Attualità

Tragedia sulla A14: riaperto il tratto chiuso dopo il crollo del ponte

Tragedia sulla A14: riaperto il tratto chiuso dopo il crollo del ponte

 Autostrade per l'Italia comunica che sull'A14 Bologna Taranto "è stato riaperto il tratto tra Ancona sud e Loreto chiuso ieri a causa del cedimento della struttura provvisoria di sostegno del cavalcavia dove erano in corso lavori di adeguamento dell'infrastruttura, in seguito all'ampliamento a tre corsie dell'autostrada". Sul luogo dell'evento, dove per tutta la notte sono intervenute le squadre di Autostrade per l'Italia per ripristinare la viabilità in sicurezza, è stata inizialmente riaperta la corsia di sorpasso in direzione sud intorno alle ore 8:00, per poi riaprire alle 8:45 anche la direzione nord riducendo i disagi per la viabilità del tratto.

10/03/2017 10:38
Civitanova, sicurezza nella città alta: la ricetta di Brini

Civitanova, sicurezza nella città alta: la ricetta di Brini

Dopo i due furti in meno di una settimana accaduti a Civitanova Alta, con un post su Facebook, l'ex consigliere regionale Ottavio Brini chiede all'amministrazione una maggiore sicurezza e denuncia lo stato di "completo abbandono" della città.Ricordiamo che uno dei due furti recenti a Civitanova Alta è stato compiuto proprio nella tabaccheria di proprietà della moglie, dove nella notte del 3 marzo, due persone incappucciate, filmate dalle telecamere, avevano forzato la porta ed erano riuscite a portare via i soldi contenuti nel registratore di cassa, pacchetti di sigarette, grattini e le monete delle slot machine.Precisando che il suo sfogo è puramente a titolo personale e non legato in alcun modo alla politica, Brini invoca tolleranza zero contro questo tipo di reati, chiedendo spiegazioni in merito alla videosorveglianza e lo fa usando queste parole: "Denuncio pubblicamente e pretendo una risposta su quali sono le telecamere che funzionano nella città alta, chi le controlla o altrimenti, fino ad oggi, è stata fatta solo propaganda".Invoca tra l'altro la presenza del sindaco Corvatta, del vice Silenzi, del presidente del consiglio Angelini e degli assessori Postacchini e Peroni a Civitanova Alta per un sopralluogo, per rendersi conto della situazione e fornire risposte adeguate alla popolazione.Per tentare di arginare questi raid ladreschi, l'ex consigliere regionale fornisce la sua ricetta, la stessa che aveva adottato quando era assessore a palazzo Sforza, ossia l'istituzione di una zona in cui si vieti l'accesso e la sosta ai non residenti, dalla mezzanotte alle sei del mattino. Ricorda inoltre come tale soluzione ottenne dei buoni risultati applicata in via Fontanelle, dove la vita era divenuta impossibile a causa della prostituzione dilagante.Ringraziando a nome della famiglia per gli attestati di solidarietà e vicinanza reale ricevuti dopo il furto nella loro attività, Brini conclude affermando che in mancanza di risposte concrete da parte dell'amministrazione, sarà sua premura ritornare su questa problematica che sta angosciando non solo i commercianti ma anche tutti i residenti.

10/03/2017 10:13
Una vita a spalar macerie... a tirare fuori i nostri morti

Una vita a spalar macerie... a tirare fuori i nostri morti

Fateci caso, ogni volta che qualcuno muore a causa di gravissime negligenze da parte di chi dovrebbe garantire in ogni occasione la massima sicurezza, c’è sempre un politico il quale opina che ora non è il momento di fare polemiche. Viceversa, adesso sarebbe il momento di piangere le vittime. Poi, con calma, si andrà alla ricerca delle responsabilità di ciascuno. Fateci caso, ogni volta che in episodi – indegni e rari pure nei Paesi del terzo mondo - perdono la vita delle persone, si ricorre sempre agli stessi termini: imprevedibile ed eccezionale. Le due circostanze assieme producono una miscela tragica, ma al tempo stesso comica. È come se, in altre parole, ci dicessero di prenderla con filosofia. Noi, a distanza di pochi mesi, stiamo ancora qui a scavare tra le macerie. A spalare per tirare fuori i nostri morti. Che siano sepolti dalle rovine del terremoto di Arquata o dalla neve della slavina di Rigopiano, oppure dal cemento armato di un cavalcavia sull'autostrada vicino Osimo, sempre scavare ci tocca. In divisa da pompiere, con quella del soccorso alpino oppure con la pettorina fluorescente dell’ANAS, noi stiamo sempre con una pala in mano. E, poco più indietro, i carri funebri accesi che aspettano, silenziosi anche loro, un carico di morte. Ce ne stiamo zitti e non facciamo polemiche. Al massimo, tra una palata e l'altra, ci guardiamo l’un l’altro negli occhi, ma solo per pochi istanti. Ci scambiamo occhiate fugaci, cariche di interrogativi. Poi prevale il pudore e, lesti, riabbassiamo lo sguardo a terra attenti a dove scaviamo. Infine, dopo le cerimonie funebri, restituiamo alla terra, definitivamente seppellendoli, i corpi dei nostri cari che, solo poche ore prima, abbiamo faticosamente estratti dalle macerie. Qualche volta nei funerali, in prima fila presenziano le massime autorità rappresentative dello Stato. Poi, silenziosamente e senza fare troppe storie, ognuno se ne ritorna nella propria casa. Rassegnato dopo aver seppellito un figlio, un genitore o un fratello. Se distrattamente accendiamo la Tv o sfogliamo un giornale, apprendiamo che non è questo il momento di fare polemiche. In verità non ne abbiamo più la forza. Siamo svuotati e arrendevoli. Non c’è più rabbia, ma solo disincanto difronte alle scuse accampate da chi non ha saputo gestire nemmeno banali emergenze. L’assuefazione ai drammatici eventi che ripetutamente si susseguono ci ha vinti. Non c’è più meraviglia e nemmeno indignazione nell’apprendere che una ditta stava sollevando un ponte sopra un’autostrada lasciando che le automobili circolassero sotto come se niente fosse. Non ci si stupisce e non ci si arrabbia nemmeno sapendo che un lavoro tanto delicato potesse essere eseguito da una manodopera dozzinale, però economicissima. E non ci manda nemmeno in collera l’ingegnere che, intervistato, dice che si trattava di normale amministrazione e che se è venuto giù una quarantina di metri di ponte uccidendo due persone, forse qualcosa deve essere andato storto. Non ci fanno più schifo nemmeno le scatole cinesi delle partecipazioni societarie e i ribassi d’asta. Figuriamoci lo sfruttamento sempre più feroce di una mano d’opera a buon mercato, proveniente da tutti i continenti. Oppure il risparmio sull’utilizzo di materiali che il più delle volte si rivelano scadenti.   Non c’è sdegno, né riprovazione davanti alla corsa alle dichiarazioni, per declinare ogni addebito e allontanare ogni responsabilità. Noi, ciclicamente traditi da una classe dirigente inetta e inefficace, pian piano, ci siamo assuefatti alle loro gigantesche incapacità. Ammorbati di inedia non riusciamo più, salvo rarissimi casi, a darci una scossa e reagire come dovremmo. Accettiamo da chiunque qualsiasi spiegazione. Ingoiamo come una medicina amara ogni scusa. Quasi piegati all’ineluttabilità di eventi che preferiamo catalogare come fatali. Non volendo riconoscere che dietro ogni accadimento, per quanto fatale possa sembrare, vi sono precise e distinte responsabilità. Personali o collettive. Una grandissima, comune responsabilità infatti è proprio questa: non essere più capaci di indignarsi, di polemizzare. Di essere contro. Di aver perso il senso critico che ogni diversa circostanza richiede. Quella di credere in un’autistica capacità dell’individuo, piuttosto che in quella della forza del collettivo. Di confidare singolarmente nell’infinita potenza dei social network invece di quella di un confronto in una assemblea serale, mettiamo il venerdì sera. Di assumere consapevolezza, una volta per tutte, che il potere sta tutto nelle nostre mani e che se solo volessimo, potremmo sbarazzarci di questa classe dirigente in un giorno solo con una semplice croce sulla scheda elettorale. Perché in democrazia responsabili lo siamo tutti. Anche chi abbassa deliberatamente la testa perché non ha più nessuna voglia di lottare.  Ma se non vogliamo passare il resto della nostra vita ad estrarre cadaveri dalle macerie oggi, per seppellirmi al camposanto domani, dobbiamo darci una scossa e ribellarci tutti. Prima di tutto a quelli che ci chiedono di non fare polemiche. Se non facciamo polemiche loro, in tutta la loro beata mediocrità, continueranno a restare ai posti di comando. A noi, sempre più avviliti, ci toccherà spalare rottami per tutta la vita.    

10/03/2017 09:59
A Porto Recanati i vigili del fuoco salvano un gattino da giorni in difficoltà

A Porto Recanati i vigili del fuoco salvano un gattino da giorni in difficoltà

 Martedì scorso, una guardia zoofila di Legambiente M.V.  è stata contattata telefonicamente da una volontaria, a sua volta avvertita da un’abitante di Via dei Pini di Porto Recanati, che un gatto salito su un albero da venerdì scorso non riusciva più a scendere e fino a quel momento nessuno era intervenuto. La guardia zoofila ha contattato i vigili del fuoco di Macerata che, fin da subito, si sono attivati per soccorrere l’animale rimasto intrappolato. Nonostante fossero impegnati anche per altri interventi causati dal maltempo, i vigili si sono ugualmente resi disponibili recandosi sul luogo per mettere in sicurezza l’animale, che poi è stato dato in affido alla segnalatrice.Legambiente ringrazia a nome dei cittadini i vigili del fuoco, sottolineando che sono l’unico dipartimento riconosciuto a livello nazionale per il soccorso pubblico e per la tutela delle persone, degli animali e delle cose.  

09/03/2017 18:45
Confcommercio Imprese e Associazione Promozione Turistica insieme per rilanciare Sarnano

Confcommercio Imprese e Associazione Promozione Turistica insieme per rilanciare Sarnano

Una strategìa comune tra Commercio e Turismo per rilanciare il territorio di Sarnano dopo il sisma. E' il senso più profondo dell'incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Sarnano e che ha messo insieme per la prima volta, grazie alla volontà e all'organizzazione di Confcommercio Imprese per l'Italia Marche Centrali, commercianti e operatori del turismo dell'Associazione Promozione Turistica di Sarnano, con un intento importantissimo: lavorare assieme per dare un futuro economico al territorio e creare una maggiore coesione tra i comparti. Presente all'incontro anche il sindaco di Sarnano l'avvocato Franco Cerigioli che ha voluto dare un chiaro segnale di vicinanza da parte dell'ammistrazione comunale, da tempo al lavoro, per creare le condizioni utili  alla ripresa ed al rilancio dell'area in questione. Nel corso della  riunione i tecnici di Confcommercio Marche Centrali hanno aggiornato gli imprenditori sul decreto sisma sul quale si sta lavorando in particolare sul riconoscimento, per le aree terremotate, del cosiddetto danno indiretto e di una No tax area. Gli operatori hanno accolto  le proposte di Confcommercio Marche Centrali che si è vista promuovere tutti gli emendamenti al decreto sisma e per questo punta a nuovi riconoscimenti utili alla tutela e alla rinascita del territorio terremotato. Approvata infine anche la proposta di realizzare un progetto promozionale-turistico di rilancio economico dell'area interna per ridare a questi territori una visibilità e una capacità attrattiva indispensabile per una ripresa a breve delle attività del territorio.

09/03/2017 18:34
Infrastrutture – Lodolini: “Un'immane tragedia in un'autostrada in concessione ai privati”

Infrastrutture – Lodolini: “Un'immane tragedia in un'autostrada in concessione ai privati”

 “Il cedimento del ponte tra i caselli di tra Ancona Sud e Loreto sulla A14 è un'ulteriore tragedia che si abbatte sulle Marche.” Lo ha detto Emanuele Lodolini, deputato PD. “Di fronte a casi del genere in cui delle persone perdono la vita non deve esserci spazio se non per il cordoglio nei confronti delle famiglie delle vittime. Con grande fermezza, tuttavia, poi bisogna sostenere l'opera degli inquirenti ed in questo caso anche alla commissione ispettiva che il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha immediatamente richiesto per accertare cause e responsabilità e con il quale sono stato in contatto dai minuti successivi alla sciagura. La mera polemica politica, il disfattismo, non devono trovare spazio né meritano attenzione. E' successo qualcosa che non sarebbe dovuto accadere. Adoperiamoci tutti perché tragiche fatalità come queste non si ripetano ma anche per ripristinare velocemente la viabilità su un'arteria stradale fondamentale per il nostro territorio.” “La fiducia nella magistratura è piena – ha aggiunto – e dobbiamo proseguire nella politica che ci siamo dati: monitoraggio e vigilanza delle opere pubbliche, garanzia della sicurezza e della qualità dei lavori svolti lungo le arterie viarie, stradali e ferroviarie. Abbiamo rifatto i viadotti del Quadrilatero, tra Umbria e Marche, perché nelle gallerie c'era meno cemento”. “C'è da combattere – ha concluso Lodolini - con un sistema di corruzione che ha rovinato il sistema delle opere pubbliche. Tragedie come queste ci dicono che dobbiamo correre, fare sempre più in fretta e fare sempre meglio”. “Si tratta tuttavia – ha voluto sottolineare Lodolini - di un'autostrada in concessione ai privati, che hanno il dovere di spiegare cosa e' accaduto. Il Ministero ha poteri di vigilanza sulle procedure”.

09/03/2017 18:16
Allerta allergeni: Lidl ritira gamberi sgusciati "Aioli"

Allerta allergeni: Lidl ritira gamberi sgusciati "Aioli"

Attraverso un avviso pubblicato sul sito web l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco, Lidl Germania ha annunciato che è stato disposto il ritiro dalla vendita gamberetti boreali sgusciati surgelati 150 g "Aioli", distribuiti nei punti vendita dei supermercati in Germania. Motivo è la presenza di senape non dichiarati in etichetta, emerso nel corso di un controllo di routine interno da parte degli esperti dell’azienda alimentare. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori che soffrono di ipersensibilità ai senape, per la presenza accidentale di tracce indesiderate di questo componente nel prodotto messo in vendita ma non riportato nella lista degli ingredienti. In ogni caso invita i consumatori ad astenersi dall’acquisto delle confezioni con una scadenza minima del 24 marzo 2017, ricordando a chi soffre di allergie, che in caso di ingestione accidentale, può andare incontro a gravi reazioni anafilattiche che possono mettere in pericolo la vita. Inoltre per chi ha già effettuato la relativa spesa a non utilizzare il prodotto e a riconsegnare le confezioni al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione. I consumatori allergici alla senape, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, sono però invitati a non consumare il prodotto. I sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un elevato indice di rischio per gli allergici o colori i quali presentano un’intolleranza ai senape. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono utilizzare senza problemi il prodotto. L'avviso di ritiro del prodotto è apparso sul sito http://www.lebensmittelwarnung.de per le allerte alimentari tedesco. Sul sito del nostro ministero della Salute non c’è ancora alcuna informazione.

09/03/2017 17:27
Ponte crollato, Terzoni (M5S): "Disastro evitabile, individuare subito i responsabili"

Ponte crollato, Terzoni (M5S): "Disastro evitabile, individuare subito i responsabili"

“La tragedia avvenuta oggi sull’Autostrada A14 a pochi chilometri da Ancona lascia sgomenti: il primo pensiero va senza dubbio alle famiglie delle vittime e a quelle dei feriti. Poi però ci si chiede come possano accadere nel 2017 certe cose: il fatto che su questa arteria siano in corso ormai da anni lavori per l’ampliamento della sede stradale non può essere un alibi. Quando a realizzare i lavori è un concessionario dello Stato e ha luogo un disastro di tali proporzioni lo Stato deve dare risposte tempestive e impiegare il minor tempo possibile nell’individuazione delle responsabilità. Come M5S abbiamo già chiesto al Senato un’audizione ad “Autostrade per l’Italia” in commissione Trasporti, ma ci stiamo muovendo anche alla Camera e sui territori. Certi episodi non possono passare in cavalleria: fiducia nei magistrati ma il governo deve agire in fretta e senza tentennamenti”. Così Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.

09/03/2017 17:02
La Bcc civitanovese delibera l’adesione a Cassa Centrale Banca

La Bcc civitanovese delibera l’adesione a Cassa Centrale Banca

 “E’ un momento epocale”. Il Presidente della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, Sandro Palombini, commenta così la delibera del Cda appena firmata con la quale l’organo collegiale dell’Istituto di credito cittadino ha deciso di aderire al costituendo nuovo Gruppo Bancario Cooperativo (GBC). “E’ la decisione che ci consente di aprire un nuovo, luminoso, capitolo per la nostra Banca. Ed è in assoluto la soluzione migliore, quella più credibile in chiave prospettica, solida e con credenziali di primo livello”. D’altronde i numeri presentati da Cassa Centrale Banca (CCB), Istituto trentino che guiderà la Capogruppo, sono davvero di tutto rispetto. E, in questa fase in cui tutte le Bcc italiane sono chiamate a scegliere in quale dei due nuovi Gruppi entrare a far parte (CCB o Iccrea), si susseguono le valutazioni da parte delle Bcc per sciogliere gli ultimi nodi. E tutte le valutazioni sono incentrate sui dati comparati che raffrontano i due nuovi Gruppi che si stanno costituendo. “Per quanto concerne le dotazioni patrimoniali, ad esempio – dice Marco Bindelli, vice presidente Bcc Civitanova e amministratore ai rapporti con il movimento del credito cooperativo - a fronte di un patrimonio attuale di Iccrea 7 volte superiore rispetto a quello di CCB (1,7 miliardi contro 220 milioni), Iccrea presenta tuttavia attivi a rischio (Rwa) 14 volte superiori rispetto all’Istituto trentino. Il Cet1 ratio di Iccrea, ovvero l’indice che più di ogni altro misura la solidità patrimoniale di un Istituto di credito, si attesa sui 12,3%, contro, invece, l’ottimo 23,5% di CCB. Per quanto riguarda il free capital (ovvero il patrimonio circolante), la cui soglia minima di tolleranza è di 10,5%, Iccrea si attesta all’1,8% contro il 13% di CCB”. “In sostanza  - dice Bindelli – dopo l’aumento di capitale di CCB, le differenze tra le due candidate capogruppo in termini di solidità aumenteranno ulteriormente in modo molto consistente”. “I numeri di CCB – dice Palombini – fotografano oggettivamente una realtà che va formandosi, sana e con le spalle molto grosse.  Tanto che il nuovo Gruppo potrebbe diventare uno dei Gruppi bancari più solidi d’Italia e d’Europa con un Total Capital Ratio sicuramente superiore al 50%”. La delibera del Consiglio di Amministrazione segna dunque un primo passo formale, per la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, per il suo ingresso (da ratificare a maggio con l’assemblea dei Soci, ai quali la scelta di CCB è già stata sottoposta più volte in passato) in un gruppo bancario di caratura nazionale, così come l’attuale riforma del credito Cooperativo impone a tutte le Bcc italiane. Quello dell’adesione ad un gruppo bancario nazionale è, infatti, un obbligo di legge imposto ad ogni Bcc italiana con il D.L. 14 febbraio 2016 n. 18, convertito in legge dalla L. 8 aprile 2016, n. 49. La delibera prevede un contributo all’aumento di capitale della Capogruppo, da parte dell’Istituto di credito civitanovese, pari a 13.590.000 euro. Questo ammontare è stato calcolato in funzione dell’eccedenza patrimoniale della Banca di viale Matteotti, proprio a dimostrazione della grande solidità della banca civitanovese e del fatto che nella capogruppo trentina conteranno maggiormente le Bcc sane e solide. Della storica decisione è stato opportunamente sempre tenuto al corrente anche il personale della Banca al quale è stato illustrato il progetto del nuovo Gruppo Bancario Cooperativo preparato dalla trentina Cassa Centrale Banca tramite il dottor Aldrighetti, dell’area direzionale. Anche sotto questo aspetto, l’organico di CCB parte con una struttura molto meno rigida rispetto a quella di Iccrea che obbligherà la nuova capogruppo trentina ad assumere nuovo personale. “Il fatto di essere al momento solo in due in regione Marche ad aver aderito a CCB – precisa il Direttore Generale Giampiero Colacito - rappresenta un indubbio vantaggio competitivo che ci consentirà, anche in virtù della propria solidità patrimoniale, di avere ampi spazi di crescita in ambito regionale”. Il Dg di viale Matteotti anticipa anche che “nei prossimi giorni renderemo pubblici i dati di bilancio 2016 ma già possiamo dire che, sul piano del conto economico, sono dati positivi in linea con le attese e sul fronte della nostra solidità patrimoniale facciamo registrare indici sempre più di primo livello”.      

09/03/2017 16:22
Lettera del Movimento 5 Stelle ai terremotati

Lettera del Movimento 5 Stelle ai terremotati

  E' apparsa, sul blog di Beppe Grillo, nel pomeriggio di mercoledì 8 marzo, una lettera aperta ai cittadini delle zone colpite dal terremoto a firma di tutto il Movimento 5 Stelle. La pubblichiamo qui di seguito.  Sono passati più di sei mesi dalla prima scossa di terremoto. Abbiamo assistito alla sofferenza per il dramma che avete vissuto e che continuate a vivere a causa dell’immobilismo dello Stato, e riteniamo che sia giunto il momento di scrivervi e di parlarvi direttamente. A voi, cittadini e amministratori delle zone colpite dal sisma, a voi che abitate nel cuore dell’Italia, un territorio bellissimo e ricco di storia, tradizioni, cultura che è stato abbandonato da ben due Governi inefficienti e colpevolmente lenti. Sì, perché alla fine i fari su di voi si sono spenti e se questo non è successo già nei mesi precedenti è soltanto perché purtroppo, si erano verificate altre, violente, scosse. A voi servono soluzioni, efficienza e organizzazione. Per ottenerli la visibilità, i fari accesi, sono necessari, perché purtroppo in Italia per ricevere quello che ci dovrebbe spettare di diritto è diventato indispensabile alzare la voce, battere i pugni. Avete già promosso varie iniziative e riteniamo che sia giusto continuare a farlo per rivendicare i vostri diritti . Per smuovere lo Stato dovete tiralo per la giacchetta e far sentire forte la vostra voce. Il MoVimento 5 Stelle è convintamente non violento, ma la non violenza non significa inerzia. Le istituzioni non possono permettere che una porzione di paese resti in ginocchio, che ci siano zone a rischio spopolate, che ci vogliano anni, forse decenni, prima che nei vostri territori il tessuto sociale e imprenditoriale si rimetta davvero in moto. Non accettate questo senso di sconfitta fatalista. La volontà è il motore più forte, quello che rende possibili anche le cose più difficili, ed è ciò che manca a chi sta gestendo questa emergenza: non c’è la feroce determinazione a investire su questa parte di Italia e sulla sua rinascita. Non è altrimenti credibile che dopo i terremoti del Belice, del Friuli, dell’Irpinia, dell’Umbria e dell’Abruzzo ci troviamo ancora gestire il post sisma in modo così lento, disorganizzato, approssimativo, caotico, incerto. Da mesi cerchiamo di mantenere alta l’attenzione su questa drammatica situazione. Da mesi avanziamo proposte costruttive per trovare soluzioni efficaci e tendiamo la mano al governo, per ricevere in cambio solo risposte negative. Dopo aver lanciato già ad ottobre l’allarme sull’avvicinarsi dell’inverno, adesso ne lanciamo un altro: se non cambia tutto, subito, in meglio, ci ritroveremo in un batter di ciglia con il prossimo inverno alle porte. E avremo perso un anno. Non ce lo possiamo, non ve lo potete permettere di ritrovarci punto e a capo tra 12 mesi. Quei riflettori si devono riaccendere, lo Stato ci deve mettere la faccia e voi avete diritto di tornare nelle vostre case e nelle vostre terre. Tutto quello che non va e non funziona lo sapete bene perché lo vivete tutti i giorni sulla vostra pelle. La realizzazione delle casette e l’individuazione dei terreni dove installarle vanno tremendamente a rilento: vogliamo evitare che questo ritardo possa finire con il giustificare la decisione di acquistare edifici privati individuati sull’intera superficie dei territori regionali, così come previsto nel nuovo decreto. Non essendo previsti vincoli di territorialità, i cittadini del cratere alla fine potrebbero essere costretti ad accettare una soluzione lontana dalle proprie terre: l’esodo. Questa che sottolineiamo è solo la prima criticità, ma l’elenco dei fallimenti è quasi infinito: le stalle sono arrivate con il contagocce (e spesso hanno caratteristiche tali da rendere difficoltoso l'alloggiamento degli animali e da non garantire il loro benessere); la rimozione delle macerie va molto a rilento; i beni mobili giacciono all’interno degli immobili lesionati, motivo per cui non si è ancora provveduto né al recupero degli stessi e né tantomeno all’individuazione di edifici utili per la custodia provvisoria; i cittadini sono alloggiati negli alberghi sulla costa e soffrono di un comprensibile disagio psicologico; migliaia di case sono inagibili e altre sono in attesa delle verifiche; decine di cimiteri sono ancora inagibili, edifici storici e religiosi di inestimabile valore ancora adesso non sono messi in sicurezza; la maggior parte delle attività produttive inagibili non sono ancora state riattivate, mentre quelle che hanno subito danni indiretti dal terremoto stanno ancora aspettando un sostegno; strade comunali e provinciali attendono di essere messe in sicurezza e di tornare agibili e percorribili, molti sindaci - che in diversi casi non dispongono né del personale né del “know how” per gestire criticità così grandi - sono stati lasciati soli a gestire l’emergenza. La “No tax area” è necessaria, vitale, l’abbiamo chiesta in ogni modo, ma è evidente che il governo non è intenzionato a istituirla. Il cratere che il terremoto ha lasciato è lo specchio di uno Stato e di un Governo che lascia il Paese alla deriva, ma il corso di questa storia non è ancora segnato: si può ancora cambiare quel corso, lottando. Noi ci crediamo e sappiamo che anche voi, malgrado la montagna da scalare sia altissima e nonostante i tanti timori e le già troppe delusioni subite, non siete disposti a gettare via la vostra vita, il vostro mondo. Fate sentire la vostra voce, la partita è persa solo quando ci si dichiara sconfitti.

09/03/2017 13:10
La Croce Verde di Macerata dona 8000 euro agli allevatori di Pieve Torina

La Croce Verde di Macerata dona 8000 euro agli allevatori di Pieve Torina

In occasione della festa delle donne la Croce Verde di Macerata ha donato 8000 euro a due aziende agricole di Pieve Torina: l'azienda Rivelli Attilio e l'impresa agricola di Lucarini Cristina e Milena.   A seguito del sisma che recentemente ha colpito le Marche, la Onlus, sempre attenta ed attiva sul territorio, ha voluto essere vicina ai terremotati, sia con la distribuzione dei  beni di prima necessità, sia con l'apertura di un conto corrente per una raccolta fondi.   Grazie alla generosità di tanti cittadini le donazioni in vestiario e denaro sono arrivate oltre che dai maceratesi anche da altre parti d'Italia: Pistoia, Roma, Belluno, Reggio Emilia, Ancona e Civitanova Marche.   La Croce Verde non si ferma....... grazie alla attività dei volontari e di quanti vi operano giornalmente,   sono in programma molte altre iniziative che naturalmente hanno bisogno del sostegno di tutta la cittadinanza Maceratese

09/03/2017 12:39
Per un Appennino più resiliente: intervento del professor Massimo Sargolini (Unicam)

Per un Appennino più resiliente: intervento del professor Massimo Sargolini (Unicam)

Dal professor Massimo Sargolini, docente di Urbanistica all'Università di Camerino, riceviamo In occasione della manifestazione "Tipicità" (organizzata da ISTAO, INU, Ordine degli Architetti di Fermo e dalle università marchigiane), il 6 marzo, si è svolto a Fermo un interessante seminario su "Le Marche dopo il sisma. Ricostruzione, reinsediamento, nuove opportunità, nuovo sviluppo" che ha messo in luce come la cooperazione tra enti di governo, GAL e Università possa fornire nuove opportunità di sviluppo per le aree interne marchigiane. Il Centro Italia si trova a un bivio molto importante della storia dell'intero Paese. Le scelte di governo che nei prossimi giorni si compiranno, potranno segnare l'avvio di una rinascita o sancire il declino di un territorio di elevato valore culturale e naturale. Peraltro, gli eventi drammatici che hanno interessato l'Appennino marchigiano sono intervenuti in un periodo di profonda crisi economica, in cui ogni decisione di governance sembra in bilico tra desiderio di innovazione, permanenze difficili da gestire e non meglio identificabili "nostalgie del passato", in cui quotidianamente si dibatte sui trend negativi di produzione materiale e le relative convulsioni dei mercati, in cui i casi di povertà reale aumentano ed è a rischio la tenuta sociale. Questa grave incertezza economica s'innesta in uno stato di precarietà degli equilibri ecologici, testimoniato da considerevoli aumenti di inquinamento di alcuni ambienti urbani e periurbani, e da profondi cambiamenti climatici in atto. Dal processo di ricostruzione delle zone colpite dal sisma si può, tuttavia, ripartire per sviluppare nuove strategie di rigenerazione della città e del territorio.   A partire dalla fine del XX secolo, a livello nazionale ed europeo, incominciano a prodursi le prime importanti riflessioni (all'interno di produzioni legislative, trattati e direttive) che orientano l'uso razionale delle risorse e come queste potrebbero concorrere alla valorizzazione dell'Appennino: - la Legge Quadro sulle aree protette (L. n. 394 del 6/12/1991) che connette, attraverso l'uso di appositi strumenti di pianificazione e programmazione, le azioni per la conservazione delle risorse naturali e culturali alle azioni per la loro valorizzazione; - il Progetto Appennino Parco d'Europa (Legambiente, Ministero dell'Ambiente, 1999), che individua le modalità di reciproca e feconda interazione reticolare tra il cuore naturale della catena montuosa e le aree circostanti, più estesamente modificate dai processi di antropizzazione. Successivamente, la Carta di Sarnano (Università di Camerino, Alps Convention, UNESCO, 2014), capitalizzando i follow up delle esperienze della Convenzione dei Carpazi e della Convenzione delle Alpi, tenta di creare gli strumenti e gli accordi necessari per la valorizzazione turistica dell'Appennino; - la Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000), che mette in gioco una nuova visione di paesaggio, inteso come frutto del rapporto uomo-natura, esteso all'intero territorio (incluse le parti ordinarie e più degradate), da sottoporre alla valutazione da parte di tutta la "popolazione interessata"; - la Strategia Nazionale per le Aree Interne - SNAI (DPS, 2013), che si pone come obiettivo primario lo sviluppo e la ripresa demografica (riduzione dell’emigrazione; attrazione di nuovi residenti; ripresa delle nascite) attraverso l'aumento del benessere della popolazione locale, della domanda di lavoro e di occupazione, del grado di utilizzo del capitale territoriale.   Questi quattro riferimenti per la governance dell'Appennino, nell'affrontare il grande tema della rigenerazione post sisma 2016, non potranno fare a meno di confrontarsi con alcuni obiettivi generali: 1) accrescimento della sicurezza dell'abitare. Diversamente, l'attrattività di questi luoghi si affievolirebbe nel tempo e sarebbe persino difficile riportare a casa quei cittadini che sono stati, temporaneamente, spostati sulla costa; 2) mantenimento sul territorio di un’adeguata offerta di beni/servizi di base, i quali definiscono la “cittadinanza”, che è una condizione fondamentale per garantire il permanere della residenza; 3) miglioramento delle prospettive socio economiche degli abitanti di queste terre, attraverso l'elaborazione di progetti di sviluppo locale in grado di favorire la creatività e l'innovazione e il coinvolgimento delle forze endogene.   Il primo punto dovrà essere soddisfatto preminentemente dallo Stato che è già impegnato nel fornire indicazioni, orientamenti e linee guida riguardo il "come", il "dove" e il "se" ricostruire. Quel che è certo è che il "dov'era e com'era" è ormai solo uno slogan sulla via del tramonto e non potrà applicarsi integralmente, e indistintamente, sull'intero territorio danneggiato. Riguardo il secondo punto, c'è una compartecipazione tra governo centrale e governi regionali e locali e il primo passo può avvenire da fronti diversi. La stessa Strategia Nazionale per le aree interne si muove in questa direzione e, per formulare alcune prime idee guida, opera in stretto rapporto con le periferie dello Stato. Riguardo il terzo punto, è proprio il governo locale che deve partire per primo, sapendo che deve uscire dagli angusti e asfittici confini dei campanili e deve saper guardare alle reti globali e quindi all'Europa e al Mondo, passando, se e quando necessario, attraverso il coordinamento della governance regionale e nazionale. Diventa, naturalmente, essenziale il coinvolgimento delle comunità locali e dei soggetti pubblici e privati più idonei alla definizione della proposta strategica.   In questo percorso di rigenerazione, l'Università potrà avere un ruolo speciale. Nel caso studio dell'area del sisma del Centro Italia, l'Ateneo di Camerino ha già svolto un compito straordinario nella fase emergenziale, reagendo, sin dal primo momento, con tempestività e lucidità, mettendo a disposizione le migliori competenze relative all'Architettura, alla Geologia, all'Ingegneria, alla Sociologia e all'Urbanistica, che sono ancora in trincea per valutare danni, mettere in sicurezza, fornire indicazioni per le prime, urgenti, ricostruzioni e la scelta dei siti adeguati all'insediamento temporaneo o permanente. Ora, però, si rende necessario ripensare i territori devastati che presentano inevitabili trasformazioni identitarie, anche interpretando l’immaginario degli abitanti, mobilitando competenze culturali, creative, scientifiche, artistiche e letterarie, favorendo la riflessione su scenari anche diversi, su nuove capacità di immaginare il futuro.   Nel caso più esteso del Centro Italia, all'Università si chiede, dunque, di supportare, dal punto di vista tecnico-scientifico, una nuova visione strategica, nonché la formazione di nuove competenze e nuovi processi organizzativi, che sono sintetizzabili nella cosiddetta "terza missione dell'Università" di cui tante volte, e in diverse sedi, si è parlato, ma la cui applicazione ha presentato, talvolta, ostacoli insormontabili. Mai come in questo momento storico, l'Università è chiamata ad essere imprenditoriale, vale a dire attenta alla promozione della competitività di un territorio, divenendo un hub per l'innovazione in grado di incidere sul benessere sociale ed economico della collettività. L'Università può offrire dunque un sostegno reale a ritrovare "la coscienza dei luoghi" (Giacomo Becattini) mettendo in luce come una rinnovata interpretazione delle diverse identità territoriali possa favorire una nuova sinergia uomo-natura, strutturale ai fini della cura del territorio, della qualità della vita degli abitanti, della salvaguardia dei caratteri dei luoghi e del patrimonio ambientale e storico-culturale per le generazioni future. Si tratta di interagire, riconoscersi e relazionarsi con le comunità locali, con il loro ambiente di vita e con le dinamiche naturali, per avviare un processo di sviluppo sostenibile costruito sui caratteri, le risorse, le identità e le specifiche dotazioni dei diversi ambienti di vita. Per avere speranze di successo in questa proiezione è però necessario che l'Università assicuri tre condizioni: - la formazione, in stretta cooperazione, dei ricercatori che operano nella ricerca per favorire la crescita della conoscenza (ricerca di base) con i ricercatori che operano per favorire il trasferimento e l'applicazione delle conoscenze (ricerca applicata), al fine di incidere sull'innalzamento del benessere sociale ed economico della società; - il riconoscimento e la valorizzazione del senso e del ruolo della visione interdisciplinare, essenziale per analizzare, interpretare e risolvere i problemi complessi della contemporaneità, che richiedono visioni sistemiche, da ottenere attraverso il contatto ed i mutui scambi tra saperi diversi e complementari; - la connessione dei percorsi della formazione e della ricerca con i temi della prevenzione e della rigenerazione post catastrofe, anche al fine di attrarre: i) nuovi studenti che troveranno sull'Appennino un grande "centro studi", per approfondire le tematiche della contemporaneità (sisma incluso), con cui dovranno confrontarsi appena proveranno a entrare nel mondo del lavoro; ii) docenti e ricercatori di qualità che desiderano mettersi in gioco e offrire il loro contributo per affrontare le grandi sfide aperte da un Appennino, lacerato, non solo fisicamente, dal sisma e dalla crisi strutturale in corso da tempo.   In conclusione, dalla catastrofe del terremoto si può ripartire per nuovi scenari di rigenerazione e sviluppo solo se coraggiose e visionarie forze di governo, ai diversi livelli, organismi culturali e della ricerca, comunità locali, sapranno cogliere lo stato delle dinamiche in atto, introdurre correttivi e nuovi orientamenti senza aver paura di connettere (anzi con il desiderio di valorizzare) la lentezza e la circoscritta risonanza di alcuni borghi dell'Appennino con la velocità e la vastità delle grandi reti della globalità. Ma soprattutto se si porranno, precocemente, le condizioni per accrescere la resilienza del sistema, cioè la capacità di risposta alle perturbazioni provenienti dall'interno e dall'esterno della nostra area; infatti, "qualora la stessa flessibilità del sistema dovesse ridursi in modo eccessivo potrebbe condurre alla morte dell'organismo" (Ecologia del pensiero, Gregory Bateson).    

08/03/2017 19:52
Anas, Soccodato in Provincia per individuare priorità da inserire nel 1^ stralcio dei lavori

Anas, Soccodato in Provincia per individuare priorità da inserire nel 1^ stralcio dei lavori

Il Presidente Pettinari, l’ing. Mecozzi ed altri tecnici dell’Ente si sono incontrati con i dirigenti Anas per pianificare gli interventi da effettuare sulla rete viaria provinciale. Incontro quindi di estrema importanza con l’ing. Soccolato quale responsabile soggetto attuatore degli opere da porre in essere dopo il terremoto per quanto concerne la viabilità. La riunione era necessaria per stilare l’elenco delle priorità da inserire nel primo stralcio dei lavori da effettuare con la massima urgenza sia sulle strade statali che quelle provinciali. L’incontro è servito anche a definire le metodologie di intervento per accelerare l’esecuzione delle opere. L’ing. Soccolato ha condiviso quanto è stato segnalato come prioritario dalla Provincia. Indicata come essenziale la riapertura delle strade ancora chiuse al traffico e tra queste la Valnerina, strada che collega non solo tutto il comprensorio maggiormente colpito riguardante Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera ma questo al resto di tutta l’area circostante con tutti i disagi che ne derivano per i lavoratori che quotidianamente devono spostarsi nella zona. Dunque la Valnerina come priorità ma non solo quella bensì tutte le strade chiuse o parzialmente chiuse sono state inserite nel primo stralcio. Saranno quindi i lavori di riapertura delle vie di comunicazione più importanti quelli individuati tra gli oltre 130 interventi da effettuare nel territorio dell’alto maceratese per il ripristino delle strade comunali, provinciali e statali. 

08/03/2017 19:00
Da domani tre giorni all'insegna del divertimento sulla neve a Sassotetto e La Maddalena

Da domani tre giorni all'insegna del divertimento sulla neve a Sassotetto e La Maddalena

Da domani via libera alla passione degli sciatori dell'appennino maceratese. Le stazioni di Sassotetto e La Maddalena apriranno infatti i battenti per accogliere quanti non riescono a fare a meno di sci e snowboard. Quello che si prospetta sarà un week-end perfetto per cimentarsi in discese e slalom: i bollettini meteorologici prevedono sole per tutti i tre giorni e le piste battute a puntino permetteranno a tutti gli appassionati di godersi appieno il manto bianco. Le nevicate abbondanti degli ultimi giorni hanno depositato circa 50/100 cm di coltre nevosa inducendo gli addetti ad aprire tutte le piste compresa la seggiovia biposto (Santa Maria delle Nevi). Numerosi inoltre anche gli appuntamenti a margine dell'apertura degli impianti: domenica 12 andrà, infatti in scena "A piedi nudi sulla neve". L'iniziativa si propone di accompagnare gli sciatori con i pezzi musicali di un dj set direttamente sulle piste per una giornata di sci e divertimento Da segnalare infine la totale assenza di problemi di viabilità con le strade perfettamente pulite e pronte a ricevere tutti coloro che vorranno cimentarsi con sci e tavole

08/03/2017 18:10
8 marzo, a Macerata la posta è una questione tra donne

8 marzo, a Macerata la posta è una questione tra donne

Poste Italiane è un’azienda “in rosa” e le portalettere che si sono riunite oggi presso il grande centro di meccanizzazione postale di Piediripa, per celebrare la giornata a loro dedicata, sono solo una piccola fetta della realtà femminile che si cela nei centri di lavorazione, sui mezzi per consegnare la corrispondenza, dietro gli sportelli e all’interno degli uffici postali del maceratese. La Giornata dell’8 marzo assume un particolare significato per la realtà postale della provincia di Macerata che si caratterizza nelle Marche per essere una delle province con la più alta percentuale di donne tra i responsabili: 3 dei 7 centri di lavorazione della provincia (Macerata, Potenza Picena e Civitanova Marche) sono guidati da donne e il 63% del personale è donna. Uno dei centri di meccanizzazione più grande della regione, Macerata Piediripa, è guidato da Bettina Romanella, che tutti i giorni gestisce, coordina e organizza con gentilezza ma anche determinazione, decine e decine di persone nel loro compito di lavorare, smistare agli altri centri di lavorazione del maceratese (per Macerata passa la posta della quasi totalità dei comuni del maceratese) e consegnare migliaia di pezzi, tra pacchi e lettere. Una maggioranza femminile si ha anche nell’ambito degli uffici postali maceratesi, dove le donne sono il 65% dei direttori, ed è femminile anche il 74% del personale amministrativo e di sportello.  

08/03/2017 17:50
Festa della donna a Macerata: personale della Questura a scuola lezione antiviolenza

Festa della donna a Macerata: personale della Questura a scuola lezione antiviolenza

In occasione della festività dell’8 Marzo, la Questura di Macerata ha promosso un'iniziativa in collaborazione con l'Istituto I.T.C. "Gentili" e il  Licei Classico e Scientifico di Macerata.Questa mattina infatti circa 250 studenti appartenenti alle  tre scuole, hanno vissuto una mattinata all’insegna dell’educazione alla legalità alla quale oltre al Questore della Provincia di Macerata Giancarlo Pallini, hanno partecipato i i due dirigenti scolastici prof.ssa Annamaria Marcantonelli e il Prof. Pierfrancesco Castiglioni, personale specializzato della Questura di Macerata e la signora Angela Tartarelli del centro antiviolenza “Il lume” di Treia.Ai ragazzi è stata illustrata  la tematica riguardante la violenza sulle donne, i mezzi e le risorse che la Polizia di Stato mette in campo ogni giorno per il contrasto del fenomeno che anche lo scorso anno ha provocato in Italia svariate decine di vittime. E’ stata ribadita l’importanza delle iniziative volte alla conoscenza del fenomeno fin dalla giovane età ed approfondito l’aspetto che riguarda la prevenzione e i segnali che le donne devono saper leggere per capire quando sono in pericolo e quando è il momento di chiedere aiuto. Nel corso della mattinata sono stati inoltre letti alcuni brani di una scrittrice che nei suoi libri ha recentemente affrontato il tema sulla violenza contro le donne e mostrati alcuni video sull’argomento.Numerose le domande che gli studenti hanno rivolto ai relatori. A conclusione della mattinata sono state distribuite mimose a tutte le ragazze presentiin sala.

08/03/2017 17:35
Tolentino, visita del ministro degli Esteri ungherese: confermato restauro chiesa dei "Sacconi"

Tolentino, visita del ministro degli Esteri ungherese: confermato restauro chiesa dei "Sacconi"

Visita del ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto a Tolentino. A riceverlo, nella nuova sede comunale di Palazzo Europa, il sindaco Giuseppe Pezzanesi, il vice sindaco Emanuele Della Ceca, il prefetto di Macerata Roberta Preziotti, il vescovo di Macerata mons. Nazzareno Marconi, Andrea Carradori, priore dell'Arciconfraternita del Santissimo Cuore di Gesù detta dei "Sacconi", e il presidente del Consiglio comunale Francesco Pio Colosi. Il ministro Szijjarto, accompagnato dagli ambasciatori presso lo Stato Italiano Péter Paczolay e presso la Santa Sede Eduard Habsburg-Lothringen, è venuto Tolentino per ufficializzare il contributo che il Governo ungherese ha destinato alla ricostruzione della Chiesa del Santissimo Cuore di Gesù, detta dei "Sacconi", gravemente danneggiata dal sisma di agosto e ottobre (ANSA).

08/03/2017 17:13
Kalós, Confartigianato presenta l'app per le imprese del settore Benessere

Kalós, Confartigianato presenta l'app per le imprese del settore Benessere

Parrucchiere ed estetista si prenotano con un touch. Nasce Kalós, l’innovativa App, sviluppata da Med Innovations, ramo del gruppo maceratese Med Store, in collaborazione con Confartigianato Imprese Macerata, ideata per il mondo della bellezza. Tutto viene acquistato sul web: dalla tecnologia, ai regali, gadget e soprattutto vacanze, perché affidarsi ancora alla vecchia telefonata per prenotare un taglio di capelli o un trattamento estetico? Kalós, dal greco “bellezza”, nasce per far fronte a questa esigenza di mercato, che proviene da un bisogno reale delle imprese del benessere del territorio, rilevato attraverso l’attività dei Direttivi Provinciali Confartigianato. “Oggi i consumatori dei servizi offerti dalle imprese del benessere – dice il Presidente Acconciatori Confartigianato Imprese Macerata Daniele Zucchini - sono sempre più presenti sui social network e utilizzano le nuove tecnologie comprando o prenotando servizi e prodotti attraverso i loro smartphone e tablet. Proprio per questo Confartigianato Imprese Macerata ha deciso di sviluppare, in collaborazione con Med Innovations, una nuovissima App che permetterà di restare sempre in contatto con i propri clienti, fidelizzarli o trovarne di nuovi, e promuovere tutte le iniziative della propria impresa”. La soluzione permette di prenotare un appuntamento direttamente dalla home dell’App scegliendo la location, la categoria, il servizio richiesto oltre alla persona a cui far riferimento. Con un click si accede a sezioni dedicate al proprio salone di fiducia: dalle news agli eventi, oltre ad aggiornamenti su nuove tendenze e consigli personalizzati. Lancio di nuovi prodotti, ricorrenze speciali e la possibilità di usufruire di promo e sconti per risparmiare sui servizi. Una mappa inoltre guiderà l’utente alla scoperta di altri negozi della catena di fiducia con orari di apertura e contatti sempre aggiornati. Kalós non è solo App, è una piattaforma online che permette alle attività di avere un sito completamente personalizzabile e funzionale. Creato per il salone e rivolto al cliente, il sistema, rapido e intuitivo, offre una tecnologia immediata nell’uso della prenotazione per gestire al meglio il flusso di appuntamenti e le esigenze dei clienti che possono così raggiungere l’attività direttamente dal proprio smartphone. L’App è realizzata dallo staff di professionisti Med Innovations e dal team di giovani formati internamente dall’azienda maceratese grazie al corso di specializzazione nei linguaggi per il web e i dispositivi mobili realizzato in collaborazione con Manpower. Il progetto nasce tra Med Store e Confartigianato al servizio dei piccoli imprenditori e artigiani. “In questo momento i professionisti delle imprese del benessere – spiega Rosetta Buldorini, Presidente Provinciale Estetiste Confartigianato - devono interpretare e considerare nell’ambito della strutturazione della propria strategia d’impresa il comportamento d’acquisto basato sull’utilizzo di social. Il progetto Kalós permetterà quindi alle imprese del benessere di stare al passo coi tempi, e raggiungere i clienti in modo professionale attraverso servizi digitali pensati appositamente per le imprese del settore”. L’App Kalós fa parte di un filone che Med Innovations sta intraprendendo per offrire soluzioni innovative e vantaggiose per rendere più efficienti e produttive le realtà del territorio.

08/03/2017 16:14
Coop Alleanza 3.0, 10 mila euro in borse lavoro in favore di due donne vittime di violenza

Coop Alleanza 3.0, 10 mila euro in borse lavoro in favore di due donne vittime di violenza

Un’iniziativa a forte valenza sociale nata dalla collaborazione tra Coop Alleanza 3.0, l’Ambito Sociale Territoriale 15 di Macerata con il supporto istituzionale della Commissione Regionale Pari Opportunità in collaborazione con il Consiglio delle donne del Comune di Macerata. Il progetto è stato presentato oggi in occasione della “Giornata internazionale della donna”, nel corso di una conferenza stampa nella Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti, da Romano Carancini, Presidente del Comitato dei Sindaci, Meri Marziali, Presidente Commissione Pari Opportunità Regione Marche, e da Enrico Quarello, coordinatore Politiche sociali e relazioni territoriali di Coop Alleanza 3.0. Per il 2017 Coop Alleanza 3.0 ha scelto di essere accanto alle donne con la campagna “È più festa se c’è un lavoro”, destinando fondi per un progetto tutto al femminile che vede proprio nel lavoro il tema portante. La Cooperativa elargirà infatti 10 mila euro che saranno utilizzati per due borse lavoro destinate a donne vittime di violenza, ospiti di due case di accoglienza. L’iniziativa, che è un segno tangibile e concreto di vicinanza al territorio, sarà gestito in collaborazione con l’Ambito Sociale Territoriale 15 di Macerata che si attiverà nell’individuare profili di candidate e aziende da coinvolgere, con il sostegno istituzionale della Commissione Regionale Pari Opportunità.  “La scelta di finalizzare il contributo alla realizzazione di interventi di inserimento lavorativo – ha detto Romano Carancini, Presidente del Comitato dei Sindaci -  costituisce un fondamentale sostegno per le donne che hanno intrapreso il cammino di fuoriuscita dalla violenza: è un’attività essenziale nel percorso di autodeterminazione della donna poiché è un’azione che restituisce dignità, autostima e autonomia che la violenza nega. Il contributo della Coop all’ATS 15, inoltre, è importante anche per la sinergia che Coop Alleanza 3.0 ha creato con l’Ambito, cioè, con un’aggregazione di Comuni. E’ un fondamentale segno di come soggetti, abitualmente considerati dalla Pubblica Amministrazione semplici ‘operatori economici’ possano diventare fondamentali partner nella programmazione e gestione di interventi di interesse sociale. Pubblico e privato che insieme pensano a come destinare delle risorse, messe a disposizione dal privato, in modo concreto ed efficace, con l’ausilio, come in questo caso, anche di altre istituzioni quali la Commissione Pari Opportunità e il Consiglio delle donne. Un forte ringraziamento, dunque a Coop Alleanza 3.0, per questo fondamentale contributo al nostro territorio”. “L’obiettivo di questa iniziativa di Coop Alleanza 3.0 – ha spiegato Enrico Quarello, coordinatore Politiche sociali e relazioni territoriali della Cooperativa – è quello di promuovere il lavoro femminile come veicolo fondamentale di coesione sociale e integrazione, favorendo in particolare il reinserimento nel mondo del lavoro e nella comunità delle donne vittime di violenza, partendo proprio da una regione come le Marche, recentemente provata dal terremoto”. La scelta fatta va a rafforzare l’attività di programmazione effettuata dall’Ambito. Dal 2015, infatti, l’ATS 15 è stato individuato dalla Regione Marche quale ATS capofila del territorio della provincia di Macerata  per la programmazione sovra-ambito delle azioni di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Nel corso del 2016, inoltre, ha assunto la titolarità e la gestione del Centro Anti Violenza prima gestito dall’Amministrazione provinciale. Tutte queste attività vengono svolte in collaborazione con gli altri 4 Ambiti presenti nella nostra provincia. La scelta di finalizzare il contributo alla realizzazione di interventi di inserimento lavorativo, costituisce un fondamentale sostegno per le donne che hanno intrapreso il cammino di fuoriuscita dalla violenza: è un’attività essenziale nel percorso di autodeterminazione della donna poiché è un’azione che restituisce dignità, autostima e autonomia che la violenza nega. La Commissione per le Pari Opportunità della Regione Marche nell'ambito del progetto  proposto da Coop Alleanza 3.0 ha svolto un ruolo di trait d'union con le istituzioni presenti nel territorio della Provincia di Macerata ovvero con il Consiglio delle Donne e l'Ambito Territoriale Sociale 15 per dare concretezza alla realizzazione del progetto tutto al femminile. "Un progetto molto importante – ha affermato Meri Marziali, Presidente Commissione Pari Opportunità Regione Marche - perché ha come finalità il reinserimento lavorativo di donne ospiti delle case rifugio presenti nel territorio della provincia di Macerata. Per molte donne vittime di violenza il reinserimento lavorativo e quindi l'autonomia economica sono passaggi fondamentali per la fuoriuscita dalla condizione di isolamento che la violenza domestica e familiare comporta e dunque queste risorse investite da Coop Alleanza 3.0 sono preziose per permettere a queste donne di muovere i primi passi verso una nuova vita." Il progetto presentato oggi è in linea con i valori di Coop Alleanza 3.0 che si impegna in attività sui temi della cittadinanza e della promozione dei diritti, in particolare per quanto riguarda quelli delle donne come nel caso del 25 novembre “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” in cui la Cooperativa ha lanciato una campagna solidale, coinvolgendo le associazioni del territorio grazie alla quale sono stari raccolti complessivamente oltre 93 mila euro. Inoltre proprio la componente femminile riveste in Coop Alleanza 3.0 una grande importanza dal punto di vista lavorativo: le donne rappresentano il 75% degli occupati, di cui circa la metà in ruoli di responsabilità. Alla conferenza stampa presenti anche l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Macerata Federica Curzi, quella alle Politiche sociali Marika Marcolini, la presidente del Consiglio delle donne Ninfa Contigiani e i rappresentanti dei vari Comuni dell’ATS15.

08/03/2017 15:44
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