Sanità, la protesta di un cittadino: col Cup visita fra nove mesi, a pagamento fra una settimana
La formula ormai è diventata praticamente fissa: "La lista d’attesa è di diversi mesi. Ma a pagamento può venire già domani". E' una sorta di cortocircuito della sanità pubblica che si conferma in due sole frasi che sempre più spesso gli italiani si sentono ripetere quando si rivolgono ai Cup per prenotare una visita.
L'ultima protesta arriva da Tolentino. Un cittadino racconta che proprio stamattina ha chiamato il Cup. "Una voce automatica mi diceo di scegliere tra due opzioni: opzione 1 visita tramite il servizio sanitario nazionale; opzione 2 visita a pagamento.
Scelgo l'opzione 1 e la solita voce mi dice 'sei in posizione 79, resta in attesa'. Dopo 15 minuti l'operatore risponde, mi dice che per questa visita il primo posto libero è a febbraio 2019. Ok, niente.
Rifaccio il numero del CUP scegliendo questa volta l'opzione 2 a pagamento. L'operatore risponde subito e dopo le mie richieste mi dice che ci sono quattro dottori disponibili per questa tipologia di visita entro la metà di questo mese di giugno 2018 con tariffe che vanno da 165 euro a 225 euro a seconda del medico scelto, 225 è il costo per essere visitati dal primario.
Questa è la nostra Italia, queste sono le cose per cui dovremmo lottare: la salute è la cosa più importante, non è possibile continuare con queste liste di attesa e queste tariffe. Sono indignato per tutto questo. La salute è questione di tutti, non ha colore politico, non guarda in faccia nessuno".
Va ricordato che gli ultimi dati Censis dicono che nell’ultimo anno 11 milioni di italiani – uno e mezzo in più rispetto all’anno precedente – hanno rinunciato alle terapie a causa dei tempi troppi lunghi e dell’impossibilità di pagare una visita privata o in intramoenia.
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