Sanità

Civitanova, inaugurata da Ceriscioli la camera di criocongelamento

Civitanova, inaugurata da Ceriscioli la camera di criocongelamento

Il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha inaugurato all'Ospedale di Civitanova la Camera di Criocongelamento per la conservazione delle cellule staminali emopoietiche, realizzata al pianoterra del nuovo corpo di fabbrica adiacente ai locali dove verrà realizzato il nuovo Centro Trasfusionale. Una struttura indispensabile per la realizzazione dei trapianti di cellule staminali per i pazienti affetti da patologie neoplastiche ematologiche che va a completare il percorso diagnostico-terapeutico delle stesse. "Una bella giornata per la sanità marchigiana e per una struttura che si caratterizza per i servizi di eccellenza" ha detto Ceriscioli. Dal 1998 presso la Uo di Medicina ed Ematologia dell'Ospedale di Civitanova Marche vengono eseguiti trapianti di cellule staminali, fino ad oggi ne sono stati realizzati quasi 200. La Fondazione Carima ha finanziato la struttura con 148 mila euro, l'Av 3 con 81 mila euro. (Fonte Ansa)

10/05/2018 10:01
L'11 maggio all'ospedale di Civitanova Open Day dedicato alle Malattie Reumatiche Autoimmuni

L'11 maggio all'ospedale di Civitanova Open Day dedicato alle Malattie Reumatiche Autoimmuni

ONDA, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, in occasione della Festa della mamma, promuove un Open Day dedicato alle Malattie Reumatiche Autoimmuni.L’Ospedale di Civitanova Marche, che fa parte del Network Bollini Rosa, ha aderito al progetto Open Day offrendo alla popolazione femminile, il giorno 11 maggio dalle ore 8.30 alle ore 12.30, presso la Sala Riunioni della Direzione Medica Ospedaliera, un incontro dedicato alle “Malattie Reumatiche Autoimmuni e Fertilità”, patologie tipicamente femminili che si manifestano tra i 15 e i 45 anni in grado di condizionare la qualità della vita delle donne. Tali patologie, presenti nel periodo più florido e riproduttivo del genere femminile, possono generare tematiche complesse e molto sentite dalle giovani donne, in particolare sulla salute riproduttiva e la pianificazione familiare. Questa iniziativa permetterà alle pazienti di incontrare gli specialisti, dott.ssa Patrizia Del Medico e dott. Francesco Giorgetti dell’U.O.C. di Medicina Interna ed esperti nel settore, che saranno disponibili a rispondere alle domande sull’argomento con possibilità di colloqui individuali, se richiesti.

08/05/2018 15:16
Macerata, prevenzione al femminile con gli studenti di Infermieristica

Macerata, prevenzione al femminile con gli studenti di Infermieristica

Al centro commerciale Cityper, presso la Casa della salute della Croce verde di Macerata, gli studenti del corso di laurea in Infermieristica di Macerata dell'Università Politecnica delle Marche in collaborazione con l'Ordine delle professioni infermieristiche di Macerata, hanno dato vita ad una due giorni di educazione sanitaria sulla medicina di genere per la prevenzione delle malattie cardiovascolari nelle donne. Sono stati distribuiti depliant informativi, sono stati raccolti dati statistici, è stata misurata la pressione arteriosa alle donne di tutte le età che hanno aderito al progetto. Sono stati inoltre forniti consigli su attività fisica, alimentazione e corretto stili di vita per garantire a tutti una buona salute. Domani si ripete la giornata sempre al Cityper di Macerata dalle 15 alle 19. L'obiettivo è fare educazione sanitaria in maniera capillare perché come dice lo slogan della manifestazione “donna abbiamo a cuore la tua salute”. 

04/05/2018 20:00
Un brindisi per la prevenzione con i medici di Oncologia e Medicina: quando lo stile di vita è fondamentale

Un brindisi per la prevenzione con i medici di Oncologia e Medicina: quando lo stile di vita è fondamentale

Le malattie cardiovascolari e oncologiche sono le prime cause di morte nelle popolazioni industrializzate. La ricerca farmacologica sta sviluppando trattamenti sempre più efficaci per aumentare le percentuali di guarigione o allungare sensibilmente la v ita ai pazienti affetti da queste malattie. Un ruolo determinante è dato dalla prevenzione e in particolare da un corretto stile di vita. Si valuta che circa un terzo dei tumore potrebbe essere evitato seguendo un corretto stile di vita e altrettanto si può dire per le patologie cardio-vascolari. Sempre più spesso si assiste a una divulgazione, talvolta imprecisa e non suffragata da dati scientifici, su “suggerimenti” alimentari in grado di prevenire o, addirittura, curare patologie serie e talvolta molto gravi. Prendendo spunto da questo, le Uoc di Oncologia e Medicina di Macerata hanno pensato di coinvolgere le cantine della provincia per un progetto di prevenzione oncologica e cardio-vascolare chiamato “Un brindisi per la prevenzione”. Verranno organizzati una serie di incontri nelle cantine stesse per discutere sul ruolo fondamentale dello stile di vita (alimentazione, attività fisica, peso corporeo…) per prevenire o curare le malattie oncologiche e cardio-vascolari. Per mettere in tutto il progetto verranno coinvolte le istituzioni locali (compresi i Comuni interessati), l’Asur, le associazioni sportive e il volontariato, oltre ovviamente le principali cantine della provincia, le Uoc di Medicina e Oncologia di Macerata e soprattutto la popolazione.  Il progetto è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte, oltre al direttore dell'Area Vasta 3 dell'Asur Marche, Alessandro Maccioni,  Roberto Catalini, primario dell'Unità complessa di Medicina di Macerata, Nicola Battelli, primario di Oncologia dell'Area Vasta 3, Franco Sopranzi, primario di Nefrologia sempre dell'ospedale maceratese, Riccardo Centurioni, primario di Medicina a Civitanova, e Mauro Quacquarini dell'omonima azienda vitivinicola di Serrapetrona. 

04/05/2018 18:33
La ricerca di Unicam per una visione nuova nel trattamento dei tumori

La ricerca di Unicam per una visione nuova nel trattamento dei tumori

Nuovo successo in ambito europeo per l’Università di Camerino ed in particolare per il gruppo di ricerca coordinato dalla prof.ssa Piera Di Martino della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, con la collaborazione della dott.ssa Roberta Censi. La Commissione europea ha recentemente annunciato l'assegnazione di 2.5 milioni di euro al progetto europeo denominato “CANCER”, inserito nell’ambito del programma Horizon 2020 Marie Skłodowska-Curie RISE Ricerca e Innovazione. Il progetto è stato presentato da un consorzio europeo di università e piccole imprese, che collaboreranno insieme alla realizzazione del progetto stesso ed in cui è inclusa l’Università di Camerino. Tra le altre Università presenti nel progetto, gli Atenei di Leiden, Maastricht, Sheffield, Delft, Amsterdam e Cracovia. Il progetto di ricerca, dal titolo “Immunotherapy Approaches To Improving Cancer Outcome and Quality of Life (QOL)”, si fonda sulla premessa che le terapie tradizionali per il trattamento dei tumori sono basate su strategie invasive quali radioterapia, chemioterapia, rimozione chirurgica del tumore. Queste terapie anche se si sono rilevate efficaci negli anni, al contempo hanno dimostrato di essere particolarmente invalidanti per il paziente, che rischia spesso di vedere una drastica riduzione della qualità di vita. Negli ultimi 5 anni, l’immunoterapia si è imposta come una valida strategia alternativa ai trattamenti più invasivi e l’approccio moderno ed innovativo che il progetto intende perseguire è quello di considerare un tumore come “una patologia curabile”, piuttosto che “una malattia cronica”. L’impatto che ci si attende dal progetto è quello di un miglioramento della qualità di vita dei pazienti sottoposti ad immunoterapia. “Tra le specifiche misure che saranno intraprese per la realizzazione del progetto – ha sottolineato la prof.ssa Di Martino – segnaliamo la possibilità di un approccio olistico al trattamento della malattia, attraverso il monitoraggio degli effetti combinati del trattamento immunologico dei tumori, dell’influenza dell’ambiente, dello stile di vita, degli aspetti geneticamente determinanti. Si prevede che un approccio di questo tipo possa anche avere, tra gli altri, benefici effetti economici nei costi del trattamento di un tumore”.    

03/05/2018 10:57
San Severino, Fratelli d'Italia raccoglie firme contro la proposta di legge 145

San Severino, Fratelli d'Italia raccoglie firme contro la proposta di legge 145

Fratelli d’Italia San Severino Marche, sabato scortso, ha promosso una raccolta firme contro la proposta di legge regionale 145 “che vuole privatizzare senza nessuna chiarezza la sanità pubblica”. In molti, riferisce FdI, “si sono avvicinati e hanno firmato al nostro punto di raccolta, manifestando preoccupazione e ponendo quesiti al nostro consigliere regionale, Elena Leonardi, vice presidente della cmmissione Sanità”. La sede di Fratelli d’Italia, resterà aperta tutti i giorni, dalle 19 alle 20, per proseguire la raccolta firme e per offrire chiarimenti sulla legge.

30/04/2018 14:45
Sanità, Elena Leonardi sulla PdL 145: "Il rinvio della 145 non ci basta, ci vuole un vero cambio di passo"

Sanità, Elena Leonardi sulla PdL 145: "Il rinvio della 145 non ci basta, ci vuole un vero cambio di passo"

La capogruppo di FdI in consiglio regionale delle Marche e vice presidente della commissione Sanità, Elena Leonardi, richiama ancora fortemente l'attenzione dell'opinione pubblica sulla proposta di Legge 145 (disciplina delle sperimentazioni gestionali) dopo che la stessa è stata rinviata per un ulteriore approfondimento alla Commissione di competenza. “Il rinvio non ci basta – dichiara la Leonardi – pretendiamo un cambio di passo da parte della giunta regionale, una seria e concreta modifica a quello che è davvero l'aspetto più importante della questione sanità nelle Marche, vale a dire lo studio, la programmazione e la definizione del nuovo Piano Socio Sanitario. Solo nel momento in cui – continua l'esponente di FdI- sarà stato delineato con chiarezza attraverso l'adozione del Piano Socio Sanitario, il nuovo scenario della sanità marchigiana, allora e solo allora potranno essere discussi  aspetti quali appunto le sperimentazioni gestionali.” “Ecco perché – prosegue la vice presidente della commissione Sanità – chiediamo un cambio di passo, ora c'è bisogno di elaborare un serio progetto politico in materia di sanità e rimettere ordine ad un territorio regionale che negli ultimi anni ha visto solo lo smantellamento di ospedali piccoli e medi con l'aggravante di un entroterra, già duramente provato dagli effetti del sisma, privato di importanti servizi sanitari". “Fratelli d'Italia – dichiara la Leonardi – chiede ancora una volta a gran voce di fermare una riforma della quale non si conoscono obiettivi e strategie, ci vogliono partecipazione e chiarezza nelle scelte che riguardano il diritto alla salute; ed è anche per questo che continuano in maniera serrata in tutto il territorio regionale, le iniziative di Fratelli d'Italia volte alla raccolta firme per la salvaguardia della sanità pubblica, ad informare i cittadini e ad ascoltarne segnalazioni ed esigenze". Questa campagna denominata “Giù le mani dalla Sanità pubblica e Stop chiusura ospedali e riforma senza chiarezza”, che ha già visto banchetti e gazebo in tanti centri, vedrà la stessa Elena Leonardi e i militanti e dirigenti di Partito, presenti in questo fine settimana nella Provincia di Macerata (sabato mattina a Recanati e Civitanova, sabato mattina e pomeriggio a San Severino Marche e domenica mattina a Tolentino).  

27/04/2018 15:23
Area Vasta 3, convegno sulle terapie innovative nel campo di varie patologie oncologiche

Area Vasta 3, convegno sulle terapie innovative nel campo di varie patologie oncologiche

La Direzione di Area Vasta 3 e le Unità Operative di Anatomia Patologica diretta dal Dott. Gerardo Ferrara e di Oncologia Medica diretta dal  Dott. Nicola Battelli organizzano, presso la Sala Biblioteca dell’Ospedale di Macerata, un convegno di tre giornate di rilevanza nazionale. Il congresso, iniziato ieri, si concluderà il 28 aprile p.v. . Gli incontri sono incentrati sia sulla diagnostica anatomopatologica avanzata che sulle terapie innovative nel campo della patologia oncologica mammaria, polmonare, gastrointestinale e retto-colica. Relatori di spicco del panorama nazionale ed internazionale (Barbara Crescenzi, Perugia; Maria Iole Natalicchio, Foggia; Nicola Valeri, Royal Masden Londra; Francesca Morgese, Ancona; Anna Sapino, Torino; Elena Sabattini, Bologna; Stefano Fratoni, Roma; Mattia Barbareschi, Trento; Romano Colombari, Verona; Stefano Cascinu, Modena) si confronteranno con gli Anatomopatologi e gli Oncologi dell’Area Vasta 3 su tematiche delicate e difficili concernenti la diagnostica e la gestione delle patologie oncologiche. Verranno anche discussi casi clinici di particolare complessità pervenuti all’osservazione clinica negli ultimi mesi presso i Presidi dell’Area Vasta 3. Questo convegno testimonia, una volta di più, la presenza nei presidi sanitari di questa Area Vasta, di professionisti di eccellenza che cercano di mantenere alta la qualità dei servizi offerti, promuovendo l’aggiornamento e la formazione continua sulle più recenti innovazioni nelle proprie discipline di intervento.  

27/04/2018 15:00
Civitanova, in arrivo due nuove Tac per l'ospedale

Civitanova, in arrivo due nuove Tac per l'ospedale

In merito al guasto occorso alla TAC del Presidio Ospedaliero di Civitanova Marche, il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni precisa che già dal 19 aprile la riparazione era stata effettuata e dal pomeriggio è ripresa la normale attività. "La criticità è ben presente alla Direzione dell’Area Vasta" spiega Maccioni "tant’è che nel piano degli investimenti 2018 è stato previsto l’acquisto di 5 TAC, di cui 2 per il Presidio di Civitanova: 1 per la sostituzione in oggetto, l’altra esclusivamente dedicata al Pronto Soccorso, da installarsi dopo la fine dei lavori di ristrutturazione prevista per dicembre 2018.   Per l’acquisto delle 5 TAC è necessario attendere la conclusione della gara Consip alla quale il nostro Ente deve preventivamente aderire".

24/04/2018 09:16
Ospedale unico, Renna (FdI): "Pieve, chiarezza su tempi e modalità"

Ospedale unico, Renna (FdI): "Pieve, chiarezza su tempi e modalità"

Ospedale unico al centro di una nuova interrogazione. Questa volta porta la firma di Paolo Renna, capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d'Italia che sottolinea come "più volte sia per via istituzionale che mezzo stampa è stata data notizia,  da parte di codesta amministrazione e da parte della Regione Marche, della ferma volontà di dare inizio il prima possibile ai lavori per la realizzazione dell’ospedale di cui all’oggetto", che "l’area della Pieve, con altre, proposte dal comune di Macerata ed infine preferita ad altre ( segnatamente, Villa Potenza) è stata scelta dall’assemblea dei sindaci anche in base al criterio di“baricentricità” individuato dall’algoritmo regionale". "E' evidente - aggiunge - la strategicità della costruzione del nuovo ospedale per tutta la comunità maceratese, anche in considerazione della controversa proposta di legge regionale 145 / 2017 che darebbe un nuovo assetto alla sanità regionale, introducendo nuove e non del tutto chiare dinamiche di collaborazione fra pubblico e privato, con ulteriori dubbi circa la sopravvivenza e/o le modalità di funzionamento degli ospedali di supporto a quello unico".Il capogruppo di FdI chiede se "siano stati conclusi i carotaggi in area la Pieve ove dovrebbe sorgere l’ospedale di cui all’oggetto;  se sì, quali siano stati gli esiti degli stessi" e "quali siano i tempi e le prossime fasi per giungere alla fase di progettazione definitiva per l’avvio dei lavori". "Stante quanto sopra specificato - conclude Renna - si chiede al residente del Consiglio l’iscrizione all’odg del prossimo consiglio utile in calendario della presente interrogazione , chiedendo inoltre di fornire in quella sede copia cartacea di tutta la documentazione di cui codesta amministrazione si servirà per dare riscontro alla stessa".

23/04/2018 10:32
Torna in Commissione Sanità pdl 145 sulle sperimentazioni gestionali pubblico-privato

Torna in Commissione Sanità pdl 145 sulle sperimentazioni gestionali pubblico-privato

Sulla pdl 145 sulle sperimentazioni gestionali pubblico-privato in sanità, i capigruppo della maggioranza (Pd, Uniti per le Marche e Udc) aprono "alle osservazioni pervenute dai soggetti coinvolti" ma rifiutano "qualsiasi strumentalizzazione e falsità". Intanto "potrebbero essere avviati dei progetti sperimentali in linea con quanto previsto dalla legge nazionale". Lo annunciano i capigruppo Fabio Urbinati (Pd), Boris Rapa (Uniti per le Marche) e Luca Marconi (Udc). "Nel corso dei ripetuti incontri svolti durante le ultime settimane con tutti i soggetti e le associazioni interessate e gli stakeholders sono pervenute numerose richieste di modifica al testo originario della Pdl - premettono sulla proposta di legge che era calendarizzata in Consiglio per il 24 aprile -. Per questo la Giunta di concerto con tutta la maggioranza, ha ritenuto opportuno approfondire di nuovo la discussione in commissione Sanità dove ci sarà un'attenta valutazione dei possibili emendamenti e dei loro eventuali accoglimenti". (Fonte Ansa)

21/04/2018 11:50
“Legge regionale n. 145 privatizzazione della sanità nelle Marche”

“Legge regionale n. 145 privatizzazione della sanità nelle Marche”

Riceviamo e pubblichiamo da Cesare Procaccini, ex consigliere regionale   "Una scelta del Pd regionale dannosa, incomprensibile ed ingiustificabile che mina dall’interno il sistema sanitario pubblico regionale in gran parte virtuoso, classificato fino al 2010 tra i migliori d’Europa per qualità’ di presta- zioni e diffusione di presidi sanitari su tutto il territorio regionale. L’accreditamento con cliniche e strutture private era presente, ma limitato a supporto del sistema pubblico (ad esempio come i laboratori analisi) e quando si è tentato di estendere l’affidamento alle cliniche private della diagnostica della prevenzione le liste di attesa si sono accorciate di pochissimo con costi enormi per il sistema sanitario pubblico, quindi per tutti i cittadini. Una “mobilità passiva” mostruosa che questo anno 2018 sfiora i 70 milioni di euro. Nella legislatura 2005 /2010, l’ultima con la presenza dei comunisti in maggioranza e in giunta regionale, la mobilità passiva era di 26 milioni di euro! La giunta Ceriscioli e la maggioranza, che si regge tutta sul Pd, con questa legge porta a compimento una costante privatizzazione della sanità pubblica regionale. Dal 2016 la regione ha aumentato di 2 milioni di euro il budget per la sanità privata! Gli ospedali pubblici di rete e di polo sono stati chiusi, il 16% dei posti letto ospedalieri è stato privatizzato, la lungo degenza e la riabilitazione pubblica sono state spazzate via, il 60% complessivo è in mano privata. Su un totale di circa 900 (novecento) strutture pubbliche socio sanitarie (tipo casa di riposo o similare) il 41% è stato privatizzato (il 77% di posti letto). Dopo la fine delle giunte di centro-sinistra (2010), con gli “strateghi” Spacca e Ucchielli, la privatizzazione della sanità è stata lenta ma inesorabile, ed è passata quasi senza colpo ferire se non fosse stato per le critiche del sindacato, in particolare della Cgil. La privatizzazione nelle Marche ha assunto una vera e propria forma di “Cartello”! Infatti si è creata una rete di impresa denominata “Casa di cura delle Marche”, che raggruppa le principali cliniche private e che ha già percepito tra Stato e Regione 54 milioni di euro (più 2 milioni di euro rispetto al 2014) ai quali vanno aggiunti 37 milioni di euro per un “progetto” che doveva attrarre mobilità attiva e ridurre quella passiva. Ma abbiamo visto con quali risultati. Sono stati chiusi gran parte dei piccoli e medi ospedali, comprese strutture socio sanitarie con il pretesto dei costi eccessivi per il sistema pubblico, e contestualmente, sono stati erogati a privati circa 93 milioni di euro! Si badi bene, questo è un punto delicato e gravissimo; la privatizzazione non ha dato continuità al servizio che prima garantiva il pubblico, ma è finita nel profitto e nelle aree più popolate e gran parte dell’entroterra regionale è stato spogliato dei presidi sanitari pubblici. Sprechi, spese improprie e cattiva gestione esistono ma non devono essere, come dicevo, pretesti. Vanno eliminati gli sprechi e i problemi risolti! Occorre una proposta seria e realizzabile da parte della “politica”, in particolare della sinistra. L’attuale PCI (che si rifà alla politica del Partito Comunista Italiano di Enrico Berlinguer) accetta la sfida. In primo luogo si debbono abbattere le spese improprie eliminando quelle che sono diventate sovrastrutture dannose. Bisogna chiudere l’Asur (Azienda sanitaria unica regionale) e far coincidere le Asl (Aziende sanitarie locali) con le attuali Aree vaste in modo da passare dalle attuali 13 Asl a 5 una per ogni provincia. In secondo luogo integrare sanità e sociale e passare da 23 attuali ambiti territoriali per il sociale a 5, con meno dispersione e più soldi per le politiche sociali che debbono utilizzare i comuni. In terzo luogo chiudere l’Agenzia sanitaria regionale (Ars), una sorta di mega ufficio di comunicazione che con l’attuale sistema informatico diffuso non serve più.Va detto che tutto il personale dirigenziale di detti organismi è esterno, e costituito da liberi professionisti che hanno già un loro lavoro. Ridurre al massimo le “aziende ospedaliere” che sono Asl nelle Asl e portano via risorse al territorio. In una regione piccola come la nostra solo gli “ospedali riuniti di Ancona” hanno le caratteristiche di Azienda ospedaliera ed hanno fatto un percorso virtuoso di unificazione. Poi l’Istituto di Ricerca Geriatrica (Inrca) che dovrebbe relazionarsi con le lungo degenze territoriali al servizio di una popolazione anziana che aumenta, altrimenti che ricerca fa se rimane un corpo separato dalle criticità della salute del territorio. Come pure andrebbe sciolta l’Azienda ospedaliera “Marche Nord” Pesaro-Fano a favore di un unico ospedale visto che quell’Azienda è stata costituita ad uso clientelare, indebolendo e chiudendo i poli ospedalieri di tutta la provincia di P.U.. In questo contesto già è in atto la richiesta delle Province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno per altre aziende ospedaliere pur sapendo che sarà un suicidio per la sanità pubblica rimasta in quei territori. Occorre la riqualificazione e non la chiusura dei cosiddetti “piccoli ospedali” con un sistema di poliambulatori e posti di lunga degenza e riabilitazione per la popolazione anziana,nessuno chiede chirurgie o policlinici, ma presidi dotati di un punto di primo intervento almeno h 12/h24; sono esempi e proposte di risparmio che da sole bastano a smontare uno dei moventi della “legge Ceriscioli” sul poco utilizzo dei macchinari per la tac, risonanza magnetica, ecc. Infatti se si potesse attuare quanto esposto, da subito, attraverso un accordo sindacale si potrebbero utilizzare tutti gli strumenti e macchinari della diagnostica della prevenzione pubblica (cosa decisiva per la salute) su tre turni (mattino pomeriggio e sera) con assunzioni di personale medico, infermieristico e tecnico, con una previsione che in 5 anni ciò porterebbe, attraverso la riduzione drastica della mobilità passiva, ad autofinanziare l’investimento fatto con la consapevolezza che “la salute non è merce di scambio” Non serve “regalare” a società private strumenti delicatissimi e strutture pubbliche, realizzate con lotte e sacrifici di intere generazioni, per una sanità pubblica e di qualità, sull’altare di un mix di ideologia e di pressioni da parte dei poteri forti. Il disastro elettorale sembra non essere servito al Pd che continua con scelte neo liberiste; ma deve servire a noi che non dobbiamo inseguire scorciatoie liberiste. Dobbiamo avanzare le nostre proposte, sapendo che ci sono giusti rapporti di forza, senza per questo rinunciare a battersi per una società di tipo socialista".

20/04/2018 08:43
Inaugurato il Centro Santo Stefano di Matelica

Inaugurato il Centro Santo Stefano di Matelica

Taglio del nastro per il nuovo Centro Ambulatoriale di Riabilitazione del Santo Stefano di Matelica. Il Centro, per oltre un decennio all’interno dell’Ospedale E. Mattei, è stato trasferito in via Ottone IV di Brunswik 12 e questo pomeriggio è stato inaugurato ufficialmente, alla presenza delle autorità locali. “Un nuovo spazio – dice l’AD Santo Stefano Enrico Brizioli - per migliorare sempre di più i servizi offerti, una sede a misura dei pazienti per soddisfare i loro bisogni di salute in un ambiente funzionale, accogliente e confortevole”.

 “Sono emozionato nell’inaugurare questa struttura – evidenzia il Sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori – Santo Stefano è una ricchezza per il nostro territorio non solo per i servizi sanitari che porta alla popolazione ma anche per i livelli occupazionali e, con questa apertura, per portare nuovo slancio ed entusiasmo”. “Un segnale di attenzione e di vicinanza nei confronti di una popolazione e di un territorio già purtroppo colpito, come sappiamo, da difficoltà e disagi”, sottolinea Patrizia Potente, responsabile regionale Area Marche - Riabilitazione. “Questa realizzazione – dice Antonio Bortone, Direttore della rete dei Centri Ambulatoriali Santo Stefano - rappresenta un punto di arrivo importante: i nuovi spazi, infatti, ne migliorano sensibilmente la comodità, sia interna che esterna per via della dotazione di parcheggi disponibili, il confort e la piacevolezza degli ambienti sui quali abbiamo posto una particolare attenzione”. “Le due ampie sale d’attesa – ribadisce la responsabile del Centro di Matelica, Roberta Ferranti - e poi i colori, la luce e gli arredi degli spazi dedicati alla riabilitazione (dall’ambulatorio alla palestra, dalla logopedia alla psicomotricità, dalla fisioterapia manuale e strumentale alla riabilitazione cognitiva) si abbinano perfettamente alla tradizionale qualità dei servizi offerti da Santo Stefano”. Al Centro Ambulatoriale di Matelica vengono gestiti programmi riabilitativi specifici e personalizzati per il recupero dell’autonomia, dell’efficienza fisica e del benessere in tutte le stagioni della vita guidati da esperti del settore.   Il Centro Ambulatoriale di Matelica rientra nella rete di Centri Ambulatoriali diffusa in tutta la Regione Marche in cui Santo Stefano, forte della competenza nella gestione dei casi più complessi, offre risposte dedicate non solo alle categorie più fragili di pazienti ma anche percorsi riabilitativi di bassa intensità, diagnostica, visite specialistiche, odontoiatria, prevenzione, medicina dello sport.

19/04/2018 19:54
Area Vasta 3, il 21 aprile open day dell'Unità Operativa Ostetricia e Ginecologia

Area Vasta 3, il 21 aprile open day dell'Unità Operativa Ostetricia e Ginecologia

L’Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, in occasione della Giornata nazionale della salute della donna che si celebra il 22 aprile, organizza la terza edizione dell’(H) Open Week con l’obiettivo di promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione e la cura delle principali malattie femminili. Nella settimana dal 16 al 22 aprile attraverso oltre 180 ospedali del Network Bollini Rosa che hanno aderito all’iniziativa saranno offerti gratuitamente alle donne visite, consulti, esami strumentali e saranno organizzati eventi informativi e molte altre attività. In quest’ambito l’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia di Macerata, con il patrocinio del Comune di Macerata, ha organizzato per sabato 21 aprile un open day che prevede due momenti. Dalle 9 alle 12, nel teatro della Filarmonica si terrà l’incontro sul tema “Donna oggi, madre domani: tutto ciò che gira intorno all’ovaio” mentre nel pomeriggio, dalle 15 alle 18.30 all’ospedale di Macerata attività di prevenzione gratuita con visite ginecologiche con eco office (prenotazioni al numero 07332572385.  L’Unità Operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Area Vasta 3, da qualche anno ha iniziato un percorso clinico-diagnostico e operativo volto a condurre all’eccellenza l’impegno per la tutela della salute femminile e della vita nascente. L’impegno si è dipanato su due fronti: il primo riguardante la nascita e tutto ciò che riguarda il percorso di gravidanza con l’istituzione di tre canali di afferenza ai servizi sanitari, uno definito “a basso rischio”, l’altro “a rischio intermedio” ed il terzo “ad alto rischio”, che ha trovato nell’ambulatorio della Patologia Ostetrica la risposta alle giuste istanze delle mamme con gravidanza non del tutto fisiologica o ad alto rischio. L’istituzione di questi percorsi, fortemente sollecitati dalla Direzione dell’Area Vasta 3, ha consentito di migliorare qualitativamente l’assistenza al  numero sempre crescente di donne che scelgono tale struttura per la nascita del proprio figlio.  Quest’Unità Operativa Complessa ha inoltre promosso un’organizzazione volta a garantire il benessere della diade  mamma e bambino, attraverso un collegamento transmurale tra punto nascita e territorio, che garantisca il pieno sostegno al post partum, all’allattamento ed alla genitorialità. Altro fronte non meno importante per la salute femminile su cui si è concentrata l’azione migliorativa dell’assistenza sanitaria alla donna è stato quello ginecologico. Al momento attuale, l’Unità Operativa consente di eseguire tutta la gamma di accertamenti preventivi e diagnostici non invasivi, mininvasivi e chirurgici inerenti alle patologie più comuni fino a quelle più complesse. A questo proposito è stato istituito il percorso collegato alla diagnostica e cura della patologia dell’ovaio, a partire da quella funzionale, come ad esempio le cisti ovariche, fino al carcinoma ovarico avanzato, che pone l’Unità Operativa Complessa di Macerata tra i centri oncologici Italiani più importanti ed avanzati per il trattamento di questa patologia. Da questa attività ne è derivata l’istituzione di un percorso integrato oncologico-radioterapico-ginecologico che consente alle pazienti un follow up gratuito ed una presa in carico multidisciplinare.  L’Unità Operativa Complessa è, a tutt’oggi, centro di riferimento anche per la patologia endometriosica dai livelli minimi a quelli più severi, rappresentando un polo attrattivo e competente  per le pazienti che, affette da questa patologia, sono spesso costrette ad affrontare lunghi e complessi percorsi clinici e chirurgici. I servizi offerti per l’Open Week a livello nazionale sono consultabili nel sito www.bollinirosa.it con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali che hanno aderito e consultare il tipo di servizio offerto.  

18/04/2018 15:00
Matelica, si inaugura giovedì il nuovo Centro Ambulatoriale Santo Stefano

Matelica, si inaugura giovedì il nuovo Centro Ambulatoriale Santo Stefano

Taglio del nastro per il nuovo Centro Ambulatoriale di Riabilitazione del Santo Stefano di Matelica.  Il Centro, per oltre un decennio all’interno dell’Ospedale E. Mattei, è stato trasferito in via Ottone IV di Brunswik 12 e verrà inaugurato ufficialmente giovedì pomeriggio (19 aprile) alle ore 17, alla presenza delle autorità locali.  “Un nuovo spazio – dice l’AD Santo Stefano Enrico Brizioli - per migliorare sempre di più i servizi offerti, una sede a misura dei pazienti per soddisfare i loro bisogni di salute in un ambiente funzionale, accogliente e confortevole”.

  Al Centro Ambulatoriale di Matelica, coordinato dalla responsabile Roberta Ferranti, vengono gestiti programmi riabilitativi specifici e personalizzati per il recupero dell’autonomia, dell’efficienza fisica e del benessere in tutte le stagioni della vita guidati da esperti del settore. Il centro di Matelica rientra nella rete di Centri Ambulatoriali diffusa in tutta la Regione Marche in cui Santo Stefano, forte della competenza nella gestione dei casi più complessi, offre risposte dedicate non solo alle categorie più fragili di pazienti ma anche percorsi riabilitativi di bassa intensità, diagnostica, visite specialistiche, odontoiatria, prevenzione, medicina dello sport.  

17/04/2018 11:06
Civitanova, al via la terza edizione dell'(H) Open Week per prevenzione e cura delle malattie femminili

Civitanova, al via la terza edizione dell'(H) Open Week per prevenzione e cura delle malattie femminili

Nella settimana dal 16 al 22 aprile, l’Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, in occasione della Giornata nazionale della salute della donna che si celebra il 22 aprile, organizza la terza edizione dell’(H) Open Week con l’obiettivo di promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione e la cura delle principali malattie femminili. L’ospedale di Civitanova Marche, che fa parte del Network Bollini Rosa ha aderito al progetto Open Week offrendo alla popolazione femminile, il giorno 18 aprile dalle ore 9.00 alle ore 11.30 presso l’Unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Civitanova Marche, esami gratuiti di Mineralometria Ossea ad ultrasuoni per la prevenzione dell’osteoporosi.  E’ possibile accedere a tale iniziativa prenotando al numero 0733.823054. Inoltre il giorno 20 aprile con il patrocinio del Comune di Civitanova Marche, si svolgerà dalle ore 21.00 alle ore 22.30 presso la Sala Consiliare del Comune, un incontro informativo con la popolazione con domande e risposte sul tema “Donna e Amore dopo i 50 anni”. Interverranno professionisti dell’ospedale e del Distretto di Civitanova Marche esperti nel settore.    

16/04/2018 15:23
Marche, AIOM: dal 18 al 20 aprile Macerata diventa una delle capitali della lotta ai tumori

Marche, AIOM: dal 18 al 20 aprile Macerata diventa una delle capitali della lotta ai tumori

Macerata diventa una delle capitali della lotta al cancro. La città marchigiana ospita per 3 giorni la terza tappa della nuova edizione del “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”. Un motorhome, cioè un pullman, sarà allestito dal 18 al 20 aprile, in Piazza Mazzini, dove gli oncologi dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) forniranno consigli e informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi della ricerca in campo oncologico. Sono anche previste attività sportive in Piazza per coinvolgere i cittadini. “Nel 2017 nelle Marche sono stati stimati 9.650 nuovi casi di cancro, almeno 3.860, il 40% del totale, potrebbero essere evitati seguendo uno stile di vita sano (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta) - spiega Nicola Battelli, Direttore Oncologia dell’Ospedale di Macerata -. Il cancro rappresenta la patologia cronica su cui le campagne di prevenzione mostrano i maggiori benefici. Ma serve più impegno in questa direzione. Per questo lanciamo, sul modello dei festival della letteratura, la nuova edizione del ‘Festival della prevenzione e innovazione in oncologia’ per spiegare agli italiani il nuovo corso dell’oncologia, che spazia dai corretti stili di vita, agli screening, alle armi innovative fino alla riabilitazione, al reinserimento nel mondo del lavoro e al ritorno alla vita”. Pochi italiani seguono le regole di uno stile di vita sano. Anche nelle Marche emergono dati preoccupanti (Report del sistema di sorveglianza PASSI 2013-2016): il 24,5% dei cittadini è sedentario (32,5% Italia) e il 24,1% fuma (26,4% Italia). Superiore rispetto alla media nazionale il dato relativo al sovrappeso che riguarda infatti il 34% dei marchigiani (31,7% Italia). Ed è obeso l’8,3% dei cittadini (10,5% Italia). I 5 tumori più frequenti nella Regione sono quelli del colon-retto (1.550 nuovi casi nel 2017), mammella (1.300), polmone (1.200), prostata (950) e stomaco (450). Si stima che nelle Marche vivano circa 77.720 cittadini dopo la diagnosi di tumore, una cifra in costante crescita. Oltre alle nuove terapie, anche gli screening svolgono un ruolo fondamentale nel miglioramento dei tassi di guarigione. Ma nella Regione pochi cittadini rispondono a questi fondamentali programmi di prevenzione: nel periodo 2013-2016, solo il 54,8% delle donne ha eseguito, all’interno di programmi organizzati, la mammografia, fondamentale per la diagnosi precoce del tumore del seno, e il 56,7% ha aderito al Pap test, per la diagnosi iniziale del tumore del collo dell’utero. Scarsa anche l’adesione al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, pari al 44,9%, per individuare in fase precoce il cancro del colon-retto. “Oggi non possiamo più parlare di male incurabile – sottolinea Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar-Verona - perché accanto alle armi tradizionali (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) abbiamo a disposizione terapie innovative molto efficaci come le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia che permettono di migliorare la sopravvivenza a lungo termine con una buona qualità di vita. Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi, in Italia il 60% dei pazienti sconfigge la malattia. Il sistema sanitario deve saper rispondere alle esigenze di salute di questi cittadini, che spaziano dalla riabilitazione al ritorno alla vita attiva, agli affetti e al lavoro”. La manifestazione itinerante, resa possibile grazie al sostegno di Bristol-Myers Squibb, tocca 20 città con eventi che dureranno tre giorni. A Macerata, durante il “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”, saranno raccolti sondaggi conoscitivi e saranno distribuiti ai cittadini opuscoli sulle principali regole della prevenzione oncologica e sulle nuove armi in grado di sconfiggere la malattia o di migliorare la sopravvivenza in modo significativo. Nelle tre giornate (il 18 aprile dalle 16 alle 18, il 19 e 20 aprile dalle 10 alle 18), all’interno del motorhome saranno disponibili gli oncologi dell’AIOM per fornire informazioni e consigli. Ad aiutare medici e infermieri saranno presenti le associazioni di volontariato: Associazione AVULSS, Associazione Gigi Ghirotti, Associazione ANVOLT. La mattina di giovedì 19 aprile sarà presente il campione di motociclismo Piergiorgio Bontempi come testimonial del mondo dello sport che risponderà alle domande dei cittadini e porterà la sua esperienza sull’importanza degli stili di vita sani. Sono invitati a partecipare cittadini e pazienti di tutte le età.  

16/04/2018 12:31
Radiofarmaco: per Cantone corretta l'Area Vasta 3. Acom rischia esclusione per anni dalle gare pubbliche e multa di 50mila euro

Radiofarmaco: per Cantone corretta l'Area Vasta 3. Acom rischia esclusione per anni dalle gare pubbliche e multa di 50mila euro

Un farmaco con determinate caratteristiche terapeutiche, ma solo sulla carta. Quanto sufficiente per aggiudicarsi l’appalto prima che la verifica da parte dell’Asur ne evidenziasse delle presunte “irregolarità”. L’Autorità nazionale anticorruzione, dopo aver valutato la segnalazione, ha avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti dell’azienda maceratese Acom, che ha ottenuto l’appalto per la fornitura di un radiofarmaco per l’Unità operativa complessa di Medicina nucleare dell’Area Vasta 3 Macerata. Secondo quanto emerso dagli accertamenti fatti, il prodotto in questione risulta avere delle caratteristiche differenti rispetto alle indicazioni riportate nella domanda di gara.    La vicenda si riassume così: l’Asur bandisce una gara pubblica per l’assegnazione della fornitura del radiofarmaco. L’azienda partecipa e si aggiudica l’appalto. L’Asur fa verifiche sul farmaco e ravvisa le incongruenze tra quanto dichiarato e quanto è riportato, come da legge, nel riassunto delle caratteristiche del prodotto: il farmaco, da documentazione ufficiale, non ha indicazioni terapeutiche per infezioni o malattie infiammatorie, come, al contrario, sarebbe stato dichiarato nella documentazione per prendere parte al bando. A questo punto, secondo quanto ricostruito, l’Asur contatta l’Agenzia per il farmaco che conferma le anomalie. E’ in questo momento che l’Azienda unica sanitaria segnala, è un obbligo di legge, l’anomalia all’Autorità anticorruzione, comunicando l’esclusione dalla procedura di gara dell’Acom. L’Autorità, ora, ha avviato un procedimento. La società “nel mirino” ha 30 giorni di tempo per presentare memorie e documentazioni a propria difeso, entro 180 la vicenda, ad eccezione di sospensioni, si chiuderà. Con un’eventuale iscrizione nel Casellario, se il procedimento evidenziasse dolo o colpa grave, il fornitore rischia sanzione pecuniaria fino a 50mila euro e di essere esclusa per due anni da bandi pubblici. 

13/04/2018 18:03
San Severino, da maggio attiva un'ambulanza medicalizzata

San Severino, da maggio attiva un'ambulanza medicalizzata

Dal 1 maggio prossimo un’ambulanza medicalizzata risponderà h12 alle emergenze sanitarie nel territorio settempedano. Presso l’ospedale “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche, infatti, entreranno in servizio nuovi medici specialisti del “118” che opereranno su di un mezzo di soccorso molto avanzato. La decisione è stata assunta, con specifica determina, dal direttore dell’Area Vasta 3 dell’Asur Marche, Alessandro Maccioni. “E’ una risposta importante alle emergenze di un territorio vastissimo – sottolinea con soddisfazione il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei – Il solo territorio del nostro Comune, tra i più grandi delle regione, è di oltre 195 chilometri quadrati. L’ultima delle nostre frazioni dista quasi mezz’ora d’auto dal capoluogo. Il conferimento dell’incarico ai professionisti delle emergenze è un altro tassello che abbiamo conquistato in un momento peraltro molto delicato in cui, fra le tante emergenze, siamo costretti ancora ad affrontare quella legata al terremoto”. Il nuovo mezzo, consegnato e inaugurato ufficialmente nei mesi scorsi, è uno dei più avanzati ed è in grado di rispondere a ogni tipo di emergenza, anche le più gravi. Importanti i numeri dell’assistenza fornita alla popolazione dal pronto soccorso del “Bartolomeo Eustachio”. Secondo i dati del “118” nel 2016 le ambulanze in servizio presso l’ospedale settempedano hanno effettuato, in base al numero delle partenze, 955 missioni di cui 222 in codice rosso, 578 in codice giallo e 191 in codice verde. A queste hanno fatto seguito 631 ospedalizzazioni di cui 422 presso lo stesso nosocomio. Ogni giorno, in media, si sono registrati 2,72 interventi. Oltre a quelle giunte da San Severino Marche le ambulanze del “Bartolomeo Eustachio” hanno risposto a chiamate provenienti dai Comuni di Tolentino, Gagliole, Treia, Pioraco, Matelica, Esanatoglia e Macerata.  

12/04/2018 15:48
Tumori neuroendocrini, un Tavolo tecnico regionale per la gestione dei pazienti

Tumori neuroendocrini, un Tavolo tecnico regionale per la gestione dei pazienti

Prima riunione del Tavolo tecnico regionale per la gestione dei pazienti affetti da tumori neuroendocrini, un tipo di patologie eterogenee e rare, con un'incidenza di circa 2.5-5 su 100.000 persone per anno, in vertiginosa crescita negli ultimi 30 anni (oltre il 500%), grazie anche al miglioramento delle tecniche diagnostiche. Ad aprire l'incontro, che si è svolto a Palazzo delle Marche, il presidente della Commissione regionale “Salute” Fabrizio Volpini, che ha evidenziato il valore dell'iniziativa. “Abbiamo con piacere scelto di ospitare nella nostra sede istituzionale questo importante momento approfondimento scientifico – ha detto - su patologie tumorali rare che necessitano di un approccio complesso, di tipo multidisciplinare, coinvolgendo specialisti di vari campi, per arrivare a una strategia terapeutica condivisa”. Nel corso dell'incontro è stata illustrata nel dettaglio la proposta di percorso diagnostico-terapeutico ed assistenziale redatta da un “panel” di esperti degli Ospedali riuniti di Ancona e dell'Università Politecnica delle Marche che nelle scorse settimane ha lavorato per individuare l'iter della presa in carico globale dei pazienti affetti da queste patologie. Un modello di gestione che preveda un'organizzazione coerente ed efficiente del percorso di cura della malattia in conformità agli standard nazionali e internazionali. “Oggi abbiamo condiviso il percorso terapeutico con i referenti delle strutture di oncologia di tutto il territorio marchigiano – ha spiegato Rossana Berardi, direttrice della Clinica oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona e promotrice del progetto - affinché tale percorso possa diventare regionale e dare risposte agli oltre 500 pazienti marchigiani affetti da queste patologie”.  

12/04/2018 15:45
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