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L'appello accorato di Forestalp: "Il sisma ci ha fermato. Aiutateci a sopravvivere!"

L'appello accorato di Forestalp: "Il sisma ci ha fermato. Aiutateci a sopravvivere!"

C’era una volta e adesso non c’è più. Questa è la storia di un gruppo di speleologi e alpinisti che ha saputo fare della passione di una vita un lavoro: amanti della natura, hanno messo su una cooperativa – la Forestalp – e strutture ricettive nell’appennino marchigiano per insegnare ai turisti di ogni età a rispettarla, facendone conoscere e apprezzare le meraviglie. È una storia iniziata nel 1984, interrotta bruscamente dal terremoto. Per tornare a scriverne nuove pagine hanno bisogno dell’aiuto di tutti ed è per questo che hanno lanciato un appello di solidarietà, che noi condividiamo.

“Era l’estate del 1979 quando – raccontano – partecipammo a un campo speleologico nel massiccio del Vercors. In quell’occasione, una visita a Grenoble a La Maison de la spéléologie ci fece scoprire che l’arrampicata, l’escursionismo, la speleologia, potevano essere proposte da rivolgere alle scuole per far conoscere ai più giovani ciò che ci appassionava e che poteva diventare un lavoro. L’idea era nata e iniziò una lunga storia di lavoro, di amicizia, di passioni che ci portò a gestire tante strutture ricettive nell’appennino marchigiano facendone dei centri per l’educazione e il turismo ambientali”.

“Tanti anni di investimenti e di formazione durante i quali siamo diventati tour operator, ente di formazione, centro di educazione ambientale, lavorando a fianco di insegnanti e scuole di tutta Italia” proseguono. Finalmente, nel 2004, la nascita del Centro dei Due Parchi ad Arquata del Tronto, che è la realizzazione di un sogno. “Troviamo il posto che avevamo sempre cercato, nel cuore dell’Italia, nel punto di unione tra due parchi nazionali, un posto unico in Europa, nella valle dove si incontrano i monti Sibillini e i monti della Laga. Occorrono vari anni di sacrifici per far conoscere e apprezzare la struttura e i luoghi circostanti e a giugno 2016 finalmente vediamo i frutti di tanto lavoro: il primo anno con una primavera al completo per i soggiorni verdi scolastici, l’estate con tantissime prenotazioni e tante scuole prenotate anche per l’autunno”.

Frutti spazzati via dal terremoto. Già provata dalla scossa del 24 agosto, la struttura Centro dei Due Parchi non sopravvive al 30 ottobre.  

Dopo un lungo inverno, il ritorno della primavera e delle prenotazioni non basta a rimettere in piedi l’attività. “La perdita del lavoro è tanta, il 70% del fatturato veniva dal Centro dei due Parchi e quel lavoro non c’è più. Il problema più grosso – fanno sapere – è che a settembre, ripartirà un mutuo che avevamo in corso e che il decreto ha sospeso per un anno. I 100.000 euro che chiediamo corrispondono a quel mutuo che avevamo preso per investire sul Centro dei Due Parchi per acquistare attrezzature, mobili, mountain bike, ma anche per fare tanti lavori di miglioramento della struttura. Quel mutuo, lo stavamo pagando con i proventi della struttura che ora non c’è più e con il lavoro che svolgevamo in quel territorio che avrà bisogno di tempo per risollevarsi dopo il terremoto, e non siamo più in grado di ripagarlo”.

“Nessun ente pubblico ci ha aiutato e ci aiuterà e neanche lo Stato può fare nulla perché noi non siamo proprietari ma eravamo gestori, che hanno investito a spese proprie nella struttura. Abbiamo già rinunciato a tutto quello che potevamo, compresi tutti i mesi di stipendio da allora fino a oggi per pagare i fornitori avendo perso gran parte del lavoro dell'autunno e della primavera”.

“Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma per andare avanti abbiamo bisogno del vostro aiuto, del vostro sostegno. Vi chiediamo – è il loro appello – di essere protagonisti insieme a noi di questo grande sogno, di poter continuare un progetto di lavoro nato dall'amore per la natura e dal desiderio di farla conoscere ai più giovani, attraverso tante modalità creative e formative.
Aiutateci a condividere e donate se potete: qualsiasi cifra aiuterà! ...e poi ci incontreremo il 9 luglio per una passeggiata nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Per stare insieme e fare festa con chi ha condiviso il nostro appello, con chi ci ha sostenuto con il pensiero o con chi semplicemente vuole conoscerci. Cammineremo insieme in quello che viene chiamato il "Piccolo Tibet" d'Italia. Pranzeremo insieme stendendo le nostre tovaglie una accanto all'altra per creare una lunghissima tovagliata sul prato in mezzo ai fiori. Condivideremo il cibo e chi vorrà, potrà suonare e ballare”.

 

 

 

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