di Valentina Russo
Un popolo che cammina verso Cristo: partito il trentanovesimo Pellegrinaggio Macerata-Loreto - FOTO e VIDEO
Un gesto semplice, una delle prime cose che impariamo, stavolta con un valore profondissimo: incontrare Cristo. Camminare, nell’intimità della notte, per cercare il Signore e rispondere al Suo appello. Il popolo di fedeli arrivati nel pomeriggio di oggi, sabato 10 giugno, da tutta Italia si è messo in marcia. La croce di legno, guida nel lungo percorso del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto come già nella quotidianità, simbolo di salvezza, vita e resurrezione, ad indicare la strada. E dietro, le migliaia di pellegrini che dallo stadio Helvia Recina di Macerata raggiungeranno all’alba di domani la Santa Casa di Loreto. Scarpe comode, zaini in spalla, rosari colorati al collo. Pronti a vivere un momento di preghiera, ma più ancora di ricerca. Un’esperienza di raccoglimento, speranza, riflessione, gratitudine, condivisione, amicizia, amore. Un’occasione per rispondere alla domanda che Gesù pose a Pietro, tema di questa trentanovesima edizione: “Mi ami, tu?”. “Una frase molto bella, a due sensi: posso essere io – ha spiegato Papa Francesco, salutando al telefono la folla prima che la Santa Messa iniziasse, intervenuto per benedire i presenti e augurare a tutti buon pellegrinaggio – a chiederlo a Gesù e può essere Gesù a chiederlo a me. Vorrei che stasera ognuno di voi avvertisse la voce di Gesù fare questa domanda e che rispondesse a Gesù per poi sentire, ciascuno nel proprio cuore, la risposta che Gesù dà”. “Sono qui per ringraziare per tutte le cose che ho ricevuto nella mia vita” dice Veronica, al suo terzo pellegrinaggio, arrivata da Senigallia. Seduta accanto a lei, c’è Bruna: “Per me è la prima volta. Spero di trovare stanotte la forza per affrontare il mio percorso, tutto in salita”. “Un cammino di fede e insieme di aiuto, l’aiuto che da volontaria Unitalsi – racconta Emanuela – offro quest’anno per la quinta volta ai malati che vorrebbero tantissimo partecipare ma da soli non potrebbero. Un cammino faticoso, ma ripagato dalla loro felicità all’arrivo”. “Ho organizzato la partenza di alcuni pulman da Firenze. Siamo 210 persone, dai bambini – afferma Monia – agli anziani che ancora riescono ad affrontare la camminata. Un gesto semplice, che ci aiuta ad affidarci a Dio”. “Partecipo a questo pellegrinaggio da sempre, perché credo che sia – sostiene Enrico – un momento imperdibile per chi si impegna a diventare un bravo cristiano. Quest’anno come tutte le altre volte, nonostante il rischio per le cose che si sentono tutti i giorni in televisione. Ma se ci pensassi, non sarei qui. Bisogna avere fede: l’unica forza che aiuta nella vita ad affrontare le difficoltà”. “Che questo pellegrinaggio sia per voi – ha detto durante la celebrazione eucaristica il cardinale Kevin Farrell, Prefetto del nuovo Dicastero per i laici, la famiglia e la vita – una nuova forte esperienza di Dio e della Chiesa. Che sia per voi medicina spirituale, perché passo dopo passo riemerga dai vostri cuori la certezza che la vita, nonostante le difficoltà, è comunque buona, che il vostro impegno ha un valore e che voi stessi agli occhi di Dio avete un valore infinito”. (Foto di Guido Picchio)
Una nuova avventura per Enrico Mazzaroni: lo chef riparte da "Il tiglio in vita"
“È una sensazione strana, un po’ gioia un po’ paura: la gioia per la nascita di una nuova creatura e insieme la paura che provi quando percorri una strada che non conosci e che non sai dove ti condurrà. La stessa paura che ci portiamo dentro dal 30 ottobre e che temo non passerà più”. Per lo chef Enrico Mazzaroni oggi è un giorno importante. Con la voce che si spezza per l’emozione prova a spiegare come si sente quando ormai manca poco all’inizio di una nuova avventura. Il terremoto ha buttato giù il suo storico locale a Montemonaco, “Il tiglio”. Ma da stasera, sabato 10 giugno, Enrico può ricominciare: riparte da “Il tiglio in vita” di Porto Recanati, ristorante sul lungomare Scarfiotti. “Quando il locale che i miei genitori dal 1994 hanno costruito mattone su mattone è stato dichiarato inagibile per me è iniziato un calvario. Dopo il terremoto – racconta Enrico – volevo lasciar perdere. Ma la gente che incontravo e le persone che mi scrivevano insistevano perché ci riprovassi. Allora mi sono detto che avrei dovuto rimettermi in gioco. Se c’è una cosa che ho imparato da questa brutta storia è che non si possono fare progetti per il futuro. Si deve prendere quello che viene dando il meglio di sé. E una grande possibilità per ricominciare alla fine è arrivata. Me l’ha data un imprenditore di Porto Recanati, Luigi Guazzotti. Abbiamo costituito una società: Luigi ha investito dei soldi e io ho portato la mia esperienza. La nostalgia per i posti in cui sono cresciuto e che ho dovuto lasciare ancora si fa sentire, ma bisogna andare avanti e mi sono ripromesso che mi sarei impegnato al massimo”. “Ho la fortuna di avere accanto – prosegue – i ragazzi che lavoravano con me. In tutti questi mesi mi hanno aspettato ed è stata per me una cosa bellissima, una grande soddisfazione. Poi c'è la mia cucina, il mio modo di selezionare e lavorare le materie prima”. Una passione, quella per la cucina, scoppiata quasi per gioco quando Enrico si divertiva a inventare ricette per i suoi amici. A quei tempi era ancora studente e aiutava i genitori d’estate. Poi è arrivata la decisione di lasciare i libri, di indossare il grembiule da chef e dedicarsi completamente alla ristorazione. Una passione più forte anche della paura e che promette di regalare ancora grandi soddisfazioni. “Da stasera e fino a fine settembre saremo aperti a pranzo e a cena, poi per le ferie si vedrà. Ci sono tutte le carte in regola per ripartire alla grande. Noi – assicura infine Enrico – cercheremo di fare il nostro meglio”. (Foto di Guido Picchio)
Uniti nel gusto: al via la collaborazione tra Di Gusto e Tutto Gelato
"Collaborazione è da sempre la nostra parola d'ordine, ma oggi più che mai: perché da oggi inizia la sinergia con una delle eccellenze della città, il gelato più buono di Macerata, che ha conquistato generazioni di maceratesi e che ora potrà essere gustato anche nel nostro locale". Marco Guzzini di Di Gusto Macerata presenta così nella cornice di Piazza Cesare Battisti la novità dell'estate, il sodalizio con Tutto Gelato. Un connubio all'insegna della qualità, pensato per stupire i clienti con effetti speciali. "È stato come un colpo di fulmine" commenta Barbara Trozzo, titolare di Tutto Gelato. "Ho creduto da subito in questo progetto perché ho visto come lavorate e perché avere una vetrina in centro storico è sempre stato il mio sogno. Insieme lavoreremo bene e lo faremo per stupire i clienti con la qualità del nostro gelato artigianale, proponendo oltre ai gusti tradizionali anche tante sorprese. Con l'impegno e la passione che dal 1985 ci contraddistingue e la grande attenzione alla clientela". "Abbiamo messo in campo - dice Marco Guzzini - una sinergia di qualità, al motto 'uniti nel gusto'. Ringrazio Barbara per averci dato l'opportunità di trasformare un normale pranzo in un momento straordinario, aggiungendo al nostro servizio la proposta del gelato. Che potrà essere gustato a fine o fuori pasto, ma anche accompagnare il pranzo, la cena o l'aperitivo: è il gelato gastronomico e già da oggi siamo partiti facendo assaggiare il gelato al parmigiano vicino al classico prosciutto e melone. Come per Barbara, il nostro obiettivo è proporre sempre cose nuove, che possano continuare ad invogliare la gente a frequentare e vivere il centro storico in un momento in cui, grazie all'amministrazione, si respira un clima positivo e propositivo".
Sisma, Spuri: "Prorogato lo stato di emergenza, Cas avanti fino ad agosto"
"I Contributi di Autonoma Sistemazione (CAS), formalmente legati alla dichiarazione dello stato di emergenza e pensati per accompagnare le persone fino al loro ritorno a casa, andranno sicuramente avanti fino ad agosto 2017, come deciso con una delle primissime ordinanze. Perché lo stato di emergenza è stato prorogato per altri 180 giorni, con termine 19 agosto prossimo". Così il direttore dell'Ufficio speciale per la ricostruzione post sisma 2016 della Regione Marche Cesare Spuri, sentito al telefono. "A quel punto - prosegue l'ingegnere Spuri - poiché si tratta di termini di legge strettamente legati alla realtà, in base alla situazione che si presenterà verrà valutato l'eventuale ulteriore rinnovo. Se ad agosto le persone saranno ancora fuori casa allora si assisteranno fintanto che non rientreranno. È necessario però - tiene a precisare - l'impegno di tutti: perché sempre più progetti vengano preparati e presentati per far partire i lavori". Ciò significa che i terremotati saranno assistiti fino alla revoca dell'ordinanza che ha dichiarato l'inagibilità delle loro abitazioni. Il ventaglio delle forme di assistenza ricomprende oltre al Cas, l'assegnazione di una abitazione da parte del Comune che l'abbia acquisita tramite privati (così come previsto dalla normativa) e come ultima ratio l'attribuzione delle Sae. Si ricorda inoltre che, una volta emanata l'ordinanza del Capo Dipartimento di Protezione Civile di chiusura dello stato di emergenza, tali forme di assistenza proseguiranno in parallelo ad eventuali misure previste nei provvedimenti che disciplineranno la fase di ricostruzione. In questa fase transitoria di ritorno all'ordinario il soggetto di riferimento per tali forme di assistenza sarà la Regione, che potrà mantenere un regime di contabilità speciale (dei contributi statali) per altri tre anni.
Torino e i drammatici momenti in piazza San Carlo: "Grazie a Dio l'onda non mi ha travolto"
Sciarpe, occhiali da vista, magliette, scarpe. Tantissime scarpe, perlopiù da tennis. Abbandonate a terra l’una sull’altra, sfuggite da piedi in corsa verso luoghi più sicuri. Lontano da quella piazza un attimo prima tranquilla e d’improvviso mare in tempesta. Nel mezzo, ad annaspare confusa e spaventata, gente in lacrime. Chi con un braccio o una gamba sanguinanti, chi senza più punti di riferimento né amici o familiari al fianco. “Più di tutti mi ha fatto effetto vedere padri di famiglia salire sul palco e gridare spaventati al microfono i nomi di chi si era perso” racconta Diego Silveri. Diego è di Macerata ed è uno delle migliaia di juventini che da tutta Italia ieri sera ha raggiunto Torino per seguire dai maxischermi in piazza San Carlo la finale di Champions League contro il Real Madrid. Era in piazza quando si è alzata quella che chiama “onda” mentre prova a spiegare le sensazioni vissute in quei momenti di panico. Un’onda che ha travolto tutto, fatta di persone che si spingevano rovinosamente su altre persone. “Ho assistito a tutta la scena, ma grazie a Dio - racconta - l’onda non mi ha travolto”. Diego si è svegliato ieri di buon mattino e insieme ad Andrea, Marco e Alberto, tre amici dello Juventus Club Doc di Treia, si è messo in strada, direzione Torino. “Sarei dovuto andare a Cardiff, ma per una cerimonia in programma oggi non sono partito più. Alcuni miei amici che ci erano stati mi hanno raccontato che valeva la pena e così ho deciso di godermi anch’io l’emozione di una piazza tutta bianconera. Mai avrei immaginato - dice - che sarebbe successo quello che è successo. Scene viste solo nelle videocassette di mio padre, con le immagini della finale del 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles contro il Liverpool. Io ancora non ero nato, sono del 1986. Siamo arrivati intorno alle 15. Abbiamo lasciato la macchina e con un autobus - va avanti Diego nel suo racconto - abbiamo raggiunto la piazza, che già a quell’ora era abbastanza piena. C’erano tantissime trombette che suonavano, si respirava un clima di festa. Una volta entrati, ci siamo ritrovati con alcuni nostri amici. Ma nel punto in cui eravamo si vedeva male, allora Marco e Andrea hanno deciso di andare a vedere la partita a casa di un amico, mentre io e Alberto ci siamo sistemati sui gradini del monumento a Emanuele Filiberto. Ci siamo salvati perché eravamo più in alto rispetto alla folla che ci stava davanti, che è stata contenuta dai piloni con le catene di ferro. Trascorsa una manciata di minuti dal terzo goal, dalla sinistra dello schermo in fondo alla piazza abbiamo visto un mare di teste come un’onda che si allargava sempre di più. Al centro, il vuoto e tutti che spingevano verso l’esterno per provare a uscire. Abbiamo visto davanti a noi gente che correva e cadeva a terra. Ho pensato: adesso esplode una bomba. Avevo paura che sparassero. Quando ti trovi in queste situazioni le pensi tutte, ti tornano in mente le scene di ogni giorno in televisione. Avevo paura per quello che sarebbe potuto succedere di lì a poco. Dieci minuti dopo, un’altra ondata, ma di senso contrario alla precedente. E la tensione è tornata. Mi sono chiesto: cos’altro succede adesso? Poi una terza. Siamo rimasti immobili, come in trappola, perché stavamo al centro e le vie di uscita erano bloccate dal flusso delle persone, abbiamo solo potuto aspettare. Sono stati minuti interminabili. Al fischio finale abbiamo deciso di scendere i gradini e allora abbiamo visto a terra sciarpe, occhiali da vista, magliette, scarpe. Tantissime scarpe da tennis. C’era gente - ricorda Diego - che piangeva dalla paura, scene di panico. Quando finalmente siamo riusciti a uscire dalla piazza, abbiamo raggiunto Andrea a casa del suo amico. Più tardi abbiamo recuperato la macchina e intorno alle due di notte siamo ripartiti”. "Stiamo tornando da Torino - scrive in un post su Facebook un'altra maceratese presente ieri in piazza San Carlo, Sabina Chiavari, di Urbisaglia ma residente a Loro Piceno - abbastanza ammaccati, più che altro psicologicamente. Era una bella festa: tutti in piazza con la stessa passione. Poi all'improvviso il caos. Un boato. Una massa di persone che ti corre addosso e ti trascina non sai dove non sai perché. L'unico pensiero: l'incolumità delle figlie. Abbraccio la piccola che era vicino a me, con uno sguardo vedo mio marito che abbraccia Noemi, poi solo spintoni e paura. Dopo tre ondate di panico cerco marito e figlia. I telefoni non funzionano. Passano 15 minuti, poi un contatto. Ci siamo tutti e senza ferite. Andiamo via, ma le forze dell'ordine dove erano? Organizzati male, allo sbaraglio. Ancora non si è capito in Italia che la psicosi è pericolosa e che non si può far finta di organizzare un evento in questo modo!".
Fileni a sostegno di Unicam per Innovation Lab: “Una buona pratica da raccontare”
Un matrimonio che s’ha da fare. L’Università di Camerino e l’azienda marchigiana leader nel settore agroalimentare Fileni si mettono insieme per contribuire alla crescita del territorio regionale, duramente colpito dal sisma. L’esperienza maturata nel campo della ricerca accademica e le conoscenze di un’impresa dalla storia decennale: un connubio tra eccellenze che genererà futuro. Un tempo a cui sia Unicam sia Fileni nelle loro attività dedicano da sempre particolare attenzione. L’hashtag #ilfuturononcrolla, lanciato dall’Università marchigiana all’indomani del terremoto, è stato infatti adottato anche dall’azienda con un chiaro riferimento nei suoi prodotti. Una visione d’intenti condivisa che ha portato a una collaborazione concreta: la Fileni darà infatti un contributo economico alla costruzione di “Innovation Lab”, un insieme di laboratori di ricerca e sviluppo in cui fare scienza applicata per studiare il mondo della zootecnia e dell’agroalimentare che sorgerà nel futuro polo didattico delle Scienze di Camerino. Progetto presentato nella mattinata di oggi, lunedì 15 maggio, presso la Sala convegni del Rettorato Unicam alla presenza del Rettore Flavio Corradini, del Ministro alle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, della vicepresidente e assessore regionale all’Agricoltura Anna Casini e degli imprenditori Giovanni e Roberta Fileni. “L’Ateneo di Camerino, colpito al cuore nei mesi scorsi, ci ha dimostrato – ha affermato Roberta Fileni, che ha seguito il progetto per l’azienda di Cingoli – con quanta grinta ci si può rimboccare le maniche e accettare la sfida lanciata da eventi tragici. Fare ricerca è fondamentale e oggi ci troviamo qui perché abbiamo scelto di sostenere Unicam con un importo pari a 100mila euro per il 2017: una cifra che contribuirà alla realizzazione di un laboratorio dedicato all’innovazione, in cui fare ricerca. I nostri professionisti insieme ai professori e agli studenti dell’Università svilupperanno progetti all’avanguardia in materia di packaging e modalità di cottura degli alimenti”. “Un investimento – lo ha definito Luca Ceriscioli, governatore delle Marche – che è un aiuto e allo stesso tempo un elemento di rilancio del sistema. La Fileni è un’azienda che ha scelto una strada giusta, quella dell’innovazione, e che ha trovato il modo più bello per dare il suo contributo nell’ambito del percorso di rinascita e di rilancio del nostro territorio iniziato all’indomani del terremoto. A marcare quel carattere di grande capacità che hanno le imprese quando interagiscono con l’università. Ringrazio – ha aggiunto Ceriscioli – l’azienda Fileni per quello che fa ogni giorno per la nostra Regione e Unicam che, nonostante il terremoto, continua nei suoi progetti di ricerca e che quest’anno è cresciuta di ben 711 iscritti: un messaggio fortissimo da un motore per la crescita della Regione”. “Penso che una buona pratica come questa – ha commentato il ministro Martina, plaudendo all’iniziativa – sia da raccontare perché meglio di tante parole spiega in che modo si possa costruire concretamente un percorso di futuro in un territorio straordinario come questo, che ha sofferto e che sta soffrendo ma che non ha perso la capacità di guardare in prospettiva, con fiducia, impegno, passione, cercando di far interagire sempre più e sempre meglio le sue potenzialità. Un’esperienza che vorrei fosse replicata. Perché è così che si costruiscono concretamente prospettive di futuro, al netto delle doverose responsabilità e dei doverosi interventi pubblici, da garantire sempre meglio. Sono qui – ha proseguito – anche per confermare che il governo c’è, fa la sua parte, lavora con costanza accanto alle istituzioni del territorio. Sappiamo noi per primi che non basta, che bisogna fare sempre meglio, fare di più. Ma è solo con la collaborazione e con il lavoro di squadra che noi lasceremo nei territori quelle tracce di futuro che serviranno a chi arriverà dopo di noi. E credo che, al netto di tante difficoltà, la passione, la forza, l’impegno che abbiamo respirato questa mattina nelle parole del Rettore e nella capacità di un’impresa di rimanere e anzi di rilanciare la sua scommessa sul territorio, dimostrano quanto queste tracce di futuro si stanno già seminando". “È con grande soddisfazione e con un sincero ringraziamento – ha affermato il Rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini – che abbiamo accolto la notizia dell’iniziativa fortemente voluta da Fileni per sostenere il nostro Ateneo. Ci auguriamo che anche altre aziende vogliano condividere con noi questa iniziativa, lavorando in sinergia per proseguire nello sviluppo del territorio attraverso l’innovazione tecnologica”.
“In moto per ricostruire”: da 1200 centauri 12mila euro in beneficenza ai terremotati di Visso - FOTO
In sella a una due ruote per portare speranza a chi si è visto crollare tutto addosso. Una spinta sull’acceleratore per agganciare il futuro di chi non ha più nulla. Si sono svegliati di buon mattino. Hanno infilato il casco e sono partiti. Chilometri di strada macinati per raggiungere, da ogni dove, uno dei borghi più provati dal sisma, Visso. Un motoraduno come un’invasione pacifica. Arrivati con la comitiva di sempre o alla spicciolata, uno dopo l’altro hanno fatto il loro ingresso in quel che resta del paese. Il rombo dei motori a squarciare il silenzio delle rovine. Sono le centinaia di motociclisti che ieri, domenica 14 maggio, hanno aderito all’evento “In moto per ricostruire”, iniziativa organizzata dal titolare della concessionaria Moto Nardi di Macerata, Paolo Nardi, insieme al sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, e con la collaborazione del Motoclub Amici di strada di Civitanova Marche e del Motoclub New Rider di Porto Recanati. Una giornata di festa tra appassionati di moto, che si sono dati appuntamento al Giardino del laghetto, a Visso, per raccogliere fondi da destinare alla popolazione terremotata. Dieci euro ciascuno. “Un gesto simbolico – lo ha definito Andrea, di Iesi – per far sentire che ci siamo”. Una piccola somma che moltiplicata per i motociclisti presenti ha permesso di tagliare un traguardo importante: “Stando ai primi numeri, siamo – ha affermato Vincenzo Cittadini, tra gli organizzatori, salito sul palco al termine dell’omelia di padre Gianni Pioli dei Frati Cappuccini di Camerino e della benedizione ai partecipanti – circa 1.200 persone. Abbiamo raccolto quasi 12mila euro. Per la precisione, 11.800 che verranno completamente devoluti alla popolazione, in particolare ai commercianti, di Visso. Dettaglieremo centesimo per centesimo il modo in cui questi soldi verranno investiti” ha assicurato. E ha aggiunto: “Abbiamo portato un segnale importante a un territorio che ha bisogno dell’aiuto di tutti”. “Per venire quassù – ha confessato Fernando, di Treia – ci è voluto coraggio. Dormo ancora vestito, ho paura del terremoto. Per noi motociclisti Visso era l’itinerario della domenica. Saperla in queste condizioni è un colpo al cuore. Speriamo che i soldi raccolti servano a far del bene”. “Siamo venuti da Ancona – ha detto Sara, sorpresa a spizzicare un panino – per partecipare a un evento che serve a tenere i riflettori accesi su questa realtà, nella speranza che la burocrazia si smuova perché, a tanti mesi dal sisma, non è possibile che la gente ancora non sappia dove starà. Per dare il nostro contributo, per quel poco che possiamo fare”. “Il minimo” ha commentato Salvatore, che con una decina di amici è arrivato da Rieti. “Vengo qui in campeggio da quando avevo 14 anni, adoro questi luoghi e questa gente genuina. Luoghi – ha raccontato Michele, a Visso insieme a un gruppo di motociclisti di Rimini, Riccione e Cesenatico – che devono ripartire. Gli amici del posto mi raccontano che si sentono abbandonati. Mi auguro che chi abita qui venga aiutato. Noi siamo venuti apposta per dare il nostro contributo, seppure piccolo”. “Un raduno pieno di significato. Per capirne il senso – ha spiegato Fabio, alla manifestazione con i suoi giovanissimi amici di Montelupone – basta pensare ai sorrisi che ci hanno fatto appena ci hanno visti arrivare”. La signora Emanuela di Castelsantangelo sul Nera vive in una roulotte sistemata di fronte alla sua casa, inagibile. “I dieci anni di cui tutti parlano, necessari a ricostruire, per queste zone significherebbero – ha detto preoccupata – la desertificazione. Ben vengano le iniziative come questa, davvero straordinarie. Utili a richiamare l’attenzione dello Stato, a far muovere il governo”. Stefano prima del terremoto vendeva frutta e verdura. La sua è una delle 13 realtà commerciali sulle 25 che c’erano in città che sono riuscite a partecipare alla manifestazione con i loro prodotti. “Con oggi inizia un percorso di ripresa che se non porterà subito i suoi frutti sicuramente nel lungo periodo ci restituirà la normalità”. Abitava a Visso anche Letizia, impegnata ieri a dare una mano nella vendita dei gadget dell’associazione Sibillini Lab i cui proventi sono destinati alla realizzazione di nuovi spazi per i più piccoli, a cominciare da una ludoteca. “Non avremmo mai pensato a una simile partecipazione. Una giornata che significa tornare a sperare, forti dell’aiuto che tutte queste persone ci hanno dato”. (Foto di Guido Picchio)
Partiti con successo gli "Aperitivi europei", l'omaggio di Macerata all'Europa - FOTO
Prendi una città universitaria a maggio e un mare di gente con la voglia di viaggiare mangiando. Aggiungi un po' di storia del Vecchio continente, i sapori, la musica, i costumi e le tradizioni che arrivano da lontano. E il gioco è fatto: si chiama "Aperitivi europei", uno tra gli eventi più attesi a Macerata, un omaggio all'Europa che passa dalla scoperta delle specialità culinarie dei Paesi che ne fanno parte. Una ricetta riuscitissima: la undicesima edizione è appena iniziata e le vie della città sono state prese d'assalto. Ce n'è per tutti i gusti, basta scegliere la meta. Per gli amanti della Spagna, ad esempio, al Maracuja Cafè paella e tortillas. Direttamente dalla Francia al Cafè Venanzetti, pommes de terre grillées au beurre e filet de poulet à l'orange. Cartolina da Malta a Il pesce e il vino, dove si potranno gustare pastizzi, helva tat tork, sfineg e mimli zucchini. "Abbiamo scelto l'Austria perché attratte dal cartoccio di fritti, poi sicuramente faremo un salto in Grecia" raccontano quattro ragazze sedute ai tavolini di Coast to coast in Corso Matteotti. "A me le feste piacciono, sono brasiliana. Ben vengano eventi come questi in una città che non ne offre molti nonostante sia universitaria" commenta una ragazza intenta a gustare le sue patate hasselback da Quanto basta, per l'occasione vestito coi colori della Svezia. In piazza della Libertà, la Porchetteria centrale ha studiato un panino che sa di Polonia, lo zapiekanka: salsiccia, funghi, cipolla, scamorza affumicata e ketchup. "Mai vista una cosa così, qualcosa di diverso dal solito, un clima da festa godereccia" dicono due studenti ancora indecisi sulla prima tappa della serata. "Una bella idea, allegra. Una delle poche manifestazioni che vivacizzano la città" spiega una coppia di studentesse tentate dai sapori della Turchia proposti da Doppiozero lab. Ben 73 i locali che fino a sabato 13 maggio proporranno piatti tipici europei: per sentirsi tutti parte di un disegno di comunità pensato esattamente 60 anni fa, quando vennero firmati i Trattati di Roma, e a 30 dalla nascita del progetto Erasmus.
A un passo dal sogno. Cucine Lube Civitanova-Diatec Trentino: una gara che vale lo scudetto
Non svegliateli. La Gara 3 della Finale Play Off Scudetto di SuperLega tra Cucine Lube Civitanova e Diatec Trentino, match che vale il tricolore, è appena iniziata. Il Palazzetto Eurosuole Forum di Civitanova Marche è un brulicare di tifosi. Sono arrivati a frotte, hanno marciato verso l'ingresso assorti, come concentrati a trattenere un sogno: accaparrarsi il titolo di campioni d'Italia. Il quarto della storia dei cucinieri, lo scudetto 2016/2017. Gli uomini di Gianlorenzo Blengini sono scesi in campo. Forti del 2-0 nella serie di finale - vantaggio guadagnato non senza fatica contro la squadra del tecnico Angelo Lorenzetti - i biancorossi proveranno a strappare la vittoria per regalare al pubblico di un palazzetto sold out emozioni da annali di storia del volley. Che il sogno abbia inizio.
Nessun allarmismo: il bando della Prefettura sui migranti non prevede nuovi arrivi nei Comuni del cratere
Gestire l’accoglienza di cittadini stranieri extracomunitari richiedenti protezione internazionale nelle strutture della provincia di Macerata. Di questo si occupa il bando di gara indetto dalla Prefettura di Macerata, e pubblicato nei giorni scorsi, al fine di individuare l’offerta economicamente più vantaggiosa tra quelle proposte dalle associazioni, dagli enti e dagli operatori economici che vorranno partecipare per aggiudicarsi la gestione dei centri che ospitano migranti dal 1° luglio prossimo al 31 dicembre 2018 (le domande possono essere presentate entro il 9 giugno). Una precisazione è doverosa, al fine di non creare inutili allarmismi nella popolazione: non si tratta di ulteriori assegnazioni, tantomeno nei Comuni del cratere. Il bando recepisce le direttive relative alla razionalizzazione del sistema di accoglienza impartite dal Ministero dell’Interno d’accordo con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e confluite nel piano elaborato dal Tavolo di coordinamento regionale. Secondo quanto assicurato dallo stesso Viminale in una nota del 22 marzo scorso, tenendo conto della particolare situazione del territorio colpito dal sisma, nei 44 Comuni del cratere, dei 55 della provincia di Macerata, non si procederà alla ripartizione di ulteriori quote di richiedenti asilo. Una distinzione, quella tra Comuni del cratere e Comuni fuori dal cratere, ben precisata nell’appalto e di cui i sindaci interessati sono al corrente. Due lotti territoriali distinti, per differenti obiettivi: garantire la continuità del servizio di accoglienza nei Comuni del cratere che già ospitano centri; proseguire con il servizio offerto ai migranti e individuare ulteriori posti da destinare a ospitare eventuali nuovi richiedenti protezione internazionale nei Comuni fuori dal cratere. In merito alla distribuzione territoriale delle strutture di accoglienza nel bando si legge: "Lotto n. 1: prosecuzione del servizio di accoglienza già in essere nei Comuni del cosiddetto cratere. La suddetta [nota] ministeriale ha altresì disposto la prosecuzione della gestione dell'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale già presenti nelle medesime realtà territoriali in cui essa, attualmente, ha luogo. Lotto n. 2: prosecuzione del servizio di accoglienza ed individuazione di nuovi posti di accoglienza nei Comuni fuori dal cratere, nel rispetto tendenziale dei criteri di cui al Piano di distribuzione ANCI-Ministero dell'Interno". Dei complessivi 1.098 cittadini stranieri extracomunitari a cui è dedicato il bando, 671 afferiscono al primo lotto e 427 al secondo. Per i dettagli, clicca qui. L’appalto prevede un investimento stimato di importo pari a 21.224.658,42 euro per l’intero periodo. Oltre 7 milioni si presume serviranno per il periodo 1° luglio-31 dicembre 2017; intorno ai 14 milioni per l’intero 2018. Quanto al primo periodo, al primo lotto saranno dedicati 4.347.167,44 euro mentre al secondo lotto 2.766.379,28 euro. La previsione tiene conto delle voci di spesa per i beni e i servizi dedicati alla singola persona ogni giorno (pari a 35,21 euro) da moltiplicare quindi per il numero dei migranti e per i giorni di permanenza nelle strutture. Strutture ognuna delle quali della capienza massima non superiore ai 100 posti, come specificato dalla Prefettura.
"Mi piego ma non mi spezzo... Al limite rotolo": al Caffè del Teatro Cerolini la seconda personale di René Ciampa
Si intitola “Mi piego ma non mi spezzo… Al limite rotolo”. È la seconda mostra personale dell'artista René Ciampa, allestita al Caffè del Teatro Cerolini in Piazza della Libertà 15, a Civitanova Alta. Verrà inaugurata domani, sabato 29 aprile, alle ore 18, e sarà visitabile tutti i giorni, ad ingresso gratuito, fino al 14 maggio. “Titolo bizzarro, cercato e voluto. L’anno scorso, si è voluto incentrare il pensiero – spiega René Ciampa – sulla consapevolezza della disabilità fisica. Quest’anno ho voluto fare diversamente. Oltre agli origami ci sarà qualcosa di nuovo. In fondo, il titolo rappresenta non solo la carta che uso, ma anche parte di me”. "Vi aspetto all'inaugurazione. E per chi vorrà, sarò disponibile – fa sapere l'artista – tutti i pomeriggi dalle 16 alle 18 presso il Caffè del Teatro. Salvo imprevisti".
L'appello accorato di Forestalp: "Il sisma ci ha fermato. Aiutateci a sopravvivere!"
C’era una volta e adesso non c’è più. Questa è la storia di un gruppo di speleologi e alpinisti che ha saputo fare della passione di una vita un lavoro: amanti della natura, hanno messo su una cooperativa – la Forestalp – e strutture ricettive nell’appennino marchigiano per insegnare ai turisti di ogni età a rispettarla, facendone conoscere e apprezzare le meraviglie. È una storia iniziata nel 1984, interrotta bruscamente dal terremoto. Per tornare a scriverne nuove pagine hanno bisogno dell’aiuto di tutti ed è per questo che hanno lanciato un appello di solidarietà, che noi condividiamo. “Era l’estate del 1979 quando – raccontano – partecipammo a un campo speleologico nel massiccio del Vercors. In quell’occasione, una visita a Grenoble a La Maison de la spéléologie ci fece scoprire che l’arrampicata, l’escursionismo, la speleologia, potevano essere proposte da rivolgere alle scuole per far conoscere ai più giovani ciò che ci appassionava e che poteva diventare un lavoro. L’idea era nata e iniziò una lunga storia di lavoro, di amicizia, di passioni che ci portò a gestire tante strutture ricettive nell’appennino marchigiano facendone dei centri per l’educazione e il turismo ambientali”. “Tanti anni di investimenti e di formazione durante i quali siamo diventati tour operator, ente di formazione, centro di educazione ambientale, lavorando a fianco di insegnanti e scuole di tutta Italia” proseguono. Finalmente, nel 2004, la nascita del Centro dei Due Parchi ad Arquata del Tronto, che è la realizzazione di un sogno. “Troviamo il posto che avevamo sempre cercato, nel cuore dell’Italia, nel punto di unione tra due parchi nazionali, un posto unico in Europa, nella valle dove si incontrano i monti Sibillini e i monti della Laga. Occorrono vari anni di sacrifici per far conoscere e apprezzare la struttura e i luoghi circostanti e a giugno 2016 finalmente vediamo i frutti di tanto lavoro: il primo anno con una primavera al completo per i soggiorni verdi scolastici, l’estate con tantissime prenotazioni e tante scuole prenotate anche per l’autunno”. Frutti spazzati via dal terremoto. Già provata dalla scossa del 24 agosto, la struttura Centro dei Due Parchi non sopravvive al 30 ottobre. Dopo un lungo inverno, il ritorno della primavera e delle prenotazioni non basta a rimettere in piedi l’attività. “La perdita del lavoro è tanta, il 70% del fatturato veniva dal Centro dei due Parchi e quel lavoro non c’è più. Il problema più grosso – fanno sapere – è che a settembre, ripartirà un mutuo che avevamo in corso e che il decreto ha sospeso per un anno. I 100.000 euro che chiediamo corrispondono a quel mutuo che avevamo preso per investire sul Centro dei Due Parchi per acquistare attrezzature, mobili, mountain bike, ma anche per fare tanti lavori di miglioramento della struttura. Quel mutuo, lo stavamo pagando con i proventi della struttura che ora non c’è più e con il lavoro che svolgevamo in quel territorio che avrà bisogno di tempo per risollevarsi dopo il terremoto, e non siamo più in grado di ripagarlo”. “Nessun ente pubblico ci ha aiutato e ci aiuterà e neanche lo Stato può fare nulla perché noi non siamo proprietari ma eravamo gestori, che hanno investito a spese proprie nella struttura. Abbiamo già rinunciato a tutto quello che potevamo, compresi tutti i mesi di stipendio da allora fino a oggi per pagare i fornitori avendo perso gran parte del lavoro dell'autunno e della primavera”. “Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma per andare avanti abbiamo bisogno del vostro aiuto, del vostro sostegno. Vi chiediamo – è il loro appello – di essere protagonisti insieme a noi di questo grande sogno, di poter continuare un progetto di lavoro nato dall'amore per la natura e dal desiderio di farla conoscere ai più giovani, attraverso tante modalità creative e formative. Aiutateci a condividere e donate se potete: qualsiasi cifra aiuterà! ...e poi ci incontreremo il 9 luglio per una passeggiata nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Per stare insieme e fare festa con chi ha condiviso il nostro appello, con chi ci ha sostenuto con il pensiero o con chi semplicemente vuole conoscerci. Cammineremo insieme in quello che viene chiamato il "Piccolo Tibet" d'Italia. Pranzeremo insieme stendendo le nostre tovaglie una accanto all'altra per creare una lunghissima tovagliata sul prato in mezzo ai fiori. Condivideremo il cibo e chi vorrà, potrà suonare e ballare”.
Movida molesta e mancanza di parcheggio: le proposte dei residenti del centro storico di Macerata
Si sentono abbandonati dall’amministrazione comunale, come se le loro esigenze e i loro disagi non contassero. Hanno tanta voglia di far sentire la loro voce, proposte da suggerire e un unico obiettivo: trovare soluzioni ai problemi di tutti i giorni, diventati ormai insopportabili. Sono gli abitanti del centro storico di Macerata che questa mattina, giovedì 27 aprile, hanno preso parte alla conferenza stampa organizzata dal Comitato dei residenti del centro storico “La Grondaia” al Romcaffè di via Gramsci proprio allo scopo di pungolare le istituzioni perché intervengano in loro soccorso. “Abbiamo convocato questa conferenza stampa – spiega la presidente de “La Grondaia” Patrizia Sagretti – per ottenere una serie di obiettivi. Il primo è ricordare all’amministrazione che noi esistiamo. Tra momenti di entusiasmo e altri di scoramento, abbiamo sempre lavorato per gli interessi di chi abita il centro storico. Date le ultime cose successe, abbiamo ritrovato l’energia per tornare ad essere operativi. Secondo noi, il centro storico è un quartiere – va avanti Sagretti – normale, in cui può vivere la gente normale e dove condurre una vita normale. E per valutarne la qualità della vita si deve guardare a dei parametri semplicissimi: qualità dell’aria, possibilità di raggiungere le proprie abitazioni, presenza di servizi, rumori, pulizia, decoro, assenza di atti vandalici”. “C’è gente che perde le nottate per telefonare a carabinieri e polizia. Gente che non riesce a entrare nel portone perché ha macchine parcheggiate davanti all’ingresso. Gente che trova il portone imbrattato da vomito o escrementi. C’è gente che, se ha potuto vendere o affittare, è scappata. La gente vive male e la situazione è sotto gli occhi di tutti” commenta Sagretti, secondo la quale "i problemi più grossi sono parcheggi e movida molesta". “La cosa principale da fare – propone – è far rispettare le regole che esistono e poi rivedere le tariffe dei parcheggi per i residenti, perché noi oggi ci troviamo ad avere meno possibilità di parcheggio con costi più che raddoppiati”. Soluzioni pratiche, per l’immediato, quelle suggerite dai residenti presenti all’incontro. E insieme parte di un progetto che immaginano più ampio. “Al momento vivono nel centro storico di Macerata 2150 persone, non siamo quattro gatti, abbiamo diritto di formulare proposte” dice Adelelmo Mataloni, che aggiunge: “Il problema della movida è diventato un mostro e sta scoppiando. Serve trovare un’altra indicazione per il futuro di Macerata”. “Ci batteremo – è l’intervento di Maria Teresa Carloni – per la pedonalizzazione di tutto il centro storico. L’amministrazione deve ragionare sulla mobilità di tutta la città”. “A volte mi sento come imprigionato, perché con l’aumento degli arrivi in città in occasione dei grandi eventi il parcheggio non si trova e non so se uscire oppure rimanere in casa per non spostare la macchina” racconta Sauer. “Invieremo richieste scritte all’amministrazione” anticipa al termine della conferenza stampa Patrizia Sagretti, che invita chiunque abbia proposte ad unirsi al Comitato.
#ANCHEIOSONOSANGINESIO, un concerto di solidarietà per ripartire
Ci sono cose più potenti di un terremoto che distrugge tutto. La voglia di ricominciare è una di queste. Ne sa qualcosa la comunità di San Ginesio: un borgo ferito dal sisma, ma più ancora un paese che vuole ripartire riprendendo da dove tutto s’è interrotto. Il concertone di solidarietà organizzato per il prossimo fine settimana, sabato 29 e domenica 30 aprile, racconta proprio di questa voglia: artisti da tutta Italia, già passati da San Ginesio come protagonisti delle stagioni musicali organizzate negli anni passati al Teatro Leopardi, si esibiranno sul palco dei giardini del Colle Ascarano per dar vita a uno spettacolo di musica indie e d’autore dedicato a chi ha perso tutto. Un’occasione per tornare a vivere un luogo che non esiste più, da ricostruire. Per dire all’unisono #ANCHEIOSONOSANGINESIO. “È la prosecuzione di una attività andata avanti – spiega Massimo Del Papa, giornalista, tra i principali ideatori della due giorni – per diversi anni e interrotta dal terremoto. Una cerniera tra le stagioni teatrali passate e quelle che verranno, in un modo o in un altro. Gli oltre 30 artisti che suoneranno hanno un legame con San Ginesio e hanno accettato con entusiasmo di suonare, gratuitamente, a questo evento il cui significato è reagire. Noi non ci arrendiamo”. “Le difficoltà erano e sono tante, ma dobbiamo ripartire. Lo dobbiamo – dice l’assessore alla Cultura e al Turismo del comune di San Ginesio Simone Tardella, che ha fortemente creduto nell’iniziativa – a un territorio stupendo, dove abbiamo deciso di vivere e dove vogliamo continuare a vivere. Tutti stanno dando una mano per questo concerto che abbiamo voluto sin dal 24 agosto e che è dedicato a chi non ha più una casa. La cosa bellissima è la solidarietà ricevuta dai musicisti, che conoscevano la città per via del Teatro e per quello che in 8 anni di stagioni musicali avevamo fatto. Un evento – conclude Tardella – ad ingresso libero per dare a tutti la possibilità di venire. Perché dobbiamo fare in modo che in tanti continuino a venire”. Oltre alla musica, anche stand enogastronomici per gustare le tipicità locali, street food, un mercatino, spazi dedicati alle realtà associative coinvolte. Ingresso libero, con contributo volontario devoluto a sostegno della ripresa delle attività culturali di San Ginesio. Media partner dell’evento è Radio Linea. Il concertone verrà ripreso da Rai Uno e trasmesso il 6 maggio all’interno del programma “Top”.
Euforia in casa Lube, Giulianelli: "Sono gli altri a dover temere noi!" - LE FOTO E I PROTAGONISTI
Una vittoria senza appello: Cucine Lube Civitanova trionfa in casa 3-0 battendo la Diatec Trentino. All'ultimo punto segnato dalla squadra di Gianlorenzo Blengini, l'Eurosuole Forum esplode. E proprio l'allenatore Blengini, dopo la partita, a caldo commenta: "Siamo felici perché volevamo iniziare bene e ci siamo riusciti. Abbiamo giocato con pressione e continuità. Credo che la squadra abbia fatto davvero una bella partita - continua il coach - però è un set di una partita lunga e sappiamo bene che tutte le partite hanno la loro storia". Entusiasta l'ad Gruppo Industriale Lube, Fabio Giulianelli: "È stata davvero importante questa vittoria perché ci tenevamo a fare una bella partita in casa, ci siamo riusciti senza mai perdere la concentrazione. Questi sono giorni decisivi, ci giochiamo una grande stagione. La Lube se continua a giocare così, come durante tutto il campionato, non ha nulla da temere. Sono gli altri a dover temere noi". Sugli spalti gremiti di tifosi anche Sandro Paniccia, patron dell'azienda ICA: "Una partita anche troppo facile. Speriamo non sia una illusione. Noi siamo sponsor da tanti anni, ma devo dire che da quando la Lube è arrivata a Civitanova le cose sono cambiate, in questo palazzetto è veramente bello seguire la pallavolo. È venuto anche mio figlio che ha portato fortuna e che verrà sempre anche alle prossime". Un piccolo passo verso lo scudetto. Prossimo appuntamento a Trento giovedì 4 maggio alle 20,30. La Gara 3 sarà di nuovo nelle Marche il 7 maggio alle 16,30. Le eventuali quarta e quinta gara si giocheranno rispettivamente in Trentino il 10 maggio alle 20,30 e sabato 13 maggio alle 16,30 a Civitanova. Foto Guido PIcchio