Sesta visita del Presidente, sgarbi istituzionali e fasce tricolori mute: cronaca di una mattina a Camerino
Commetteremo anche uno sgarbo istituzionale, ma quanto successo stamattina a Camerino non può passare sotto silenzio. La sesta visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle zone terremotate, stavolta in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico di Unicam, è stata l'ennesima conferma della lontananza delle istituzioni dai reali bisogni dei cittadini.
Incontro con i sindaci terremotati blindato, non solo per la stampa, ma anche per gli stessi sindaci: solo uno è stato ammesso a parlare in rappresentanza di tutti, il sindaco di Macerata che, nessuno ce ne voglia, non appare francamente come il più rappresentativo dei Comuni devastati dal sisma. Un incontro di una ventina di minuti, del quale apprendiamo un resoconto dall'Ansa: "Avete diritto a tutto l'aiuto possibile, a tutto l'aiuto delle altre istituzioni, aiuto che si cerca di garantire in pieno. Una condizione così mette a dura prova la resistenza psicologica dei vostri concittadini e voi siete chiamati, pur essendo partecipi della loro sofferenza, del loro disagio, della loro difficoltà, a dare una risposta, a dar loro una prospettiva, a darla non verbalmente in maniera illusoria ma in concreto". Praticamente un copia-incolla delle solite dichiarazioni cui ci hanno abituato le visite istituzionali che si sono succedute negli ultimi mesi: "non vi lasceremo soli", "le istituzioni vi sono vicine", e via discorrendo.
Davanti a una evidente e oggettiva latitanza, di fronte a bisogni impellenti e drammatici, neanche i Sindaci hanno trovato la forza di ribellarsi, a parte Filippo Saltamartini di Cingoli e Giancarlo Sagramola di Fabriano che, una volta appreso che non avrebbero potuto parlare, hanno alzato i tacchi e se ne sono andati. Uno sgarbo istituzionale? Forse, ma davvero sarebbe stato utile restare lì ad aspettare il Presidente col sorriso stampato in faccia e ostentando la fascia tricolore, senza poter rappresentare le necessità dei propri cittadini?
Come si può pensare al "protocollo", quando i Sindaci devono rispondere sul territorio ogni giorno, con la loro faccia, ai cittadini che chiedono, pretendono risposte, vogliono sapere di quale morte dovranno morire? Il "protocollo" però, evidentemente, è andato bene a quasi tutti: a parte i due citati, tutti diligentemente presenti (e muti) e alla fine, immancabile foto di gruppo con volti distesi e sorridenti. Beh, i cittadini non chiedevano questo. Chiedevano che alla sesta visita del presidente della Repubblica, arrivasse almeno qualche risposta concreta che non fosse quella della generosità e dell’incredibile impegno dei volontari che troppo spesso in questi mesi hanno nascosto l’inefficienza e la lentezza della macchina pubblica.
Capitolo stampa. Da una settimana, agli organi di stampa venivano richiesti tutti i dati anagrafici dei giornalisti da accreditare, non a uno ma a due eventi. Riportiamo testualmente: "All'atto del ritiro dovrà essere specificato se si intende usufruire del PASS per uno dei seguenti due eventi:
R : Rettorato, incontro del Presidente con i sindaci al Rettorato, ore 9:15
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