatturazione e rimangono confermate tutte le scadenze di pagamento comunicate nei documenti di fatturazione. Quindi, solo un utente che dovesse ricevere la bolletta per un edificio inagibile potrà avvalersi della suddetta sospensione, in tal caso dovrà consegnare al proprio venditore/gestore copia della relativa ordinanza d’inagibilità e chiedere la posticipazione del pagamento all’ 1/1/2019. Il nuovo correttivo normativo ha altresì differito, al 31 marzo 2019, il termine ultimo per l'emissione della fattura unica di conguaglio che comprenderà anche gli importi non fatturati fino allo scadere del termine di sospensione dei pagamenti. In ogni caso, per consentire di far fronte al pagamento della fattura unica di conguaglio, è sempre prevista la possibilità di rateizzare gli importi dovuti (purché complessivamente superiori a 50 euro per singola fornitura), senza interessi, per una durata massima di 36 mesi". Andiamo a leggere quanto riporta il sito dell'Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente): "L'Arera differisce di 6 mesi, dal 1° giugno 2018 al 1° gennaio 2019, il termine di sospensione dei pagamenti delle fatture emesse o da emettere per le forniture di acqua, luce e gas (compresi il gpl e altri gas distribuiti per mezzo di reti canalizzate) a favore dei cittadini che dichiarino l'inagibilità del fabbricato (abitazione, studio professionale o azienda) a causa degli eventi sismici del Centro Italia del 24 agosto 2016 e successivi. Le novità sono state approvate oggi dall'Autorità con la delibera 312/2018/R/com in attuazione di quanto previsto dal decreto legge 29 maggio 2018, n. 55 con l'obiettivo di rafforzare le misure di tutela già esistenti a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici. È stata di conseguenza differita l'emissione della fattura unica di conguaglio - che dovrà comprendere anche gli importi non fatturati fino allo scadere del termine di sospensione dei pagamenti - non oltre il 31 marzo 2019. Per consentire ai clienti/utenti di far fronte al pagamento della fattura unica di conguaglio, è sempre prevista la possibilità di rateizzare gli importi dovuti (purché complessivamente superiori a 50 euro per singola fornitura) senza interessi per una durata di 36 mesi; le singole rate avranno periodicità pari a quella di fatturazione. Il venditore del mercato libero e i gestori potranno comunque offrire condizioni di rateizzazione migliorative rispetto a quelle minime previste. I clienti e gli utenti finali potranno richiedere di provvedere anticipatamente al pagamento degli importi dovuti, optare per un periodo inferiore di rateizzazione o pagare l'importo dovuto in un'unica soluzione". Da quanto si legge, se ne deduce che questa attesa proroga riguarderebbe quindi le sole utenze di edifici inagibili. Come dire, proroga su bollette che comunque non sarebbero mai arrivate in quanto è chiaro che nelle abitazioni inagibili non vive nessuno che possa consumare acqua, gas e luce. E, allora, la proroga emanata dal Consiglio dei Ministri quale vantaggio porterebbe ai terremotati? Qualcuno faccia chiarezza, quanto prima. Non pare proprio il caso di aggiungere problemi e preoccupazioni a chi già è costretto a vivere in condizioni di precarietà.
Sanità, la protesta di un cittadino: col Cup visita fra nove mesi, a pagamento fra una settimana
La formula ormai è diventata praticamente fissa: "La lista d’attesa è di diversi mesi. Ma a pagamento può venire già domani". E' una sorta di cortocircuito della sanità pubblica che si conferma in due sole frasi che sempre più spesso gli italiani si sentono ripetere quando si rivolgono ai Cup per prenotare una visita. L'ultima protesta arriva da Tolentino. Un cittadino racconta che proprio stamattina ha chiamato il Cup. "Una voce automatica mi diceo di scegliere tra due opzioni: opzione 1 visita tramite il servizio sanitario nazionale; opzione 2 visita a pagamento. Scelgo l'opzione 1 e la solita voce mi dice 'sei in posizione 79, resta in attesa'. Dopo 15 minuti l'operatore risponde, mi dice che per questa visita il primo posto libero è a febbraio 2019. Ok, niente. Rifaccio il numero del CUP scegliendo questa volta l'opzione 2 a pagamento. L'operatore risponde subito e dopo le mie richieste mi dice che ci sono quattro dottori disponibili per questa tipologia di visita entro la metà di questo mese di giugno 2018 con tariffe che vanno da 165 euro a 225 euro a seconda del medico scelto, 225 è il costo per essere visitati dal primario. Questa è la nostra Italia, queste sono le cose per cui dovremmo lottare: la salute è la cosa più importante, non è possibile continuare con queste liste di attesa e queste tariffe. Sono indignato per tutto questo. La salute è questione di tutti, non ha colore politico, non guarda in faccia nessuno". Va ricordato che gli ultimi dati Censis dicono che nell’ultimo anno 11 milioni di italiani – uno e mezzo in più rispetto all’anno precedente – hanno rinunciato alle terapie a causa dei tempi troppi lunghi e dell’impossibilità di pagare una visita privata o in intramoenia.
Avvocato messo ko, parla Carlo Gasparetti: "Mi provoca e diffama da tre anni. Stamattina mi sono solo difeso"
Carlo Gasparetti racconta la sua verità: "sono stato provocato e poi mi sono solo difeso. Sono tre anni che questa persona mi perseguita". Il noto commerciante maceratese, protagonista questa mattina dell'episodio in piazza della Libertà, dove un legale maceratese è finito in ospedale dopo essere stato colpito al volto dallo stesso Gasparetti, non si fa pregare e spiega come sono andate le cose. "Dopo tre anni di letterale stalkeraggio nei miei confronti, con diffamazioni e provocazioni di ogni tipo, non soddisfatto questo signore ha ingiuriato anche i miei familiari. Produrremo prove inquivocabili, denunce e testimonianze a discarico che confermeranno come questa persona, continuamente e in maniera grave e provocatoria, abbia diffamato, insultato, cercato di screditare la mia persona, il mio lavoro, la mia professionalità" dice Gasparetti. Che poi, dalla sua angolazione, racconta come sono andate le cose. "Questo avvocato, già stamattina alle 8.30 ha iniziato a provocarmi. E' passato in via Gramsci con lo scooter e, in maniera infantile, mi ha fatto versacci con la bocca. Poi, si è ripresentato intorno alle 11 in piazza della Libertà. Io ero seduto al bar e lui si è fermato. Sempre provocandomi, ha iniziato a dire "vai in galera" "buona galera" e cose simili. Mi sono alzato per chiedere spiegazioni, quando lui mi ha aggredito e io mi sono dovuto difendere. Mi auguro che questa vicenda" conclude Gasparetti "sia utile a fare luce una volta per tutte sul comportamento diffamatorio e provocatorio che questa persona incessantemente da tre anni attua non solo verso di me e la mia famiglia, ma anche verso altri maceratesi. Venti giorni fa, addirittura mi ha anche aizzato contro il suo cane da combattimento, ingiuriandomi e minacciandomi: sono certo che la verità verrà a galla".
L'urlo di dolore della mamma di Pamela: "Oseghale, parla! Chi ti ha aiutato a fare del male a mia figlia?"
Sembra sul punto di cadere l'accusa di omicidio per Desmond Lucky e Lucky Awelima, attualmente detenuti in carcere in relazione al brutale assassionio di Pamela Mastropietro. Con la conseguenza logica che, così, ad oggi l'unico chiamato a rispondere del delitto della diciottenne romana resterebbe Innocent Oseghale. Le risultanze dell'esame autoptico sul corpo della ragazza, però, dicono chiaramente che a commettere l'omicidio e tutto lo scempio successivo non può essere stata una persona sola. Quindi, Desmond Lucky e Lucky Awelima in quale contesto rientrebbero nel delitto Mastropietro qualora venisse stralciato il capo di accusa di omicidio? E, soprattutto, chi sono le altre persone che hanno preso parte al delitto? Sono le stesse domande che tormentano anche Alessandra Verni, la mamma di Pamela, che giorno dopo giorno è sempre più devastata dal dolore e dall'incertezza del quadro investigativo. E si sfoga, rivolgendosi a Oseghale: "Chissà perchè il 29 gennaio, Oseghale insieme a Lucky sono andati a comprare l'acido, che per fortuna non hanno trovato, per poi comprare la candeggina? Dovevano far sparire qualcosa. In più il 30 gennaio le ha fatto comprare una siringa (che mia figlia odiava). Che scusa le hai detto brutto pezzo di m...? Che forse serviva per tua figlia e tu non avevi i soldi per compragliela? Oppure quale altra cosa ti sei inventato? Ho letto che la tua donna racconta di come l'hai rimorchiata con gentilezza... fai così con tutte? Povera figlia mia e povera figlia tua che hanno incontrato un mostro schifoso! La tua donna parla anche di una videochiamata che ti ha fatto il 30 gennaio, dicendo di aver sentito altre voci oltre quella di Pamela. Chi sono gli altri che ti hanno aiutato a fare del male alla mia cucciola...? Ormai anche a te rimane solo da sopravvivere. E ricordati: io non mollo. Prima o poi ci incontreremo anche noi. Io aspetto. Per ora posso solo dirti che ti odio dal più profondo e ti maledico in questa e anche in quell'altra vita!".
Macerata, al Maracuja i tedeschi pagano il caffè in base allo spread
Curiosità questa mattina per un cartello affisso all'ingresso del Maracuja Cafè in piazza Vittorio Veneto a Macerata. Con la bandiera tedesca come sfondo, il cartello recita "AVVISO AI CLIENTI DI NAZIONALITA' TEDESCA Poichè i mercati insegneranno agli italiani come votare, il nostro locale applicherà ai clienti di nazionalità tedesca un listino prezzi speciale variabile a seconda dello spread. Vi insegneremo così come consumare bene al bancone di un bar italiano. LA DIREZIONE". Il riferimento chiaro è alle parole di Gunther Oettinger il commissario europeo per il bilancio e le risorse umane – tedesco, esponente dell’Unione Cristiano Democratica, che ieri avrebbe affermato "“I mercati insegneranno agli italiani a votare in modo giusto”. "Si tratta, come evidente, di una provocazione" spiega Roberto Buratti, titolare del Maracuja e della Brp Eventi "per far capire che noi italiani non accettiamo alcuna ingerenza nel quadro politico del nostro Paese. I tedeschi vengano pure a prendere un caffè da noi, ovviamente lo pagheranno come tutti gli altri. Ma quella di ieri è stata un'offesa inaccettabile per tutti noi italiani e non poteva restare senza una adeguata risposta".
Ricostruzione, dal sistema di calcolo l'amara sorpresa: quasi impossibile effettuare lavori senza accollo per i proprietari
L’impressione è che ci sia molto poco da stare tranquilli e a lanciare l’allarme, più o meno timidamente, sono stati gli stessi professionisti. Quegli ingegneri o architetti che, effettuando simulazioni nel sistema di calcolo per stabilire l’ammontare del contributo per la ricostruzione, hanno scoperto che sarà pressochè impossibile effettuare lavori senza accollo. Senza, cioè, che quanti hanno avuto la loro casa lesionata dal sisma di agosto o di ottobre non metteranno mano al proprio portafogli e ai propri risparmi per poter tornare ad abitarla. Il paradosso, poi, è che se il sistema di calcolo non sarà cambiato, i proprietari di abitazioni piccole non riusciranno a coprire l’importo dei lavori con il contributo ricevuto, mentre i proprietari di abitazioni grandi non riuscirebbero a spenderlo tutto. Il famigerato file di calcolo è stato messo online dal commissario straordinario per la Ricostruzione alcuni giorni fa, dopo un incontro avuto a Camerino tra i professionisti privati e i funzionari dell’ufficio ricostruzione. “Io – racconta l'architetto Loredana Camacci Menichelli - ho iniziato a fare delle prove inserendo i contributi che avevo stimato con un mio foglio di calcolo e pur inserendo importi che secondo le mie stime erano interamente coperti da contributo in realtà andavo sempre in accollo. Di certo nei condomini o per edifici con più proprietari, quando le unità sono di dimensioni diverse, le più piccole finiscono in accollo e quelle più grandi non possono utilizzare il loro contributo totale. Nel ‘97 per intervenire sulle strutture e sulle finiture connesse la procedura era diversa. Oggi, nel file di calcolo, per ogni unità immobiliare stimano il peso in rapporto ai mq e fanno il confronto fra parametrico e quanto previsto nel computo, poi scelgono la somma minore e aggiungono cassa professionisti e iva, e fanno di nuovo il confronto. A questo punto si finisce con l’andare sempre in accollo perché, facendo il confronto con somme maggiorate dall'iva, in proporzione hanno importi che superano il limite. Questo confronto fatto con le somme lorde è quantomeno discutibile in quanto la legge dice che cassa e iva sono in aggiunta”. Della questione sono già stati interessati gli addetti ai lavori e, stando a quanto è dato sapere, non sono mancate frizioni tra funzionari della Regione Marche e funzionari della struttura commissariale che hanno messo a punto questo sistema di calcolo. “Mi è stato detto – prosegue l'architetto Camacci Menichelli - che l'ingegner Spuri si è battuto molto per renderlo pubblico, mentre da Roma volevano giocare a briscola coperta e ruba mazzo contemporaneamente”. Tra l’altro, sembrerebbe che il programma presenta non pochi problemi, che si blocchi molto facilmente e che sia compatibile solo con determinati software. “Se non siamo sicuri al 100% di come calcolano e interpretano il calcolo scopriremo solo al momento del decreto quanto contributo abbiamo perso e buttato al vento – conclude l’architetto che ha scoperto la falla - magari dopo aver detto ai clienti che la somma prevista nel nostro progetto era interamente coperta dal contributo. Noi tecnici rischiamo di dover spiegare alle riunioni di condominio che più o meno tutti andranno in accollo, ma non per aver fatto interventi necessari che vanno oltre il costo parametrico massimo e magari perchè le somme parametriche sono basse e non coprono gli interventi necessari, ma perchè il meccanismo di calcolo che hanno impiantato non consente l'utilizzo dell'intero contributo che, se fosse spalmato su tutto l'edificio potrebbe e dovrebbe essere usato per tutti e per coprire tutti gli interventi strutturali e per le finiture connesse necessari”.
Venerdì a Civitanova i funerali di Enzo Bagalini
Saranno celebrati domani, venerdì 25 maggio, i funerali di Enzo Bagalini, vittima di un tremendo incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere in via Vela (qui il nostro articolo). La camera ardente è stata aperta oggi ad Ancona dove si trova la salma. Domani alle 13, il feretro arriverà nella chiesa di San Giuseppe dove alle 16 è prevista la funzione religiosa.
Porto Recanati e la Diamond Private Investment al centro della truffa dei diamanti smascherata dalle Iene
C'è Porto Recanati al centro dello sconvolgente servizio mandato in onda mercoledì sera dalle Iene sulla truffa dei diamanti venduti a prezzo gonfiato (qui). Decine di migliaia di italiani, negli anni, hanno dato fiducia alle società che intermediano diamanti da investimento e alle banche che li propongono. Le somme allocate si collocano in prevalenza fra i 15mila e i 40mila euro per investitore, ma non mancano importi maggiori. Dopo la morte per presunto suicidio di Claudio Giacobazzi, presidente e amministratore delegato di Intermarket Diamond Business trovato senza vita il 14 maggio in un albergo vicino a Reggio Emilia, la vicenda assume contorni sempre più inquietanti. Ripercorriamola. Come raccontano Le Iene, l'inviato Luigi Pelazza, in un servizio del 22 aprile scorso, aveva intervistato Giacobazzi in merito a uno scandalo che riguardava, assieme ad altre, anche la sua società. "La Intermarket Diamond Business e la Diamond Private Investment, che controllano il 70% delle compravendite, avrebbero, in accordo con alcune banche, convinto moltissimi risparmiatori a investire in diamanti utilizzando tecniche scorrette. I prezzi delle pietre infatti erano tre volte più alti del loro valore reale, ma i risparmiatori, fidandosi dei loro consulenti bancari, avevano speso cifre fino ai 130 mila euro per un valore effettivo di 40 mila. Cadendo in questo inganno è stata investita una cifra complessiva vicina al miliardo di euro. Le banche inoltre, per convincere i clienti a comprare, avrebbero mostrato alcuni grafici e delle tabelle di prezzi provenienti da pubblicità della stessa Intermarket Diamond Business, che non rispettavano i veri valori del mercato". Lo scorso 30 ottobre l’Antitrust, l’ente a tutela della concorrenza sui mercati economici, aveva multato quattro banche e due società compravendita per una cifra complessiva di 15 milioni di euro. Multa motivata così: “Hanno usato informazioni omissive e ingannevoli sui prezzi, sull’andamento del mercato, sulla redditività dell’acquisto, e sulla certezza del disinvestimento”. Migliaia di risparmiatori hanno perso tutti i risparmi di una vita. I risparmiatori così ricorrono alle associazioni dei consumatori: da luglio le richieste di aiuto di acquirenti di diamanti si sono impennate. Solo quelle pervenute all’associazione Aduc superano le 200. Nel servizio di ieri sera, Pelazza è andato a caccia di Maurizio Sacchi, presidente di Diamond Private Investment, che vive a Porto Recanati. Non è riuscito a parlare con Sacchi, ma soltanto ad intercettare la moglie che stava uscendo dalla megavilla in cui vivono a bordo di un'auto con targa tedesca. La Diamond Private Investment, fra l'altro, è molto nota per la "magnanimità" con cui finanzia diversi eventi anche nelle Marche. Su tutti, il Premio Ravera ospitato a Tolentino che ha visto proprio la partecipazione attiva della "prestigiosa Diamond Private Investment" (così recitano trionfalmente i comunicati stampa) nel contributo economico a realizzare l'evento. Insomma, mecenati coi soldi dei risparmiatori che hanno perso tutto. Comunque, chi ha acquistato diamanti non deve perdere tempo se vuole recuperare i suoi soldi o almeno parte di essi. A oggi l’unica strada è agire, in forma scritta, nei confronti dei broker Idb e Dpi e delle banche che hanno “tramitato” gli ordini.
Crollo al Montani, commento choc su Repubblica: "Un professore aveva lanciato l'allarme. Non è stato ascoltato"
Un commento choc. Una denuncia che lascia non solo perplessi, ma profondamente indignati qualora si rivelasse fondata. Sulla pagina di Repubblica, sotto l'articolo che racconta del crollo del tetto all'istituto Montani di Fermo avvenuto questa mattina e che solo per un puro caso non si è trasformato in tragedia, una cittadina denuncia senza mezzi termine il fatto che circa due anni fa un professore aveva lanciato l'allarme sul fatto che i palazzi del convitto e del biennio fossero sicuri, mentre quello del triennio (dove è crollato il tetto, ndr) invece no in quanto i lavori post terremoto "erano stati limitati alle stuccature per nascondere le crepe". Una denuncia gravissima che ora andrà approfondita e verificata in tutte le sedi competenti. "La colpa è di chi ha sottovalutato" si legge nel commento "Mi sono trovata per puro caso ad assistere alla riunione del Montani circa due anni fa e di un tetto non sicuro ne parlava un professore con tanto di calcoli e prove alla mano. Il professore sottolineava che i lavori post terremoto erano stati limitati alle stuccature per nascondere le crepe e che il tetto era troppo pesante per reggere, nonostante fosse stato recentemente alleggerito. Egli sosteneva che non avrebbe retto altre scosse e che dato il periodo non era il caso di rischiare, che i palazzi del convitto e del biennio erano sicuri mentre quello del triennio no. E' stato preso per esagerato, nonostante la sua accorata richiesta per tutelare l'incolumità degli studenti e del personale. Chi era presente quel giorno dovrebbe parlare, facendo nomi e cognomi!".
"Giocando insieme per ripartire": a San Severino si sfidano Carpi, Settempeda e Tolentino
Un appuntamento di grande calcio e solidarietà è in programma martedì 22 maggio a San Severino. Si sfideranno, infatti, in un triangolare il Carpi di Federico Melchiorri, la Settempeda e il Tolentino. La manifestazione prende il nome di "Giocando insieme per ripartire", con un chiaro riferimento al dramma del sisma che quasi due anni fa ha devastato l'entroterra maceratese. L'evento inizierà alle 20.30 e il biglietto d'ingresso avrà un costo di 10 euro. Durante tutta la serata sarà attivo un servizio di ristorazione e beverage curato dalla Brp Eventi.
Il sisma e la solidarietà ignorata dagli enti locali
Eventi e manifestazioni di solidarietà per le zone terremotate, ma gli enti pubblici mostrano scarso interessamento anche solo nel portarne a conoscenza i cittadini e tutti gli sforzi rischiano di essere vanificati. La storia che arriva da Verona è emblematica e mette in luce come, talvolta, non basti il buon cuore di chi vuol dare una mano se non ci sono le sinergie adeguate a concretizzare gli sforzi. A raccontare questa paradossale vicenda è Nazzareno Manzo, vice presidente dell'Associazione Italiana per lo Scambio Culturale in Europa di Verona. "Abbiamo popolazioni abbandonate a loro stesse, mi riferisco in special modo alle aree terremotate del centro Italia.a cui noi dell'Associazione Italiana S.C.E. e di "Insieme per la Terra", abbiamo dedicato solidarietà in modo diretto e personale, intervenendo in loco nei giorni successivi il devastante evento sismico dell'agosto 2016, donando abbigliamento e cibarie oltre a tanto mangime e fieno per gli animali.Ma abbiamo, al tempo stesso, anche uno scarso interessamento degli Enti pubblici nei confronti proprio di queste popolazioni". E qui inizia il racconto di una delle storie di cui spesso non si viene neanche a conoscenza. "La nostra associazione" dice Manzo "in collaborazione con altre associazioni, Enti e realtà territoriali, sta organizzando dal 8 al 16 settembre prossimi contemporaneamente nelle città di Verona e Benevento, una Mostra Mercato B2C rivolta alle Micro/Piccole imprese Artigiane italiane.Ritenendo di dover offrire quanta più solidarietà possibile a queste popolazioni, abbiamo inoltrato un invito a partecipare gratuitamente per 6 Micro/Piccole imprese Artigiane delle 4 regioni coinvolte: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Lo steso invito lo abbiamo inoltrato, sempre tramite casella Pec, alle Province e CCIAA delle seguenti città: Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, L'Aquila, Macerata, Perugia, Pescara, Rieti, Teramo, Terni. A tutt'oggi. l'unica Regione che ha ritenuto opportuno di dover pubblicare sul proprio sito nota della nostra iniziativa, è stata la Regione Marche nella pagina: "http://www.regione.marche.it/News-ed-Eventi/Post/40897". A tal proposito si osserva un'inerzia del tutto inaspettata in quanto nessun artigiano della Regione Marche (figurarsi dalle altre Regioni) ci ha contattato. A questo punto, abbiamo iniziato una nostra indagine presso gli espositori dell'area in questione, presenti in diversi eventi fieristici nazionali e/o locali che si sono svolti nel frattempo, ponendogli una semplice domanda del tipo se avessero avuto notizia o informazioni circa il nostro invito. La risposta degli stessi è stata "No!". Quindi ne deduciamo che a nulla valgono le varie iniziative volte a sostenere le Micro/Piccole imprese di quell'area se a monte non c'è chi le interpella, oppure chi dà un seguito o un ulteriore e maggiore risalto all'offerta stessa o che inizi una promozione tale da rendere nota l'iniziativa volta a tutti i Micro/Piccoli imprenditori artigiani del luogo. A seguito di questo scarso interessamento ed alla Procura di Verona, che ha aperto un'inchiesta sull'area expo a noi concessa in precedenza per la manifestazione, siamo stati costretti, nostro malgrado, a rinviare la data dell'evento, previsto in un primo momento dal 21 aprile al 1 maggio, a nuova data e più precisamente dal 8 al 16 settembre 2018. Per scusarci dell'accaduto, abbiamo esteso la partecipazione gratuita all'evento, oltre che alle Micro/Piccole imprese delle aree terremotate, anche ai nostri 158 associati".
Pamela, ora solo la verità può interrompere il silenzio
“Alla fine rimane lei, la madre, senza risposte e senza nemmeno una pacca sulla spalla da parte di chi avrebbe potuto evitare la disgrazia e da parte di chi si professa (a corrente alternata) contro femminicidi e violenze” – Il commento è di Nicola Porro e nelle parole del noto giornalista c’è, forse, tutta l’amarezza che rimane dopo le lacrime di quell’ultimo saluto. Il 5 maggio, infatti, si sono celebrati i funerali di Pamela Mastropietro. Ed è rimasto il silenzio. Quel silenzio che, adesso, dovrà essere interrotto solo dalla verità. C’è chi ha scritto che “Pamela era una prostituta tossica che viene compianta solo perché uccisa da un nero”. Non commentiamo, perché è palese, a questo punto, che il silenzio è una necessità assoluta. Pamela era una ragazzina, prima di tutto una ragazzina, con tutta la vita davanti, compreso il tempo di rimediare a qualche eventuale errore. Per fortuna, in molti sembrano averlo capito. Come dimostra la tomba della ragazza, nel freddo monumentale del Verano di Roma, tra i colori di uno spazio che ormai fatica, dopo appena 48 ore, a contenere fiori, palloncini, messaggi. Il blocco 115 del Verano non è facile da trovare, eppure l’hanno trovato, e davanti a quella tomba ognuno c’ha lasciato del suo. Omaggi ad una vita spezzata e a un tempo che poteva essere e non è stato. Banale? Semplicistico? Forse! Ma semplicità e banalità sono da preferirsi, sempre, all’architettura ideologica di dibattiti sulla “quantità di trucco e il taglio di capelli della madre di quella ragazza” nel giorno del funerale. Di silenzio, ora, c’è bisogno. Perché questa storiaccia è sfuggita di mano, sia a chi non ha voluto afferrarla, sia a chi ha stretto troppo la presa. Con un solo risultato: la strumentalizzazione. Che non serve a nessuno e che, probabilmente, non serve nemmeno alla verità. La verità: colei a cui spetta, adesso, l’unico diritto di interrompere il silenzio.
Macerata, 25 aprile e risvolti legali: è arrivato il momento della verità
Un omicidio efferato, una sparatoria per le vie della città, accoltellamenti in serie, droga a fiumi certificata da un giornalista di Quarto grado, furti a cadenza quotidiana, manifestazioni di dubbia liceità autorizzate nelle pubbliche piazze, una squadra di calcio professionistica scomparsa, una squadra di pallavolo di livello mondiale costretta a trasferirsi a Civitanova, un centro storico dove le attività commerciali abbassano le serrande per sempre a ritmi impressionanti, piscine promesse e mai realizzate così come il palazzetto dello sport. Si potrebbe andare avanti ancora per molto. Tutto questo è niente rispetto alla vera problematica che sta tenendo impegnata l'intera giunta di Macerata, al punto da convocare addirittura una conferenza stampa: querelare Picchio News per l'ormai famigerato articolo sul post del vicesindaco il 25 aprile. Ormai la vicenda è nota e stranota: l'assessore Monteverde pubblica sul suo profilo (il profilo di un vicesindaco ovvero di una figura istituzionale e di un personaggio pubblico) i suoi rallegramenti per le manifestazioni del 25 aprile. Noi lo riportiamo e da qui inizia la caccia all'uomo, scatenata dai supporters di sindaco e vicesindaco, che raggiunge elevate vette di inciviltà e maleducazione con insulti, minacce e improperi di ogni tipo verso il sottoscritto e il giornale. Il vicesindaco pretende scuse pubbliche. Rispondo la sera stessa con una mail nella quale la invito per un'intervista dove chiarire ogni punto della vicenda. A quella mail non è mai arrivata alcuna risposta, non foss'altro per educazione. Comunque il vicesindaco avrebbe preteso le pubbliche scuse, non si comprende per cosa, visto che nell'articolo si fa riferimento alle sue esternazioni in merito alle manifestazioni del 25 aprile. La foto a corredo dell'articolo rappresenta uno dei momenti delle manifestazioni maceratesi del 25 aprile, ma in nessun passaggio del pezzo si fa esplicito riferimento al fatto che il vicesindaco si riferisse a quanto accaduto in piazza Cesare Battisti. Sicuramente ci dissociamo e condanniamo i commenti talvolta pesanti arrivati da alcuni cittadini nei suoi riguardi, ma ognuno si prende la responsabilità di quello che dice o scrive. Il nostro giornale ha seguito, come sempre, tutti i criteri ed i principi propri del diritto di cronaca: chi ha voluto leggere fra le righe qualcosa che non c'è scritto, significa che o ha la coda di paglia o ha qualcosa da nascondere. Dopo un omicidio efferato di una giovane donna fatta a pezzi, sparatorie nelle vie centrali della città, spacciatori nigeriani di eroina che girano per la città, siringhe usate abbandonate in ogni dove, bambini che spaccano teste con bastoni a fantocci appesi su una forca, pare quindi che l'immagine di Macerata sia stata lesa da un articolo di Picchio News. Chiaro, no? La strategia è evidente: distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica, spostando il problema reale verso uno inesistente. E' un ulteriore atto di debolezza di questa amministrazione comunale a cui la situazione è sfuggita completamente di mano e non trova niente di più costruttivo da fare che prendersela con un giornale che non ha la paura di scrivere la verità. A tal proposito, ci aspettavamo che sindaco e vice sindaco convocassero una conferenza stampa per spiegare che tipo di patrocinio il Comune ha fornito per le manifestazioni del 25 aprile, per spiegare come mai nessuno si è preoccupato di controllare cosa succedeva in piazza Cesare Battisti e se viene patrocinato uno dei gruppi organizzatori che svolge attività che "comprendono la distribuzione di volantini, l'organizzazione di manifestazioni, ecc... . Ci aspettavamo una conferenza stampa per spiegare come facevano sindaco e vicesindaco a non essere a conoscenza di quanto accadeva in piazza Cesare Battisti dove, al di là del fatto che una forca di tre metri non si allestisce certo in due minuti, le manifestazioni erano autorizzate dal Comune e ben note e pubblicizzate da tempo. Ci aspettavamo, inoltre, una conferenza stampa per annunciare il lutto cittadino per il 5 maggio giorno dei funerali di Pamela Mastropietro. Invece, dopo aver scatenato una vera e propria "cyberviolenza" verso questa testata (non è un blog Carancini, se lo metta in testa. Anche nel tentativo di usare ogni mezzo per screditarci, da avvocato le leggi dovrebbe conoscerle... n.d.r.) adesso una amministrazione comunale, caso forse più unico che raro, querela un giornale della propria città. A questo punto, non possiamo che ringraziare sinceramente il vicesindaco di Macerata perchè certamente ora grazie anche alla Prefettura, alla Digos ed alla Procura di Macerata, verrà fatta completa luce su tutti gli aspetti di quanto accaduto in piazza Cesare Battisti il 25 aprile. Noi non abbiamo nessun timore a raccontare la verità di fronte ad un giudice. Speriamo sarà lo stesso anche per l'amministrazione di Macerata e i suoi rappresentanti (fortunatamente) pro tempore, quando saranno chiamati a rispondere delle azioni ed omissioni poste in essere anche in piazza Cesare Battisti il 25 aprile. Oggi siamo noi che ci aspettiamo pubbliche scuse da parte del vicesindaco per questo ulteriore atto provocatorio nei nostri confronti, altrimenti ci troveremo costretti, nostro malgrado, a dover procedere ad una denuncia per calunnia nei suoi riguardi per la legittima difesa di un bene supremo qual è quello della libertà di stampa e della verità. A tal riguardo abbiamo dato mandato all’avv. Oberdan Pantana (nella foto). Il direttore responsabile di Picchionews Roberto Scorcella
Straordinario successo per il concerto di Vecchioni a San Severino: lo spot più bello per le terre devastate dal sisma - FOTO e VIDEO
Straordinario successo per il concerto di Roberto Vecchioni a San Severino. Una piazza del Popolo gremita oltre ogni più rosea aspettativa, ha accolto l'artista milanese che in due ore di musica e parole ha proposto i suoi successi evergreen e i brani del suo ultimo lavoro. Storie di vita, storie d'amore, passaggi di letteratura e poesia hanno incantato le migliaia di persone accorse a San Severino in una serata perfetta sotto ogni aspetto, da quello climatico, malgrado la leggera pioggia del pomeriggio, a quello organizzativo, impeccabile in ogni sfumatura. Il sindaco Rosa Piermattei ha introdotto l'evento, facendo salire con lei sul palco i colleghi sindaci del territorio che hanno raccolto il suo invito a partecipare alla serata, lanciando un segnale forte e inequivocabile sulla volontà di voler ripartire con tutte le forze. Erano presenti sindaci o delegati di tanti Comuni, da Treia a Sarnano, da Serrapetrona a Camerino, da Appignano a Tolentino, da Pieve Torina a Castelraimondo e altri ancora. Non c'era, invece, nessun rappresentante della Regione Marche. Il sindaco Piermattei ha inoltre più volte pubblicamente ringraziato la Brp Eventi di Roberto Buratti per l'organizzazione del concerto. Alla fine, si può senza ombra di dubbio affermare che la serata di San Severino è stata lo spot migliore per queste terre martoriate che vogliono vivere, sempre e comunque, oltre ogni avversità. E un'immagine migliore di una delle piazze più belle d'Italia, stracolma di gente entusiasta di ogni età, probabilmente non poteva esserci.