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Il 2 febbraio la protesta dei terremotati a Roma

Il 2 febbraio la protesta dei terremotati a Roma

Malgrado la confusione ingenerata dall'accavallarsi di eventi e articoli, l'ufficializzazione è arrivata ieri sera: la manifestazione dei terremotati a Roma si terrà giovedì 2 febbraio.

L'iniziativa viene promossa dal gruppo Facebook “Manifestazione terremotati a Roma” che in pochi giorni conta quasi 14mila iscritti.

"Questa manifestazione porterà i terremotati davanti al Parlamento, per dire ad alta voce tutto quello che non va nella gestione dell'emergenza e dei primi passaggi della ricostruzione. Ieri sera" spiega uno dei promotori, Diego Camillozzi "è stata scelta la data del due febbraio. Si attende il via libera definitivo dalla Questura di Roma, a cui già questa mattina sono state inoltrate le richieste previste dalla legge. La nostra sarà una manifestazione per chiedere alle autorità di fare presto, per far rientrare prima possibile la gente nelle loro zone di residenza. Chiediamo di togliere gli eccessivi passaggi burocratici che ci sono nella certificazione del danno, tra schede Fast, Aedes e poi di nuovo la certificazione del tecnico. Sui monti muoiono gli animali, non per loro volontà, sono loro la testimonianza più forte dell'inefficienza nella gestione dell'emergenza. Chiediamo che non accada più, che si dia un'accelerazione a tutte le procedure, togliendo compiti alla grande struttura centralizzata che ha generato immobilismo e stasi nelle nostre zone. Restituite ai sindaci ed alle autorità locali alcune competenze in materia di ricostruzione e gestione operativa, perchè sono i primi a conoscere le necessità del territorio. Chiediamo di ripristinare al più presto la viabilità, a partire dalla Valnerina, di fare presto con le casette in legno, mettendo all'opera un numero maggiore di aziende. Il modello della ricostruzione del 1997 è stato un esempio per altri terremoti, ripartiamo da lì. A Serravalle epicentro del sisma del 26 settembre 1997, il 23 dicembre successivo tutti erano già nei container. Qui è a rischio l'economia di questi territori, se non ci sarà lavoro, non ci sarà più motivo di risiedere qui, il territorio perderà valore ed attrattività turistica. Allora forse, non avrà più senso ricostruire le case, ma “ci vorranno loculi mortuari”, come ha detto nel suo ultimo video Antonio Lo Cascio, che ha scelto di appoggiare la protesta pacifica della gente del suo stesso territorio. Chiediamo ai sindaci di farsi portavoce dei disagi della propria gente, perchè chi tace acconsente e rischia di divenire complice di ciò che accade. Chiediamo a tutti i cittadini, di qualunque parte d'Italia, di appoggiarci in questa nostra volontà di manifestare per chiedere che sia tutelato il nostro diritto ad avere ancora un futuro ed una normalità possibille".

La scelta di un giorno infrasettimanale non è casuale: "Abbiamo scelto una data infrasettimanale per essere ricevuti in parlamento... sappiamo che per alcuni sarà difficile venire... per questo stiamo chiedendo alle aziende, e lo pubblichiamo qui ufficialmente, di poter tenere ferma la produzione in quel giorno per poter far valere i loro diritti e quelli di tutti i loro dipendenti". Saranno organizzati anche dei pullman e dei referenti per ogni Comune. Tutte le informazioni, comunque, verranno date tramite la pagine Facebook del gruppo. 

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