Macerata città violenta con le donne. È fra le mura domestiche che si riscontra ad oggi il tasso maggiore di consumo della violenza di genere, confermando le impressioni già fissate in merito agli effetti del lockdown del 2020. A stabilirlo è il report annuale stilato dall’Agenzia Sanitaria Regionale, con il contributo della Regione, del Ministero dell’Interno e del coordinamento degli enti gestori dei centri antiviolenza e delle case rifugio.
In tutti i territori delle Marche si è potuto assistere ad un incremento preoccupante dei casi (+18%) che coinvolgono la salute e la vita delle donne. Più precisamente, sono risultate essere 483 – rispetto ai 471 del 2019 - le vittime che si sono rivolte ai Centri antiviolenza della regione, un dato che si accompagna anche quello delle chiamate fatte al 1522 (il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking), segnando un aumento del 79,5 per cento rispetto al 2019.
Guardando al numero di casi regionali, nel 2020 è stata Macerata ad aggiudicarsi il podio, con 131 casi su un totale marchigiano di 483 (di cui il 39% coniugata e il 22% separata). Di questi, 87 donne sono a maggioranza italiana, comprese in una fascia d’età va da 30 a 49 anni. Al secondo e terzo posto seguono Ancona con 123 e Pesaro con 118.
Il report tiene conto anche dei dati degli uffici giudiziari, sottolineando come la pandemia abbia notevolmente influenzato nelle Marche – così come nel resto del Paese – la crescita dei casi di violenza sulle donne. Tra il primo agosto 2019 e il 31 luglio del 2020, infatti, la percentuale dei procedimenti iscritti per maltrattamenti e abusi contro familiari e conviventi è aumentata dell’11% a livello nazionale, con un sensibile incremento delle denunce tra il primo gennaio e il 31 maggio 2020.
Nelle Marche, i dati relativi alle denunce si legano a quelli delle richieste d’accoglienza, registrando un calo di -60 punti nei primi 5 mesi del 2020. Il denunciato, solitamente, è di origine italiana (84% dei casi), di età compresa tra 30 e 60 anni, e la metà di loro ha un lavoro stabile o la pensione. Sono in tutto 381 gli uomini con rapporti/relazioni di coppia con la vittima, pari al 79%. Si attesta il dato secondo cui la relazione di coppia poggia generalmente sul rapporto di prevaricazione dell’uomo sulla donna.
[dati Istat]
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