“È vero che ho vinto io? Controlla bene la busta”. Fabrizio Frizzi ha appena annunciato il vincitore assoluto della ventottesima edizione del Festival della canzone popolare e d’autore italiana. La sua “Per fortuna”, scanzonata e beffarda quanto basta a far riflettere sulle manie dell’uomo contemporaneo, si è accaparrata il favore del pubblico dell’Arena Sferisterio di Macerata strappando così agli altri tre super finalisti in gara il premio da ventimila euro assegnato da Ubi Banca: Mirko Mancini, in arte Mirkoeilcane, è il vincitore di Musicultura 2017. Dall’emozione quasi non ci crede.
Un’emozione che arriva a sorprendere il giovane cantautore romano nel bel mezzo di una serata di puro spettacolo. Un dopocena all’insegna della buona musica: la musica proposta dagli artisti emergenti e quella che ha fatto la storia. Sul palco, i quattro giovani approdati alla finalissima al termine di un lungo percorso di selezione – insieme a Mirkoeilcane, anche Francesco Papageorgiou con “Amo la vita da farmi male”, Francesca Sarasso che ha presentato “Non c’incontriamo mai” e Alessandro Sipolo con “Cresceremo anche noi” – si avvicendano ai grandi ospiti dell’ultimo dei tre appuntamenti conclusivi della rassegna, trasmesso per la prima volta nella storia della kermesse in diretta sulla rete ammiraglia Rai e su Radio 1 Rai. Tanti i protagonisti indiscussi del panorama musicale nostrano al centro della scena: il maestro Roberto Vecchioni, Ron, Enrico Ruggeri con i Decibel, il pesarese Matthew Lee e Simone Cristicchi, vincitore dell’edizione di Musicultura 2005 e membro del Comitato Artistico di Garanzia della rassegna.
“Investirò questi soldi – dice Mirko imbracciando l’assegno – per il mio secondo disco. Che spero piaccia a chi mi ha sostenuto e che mi auguro faccia ricredere quanti non mi hanno votato. Da cantautore ho partecipato ad altri festival, ma devo ammettere che a Musicultura è stata tutta un’altra storia, perché ci si trova in una situazione in cui si viene quasi portati, pur non essendo nessuno, al livello di cantautori affermati. Già suonare allo Sferisterio è una cosa lontana dalla fantasia, immaginarsi di farlo con dei professionisti come quelli che ci hanno seguito in questi giorni è un sogno. L’emozione di suonare allo Sferisterio e l’emozione della vittoria non sono descrivibili a parole”.
“È una gioia – afferma Piero Cesanelli, direttore artistico del concorso, nella conferenza stampa al termine della serata – aver portato a casa un risultato importante come quello della diretta radiofonica, molto bella, e come quello televisivo, che speriamo sia stato ottimo. Quest’anno è stato il trionfo della creatività: gli otto finalisti hanno dimostrato qual è il valore al quale Musicultura tende da quando è nata, il valore ulteriore affidato alla parte testuale, il tentativo di uscire dalla retorica e di presentare un testo attuale, intelligente e pieno di immagini poetiche non banali, che possano coinvolgere un pubblico nuovo. Dopo 28 anni di vita, ci poniamo infatti un nuovo traguardo: creare un pubblico che possa amare questo tipo di canzone innovativa e per creare questo nuovo pubblico molto ha aiutato l’avvento televisivo”.
“Attorno a Musicultura – sottolinea il sindaco di Macerata Romano Carancini – per una settimana si respira un’atmosfera magica che lo Sferisterio simboleggia e che avvolge tutta la città, ancora più bella. Musicultura è un evento assolutamente particolare, originale, che sa fare star bene le persone. Non posso non ringraziare la Rai perché questa sera ci siamo sentiti dentro un territorio e aver proiettato le immagini straordinarie dell’Arena in tutta Italia sulla rete ammiraglia è un’occasione importante per tutti noi, per le nostre comunità che vivono un momento particolare. Complimenti a tutti i ragazzi e complimenti al grande traghettatore Fabrizio Frizzi. Un grande uomo e professionista, che spero nel 2018 calchi per la decima volta il palco di Musicultura”.
“Ringrazio tutti per il magnifico gioco di squadra. Con stasera, nelle mie nove edizioni, ho collezionato – scherza il presentatore televisivo Fabrizio Frizzi – ventisette serate nell’Arena, un record. Mi avete regalato una gioia straordinaria. Grazie a Musicultura sono cresciuto. Quest’anno c’era una responsabilità superiore: ogni anno ho cercato di fare del mio meglio, ma la prima serata in diretta Rai è stata una grande occasione di semina, abbiamo voluto presentare agli italiani un biglietto da visita, qualcosa che desse l’idea di cosa si respira da queste parti. Vado via con tanti ricordi meravigliosi. Si dice sempre così, ma è vero: è stata una delle annate migliori, perché ognuno degli otto finalisti aveva una sua forza enorme, una meravigliosa sorpresa di grande qualità. Ci vediamo, spero, l’anno prossimo e anche se Musicultura deciderà diversamente, io rimarrò sempre uno dei primi tifosi di questa straordinaria squadra”.
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