di Jacopo Ventura

Corridonia, la Scuola E. Niccolai passa alla direzione laica. "Manteniamo alti i valori cristiani"

Corridonia, la Scuola E. Niccolai passa alla direzione laica. "Manteniamo alti i valori cristiani"

Dopo la scomparsa di suor Patrizia Faini avvenuta lo scorso 22 novembre (leggi qui), la Scuola dell'Infanzia Eugenio Niccolai di Corridonia ha ufficializzato il passaggio di consegna per la dirigenza dell'Istituto dalla gestione cattolica a quella laica. A prendere il posto della compianta religiosa originaria del Milanese sarà la Coordinatrice Maria Ortenzi, che insieme alle suore della Congregazione di San Giuseppe promette di portare avanti la missione pedagogica di formare al meglio i giovani cattolici. Inserita nel contesto di un piccolo convento del Comune di Corridonia, la Scuola Niccolai conta ad oggi 60 bambini (divisi in tre sezioni), seguiti e accompagnati nel percorso di crescita che li porterà all'ingresso nella scuola primaria di base, secondo gli obbiettivi prefissati: la maturazione di identità, la conquista dell’autonomia, lo sviluppo delle competenze e l'acquisizione delle prime forme di cittadinanza. Un'educazione orientata ai valori umani e cristiani della fede, quali la libertà, la fraternità, il rispetto, l’amicizia, la solidarietà e la famiglia. Inoltre, la struttura continua ad impegnarsi anche nell'accogliere, assistere e confortare le famiglie in difficoltà e i più bisognosi. La Scuola dell'Infanzia si conferma una preziosa realtà per tutti i corridoniani, che nel 2018 hanno anche partecipato con grande coinvolgimento alla celebrazione del centenario dalla scomparsa di Eugenio Niccolai, caduto sul fronte durante la Prima Guerra Mondiale, soli 22 anni. Un lascito che la famiglia del Capitano ha a suo tempo generosamente ceduto in eredità alle suore della Congregazione di San Giuseppe e a tutta la cittadinanza.

04/12/2021 15:33
Macerata, nel giorno di Santa Barbara i Vigili del Fuoco rinnovano il loro impegno sul territorio (FOTO)

Macerata, nel giorno di Santa Barbara i Vigili del Fuoco rinnovano il loro impegno sul territorio (FOTO)

Si è svolta stamane presso la chiesa Santa Croce di Macerata S.E. - in concomitanza con le sedi di Camerino, Civitanova Marche, Tolentino, Apiro e il resto d'Italia - la celebrazione del giorno di Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco. Presieduta da Monsignor Nazareno Marconi, vescovo della città, la Santa Messa si è svolta alla presenza delle autorità civili e militari della provincia, fra cui il sindaco Sandro Parcaroli, il presidente Antonio Pettinari, il Prefetto Flavio Ferdani, il corpo d'Armata dei Carabinieri, la Croce Rossa, l'Avis, la Croce Verde e, ovviamente, i Vigili del Fuoco. Nel rispetto della normativa di prevenzione Covid-19. «Il vostro impegno è importante per tutti noi - ha commentato nella sua predica Monsignor Marconi - perché vuol dire essere presenti a se stessi e agli altri, rispondere alle sfide di ogni giorno e fare da guida. Il compito di vigilare sta nel capire la realtà che ci circona per poter fornire al meglio il proprio servizio, e non posso non pensare al lavoro svolto soprattutto nei momenti più drammatici, come il terremoto dell'Aquila o quello del 2016 che interessò la nostra bella Regione. Siete una risorsa preziosa». Nelle battute finali della celebrazione, alcuni rappresentanti dei Vigili del Fuoco - dopo aver recitato la consueta preghiera di buon asupicio a Santa Barbara - hanno letto ai presenti la lettera di augurio inviata direttamente dal Capo Nazionale dei VV.F., Guido Parisi, prima di cedere la parola al Comandante Provinciale, Mauro Caprarelli, intervenuto per relazionare sull'attività svolta nell'anno 2021. «In questa mia prima celebrazione come Comandante di Macerata - ha dichiarato Caprarelli - desidero ringraziare tutto il personale, i volontari, il Prefetto e le autorità politiche e militari locali. Oggi festeggiamo un giorno importante, con un significato che va oltre il rispetto delle tradizioni. Per noi vuol dire rinnovare il nostro impegno, mantenendo vivo il rapporto fra l'organico attuale e quello in congedo, rafforzando il nostro servizio di controllo e prevenzione negli oltre 1331 presidi sparsi sul territorio, incrementando la formazione e l'aggiornamento del personale, migliorando il coordinamento con la Protezione Civile, auspicando nuove convenzioni e collaborazioni con gli atenei e i comuni della Provincia, in analogia a quelli già consolidati. Ciò che è stato realizzato quest'anno pone le base per i nuovi obbiettivi da conseguire anche nel prossimo, come quello di risolvere le varie criticità ancora presenti e continuare a trasmettere ai più giovani i valori che guidano le nostre azioni, nel ricordo soprattutto dei colleghi deceduti. Viva Macerata, viva il Comando Nazionale dei Vigili del Fuoco, viva l'Italia!». Come ultimo atto della cerimonia, il Comandante e il Prefetto, Flavio Ferdani, hanno consegnato la Croce di anzianità al vigile Michele Lini e alcune benemerenze a dipendenti VV.F. in servizio ed in quiescenza del Comando, fra cui i C.R. Filippo Bruè, Mauro Ambrogi, Mario Flamini e l' I.A.E. Leonardo Sparvoli.

04/12/2021 13:26
La Regione approva il bilancio di assestamento. La bocciatura del Pd:  “È una legge inutile"

La Regione approva il bilancio di assestamento. La bocciatura del Pd: “È una legge inutile"

“Una legge imbarazzante, senza obiettivi, senza prospettiva, ma soprattutto senza anima”.  Si tratta del duro giudizio espresso dal Partito Democratico e da ampi settori della maggioranza in merito all’ultimo bilancio di assestamento elaborato e approvato dalla giunta Acquaroli, il 30 novembre 2021. Parliamo di una manovra da 140 milioni di euro destinati ad interventi per il sociale, i fragili, le infrastrutture e le imprese, corrispondente di fatto al il terzo intervento sul piano economico e finanziario operato dalla Regione rispetto nel 2021 (4,5 milioni per il primo intervento di giungo, e 21 milioni per il secondo a luglio). «Abbiamo ritenuto opportuno – ha dichiarato l’assessore regionale al bilancio, Guido Castelli - agire attraverso interventi plurimi e modulati di correzione del nostro bilancio, per la necessità di curare con particolare scrupolo e diligenza i conti della Regione in riferimento alla insufficiente copertura da parte dello Stato nazionale dei fondi necessari per affrontare il Covid nel 2021. A fronte di un anno difficile per tutte le Regioni, ci siamo ritrovati con soli 600 milioni messi a disposizione dal Governo, rispetto si 2 miliardi e 200 milioni richiesti dopo l’ultima Conferenza Stato-Regioni. Abbiamo pertanto dovuto gestire la situazione economica in questo contesto così frammentato, difficile e precario, in attesa delle certezze che speriamo avvengano dalla legge di stabilità». Lo scontro all’interno dell’amministrazione comunale è stato inevitabile, rispetto ad una legge di bilancio bocciata senza appello dai consiglieri del Pd, composta da Maurizio Mangialardi, Andrea Biancani, Antonio Mastrovincenzo, Manuela Bora, Romano Carancini, Anna Casini, Fabrizio Cesetti, e Micaela Vitri. Oltre a lamentare la scarsa permeabilità della giunta Acquaroli rispetto ad alcune proposte di miglioramento, il gruppo di minoranza ha voluto denunciare una vera e propria continuità rispetto al lavoro insufficiente svolto dalle amministrazioni regionali precedenti (l’ultima, quella di Luca Ceriscioli), complici l’arroganza e l’insipienza rispetto alla situazione reale delle Marche. «Si tratta di una legge ispirata al più classico “vorrei ma non posso” – hanno commentato i consiglieri del Pd -, che dimostra chiaramente come le bacchette magiche sfoggiate dalla destra in campagna elettorale, quelle che avrebbero riaperto gli ospedali, che avrebbero distribuito soldi a pioggia sul sistema delle imprese, quelle che avrebbero sbloccato i cantieri, abbiano già esaurito il loro potere. Tanto è vero che per nascondere le loro mancanze, la giunta e i consiglieri di maggioranza hanno più volte tentato di scaricare sul governo nazionale responsabilità che sono solo loro. Basti pensare che dal governo Draghi sono giunti nelle Marche 10 milioni di euro per i ristori alle attività economiche, ma la giunta Acquaroli, oltre a distribuirli in ritardo, non ha aggiunto un solo euro. Sul tema del sostegno alle Rsa in crisi, inoltre, non solo la destra le aveva inizialmente dimenticate, ma hanno avuto poi il coraggio di bocciare i nostri emendamenti che individuavano oltre 7,6 milioni di euro a copertura dei costi aggiuntivi del 2020 e di parte del 2021, per presentarne all’ultimo momento uno proprio di appena 4 milioni di euro, che non riuscirà a rispondere neppure al fabbisogno del 2020». Un primo stanziamento di 5,2 milioni di euro, quasi 8 per il sociale (assistenza per i meno abbienti e i soggetti più fragili), circa 5 milioni per il nuovo INRCA, altri 6,8 per l'Ospedale di Fermo, e un ulteriore investimento importante che riguarda il Lungomare nord di Ancona (3,5 milioni di euro). E ancora, 6 milioni per la patrimonializzazione delle aziende marchigiane, circa 3,5 per la tutela del credito, 3,2 per il sostegno alla continuità d'impresa - con riferimento a coloro che, nonostante il Covid, non hanno usufruito della cassa integrazione - e circa 5 milioni a favore delle categorie colpite dalla crisi. Sono questi gli investimenti ufficiali dichiarati dalla giunta Acquaroli con la nuova legge di assestamento del bilancio, rispetto alla quale però si affacianno molte perplessità ed incertezze.       

03/12/2021 12:14
Patrimonio immobiliare, Pettinari: "Abbiamo preservato l'eredità dei nostri antenati "

Patrimonio immobiliare, Pettinari: "Abbiamo preservato l'eredità dei nostri antenati "

Palazzo della Provincia, Palazzo Mattei, Palazzo degli Studi, palazzo di via Armaroli (1°piano), quello di via Velluti (sede della polizia provinciale) e di Tolentino (escluso il seminterrato). Sono alcuni degli edicifici più prestigiosi che l'amministrazione del Presidente Antonio Pettinari è riuscita a mantenere all'interno del patrimonio immobiliare della provincia di Macerata a seguito di un confronto durato 5 anni con la Regione, in virtù della riforma dettata dalla legge 7 aprile 2014, n. 56. A fronte del rischio di vedersi sottrarre alcuni dei beni immobili più cari ai cittadini e ai loro antenati, il dibattito sollevato da Pettinari nei confronti della vecchia e nuova Giunta ha permesso non solo di ripartire in maniera accorta e compensativa gli edifici coinvolti - eludendo quindi ogni tipo spesa pubblica - ma anche di salvare il posto di lavoro di circa 440 dipendenti, ricorrendo a trasferimenti e a manovre di prepensionamento.  «Abbiamo tra le mani un patrimonio bello e imponente - ha commnetato il Presidente -, costruito con le mani e il denaro dei nostri antenati, e che rischiavamo di vedere saccheggiato. Serviva buon senso, soprattutto con la Regione che inizialmente non aveva accolto le nostre osservazioni in merito sulla ripartizioni. Con la delibera di ricorso che presentai al TAR il 30 maggio 2016 si giunse finalmente ad un accordo, senza penalizzazioni, sottrazione e trasferimenti di beni provinciali in un altro ente. Un'operazione attenta che venne accolta all'unanimità dal Consiglio Provinciale il 30 luglio 2020, con firma ufficiale della Giunta Acquaroli ad ottobre dello stesso anno. Posso confermare che abbiamo fatto tutto il possibile per rivitalizzare la città». Originariamente, con il trasferimento delle funzioni definite "non più fondamentali" - come da riforma - si disponeva anche quello dei beni immobili e dei loro uffici che sarebbero passati direttamente alla Regione (come quelli deputati alle funzioni sociali, alla cultura e al turismo), facendo venir meno così la tutela stessa del posto di lavoro della metà dei dipendenti. Una manovra illogica e senza senso, che rischiava di avere un forte peso sul piano sociale, oltre che su quello storico e patrimoniale di Macerata e dei suoi cittadini. Alla Regione, ad oggi, restano ufficialmente i locali di via Alfieri (sede di "Paesaggio, Territorio, Urbanistica, Genio Civile"), i centri perl'impiego di via Moretti e la sala operativa dei Vigili del Fuoco sita in viale dell'Indipendenza, come da accordi presi e in virtù della legge n.10 2001. Ad aggiungere ulteriore soddisfazione per il lavoro svolto in merito, è stato annunciato entro le prossime settimane il trasferimento degli uffici del settore ambiente nel centro storico. «Sono riuscito a mantenere anche questa promessa - ha concluso Pettinari - perché sono sempre stato convinto che gli uffici più importanti della Provincia debbano trovarsi proprio qui, nel cuore della nostra città».         

02/12/2021 14:47
Caos vaccini, l'hub di Piediripa corre ai ripari. Il personale medico: "Siamo ancora troppo pochi" (VIDEO)

Caos vaccini, l'hub di Piediripa corre ai ripari. Il personale medico: "Siamo ancora troppo pochi" (VIDEO)

Una forte affluenza di utenti, cattiva organizzazione causata dal libero accesso per prenotati e non, carenza di personale, ore infinite di attesa per il proprio turno. Sono alcuni dei disservizi con i quali il Centro Vaccinale di Piediripa ha dovuto fare i conti a seguito delle forti lamentele da parte di chi, in concomitanza con i propri impegni, si è recato per ricevere la terza dose di vaccino. Un rischio non calcolato quella dell'affluenza fuori controllo, che ha costretto molte persone (soprattutto anziani) ad attendere al freddo fuori le porte della struttura, nonostante i moduli precompilati e le prenotazioni puntuali. Ad aggiungere ulteriore disagio, sono stati i lunghi tempi d'attesa giustificati dalla presenza ridotta di personale medico e di responsabili al desk (in tutto fino a ieri se ne contavano 4). Un quadro che, tradotto in numeri, ha visto in totale 906 somministrazioni nell'arco della giornata di ieri, terminata solamente alle ore 22. È stata necessaria, vista la situazione, correre ai ripari nel miglior modo possibile, e nel giro di poche ore, l'hub di Piediripa è riuscita a predisporre un organico di assistenti e personale sanitario in grado di gestire le utenze, registrando anche oggi una forte affluenza. Le file vengono smistate in maniera più ordinata, ma persiste il dilemma della prenotazione che, a conti fatti, non sembra apportare alcun vantaggio in termini di tempistica. «Si vive alla giornata - dichiarano alcune fonti mediche - ma siamo ancora troppo pochi per riuscire ad accogliere tutti in maniera adeguata. L'imprevista affluenza di non prenotati ha mandato tutto il sistema in tilt, perché noi siamo preparati solamente in funzione di chi è già prenotato. E il personale, nel frattempo, deve essere distribuito anche presso gli altri centri vaccinali sparsi per la regione. Purtroppo i media hanno generato una vera e propria fobia, scatenando questa corsa al vaccino. Ora siamo in balia degli eventi».  Fra le persone accorse oggi si respira un'atmosfera di tolleranza e soddisfazione grazie ai miglioramenti apportati in breve tempo rispetto all'accoglienza. Anche se continuano ad essere percepite alcune criticità da parte dei responsabili dell'hub. Primo fra tutti, la comunicazione fra i vari livelli del servizio sanitario, che dal Ministero della Salute muove le informazioni dirette sia a livello regionale, sia provinciale, ma con evidenti problemi di ricezione che rendono ulteriormente difficile il compito di medici e responsabili. «Stiamo aumentando le richieste per i servizi e le unità operative - spiegano la dottoresa Franca Laici, responsabile dell'Unità prevenzione dell'Area Vasta 3, e la dirigente amministrativa Caterina Di Marzio - Ci aspettiamo un incremento vista la partenza della terza dose per gli over 18, e dopo i fatti delle ultime ore cercheremo di essere il più efficienti possibile». Di seguito, il servizio:

01/12/2021 13:33
Le Marche e il gioco d’azzardo patologico: la “cura” è ancora in fase sperimentale

Le Marche e il gioco d’azzardo patologico: la “cura” è ancora in fase sperimentale

Attraverso i dati raccolti da Ministero della Salute, ADM (Agenzia Dogane e Monopoli),  Ministero dell’Economia e Finanza, è stato possibile delineare l’ultimo profilo aggiornato del nostro Paese rispetto al consumo del gioco d’azzardo. Anche qui, come in altri settori, gli effetti della pandemia da Covid-19 hanno avuto un deciso impatto, segnando da una parte una flessione del gioco fisico, dall’altra la crescita di quello online. Escludendo i 5 mesi di chiusura totale del 2020, già nel periodo successivo delle restrizioni parziali è stato evidente il salto di percentuale a livello nazionale di entrambe le modalità: dal 2,4 all’8 per cento per il gioco fisico, dall’8 al 13 per cento per quello online. Assieme a questi dati, è opportuno sottolineare l’incremento degli utenti che già risultavano attivi nell’ambito delle scommesse (oltre il 20 per cento), a fronte di quello relativo ai “nuovi iniziati” (intorno al 2 per cento dalla fine del lockdown). In Italia, dunque, la raccolta pro-capite per il gioco d’azzardo è arrivata a 2.180 euro. Complessivamente, parliamo di valori che toccano i 110,5 miliardi di euro pro-capite (74,1 miliardi da gioco su rete fisica e 36,4 dall’on line) a livello nazionale, dove a guidare la classifica è la Regione Lombardia. Per quel che riguarda le Marche, invece, il “Libro Blu 2020” dell’ADM ha sancito un calo del gioco d’azzardo in generale di oltre 32 punti in percentuale rispetto all’anno precedente, numeri che restano comunque influenzati dalla frequenza d’accesso alle sedi predisposte (e quindi al possesso del green pass per accedervi). Anche qui, il gioco online è stato segnato da un deciso slancio di crescita, raggiungendo i 46 punti percentuali su tutto il territorio – fra vecchi e nuovi utenti – attraverso le diverse modalità di fruizione e spesa: videogiochi su tablet o social network, bonus senza deposito, bonus di benvenuto, poker e scommesse. Un tasso di crescita costante, segnalato già nel 2019, e con l’exploit alcune province maggiormente interessate dal fenomeno, come Macerata: 469 milioni di euro giocati in modalità fisica a fronte dei 164 milioni per via telematica. Rimane, nel frattempo, al centro di molte polemiche la decisione da parte del Comune di Civitanova Marche di non costituirsi parte in giudizio rispetto ai ricorsi presentati da una società privata che si è vista bloccare l’apertura di una nuova sala slot in via Pellico (leggi qui), evidenziando un comportamento – come definito da Giulio Silenzi, ex vicesindaco PD di Civitanova – poco trasparente e incline a favorire la diffusione del gioco con le videolottery e le macchinette, indipendentemente dalla distanza dai luoghi sensibili o dagli effetti sulle finanze dei cittadini. Ad alimentare ulteriori tensioni fra le poltrone della Giunta Regionale è stata anche la recente proroga voluta dalla maggioranza di centrodestra del termine ultimo per la rimozione delle slot (dal 30 novembre 2021 inizialmente previsto al 31 luglio 2023), adducendo come giustificazione la necessità di ricorrere ad altre soluzioni utili a debellare il problema della dipendenza dal gioco (leggi qui). Un atteggiamento poco trasparente e che solleva molti dubbi sulle reali intenzioni della compagine destrorsa, come evidenziato dalla consigliera regionale Simona Lupini (M5S), che spera di poter attuare in breve tempo nuove strategie di sostegno, sensibilizzazione e prevenzione. Ammesso che la Giunta onori il proprio impegno in tal senso. La cura al gioco d’azzardo patologico nelle Marche resta, per ora, in fase sperimentale.

01/12/2021 10:00
Svolta ecologica, Leonelli: "Primi a Macerata con i cassonetti intelligenti" (FOTO VIDEO)

Svolta ecologica, Leonelli: "Primi a Macerata con i cassonetti intelligenti" (FOTO VIDEO)

"Il vino va prima assaggiato, per capire se è buono". Con questa analogia, una ristoratrice di Castelraimondo, sita con il suo bar in Piazza della Repubblica, ha voluto illustrare il proprio parere in merito ai "green point" che dal 10 gennaio del prossimo anno prenderanno progressivamente possesso del panorama urbano. Nessun preconcetto da parte della cittadinanza, quindi, rispetto a quella che si è rivelata essere una vera e propria svolta ecologica da parte del Comune, già fra i primi posti nella raccolta differenziata, e che vuole strizzare l'occhio al resto della provincia, e non solo. Svolta resa possibile, lo ricordiamo, dalla collaborazione fra l'amministrazione comunale e il Cosmari, l'azienda deputata alla raccolta e smaltimento di rifiuti, che in sinergia con l'Assessore Elisabetta Torregiani e il Sindaco Patrizio Leonelli hanno discusso e approvato il piano di sostituzione dei vecchi cassonetti con quelli tecnologicamente più all'avanguardia. Basterà una nuova tessera, una piccola procedura attraverso appositi pulsanti  e il gioco sarà fatto. Ma si tratta davvero di un cambiamento alla portata di tutti, intuitivo o ci sono delle perplessità? Ne abbiamo parlato direttamente con il sindaco Leonelli, presso la sede provvisoria del Municipio di Castelraimondo. Di seguito il servizio: 

29/11/2021 15:15
Editoriale - Perché in Italia c’è ancora chi considera "l'eutanasia" un crimine e non un diritto?

Editoriale - Perché in Italia c’è ancora chi considera "l'eutanasia" un crimine e non un diritto?

EDITORIALE. Come spesso accade di fronte alle giornate di rilevanza storica, occorre rallentare, fermarsi e provare a mettere un punto. Dal quale poi, di norma, si tenta di andare a ritroso, riavvolgere il nastro delle puntate precedenti, nella speranza di avere un quadro della situazione più chiaro e meno ingannevole. Quella di “Mario” – persona tetraplegica da 10 anni – è senz’altro una vicenda che segna, in qualche modo, una svolta nella storia del comparto etico e morale dell’Italia (leggi qui). L’uomo è risultato il primo malato in Italia ad ottenere il via libera – a fronte del possesso dei requisiti legali, secondo il comitato etico dell'Asl delle Marche (Asur) – per procedere al suicidio medicalmente assistito, meglio noto ai più come “eutanasia legale”. Una richiesta durata ben 14 mesi, quella di Mario, e che ha messo le istituzioni nuovamente con le spalle al muro, dimostrandone la mancata presenza e decisione rispetto a un tema di questa portata. Si è parlato di scaricabarile, di ideologie, di indecisione del Governo (si pensi alla diffida nei confronti dei Ministri Speranza e Cartabia), di paralisi del Parlamento (che a tre anni di distanza dalla richiesta della Corte costituzionale, ancora non si è espresso). E più di tutti, di indifferenza. Eppure, il 6 ottobre di quest’anno, il Referendum sull’Eutanasia – promosso dall’Associazione Luca Coscioni - raccoglieva più di 1,2 milioni di firme, diventando il primo referendum consegnato presso la Corte Costituzionale sul quale sono state depositate le firme dopo 10 anni. Di fatto, quindi, il 93% degli italiani (sondaggio SWG) è pro eutanasia. Perché, allora, c’è chi – attraverso la vicenda di “Mario” – continua a non volersi esprimere, o a considerare quello del suicidio medicalmente assistito un crimine piuttosto che un diritto? Innanzitutto, è bene sottolineare che - giuridicamente parlando - quella del suicidio assistito rientra a pieno titolo nella gamma di modalità attraverso le quali la “buona morte” (dal greco, eutanasia) può essere messa in pratica. Ma sebbene il Parlamento italiano tardi a pronunciarsi in termini legislativi sulla questione – essendo la nostra una società pluralista fondata su valori – è stato possibile per la Corte Costituzionale stabilire le condizioni per le quali “l’assistente al suicidio” possa rimanere impunito, invece di incappare nell’art.580 c.p. e le relative conseguenze. Parliamo di 4 condizioni - legate al paziente – definite nell’ordinanza n.207/2018, ratificata nella sentenza n.242/2019: la patologia deve essere irreversibile; le sofferenze, sia psicologiche che fisiche, devono essere insopportabili; la persona deve essere tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale; la persona deve essere capace di intendere e di volere. Molto è stato dibattuto a riguardo anche nelle ultime settimane, soprattutto dal Popolo della Famiglia, a seguito delle firme raccolte dal referendum. Da sempre strenuo oppositore della cosiddetta “cultura dello scarto”, il leader Mario Adinolfi si è in questo senso espresso lamentando l’imbroglio che sarebbe stato nascosto agli italiani firmatari, ovvero che si trattasse in realtà di una manovra atta ad abrogare le pene dall’art. 579 che punisce l’omicidio consenziente. Una sorta di via di fuga per il politico e attivista Marco Cappato - noto per il sostegno nel caso Piergiorgio Welby (2006) e per l’assistenza in quello di Fabiano Antoniani-Dj Fabo (2017). Da qui il passo è stato breve nel dare ulteriore slancio alla campagna in difesa dell’ordinamento giuridico della Repubblica Italiana, facendo leva sull’impossibilità da parte della Corte Costituzionale di agire rispetto all’eutanasia legale per la “vacatio legis” che ne deriverebbe. Quindi, sì al diritto di nascere e di vivere, ma non a quello di morire. Resta emblematico, a tal proposito, il caso che interessò Eluana Englaro, risalente al 1992. La ragazza 21enne finì in coma per alcuni mesi a seguito di un grave incidente stradale, per poi uscirne ed essere dichiarata in stato vegetativo, ovvero in una condizione tendenzialmente perpetua di totale incoscienza. Solo dopo 17 anni di vicende giudiziarie, il padre di Eluana ottenne l’autorizzazione a interrompere il trattamento di idratazione e alimentazione forzata presso la casa di cura "Beato Luigi Talamoni" di Lecco, ma solo dopo il ricorso presentato alla Corte di Cassazione ai sensi dell’art.32 della Costituzione: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». Peraltro, le Suore Misericordine che dal 1994 assistevano la ragazza si opposero all’autorizzazione concessa dalla Corte d’Appello di Milano - alla quale fu rinviato il caso (decreto del 9 luglio 2008) -, chiedendo che venisse lasciata alle loro cure e che i genitori si dimenticassero di lei. Fatto che costrinse gli stessi a trasferire Eluana in un'altra struttura ove poter eseguire le sue ultime volontà. Quelle ricostruite secondo le testimonianze delle amiche e dei familiari, che nel corso del tempo provarono a interagire con lei nel tentativo di coglierne delle risposte coscienti. Va detto che, per la scienza medica, parlare oggi di stato vegetativo rappresenta una forzatura: di fatto, un paziente che non risponda a stimoli esterni non significa che non li senta o percepisca. Nel 2014, uno studio della Cambridge University ha dimostrato come la ricchezza delle reti neurali che comporta il nostro stato di coscienza in cervelli sani sia tipicamente - ma non sempre - compromessa in pazienti in stato vegetativo. In alcuni pazienti in tale condizione infatti si preservano le reti neurali, che rimangono simili a quelle degli adulti sani. Una linea di confine molto sottile, ma significativa: la scoperta sta permettendo concretamente ai ricercatori di sviluppare un modo relativamente semplice per riuscire a differenziare i pazienti in un completo stato vegetativo da quelli che in realtà lo sembrano solamente, ma che sentono, percepiscono e rispondono a qualunque forma di stimolo esterno. Nel frattempo, però, l’eutanasia in Italia resta ancora illegale. E il Parlamento italiano presto dovrà affrontare a viso aperto la questione ed esprimersi sul tema della “buona morte” in quanto diritto umano (in primis) e giuridico (in secundis). Tenendo presente, allo stesso tempo, di appartenere ad uno Stato laico, ovvero neutrale in campo religioso. E quindi, non discriminante nei riguardi di alcuna confessione.  

26/11/2021 10:06
"NO alla violenza sulle donne", l'iniziativa delle studentesse di Macerata (FOTO E VIDEO)

"NO alla violenza sulle donne", l'iniziativa delle studentesse di Macerata (FOTO E VIDEO)

Un'azione silenziosa, anonima e pacifica, per ribadire un secco "NO" alla violenza sulle donne. In occasione del 25 novembre, anche i più giovani hanno mosso le loro iniziative personali volte a sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto al tema. Fra queste, spicca quella di alcune studentesse dell'Accademia delle Belle Arti di Macerata che sono scese per le strade del centro storico - e non solo - con l'intento di tappezzare la città di immagini tratte da opere d'arte provocatorie e senza filtri. Le performance di Marina Abramović e di Ana Mendieta, le tele di Frida Kahlo, le proiezioni di Jenny Holzer, fino alle proposte culturali di vari paesi nel mondo: sono solo alcune delle riproduzioni nelle quali è possibile imbattersi percorrendo le vie principali e i vicoli di Macerata. E di fronte alle quali non si può rimanere infdifferenti e provare a concedersi almeno una piccola riflessione. «Ci siamo volute avvalere del linguaggio di artiste - hanno dichiarato le ragazze - che a loro modo sono venute in contatto con episodi di cronaca o hanno subito direttamente un qualche tipo di violenza psicologica e/o fisica. Con questa iniziativa vogliamo attirare l'attenzione dei passanti, e far capire loro che il tema della violenza sulle donne non deve essere ricordato solamente in occasione del 25 novembre, ma tutti i giorni.» Una vera e propria forma "non-violenta" di comunicazione, quasi un esperimento per testare il livello di interesse e curiosità delle persone: il linguaggio dell'arte torna protagonista nella volontà dei più giovani, per dare maggiore respiro alla memoria di chi già in precedenza si è battuto rispetto al tema della violenza sulle donne. Un contributo diretto che vuole unire passato, presente e futuro.  Di seguito, il servizio:

25/11/2021 15:40
Ussita, scade il 29 novembre il bando per la gestione della stazione turistica di Frontignano

Ussita, scade il 29 novembre il bando per la gestione della stazione turistica di Frontignano

Dal comunicato dell'Associazione Pro.Frontignano: «Lunedì prossimo scadranno i termini del bando per la gestione della stazione turistica di Frontignano. Sembra incredibile, ma forse potremmo assistere al lieto fine di questa storia, che ogni anno assumeva risvolti più tristi. Dopo decenni di crisi e 5 anni di abbandono, c’è enorme aspettativa da parte di una vastissima comunità di utenti e sostenitori, provenienti da tutta l’Italia centrale. Il nuovo gestore porterà sulle spalle una grande responsabilità, e sarà sotto osservazione. La comunità si attende solamente una cosa, l’operatività nel primario interesse di far funzionare la località, per vederla rinascere. Auspichiamo periodi di apertura più lunghi possibile, progetti di destagionalizzazione, accelerazione della ricostruzione delle infrastrutture del settore Canalone, cura e decoro delle strutture e del territorio, capacità di comunicazione, organizzazione di eventi. Facciamo un grande in bocca al lupo a coloro che hanno deciso di aderire al bando, certi che tutto si svolgerà con la massima regolarità».

25/11/2021 12:17
Violenza sulle donne, aumento dei casi nelle Marche. Macerata è la peggiore

Violenza sulle donne, aumento dei casi nelle Marche. Macerata è la peggiore

Macerata città violenta con le donne. È fra le mura domestiche che si riscontra ad oggi il tasso maggiore di consumo della violenza di genere, confermando le impressioni già fissate in merito agli effetti del lockdown del 2020. A stabilirlo è il report annuale stilato dall’Agenzia Sanitaria Regionale, con il contributo della Regione, del Ministero dell’Interno e del coordinamento degli enti gestori dei centri antiviolenza e delle case rifugio. In tutti i territori delle Marche si è potuto assistere ad un incremento preoccupante dei casi (+18%) che coinvolgono la salute e la vita delle donne. Più precisamente, sono risultate essere 483 – rispetto ai 471 del 2019 - le vittime che si sono rivolte ai Centri antiviolenza della regione, un dato che si accompagna anche quello delle chiamate fatte al 1522 (il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking), segnando un aumento del 79,5 per cento rispetto al 2019. Guardando al numero di casi regionali, nel 2020 è stata Macerata ad aggiudicarsi il podio, con 131 casi su un totale marchigiano di 483 (di cui il 39% coniugata e il 22% separata). Di questi, 87 donne sono a maggioranza italiana, comprese in una fascia d’età va da 30 a 49 anni. Al secondo e terzo posto seguono Ancona con 123 e Pesaro con 118. Il report tiene conto anche dei dati degli uffici giudiziari, sottolineando come la pandemia abbia notevolmente influenzato nelle Marche – così come nel resto del Paese – la crescita dei casi di violenza sulle donne. Tra il primo agosto 2019 e il 31 luglio del 2020, infatti, la percentuale dei procedimenti iscritti per maltrattamenti e abusi contro familiari e conviventi è aumentata dell’11% a livello nazionale, con un sensibile incremento delle denunce tra il primo gennaio e il 31 maggio 2020. Nelle Marche, i dati relativi alle denunce si legano a quelli delle richieste d’accoglienza, registrando un calo di -60 punti nei primi 5 mesi del 2020. Il denunciato, solitamente, è di origine italiana (84% dei casi), di età compresa tra 30 e 60 anni, e la metà di loro ha un lavoro stabile o la pensione. Sono in tutto 381 gli uomini con rapporti/relazioni di coppia con la vittima, pari al 79%. Si attesta il dato secondo cui la relazione di coppia poggia generalmente sul rapporto di prevaricazione dell’uomo sulla donna. [dati Istat]

25/11/2021 10:00
"Da piccoli abbiamo fatto tanti vaccini e la gente si preoccupa adesso?" Boom di accessi all'hub di Piediripa (VIDEO)

"Da piccoli abbiamo fatto tanti vaccini e la gente si preoccupa adesso?" Boom di accessi all'hub di Piediripa (VIDEO)

Come è stato anticipato negli ultimi giorni, è partita ufficialmente la terza dose di vaccino prevista anche per gli over 40, anticipata rispetto alla data del 1° dicembre precedentemente indicata dal Commissario Figliuolo (leggi qui). Dal soppralluogo effettuato presso il Centro vaccinale di Piediripa, è stata riscontrata una forte affluenza di utenti che si sono recati nella giornata odierna per prenotare il proprio turno, compresi i più giovani giunti con l'intento di completare il primo ciclo vaccinale. A fronte dell'impennata subita dal tasso dei contagi nelle Marche, è stato importante raccogliere le testimonianze di chi, nei mesi scorsi, aveva accolto anche con una certa perplessità l'ultimo aggiornamento della campagna vaccinale, utile però a raggiungere la cosiddetta immunità di gregge.  «È stato fondamentale confrontarci con i nostri medici - hanno dichiarato alcune persone in attesa o al termine del proprio turno, presso la hub di Piediripa - che ci hanno rassicurato sulla sicurezza e sull'importanza di compiere questo gesto. Così proteggiamo tutti, noi stessi, i bambini, gli anziani e le donne in gravidanza.» L'informazione scientifica resta, quindi, il punto di riferimento fondamentale per scongiurare ogni forma di scetticismo rispetto agli effetti e agli elementi che compongono il vaccino. Il pensiero unanime di medici e pazienti rimane quello di un impegno collettivo volto a combattere e portare a termine il prima possibile la crisi pandemica ancora in atto. «Da piccoli abbiamo fatto tanti vaccini - ha commentato un uomo anziano dopo la sua terza dose - e siamo ancora vivi. Non capisco perché alcune persone si ostinano a dire che il vaccino non funziona o non serve. Dobbiamo farlo tutti, se vogliamo venirne fuori al più presto.» Di seguito, il servizio:

23/11/2021 19:56
La crisi del mercato dei motori, così i gestori dei concessionari reagiscono alla pandemia (VIDEO)

La crisi del mercato dei motori, così i gestori dei concessionari reagiscono alla pandemia (VIDEO)

Dopo la pesante battuta d'arresto causata dall'emergenza Covid-19, il mercato delle auto e quello delle moto tenta di ripartire tra mille difficoltà. Fra queste, l'aumento dei prezzi del nuovo e dell'usato, per un tasso di crescita - su base annua - che a ottobre ha toccato il +2,5%, rispetto al +2,4% di settembre e al +2,1% di agosto. Un dato che colpisce, se si pensa che dopo la fine del lockdown in molti hanno optato maggiormente per l'acquisto di un veicolo usato, di norma più accessibile a livello di spesa. Ad oggi, però, è stato ravvisato anche in questo settore un incremento del 0,9%, con una tendenza in crescita rispetto a luglio (stabile rispetto al 2020), agosto (+0,3%), e settembre (+0,7%), dovuto probabilmemte anche alla mancanza di vetture nuove. Cosa è cambiato, quindi? Ad avere sicuramente inficiato sull'aumento dei prezzi è stata la più recente crisi dei chip "semiconduttori", la cui origine però anticipa il periodo della pandemia. L'aumento di domanda dei dispositivi elettronici era, infatti, già stata evidenziata negli ultimi anni, portando le varie realtà commerciali ad investire maggiormente sulle produzioni destinate ai prodotti di consumo in generale (come smartphone e simili). Con l'arrivo del virus, le vendite delle automobili sono crollate, mentre la domanda per i dispositivi elettronici è cresciuta ulteriormente, costringendo le aziende, situate soprattutto in Asia, ad incrementare la produzione e a dirottare sull'elettronica di consumo anche le quote destinate all'industria dei motori. Al quadro generale che si è andato progressivamente a formare, vanno ad aggiungersi due gravi incidenti avvenuti all'inizio del 2021: l'incendio alla Renesas Electronics (azienda giapponese che produce componentistica elettronica), e il ''blocco'' del canale di Suez avvenuto a marzo, che ha paralizzato per giorni gli scambi tra Asia ed Europa.  Quale è stato l'effetto immediato? La riorganizzazione da parte dei fornitori dell'intera produzione dei dispositivi elettronici, che ha portato a sacrificare il mercato dei motori. Conseguenze: piccoli imprenditori che non ce l'hanno fatta, ordini di auto nuove che tardano mesi ad arrivare (o vengono annullati), prezzi dell'usato a livelli storici. Una realtà che, ad occhio, è senz'altro difficile da inquadrare a livello globale, ma che può darci maggiore chiarezza a livello locale. Nel maceratese c'è chi è riuscito a fare fronte alla crisi come meglio ha potuto, spesso dando un reale esempio di caparbietà e resilienza. Fra questi, ci sono la concessionaria Menchi e il Moto Nardi, due concessionarie - rispettivamente di auto e moto - site in quel di Piediripa.  «Quest'anno dovremo fare i conti con un grande calo del fatturato» - ha commentato Alessandro Menchi, amministratore delegato e responsabile commerciale. «Alcuni dei nostri concorrenti hanno adottato delle loro strategie, altri stanno ancora studiando la situazione. Il Ministero dello Sviluppo economico ci ha sostenuto con gli ecoincentivi, ma non è bastato. Noi ora stiamo adottando un'altra formula che prevede il rilancio della vettura elettrica, ma ci sono ancora tante problematiche di mezzo.» «I nostri fornitori di motoveicoli - ha dichiarato Paolo Nardi, titolare del concessionario di moto -  avevano paura a soddisfare i nostri ordini, perché avevano stimato un mercato al ribasso. In questo senso noi abbiamo voluto compiere un azzardo negli ordini e siamo stati premiati alla fine del lockdown.» Di seguito, il servizio completo:

23/11/2021 10:00
“Indice sulla Criminalità”, Macerata è la terza città più sicura delle Marche

“Indice sulla Criminalità”, Macerata è la terza città più sicura delle Marche

L’indagine condotta da Il sole 24 ore rispetto all’Indice della Criminalità 2020-2021 consacra Macerata fra le città più sicure della Regione Marche. Secondo i dati emersi dall’ultimo report, che coinvolge le 106 maggiori province italiane, la classifica finale premia di fatto Pesaro e Ancona - che si posizionano rispettivamente al 96° e al 92° posto – seguite subito dopo dal Comune maceratese (se si esclude il distretto di Urbino, risultato non classificato), valutato secondo il numero effettivo di denunce raccolte nell’ultimo anno solare (circa 7.148). Con un’analisi più approfondita, emerge il primato di tutta la Provincia per quel che riguarda il tasso di “Estorsioni” (con 25 denunce) e “Violenze Sessuali” (13 denunce) - a dispetto delle zone circoscritte agli altri Capoluoghi delle Marche – e conquistando un 3° posto relativo all’indice dei “Furti” effettivamente denunciati (2170). Dove Macerata segna purtroppo un risultato negativo, è nelle classifiche legate allo “Spaccio di Stupefacenti” e al “Riciclo e impiego di denaro” (chiudendo in 9^ posizione sulle prime 10 a livello nazionale). Dal confronto effettuato rispetto anche all’ultimo BES 2020 stilato dall’Istat (“Benessere Equo e Sostenibile in Italia”), si consolida di fatto il trend positivo rispetto alla percezione di sicurezza da parte degli italiani, sia rispetto all’ultimo anno sia analizzando i dati di lungo periodo. Migliorano, infatti, tutti gli indicatori, tra cui quello circa la sensibilità al degrado dei cittadini – che include spaccio, prostituzione, vandalismo -, con un tasso del 7,3% (il più basso dal 2010) e quello rispetto alla quota di famiglie che affermano di vivere in zone a medio-alto rischio di criminalità, attestandosi al 22,6% (era il 25,6% nel 2019)*.  Più in generale, seguendo la ripartizione geografica nazionale, la Regione Marche si posiziona rispetto alle altre in 8^ posizione, con una percezione del rischio di criminalità pari al 18,1%**.   *La percezione di sicurezza non è uniformemente distribuita nella popolazione, ma varia secondo il genere, l’età e il titolo di studio. ** si intende la percentuale di famiglie che dichiarano molto o abbastanza rischio di criminalità nella zona in cui vivono sul totale delle famiglie. Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana

19/11/2021 09:00
Cosmari, dopo 6 anni cadono le accuse di incendio colposo per il direttore Giampaoli

Cosmari, dopo 6 anni cadono le accuse di incendio colposo per il direttore Giampaoli

Il fatto non sussiste. Il processo in merito al disastro del 9 luglio 2015 che interessò le località di Tolentino, Corridonia, Pollenza, Urbisaglia, Colmurano, e delle frazioni di Sforzacosta e Piediripa, si è concluso ufficialmente con il proscioglimento da ogni capo d'imputazione del direttore del Cosmari, Giuseppe Giampaoli. Dopo 6 anni e due mesi, il tribunale ha accolto in via definitiva gli argomenti presentati dalla difesa - sostenuta dall'Avvocato Vando Scheggia - per un processo capitolato con un'assoluzione "nel merito". "Sulla base di quanto è stato avanzato dall'accusa - ha commentato l'avvocato - la colpa generica attribuita a Giampaoli verteva sull'imprudenza e la violazione di alcune norme per la sicurezza. A questo hanno aggiunto un paio di contravvenzioni specifiche con nesso causale, cadute dopo 5 anni come da Codice di Procedura Penale (art.126). I reati sono risultati incompatibili con la funzione del mio cliente, perché avrebbero dovuto fare leva su una serie di interessi personali che lui non aveva. Sarebbe stata roba da ecomafia. Invece per il giudice e la Cassazione è risultato evidente che il fatto non fosse stato commesso, e quindi non avevano ragion d'essere nemmeno le contravvenzioni. Non credo sia avvenuta mai una cosa del genere a Macerata, e forse raramente a livello nazionale".  Reato estinto per avvenuta prescrizione, nonostante le ben 600 pagine di consulenza redatte da tre ingegneri presentate in favore dell'accusa. Inoltre, le contravvenzioni relative al funzionamento dell'impianto di rilevamento di fumo e antincendio, e della manutenzione dei capannoni, non sono state di fatto considerate perché giuridicamente fuori dalla responsabilità del Cosmari. Stando poi alle altre carte in mano alla difesa, l'intervento per contenere l'incendio nel capannone "non ufficialmente in funzione" sarebbe avvenuto in maniera tempestiva (tra le ore 01:01 e le ore 01:06 circa), prima che i vigili del fuoco venissero contattati telefonicamente alle ore 01:08. All'epoca dei fatti, la Procura aveva ipotizzato il reato di disastro ambientale colposo, facendo leva sull'incendio avvenuto, le conseguenze sulla salute degli abitanti e le opportune misure adottate sia per prevenire, sia per contenere le fiamme che interessarono lo stabilimento sito in Piane Chienti. Nella fattispecie, all'azienda venne contestata la rapidità di intervento (alcuni testimoni sostenevano di aver udito le esplosioni prima che le fiamme si alzassero) e le possibilità che l'origine del disastro fosse imputata al surriscaldamento delle bombole di acetilene o a un guasto elettrico di un macchinario. Distruggendo completamente il capannone di 4000 metri adibito alla lavorazione di carta, plastica e metalli. "Con la sentenza sono più sereno - ha dichiarato il direttore Giampaoli - anche se si è trattato comunque di un momento drammatico per me e l'azienda. Tutte le precauzioni al tempo erano state attuate. Anche i periti lo hanno confermato. Il futuro ora appare sicuramente più roseo, il Cosmari ha l'occasione fra gli altri di sfruttare il PNRR e punteremo a rilanciare al meglio lo sviluppo della nostra attività. Altrimenti usufruiremo degli investimenti privati. Siamo una realtà importante per Macerata".  Ora il direttore Giampaoli si prepara ad affrontare le prossime udienze che lo vedono sotto accusa, in merito al rosso di 2 milioni sugli appalti del 2019 (a Marzo 2022) e all'inchiesta sull'amianto trovato nelle macerie post sisma (a settembre 2022).

18/11/2021 14:00
ExParkSì da "horror", prosegue lo scaribarile tra APM e il Comune fra i disagi dei dipendenti

ExParkSì da "horror", prosegue lo scaribarile tra APM e il Comune fra i disagi dei dipendenti

È passato quasi un anno dall'ultima sollecitazione pubblica da parte degli autisti e dei controllori di A.P.M. richiedente un intervento di manutenzione concreto rispetto la condizione fatiscente dei locali adibiti a zona ristoro, ubicati nel Parcheggio Centro Storico (ex ParkSì). E ad oggi prosegue lo scaricabarile di responsabilità fra l'Azienda maceratese e il Comune, lasciando nel frattempo il personale, soprattutto in queste ultime settimane di maltempo, a fare i conti - nonostante le innumerevoli segnalazioni - con una situazione insostenibile: infiltrazioni d’acqua provenienti dai muri, tubature in bella vista, soffitto consumato dell’umidità, pareti scrostate e salubrità precaria dell'ambiente.  «Siamo in questa situazione da almeno un anno e mezzo - hanno dichiarato i dipendenti dell'A.P.M. - e pochi giorni dopo aver chiesto un incontro ci hanno risposto dall'azienda con una missiva nella quale sostanzialmente comunicavano che la problematica è a carico del Comune. La nostra richiesta riguardava la possibilità di realizzare una struttura esterna sopra i Giardini Diaz adibita agli autisti, con i servizi igienici e quant'altro. Ma non ci hanno mai dato una risposta precisa. Ora stiamo cercando di organizzare un nuovo incontro, stavolta con l'Amministrazione comunale». Originariamente, il personale di A.P.M. poteva usufruire della Rotonda dei Giardini Diaz (dove comunque i servizi non godevano di condizioni migliori), per poi essere trasferiti presso il Parcheggio Centro Storico. Si trattò al tempo di un trasloco forzato, dovuto alla scadenza della convenzione che l’Azienda aveva in essere con la passata Amministrazione Comunale di Macerata, e che ad oggi non si capisce se sia stata o meno rinnovata con quella attuale. L'unica misura adottata un anno fa da parte del Direttore Generale dell’APM, Stefano Cudini, fu quella di blindare la zona ristoro (vietandone l'accesso al personale non autorizzato), mettendo di fatto una "pezza" sulla problematica del tutto inutile. Nel frattempo, il Comune demandava le responsabilità del fatto all'Azienda, sprovvista di soluzioni idonee e poco propensa a un reale confronto con le organizzazioni sindacali. «È assurdo che nessuno si sia ancora mosso per risolvere questa situazione - proseguono i dipendenti - anche perché persino la scalinata di accesso ai servizi si allaga tutta quando piove. E si gela. Quindi noi siamo costretti a servici dei nostri cinque minuti di pausa per raggiungere i servizi più lontani, che si trovano dall'altra parte del sottopassaggio pedonale dei Giardini Diaz. Non conosciamo le ragioni che ci sono dietro a questo scaricabarile continuo, ma adesso che è tornato il maltempo rischiamo di subire pesantemente questo disagio».

16/11/2021 19:51
Svelato il nuovo calendario dei Carabinieri, impreziosito da Sandro Chia e Carlo Lucarelli

Svelato il nuovo calendario dei Carabinieri, impreziosito da Sandro Chia e Carlo Lucarelli

È stato presentato nel pomeriggio odierno - presso il Comando Provinciale di Macerata - il nuovo Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri, il noto prodotto editoriale che in questa occasione festeggia i duecento anni del primo Regolamento Generale. Svelato già ieri a Roma, il calendario continua ad arricchire racconti di narrativa contemporanea con pregiate tavole di maestri della “transavanguardia”. L'opera è stata firmata quest'anno dal Maestro Sandro Chia, accompagnata dalla penna del giallista Carlo Lucarelli con narrazioni ispirate dall’evoluzione dello storico Regolamento, che risale al 1822. Storie di vivere comune che assurgono a riferimenti valoriali mostrando come i concetti espressi nello storico documento si incarnano nel quotidiano agire dei Carabinieri. Ed è da questo paradigma che si declinano gli avvincenti racconti di Lucarelli, andando a formare un "unicum" quasi inscindibile con le straordinarie opere del Maestro Chia. «Si tratta di un bellissimo lavoro - ha dichiarato durante la presentazione il Comandante Nicola Candido, accompagnato dai suoi collaboratori - soprattutto perché stavolta sposa la semplicità, e quindi può essere apprezzato da tutti, anche i bambini. La tiratura per tutta la Provincia per ora è di 16 mila copie, al prezzo di 2,50 euro. Un'altra peculiarità di quest'anno è che, per la prima volta, il calendario avrà un'edizione anche in sardo, oltre che nelle altre lingue come di consueto.» A completare l'offerta editoriale sono Il Calendario da tavolo, dedicato al tema "Carabinieri... persone e territorio", che racconta in simboliche fotografie il cambiamento del tessuto sociale del Paese, e il Planning da tavolo dedicato allo "Squadrone Eliportato Cacciatori", che raccoglie le peculiarità di questo importante Reparto e la storia delle loro origini nelle differenti regioni ove tutt’oggi sono presenti. Il ricavato della vendita di questi prodotti verrà interamente devoluto rispettivamente all’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri e all’ospedale pediatrico “G. Di Cristina” di Palermo, un punto di riferimento per le cure dei bambini di tutto il Sud Italia e non solo. Nel corso dell'evento è stato, inoltre, presentato anche il nuovo sito dell’Arma dei Carabinieri www.carabinieri.it profondamente rinnovato grazie alla nuova interfaccia interattiva di tipo responsive, indispensabile per una corretta fruizione dei contenuti anche su dispositivi mobile, oggi principali canali di consultazione dei siti web.      

16/11/2021 16:17
Tipicità Evo: un weekend di cibo, tradizioni e tecnologia per rilanciare la provincia di Macerata

Tipicità Evo: un weekend di cibo, tradizioni e tecnologia per rilanciare la provincia di Macerata

Un programma denso di eventi quello presentato stamane agli Antichi Forni in occasione del debutto di "Tipicità Evo", la rassegna che unisce insieme il cibo e le tradizioni di Macerata ai temi sensibili della biodiversità, del consumo e del benessere, del cambiamento climatico e della sostenibilità. Un lungo finesettimana che dal 19 al 21 novembre vedrà protagonisti in varie location - tra cui, Piazza Mazzini, Ex Civica Enoteca e il nucleo degli Antichi Forni - le tante associazioni coinvolte, e che promette di rilanciare l'immagine di Macearta e della Provincia dal punto di vista culturale. Alla presentazione, insieme ai rappresentanti dei vari gruppi, sono intervenuti direttamente anche il direttore di Tipicità, Angelo Serri, accompagnato dall'assessore allo Sviluppo Economico e all'Ambiente, Laura Laviano, e il sindaco Sandro Parcaroli, i quali hanno espresso il loro apprezzamento e il loro orgoglio rispetto ad un'iniziativa del tutto nuova, che aspira a richiamare attenzione e curiosità anche dalle altre regioni del Paese. «Abbiamo voluto metterci dentro tutto il territorio - ha dichiarato l'assessore Laviano -. Negli ultimi anni molti giovani hanno deciso di indirizzare il proprio studio e il proprio lavoro verso la tradizione agricola nostrana, con molta sensibilità e attenzione. È una bella sfida per un progetto nato da prima dell'estate, e dove io ho portato avanti, attraverso vari incontri, le mie richieste. Fortunatamente sono stata esaudita grazie a un ottimo lavoro da parte dei responsabili di Tipicità Evo.» UniMc, ASSAM, CIA, Confartigianato, Copagri, Macerart Tour, CNA, Coldiretti Marche, Confesercenti e altre ancora: sono i nomi di alcune delle realtà e dei gruppi che, grazie al lavoro dell'amministrazione comunale, hanno collaborato nella realizzazione di questa "edizione zero" della rassegna. Iniziative per adulti e bambini, musica e divertimento, imprenditori da tutta la regione, produttori agricoli, cuochi e chef (tra cui Maria Vittoria Griffoni, jesina doc e "cheffa" di Lorenzo Jovanotti), la presenza del giornalista e conduttore radiotelevisivo Carlo Cambi, per circa 40 eventi che si svolgeranno in vari angoli della città, sono alcune delle peculiarità che i cittadini potranno apprezzare da vicino, lasciandosi totalmente conivolgere da questa esperienza unica. «C'è tanto entusiasmo per questo evento - ha commentato il sindaco Parcaroli, ringraziando le varie associazioni - perché fa leva sui punti di forza della nostra città. Spero che vengano davvero tante persone. Io non ricordo in vita mia una manifestazione così importante, con tanti incontri ed esposizioni. Penso che abbiamo lavorato tutti bene e che saremo in grado di richiamare le persone da tutta la Provincia.» «Macerata entra alla grande nel Gran Tour delle Marche - ha aggiunto il diretto Serri - grazie a un evento nuovo che guarda all'evoluzione del cibo, inteso come unione di tradizione e innovazione. Siamo proiettati nel futuro, e andiamo a toccare contemporaneamente altri argomenti, come il turismo e le nuove attività del territorio. Tutto è propedeuitco per continuare poi a lavorare e collaborare con le varie associazioni della Provincia.»      

16/11/2021 13:00
Civitanova, si alza la protesta della comunità cubana: "Basta con la dittatura" (FOTO)

Civitanova, si alza la protesta della comunità cubana: "Basta con la dittatura" (FOTO)

"Patria y vida". Patria e vita. È questo il grido che si è alzato forte oggi da Piazza Martiri di Nassiriya intorno alle ore 15.30, da parte della comunità cubana riunitasi a dispetto del maltempo per protestare contro il regime del presidente Miguel Díaz-Canel. Una manifestazione pacifica, avvenuta in contemporanea con le altre realtà sparse per l'Italia (come Milano e Palermo, in diretta social) e per il mondo, oltre che Cuba stessa.  «Il popolo cubano ha detto basta a questa dittatura - ha dichiaro l'organizzatrice della protesta, Leidy Aida Penalver - perché vogliamo essere liberi. Liberi di parlare, di lavorare, di mangiare, di essere curati. Dall'11 luglio la situazione è peggiorata, perché il popolo è sceso in strada e i militari hanno picchiato, sparato e ucciso le persone. Altri sono ancora in galera per essersi opposti al governo. E intanto il presidente si preoccupa di comprare 800 macchine Hyundai e costruire edifici per il turismo, lasciando i cittadini senza nemmeno un'ambulanza».  Sono passati 62 anni dall'insediamento della dittatura nel territorio cubano, e i suoi 12 milioni di abitanti subiscono i pesanti abusi da parte del governo che ancora oggi limita i diritti alla libertà di espressione, all'assistenza sanitaria e tutti gli altri civili e umani. Una condizione che costringe le piccole comunità distribuite in Italia (e non solo) come quella delle Marche rappresentata dalle donne e sotto il nome di "Regione Marche Presente", a chiedere aiuto a distanza per le proprie famiglie, e a manifestare nella speranza di attirare l'attenzione del Governo Italiano e di gruppi umanitari come Amnesty International e Human Rights Watch. Medicinali - anche la più semplice aspirina - inviati dall'Italia a fronte di pesanti spese doganali, bambini strappati via con la forza dalle loro famiglie per essere arruolati nell'esercito. Un abito bianco indossato per rappresentare la libertà, la pace e la non violenza, in contrasto con la dittatura. "Patria, vida y libertad", lo slogan che le donne cubane qui nella Regione Marche promettono di continuare a gridare anche nelle prossime occasioni.

15/11/2021 17:20
Inaugurata la nuova Villalba. “Restituiamo a Macerata un punto di riferimento sanitario” (FOTO E VIDEO)

Inaugurata la nuova Villalba. “Restituiamo a Macerata un punto di riferimento sanitario” (FOTO E VIDEO)

Una Rsa da 4 mila metri quadrati, 80 posti letto, un polo diagnostico da 1200 metri quadrati con strumentazione all’avanguardia, e un centro ambulatoriale con attività di numerose specialità come Cardiologia, Chirurgia, Urologia, Neurologia, Terapia del Dolore, Clinica Dentale ed altre in via di implementazione. Sono questi alcuni dei servizi più importanti annunciati dall’amministratore delegato del Gruppo Kos Care, Enrico Brizioli, durante il taglio del nastro della nuova struttura sanitaria Villalba. Nel corso della cerimonia - avvenuta alle ore 11 presso l'ingresso sito in via Robusti, 37 - sono intervenuti, davanti alle varie autorità e alla cittadinanza, anche la direttrice e dottoressa, Monica Pennesi, il Sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, l’ex-vice sindaco di Porto Recanati, Rosalba Ubaldi (in rappresentanza della Provincia), e il vescovo Nazzareno Marconi per il proverbiale rito di benedizione. «È una giornata molto importante per noi – ha dichiarato l’amministratore Brizioli – perché questa struttura è rimasta chiusa per troppo tempo. Siamo orgogliosi di rimetterla al servizio della comunità e di tornare a rispondere alle necessità di tutti attraverso prestazioni rinnovate, ampliate e più efficienti. Con il taglio del nastro di oggi andiamo anche a creare nuovi posti di lavoro nel territorio, grazie all'assunzione delle numerose figure professionali di cui una struttura sanitaria articolata in molti servizi come questa necessita» Subito dopo la cerimonia, è stato possibile per i presenti effettuare una prima visita all'interno di Villalba, apprezzando più da vicino le caratteristiche e i servizi che, già dalla prossima settimana, saranno a disposizione di tutti i cittadini. In contemporanea, proseguiva il sit-in di protesta organizzato per l'occasione dal gruppo sindacale Cobas-Santo Stefano. Di seguito il servizio:

13/11/2021 19:09
Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.