Sono sconcertanti i dati relativi all'attività di vigilanza e controllo presentati nella sede dell'ispettorato del lavoro territoriale di Macerata, in via Lorenzoni. Il 90,59% delle attività controllate presenta irregolarità. Un report sui risultati delle attività svolte - dall'area vigilanza e dal nucelo carabinieri ispettorato del lavoro - durante l'anno 2016 e circa i primi risultati del trimestre (gennaio-febbraio-marzo) del 2017 in base a richieste di interventi o su indicatori di rischio. Erano presenti il capo dell'ispettorato territoriale ad interim, Pierluigi Rausei; il coordinatore della vigilanza, Maurizio Battistelli; il capo della vigilanza ordinaria, Marika Micozzi e quello della vigilanza tecnica, Salvatore Micozzi.
Il dirigente Rausei ha spiegato che "dal gennaio 2017 siamo tornati ad essere ispettorato nazionale (ex Inps ex Inail ex ispettorato territoriale) e questo è importante per cittadini e imprese perché c'è un unico organismo che può intervenire celermente. Da tre anni a questa parte abbiamo imparato a fare sinergia e sintesi dei dati. La vigilanza è mirata, cerchiamo soggetti dediti alla irregolarità". Una situazione allarmante, di esasperazione che spesso ha visto gli ispettori vittime di aggressioni. " Due ispettrici sono state minacciate con una pistola dal socio di una azienda della costa - ha detto Rausei - Non siamo nel far west, ma anche chi è in regola perde le staffe facilmente". Colpevole il sisma che, unito alla crisi economica, ha reso le persone instabili.
Nello specifico questi sono i dati illustrati (per il report completo cliccare qui). 1.405 le attività ispezionate. Le pratiche definite sulle aziende ispezionate sono state 1.351 di queste 1.224 irregolari: questo dato segnala un alto indice di irregolarità delle aziende pari al 90,59%. I lavoratori irregolari sono stati 1.129 mentre quelli totalmente in nero 302. Nei cantieri edili le ispezioni sono state 429 delle quali il 96,50%, cioè 414, irregolari. Quanto alla sospensione delle attività d'impresa sono stati 90 i provvedimenti adottati. Le diffide accertative per crediti patrimoniali, a favore dei lavoratori, sono state 240. Di rilievo anche le conciliazioni monocratiche che hanno permesso a 151 lavoratrici e lavoratori di ottenere risposta ai propri diritti di natura retributiva con riconoscimento della sussistenza dei rapporti di lavoro. Con riguardo ai risultati del primo trimestre 2017 di attività di vigilanza e ispezione sono state 348 le attività ispezionate mentre le pratiche definite sono state 230 di cui 201 irregolari. Irregolari 131 lavoratori in nero 65. Le sospensioni dell'attività dell'impresa sono state 30 le diffide accertati e sono state 31 le conciliazioni monocratiche 24.
Dopo la presentazione dei dati la parola è passata al coordinatore della vigilanza Battistelli: " Voglio evidenziare il tema della programmazione locale che tiene conto delle specificità del territorio ed evidenziare i fenomeni di rischio. Sul territorio maceratese - ha spiegato - il problema principale riguarda fittizi rapporto di lavoro instaurati per nascondere altri fini, come ad esempio, rimanere in Italia (per lavoratori extracomunitari) o per ragioni previdenziali".
Del difficile mondo dei cantieri edili ha parlato, invece, Salvatore Mazziotta: "Sono il settore che più ha subìto la crisi degli ultimi anni.È difficile trovare un cantiere regolare. Le violazioni più riscontrate riguardano la protezione dei posti di lavoro, i ponteggi, la documentazione obbligatoria da tenere in cantiere, il coordinamento della sicurezza in cantiere". "Nel panorama ispettivo - ha sottolineato - abbiamo notato che le aziende del maceratese hanno una marcia in più, forse, dovuta ai controlli che da anni vengono fatti .La responsabile della vigilanza ordinaria Micozzi ha affrontato, poi, il lato più umano del problema: "L'ispezione non è mai vista con il sorriso. Da parte nostra c'è la voglia di andare incontro ai lavoratori, di tutelarli".
Consensi unanimi per la serata che si è svolta al teatro Lauro Rossi di Macerata, organizzata dall'associazione vittime di violenza "Io No" per raccogliere fondi a favore di SuperSimo, il piccolo Simone Storani, vittima di un tremendo incidente domestico che lo sta costringendo a un calvario di interventi chirurgici che sembra non finire mai.
Ospite d'onore della serata, la cantante Tiziana Rivale, vincitrice del Festival di Sanremo nel 1983 con il famosissimo brano "Sarà quel che sarà".
Applauditissima dal pubblico, Tiziana Rivale si è esibita in successi propri e in note cover, strappando applausi a scena aperta dal pubblico presente. A sorpresa, la cantante ha duettato insieme a Deborah Pantana proprio nel brano che ha vinto Sanremo.
Sul palco, per la prima volta, anche la giovanissima a bravissima Irida Nasic che ha cantato e suonato due brani, emozionando i presenti.
Durante la serata sono stati proiettati anche diversi filmati curati dall'associazione vittime di violenza "Io No", spiegati da Marina Brasiello e Orietta Quarchioni, rispettivamente presidente nazionale e regionale dell'associazione. Ha partecipato anche Boris Roberto, presidente della nazionale "Gli angeli della tv", artisti provenienti dal programma di canale 5 "Amici".
Giovedì 4 maggio, alle ore 22.15, presso la galleria Antichi Forni di Macerata, all’interno del Festival Macerata Racconta andrà in scena il primo studio scenico di ‘Il Papà di Dio’, spettacolo del Teatro Rebis, tratto dall’omonimo romanzo a fumetti di maicol&mirco, edto dalla Bao Publishing.
La prossima settimana la compagnia sarà di nuovo in residenza artistica a Pescara e nei prossimi mesi raffinarà lo spettacolo ospite di vari festival, tra cui il Kilowatt Festival di Sansepolcro, in Toscana.
Maicol&mirco sono tra i più importanti autori di fumetto indipendente italiano, con cui il Teatro Rebis ha iniziato una collaborazione allestendo nel 2015 lo spettacolo ‘Scarabocchi’, la metamorfosi scenica delle loro vignette, caratterizzate dalla feroce comicità dei testi e dall'immediatezza folgorante del segno grafico, che è stato rappresentato a Roma, Bologna, Napoli, Firenze e presto sarà in scena a Milano e a Siena, dove è stato invitato come uno dei sei migliori spettacoli italiani, selezionati dal bando In-Box, la cui giuria è composta da cinquanta direttori artistici di tutta Italia.
Come per ‘Scarabocchi’, anche ‘Il Papà di Dio’ non si limita a riportare in scena la comicità degli sketch originali, ma entra nei silenzi che dividono i personaggi, nell’intimità scabrosa che evocano, nell’azzeramento del discorso che disperatamente denunciano.
Le tematiche di maicol&mirco – la solitudine, la morte, la religione, l’esistenza, lo sberleffo esistenziale – sono state elaborate dal Teatro Rebis con uno stile secco, minimale, alternando scene comiche a momenti lirici, simbolici, in linea con la propria poetica, da sempre attenta alla ricerca del mistero delle immagini e del sacro nel quotidiano.
Dalle note di presentazione: ‘Il Papà di Dio ha un diavolo per capello: suo figlio è irrecuperabile. Non ne combina mai una giusta. Non a caso suo figlio ha voluto creare il suo Universo senza prima studiare! E qual è il risultato? Questo Universo qua! Il nostro. Un Universo dove si soffre, ci si ammala e si muore. Un Universo dove si lavora e si suda. Un Universo tutto sbagliato. Non come quello del Papà di Dio. Un Universo meraviglioso. Dove non esiste morto, dolore né fame. Dove non si deve lavorare né faticare. Dove i soldi non esistono così come i poveri. Ma Dio non ha voluto ascoltarlo. Ed ecco qua con che razza di Universo ci ritroviamo! Riuscirà Dio a farsi accettare da suo Papà? E suo Papà riuscirà a comprendere e capire il nostro povero Dio?’.
Il Teatro Rebis intende mantenere lo stile immediato di maicol&mirco, ma rispetto all’asciuttezza dello spettacolo Scarabocchi, per ‘Il papà di Dio’ sta pensando ad una forma scenica più elaborata, visionaria, per approfondire il livello spirituale che si nasconde dietro la maschera ghignante dei loro scarabocchi.
La regia e la drammaturgia sono a cura di Andrea Fazzini. Gli attori sono Meri Bracalente, Andrea Filipponi, Sergio Licatalosi e Fernando Micucci.
Alle 17.00 maicol&mirco condurranno anche un laboratorio tratto dal loro libro per bambini ‘Palla rossa e palla blu’, vincitore del prestigioso premio Boscarato come "Miglior libro per bimbi/ragazzi" 2016 al Treviso Comic Book Festival e del premio come miglior fumetto italiano per XL di Repubblica, con le letture di Elena Carrano per ‘Nati per leggere’ e alle 19.00, presso i Magazzini UTO è prevista la presentazione del libro ‘Il Papà di Dio’ alla presenza degli autori, introdotti da Andrea Fazzini.
Ogni iniziativa è ad ingresso libero.
Venerdì 4 maggio, alle ore 15, nell’Aula Magna dell’ITC Gentili di Macerata, ci sarà l’ultimo appuntamento della serie 5AUTORI, con la professoressa Giovanna Ioli, saggista e scrittrice, che parlerà sul tema: ”Il tema del viaggio nella poesia di Montale”.
L’incontro, aperto a tutti, rientra nell’ambito della manifestazione “5AUTORI” (Petrarca, Ariosto, Pascoli, Svevo e Montale) organizzata dal Liceo Classico Linguistico Leopardi di Macerata.
5AUTORI incontrati nelle selve letterarie, dove il caso e le libere scelte convolano in continue ed ilari nozze.
5AUTORI eterogenei, le cui corde, però, attivano misteriosi armonici che fanno vibrare la grande arpa della letteratura.
5AUTORI che vogliono ancora parlare, spiegarsi, conoscersi.
5AUTORI che ardono dal desiderio di uscire dalle forme libresche e svelare il proprio cuore (scordato strumento?).
“Tutti incontri veramente significativi – dichiara la dirigente Annamaria Marcantonelli – che hanno suscitato un grande interesse e che hanno fornito a studenti e docenti strumenti elevati di formazione, informazione e specializzazione. D’altronde questo è il compito del nostro liceo che si pone sempre in grande ascolto e che cerca di farsi promotore di tante occasioni di qualità”.
Nonostante il voto contrario dei due soci di minoranza, vale a dire quello dell’avvocato Gabriele Cofanelli e quello dell’imprenditore Massimo Paci, l’assemblea dei soci della Maceratese che si è tenuta davanti al notaio Belogi ha ratificato l’accordo raggiunto dall’avvocato Federico Valori e dal collega partenopeo Fabio Marinelli per conto rispettivamente di Filippo Spalletta e di Claudio Liotti.
Malgrado l’assenza, nuovo amministratore unico della Maceratese è stato nominato Claudio Liotti, titolare della Mediterranea Metalli srl, che ha rilevato il 95% delle quote della SS Maceratese srl. Delegato a rappresentare il Liotti in assemblea, l’avvocato Federico Valori.
Sono passati più di dieci giorni da quando Claudio Liotti ha definito davanti al notaio Fabrocini l’acquisto della SS Maceratese srl, ma Liotti non si è ancora presentato alla squadra e tanto meno alla città. Di lui, per ora, c’è solo una foto che lo ritrae a mezzo busto. “Pensavamo di poter incontrare Claudio Liotti oggi, ma non è venuto” dice l’avvocato Cofanelli.
La situazione che sta vivendo la Maceratese è quasi surreale. Il presidente c’è ma non si vede, la squadra riesce a tenere fede ai propri impegni grazie al sostegno dei tifosi. “E’ un paradosso, però questa è la realtà” fa Cofanelli.
C’è un modo per far uscire la Maceratese da questa situazione?
“L’unico modo è che ci si faccia avanti un altro acquirente. Ad oggi, che io sappia, solo Giorgio La Cava è interessato ad acquisire la società. A meno che la vecchia proprietà, che fa riferimento a Maria Francesca Tardella, non intenda esercitare il diritto di ricompra. Altre possibilità non ne vedo”.
L’assemblea dei soci della Maceratese ha approvato anche le dimissioni presentate qualche settimana fa dall’amministratore delegato Simone Sivieri.
Riunitosi in data odierna la commissione congresso regione Marche, preliminarmente prende atto dei riepiloghi dei risultati delle primarie del 30 aprile 2017 per i quattro collegi provinciali. Ai sensi per gli effetti di cui alla delibera numero 63 del 9 aprile 2017 della commissione nazionale per il congresso, vengono effettuati i conteggi per la ripartizione dei seggi. Il risultato è scaturito il seguente:
ANCONA n. 9 seggi di cui:
6 Renzi (Silvia Rosati, Giancarlo Sagramola, Valeria Mancinelli, Maurizio Mangialardi, Lorella Pierdominici, Gennaro Campanile)
2 Emiliano (Gianluca Fioretti, Valeria Picardi)
1 Orlando (Michele Brisighelli)
PESARO-URBINO n. 7 seggi di cui:
6 Renzi (Dimitri Tinti, Francesca Fraternali, Giovanni Gostoli, Monica Scaramucci, Mirco Zenobi, Patrizia Sabatini)
1 Orlando (Rito Briglia)
ASCOLI-FERMO n. 6 seggi di cui:
5 Renzi (Michela Franchi, Anna Casini, Nazareno Franchellucci, Fabiola Girolami, Marcello Vallorani)
1 Orlando (Francesco Di Vita)
MACERATA n. 4 seggi di cui:
3 Renzi (Francesco Vitali, Irene Manzi, Settimio Novelli)
1 Orlando (Caterina Rogante)
La Commissione approva il risultato come riportato ed i nominativi degli eletti.
Nella suggestiva cornice della mole Vanvitelliana di Ancona, alla presenza di autorità civili e militari e dei familiari e amici dei nuovi Maestri del Lavoro, il prefetto di Ancona Antonio D’Acunto, il presidente del consiglio regionale delle Marche Antonio Mastrovincenzo, il sindaco Valeria Mancinelli e il console regionale Iridio Mazzucchelli, sono intervenuti alla cerimonia di consegna dell’onorificenza delle Stelle al merito del Lavoro 2017 a 31 nuovi Maestri del Lavoro provenienti da tutta la regione.
"Il lavoro è dignità, tutela dei diritti, pari opportunità" così il presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo "tutti hanno diritto a condizioni di lavoro dignitose, evitando sfruttamento e discriminazione; la persona ha il primato sulle macchine, sui meccanismi economici e finanziari; occorre promuovere un lavoro di qualità". Ha inoltre sottolineato che celebrare la Festa del lavoro "significa anche pensare a chi il lavoro l'ha perso e a chi non ce l'ha. Perché se il lavoro manca, si crea un danno inestimabile al nostro tessuto sociale".
Per la provincia di Macerata i nuovi insigniti sono stati 4 tra cui una recanatese, June Morosini, e tre tolentinati: Peppino CapradossiI, Gioaccchino De Angelis e Giacomo Marzioni.
La Maestra del Lavoro June Morosini è stata accompagnata a ritirare la Stella da Don Lamberto Pigini, ispiratore e fondatore di diverse aziende dell’attuale Pigini Group, dal prefetto di Macerata Roberta Preziotti, da Rita Soccio, assessore della giunta leopardiana e dal MdL Angelo Previati, console provinciale dei Maestri del Lavoro d’Italia.
I Maestro del Lavoro tolentinati ha ricevuto l’onorificenza dal prefetto di Macerata Roberta Preziotti e dal sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi.
Appena arrivata direttamente dagli Stati Uniti, la Giudice della Corte Suprema degli Usa Sonia Sotomayor, ospite domani dell’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università di Macerata, ha voluto visitare subito la città e le sedi dell’Ateneo. Ad accoglierla c’erano il rettore Francesco Adornato e la professoressa Benedetta Barbisan, ideatrice e coordinatrice delle prestigiose Alberico Gentili Lectures, le conferenze che fanno da corollario scientifico all’evento di domani.
La giudice, prima ispanica della storia a raggiungere una posizione di tale prestigio, disponibile e affabile, è rimasta incantata dall’aspetto storico della città, in particolare dall’orologio della torre, dal teatro e dall’aula magna. Per l’incontro di domani non terrà una lezione accademica, ma interloquirà direttamente con la platea, intervistata dalla professoressa Barbisan.
Sonia Sotomayor è nata e cresciuta nel South Bronx, in quello che negli anni Sessanta e Settanta era una zona fortemente degradata e povera. Quando aveva sette anni le venne diagnosticato il diabete, che allora equivaleva a una previsione di vita breve. Laureata prima a Princeton e poi alla Yale Law School, nel 1991 è stata nominate giudice alla Corte distrettuale federale dal Presidente G.H.W. Bush, nel 1997 alla Corte di Appello del Secondo Circuito dal Presidente Bill Clinton e, nel 2009, alla Corte Suprema dal Presidente Barack Obama.
Ultima giornata della stagione regolare, sarà arbitrata domenica all’Helvia Recina (inizio alle 14.30) da Matteo Gariglio della sezione di Pinerolo, coadiuvato da Giuseppe Di Giacinto di Teramo e da Andrea Micaroni di Pescara.
Dopo l’espulsione per doppia ammonizione subìta nel corso di Santarcangelo-Maceratese, il difensore centrale Andrea Bondioli dovrà saltare per squalifica la gara di commiato con i lagunari. Nessun appiedato nelle file veneziane.
La società maceratese di ginnastica ritmica, Asd Pink Ribbon, ha trionfato alle finali nazionali della Confsport Italia per i campionati Arcobaleno, Serie C e Serie B tenutisi il 22 e 25 aprile, rispettivamente, a Falconara (per la serie C) e a Colleferro (per la serie B).
La Pink Ribbon si classifica al primo posto tra le 76 società presenti da tutta Italia al campionato di serie C grazie ai risultati delle sue atlete nelle categorie giovanissime, allieve e junior1.
Vincitrici della categoria allieve a coppie : Dignani Giorgia-Achilli Brenda oro coppia corpo libero; Carcia Federica-Achilli Brenda argento coppia cerchio, 16° posto per Menotti Elisa e Dignani Giorgia coppia palla. Mentre come allieve individualiste: Giorgia Pranzetti oro cerchio; Federica Carcia oro corpo libero; Menotti Elisa oro fune. E ancora, allieve a squadre: Viola Torresi, Silvia Rapaccini, Giorgia Pranzetti oro squadra palla; Torresi Viola, Rapaccini Silvia, Cristofori Jasmine oro squadra cerchio; Bianchi Mancini Girotti bronzo squadra cerchio. Giovanissime a coppia e squadra, Coppia palla: primo posto Rosada/Galassi; corpo libero squadra Bocci, Del Savio, Ialleggio, Torresi terzo posto; cerchio squadra Bruzzesi, Mengascini Rossi primo posto. Giovanissime individuale: buoni piazzamenti per Gervasio Matilde, Bocci Nicole, Galassi Carolina.
Per quanto riguarda il campionato Confsport Serie B, la società si classifica al terzo posto su 59 società presenti per le ottime prestazioni delle sue iscritte presenti nelle categorie giovanissime, allieve e junior 2.
Per le giovanissime Individuale corpo libero Annessi Sara argento, individuale palla Ortenzi Aurora oro, Iannone Sara buon piazzamento alla palla, individuale cerchio Annessi Sara argento e Ortenzi Aurora oro. Coppia corpo libero Massanelli Martina e Achilli Helena argento mentre Iannone Sara e Rafanelli Emma conquistano l’oro. Coppia palla bronzo Achilli Helena Scarponi Sofia. Coppia cerchio Massanelli Martina e Scarponi Sofia oro. Junior2: Sofia Fattori seconda palla; Flaminia Chiodi ventesimo nastro; Serena Cantenne e Sofia Fattori coppia palla IV posto. Serena Cantenne e Caterina Mosciatti coppia cerchio 2` posto; Caterina Mosciatti Deborah Vecchi primo posto coppia nastro. Debora Vecchi cerchio 3 posto; Flaminia Chiodi cerchio 5 posto.
Al termine del ciclo di incontri “L’arte educativa del Servizio” nell’ambito della festa della parrocchia Buon Pastore, nel quartiere Collevario a Macerata, domenica 7 maggio alle 16, Beatrice Fazi racconterà la sua testimonianza sul tema “Un cuore nuovo per educarsi e per servire”. E proprio “Un cuore nuovo. Dal male di vivere alla gioia della fede” è il titolo del suo libro d’esordio pubblicato due anni fa da Piemme.
“L’idea di partenza di questi incontri - spiega Lorenzo Lattanzi, presidente regionale AIART - è stata realizzare un percorso parrocchiale di sostegno alla scuola e alla famiglia per promuovere la Rete per l’educazione (formata da 10 associazioni: AIART, ACI, ACLI, A.Ge, AIMC, UCIIM, CSI, Movimento per la Vita, Movimento per l'Infanzia, Figli della Luce). Dal 2010 si è pensato di arricchire la festa della parrocchia del Buon Pastore con un personaggio pubblico che, raccontando la sua storia, potesse aiutare genitori, educatori, insegnanti, catechisti e giovani a scoprire la persona oltre il personaggio, senza la pretesa di offrire modelli di vita ma con l’idea di una vita capace di educarci nelle fragilità quotidiane".
"Abbiamo così avuto - continua Lattanzi - la possibilità di incontrare, ad esempio, Claudia Koll, Paolo Brosio, Lorena Bianchetti, Maria Grazia Capulli, Pupi Avati e, ora, Beatrice Fazi, la sorridente attrice conosciuta ai più come la Melina nella fiction “Un medico in famiglia”. Beatrice è stata insoddisfatta di se stessa, ha alle spalle cattive amicizie, un aborto deciso a 20 anni, disordini alimentari, la passione per il buddismo fino a che, nel 2000, ha avvertito un’attrazione incredibile a entrare in una chiesa in via del Corso a Roma, si è seduta e ha iniziato a piangere. Da allora ha deciso di scommettere su Cristo e ha vinto. Da lì il desiderio di comunicare a tutti la sua conversione e di conquistare un “cuore nuovo” cioè capace di servire con gioia e di mettersi a disposizione del prossimo".
“Questo non è il calcio che sognavamo da bambini. Io poi non sono più un giovanotto e riesco a ragionare in un certo modo, ma mettevi nei panni di un ragazzino che dalla mattina alla sera si vede buttar fuori da ristoranti e hotel perché la società non paga più…”.
Inizia così l’intervista rilasciata da Armando Perna al sito gianlucadimarzio.com. Oramai la vergognosa gestione dell’italo-svizzero Filippo Spalletta ha cominciato a fare il giro d’Italia. “Con l’ingresso in società di Spalletta a novembre sembrava tutto apposto. Un mese dopo sono cominciati i primi problemi, che poi piano piano si sono trasformati in un inferno vero e proprio. A inizio gennaio ci arrivano le prime voci di fornitori e alberghi non pagati. Siamo andati a cercare più volte il presidente in azienda per dei chiarimenti, non abbiamo mai trovato nessuno. A me, così come ad altri ragazzi, a gennaio ci sono arrivati delle offerte. I dirigenti mi fanno… ‘Tu sei incedibile, vedrai che costruiremo una bella squadra’. Parole al vento, mi hanno addirittura rinnovato il contratto. Aspettiamo un po’ di giorni, la scadenza del 15 febbraio per il pagamento degli stipendi. Niente, non si vede nessuno. Finalmente abbiamo la possibilità di parlare con Spalletta, il quale ci dice che entro un mese avrebbe saldato tutto perché gli sarebbero arrivati dei soldi dall’America. Belle promesse, belle parole. Arriva marzo, nessuno vede mezzo centesimo”.
“In tutta la mia carriera - racconta ancora Perna – non ho mai visto una cosa simile. Trasferte pagate dai tifosi, steward che non volevano aprire lo stadio perché non avevano preso una lira, ragazzini sbattuti fuori da hotel e ristoranti. Ma l’apice è stato toccato quando un mio compagno di squadra, Rocco Sabato è stato aggredito, colpito con un pugno dal presidente perché era andato a chieder dei chiarimenti. E lui? Gli ha sbattuto la porta in faccia! Quest’anno abbiamo fatto un miracolo, a salvarci e soprattutto a portar a termine la stagione. Senza l’aiuto dei tifosi, degli Amici della Rata non so dove saremmo andati a finire e sinceramente mi inquieto anche solo a pensarci. Siamo stati bravi a fare gruppo tra noi, non solo in campo, dando una mano ai ragazzi più giovani: li portiamo a cena, li ospitiamo a dormire”.
“Il calcio è la cosa più bella della mia vita, quella che mi fa svegliare felice tutte le mattine – continua il difensore - A volte mi chiedo se ci meritiamo tutto questo. Bugie, prese in giro di tutti i colori. Dicevano che ci avevano pagato i contributi, dicevano. La trasferta di Forlì è stata organizzata il giovedì per il sabato, siamo andati lì con tre pulmini e in un albergo che definire minimal è un eufemismo. Domenica siamo andati a giocare a Santarcangelo di Romagna con la corriera adriatica, quelle di una volta con i sedili belli dritti che non riesci manco a muovere la schiena. E all’ingresso l’apparecchio per obliterare i biglietti. Non è il calcio che sognavamo da bambini, non mi viene da aggiungere altro”.“Ci mancano gli stipendi di novembre, dicembre, febbraio, marzo, aprile e così via, vediamo – fa ancora Perna - Magazzinieri e fisioterapisti non sono stati mai pagati. Speriamo che domenica finisca questo inferno e basta”. “Non ci pagano gli stipendi però pagano l’iscrizione al Torneo di Viareggio conclude Perna - Lasciano, oltretutto, a casa 8/10 calciatori per prenderne altri da fuori. No, ma non son facili deduzioni, è proprio la realtà dei fatti”. “Che quello che è successo quest’anno a Macerata possa essere da esempio affinché in futuro non si ripetano più situazioni del genere”.
Sono stati presentati questa mattina, 2 maggio, i nuovi progetti dell’istituto San Giuseppe di Macerata: in programma nel mese di maggio una collaborazione con il circo Takimiri e la festa dello Sport.
A partire da oggi, ogni martedì di maggio, i bambini della scuola dell’infanzia e della primaria parteciperanno a speciali lezioni di ginnastica con la famiglia circense Takimiri, insieme all’associazione La Città dei Balocchi, per il progetto patrocinato dalla provincia di Macerata “Un Circo possibile”.
“Abbiamo voluto portare il circo a scuola per creare stupore e per stupire i bambini – ha spiegato il maestro di educazione fisica Emanuele Santucci – Il circo è scuola di vita, capace di educare”. “Il pubblico ha un grande amore per il circo – ha aggiunto Ulisse Takimiri – Da oggi parte questo importante progetto che speriamo possa far capire che il circo rappresenta un’arte per tutti”. Nei martedì di maggio saranno presenti: Ulisse Takimiri, sua nipote Heidi e sua figlia Tresy, nota per aver preso parte a vari episodi della serie TV “Un medico in famiglia” e Stefano Savio.
L’istituto San Giuseppe ha voluto così affrontare una sfida per far capire quanta ricchezza possa nascere dal circo sociale. Nel mondo del circo si vive, infatti, una realtà di scambio e condivisione e da sempre si convive con colleghi di nazionalità e culture differenti; ogni individuo ha delle capacità diverse da un altro ma entrambi comprendono le loro particolarità ed abilità, a volte differenti tra loro, a volte simili, ad esempio chi non è bravo nella giocoleria scoprirà di essere bravo nel funambolismo, chi nella clowneria e così via. Nel circo prevale sempre il motto “l’unione fa la forza”.
La dirigente Maria Ortenzi ha annunciato altre novità per l’istituto: “Il prossimo anno le lezioni con la famiglia Tamikiri saranno destinate anche ai ragazzi delle medie. I ragazzi hanno conosciuto e praticato tanti sport diversi e il 27 maggio organizzeremo la Festa dello Sport ai Salesiani. Gli studenti si cimenteranno in tutte le attività sperimentate e anche nel circo. Saranno presenti alcuni giocatori della Lube”.
Inoltre, la festa dello Sport sarà dedicata a Giovanni Soldini, ispettore del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, scomparso lo scorso anno.
Arriva la comunicazione del nome del nuovo direttore generale della società biancorossa. A farla lo stesso Claudio Liotti, amministratore unico della Mediterranea Metalli S.r.l. e socio di maggioranza della S.S. Maceratese. Matrecano è nato a Verona il 25 dicembre del 1954 e vanta diverse esperienze nel mondo del calcio, in particolar modo nella qualità di Direttore Sportivo con la Casertana, Ischia, Puteolana.
Matrecano comincerà ad essere operativo sul territorio, sin da subito, per prendere contatti con tutti i tesserati, dipendenti e collaboratori vari sia della prima squadra che del settore giovanile, in previsione della nuova programmazione inerente la prossima stagione sportiva 2017/2018.
Il nuovo direttore generale è lo zio di primo grado del più famoso Salvatore Matrecano, già calciatore di Foggia, Udinese, Napoli, Inter e Parma, con la quale vinse la Coppa Uefa, oltre ad aver conseguito il titolo di campione europeo con la Nazionale under 21 e che non è da escludere che possa avere un rapporto di collaborazione in un prossimo futuro con l'attuale proprietà.
Sarà il sindaco Romano Carancini a ricevere la targa di "Macerata Città del Sollievo" da parte di un rappresentante della fondazione nazionale Gigi Ghirotti di Roma. La cerimonia di consegna, venerdì 12 maggio alle 20.45 all'auditorium della Domus San Giuliano nell'ambito del congresso Pallium Marche 2017. La notizia è stata resa nota questa mattina, 2 maggio, nel corso di una conferenza stampa alla presenza del primo cittadino, dell’assessore ai Servizi sociali Marika Marcolini e del direttore del reparto di Terapia e Cure Palliative dell'ospedale di Macerata, Luigi Filippo Nardi.
In questi anni, centinaia di enti locali si sono distinti nell’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione e di solidarietà in adempimento alla direttiva istitutiva della Giornata del Sollievo. La fondazione, con il patrocinio dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) riconosce, alle città che ne fanno richiesta, l’attestato simbolico di “Città del Sollievo”, a testimonianza del loro impegno partecipativo, informativo e formativo nella promozione della cultura del sollievo attraverso le associazioni locali di volontariato, le istituzioni sanitarie territoriali e scolastiche.
Come scrisse Gigi Ghirotti, “l’importante sia durante la vita sia di fronte alla morte è non sentirsi abbandonati e soli”. Requisiti, infatti, sono: l’avere sul proprio territorio realtà socio-sanitarie dedite alla ricerca, al ricovero, alla cura, all’accoglienza della persona sofferente distintesi nella realizzazione di progetti di umanizzazione delle cure e affrancamento dal dolore inutile e/o la presenza di associazioni di volontariato che rappresentano punti di riferimento tangibili e insostituibili nel “prendersi cura” della persona sofferente in tutti i suoi bisogni, la cui dignità è un valore inalienabile da rispettare sempre.
Subito dopo è prevista l’esibizione del complesso Vox Poetica Ensemble, con un repertorio di musica sacra barocca per soli, coro e basso continuo. Si tratta di un ensemble di Fermo, ma al suo interno ci sono anche alcuni maceratesi, che si esibirà in Ein’Fest Burg, inno del Protestantesimo.
L’assessore ai Servizi sociali Marika Marcolini, ha ringraziato il dottor Nardi e il suo reparto per il "sostegno alle famiglie e ai malati. Il comune di Macerata cerca di accompagnare i cittadini e le famiglie nei momenti di difficoltà tenendo conto delle loro fragilità. Con le nostre politiche cercheremo di onorare il riconoscimento che ci sarà dato tra pochi giorni”. Infine il sindaco Romano Carancini ha voluto ricordare che “entrare nella rete delle Città del Sollievo ci carica di responsabilità. Vuol dire porre in essere una serie di azioni importanti e saperle comunicare” e parlando di umanizzazione della sanità ha affermato che “l’amministrazione comunale ha voluto condividere questo percorso che ci impegna in questa occasione per raccontare che in questa città c’è una struttura, l’Hospice, in grado di rispondere a certe esigenze. Siamo onorati e ci fa piacere che questo riconoscimento avvenga nel corso di Pallium Marche dove anche la cultura può colorare e condire un’occasione particolare”.
Ciità del Sollievo sono anche: Ripatransone (Ascoli Piceno), Larino (Campobasso), Bucchianico (Chieti), Certaldo (Firenze), Rieti, Venosa (Potenza), Rionero in Vulture (Potenza), San Giovanni Rotondo (Foggia), Assisi (Perugia), Aviano (Pordenone), Borgo Valsugana (Trento) e Cassano allo Ionio (Cosenza).
"Invece di incolparci l'un l'altro dovremmo collaborare, proponendo idee costruttive e non distruttive. Dovremmo far sì che la movida - che è parte integrante del mondo universitario della città - sia regolamentata e non cancellata". Questo il commento del titolare del Maracuja Cafè di Macerata Roberto Buratti in risposta alla polemica sollevata da Marco Guzzini, gestore di Di Gusto.
"Voglio ricordare a Marco - prosegue Buratti - che l'anno scorso lui gestiva il Venanzetti facendo ballare fino alle tre di notte in suolo pubblico senza licenza. Anche per lui la movida era pane quotidiano e rappresentava una fonte di guadagno e sussistenza. Perciò quando afferma che bisognerebbe chiudere a mezzanotte dice cose completamente fuori luogo".
"In questi giorni sta partendo la pedonalizzazione del centro storico. Se ci aggiungiamo anche la cancellazione della movida universitaria saremo costretti a chiudere bottega, come hanno fatto tanti altri nostri colleghi grazie alle scelte delle ultime amministrazioni. Mi permetto di esprimere queste mie opinioni - afferma il titolare del Maracuja Cafè - perché da quattro anni investo molti soldi per eventi che arricchiscono la città tutta e dai quali traggono vantaggio anche molti colleghi".
"Finalmente si parla della questione movida, anche se qualcuno purtroppo lo fa in maniera sbagliata. L'unico modo per poter convivere serenamente in maniera fruttuosa sarebbe quello di coinvolgere esercenti, amministrazione comunale e residenti in un confronto costante sulle problematiche ma anche - conclude Buratti - sui vantaggi che questa città trae dalla vita notturna degli studenti universitari".
Nessuna precettazione per i camping che ospitano gli sfollati del sisma ma vogliono far spazio ai turisti, e un tavolo di confronto a breve. E' l'esito dell'incontro avuto da una delegazione di terremotati con il prefetto di Macerata Roberta Preziotti. "Non possiamo spostarci ancora, devono lasciarci almeno un minimo di serenità. Non possono disgregare le famiglie", hanno detto al prefetto gli sfollati, rimasti a colloquio in Prefettura dalle 11 alle 13.
"Il prefetto Preziotti - ha poi riferito la delegazione ai cronisti - ci ha spiegato che non può precettare le strutture, dato che non c'è lo stato d'urgenza. Ci ha assicurato però la convocazione di un tavolo di confronto entro due o tre giorni con Regione e Protezione civile, per cercare di scongiurare il trasloco o comunque di sistemare la situazione". All'incontro hanno partecipato Diego Camillozzi e Ludvina Cinti, del comitato La terra trema noi no, e Monica Pierdomenico e Claudia Pedoni, ospiti del camping Natural Village. (Ansa)
Per domani, mercoledì 3 maggio Unifestival, il festival organizzato dagli studenti dell’Università di Macerata con il patrocinio di Comune ed Ersu, presenta la prima nazionale di “Bodyquake/Corpo scosso”, una performance organizzata dall’Associazione di promozione sociale Crash e che vede coinvolti i noti interaction designer romani Salvatore Iaconesi ed Oriana Persico e la performer Francesca Fini. L’evento, realizzato grazie anche alla collaborazione con Irccs Neuromed, Fondazione Neuromed, La Cura e Art is Open Source, si terrà dalle ore 21 nella sala dell’ex Ostello Ricci e si svolgerà in due momenti, per offrire uno sguardo nuovo su due realtà differenti, ma collegate grazie alle nuove tecnologie. Da un lato, si invita il pubblico a riflettere sull’epilessia, patologia che colpisce l’1% della popolazione mondiale e paralizza psicologicamente chi ne è affetto. Unendo i dati scientifici, oggetto di studio medico, e i dati riguardanti la vita personale dei pazienti, si ottengono delle informazioni trasversali che, grazie a tecnologie indossabili, si trasformano in una danza coinvolgente ed intensa della performer. Dall’altro, si invita il pubblico a riflettere sulla paralisi provocata dal recente terremoto, che ha sconvolto, e tutt’ora sconvolge, la regione che ospita la performance: le Marche. In questa fase la performer danzerà ibridando dati sul terremoto e sui terremotati. “Siamo molto emozionati ed orgogliosi di poter ospitare la prima di questa performance nella nostra regione, ancora sotto shock per i fatti recenti del terremoto. Si tratta di un momento di condivisione e partecipazione che ritengo oltre che utile, necessario” dichiara Gianna Angelini, presidente di Crash. L’organizzatore dell’evento, vicepresidente di Crash, Giorgio Cipolletta, artista multimediale, sottolinea il carattere ibrido dell’evento che lo rende, oltre che unico, particolarmente contemporaneo. A corollario della perfomance, Massimo Canevacci, antropologo romano attualmente visiting professor in Brasile, presenterà l’ultima edizione de La linea di polvere, edito da Meltemi. La presentazione sarà arricchita dall’intervento di Felix Adugoenau Rondon, rappresentante della cultura Boe (Bororo, Brasil) e dall’artista trans-disciplinare Sheila Ribeiro.
Lo stesso giorno alle 22.30 nell’Orto dei Pensatori si terrà il concerto dei Senzassenso, che alterneranno le proprie composizioni con le cover di grandi artisti. “La canzone d'autore – dichiara la band - è la forma del nostro messaggio; il pop è il nostro luogo musicale d'incontro”. Il repertorio comprende sia l'esecuzione di brani inediti che l'esecuzione di brani cover.
Per conoscere il programma completo: unifestival.unimc.it.
Poco meno di trenta moto partite dalla provincia di Macerata, Ancona e Pesaro hanno portato pacchi di generi alimentari ad alcune famiglie terremotate di Camerino, guidando i loro "destrieri" a Visso per un aperitivo.
Tappa finale a Monte Cavallo, dove i motociclisti del gruppo fb "Eliche Marchigiane", amministrato da Aimone Maggi, Alessandro Tinti, Fausto Carsetti e Paolo Scarselletta, hanno sostato per un lauto e gustosissimo pranzo presso il ristorante "Il Nido dell'Aquila".
Un aiuto non solo alle famiglie quindi, ma anche ai commercianti di questi territori devastati che, con l'arrivo della buona stagione, tutti ci auguriamo che non vengano dimenticati.
“Donne Sospese” questo il titolo della nuova mostra personale del fotografo Massimo Zanconi che verrà inaugurata questa sera alle ore 21,15 e che sarà possibile ammirare fino al 20 maggio presso i magazzini UTO via Antonio Gramsci 36 di Macerata.
Una mostra presentata dal Filosofo Cesare Catà, composta da ventidue opere, ritratti di donne, dove il protagonista assoluto diventa lo sguardo, rivelatore di una identità che si gioca tutta nel rapporto tra chi osserva come spettatore e il soggetto ritratto negli attimi che quasi per magia questi scatti sottraggono al tempo . In una sorta di magnifica primavera, le donne ritratte somigliano a fiori multicolori di un prato floridissimo, ognuno con la sua specificità cromatica e ognuno con la sua fragranza; qui, però, colori e dolori sono quelli delle identità, che dietro le maschere, queste donne portano con sé, incantando appunto come fiori il viandante che le osservi. Così, da semplici oggetti ritratti le protagoniste di questi scatti divengono eroine attive di azioni che siamo chiamati, mentre le ammiriamo, a supporre, immaginare, sognare, rapiti da quelle loro suggerite identità.Scatti che restituiscono a chi li osserva con pazienza e ammirazione, un senso di bellezza e smarrimento in cui sono in gioco i perimetri del mondo pre-stabilito: sogni, ribellioni, pensieri di dolcezza e sovversione e ci ricordano quale soave, indefinibile miracolo sia la presenza femminile sulla terra.
Massimo Zanconi nasce e vive a Macerata, città cara, vissuta e fotografata fino al midollo, dove la sua passione per la fotografia trova tutt'ora ampio respiro artistico e professionale. Con un bagaglio emotivo e professionale legato ad un passato analogico, sperimenta fin da subito le nuove tecniche digitali, facendole proprie ed ottenendo il massimo dalle sue sperimentazioni artistiche, che trovano il loro acme nelle varie mostre collettive e personali che Massimo ha firmato nel corso degli anni. Nel 2015 la sua prima pubblicazione "Macerata la mia città” e tra le varie collaborazioni, viaggi a Cuba e spedizioni al Polo Nord . Massimo racconta attraverso l'obiettivo la sua continua ricerca dell'immagine perfetta, perfezione che tuttavia non trova espressione tanto nella tecnica quanto nella capacità di raccontare l'altro, il non detto, il non visibile, ciò che possiamo ricondurre alla misteriosa ed impenetrabile galassia dei sentimenti e delle emozioni. Massimo Zanconi riesce a condurci, con scrupolosità di dettagli, in quei mondi, che non solo fotografa, ma vive. È proprio nella sincerità di quel vissuto dove è possibile identificare la cifra stilistica di Massimo, mai statica, mai scontata, sempre alla ricerca di qualcosa in più da raccontare.