L'ennesimo atto di inciviltà e cattiveria umana è stato appena segnalato a Sforzacosta.
Pare infatti che siano stati lasciati dei bocconi avvelenati nell'area destinata allo sgambamento dei cani nei pressi del campo sportivo.
L'associazione animalista Amici di Fido suggerisce a tutti i possessori di cani di prestare attenzione, informare le competenti autorità, indicare alle stesse le persone che dovessero aggirarsi nella zona con polpette o bocconcini e consegnare loro il materiale sospetto.
Nel caso in cui si tema un avvelenamento in atto del proprio animale o di animali liberi è necessario contattare un veterinario o la Asl competente.
Si ricorda infine che avvelenare un animale è reato ai sensi deli articoli 544-bis e 544-ter (uccisione e maltrattamento di animali) del codice penale punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni.
L'avvelenamento senza decesso invece, qualificabile però come maltrattamento è punito invece con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5 mila a 30 mila euro.
Inoltre di recente il ministero della Salute èintervenuto con una nuova ordinanza per contrastare il fenomeno.
Il 16 luglio, infatti, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero 165, Serie Generale, la nuova ordinanza ministeriale «Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati» del 13 giugno, riprendendo i contenuti della precedente ordinanza del 10 febbraio 2012 e aggiornandoli a seguito del cambiamento della normativa comunitaria in materia.
All'epoca il ministero ha spiegato come le esigenze di necessità e urgenza del provvedimento erano dettate «dalla persistenza di numerosi episodi di avvelenamento ai danni di animali domestici e selvatici».
Niente di più attuale purtroppo.
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