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Pablo Trincia: "Una storia ben raccontata può restituire dignità", il miglior podcaster d'Italia apre Overtime 2025 (FOTO e VIDEO)

Pablo Trincia: "Una storia ben raccontata può restituire dignità", il miglior podcaster d'Italia apre Overtime 2025 (FOTO e VIDEO)

Tra gli ospiti più attesi della quindicesima edizione di Overtime Festival, Pablo Trincia non ha deluso le aspettative. Il miglior podcaster d’Italia ha inaugurato ufficialmente il festival del giornalismo, del racconto e dell’etica sportiva, portando sul palco del Teatro Lauro Rossi di Macerata le sue storie, la sua visione e il suo modo di intendere la narrazione.

L’incontro, organizzato in collaborazione con l’Università di Camerino, ha richiamato un pubblico numeroso, in gran parte composto da giovani, che si è riversato in fila fuori dal teatro con largo anticipo. In platea, oltre al rettore Graziano Leoni, tanti studenti con la maglia rossa “We are Unicam”, a sottolineare la sinergia tra il mondo accademico e Overtime Festival. A condurre l’intervista è stata Chiara Icardi, giornalista di Sportmediaset, che ha guidato il dialogo attorno a tre parole chiave: passione, istinto e immaginazione.

«La passione devi metterla in tutto quello che fai» – ha esordito Trincia – «Il più grande successo non è fare soldi, ma poter occupare il proprio tempo facendo ciò che ami». Nel ripercorrere le tappe della sua carriera, ha raccontato le difficoltà e le delusioni incontrate lungo la strada: «Mi hanno sottopagato, illuso, rubato idee, ho visto passare avanti persone meno meritevoli. Ma la passione per la narrazione mi ha tenuto in piedi. Senza di essa, non sarei mai arrivato da nessuna parte». 

«L’istinto può essere nostro amico», ha continuato. «Mi faccio guidare tanto. Se impariamo a usarlo, impariamo a volerci bene e a fidarci di noi stessi».Per Trincia, la paura di rischiare è uno dei principali limiti dei giovani: «Molti non si buttano per paura di perdere tempo o soldi. Ma è solo vincendo quella paura che, alla lunga, arrivano le soddisfazioni più grandi».

Infine, l’immaginazione. «Sono guidato da una frase: Imagination is more important than knowledge. Chi riesce a immaginare, riesce sempre a fare un passo avanti. Bisogna saper guardare al futuro e intercettare nuove sfide».

Uno degli esempi più rappresentativi del suo modo di raccontare è “Il cono d’ombra”, tra i podcast più ascoltati in Italia, dedicato alla tragica vicenda del calciatore del Cosenza Denis Bergamini. «Abbiamo scelto questa storia perché c’era tantissimo materiale – ha spiegato Trincia –. Ho ascoltato ore di udienze finché non ho trovato il momento in cui l’imputato, sussurrando, si rende conto di essere nei guai. Devi avere voglia di scavare, di raccontare la storia dentro la storia. Mi ha colpito il mistero: lascia un cinema durante il ritiro pre-partita e tre ore dopo viene ritrovato morto in una piazzola di sosta nel nulla cosmico. Quattro testimoni, quattro versioni inconciliabili. Da lì è nato tutto».

Parlando del suo metodo e del senso più profondo del raccontare, Trincia ha spiegato come ogni storia per lui nasca da una ricerca di sguardo, da una prospettiva inedita capace di restituire complessità e verità. «Cerco sempre un’inquadratura originale, una prospettiva diversa», ha raccontato Trincia. «Ho narrato molte storie di ingiustizia, aspettando una reazione della società. Quando una storia è raccontata bene, ha il potere di restituire dignità, riscatto, una forma di giustizia sociale».

Non è mancata una riflessione sul ruolo dei social network: «Hanno rivoluzionato il nostro modo di relazionarci. Allo stesso tempo però, senza Instagram non conosceremmo davvero la situazione di Gaza. I media tradizionali spesso filtrano, i social invece passano direttamente dalle persone, dalle vittime al pubblico. È per questo che oggi serve un modo più etico e consapevole di fare informazione».

L’incontro si è concluso con le domande degli studenti Unicam, foto, firme di libri e applausi convinti da parte del pubblico del Teatro Lauro Rossi.
Un’apertura intensa, profonda ed emozionante per Overtime 2025, che ha confermato ancora una volta il suo ruolo di spazio privilegiato per chi crede nel potere delle storie.

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