Ospedale unico provinciale, la Pieve resta la localizzazione migliore. A parlare è Angelo Sciapichetti, assessore regionale all’Ambiente.
"Il dibattito peraltro trasversale tra tutte le forze politiche e le relative polemiche sulla localizzazione dell’ospedale unico provinciale" dice Sciapichetti "sta diventando davvero surreale per due motivi.
Primo: la localizzazione di Montecosaro che viene posta dagli amministratori dei Comuni della costa in alternativa a quella della Pieve, dove ci sono terreni di proprietà dell’Asur perchè quelle aree non potrebbero essere utilizzate in quanto ricadono in pieno nel sito inquinato di interesse (prima nazionale ora regionale), del Basso Bacino del Chienti di cui si parla da oltre un decennio a causa dei costi esorbitanti della bonifica che ricadrebbero non sullo Stato ma sulla Regione e i Comuni interessati. L’area del basso bacino del Chienti nel 2015 fu oggetto di attenzione anche della Commissione Parlamentare d’inchiesta e comprende pro parte dei Comuni di Morrovalle, Montecosaro,Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio per un totale di oltre 26 Km quadrati. Per la precisione, quattro delle ipotetiche aree su cui l’ospedale dovrebbe sorgere (di cui una sconfinante nel Comune di Morrovalle) sono interessate da inquinamento delle falde con un indice di contaminazione compreso tra 1 e 20 e “La contaminazione presente nelle acque di falda è dovuta principalmente a composti appartenenti alla classe degli idrocarburi alifatici clorurati (es.Tetracloroetilene). La soggiacenza media della falda va dai 5 agli 8 metri dal piano campagna” (Dati ARPAM). Due altre aree (ma molto più piccole) risultano essere invece esenti da contaminazione sia per i terreni sia per le acque di falda ma sarebbero inedificabili perché a rischio esondazione in quanto a ridosso del fiume Chienti.Continuare quindi a parlare di Montecosaro chiedendo la convocazione della conferenza dei sindaci per ridiscutere la localizzazione del nuovo ospedale non ha senso e mi stupisce il fatto che anche amministratori di “ lungo corso” non sapessero o avessero fatto finta di non sapere;Secondo. In merito alla Pieve, prima di esprimere giudizi affrettati è necessario attendere i dati ufficiali del piano di caratterizzazione ( che si conosceranno fra circa due mesi), il successivo monitoraggio e il piano di rischio. Solo allora si potrà esprimere il giudizio definitivo sull’idoneità dell’area.Resto convinto" conclude Sciapichetti "che La Pieve rappresenti la migliore localizzazione per il nuovo ospedale provinciale in considerazione della sua baricentricità e prossimità all’uscita del nuovo svincolo della superstrada di Campugiano (la cui realizzazione dovrebbe essere non lontana); inoltre, la zona individuata è sufficientemente ampia da permettere eventualmente l’individuazione di altri appezzamenti di terreno oltre a quelli individuati e sottoposti ad analisi di idoneità".
La formula ormai è diventata praticamente fissa: "La lista d’attesa è di diversi mesi. Ma a pagamento può venire già domani". E' una sorta di cortocircuito della sanità pubblica che si conferma in due sole frasi che sempre più spesso gli italiani si sentono ripetere quando si rivolgono ai Cup per prenotare una visita.
L'ultima protesta arriva da Tolentino. Un cittadino racconta che proprio stamattina ha chiamato il Cup. "Una voce automatica mi diceo di scegliere tra due opzioni: opzione 1 visita tramite il servizio sanitario nazionale; opzione 2 visita a pagamento.
Scelgo l'opzione 1 e la solita voce mi dice 'sei in posizione 79, resta in attesa'. Dopo 15 minuti l'operatore risponde, mi dice che per questa visita il primo posto libero è a febbraio 2019. Ok, niente.
Rifaccio il numero del CUP scegliendo questa volta l'opzione 2 a pagamento. L'operatore risponde subito e dopo le mie richieste mi dice che ci sono quattro dottori disponibili per questa tipologia di visita entro la metà di questo mese di giugno 2018 con tariffe che vanno da 165 euro a 225 euro a seconda del medico scelto, 225 è il costo per essere visitati dal primario.
Questa è la nostra Italia, queste sono le cose per cui dovremmo lottare: la salute è la cosa più importante, non è possibile continuare con queste liste di attesa e queste tariffe. Sono indignato per tutto questo. La salute è questione di tutti, non ha colore politico, non guarda in faccia nessuno".
Va ricordato che gli ultimi dati Censis dicono che nell’ultimo anno 11 milioni di italiani – uno e mezzo in più rispetto all’anno precedente – hanno rinunciato alle terapie a causa dei tempi troppi lunghi e dell’impossibilità di pagare una visita privata o in intramoenia.
Approvata oggi in Consiglio Regionale una Risoluzione a firma congiunta di Elena Leonardi e Fabrizio Volpini, rispettivamente Vicepresidente e Presidente della Commissione regionale alla Sanità. L'atto originario, proposto dalla Leonardi, di Fratelli d'Italia, era motivato dal fatto che quella Politecnica delle Marche risulta una delle Università italiane che non ha ancora attivato l'iter per l'avvio delle Scuole di Specializzazione per i corsi di “Microbiologia e Virologia”, “Patologia Clinica e Biochimica Clinica”, “Genetica Medica”, “Farmacologia e Tossicologia Clinica”, “Scienza dell'alimentazione” e “Statistica sanitaria e Biometria” per la cosiddetta "area non medica".La Leonardi spiega il fatto evidenziando come tale mancata attivazione sta creando disagi ed aggravi di costi a coloro che si vedono privati della possibilità di dovere effettuare questi corsi nel territorio regionale, tanto da dover rinunciare a completare il proprio percorso formativo o da doversi recare fuori regione presso quelle Università che hanno già attivato tali corsi."Il blocco dell'attivazione delle scuole di specializzazione nei confronti dei soggetti “non medici” - continua la rappresentante del partito di Giorgia Meloni - sta arrecando danno ai tanti giovani biologi che hanno sempre sognato di poter lavorare nei laboratori del sistema sanitario nazionale.Ringrazio il Presidente Volpini – prosegue Leonardi – per il suo diretto interessamento e per l'impegno preso con il Rettore nel verificare la situazione attuale di questi corsi. La risposta dell'Ateneo ha evidenziato la disponibilità ad una apertura in tal senso per i corsi che attualmente sono solamente attivati per l'area medica, tanto da poter così inserire nella Risoluzione stessa un preciso impegno della Regione a stipulare un'intesa tra Università e Giunta Regionale Marche al fine di disciplinare, anche a livello di trattamento economico, il regime degli specializzandi dell'area “non medica”.La medesima Risoluzione chiede al contempo di prevedere, nei successivi anni accademici, anche l'attivazione dei corsi di specializzazione in “Genetica Medica” e “Farmacologia e Tossicologia Clinica”.Accolto pertanto - conclude la Leonardi - l'appello anche dell'Ordine Nazionale dei Biologi lanciato al fine di sbloccare una situazione che sbarra la strada lavorativa e l'accesso ai concorsi pubblici a molti biologi laureati della cosiddetta area "non medica""
Incontro oggi a Palazzo Sforza per fare il punto sull’ospedale unico e sulla situazione della Sanità in genere. Approvata all’unanimità la richiesta di convocazione della Conferenza dei Sindaci.Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha ricevuto oggi i sindaci di Montelupone, Monte San Giusto, Morrovalle, Montecosaro, Mogliano, Potenza Picena. Durante la riunione si sono toccati molti temi, non solo l’ospedale Unico che è comunque stato l’argomento principe. Al termine si è stabilito all’unanimità di richiedere la convocazione della conferenza dei sindaci. I sindaci presenti hanno espresso le loro preoccupazioni in merito alla situazione attuale della sanità, evidenziando che il Piano Sanitario Regionale è scaduto nel 2014 e che la Conferenza dei Sindaci è stata riunita sempre e solo per parlare dell’algoritmo dell’Ospedale Unico senza mai porre all’attenzione di essa il piano triennale di Area Vasta. Senza questi strumenti è impossibile parlare con trasparenza dell’Ospedale Unico.Tutti i sindaci sono concordi sul fatto che non ci sia chiarezza da parte del governatore Ceriscioli, in quanto dalle prime conferenze a oggi le carte in tavola sono state rimescolate più volte.Alla fine dell’incontro sono emersi vari dubbi per i quali è indispensabile un approfondimento. Nello specifico, i sindaci richiedono di essere messi a conoscenza personalmente dei risultati emersi dalle analisi del terreno della Pieve, e non tramite sommarie informazioni riportate dai giornali, e di quali sono stati i criteri per indicare Villa Potenza come possibile scelta senza rientrare nel merito con le parti interessate.È indispensabile anche fornire delucidazioni sulle coperture finanziarie per evitare che si ripeta lo stallo dei lavori che attualmente riguarda l’Ospedale Unico di Fano-Pesaro e Fermo, nonostante gli atti deliberativi di queste strutture risalgano a molti anni prima.“La conferenza dei Sindaci esercita un ruolo importante, come ci ricorda l’art. 20 bis della LR 13/2003- ha commentato il sindaco Ciarapica - e questa non può essere considerata un orpello né essere convocata per valutare un algoritmo. Sembra quasi che si sia voluta creare una spaccatura tra i sindaci, ma tutti noi abbiamo a cuore principalmente, al di fuori di ogni campanilismo, il diritto alla salute dei nostri cittadini. Anche alla luce dei nuovi fatti emersi è bene sedersi a un tavolo e riaprire un confronto su molte tematiche importanti per tutta la nostra provincia, a partire dall’ubicazione dell’Ospedale Unico che non può di certo essere la Pieve”.All’incontro sono stati invitati anche altri sindaci che per impegni personali o istituzionali non hanno potuto partecipare.
"Nessuna bocciatura del sito de la ‘Pieve’ da parte dell’Arpam". Lo afferma il direttore dell'Area Vasta 3 dell'Asur, Alessandro Maccioni che spiega: "L’Agenzia Regionale per la protezione ambientale della Regione Marche con una lettera ha preso atto delle analisi dell’Asur e suggerisce ulteriori approfondimenti procedendo con una vera e propria caratterizzazione del sito che la Conferenza dei Sindaci di Macerata ha indicato per l’ubicazione del nuovo ospedale. L’Arpam, nel documento, spiega che per avere risultati certi occorrerà effettuare un’analisi di rischio sito specifica, che dovrà considerare i livelli di tossicità, il grado di mobilità, la persistenza nelle diverse matrici ambientali dei contaminanti rilevanti, le vie di esposizione, e i recettori o bersagli della contaminazione, e infine definire e individuare il c.d. punto di conformità ed il livello di rischio accettabile". È stata l'Asur, ricorda il direttore, su indicazione della Regione Marche, ad avviare i carotaggi per avere informazioni precise sull'area della Pieve. "Oggi l’Arpam ha definito un percorso per avere ulteriori approfondimenti sulla porzione del sito dove l'Asur ha predisposto le analisi. Per snellire il più possibile i tempi l'Asur continuerà sul percorso indicato dalla Conferenza dei Sindaci, ed effettuerà carotaggi su altre aree della Pieve per verificarne l'idoneità".
Via libera all'unanimità dalla commissione “Salute" alla proposta di legge per favorire la vita indipendente delle persone con disabilità. La pdl (testo originario a firma Mastrovincenzo e Volpini), che può contare nel 2019 su risorse per 1,3 milioni di euro, nel riconoscere come fondamentale e strategico il benessere e il miglioramento della vita della persona con disabilità, promuove e sostiene progetti personalizzati di vita indipendente per accompagnare l'individuo disabile nel processo di inclusione nei vari contesti: familiare, scolastico, formativo, lavorativo, ricreativo e sociale.“Si tratta di una importante normativa - evidenziano i relatori di maggioranza e opposizione, Fabrizio Volpini (Pd) ed Elena Leonardi (Fdi) - frutto di un lungo lavoro della commissione che in questi mesi, attraverso diverse audizioni, ha ascoltato le istanze di chi vive questa condizione quotidianamente. La personalizzazione dei progetti che devono essere calibrati sulle esigenze del singolo e il sensibile aumento delle risorse messe a disposizione per concretizzarli sono alcuni dei punti di forza della normativa”.La pdl in particolare, definisce i progetti personalizzati di vita indipendente come strumenti per facilitare l'autosufficienza e l'integrazione sociale delle persone con disabilità. Nel testo legislativo vengono definiti i destinatari degli interventi e gli assistenti personali quotidiani per i quali la regione promuove percorsi formativi. E' prevista l'istituzione del “Comitato tecnico regionale per la vita indipendente” cui spetta, tra l'altro, il compito di valutare i progetti ai fini dell'ammissibilità al finanziamento e provvedere al monitoraggio dei risultati conseguiti
A seguito dei controlli e delle analisi effettuate nella zona della Pieve, come noto indicata per la costruzione del nuovo ospedale unico provinciale di Macerata, è stata ritenuta inadeguata dall'Arpam a causa del diffuso inquinamento dell'area.
Come riferisce il Corriere Adriatico oggi in edicola, infatti, è arrivata la lettera dell'Arpam con il risultato dagli ulteriori controlli fatti sul terreno che ha confermato quanto già indicato precedentemente dalla società pesarese incaricata dall'Asur Av3: l'area è risultata totalmente inquinata in tutti i punti presi in esame. Inoltre l'Arpam ha esortato a continuare i controlli e le analisi anche nei pozzi. La segnalazione è stata ovviamente inviata anche alla Procura che procederà per le eventuali responsabilità dell'inquinamento.
L'intero territorio dovrà necessariamente essere bonificato a prescindere dall'utilizzo che se ne farà, ma ciò sicuramente richiederà dei tempi lunghi e dei costi ancora da valutare.
In questa situazione si stanno inevitabilmente valutando delle alternative: riprende quota l'ipotesi Villa Potenza. Ma l'unica certezza pare quella che l'ospedale unico resterà soltanto un progetto ancora per molto tempo.
Avviato il punto di raccolta farmaci validi non scaduti a Tolentino, alla farmacia di Alberto Marcelletti in via Roma dove è stato posizionato un contenitore. I medicinali raccolti verranno destinati all’Asp civica assistenza ex casa di riposo di Tolentino, dove ieri mattina è stato illustrato il progetto da Pierluigi Monteverde, delegato di Macerata del Banco farmaceutico.
I cittadini potranno portare in farmacia medicinali da prescrizione medica, non usati e non scaduti con validità non inferiore a 8 mesi, che verranno inseriti nel contenitore previa ispezione dell’integrità del prodotto. Sono esclusi i farmaci che appartengono alle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope, quelli da conservare a temperature controllate della catena del freddo, quelli ospedalieri, fascia H. Ogni mese il contenuto andrà alla casa di riposo. I farmaci che lì non verranno utilizzati saranno destinati ad altri enti.
Ieri, all’evento, oltre al presidente dell’Asp Giorgio Sbaraglia, erano presenti la coordinatrice Moira Scalzini, il farmacista Alberto Marcelletti, il presidente del Rotary di Tolentino Stefano Gobbi. Il sodalizio tolentinate sostiene economicamente il progetto. Quello di Tolentino è il quinto punto di recupero farmaci validi non scaduti della provincia. I contenitori sono già presenti in due farmacie di Civitanova Marche ed in una di Morrovalle grazie al Rotary di Civitanova, in una di Gagliole ed un’altra a Tolentino su richiesta del club tolentinate. La prossima settimana verrà avviato un sesto punto di raccolta a Castelraimondo.
Il progetto di recupero, partito due anni e mezzo fa in provincia di Macerata, sta registrando ottimi risultati. Sono stati recuperati 6274 farmaci per un valore di 86mila euro. Un brillante risultato economico quindi. Il progetto è importante anche per una educazione della persona, ad una sua responsabilizzazione a non sprecare quello che è ancora possibile utilizzare. "Un’attività – dice Monteverde – in linea con l’aspetto educativo rappresentato dal concetto del “non sprecare” e quindi riutilizzare un bene prezioso qual è il farmaco. L’atto di donare dà valore al farmaco che non viene più utilizzato e in tal senso non è più un “rifiuto”, ma un’eccedenza".
Con l'avvicinarsi dell'estate la Regione Marche si organizza per offrire la miglior accoglienza turistica anche sotto il profilo sanitario e dispone di attivare una Potes turistica nel territorio di Numana e Sirolo ed un'altra a Gabicce Mare per la stagione estiva. L'atto è stato approvato dalla Giunta che ha dato mandato all'Asur di procedere con l'organizzazione sanitaria dei servizi.
Nell'area di Numana e Sirolo la Potes, con copertura H24, sarà di tipologia Msi (equipaggio autista, soccorritore ed infermiere), a decorrere dal primo luglio e fino al 31 agosto 2018. Nel Comune di Gabicce la Potes turistica attivata sarà H12 dal lunedì al venerdì, e H24 sabato e domenica, dal 15 giugno e fino al 16 settembre 2018. L'attivazione delle Potes in aggiunta delle permanenti è opportuna per assicurare l'adeguata assistenza alle persone presenti in queste località che nel periodo estivo, con l'ingente flusso di turisti, aumentano considerevolmente.
Mercoledì 8 giugno 2018, alle ore 17, presso la Sala Consiliare del Comune di Civitanova Marche si terrà il convegno “Tiroide è energia”, organizzato dall’Associazione Malati Tiroidei delle Marche in collaborazione con il Comune di Civitanova Marche e con l’ATAC Civitanova Spa. L’appuntamento, organizzato in prossimità della Settimana Mondiale della Tiroide, ha l’obiettivo di focalizzare le problematiche e le casistiche del funzionamento di questa fondamentale ghiandola nei periodi e nelle diverse situazioni di fertilità femminile e di gravidanza.
Dopo i saluti delle autorità, rappresentate dal sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica, dall’assessore alla Famiglia – Comunità - Istruzione del medesimo comune Barbara Capponi, e dal presidente ATAC Civitanova Marche Massimo Belvederesi, l’incontro si aprirà con la donazione ufficiale, ad opera della generosa sensibilità del Trust per la Vita Carla Pepi di un ecografo di ultima generazione all’Amatim, l’associazione presieduta da Cristina Bolzicco, che fin dalla sua nascita è impegnata in screening di prevenzione nel territorio regionale.
L’ecografo verrà utilizzato nelle campagne di prevenzione a partire da Civitanova Marche, in cui verranno effettuati screening gratuiti alla tiroide nei giorni di 22 e 29 giugno dalle ore 16,30 alle ore 19,30 presso la Farmacia comunale n.1 in Via Dante Alighieri, 5, cui occorre telefonare per prenotare la visita.
Il convegno, moderato dal dott. Ernesto Brianzoni, sarà articolato nelle relazioni della dott.ssa Francesca Silvetti, medico endocrinologo ("Tiroide e Fertilità"), del dott. Carlo Manni, medico nucleare ("Tiroide e Gravidanza"), della dott.ssa Francesca Capoccetti ("Tumore Tiroideo e Gravidanza"); in conclusione verrà anche dato spazio a testimonianze di pazienti con le loro esperienze individuali in merito.
"Siamo orgogliosi di questa nuova opportunità data alla cittadinanza di prevenzione concreta – ha spiegato l'assessore Barbara Capponi - perché oltre all'evento formativo, grazie alla sinergia tra Amministrazione comunale e Amati, la cittadinanza avrà la possibilità di effettuare screening gratuiti, importantissimi per la salute".
L’incontro è intenzionalmente aperto alla popolazione tutta e totalmente gratuito, ed i medici convenuti saranno a disposizione al termine degli interventi in programma per rispondere a domande, curiosità, approfondimenti da parte dei partecipanti che interverranno all’incontro.
"Ringraziamo la Banca di Credito cooperativo - ha detto Bolzicco – per aver sin da subito sposato la causa e per il supporto complessivo all'iniziativa, l'Atac e i dottori che si sono messi a disposizione. La nostra associazione opera nella Regione Marche e ha bisogno di nuovi volontari, quindi chi fosse interessato può chiamarci e collaborare".
"L'Atac – ha detto Massimo Belvederesi – è sempre più un'azienda di servizi a 360° e svolge una funzione sociale dopo l'acquisizione dell'azienda Farmacie. Siamo lieti di collaborare in questa occasione mettendo a disposizione i locali comunali e saremo lieti di collaborare anche a future iniziative sociali".
Successo e grande partecipazione per il convegno "Un brindisi per la prevenzione", organizzato dall'azienda vitivinicola e dolciaria Alberto Quacquarini in collaborazione con i medici dell'Area Vasta 3, che si è tenuto nella giornata di ieri, 23 maggio, presso palazzo Claudi a Serrapetrona.
Sono intervenuti, oltre a Mauro Quacquarini dell'azienda vitivinicola, il dott. Roberto Catalini, Direttore UOC Medicina di Macerata, il dott. Nicola Battelli, Direttore UOC Oncologia di Macerata e il dott. Alessandro Maccioni, Direttore dell'Area Vasta3.
Il convegno è nato dall'esigenza di dare una risposta a quanti quotidianamente si pongono domande sulla genuinità dei prodotti che mangiamo, sui prodotti che sono realmente nocivi alla salute e soprattutto sulle quantità, che fanno la differenza: dall'esigenza insomma di lanciare l'idea di una vera e propria "cultura del mangiare".
"Lavorando da anni nella produzione e distribuzione di prodotti vitivinicoli e dolciari - ha affermato Mauro Quacquarini - capita spesso che mi venga chiesto quanto possano far male ad esempio, i salumi, o i formaggi, o ancora il vino. Da qui l'idea di organizzare un convegno con medici qualificati che potessero dare delle risposte concrete. La premessa è che la dieta mediterranea è considerata in assoluto la migliore, che deve poi essere adattata in base alle esigenze personali di ogni singolo".
Il convegno ha creato inoltre la possibilità da parte del pubblico di intervenire in prima persona e, di porre quindi domande specifiche direttamente ai medici.
"Un grande ringraziamento - ha concluso Quacquarini - va poi al Direttore dell'Area Vasta3 Alessandro Maccioni e alla Fondazione Claudi, che ha messo a disposizione un palazzo meraviglioso, i quali hanno permesso la realizzazione di questo incontro".
Molti soddisfatti della riuscita del convegno anche i dottori Catalini e Battelli che ha ritenuto questo incontro un momento di conoscenza per i partecipanti in merito alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e oncologiche, anche attraverso delle buone abitudini alimentari: "Abbiamo avuto una soddisfacente risposta dal pubblico che è intervenuto attivamente con domande pertinenti e molto interessanti. Già precedentemente avevamo portato l'argomento nelle scuole e nelle piazze e cercheremo sempre più, anche attraverso i prossimi appuntamenti in programma, di diffondere l'importanza della prevenzione".
Effettuato il collaudo del nuovo mammografo digitale da poco installato permettendo in settimana la riapertura dell’attività del Servizio di Mammografia dell’Unità Operativa di Radiologia presso l’Ospedale di Civitanova Marche, diretta dalla dottoressa Carla Belleggia.
Il nuovo mammografo digitale, il cui costo ammonta a circa 184.000 euro, consentirà di acquisire immagini in tempi rapidi riducendo notevolmente il disagio per le pazienti.Lo strumento è dotato di una stazione di refertazione dedicata con monitor ad altissima risoluzione che fornisce immagini di elevata qualità.Il nuovo mammografo rappresenta l’ultima generazione del settore che unitamente a quello già installato presso l’Ospedale di Comunità di Recanati lo scorso ottobre migliora e innova l’imaging senologico in tutto il Distretto di Civitanova - Recanati.
Altri tre mammografi con le stesse caratteristiche stanno per essere installati presso gli Ospedali di Macerata, San Severino Marche e di Tolentino.Con tali acquisizioni la Direzione dell’Area Vasta 3 ha inteso rendere omogenea e all’avanguardia il servizio per la diagnosi del tumore al seno.Su tutti i mammografi entro breve sarà inoltre attivata la funzione di tomosintesi che andrà a migliorare la qualità e la visibilità delle lesioni, riducendo gli effetti di sovrapposizione dei tessuti. Tutto ciò potenzierà l’attività dello screening mammografico, riducendo i richiami per gli approfondimenti diagnostici.
Arriva anche a Macerata la discussa campagna di ProVita Onlus per i quarant’anni dell’introduzione della legge 194 sull’aborto in Italia.
Il camion vela e i manifesti di ProVita, dislocati in 100 province italiane, lanciano messaggi diversi. Da "Non sono un fatto politico, non sono un’invenzione della Chiesa. Sono un bambino, guardami", a "Tu eri così a 11 settimane. Tutti i tuoi organi erano presenti. Il tuo cuore batteva già dalla terza settimana dopo il concepimento. Già ti succhiavi il pollice. E ora sei qui perché la tua mamma non ha abortito", fino a quelli che indicano un'alternativa possibile all'aborto: "Mamma, non ti pentirai di avermi avuto…E se proprio non puoi tenermi con te, dammi in adozione, fammi vivere!".“
Promotore dell’iniziativa la onlus Pro Vita, recentemente al centro delle polemiche per il maxi-manifesto appeso a Roma e poi fatto rimuovere dall’amministrazione della sindaca Raggi.
"La parte del 'contratto' Lega-M5s per il Governo riguardante la sanità potrei averla scritta io". Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, del Pd, a margine della presentazione di un report regionale sull'organizzazione dei servizi sanitari e sociali territoriali. Il governatore ha indicato vari punti del 'contratto' che coincidono con la visione della Regione: "rifiuta modello ospedalocentrico, parla della medicina per acuti come di una realtà che deve tenere insieme anche l'alta tecnologia, parla moltissimo del territorio del ruolo del medico di medicina generale da rivedere come perno dell'intero sistema".
"Dopo aver letto quella pagina sulla sanità, fatta molto bene, - ha osservato Ceriscioli - dico che la nostra impostazione del sistema sanitario va benissimo per i futuri sviluppi". Il presidente è rimasto sorpreso di come a livello locale M5s sostenga un modello "policentrico con tanti ospedali: dicono tutto il contrario rispetto a quello che è scritto a livello nazionale". (Ansa)
Gli Ospedali Riuniti di Ancona sono stati riconosciuti tra le eccellenze italiane idonee alla somministrazione dello Spinraza, l’unico farmaco efficace che ha reso la SMA, l’atrofia muscolare spinale, una malattia non più mortale! Il farmaco va infatti somministrato secondo specifici protocolli ed in centri autorizzati per competenze consolidate sulla patologia e per la multidisciplinarietà della presa in carico dei malati. Il Reparto di Neuropsichiatria Infantile del Salesi, diretta dalla Dr.ssa Nelia Zamponi e il Centro Malattie Neuromuscolari di Torrette diretto dal Prof. Leandro Provinciali, sono stati riconosciuti idonei alla somministrazione del prezioso farmaco. Le equipe di entrambi i centri si sono velocemente attivate, consentendo la somministrazione dello Spinraza sia a bambini sia ad adulti affetti da SMA.
“Un traguardo significativo per l’A.O. Ospedali Riuniti di Ancona e per la Regione Marche” - ha dichiarato Roberto Frullini, Presidente della Fondazione Paladini, attiva da 10 anni nel campo delle malattie neuromuscolari – “Entrambe le istituzioni hanno realmente compreso la necessità di affrontare le Malattie Neuromuscolari in maniera specifica ed eccellente migliorando la qualità della vita dei marchigiani e dei tanti pazienti delle regioni limitrofe affetti da queste patologie”
L’atrofia muscolare spinale (Sma) è una patologia neuromuscolare caratterizzata dalla progressiva morte dei motoneuroni, le cellule nervose del midollo spinale che impartiscono ai muscoli il comando di movimento.
Lo scorso 27 settembre 2017, data storica per le persone malate di SMA e per i tanti genitori dei bambini affetti dalla forma più grave, l’AIFA ha dato il via libera alla commercializzazione di Spinraza, l’unico farmaco efficace che ha reso questa malattia non più mortale. L’approvazione della terapia ha comportato in Italia anche la definizione di nuovi standard di cura, la cui applicazione ha richiesto la messa in campo di risorse per la formazione dei centri che somministreranno la terapia. La fase di sperimentazione ha dimostrato una riduzione del rischio di mortalità del 50%, la respirazione in molti casi è tornata autonoma e la degenerazione della malattia a livello motorio è rallentata. Alcuni bambini del gruppo trattato con Nusinersen (principio attivo di Spinraza) hanno raggiunto un controllo completo del capo, della capacità di rotolare, di sedersi e di mantenere la posizione eretta. Non si tratta ancora di una cura definitiva, ma di grande impatto nell’aspettativa di vita dei malati, considerando che la SMA, nelle forme più gravi, colpisce bambini che già a pochi mesi di vita devono respirare con la tracheostomia e nutrirsi per via enterale attraverso la PEG.
Dal M5S di Tolentino, Civitanova Marche, Recanati, Potenza Picena, Matelica, San Severino Marche e dai simpatizzanti M5S di Pollenza, Montecosaro, Mogliano, Corridonia, Morrovalle, Caldarola, Colmurano, Camerino riceviamo
"In questi giorni, leggiamo dichiarazioni francamente fuori da ogni logica ambientale, sanitaria e politica da parte di alcuni amministratori come il Sindaco di Macerata, Carancini, circa l’inquinamento di una porzione di terreno dove sorgerà l’Ospedale Unico Provinciale.
Il Sindaco di Macerata dichiara che esso riguarda solo una ridotta superficie del terreno, ma le sue dichiarazioni sono in contrasto con quelle del Presidente della Provincia Pettinari che invece ipotizza un reato ambientale.
Come Movimento 5 Stelle consideriamo inaccettabili le dichiarazioni atte a sminuire la gravità dei fatti, in quanto è noto a tutti che l’ospedale verrà edificato nei pressi di un ex discarica, dove, a detta di molti abitanti di Macerata, negli anni che vanno tra i 60 e i 90 è stato buttato di tutto, in seguito interrato. Già è assurdo parlare di costruzione di una nuova struttura ospedaliera (Ospedale Unico Provinciale), in una situazione sanitaria precaria ed insoddisfacente come la nostra, figurarsi edificare una struttura atta alle cure e alla salute dei cittadini in un sito malsano come la Pieve.
Riteniamo irrispettoso verso l'intelligenza dei cittadini, le sue affermazioni del tipo: “Prendendo in esame i parametri per zone commerciali ed industriali non sforerebbero nemmeno” (riferendosi alle diossine e metalli pesanti). Quella frazione, La Pieve, NON E’ zona commerciale ed industriale, non vi sono industrie, ma, terreni agricoli ed abitazioni, quindi, i parametri di cui parla, non sono consoni.
Infine troviamo irricevibili le promesse di bonificare quel terreno, con soldi pubblici, soldi dei cittadini. Nel nostro ordinamento giuridico, vige una legge in base alla quale: “chi inquina paga”. Ci si aspetta da un Sindaco e da chiunque rivesta un ruolo istituzionale, la dichiarazione di un impegno nella ricerca dei responsabili del reato. Le norme impongono all’Amministrazione l’obbligo di individuazione del soggetto responsabile dell’inquinamento e l’emanazione della conseguente ordinanza di diffida alla bonifica.
Constatato ad oggi l’inquinamento di una parte di terreno (e l’altra parte in corso di accertamento), questa area andrebbe comunque bonificata, al di là della costruzione o meno dell’Ospedale Unico. Non si può lasciare un’area contaminata e pensare di bonificarla “solo SE…”. Una volta purificata e resa idonea, dovrebbe essere restituita ai Cittadini.
Che dire infine di Ceriscioli, anche lui con la convinzione che se la zona inquinata è minima, andranno avanti con il progetto dell'Ospedale della Pieve. Un Presidente di Regione, che non risponde nemmeno alle domande di chiarimento di un consigliere regionale del suo partito, circa l’identità del proprietario dell’area sito del nuovo ospedale e del costo di acquisto di essa. Come Movimento 5 Stelle, non vogliamo entrare nella logica partitica e campanilista, che risulta essere l’unico interesse che anima la diatriba della collocazione dell’Ospedale Unico, ma ci teniamo a puntare l’attenzione sull’ambiente e sulla salute, uniche, vere priorità per il bene comune e per il miglioramento della qualità di vita dei cittadini."
Al via i lavori di condizionamento del reparto di Cure Intermedie presso l'ospedale di Comunità di Recanati, così come annunciato dal Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e dal Direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni in occasione dell’inaugurazione del nuovo reparto di Dialisi.
L’inizio dei lavori è previsto tra mercoledì 16 e giovedì 17 maggio per una durata complessiva di circa 90 giorni lavorativi da svilupparsi su tre fasi. Il reparto interessato si trova al primo piano ed è accreditato per 40 posti letto di Cure Intermedie, di cui 10 gestiti dai Medici di Medicina Generale presenti all’interno della struttura ospedaliera.
Inoltre dopo l’evento sismico che ha colpito l’entroterra maceratese, nello stesso piano, sono stati attivati anche posti letto utilizzati dalla RSA di San Ginesio.
Il reparto si sviluppa su una superficie di circa 1500 metri quadrati ed ha una conformazione strutturale che permetterà la chiusura parziale con climatizzazione per blocchi funzionali. Si partirà dall'ala che sovrasta la nuova Dialisi previo lo spostamento di 20 posti letto. Una volta terminati i lavori di climatizzazione di questa prima parte, si procederà con i lavori di condizionamento di tutto il corridoio di destra che ospita altre camere di degenza, la palestra, la farmacia, i servizi igienici, lo studio medico, la sala d'attesa e altro.
Infine, la terza e ultima fase riguarderà la climatizzazione di tutto il settore che ospita gli ambulatori medici, gli studi medici di medicina generale, la medicheria nonché l’ambulatorio cardiometabolico.
La fine di tutti i lavori di climatizzazione è prevista per il 15/20 luglio 2018, ma già per il 20/25 giugno tutta l’area di degenza sarà perfettamente climatizzata. L'importo dei lavori e di 330.000 euro da assoggettare a ribasso d'asta.
Oggi, 12 maggio, si celebra in tutto il mondo la Festa dell’Infermiere. Infatti, in questo giorno del 1820, nasceva Florence Nightingale fondatrice dell’infermieristica moderna. L'Ordine delle professioni infermieristiche di Macerata come ogni anno ha voluto festeggiare l'evento incontrando i colleghi per una iniziativa di formazione. Più di 100 infermieri si sono radunati per parlare ed aggiornarsi sul tema delle ulcere vascolari, patologia in enorme aumento nella popolazione.
La location è stata la sala riunioni delle cucine Lube a Passo di Treia, azienda sempre disponibile ad ospitare per eventi gli infermieri della provincia. I relatori sono stati infermieri specialisti sull'argomento e medici esperti ed altamente competenti in varie branche operanti nell’area vasta n. 3 di Macerata. Come ha detto il Presidente dell ordine all apertura dei lavori, l obiettivo per L infermiere di oggi è crescere nelle competenze e dare quindi una migliore assistenza ogni giorno ai nostri pazienti rimanendo però ben saldi ai nostri valori assoluti.
L’alto livello di qualità e spessore della manifestazione è stato molto gradito da tutti i presenti che sono sicuramente tornati al proprio lavoro con un bagaglio professionale e di esperienza migliore. Il prossimo appuntamento per gli infermieri maceratesi è il 18 maggio presso l’aula magna dell’istituto commerciale di Macerata dove insieme ai docenti e studenti del corso di laurea in infermieristica Polo di Macerata dell’Università Politecnica delle Marche, si incontreranno per parlare di infermieristica applicata alla medicina di genere.
Con questo appuntamento si chiude il mese di maggio in cui l'Ordine delle professioni infermieristiche ha voluto onorare la figura dell infermiere con eventi che dimostrano come da sempre l'infermiere sia dalla parte del cittadino e lavori per la sua salute.
Sandro Di Tuccio
Dieci posti letto in più per pazienti con patologie acute per le strutture ospedaliere dell'area vasta 3, quella afferente al Maceratese. In particolare 5 posti letto in più all'ospedale di Macerata ed altri 5 a quello di Civitanova Marche. A stabilirlo è l'ultima delibera della Giunta regionale, del 23 aprile scorso, passata al vaglio della commissione Sanità questo pomeriggio e che l'ha approvata. "Una decisione importante per il territorio, che risponde alle esigenze dei cittadini, migliorando il servizio sanitario regionale, essendo anche il frutto di un'attenta analisi del fabbisogno della provincia e dei suoi abitanti". Questo il primo commento del vice capogruppo in Consiglio regionale, Francesco Micucci, che aggiunge: "Quest'atto concreto è la dimostrazione di quanto ho sempre affermato e sostenuto, nonostante le accuse e le critiche dell'amministrazione comunale di Civitanova Marche ed in particolare del suo sindaco Fabrizio Ciarapica, e cioè che la struttura ospedaliera di Civitanova sarebbe stata al centro di misure di potenziamento da parte della Regione Marche e di aumento dei posti letto. Questa delibera mette a tacere qualsiasi chiacchiera o polemica e sottolineo che l'aumento della disponibilità degli spazi di degenza è solo l'ultimo degli interventi che hanno interessato il nosocomio cittadino".
Micucci ricorda il trasferimento della rianimazione e dell'Utic nei nuovi locali Dea, la realizzazione della camera di criocongelamento, da utilizzare per la conservazione delle cellule staminali, il progetto esecutivo per la realizzazione della camera sterile per la cura delle leucemie acute. E ancora, nel programma di medio termine: l'acquisto di una nuova risonanza magnetica, il trasferimento dell'Unità operativa di Oncologia e di Allergologia e la realizzazione del nuovo centro trasfusionale e l'ampliamento dei laboratori analisi ed infine il completamento del Dea ed il blocco operatorio.
Ora l'aumento dei posti letto per acuti. In particolare, nell'ospedale di Civitanova saranno attivati 5 nuovi posti letto a supporto della potenziata attività di emergenza, portando così la struttura a 191 posti. Gli altri 5 posti previsti per l'area vasta 3 andranno a Macerata, che dunque, complessivamente, raggiunge quota 375, in considerazione dell'attività di emergenza legata alla Breast Unit, alla radiologia interventistica in via di realizzazione e quale hub regionale per la terapia del dolore. Si consolida la specializzazione della struttura di San Severino Marche, che vede invariati i propri posti letto, per la cura e l'assistenza dei pazienti post acuti.
Il progetto è stato ambizioso fin da subito, affinché la perdita “strutturale” causata dal terremoto non determinasse la fine dei servizi ma, al contrario, un potenziamento e un rafforzamento dell’assistenza alla comunità sanginesina. Così, dopo la firma di ieri, che ha siglato l’accordo tra Croce Rossa Italiana e Regione Marche, il primo passo verso una nuova Residenza sanitaria di tipo B a San Ginesio è stato compiuto. Nel dettaglio, la CRI provvederà alla realizzazione della parte relativa agli uffici amministrativi all’interno del progetto generale che, complessivamente, porterà nel centro storico del paese una "Casa della salute integrata socio sanitaria di oltre 40 posti dedicati a RSA, Residenza protetta e Residenza protetta Alzheimer; centro diurno per anziani non autosufficienti; Ambito sociale XVI e Distretto sanitario. “Ambito sociale e distretto lavoreranno insieme - ha spiegato Valerio Valeriani, coordinatore dell’ Ambito territoriale sociale XVI dell’Unione Montana dei Monti Azzurri - I nostri assistenti sociali insieme a operatori del distretto coopereranno per la gestione. Sarà predisposto un punto unico di accesso ai servizi per i cittadini, e nella stessa strutturasi troveranno i nostri uffici amministrativi, gli ambulatori e i medici di medicina generale”.“ La rinascita della RSA, con posti più che raddoppiati, è un risultato straordinario per San Ginesio - ha dichiarato il vicesindaco Eraldo Riccucci - Dobbiamo ringraziare per questo tutti i soggetti coinvolti, e in particolare la Croce Rossa Italiana per la sua generosità”.
“Per noi è una grossa sfida e un grande orgoglio perché vediamo riconosciuto il nostro valore da parte di tutti i donatori - ha commentato Fabio Cecconi , presidente regionale CRI - Per questa regione la CRI ha potuto fare molto. Il 55% delle donazioni è stato investito nelle Marche, sia per interventi di sostegno alla CRI regionale sia, e soprattutto, in ambito sociale con interventi su strutture esclusivamente pubbliche. Questo di San Ginesio è l’ultimo intervento calendarizzato, e ci teniamo molto”.
Presente alla firma di ieri il presidente della Regione Marche, Lica Ceriscioli che ha evidenziato come “la forza del progetto di San Ginesio è quella di mettere il più possibile insieme parte sociale, sanitaria, assistenziale, facendo coincidere ambito sociale e distretto sanitario per un servizio completo alla persona”, e che “anche in questo caso è evidente che la ricetta farmacologica della Ricostruzione è la collaborazione”. Infine il presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti, ha ricordato come l’idea sia nata da un comune sentire con il sindaco Mario Scagnetti, che con forza ha portato avanti l’idea della Casa della salute, e ha fatto appello perché “non vengano dimezzati gli ambiti”, dichiarando anche che tre Unioni montane (Monti Azzurri, Marca di Camerino e Potenza, Esino, Musone) e ambiti, Gentilucci e Matteo Cicconi sono pronti ad unirsi e a fare un unico distretto”