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Rigopiano, non c'è più nessuno da salvare. Riconosciuto anche il corpo di Emanuele Bonifazi

Rigopiano, non c'è più nessuno da salvare. Riconosciuto anche il corpo di Emanuele Bonifazi

Ora è tutto tragicamente ufficiale: tra le macerie dell'hotel Rigopiano non c'è più nessuno da salvare. Anche Emanuele Bonifazi, il 31enne di Pioraco, è nell'elenco delle persone decedute. Il bilancio è definitivo: 29 morti e 11 sopravvissuti.

La maggior parte dei corpi usciti da quell'inferno poche ore prima, erano incastrati tra pilastri, pezzi di cemento, neve e tronchi. Ed erano tutti in un unico ambiente: quello dove, prima che sul Rigopiano si abbattessero centinaia di tonnellate di neve, era il bar.

Concluse le verifiche nelle cucine, gli Usar, gli specialisti delle ricerche tra le macerie, sono passati al bar. Un'ampia zona tra la sala del camino, dove c'erano alcuni dei sopravvissuti, e l'area ricreativa, dove sono stati estratti vivi i tre bambini. Ma li' dentro la situazione era molto peggio: un unico groviglio di macerie e neve. I morti sono quindi 29, quindici uomini e quattordici donne, che, insieme agli 11 sopravvissuti, fanno il totale delle quaranta persone che quel maledetto mercoledì si trovavano nell'albergo.

Da ieri sera le ricerche sono state sospese, ma potrebbero già riprendere questa mattina per bonificare l'area e verificare ulteriormente che non ci fossero altre persone non incluse negli elenchi ufficiali.

Venti delle ventinove vittime sono state identificate, nove donne e undici uomini: Rosa Barbara Nobilio e suo marito Piero di Pietro, Nadia Acconciamessa e il marito Sebastiano di Carlo, l'estetista dell'hotel Linda Salzetta, Paola Tommasini, Ilaria De Biase, Luana Biferi, Jessica Tinari, Sara Angelozzi, Marinella Colangeli, il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D'Angelo, Stefano Feniello, Marco Vagnarelli, l'amministratore dell'hotel Roberto Del Rosso, il receptionist Alessandro Riccetti, il rifugiato senegale Faye Dame, Claudio Baldini e, appunto, Emanuele Bonifazi. Il papà ieri pomeriggio aveva lasciato chiaramente intendere come le speranze di ritrovare vivo il figlio si fossero definitivamente spente. La tragica conferma è arrivata poche ore dopo.

Trentuno anni, originario di Pioraco (Macerata), il ragazzo è stato identificato dai familiari. Il padre Egidio, responsabile della Protezione civile comunale di Pioraco, la mamma Paola Ferretti, insegnante, e il fratello Enrico erano accorsi in Abruzzo appena avuta notizia della slavina. ''In questo momento tanto doloroso - ha detto l'ex sindaco di Pioraco Giovanni Miliani - tutta la popolazione si stringe attorno alla famiglia, così duramente colpita nei suoi affetti più cari. Persone stimatissime, benvolute da tutti, che non meritavano un lutto così grave''. Giovedì i cittadini di Pioraco si erano riuniti in una veglia di preghiera. Egidio Bonifazi è molto conosciuto non solo nella città della carta (è dipendente delle cartiere, ora chiuse per il sisma) ma anche in tutta l'area montana, ora colpita dal sisma.

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