Resta tuttora esposta in bella vista la bandiera francese apparsa nella giornata di ieri (sabato 9 febbraio, ndr) sulla finestra della sede comunale di Macerata in Piaggia della Torre. Il gesto di natura squisitamente politica fatto dall'amministrazione Carancini ha immediatamente sollevato un vespaio di polemiche, che non hanno però - a quanto pare - scalfito la volontà di mantenere vivo il gesto di vicinanza al governo Macron sulla questione migranti dopo il richiamo dell'ambasciatore francese a Roma.
Aldilà dei diversi e tutti legittimi punti di vista in merito alla solidarietà politica espressa dalla giunta Carancini, a tenere banco è l'illegittimità legislativa di tale gesto.
IL DECRETO - Secondo quanto previsto dal DPR 121/2000, infatti, l'esposizione di bandiere di Paesi stranieri all'esterno e all'interno degli uffici comunali è prevista "solo nei casi di convegni, incontri e manifestazioni internazionali, o di visite ufficiali di personalità straniere, o per analoghe ragioni cerimoniali, salve le regole di cerimoniale da applicare in singole occasioni su indicazione del Governo".
IL CASO CUNEO - Nei giorni scorsi si è verificato un episodio analogo a Cuneo. Il sindaco Federico Borgna, dopo aver esposto il tricolore francese accanto a quello italiano, è stato costretto a rimuoverlo su intervento del prefetto e sollecitazione di Palazzo Chigi.
L'OPINIONE DI EMILIOZZI - La deputata del Movimento 5 stelle Mirella Emiliozzi con un post apparso su Facebook ha puntalizzato come si sia trattato di "un gesto fuori luogo, che contravviene anche alla legge, nello specifico al DPR 121/2000, con cui il Sindaco manifesta una solidarietà di cui non c’era bisogno".
Ecco il contenuto integrale del post:
L'OPINIONE DI PATASSINI - Sulla stessa lunghezza d'onda anche il parlamentare della Lega Tullio Patassini: "Si tratta di una situazione assurda. Probabilmente Carancini confonde il balcone del Comune di Macerata con quello di casa sua. Di fronte a un'istituzione bisogna comportarsi da uomo delle istituzioni".
"Anche in passato il sindaco - prosegue Patassini - ha dimostrato di avere poco chiaro il contenuto delle leggi. Forse - e noi non ne siamo ancora a conoscenza - è diventato il nuovo ambasciatore della Francia in Italia. Credo che il prefetto Rolli stia approfondendo la situazione: non credo che possa permettere ancora per lungo tempo una situazione di questo tipo".
Riceviamo e pubblichiamo una nota del gruppo "Macerata ai maceratesi" in merito all'esposizione, da parte dell'amministrazione comunale del capoluogo, della bandiera francese accanto a quella italiana nella sede di Palazzo Conventati.
Ecco la loro dichiarazione:
"Macerata ai Maceratesi manifesta massimo rispetto per la decisione assunta dal governo francese di ritirare il proprio ambasciatore a Roma.
Suggeriamo ai nostri amministratori locali di non interferire negli affari interni delle Nazioni altrui, togliere la bandiera francese da Palazzo Conventati e pensare ai tanti veri mali che affliggono la nostra città –su tutti l’immigrazione incontrollata e lo spaccio proprio a un anno dall’efferato omicidio della povera Pamela- invece di prendere iniziative strettamente personali di cui siamo convinti che la maggioranza dei maceratesi molto probabilmente non sia assolutamente d’accordo.
Lunga alla vita alla bandiera italiana, alla nostra sovranità nazionale e alla vera Europa dei popoli".
Oggi nella sala consiliare della Provincia di Macerata si è tenuta l’Assemblea Generale dell’UPI Marche al fine di rinnovare i propri organi statutari e per eleggere i propri delegati in vista dell’imminente Assemblea Congressuale dell’Unione delle Province d’Italia che si terrà a Roma il prossimo 12 Febbraio. La seduta è stata molto partecipata dai neoeletti consiglieri delle cinque Province.
Dopo i saluti di rito, il Presidente Pettinari ha relazionato sull’attività svolta durante il suo mandato.
Nella sua relazione sono emerse tutte le criticità degli ultimi anni, non solo verificatesi a causa della Legge Del Rio ma anche quelle create prima dal Governo Monti.
Ha ribadito la necessità di ridare alla Provincia quella dignità istituzionale che per le funzioni svolte, anche dopo il riordino, non ha mai perso.
La Provincia, che con la sua storia secolare, rappresenta uno degli organi istituzionali più importanti.
Tante le difficoltà incontrate durante il mandato dove i Governi che si sono succeduti hanno cercato di smantellare un modello organizzativo senza prefigurare un’alternativa attuabile sul piano pratico ed operativo impedendo l’operatività nella gestione dei principali servizi a causa dei pesantissimi tagli delle risorse.
Si è cercato di far fronte ai servizi importanti come la sicurezza nelle scuole e sulle strade nonostante la difficoltà di chiudere i Bilanci che per anni sono stati approvati solo in linea tecnica.
Nelle sedi di confronto sono stati salvaguardati tutti i posti di lavoro del personale che doveva essere trasferito con il passaggio delle funzioni.
“C’è però fiducia per il futuro - dice il Presidente Pettinari - esistono infatti possibilità di tornare all’elezione diretta del Presidente della Provincia, della Giunta e del Consiglio Provinciale.
“Questa riunione – precisa il Presidente – è di tipo organizzativo per la rielezione degli organi di rappresentanza”. Il Presidente ha ipotizzato la formazione di un tavolo comune con la Regione, l’Anci e le Università per fornire proposte per il riordino delle Istituzioni Nazionali, al fine di dare un contributo anche come UPI Regionale al lavoro del Tavolo Nazionale per la riforma delle Province. A seguire quindi si è tenuto il dibattito e nei diversi interventi che si sono susseguiti si è avuta totale e piena condivisione di quanto detto nella relazione e sulle proposte del Presidente.
Al termine del dibattito il Presidente ha informato l’Assemblea della presentazione di una lista unitaria condivisa per l’elezione dei nuovi organi sottolineandone l’importanza ai fini di una maggiore efficacia e autorevolezza di tutte le attività e iniziative dell’UPI.
Nel Consiglio Direttivo, oltre ai Presidenti delle Province Luigi Cerioni (Ancona), Sergio Fabiani (Ascoli Piceno), Moira Canigola (Fermo), Antonio Pettinari (Macerata), Giuseppe Paolini (Pesaro Urbino) che sono già componenti di diritto, sono risultati eletti i Consiglieri Provinciali:
Mandolesi Francesca (FM), Micozzi Paolo (MC), Morganti Maria Rita (AP), Rabini Lorenzo (AN), Rossi Enrico (PU).
Sono risultati eletti quali componenti del Collegio dei Revisori dei Conti i Consiglieri Provinciali: Ruani Rosella (MC) in qualità di Presidente; Giampaoletti Marco (AN) e Capriotti Luigi (AP) componenti effettivi; Cossiri Antonello (FM) e Panicali Chiara (PU) componenti supplenti.
Sono risultati eletti quali delegati all’Assemblea dell’UPI Nazionale i Consiglieri Provinciali:
De Angelis Roberto (AP), Gismondi Gastone (FM), Lavanna Omar (PU), Renna Paolo (MC), Storoni Andrea (AN).
Subito dopo l’elezione dei nuovi organi si è riunito il Consiglio Direttivo il quale ha rieletto all’unanimità Antonio Pettinari Presidente dell’UPI Marche e sono stati inoltre eletti Vice Presidenti Moira Canigola (Presidente Provincia di Fermo) e Luigi Cerioni (Presidente Provincia di Ancona).
È apparsa nel primo pomeriggio di oggi, sulla finestra della sede comunale di Macerata in Piaggia della Torre, al fianco della bandiera italiana, quella francese, evidente simbolo di vicinanza da parte dell’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Romano Carancini, al Governo Macron, in merito alle polemiche che si sono innestate in questi giorni tra Italia e Francia sulla questione migranti.
Alcuni curiosi e cittadini maceratesi, salendo le scalette per raggiungere la Piazza, si sono soffermati a osservare la bandiera francese esposta insieme a quella italiana.
“Siamo di fronte a un atto di inaudita gravità – il commento di Riccardo Sacchi, Capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale -. Utilizzare le finestre del comune da parte del primo cittadino, appoggiato dalla sua maggioranza, per bassi, meschini e infimi calcoli politici, dimostra che si vuole calpestare l’interesse nazionale, esprimendo solidarietà a Macron. Siamo evidentemente alle comiche finali.”
“Iniziative del genere avrebbero senso, come stabilito dalla normativa, davanti a determinati episodi – continua Sacchi -. Il Sindaco e la maggioranza dovranno rendere conto di questo gesto e soprattutto stupisce vedere come siamo davanti a una solidarietà a corrente alternata: si affigge una bandiera per meschini calcoli politici, ma non un gesto di solidarietà, non un fiore per commemorare Pamela Mastropietro.”
“Interverremo in Consiglio Comunale, tra dieci giorni, per stigmatizzare questo utilizzo della figura del Comune per beceri interessi politici” ha concluso Sacchi.
“Un conto è la solidarietà politica alla Francia che, a mio avviso, va espressa pienamente in quanto l’attacco del governo nei confronti di quello francese è inaudito; un altro conto è quella istituzionale – il commento in merito all’episodio dell’Assessore regionale Angelo Sciapichetti -. C’è una normativa del 2000 che regola l’esposizione delle bandiere negli edifici pubblici e quindi va rispettata”.
''Non corrisponde a verità quanto riferito dal sindaco Marini sui fatti del campo di calcio del Comune di Ussita". Chi parla è Gianni Marronaro, imprenditore di Ussita, capogruppo in consiglio comunale per la lista di opposizione ''Insieme per la Ricostruzione'' che contesta le dichiarazioni di alcuni amministratori dei comuni di Visso ed Ussita riguardo il contributo della Regione Emilia Romagna a favore del campo sportivo di Ussita per costituire uno strumento di sostegno per le attivita' sportivo-ricreative dell'Alto Nera, ma in particolar modo per permettere alla squadra del vicino Visso Calcio di potersi allenare e giocare senza lunghe trasferte per i giovani calciatori.
"Sono stato io ad aver evitato che la responsabile dell’agenzia “Star on Field” - afferma Marronaro - che cura le iniziative per beneficienza della Onlus del calciatore Andrea Ranocchia, diffidasse il Sindaco di Visso ed il Sindaco di Ussita, per non aver provveduto a firmare un protocollo d’Intesa per destinare il contributo di € 50.000,00 (cinquantamila) presso le casse del Comune di Visso. Ora che il contributo e' arrivato si alzano i cori dei dormienti addebitandosi loro l'iniziativa''.
''I due sindaci - continua Marronaro - sono stati silenti per mesi e mi attivai personalmente con la regione Emilia Romagna chiedendo di procedere all' annullamento della delibera e procedere ad una nuova delibera. Ora che i soldi sono arrivati tutti si dichiarano patrocinanti di questa iniziativa''.
Piuttosto, conclude Gianni Marronaro ''Esprimo la mia gioia e ringrazio la regione Emilia Romagna per la donazione, ringrazio i consiglieri di minoranza al comune di Ussita, e tutta la lista 'Ussita 2018 Insieme per la Ricostruzione che mi hanno sostenuto in questa iniziativa'''.
Riceviamo e pubblichiamo una nota della segretaria di Possibile Beatrice Brignone a proposito della legge regionale sulla caccia, già bocciata dal Governo.
"La stagione venatoria 2018/19 in Italia si è conclusa con un bilancio di 12 morti e 50 feriti, a dimostrazione del pericolo che rappresenta per la sicurezza dei cittadini. Eppure, da mesi, la giunta regionale delle Marche e dell’assessore Pieroni va avanti con un atteggiamento sprezzante sul tema, in barba a tutte le normative vigenti. Così proprio oggi c'è stata l’ennesima bocciatura: la ministra Stefani ha annunciato che la legge regionale, in materia, verrà impugnata". Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone.
"Ma si poteva giungere facilmente a queste conclusioni - aggiunge Brignone - visto che già Consiglio di Stato e dal Tar si erano pronunciati con il blocco alla caccia imposto nelle aree Natura 2000. Eppure non era bastato: la Regione ha continuato con un atteggiamento vago e al di fuori delle regole. E così, mentre l’assessore Pieroni scrive lettere alle associazioni venatorie dall’ incipit 'Caro amico cacciatore' e accusa le associazioni animaliste e ambientaliste, oggi c'è stato un altro stop. A dimostrazione che la tutela dell'ambiente della fauna non è a disposizione delle lobby"
Il sindaco di Matelica Alessandro Delpriori è stato protagonista nel pomeriggio di oggi, dalle ore 16:30 alle ore 18:30, della conferenza "Carlo Crivelli e le Marche" tenutasi nella sala seminari della "National Gallery" di Londra.
Il sindaco - in quanto storico d'arte - ha partecipato ad una conversazione con Caroline Campbell, direttrice delle collezioni della National Gallery, che ha avuto come finalità principale quella di raccogliere fondi a favore della chiesa della Beata Mattia e della chiesa di San Francesco a Matelica: entrambe danneggiate dal sisma.
L'incontro fa parte di una serie di iniziative promosse dalla fondazione benefica "Heartquake" (terremoto in inglese, ndr), con sede in Inghilterra, dedicata alla salvaguardia dei beni culturali delle Marche dopo il tragico terremoto del 2016.
La conferenza ha permesso di approfondire il legame tra Carlo Crivelli (pittore veneto del '400, ndr) e la nostra regione. Crivelli, infatti, ha influenzato profondamente il panorama artistico marchigiano creando pale d'altare e polittici di straordinaria bellezza. La sua attività è segnalata in diversi centri del fermano, ad Ascoli Piceno e Camerino.
Alla National Gallery di Londra il sindaco Alessandro Delpriori ha portato anche un'eccellenza del suo Comune: il Verdicchio, come testimoniato sulla sua pagina Facebook (vedi foto, ndr).
In merito alle risposte di Maccioni, apparse oggi sulla stampa, sulla questione dell’Ospedale di Civitanova Marche, sollecitate dal Sindaco Ciarapica negli interventi di domenica e martedì scorsi riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dei consiglieri comunali Vincenzo Pizzicara e Paolo Nori:
“Bene ha fatto il Sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, a incalzare la Regione per farsi dare risposte certe sul destino dell’Ospedale di Civitanova Marche”. Così il Consigliere Comunale e Capogruppo della lista ‘Noi con Ciarapica’, Vincenzo Pizzicara, nel commentare l’operato del Sindaco che pubblicamente e in diverse occasioni aveva chiesto risposte certe sulla struttura ospedaliera della nostra città.
“Maccioni ha dovuto finalmente rispondere con fatti concreti ai quesiti del Sindaco, stretto nella morsa del primo cittadino, ma anche dei tantissimi pazienti che chiedevano un Ospedale nel pieno delle sue funzioni. Tantissime sono state le richieste inviate al nostro indirizzo in tal senso. Dal 2012, dal Ministro Balduzzi in poi, avevamo assistito ad un graduale svuotamento dell’Ospedale di Civitanova Marche, che ha creato allarmi, malfunzionamenti ma, soprattutto, incertezze per il futuro della sanità locale.
L’Ospedale di Civitanova è un importantissimo punto di riferimento quotidiano da parte di tantissimi utenti. Sulla salute dei cittadini non si possono fare speculazioni, bisogna dare risposte certe con azioni concrete.
Azioni che sono mancate, e questo è gravissimo, da parte del PD locale che ha disatteso gravemente la mozione votata in Consiglio Comunale in data 28 novembre del 2017, in cui si chiedeva al Sindaco di sollecitare la Regione al fine di potenziare i servizi della nostra struttura sanitaria. Anche Micucci porta con sé grandi responsabilità in questo senso. Micucci è di Civitanova Marche e siede in Regione proprio in Commissione Sanità, ma anziché criticare Ciarapica, avrebbe dovuto prodigarsi per il bene dei suoi concittadini e dei suoi elettori, ma non è andata così”. Conclude il Consigliere e Capogruppo, Pizzicara.
“Era importante – dichiara Paolo Nori, Capogruppo della lista civica ‘Vince Civitanova’ - che qualcuno si assumesse la responsabilità di tutelare un bene comune essenziale come quello del nostro Ospedale, che non è solo a servizio dei civitanovesi, ma dei tantissimi cittadini che si affacciano sulla costa e delle zone limitrofe collinari che numericamente sono superiori a qualsiasi altra zona della Provincia”.
“Quindi plaudo all’operato di Ciarapica – continua il Consigliere Nori - che con impegno e perseveranza oggi ha portato a casa un buon risultato inchiodando il Governatore e Maccioni ad un’assunzione di responsabilità. Non è certo casuale che le Determine delle Indizioni dei concorsi pubblici per il conferimento dei primariati di Otorino (vedi pensionamento del Prof. Fasanella), e di Medicina Interna (vedi pensionamento del Prof. Centurioni), portino, guarda caso la data del 5 febbraio, cioè ieri.
Per quanto riguarda le altre promesse – conclude il Consigliere Nori - che il Direttore dell’Area Vasta 3 ha pubblicamente fatto oggi, via mezzo stampa, su sollecitazione di Ciarapica, noi garantiamo attenzione e promettiamo di vigilare affinché gli impegni assunti non vengano disattesi nel bene sì di Civitanova, ma anche di tutti i territori circostanti.
Ciò che ci interessa è soprattutto la garanzia della tutela della salute di un’intera comunità. Ma aggiungo una riflessione. Da trent’anni la Regione, che è sempre stata di Centro-Sinistra, non è mai riuscita a fare una programmazione seria sul territorio regionale in ambito sanitario - siamo appena 1milione e mezzo di cittadinii - ha fatto costruire ospedali costosi a destra e a manca, come ad esempio Jesi, che è vicinissimo a Torrette, esattamente 12/12 minuti di auto, e tanti altri ancora.
Risorse sprecate, per ricominciare tutto daccapo. Per non parlare poi delle nuove strutture che erano destinate alle sale operatorie del nostro Ospedale di Civitanova che realizzate, lasciate grezze, non sono state mai ultimate e mai utilizzate. Inoltre sono stati costruiti sei nuovi piani sopra al pronto soccorso, rimasti a tutt’oggi pressoché inutilizzati. I soldi dei contribuenti onesti, non possono essere spesi in questo modo”.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato relativo alla costituzione di "Piazza Marche", associazione a sostegno della candidatura di Nicola Zingaretti alla segreteria del PD.
"Nasce Piazza Marche, associazione aperta a tutti i cittadini, che si pone l’obiettivo di sostenere la candidatura di Nicola Zingaretti alla segreteria nazionale del PD, attraverso il coinvolgimento delle migliori energie del territorio.
Promossa dall’avvocato marchigiano Leonardo Lorenzetti, impegnato da tempo in politica tra le file del Partito Democratico, Piazza Marche riflette la volontà di Zingaretti di guardare fuori, aprendo ad altri mondi, dall’associazionismo al volontariato, dalla scuola alle realtà ambientaliste, per dare un nuovo impulso a temi centrali, offrendo risposte concrete ai bisogni dei cittadini.
L’associazione, che anche sull’onda del successo conseguito nella prima fase congressuale rafforza il messaggio del governatore del Lazio, si propone di sostenere Zingaretti nel suo progetto di cambiamento del Partito Democratico e di intercettare le eccellenze in campo professionale, persone capaci, ciascuna per le proprie competenze, di dare un contributo nei settori più rilevanti per lo sviluppo del territorio.
Tra le priorità su cui l’associazione intende mantenere alta l’attenzione le criticità legate ai rallentamenti nelle procedure di ricostruzione post – terremoto e il potenziamento dell’offerta turistica, anche nell’ottica di un rilancio delle aree colpite dal sisma.
È possibile iscriversi all’associazione accedendo al sito www.piazzamarche.eu ".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma del segretario di "Azione in Movimento" Simone Livi, in merito alla questione relativa ai fondi regionali per i Comuni colpiti dal sisma.
"Le persone sono indignate per la leggerezza e la “furbizia” con cui la Giunta regionale delle Marche a guida PD distribuisce i fondi genericamente assegnati alle zone terremotate.
Ne beneficiano in munifiche quantità Comuni che sono al di fuori del cratere sismico e zone che del terremoto hanno solo letto nei quotidiani e visto in televisione, mentre chi ha avuto la casa distrutta vive in situazioni di emergenza.
C’è ancora gente negli alberghi, nelle SAE che non assolvono al loro compito per deficienze progettuali e per montaggi eseguiti con scarsi controlli e ci sono coloro che vivono perfino nei container.
A 30 mesi dalle scosse sismiche, che hanno letteralmente messo in ginocchio l’entroterra maceratese, la situazione è allucinante: paesi disabitati, macerie da smaltire, ricostruzione ferma.
E in Regione che fanno? Hanno una loro priorità: portare avanti un progetto regionale di piste ciclabili e, cosa gravissima, lo vogliono fare non con fondi propri di bilancio ma utilizzando, secondo noi in modo improprio, i fondi europei destinati alle zone devastate dal sisma.
Magari amministrativamente potrebbero anche farlo ma è moralmente corretto? Le piste ciclabili “parlano” di turismo. Ma turismo dove? Dove le strutture di accoglienza e commerciali sono al di là da venire? Eticamente non sarebbe più corretto prima restituire paesi efficienti alla popolazione? Conta di più una visione teorica di turismo sostenibile e non inquinante o la visione pratica di paesi ancora deserti perché distrutti?
Secondo tanti marchigiani e anche secondo noi, le priorità sono chiare: prima alleviare le sofferenze delle persone, poi il resto.
Questa non è miopia politica ma è visione politica corretta: mettere sempre in primo piano la risoluzione dei problemi immediati della persona umana.
Anche per questi motivi AZIONE IN MOVIMENTO non vede l’ora di dare il proprio contributo al fine di cambiare governo a questa regione che merita di più".
Il Comune di Porto Recanati dichiara guerra aperta ai leoni da tastiera. Tramite una delibera comunale approvata lo scorso 28 gennaio, l'amministrazione ha messo nero su bianco la volontà di schierare un avvocato pur di difendere l'onorabilità della città di fronte alle ripetute offese ricevute sui social network.
"E’ da un po’ di tempo che in rete compaiono commenti, con toni e contenuti violenti ed offensivi, rivolti non solo verso l’azione amministrativa ma che costituiscono spesso un attacco personale contro gli amministratori con allusioni alla loro morale e alla correttezza istituzionale che incidono profondamente sull’immagine della città" si legge sulla pagina Facebook del sindaco.
Le ingiurie virtuali paiono aver subito un'evidente impennata negli ultimi mesi, forse a causa delle numerose multe collegate al mancato rispetto della zona a traffico limitato.
"Questa opera di 'infangamento' penalizza e degrada l’immagine dell’Ente Comune nel suo insieme e colpisce direttamente o indirettamente - prosegue Mozzicafreddo - l’onorabilità morale e l’affidabilità professionale non solo della 'parte politica' ma di tutto il personale che in Comune lavora. E’ sottinteso che ogni singolo amministratore o dipendente potrà, se lo ritiene opportuno, agire per tutelare la propria onorabilità nei confronti di commenti che ritiene oltraggiosi o calunniosi".
Il sindaco ci tiene a sottolineare come la delibera sia stata emanata per difendere l'immagine pubblica di Porto Recanati in quanto riconosciuta località turistica e non quella personale dei componenti dell'amministrazione: "La delibera emanata è diretta a tutelare esclusivamente l’immagine di Porto Recanati con il conferimento ad un legale che possa tutelarne il buon nome. Quindi il provvedimento preso non serve a difendere il sindaco o i singoli amministratori, che possono come già era prima, farlo autonomamente da privati cittadini ma per difendere e proteggere l’immagine di una città, che non dobbiamo mai dimenticare, vive di turismo.
Il ricorso all’avvocato quindi servirà a mettere un freno a questo 'gioco al massacro' che è stato usato in questo ultimo periodo e sarà impiegato solo in quelle circostanze dove ci saranno gli estremi per procedere".
Ecco il post Facebook del sindaco di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo:
Altre otto famiglie, residenti in una palazzina di viale della Libertà danneggiata dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016, potranno fare ritorno a casa a seguito dei lavori di recupero e restauro seguiti al sisma.
Nelle scorse ore il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha revocato l’Ordinanza di inagibilità dell’immobile, sito al civico numero 43, e consegnato una nuova Ordinanza all’amministratore di condominio Simona Volponi dopo l’esecuzione dei lavori, per un importo complessivo che si aggira sui 450mila euro, su progetto firmato dall’ing. Michele Magrini.
Ammontano a oltre quattro milioni di euro gli assegni vitalizi distribuiti dalla Regione Marche agli ex consiglieri nell'anno 2018. Si tratta di un beneficio distribuito a un totale di 114 politici, di cui 19 maceratesi.
A questo numero vanno aggiunti poi i familiari dei consiglieri scomparsi, che percepiscono il 60% della loro indennità sotto forma di reversibilità: in totale trentasei tra vedove o altri aventi diritto.
I BENEFICIARI - Per incassare l'assegno è sufficiente aver rivestito per uno o più mandati cariche pubbliche in regione (minimo 5 anni, ndr) e aver compiuto i 60 anni di età. Il totale delle somme distribuite nel 2018 ammonta a 4 milioni e 300 mila euro: gli importi lordi mensili, invece, variano da un minimo di 780 euro a un massimo di 4.578 euro.
Queste cifre sono consultabili all'interno del sito della Regione Marche in ottemperanza alle direttive sulla trasparenza.
FOCUS SU MACERATA - A livello provinciale a percepire l'assegno più "pesante" è l'ex assessore e vicepresidente nella giunta Spacca (2005/2010, ndr) Pietro Marcolini con ben 54.936 euro. All'ex sottosegretario della medesima giunta, Adriano Ciaffi spettano 32.060 euro lordi all'anno.
Tra i beneficiari anche l'ex sindaco di Macerata Giorgio Meschini (22.720 euro lordi).
Di seguito gli altri maceratesi che incassano vitalizi: Carlo Latini (47.515), Cesare Procaccini (44.218), Gianfranco Formica incassa (40.097), Fabrizio Grandinetti (35.816), Stelvio Antonini (32.322 euro), Cataldo Modesti (27.959), Ferdinando Foschi (23.053), Maria Assunta Brachetta (22.720), Antonio Canzian (22.720), Enzo Marangoni (17.040).
Tanti sono i civitanovesi presenti nella lista dei 114: l’ex vice-sindaco Giulio Silenzi percepisce 44.989 euro, Ottavio Brini 37.561, Galliano Micucci 30.768 (padre di Francesco, attuale consigliere regionale del Pd), Giuseppe Cerquetti 27.086, Ivo Costamagna 20.812, Erminio Marinelli 22.720.
L’assegno di reversibilità è stato, infine, assegnato alle famiglie di: Lorenzo Marconi (32.322), Romualdo Clementoni (24.469), Rodolfo Tambroni (22.749), Guido Bianchini (16.584), Luigi Cristini (16.584), Vincenzo Palmini (16.584) e Claudio Bruno Corvatta (15.712).
"Milioni di euro distratti dalle aree terremotate, la Giunta Ceriscioli usa i fondi dedicati al Sisma2016 per altri scopi", la denuncia è di Patrizia Terzoni del Movimento Cinque Stelle.
"I fondi del Sisma2016 vengono usati come un vero e proprio bancomat dalla Giunta Ceriscioli che li usa addirittura fuori dal cratere per accontentare consorterie varie; oltre alla vicenda delle piste ciclabili ci sono fatti ben più gravi come quelli dei milioni di euro del turismo spesi per altri scopi e non per il rilancio delle aree terremotate" così Patrizia Terzoni, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera che ha pubblicato sul proprio sito un mini-dossier sull'uso distorto dei fondi e sulle "procedure poco o per nulla partecipate per distribuire i fondi comunitari".
"Ricordiamo che alla Regione Marche sono stati assegnati 248 milioni di euro in più sul Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) - asse 8 - che si aggiungono a quelli "ordinari" pari a 337 milioni, per sviluppare iniziative dedicate ai cittadini, ai comuni e alle imprese del cratere. Ho passato in rassegna non solo le due delibere, la 36/2019 e la 37/2019, che assegnano oltre 10 milioni di euro alle ciclovie del Tronto e del Chienti/Potenza, che hanno suscitato grandi polemiche, ma anche altre tre delibere (la n.829/2018, la 1402/2018 e la 20/2019) che assegnano quasi 10 milioni di euro per il programma turistico della Regione Marche, annualità 2018, 2019 e 2020, tutti a valere sull'ormai famigerato Asse 8 degli interventi per il sisma."
"Ebbene, nessun programma specifico di attività incentrato sul rilancio del turismo delle aree colpite dal sisma ma il finanziamento delle attività generali di promozione turistica delle Marche a cui bisognava indirizzare i fondi ordinari e non certo quelli dedicati al cratere, ottenuti specificatamente per questa finalità - continua Terzoni -. La Giunta delle Marche così finanzia con i soldi del sisma iniziative che saranno pure lodevoli ma che nulla hanno a che fare con il rilancio economico delle aree terremotate. Si va dal finanziamento alla mostra di Sgarbi ad Urbino al festival rossiniano a Pesaro, a cui la regione ha assegnato 300.000 euro dei fondi del sisma!"
"Quanto abbiamo scoperto è una vergogna assoluta e la Giunta Ceriscioli deve fare marcia indietro su queste delibere che fanno scempio delle priorità relative al rilancio delle aree del Sisma2016. Non escludo segnalazioni alla Commissione Europea se non si tornerà immediatamente a perseguire gli obiettivi fissati dagli stessi documenti che a suo tempo hanno assegnano i 248 alle aree colpite dal sisma. Questi denari devono essere spesi esclusivamente per iniziative specifiche per le aree terremotate e basta. Inoltre serve un programma di interventi coerente per il rilancio economico del cratere. Il Patto per la Ricostruzione appena firmato dalla Giunta e che potrebbe influenzare anche la futura programmazione per 1,7 miliardi è stato redatto in maniera poco partecipata, con un numero limitato di portatori d'interesse che hanno presentato idee progettuali, chiuso al contributo di altri soggetti. Perché, ad esempio, non fare degli inviti pubblici a presentare proposte? Insomma, questa Giunta regionale conferma di essere in una torre d'avorio mentre i cittadini delle aree colpite dal sisma sono di fatto abbandonati dalla regione" conclude la Terzoni.
Quattordici sindaci dei Comuni che si trovano all'interno dell'area del cratere sismico hanno sottoscritto un documento con il quale si schierano a favore dell’investimento di 10 milioni di euro da parte della Regione sulle ciclovie.
Il documento, con il quale i Comuni hanno chiesto esplicitamente di investire sulle ciclabili, è stato firmato dai sindaci di Castelraimondo, Cerreto d''Esi, Corridonia, Esanatoglia, Fabriano, Macerata, Matelica, Mogliano, Petriolo, Pollenza, San Severino Marche, Sarnano, Tolentino e Urbisaglia.
All'interno del documento si sottolinea come questi 10 milioni siano solo una piccola parte rispetto ai 248 milioni di fondi della Programmazione Ue 2014-2020 assegnati per il dopo terremoto da destinare con priorità alle aree colpite. Inoltre viene specificato come tali risorse siano diverse rispetto a quelle destinate alla ricostruzione e come, dunque, fosse impossibile destinarle a tali finalità.
Ecco il contenuto integrale del documento firmato dai quattordici sindaci:
La Regione Marche, nell'ambito della Programmazione Europea 2014/2020 e nello specifico nell'ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), ha attivato diverse azioni e interventi volti a raggiungere gli obiettivi di crescita e di sviluppo che l'Unione Europea, in sinergia con gli Stati membri e le Regioni, si è prefissata.
A seguito degli eventi sismici che hanno colpito la Regione nel 2016 e 2017 sono stati assegnate ulteriori risorse FESR per un totale di circa 248 Milioni di euro da destinare con priorità alle aree del cratere.
Va chiarito che tali risorse sono ovviamente diverse rispetto a quelle destinate alla ricostruzione e che proprio per la loro natura non possono essere destinate alla "ricostruzione" propriamente detta, che trova invece disponibilità su altre fonti di finanziamento.
Le risorse aggiuntive, attivate a seguito del sisma, debbono quindi essere necessariamente viste come un'opportunità, per rilanciare la crescita e lo sviluppo nei territori dell'area del cratere.
Premesso che la destinazione dei 10 Milioni di euro sulla misura in questione sono solo una piccola parte rispetto ai 248 Milioni aggiuntivi destinati alle aree del sisma 2016, l'obiettivo dell'intervento attivato con la DGR n. 36/2019 è proprio quello di creare le condizioni per lo sviluppo dei territori interessati attraverso la promozione di una mobilità dolce volta a supportare le iniziative che vivono di turismo.
Grazie ai fondi aggiuntivi che l'Europa ha messo nella Programmazione 2014/2020 si dara un forte contribute alla ripresa socio-economica.
Nella specifico verranno attivati investimenti non sono volti allo sviluppo di sistemi destinati alla sostenibilità turistica e mobilità dolce, con ricadute su tutto il tessuto ricettivo del territorio, ma anche progetti che prevedono l'installazione di stazioni di ricarica elettrica per i vari mezzi di trasporto. Questi investimenti saranno ad integrazione su quanto i singoli territori hanno già implementato con i vari bandi di altra natura quali i PIL (Progetti lntegrati Locali} nell'ambito dei GAL.
Una progettualità integrata, condivisa sul territorio e volta a dare un'opportunita specifica alle aree colpite dagli eventi sismici. Dare nuove possibilità di crescita e di sviluppo sfruttando anche la leva del turismo sostenibile come tante zone d'ltalia stanno facendo e hanno fatto per "sfruttare", nel senso buono della parola, le nostre splendide aree interne.
Non va dimenticato che oltre a premere l'acceleratore sulla ricostruzione si devono comunque portare avanti tutte le possibili misure di crescita e di sviluppo anche per chi sul territorio quotidianamente vive, investe con le proprie attivita, in un concetto di sviluppo economico che valorizzi e preservi le ricchezze del territorio.
E' importante che questi territori rivedano un rilancio economico che porti reddito al territorio e la speranza di non vedere tra qualche anno solo "cattedrali nel deserto".
Si ricorda, inoltre, che i Comuni finanziabili in nel caso specifico sono quelli che ricadono in area cratere e contestualmente rientrano anche nelle aree urbane del trasporto pubblico loca le, così come approvate dalla Commissione Europea.
Gli stessi,di seguito elencati,al fine di accedere al finanziamento, dovranno presentare una proposta progettuale unitaria che dovrà essere approvata da un apposito nucleo di valutazione.
Ciò implica che in sinergia con i Comuni vicini si dovrà fare rete alfine di ottimizzare tutte le risorse messe in campo, tra cui a nche quelle delle aree interne e dei GAL, per dare opportunita alle imprese e a tutti gli attori che investono e vorranno investire sul territorio.
Solo uniti, con sinergia e grande lungimiranza si deve ri-progettare il nostro futuro consapevoli che in questo caso, oltre che parlare con le istituzioni coinvolte, si sarebbe dovuta fare maggiore comunicazione sul progetto in questione tra i cittadini. Ora spetta ai vari enti locali l'utilizzo efficace di tali risorse e la capacita di metterle a sistema a supporto di quanto i singoli Comuni stanno progettando per rilanciare i propri Comuni.
Ecco, nel dettaglio, i 14 sindaci che hanno sottoscritto il documento a favore della mobilità dolce:
• Sindaco di Castelraimondo - Marinelli Renzo
• Sindaco di Cerreto d'Esi - Giovanni Porcarelli
• Sindaco di Corridonia - Cartechini Paolo
• Sindaco di Esanatoglia - Bartocci Luigi Nazareno
• Sindaco di Fabriano - Santarelli Gabriele
• Sindaco di Macerata - Carancini Romano
• Sindaco di Matelica - Delpriori Alessandro
• Sindaco di Mogliano - Zura Flavia
• Sindaco di Petriolo - Luciani Domenico
• Sindaco di Pollenza - Monti Luigi
• Sindaco di San Severino Marche - Piermattei Rosa
• Sindaco di Sarnano - Ceregioli Franco
• Sindaco di Tolentino - Pezzanesi Giuseppe
• Sindaco di Urbisaglia - Giubileo Paolo Francesco
Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del consigliere regionale, Francesco Micucci, in merito all'ospedale unico di Macerata/Pieve, in replica alle affermazioni del sindaco di Civitanova, Ciarapica (leggile qui):
"La scelta dell’ospedale unico a Macerata/Pieve porta la firma di Ciarapica che, alla Conferenza dei sindaci decisoria sulla collocazione della struttura, votò per la Pieve, senza rendersi conto che in quella sede e con il suo voto veniva deciso anche il futuro assetto sanitario della sua città, con l’ospedale cittadino destinato a svilupparsi solo come dipartimento delle emergenze. Mentre dava il via libera Ciarapica dichiarava (sulla stampa il 28 ottobre 2017) che la scelta della Pieve “era un giorno felice, positivo. È un grande risultato”.
Parole che non possono essere cancellate né dimenticate nelle analisi postume, perché definiscono le sue responsabilità rispetto all’oggi e al futuro della sanità a Civitanova.
Nei mesi successivi al voto sulla Pieve infatti, e per oltre un anno, non è mai stata una preoccupazione di Ciarapica adoperarsi per modificare i criteri che avevano portato l’ospedale unico alla Pieve. Adesso che la partita è chiusa e che il sindaco di Macerata Carancini gli ha dato scacco matto su tutti i fronti, si scopre paladino dell’ospedale di Civitanova e per carpire facile consenso elettorale arriva perfino a screditarlo, con i suoi allarmismi basati sui “corre voce” circa inesistenti trasferimenti di servizi o strumentalizzando inderogabili pensionamenti, e agisce con la stessa inadeguatezza e irresponsabilità con cui ha approcciato la questione dell’ospedale unico.
Senza star qui a ricordare tutte le volte che Ciarapica ha cambiato idea sulla vicenda, eccolo ora cavalcare in chiave elettorale il tema della sanità nella maniera più becera perché non si fa scrupolo di strumentalizzare l’ospedale di Civitanova per recuperare i gravi errori commessi e che ha capito con un anno di ritardo.
Quanto alle sue dichiarazioni circa presunti depotenziamenti, corroborati dal suo solito stile basato su “sospetti”, quindi allo stesso livello dei ‘corre voce’ di cui sopra, già ha risposto nei giorni scorsi il direttore di Area Vasta Maccioni, sbugiardando il sindaco dati alla mano.
Investimenti sono stati e saranno ancora fatti all'ospedale di Civitanova, i medici verranno sostituiti ed i servizi confermati. Attraverso il nuovo Piano Sanitario proveremo poi, nel rispetto della normativa vigente, a garantire anche per il futuro il maggior numero di servizi possibile per un territorio vasto come quello della costa maceratese.
Per ora non si vede in Ciarapica nessuna strategia né credibilità, ma solo tanta smania di costruirsi una carriera politica, magari in Regione, maneggiando il tema della salute".
Entra nel vivo anche nelle Marche la campagna congressuale in vista delle primarie del 3 marzo per la scelta del prossimo segretario nazionale del Partito Democratico. Giovedì 7 febbraio alle 21 il candidato alla segreteria nazionale del PD, Maurizio Martina, sarà a Macerata all'Ostello Ricci per presentare la sua candidatura e incontrare cittadini e sostenitori.
"Un'occasione per discutere sulle proposte per il Paese e per il PD e per promuovere un confronto libero tra prospettive e idee differenti capaci di ritrovarsi insieme, anche dopo le primarie, in uno spirito unitario e costruttivo, senza nostalgia o rancore, guardando al futuro e con l'intento di coinvolgere le idee e le energie di tutti."
Come Assessore alla sicurezza e al decoro urbano di Civitanova Marche, il leghista Giuseppe Cognigni esprime il suo disappunto per le recenti esternazioni della concittadina, deputata Mirella Emiliozzi. Riceviamo e pubblichiamo la sua nota stampa in merito."Manifestando cordoglio, condiviso anche dal sottoscritto, per la famiglia della giovane, recentemente trovata morta per overdose nei pressi del Hotel House, la Emiliozzi invoca con forza provvedimenti urgenti per trovare una soluzione al problema, da anni esistente.""Dimentica completamente - afferma Cognigni - che gli stessi residenti islamici del famoso edificio hanno dichiarato Matteo Salvini l'unico politico gradito. Salvini a settembre ha voluto visitare tutto lo stabile, ha cercato un dialogo con i residenti, per poi far approvare, dal suo ministero, il progetto Fami. Dalla sua visita la situazione passo dopo passo sta cambiando. È stato eletto amministratore un residente dello stabile. Gli inquilini hanno iniziato i pagamenti delle quote condominiali, permettendo piccoli interventi di manutenzione, che li hanno motivati e inorgogliti. Maggiore pulizia degli spazi comuni. La cancellazione rapida all'anagrafe di chi non è reperibile. E la voglia di risollevarsi. Voglia che certamente non ha suscitato la parlamentare 5 stelle Emiliozzi. Legittimo chiedersi se la sua visita, come quella di altri suoi colleghi politici, sia consistita nello scattare qualche foto dal parcheggio dell'Hotel House.""Invoca la costituzione di un tavolo permanente, che però, come ha ricordato il sen. Arrigoni, responsabile Lega nelle Marche, esiste già da tempo, che il Prefetto ha convocato oltre 10 volte per discutere le varie problematiche e le relative soluzioni. Anche sulla questione terremotati la Emiliozzi fece delle affermazioni che oggi non hanno trovato riscontro nei fatti. Il sen. Paolo Arrigoni, il sen.Giuliano Pazzaglini e l'On. Tullio Patassini, assieme ai colleghi marchigiani eletti, hanno lavorato con costanza e determinazione, affinché il governo approvasse 58 misure a favore delle zone terremotate, raccogliendo le richieste direttamente dai comitati e dalle persone colpite dal sisma. La Lega ha proseguito l'impegno assunto già dopo la prima scossa del 24 agosto 2016, mantenendo le promesse fatte allora. Duole sottolineare che anche a livello cittadino la Emiliozzi, nonostante la volontà di azione che palesa, non si sia spesa per la città, non abbia fatto arrivare nessun finanziamento, che permetta di aumentare l'organico delle forze dell'ordine, per migliorare la viabilità o per investire nel verde urbano. Sto personalmente portando avanti il progetto Civita Green per traghettare la nostra amata città nel futuro. E nulla è giunto per valorizzare ciò che abbiamo. Molte, moltissime parole spese per problematiche importanti. Stiamo ancora aspettando un riscontro concreto alle sue indignate esternazioni o alle sue buone “intenzioni."
Riceviamo e pubblichiamo la nosta stampa dell'associazione Tolentino Popolare.
"L’associazione Tolentino Popolare fa quadrato attorno al suo Assessore Alessandro Massi dopo l’attacco personale da parte del sindaco. I membri del direttivo dell’associazione Tolentino Popolare sostengono con forza le posizioni dell'assessore all'urbanistica Alessandro Massi sulla questione dello spostamento della scuola Don Bosco verso l’estrema periferia della città. Fin dalla campagna elettorale l’impegno della lista Tolentino Popolare era quello di rivitalizzare e rinvigorire il centro storico, fortemente provato dal sisma. La scelta di spostare la scuola in zona Pace poco ci convince e appare deleteria per tutti."
"Il Sindaco che procede individualmente nella scelta, dovrebbe accettare un confronto, visto il suo ruolo di rappresentante di tutti, condividendo opinioni e suggerimenti da parte di tutta la maggioranza. Il tema scuole è molto complesso e sentito ed è necessario trovare una soluzione che accluda sia la sicurezza degli studenti sia la necessità di mantenere nel centro di Tolentino un servizio fondamentale per i cittadini."
"Il centro è la vita, la linfa e luogo di coesione di ogni città e per questo la posizione di Massi e di Tolentino Popolare va ascoltata e tutelata per evitare che ci sia la desertificazione del centro, in un momento difficile per tutti i Tolentinati. La scuola è il fulcro di qualsiasi comunità e spostarla significa impoverire di servizi, risorse economiche e umane il centro, oltre che portandola in zona Pace si avrebbe una sovrapposizione delle scuole Lucatelli e King nella zona est."
"La lista civica Tolentino Popolare da sempre ha nella sua anima, l'ascolto e il confronto con tutti i cittadini per dare risposte condivise. Siamo pienamente soddisfatti per la risoluzione della questione del campus per le scuole superiori e rimaniamo a disposizione del Sindaco, ribadendo di essere convintamente nella maggioranza che governa la città. Confidiamo in una apertura al dialogo serena e costruttiva per trovare un punto d'incontro, senza attacchi personali a chi dice la sua pensando al bene della comunità."
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del sindaco Fabrizio Ciarapica sulla questione riguardante l'eventuale depotenziamento dell'Ospedale di Civitanova.
"Basta speculazioni politiche, campanilismi, e campagne elettorali in corso. L’ospedale di Civitanova Marche non può essere depotenziato. Da anni e precisamente dalla Legge Balduzzi, del 2012, e della conseguente attuazione nel 2015 da parte dell’allora Ministro Lorenzin, si sta assistendo a un graduale depauperamento della nostra struttura con preoccupanti ricadute sui cittadini della riviera che sono numericamente più elevati e che come minimo raddoppiano nel periodo estivo. L’argomento è più che mai urgente, visto che stiamo parlando dell’assistenza sanitaria dei cittadini che ribadisco è una priorità, oltre che un diritto inalienabile come sancito dalla costituzione.
Il sistema sanitario italiano è stato per anni un modello da imitare e oggi ci troviamo nella condizione assurda in cui va considerato da altri Paesi europei fanalino di coda. Mi dispiace, ma io non ci posso stare. Non solo come primo cittadino della città più popolosa della provincia, Civitanova Marche, ma anche come utente.
Non posso accettare che il mio territorio e quelli limitrofi, anch’essi popolosi, non abbiano nell’Ospedale di Civitanova Marche un punto di riferimento importante e sicuro. Io mi chiedo come sia possibile non tenere conto di questo fatto oggettivo. In questa sede, non risponderò a Carancini che chiaramente è in campagna elettorale e che alla fine avrà addirittura due ospedali, né a Ceriscioli, anche lui coinvolto nella stessa logica dei voti. Io ne faccio una questione di principio e per questo sono pronto a battermi. Faccio un esempio. Prossimamente il Primario della Ginecologia e dell’Ostetricia di Civitanova se ne andrà lasciando il posto al nuovo primario che però sarà primario dell’intera Area Vasta 3, con base a Macerata. Sapete cosa significa: che si farà in modo di spostare tutte le nascite a Macerata per diminuire forzosamente il numero dei nati di Civitanova, finché, la faccio breve, questo reparto sarà chiuso. In questo momento a Civitanova ci sono 600 nascite l’anno, e questo numero dà la possibilità a Civitanova, secondo il D.M. 70 di rientrare nello SPOKE di primo livello, ma domani, quando sarà insediato il nuovo primario, ci sarà un graduale e inevitabile svuotamento delle nascite a favore di Macerata, perché lui farà principalmente base lì. E questo per me e per tutti noi è inaccettabile. Per non parlare poi della questione traumi, che nel corso della stagione estiva, su tutto il litorale, diventa una vera e propria emergenza, gravata, appunto, dal raddoppio della popolazione.
Poi a carico dell’Ospedale di Civitanova stiamo assistendo anche ad altre assurdità. Il Telecomandato che è un apparecchio radiologico importantissimo per le diagnosi, è rotto da 18 mesi (un anno e mezzo, chiaro?), non si sa se sarà riparato o sostituito da uno nuovo. 18 mesi. Altra questione: due anni fa sono stati rubati due endoscopi e ancora non siamo in grado di sapere se ne saranno acquistati di nuovi. Terza questione: il Respiratore della sala operatoria andrebbe migliorato, e certo questo non è un argomento secondario. Quarta: la TAC funziona a fasi alterne. Tutte queste incertezze e lungaggini stanno creando appositamente una fama negativa nei confronti di un Ospedale che era stato considerato sempre un’eccellenza. Poi ci sono altri due reparti in bilico per questioni di pensionamento, l’Otorino e l’Ematologia. Il Direttore dell’Area Vasta 3, Macchioni dice di voler andare presto a concorso per la sostituzione, ma intanto si perde tempo. Quanto tempo dobbiamo far passare sopra la ‘pelle’ e la ‘salute’ dei cittadini che si affacciano sulla costa e non solo?
Chiedo anche alla stampa di fare qualche inchiesta seria e di recarsi in anonimato a vedere una giornata qualsiasi al Pronto Soccorso del nostro Ospedale. Da quel drammatico 2012 sembra di stare in un girone infernale dantesco e non certo per colpa degli operatori che sono costretti a far fronte a grosse emergenze con il minimo delle risorse. In conclusione, il mio non vuole essere un campanilismo, anche perché il mio ‘Campanile’ abbraccia un’area troppo grande e popolosa, con una rete viaria che funziona e che non costringe cittadini e ambulanze a strade e stradine secondarie dissestate in mezzo alle campagne. Per tutto questo io chiedo che non accetterò che qualcuno metta le mani sull’Ospedale pubblico di Civitanova. E’ forte la tentazione di dire che la Regione sta sostenendo, indebolendo il nostro Ospedale, le molte cliniche private che sul nostro territorio stanno aumentando e si stanno sostituendo a quelle pubbliche.
Non voglio criticare le strutture private perché sono di cultura liberale e credo che i cittadini possano scegliere, ma non voglio neppure pensare che i soldi delle tasse di tutti noi non siano indirizzati per azioni concrete a favore di una sanità pubblica migliore e da noi contribuenti pagata e che rappresenta innanzitutto un diritto primario, non sottoponibile a chiacchiere inutili".