di Federico Silvestri
"Ringrazio la città di Macerata e tutti i suoi tifosi": l'addio di Napolano alla Rata
Nella giornata di ieri è arrivato l'addio ufficiale di Giordano Napolano alla Maceratese (leggi qui). Il giocatore ha salutato squadra, società e tifosi senza strascichi polemici: "Un saluto è doveroso per il rispetto e la professionalità che mi è stata mostrata", ha scritto in un post apparso via social l'attaccante laziale. "Ringrazio in primis il direttore Peppe Sfredda per la stima e la fiducia dimostrata nei miei confronti sin dal primo giorno, ringrazio il presidente Crocioni per avermi dato la possibilità di giocare in una piazza importante come Macerata e naturalmente ringrazio i miei compagni di squadra per avermi supportato sempre anche nei momenti più delicati". "Ringrazio la città di Macerata e tutti i suoi tifosi per l'affetto e la stima dimostrata in questi quattro mesi passati insieme. A tutti voi non posso far altro che fare un grande in bocca al lupo per il proseguo della stagione. Grazie di tutto", ha concluso. Non è chiara al momento la prossima destinazione del calciatore a cui non mancheranno offerte.
Pininfarina e Gramellini all'opera per il calendario 2024 dei carabinieri: svelato oggi a Macerata
Presentato oggi, al comando provinciale dei carabinieri di Macerata, il nuovo calendario dell'arma che arriva puntuale come ogni anno. Questa del 2024 rappresenta la 91esima edizione (la prima nel 1928), contando l'interruzione avvenuta nel periodo bellico della Seconda Guerra Mondiale. Per la realizzazione dell'edizione 2024 sono state realizzate dodici tavole, una per mese, che raccontano "eventi che vogliamo ricordare e gesti eroici dei nostri uomini e donne compiuti nel corso della nostra storia" come afferma il tenente colonnello Mengasini . Il design è stato ideato e realizzato da Pininfarina, in collaborazione con il giornalista Massimo Gramellini il quale ha curato i contenuti del calendario narrando le vicende presenti al suo interno. Verranno stampate più di un milione di copie, tradotte in 16 lingue. Le varie tavole sono unite da un oggetto comune, la banda rossa, che rappresenta sia la divisa dei carabinieri sia la loro vicinanza ai cittadini, suggellando così il loro impegno verso la comunità. Alla presentazione ha partecipato anche il nuovo Capitano della stazione di Civitanova, il 46enne di origini napoletane Angelo Chiantese , il quale ha affermato di essere "a completa disposizione dei cittadini". Carriera encomiabile, che l'ha visto impegnato nella tenenza a Napoli e zone limitrofe al capoluogo campano. "Prima di arrivare qui - spiega - ero nel reparto dei Ros di Reggio Calabria, cinque anni di sfide continue che mi hanno insegnato molto e tutto questo bagaglio sarà utile per il mio comando in questa fantastica regione".
"Hotel House, niente zone franche": l'onorevole Prisco detta la linea del Governo sulla sicurezza (FOTO e VIDEO)
Svolto oggi nella Prefettura di Macerata il tavolo di discussione in occasione della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Presente all'incontro, il sottosegretario al Ministero degli Interni, l'onorevole Emanuele Prisco, di Fratelli d'Italia. Molteplici i punti all'ordine del giorno trattati nelle varie ore di riunione, alla quale hanno partecipato anche il governatore della regione Marche, Francesco Acquaroli e una serie di sindaci della provincia, fra cui quello di Macerata, Sandro Parcaroli, e quello di Porto Recanati, Andrea Michelini. Presenti anche i comandanti provinciali del corpo dei carabinieri e della guardia di finanza, insieme al comandante regionale dei vigili del fuoco e al questore e al prefetto di Macerata. Al termine della riunione, Emanuele Prisco ha dichiarato che "la provincia di Macerata è un'oasi felice che vive un'inversione di tendenza della criminalità. Una provincia che è ultima nelle Marche per incidenza criminale grazie alla sinergia fra le istituzioni". Un focus particolare è stato dedicato all'Hotel House, il celeberrimo palazzone multietnico di Porto Recanati, che da anni è al centro della cronaca locale. Sulla questione, l'onorevole Prisco afferma: "Si tratta dell'unico anello debole della catena della sicurezza provinciale, ma per il Governo non esistono zone franche e l'impegno continuo per la risoluzione del caso ne è la conferma. Sarà fondamentale - conclude - l'attenzione verso i minori presenti nella zona per garantire loro una vita nella legalità".
Treia, ultima pedalata del Transubike prima dell'inverno: due percorsi disponibili
Treia e bike sono un binomio ormai imprescindibile e per un'ultima pedalata fra i colli treiesi, prima dell'arrivo del freddo invernale, ecco la Cicloscavalcata, appuntamento fisso del mese di novembre, ormai da 17 edizioni, che torna domenica 12 novembre. L'iniziativa della categoria cicloturistica fa parte del circuito Transubike e propone un percorso di 40 chilometri, immergendosi tra i colori autunnali delle colline treiesi. Il ritrovo è fissato alle 7:45 in piazza della Repubblica, a Treia, con partenza alle ore 9. Sarà possibile effettuare una deviazione per coloro che vorranno fare un giro più breve. Per ogni partecipante sarà obbligatorio l'uso del casco e si potrà prendere parte all'evento solo se muniti di certificato medico. Il costo d’iscrizione è di 15 euro per i tesserati dell’associazione Gf Racing e 18 euro per i non tesserati. Per tutti ci sarà un punto di ristoro, compreso nel prezzo. Per info e prenotazioni contattare il seguente recapito telefonico: 3286005858 (Fabrizio).
Unimc, Silvana Sciarra al taglio del nastro per la rinnovata sede della Loggia del Grano (FOTO)
Giornata ricca di emozioni per la comunità maceratese, universitaria e non. Nella mattinata odierna, con la presenza delle più alte cariche militari, del sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, della vicesindaca, Francesca D’Alessandro e del rettore di Unimc, John McCourt, è stata riaperta la Loggia del Grano in via Don Minzoni a Macerata. Inaugurazione che arriva dopo aver terminato i lavori per la messa in sicurezza post eventi sismici e di rifacimento della struttura interna, rinnovando le aule, gli spazi comuni, i laboratori e gli impianti antincendio, senza tralasciare il rinnovo circa le attrezzature multimediali messe a disposizione per gli studenti, al fine di “arricchire il percorso formativo e renderlo unico”, come ha affermato il rettore. Al taglio del nastro ha presenziato Silvana Sciarra, presidente della Corte costituzionale italiana. Prima donna eletta dal parlamento come giudice presso la Corte costituzionale, dopo aver ricoperto il ruolo di professore ordinario di diritto del lavoro e dritto sociale europeo all'università di Firenze e all’istituto universitario Europeo. Evento sviluppatosi in tre parti, partendo dal taglio del nastro fino alla lectio magistralis di Sciarra, passando per i saluti istituzionali nella nuova sala conferenze all’interno del palazzo. Qui sono intervenuti il sindaco, che ha sottolineato l’importanza di questi lavori per la vita sociale della città e il rettore, che si è detto orgoglioso di essere in carica durante una ricorrenza così di rilievo. La presidente della Corte costituzionale ha condotto, con autorevolezza ed estrema sensibilità, una lezione nel luogo simbolo del palazzo, il loggiato, davanti a moltissimi studenti. Silvana Sciarra ha affrontato i temi più caldi degli ultimi anni, facendo riferimento alla gravità della situazione climatica e portando, per sostenere la sua tesi, numerosi esempi di processi aperti contro lo Stato italiano, circa la sua “completa incompetenza e il disinteresse nel gestire la crisi ambientale”. Ha poi fatto menzione approfondita circa la situazione del Medio-Oriente ricollegandosi al precedente intervento del rettore, il quale ha affermato: “Come università condanniamo fermamente tutti gli atti di violenza compresi quelli a sfondo politico e religioso -e ha continuato- Unimc sarà sempre un luogo sicuro per i nostri studenti”. Ancora McCourt: “Gli studi politici oggi più che mai sono di vitale importanza per guardare con occhio critico alla complessità degli scenari bellici e geopolitici internazionali”. Ad intervenire, anche il professore di storia contemporanea, Angelo Ventrone, il quale afferma: “Non dobbiamo chiederci che mondo lasceremo ai nostri figli, piuttosto a che figli lasceremo questo mondo” -e spiega- “con questo voglio intendere che la chiave della libertà risiede nell’istruzione che decidiamo di dargli per renderli non schiavi di questo mondo”.
Unicam, passaggio delle chiavi per il nuovo rettore Graziano Leoni: "Elettrizzato per questa avventura" (VIDEO e FOTO)
Momento solenne quello celebrato questa mattina a Camerino, dove è avvenuto il passaggio simbolico delle chiavi di Unicam da parte dell’ormai ex rettore, Claudio Pettinari, al nuovo incaricato, Graziano Leoni. “Tre chiavi metaforicamente pesantissime” dice Pettinari “che però non potevano trovare custode migliore di Graziano Leoni”. Il passaggio del testimone è per il nuovo rettore un impegno notevole. Ogni chiave significa qualcosa, “e tutte e tre insieme sono il sigillo che unisce Unicam e Camerino, soprattutto dopo i drammatici eventi sismici che hanno colpito la zona”. “Avevo preparato un discorso mentre ero in macchina - afferma commosso Leoni - ma qui davanti a voi posso solo esprimere la mia gioia e la mia emozione per questa carica - e continua - didattica e ricerca saranno i due pilastri del mio programma per i prossimi sei anni". "Sono lieto che gli studenti continuino a sceglierci nonostante le difficoltà territoriali" e "ci impegneremo per valorizzare la loro scelta in Unicam". Il prof. Leoni ha poi presentato ufficialmente la "squadra" che lo affiancherà alla guida dell'Ateneo. Accanto a lui ci saranno il direttore generale Andrea Braschi, confermato nel ruolo che ha finora ricoperto, il prorettore vicario Emanuele Tondi, che coordinerà anche l'internazionalizzazione dell'ateneo; la prof.ssa Giulia Bonacucina, prorettrice alla didattica, orientamento e formazione; la prof.ssa Sara Spuntarelli, prorettrice alla persona, benessere e opportunità; la prof.ssa Anna Maria Eleuteri, delegata all'attuazione delle politiche di ateneo per lo spazio europeo della ricerca; il professor Guido Favia, prorettore alla ricerca e al trasferimento tecnologico e il prof. Andrea Spaterna, delegato ai rapporti con il territorio e al diritto allo studio. Al termine della cerimonia, il presidente del consiglio studentesco di Unicam, Nicolò Palombi, ha vestito il rettore con la toga dell’università, atto che simboleggia la completa dedizione e presa in carico da parte di Graziano Leoni, e che con una frase, un mantra, congeda tutti: "siAMO Unicam".
Dalle Marche al Salento per trionfare: i due pugili nostrani strappano il bronzo ai campionati Youth
La squadra pugilistica marchigiana trionfa a Copertino (Lecce) ai campionati italiani maschili Youth. Match disputati la scorsa settimana che si sono conclusi con un bottino di due medaglie di bronzo. A salire sul podio sono stati i due promettenti under 18: Anacleto Gabbanelli (17 anni), categoria 80 kg, della Boxing Club Castelfidardo e Christian Guiducci (17 anni), categoria 51 kg della Società Montecchio Sport. Anacleto Gabbanelli, figlio del noto maestro di boxe Andrea Gabbanelli, dopo aver superato le eliminatorie, ha vinto alla grande contro il toscano Alessio Bertolucci in un match molto combattuto dove comunque la superiorità tecnica e agonistica del fidardense ha fatto la differenza. A fermarlo in semifinale è stato il piemontese Christian Sarsilli, già campione europeo della categoria Junior. Fra i due è stato un match molto tirato dove i due atleti si sono alternati negli assalti, combinando dalla lunga e dalla corta distanza. Stessa sorte è toccata per Christian Guiducci assistito dai suoi maestri Diego Vergoni e Niko Trifan, all'angolo con lui come secondi. Christian, con un solo anno di esperienza e solamente sette match all’attivo, è riuscito a battere il veneto Rodolfo Povolato in un incontro nettamente dominato dal marchigiano; non ha potuto nulla però contro il sardo Matteo Lostia, vincitore assoluto della categoria. Un terzo posto che annovera i due pugili fra i migliori delle loro rispettive categorie
Fisiomed inaugura la nuova sede di Sforzacosta. Falistocco: "È l'alba di un nuovo giorno" (FOTO e VIDEO)
Taglio del nastro per la nuova sede del gruppo medico Fisiomed. Affezionato a Sforzacosta, il nuovo stabilimento si sposta solo di qualche centinaio di metri dalla vecchia sede di via Natali, per accogliere i suoi pazienti in uno spazio ancor più grande. L’impegno costante del presidente del gruppo Enrico Falistocco gli ha garantito una fidelizzazione senza eguali, ottendendo fiducia e supporto da parte dei cittadini e delle istituzioni tutte. Nel corso dei decenni ha investito sempre più nell’innovazione dei macchinari, arrivando fino a oggi, dove nel nuovo polo sono presenti strumentazioni all’avanguardia per effettuare una moltitudine di esami specialistici. “La nuova struttura sarà contemporaneamente polo diagnostico, clinica chirurgica, centro specialistico per la medicina dello sport - afferma Falistocco –. Si tratta di un centro polifunzionale che il territorio chiede da tempo. Crediamo molto nella prevenzione e nella diagnostica. La nuova sede Fisiomed è la migliore risposta pratica ai programmi della medicina sul territorio per dare manforte al sistema ospedaliero”. Impegno diffuso anche nello sport, che da sempre ha visto Fisiomed schierata in prima linea per prevenire e curare gli infortuni degli atleti. Collaborazione assidua quella con la squadra di volley Banca Macerata, che avrà bisogno di tutto il supporto medico sportivo per evitare stop fisici durante l’annata sportiva che punta a essere vincente. Alla cerimonia erano presenti le più alte cariche militari dei corpi della guardia di finanza e dei carabinieri. Sul palco anche il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli che prendendo la parola ringrazia “per tutto l’impegno che mettete in quello che fate e per la vostra presenza sul territorio”. Presenti al taglio del nastro anche il cardinale Edoardo Menichelli, per la benedizione di rito, e l’ex sindaco di Macerata, Romano Carancini. “E' l’alba di un nuovo giorno” sono le parole che Enrico Falistocco ha usato per congedarsi dopo il suo intervento sul palco prima di fare l'ingresso ufficiale nella struttura accompagnato dalla vicesindaca Francesca D’Alessandro.
Macerata, in contrada Albertotondo l'asfalto non c'é più: "Ci sentiamo cittadini di serie B" (VIDEO
MACERATA - In seguito alle segnalazioni dei cittadini di contrada Alberotondo, i quali ormai da anni lamentano il pessimo stato del manto stradale e il fatto di essere completamente ignorati dall’amministrazione, siamo andati sul posto a raccogliere informazioni. Giunti lì era impossibile non notare le condizioni della strada: dissestata e stretta, dove spesso, a causa delle buche e delle dimensioni, il passaggio di due macchine in contemporanea risulta essere una manovra per nulla agevole. Il tutto è aggravato dal fatto che questa rappresenta l’unica strada per gli abitanti della zona, che quindi ogni giorno sono costretti a percorrerla: “Ogni volta che prendiamo la macchina rischiamo di fare danni” - spiegano i residenti - . “Siamo stanchi di essere trattati diversamente, non esistono cittadini di serie A e di serie B. Perché durante le vostre campagne elettorali non fanno tali distinzioni?”- Domandano - . Il malcontento dei cittadini maceratesi serpeggia. "Ci auguriamo un intervento esteso a tutte le contrade per verificare e migliorarne le condizioni".
Macerata città universitaria, ma non offre nulla ai suoi studenti: "Solo ristoranti e poco divertimento"
Si sa, tutte le città universitarie, o quasi, vivono due scenari paralleli. La mattina si lavora, o si studia, mentre la sera l'atmosfera cambia e gli stessi studenti animano le vie della città frequentando in maniera assidua i vari locali presenti. Ma per ogni buona regola che si rispetti, c’è un'eccezione a darne conferma. L'eccezione in questione è quella della nostra città, Macerata. Un capoluogo di provincia che, da sempre, ha fatto della presenza dell’università il suo punto di forza, da qualche anno ha iniziato a "zoppicare" in materia di movida. "Dovremmo tornare a prima del Covid" e "i giovani non sanno più divertirsi" sono solo due delle frasi che più si sentono quando si ascoltano i "grandi" parlare; come se a doversi far carico della microeconomia locale, circoscritta all’interno delle mura, dovessero essere gli studenti. Prima della pandemia, è vero, il mondo intero (e non solo Macerata), funzionava diversamente. Nella città erano presenti una serie di locali di riferimento, dei "porti sicuri" per la movida, che non hanno retto alla pressione e, nell'abbassare la serranda definitivamente, hanno visto l'unica soluzione; come dargli torto. Il centro storico, e tutta la zona all'interno delle mura, pullula di ‘giovani dormienti' a causa dei pochi stimoli che ricevono. Dedicare solo un giorno della settimana al loro svago, il tanto rinomato "giovedì universitario", non basta; a chi dovrebbe muovere l’economia, va dato modo di farlo quasi quotidianamente. "Qualche anno fa con la mia compagna e nostro figlio abbiamo deciso di cambiare casa, muovendoci fuori dal centro - ci dice Matteo, un giovane papà - ormai lì si è trasformato in un dormitorio a cielo aperto". Per una famiglia non c'è più così tanto spazio". Argomento che va a riaprire la questione degli affitti, offerta ormai satura a causa della richiesta degli studenti (leggi l'articolo). Matteo, come altri, ha lamentato una targettizzazione dell'offerta ludica. "Ormai ci sono solo locali dove mangiare e bere, con offerte per gli studenti. E per noi famiglie?" ci dice Francesca, mamma di due bambini che durante l’estate ha abbandonato la vita dentro le mura. Questa è una faccia della medaglia. L'altra, rappresentata dagli studenti, non è pienamente d’accordo. "Noi ragazzi vorremmo mangiare meno e ballare di più. Amiamo la musica, amiamo fare festa. Questi sono gli anni più importanti della nostra vita, ma qui nessuno sembra accorgersene", afferma Luca, studente universitario: "È vero anche che le iniziative vengono proposte, ma con questa cadenza, definirla ‘città universitaria’ mi sembra eccessivo". Il grido di malcontento è forte e arriva da entrambe le parti. Studenti e cittadini si rivolgono a una amministrazione che ormai non sa più che campana sentire e, nel tentativo di accontentare tutti, ignora le lamentele e provvede a creare soluzioni che altro non sono che palliativi.
Recanati, casa Leopardi inaugura "In purissimo azzurro". Tolve: "Crediamo nel valore educativo dell'utopia" (FOTO e VIDEO)
Casa Leopardi ha inaugurato nelle sale della celebre Biblioteca del palazzo di Recanati "In purissimo azzurro", la seconda mostra del ciclo InterValli, con la quale uno dei luoghi più prestigiosi della cultura italiana si apre all’arte contemporanea, visitabile dal 19 ottobre fino al 7 gennaio 2024. Il nuovo sguardo sul contemporaneo ispirato al verso della sua famosa lirica "La ginestra", composta a Torre del Greco nella primavera del 1836. "Siamo molto felici di aver aperto nuovamente gli spazi della Biblioteca a un’esposizione d'arte, InterValli è la dimostrazione che la Biblioteca Leopardi è un luogo vivo che continua a produrre cultura nel rispetto dello spirito rivoluzionario con cui Monaldo, padre del Poeta l'ha fondata nel 1812 per sé, per i suoi figli, gli amici e i concittadini - ha affermato la contessa Olimpia Leopardi, discendente di Giacomo -. Pur non essendo una conoscitrice di arte contemporanea, sono particolarmente colpita da come artisti di nazionalità, età, percorsi differenti, riescano a esplorare l'immaginario leopardiano in modo così personale". Una mostra intergenerazionale e internazionale, nata da un’idea di Olimpia Leopardi e curata da Antonello Tolve, allestita negli spazi vivi della storica Biblioteca, dove la letteratura apre le porte a ventuno nomi dell’arte, nati tra gli anni Venti e Novanta del secolo scorso. "Dopo ‘Io nel pensier mi fingo’ che lo scorso anno ha voluto porre l’accento su L’infinito, l’idea di invitare degli artisti a lavorare sulla Ginestra apre oggi una breccia che coincide immaginificamente con la robustezza del pensiero divergente - ha spiegato Antonello Tolve -. La forza di una riflessione, quella dell’artista, quella del poeta, quella dell’intellettuale totale, che interpreta l’arcipelago dei saperi con la convinzione che l’opera possa essere un dispositivo didattico o una linea di scambio la cui tensione interna scompagina ogni regolamento e ogni indifferenza quotidiana per diventare riflesso di riflessioni sull’ampiezza degli orizzonti, sulla libertà, sull’invenzione costruttiva o creativa, intesa in primis come pensiero divergente capace di rompere il potere preconfezionato: crediamo nel valore educativo dell'utopia, passaggio obbligato dall’accettazione passiva del mondo alla capacità di criticarlo, all’impegno per trasformarlo (Rodari)". Disseminata lungo tutto il primo piano di Palazzo Leopardi dove troviamo la celebre Biblioteca dei "sette anni di studio matto e disperatissimo". "In purissimo azzurro" è un percorso intermittente e avvincente, un viaggio visivo e critico che richiama alla memoria alcuni luoghi leopardiani per creare suggestioni, riflessioni, cortocircuiti costruttivi tra immagine e parola. Sin dall'inizio della sua visita lo spettatore ha modo di incontrare alcune opere già nei pressi delle cucine - Giuseppe Ciracì con sei lavori (il più grande è Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude), Ulrich Egger con Leerstand, Ciro Vitale con un libro di cera e resina su cui si legge Or tutto intorno una ruina involve, i Minus.log con due Windows - e lungo il corridoio che porta alla prima sala, dove ci sono un nucleo di progetti che riflettono su Leopardi e sul suo pensiero. Qui troviamo, dopo due evocazioni fotografiche di Giusy Calia, il lavoro di Enrico Pulsoni sui VoltiTravolti tra i quali è possibile scorgere la firma di Giacomo Leopardi, un prezioso disegno di Giuseppe Stampone, un drappo di Sabine Delafon installato su una finestra per far filtrare una luce quasi di stelle, una serie di sanpietrini rivestiti all’uncinetto da Miho Tanaka e una storica poesia visiva di Lamberto Pignotti (Super Leopardi del 1965). Tra la seconda e la terza sala il percorso presenta "Nodi quasi di stelle" di Deborah Napolitano (una serie di raffinati pinocchietti metallici con cappellino azzurro che cercano di fuggire o sono affascinati – finanche terrorizzati – da qualche volume della biblioteca), alcuni eleganti volatili e fiori in bronzo di Fabrizio Cotognini (il titolo complessivo dell’opera è Hybridatio Mundi) e, nell’alcova, una struttura a forma piramidale – 02023080del 2020 – che evoca la «cresta fumante» del Vesuvio, a firma di Sebastian Contreras. Dopo le due sale sacre della biblioteca, lasciate immacolate e senza alcun intervento artistico, lo spettatore può inciampare in "Facciamo finta" di niente di Mrdjan Bajic, chiaro richiamo a quel "secol superbo e sciocco" che Leopardi ammonisce, smentendo la visione dominante di fiducia nel progresso e nel futuro. In questa stessa sala, nelle teche che ospitano alcuni storici scritti leopardiani, ci sono tre poesie visive realizzate da Lamberto Pignotti nel 1975. Una carta di Naoya Takahara che richiama alla memoria alcuni disastri dell’umanità (The Blu Planet) e una meravigliosa Pietra filosofale di Vettor Pisani, concentrazione del pensiero che da plumbeo volge verso l’aurea verità delle cose, abitano lo studio di Monaldo Leopardi, mentre, nell’ultima sala, accanto a Constellation di Paolo Canevari, a Above the clouds di Matthias Kostner, a un leporello di Carla Iacono (Speculum Alchemiae) e a una installazione (due foto e una scultura) di Julia Krahn dalla serie SIRENS, troviamo uno straordinario olio su tela di Giulia Napoleone, la Misura della memoria XXII(2012).
Tolentino-Jesina, un match da "Daspo": venticinquenne aggredisce poliziotto
Continuano ad avere strascichi gli scontri avvenuti al termine del match andato in scena domenica 8 ottobre allo stadio "Della Vittoria" di Tolentino tra la formazione cremisi e la Jesina. Dopo la trasferta di Montefano vietata dalla Prefettura di Macerata ai tifosi residenti nel comune di Tolentino, arriva il Daspo a carico di un tifoso jesino di 25 anni. I FATTI - All'incontro, vinto dalla formazione ospite per uno a zero, hanno assistito circa 200 tifosi, di cui 30 ultras locali e circa 60 tifosi ultras ospiti. Dopo il triplice fischio, le due tifoserie, uscite dai relativi settori, hanno cercato lo scontro fisico, tentativo però disinnescato dalle forze dell’ordine presenti per effettuare il servizio di ordine pubblico. Un tifoso della Jesina, durante la ressa venutasi a creare, ha colpito al volto un poliziotto. L'agente ha riportato lesioni che hanno richiesto le cure mediche e una prognosi di alcuni giorni. Dopo alcuni minuti, entrambe le tifoserie sono state riportate alla calma e la situazione è stata normalizzata. Le indagini condotte dalla Digos della Questura di Macerata - in collaborazione con il commissariato di pubblica sicurezza di Jesi - hanno portato al riconoscimento del tifoso responsabile dell'aggressione al poliziotto, nell’arco di pochissimo tempo. Si tratta di un venticinquenne residente a Jesi, denunciato all'autorità giudiziaria per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Per il giovane, dopo l'istruttoria avviata dalla divisione anticrimine, il questore di Macerata ha emesso il Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive) che lo terrà lontano dagli stadi per un anno.
Treia, black-out da 10mila euro di danni: elettrodomestici ko. Enel: "Possibile chiedere rimborso"
Giovedì 12 ottobre in due contrade del comune di Treia (contrada Berta e contrada Maianesi) si è verificato un black-out sospetto, che ha arrecato non pochi danni al circondario. Nel pomeriggio la linea elettrica si è interrotta per qualche ora: secondo quanto dichiarato dall’Enel "si è trattato di uno sbalzo tensivo". Il vero problema, come ci hanno raccontato i cittadini, non è stato il black-out, bensì il ritorno improvviso della corrente nelle case. La scarica della tensione di ritorno ha creato un enorme flusso di energia sulla linea, che ne ha impedito il filtraggio, sovraccaricando così gli impianti elettrici delle varie abitazioni coinvolte. "Ho subito danni per almeno 10 mila euro" ci ha raccontato Roberta, una residente della zona. "Ieri sera al rientro a casa, l’acqua calda non usciva. Dopo poco abbiamo notato che il frigorifero aveva perso la temperatura; qualcosa non andava". Come Roberta, anche altri residenti della zona hanno subito danni ingenti ai vari elettrodomestici presenti in casa. Condizionatori e televisori bruciati, impianti d’allarme completamente fuori uso. "Abbiamo cercato di avere informazioni da parte dell’Enel" continua la cittadina "ma nulla, non si è vista neanche l’ombra di un tecnico qui in zona". Molte le segnalazioni di caldaie rotte, che in mattinata, i vari tecnici privati hanno provveduto ad aggiustare. Manutenzione straordinaria a spese dei proprietari però, che del disagio non conoscono neanche l’origine e che nella mattinata di oggi stanno provvedendo alla stima dei danni. ++ AGGIORNAMENTO ORE 19:00 DEL 13 OTTOBRE ++ In una nota giunta nel pomeriggio alla nostra redazione Enel fa saper che "in riferimento a eventuali episodi di danneggiamento elettrodomestici che hanno interessato il comune di Treia", si informa che "se si tratta di imperizia o guasto tecnico, imputabile alla responsabilità dell’azienda, come dovranno confermare le verifiche e le perizie ufficiali, i cittadini hanno diritto al rimborso". "I clienti, che potrebbero aver avuto elettrodomestici danneggiati, possono quindi fare richiesta tramite i canali ufficiali di E-Distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione, che verificherà puntualmente ogni segnalazione. È importante tenere gli oggetti danneggiati e gli scontrini per eventuali riparazioni/sostituzioni delle apparecchiature", prosegue la nota. E-Distribuzione ricorda che per ogni segnalazione, relativa al funzionamento del sistema elettrico, è utile contattare il servizio clienti al numero 803/500, attivo tutti i giorni h24, indicando il codice Pod (nel formato IT001E…) della propria utenza riportato nella bolletta elettrica. In alternativa, è possibile utilizzare il chatbot Eddie sul sito e-distribuzione.it e la app E-Distribuzione. Per monitorare lo stato di alimentazione della rete elettrica, inoltre, è disponibile la "mappa delle disalimentazi".
Mancata stretta di mano dell’arbitro Sacchi? Caso smontato da Le Iene: "Gesto mal interpretato"
Da qualche giorno è virale il video dell’arbitro Juan Luca Sacchi, che nel tunnel per entrare in campo non ha stretto la mano all’assistente Francesca Di Monte. Un accanimento feroce contro il direttore di gara, nonostante le dichiarazioni della guardalinee per placare gli animi e spiegare che in realtà “nel tunnel l’arbitro saluta i capitani delle squadre -e continua- “tra noi i saluti avvengono al centro del campo”; “mi dispiace che la mia espressione sia stata strumentalizzata per montare un caso inesistente”. La categoria arbitri/assistenti di gara è una delle più chiuse da un punto di vista comunicativo. Loro non possono mai giustificare le scelte prese durante il match e questo non fa altro che alimentare sempre nuove polemiche. Come il caso in questione, dove l’azione in sé risulta essere parte del regolamento, ovvero che l’arbitro prima di entrare in campo deve stringere la mano ai due capitani; la presenza di altre persone viene subordinata dalla norma vigente. Juan Luca Sacchi si difende dicendo: “Il non saluto a un collega, uomo o donna che sia, non mi appartiene. Sono scioccato che sia stato sollevato questo polverone mediatico quando bastava leggere il regolamento” A difesa di Sacchi si schiera anche l’Aia (Associazione Italiana Arbitri), che dopo appena 24 ore dichiara: “Per noi il problema non sussiste; il fatto è frutto di una mal interpretazione di un gesto del tutto involontario” – e continua – “per noi la questione di genere è stata un punto fondamentale da affrontare e abbattere. È stato per noi un grande traguardo andarvi oltre”. Affermazioni però contraddittorie rispetto alla presa di posizione iniziale a fatto appena accaduto. Si è discusso se fosse giusto o meno punire Sacchi, sospendendolo per almeno un turno. L’Aia nega questa possibilità; la cosa più giusta da fare, ma che solo il designatore Gianluca Rocchi può definire, sarebbe quella di rimandare in campo gli stessi protagonisti della vicenda (Sacchi e Di Monte), a simboleggiare l’appianamento dell’episodio e il consolidamento del rapporto. Il programma televisivo “le Iene” ha espresso solidarietà verso il fischietto maceratese, dedicando un servizio all’episodio incriminato. Si è gridato allo scandalo troppo in fretta? Un gesto-non-gesto che ha scagliato sul direttore una pioggia di insulti da parte di tantissimi leoni da tastiera. Soluzione? Sentire i due protagonisti prima di qualsiasi altra persona. Una mossa scontata che non sembra, però, esserlo per il nostro Paese.
Piero Romitelli pronto al debutto allo Zecchino d’oro: "Voglio essere l’orgoglio delle mie figlie"
Non si spezza il filo che tiene legata la provincia di Macerata con lo Zecchino d'Oro. Dopo il successo di Anita Bartolomei due anni fa, nell'edizione 2023 della storica kermesse canora dedicata ai più piccoli, sarà il morrovallese Piero Romitelli a rappresentare Macerata sul palco con il brano inedito dal titolo "Ci pensa mamma", di cui è autore di musiche e testo (insieme a Gerardo Pulli, Edoardo Castroni ed Edoardo Ruzzi) "La mia fonte d’ispirazione sono state le mie due figlie di quattro anni", dice Piero ai nostri microfoni, "voglio essere il loro orgoglio". Il titolo del brano, carico di significato, ricorda quanto le mamme siano fondamentali e, come afferma Romitelli: "Questa canzone è un inno a tutte loro". Il singolo, che già è disponibile su tutti i digital stores e piattaforme online, verrà presentato sul palco dell'Antoniano di Bologna il primo o il due dicembre, ancora non è stato stabilito; certo è che la finale prevista per il pomeriggio di domenica 3 dicembre, vedrà trionfare una canzone sola fra tutte le 14 in gara. Canzoni già capaci di vincere la concorrenza di più di 350 brani presentati agli autori dello storico programma al momento delle selezioni. "Ci pensa mamma" sarà interpretata dalla piccola Greta, 9 anni di Genova. Piero si è detto emozionatissimo per questa nuova esperienza e, volgendo uno sguardo ai progetti futuri, ha anticipato: "Continuerà sicuramente la collaborazione fra me e Raf, ma per adesso voglio solo godermi questo fantastico momento con le mie figlie e la mia famiglia". Dopo la partecipazione ad Amici nel lontano 2005, e l'apparizione a Sanremo giovani con i Pquadro nel 2007, Piero Romitelli ha trasformato la sua carriera nel campo musicale, passando da cantante a compositore di testi per grandi nomi, alcuni fra tutti Max Gazzè, Loredana Bertè, Emma Marrone, Dear Jack, Il Volo. Una carriera da autore che parte nel 2010, quando scrisse il testo “Di sogni ed illusioni” per Francesco Renga.