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Civitanova, si alza la protesta della comunità cubana: "Basta con la dittatura" (FOTO)

Civitanova, si alza la protesta della comunità cubana: "Basta con la dittatura" (FOTO)

"Patria y vida". Patria e vita. È questo il grido che si è alzato forte oggi da Piazza Martiri di Nassiriya intorno alle ore 15.30, da parte della comunità cubana riunitasi a dispetto del maltempo per protestare contro il regime del presidente Miguel Díaz-Canel. Una manifestazione pacifica, avvenuta in contemporanea con le altre realtà sparse per l'Italia (come Milano e Palermo, in diretta social) e per il mondo, oltre che Cuba stessa. 

«Il popolo cubano ha detto basta a questa dittatura - ha dichiaro l'organizzatrice della protesta, Leidy Aida Penalver - perché vogliamo essere liberi. Liberi di parlare, di lavorare, di mangiare, di essere curati. Dall'11 luglio la situazione è peggiorata, perché il popolo è sceso in strada e i militari hanno picchiato, sparato e ucciso le persone. Altri sono ancora in galera per essersi opposti al governo. E intanto il presidente si preoccupa di comprare 800 macchine Hyundai e costruire edifici per il turismo, lasciando i cittadini senza nemmeno un'ambulanza». 

Sono passati 62 anni dall'insediamento della dittatura nel territorio cubano, e i suoi 12 milioni di abitanti subiscono i pesanti abusi da parte del governo che ancora oggi limita i diritti alla libertà di espressione, all'assistenza sanitaria e tutti gli altri civili e umani. Una condizione che costringe le piccole comunità distribuite in Italia (e non solo) come quella delle Marche rappresentata dalle donne e sotto il nome di "Regione Marche Presente", a chiedere aiuto a distanza per le proprie famiglie, e a manifestare nella speranza di attirare l'attenzione del Governo Italiano e di gruppi umanitari come Amnesty International e Human Rights Watch.

Medicinali - anche la più semplice aspirina - inviati dall'Italia a fronte di pesanti spese doganali, bambini strappati via con la forza dalle loro famiglie per essere arruolati nell'esercito. Un abito bianco indossato per rappresentare la libertà, la pace e la non violenza, in contrasto con la dittatura. "Patria, vida y libertad", lo slogan che le donne cubane qui nella Regione Marche promettono di continuare a gridare anche nelle prossime occasioni.

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