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Mancata stretta di mano dell’arbitro Sacchi? Caso smontato da Le Iene: "Gesto mal interpretato"

Mancata stretta di mano dell’arbitro Sacchi? Caso smontato da Le Iene: "Gesto mal interpretato"

Da qualche giorno è virale il video dell’arbitro Juan Luca Sacchi, che nel tunnel per entrare in campo non ha stretto la mano all’assistente Francesca Di Monte. Un accanimento feroce contro il direttore di gara, nonostante le dichiarazioni della guardalinee per placare gli animi e spiegare che in realtà “nel tunnel l’arbitro saluta i capitani delle squadre -e continua- “tra noi i saluti avvengono al centro del campo”; “mi dispiace che la mia espressione sia stata strumentalizzata per montare un caso inesistente”.

La categoria arbitri/assistenti di gara è una delle più chiuse da un punto di vista comunicativo. Loro non possono mai giustificare le scelte prese durante il match e questo non fa altro che alimentare sempre nuove polemiche. Come il caso in questione, dove l’azione in sé risulta essere parte del regolamento, ovvero che l’arbitro prima di entrare in campo deve stringere la mano ai due capitani; la presenza di altre persone viene subordinata dalla norma vigente.

Juan Luca Sacchi si difende dicendo: “Il non saluto a un collega, uomo o donna che sia, non mi appartiene. Sono scioccato che sia stato sollevato questo polverone mediatico quando bastava leggere il regolamento”

A difesa di Sacchi si schiera anche l’Aia (Associazione Italiana Arbitri), che dopo appena 24 ore dichiara: “Per noi il problema non sussiste; il fatto è frutto di una mal interpretazione di un gesto del tutto involontario” – e continua – “per noi la questione di genere è stata un punto fondamentale da affrontare e abbattere. È stato per noi un grande traguardo andarvi oltre”.

Affermazioni però contraddittorie rispetto alla presa di posizione iniziale a fatto appena accaduto.

Si è discusso se fosse giusto o meno punire Sacchi, sospendendolo per almeno un turno. L’Aia nega questa possibilità; la cosa più giusta da fare, ma che solo il designatore Gianluca Rocchi può definire, sarebbe quella di rimandare in campo gli stessi protagonisti della vicenda (Sacchi e Di Monte), a simboleggiare l’appianamento dell’episodio e il consolidamento del rapporto.

Il programma televisivo “le Iene” ha espresso solidarietà verso il fischietto maceratese, dedicando un servizio all’episodio incriminato.

Si è gridato allo scandalo troppo in fretta? Un gesto-non-gesto che ha scagliato sul direttore una pioggia di insulti da parte di tantissimi leoni da tastiera.

Soluzione? Sentire i due protagonisti prima di qualsiasi altra persona. Una mossa scontata che non sembra, però, esserlo per il nostro Paese.

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