Oltre 13 milioni di euro suddivisi in 12 diversi interventi, di cui ben più del 60% già ultimati. Questo il quadro dei lavori finanziati dal Pnrr che la Provincia sta portando avanti all’interno delle scuole del territorio.
“Il progetto più importante – spiegano il presidente Sandro Parcaroli e Pierfrancesco Castiglioni, consigliere delegato all’Edilizia scolastica – riguarda sicuramente i lavori di adeguamento sismico del liceo artistico di Macerata, finanziato per 4.379.149 euro e che ha superato un 30% delle opere completate. Cinque, invece, i cantieri ultimati. Si tratta dei lavori di manutenzione straordinaria sulla copertura del liceo scientifico di Recanati (350mila euro); la sostituzione degli infissi all’Ite Gentili di Macerata (422.024 euro), i lavori di manutenzione straordinaria per la sostituzione degli infissi al liceo di Recanati (250mila euro), la riqualificazione e realizzazione ex novo di alcune aree destinate alle attività sportive scolastiche (112.500 euro) e la riqualificazione architettonica e funzionale della palestra del liceo classico “Leopardi” di Macerata (260mila euro)”.
Tra gli interventi in fase di ultimazione, invece, ci sono la realizzazione di una nuova palestra (l’importo complessivo dei lavori è di 1.210.000 euro) e di nuovi spazi (1.320.000 euro) all’Istituto Mattei di Recanati, la realizzazione di una nuova palestra a servizio degli istituti scolastici di via Cioci (1.320.000 euro), la realizzazione di nuovi spazi al liceo “Da Vinci” di Civitanova (2.647.488 euro) e la costruzione di una palestra all’Istituto agrario “Garibaldi” di Macerata (1.320.000 euro).
Ultimo cantiere che deve ancora essere avviato, invece, è quello relativo alla riqualificazione delle aree sportive all’aperto al liceo artistico “Cantalamessa” di Macerata (per un importo dì 53.400 euro).
“Oltre il 60% delle programmazioni finanziate dal Pnrr è stato ultimato – conclude Giorgio Pollastrelli, consigliere delegato al Pnrr – e questo grazie all’impegno di tutti i tecnici della Provincia che hanno lavorato alle progettazioni e delle ditte che stanno rispettando i cronoprogrammi. Anche nei prossimi mesi si continuerà a lavorare per completare le progettazioni rimaste e dare ai vari Istituti del territorio risposte concrete alle loro esigenze. Ritengo sia un risultato importante che traccia un quadro positivo dello stato di attuazione delle missioni che sono state affidate alla Provincia. Soprattutto se si considera la situazione di grave difficoltà in cui si trovano queste istituzioni, su cui ancora pesano riforme sbagliate e tagli drammatici a fondi e personale”.
Durante il Consiglio comunale aperto sulla sanità, svoltosi ieri nell’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata, il sindaco Sandro Parcaroli, insieme al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e agli assessori regionali Francesco Baldelli e Filippo Saltamartini, ha presentato le prime immagini del nuovo ospedale della città. Una struttura definita come moderna, innovativa, sicura e tecnologicamente avanzata, descritta come un punto di riferimento per la sanità pubblica regionale.
Il sindaco Parcaroli ha sottolineato l'importanza del lavoro sinergico tra le istituzioni comunali e regionali per portare avanti un progetto tanto ambizioso quanto necessario. “Un ringraziamento ai vertici comunali che stanno concretizzando il progetto con fatti tangibili e che si sono resi protagonisti di un Consiglio comunale dedicato al bene dei cittadini”.
Il nuovo ospedale avrà un costo preliminare stimato di 185 milioni di euro. Le risorse già disponibili provengono da diverse fonti legislative e di finanziamento, ognuna con uno scopo specifico. Le prime risorse derivano dal Fondo sanità della Regione Marche per il 2024, che ha stanziato 9 milioni di euro destinati a supportare progetti infrastrutturali legati al miglioramento del sistema sanitario regionale. Una quota significativa, pari a 90 milioni di euro, proviene dai fondi per la ricostruzione post Sisma 2016, dedicati alla ricostruzione e riqualificazione di strutture pubbliche danneggiate dal terremoto, con particolare attenzione a quelle di importanza strategica come gli ospedali. Altri 55 milioni di euro sono stati assegnati tramite il fondo previsto dall’articolo 1, comma 95, della Legge 145/2018, che prevede finanziamenti per infrastrutture strategiche nel settore sanitario a livello nazionale. Un ulteriore contributo di 4,5 milioni di euro proviene dall’articolo 1, comma 14, della Legge 160/2019, che finanzia opere pubbliche considerate prioritarie per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Queste risorse ammontano complessivamente a 158,5 milioni di euro, a cui si aggiungeranno 26,5 milioni di euro derivanti da altre fonti per raggiungere il budget totale necessario.
La struttura ospiterà 379 posti letto, ampliabili a 434 in caso di emergenze, garantendo flessibilità e capacità di risposta alle necessità sanitarie della popolazione.
Il progetto è stato affidato al Raggruppamento Temporaneo di Professionisti (RTP) MNR Progetti, composto da MNR Progetti srl di Roma (mandataria), Valle 3.0 srl di Roma, Termostudi srl di Jesi, ALL Ingegneria di Ancona, Studio GEO/TEC di Jesi e ISD srl di Afragola. Il team ha ottenuto l’aggiudicazione con un ribasso del 39,50%.
L’assessore regionale alle infrastrutture e ai lavori pubblici Francesco Baldelli ha ribadito la centralità della sanità pubblica nel progetto: “Il capoluogo merita una struttura innovativa, tecnologicamente avanzata, sicura e soprattutto pubblica. Questo impegno si estende a tutte le Marche, sia nei grandi centri che nei piccoli borghi”.
Con queste premesse, il nuovo ospedale di Macerata si propone come un passo importante per rispondere alle esigenze del territorio. Ora rimane da vedere se l’attuazione rispetterà le aspettative e se la nuova struttura riuscirà a garantire un miglioramento concreto nella qualità della sanità locale.
Sono iniziate le operazioni di demolizione del plesso delle scuole medie di via Roma a Matelica. Un passo avanti necessario per garantire una maggiore sicurezza e spazi più consoni e moderni ai giovani studenti e al personale scolastico.
Grande soddisfazione per l’amministrazione comunale, a partire dal sindaco Denis Cingolani: "Quest’opera è di primaria importanza per la nostra città e fin da subito abbiamo seguito i vari passaggi con la massima attenzione - spiega il primo cittadino - restituire alla comunità plessi scolastici sicuri e all’avanguardia è una nostra priorità e oggi abbiamo fatto un ulteriore passo avanti in questo senso".
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore ai Lavori Pubblici Rosanna Procaccini che aggiunge: "Finalmente sono partite le demolizioni, questo dopo un percorso di preparazione che è stato più lungo del previsto a causa di alcune problematiche legate allo smaltimento dei materiali interni, che sono stati suddivisi e rimossi con particolare attenzione. Un passaggio che ci aspettavamo più facile e breve, ma così non è stato. Come amministrazione comunale abbiamo seguito da vicino la situazione e ora finalmente siamo potuti partire con la demolizione".
"Sul fronte lavori pubblici in questi giorni ci si sta occupando anche del progetto legato all’area dello Spazio Immagine di via Tiratori; infatti, domani partiranno i lavori per realizzare la nuova struttura muraria esterna - prosegue l'assessore -. In questo caso ci sono stati dei problemi relativi al ritrovamento di alcuni reperti, che hanno ritardato l’inizio dei lavori veri e propri. Arrivato l’ok dalla Sovrintendenza, ora si parte con il cantiere". "Iniziamo il 2025 con altre due importanti opere in fase di realizzazione oltre alle altre già avviate o affidate - conclude Procaccini - auguriamo buon lavoro alle ditte coinvolte e ringraziamo il personale dell’Ufficio Tecnico che ha gestito in maniera ottimale i vari imprevisti".
In questi giorni, i cittadini di Porto Recanati stanno vivendo un periodo di crescente disagio legato al servizio di continuità assistenziale, meglio conosciuto come guardia medica. A causa di una grave carenza di personale medico, il presidio di Porto Recanati non è più in grado di garantire un servizio autonomo, costringendo la direzione dell'Azienda Sanitaria Territoriale (AST) a condividere la copertura medica con il presidio di Recanati.
Questa situazione, che inevitabilmente comporta un allargamento del bacino d'utenza, rende il servizio meno efficace ed efficiente, con il risultato che un unico medico è chiamato a coprire un'area molto più vasta, riducendo così la qualità dell’assistenza offerta. "L'emergenza sanitaria legata a questa carenza non è, purtroppo, destinata a risolversi a breve, e le prospettive non sembrano incoraggianti, anzi, la situazione potrebbe anche aggravarsi con il passare del tempo", afferma il sindaco Andrea Michelini.
"La preoccupazione maggiore riguarda l'imminente arrivo della stagione turistica, che porterà un incremento significativo della popolazione residente e dei visitatori. L’assenza di medici sufficienti, in un periodo di picco per il flusso di persone, amplifica ulteriormente le difficoltà, rendendo il sistema ancora più fragile".
Il sindaco Andrea Michelini ha sottolineato come questa problematica non sia "solo un’emergenza contingente, ma il risultato di una carenza strutturale del Servizio Sanitario nazionale, che nella Regione Marche è stata ulteriormente acuita dalla decisione di ridurre gli investimenti per i servizi sanitari sul territorio a favore degli ospedali. Una scelta che, a detta di Michelini, si sta rivelando inadeguata per garantire un’assistenza capillare e tempestiva, soprattutto in territori periferici come quello di Porto Recanati".
Il Comune di Matelica ha recentemente concluso i procedimenti di gara per l'affidamento dei lavori di riparazione dei danni e miglioramento sismico di due edifici simbolo della città: il Palazzo Municipale e l’ex Convento dei Filippini. Gli interventi, finanziati interamente dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, si inseriscono nel piano di recupero e messa in sicurezza delle strutture danneggiate dal sisma del 2016.
"Sono particolarmente lieta di poter annunciare l’affidamento dei lavori per il restauro e miglioramento sismico del Palazzo Municipale e dell’ex Convento dei Filippini - ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici, Rosanna Procaccini - Con un investimento complessivo di oltre 5,4 milioni di euro, potremo restituire alla nostra comunità due edifici fondamentali, migliorando la sicurezza e la fruibilità degli stessi". I lavori di messa in sicurezza del Palazzo Municipale, per un importo complessivo di 4,6 milioni di euro, sono stati affidati all’impresa Cassandra srl di Roma, che ha presentato un ribasso del 14,50%. Per quanto riguarda l’ex Convento dei Filippini, il cui intervento ammonta a 800.000 euro, i lavori sono stati affidati alla ditta Crcs Cooperativa e Servizi soc. Coop. di Verrucchio (RN), con uno sconto del 12,69%. "Questi interventi sono fondamentali per la sicurezza e la tutela del nostro patrimonio storico - ha continuato l’assessore Procaccini - L’affidamento a ditte qualificate e con offerte vantaggiose garantirà la qualità e la tempestività delle opere, che vedranno la luce grazie ai finanziamenti ottenuti dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione".
In parallelo, sono stati affidati anche i lavori per la "Sistemazione dei dissesti idrogeologici" delle strade comunali di Valbona e Colli, per un importo complessivo di 1,48 milioni di euro. Questi interventi sono stati assegnati alla ditta “Papa Nicola” di Macerata, che ha presentato uno sconto del 23,6%. Per i lavori di sistemazione delle strade di Rastia e Colferraio, il Comune ha affidato l’incarico alla ditta Edilasfalti srl di Camerino, con un importo complessivo di circa 984.000 euro. Entrambi gli interventi sono finanziati dal Ministero dell'Interno.
Infine, l'amministrazione comunale ha reso noto l’acquisto di un capannone industriale in via dei Celti, c/o il PIP Cavalieri, per un importo di 380.000 euro, da destinare a deposito temporaneo per arredi, attrezzature e reperti archeologici. Il capannone, proposto dalla ditta C.M.S. Costruzioni srl di Matelica, è stato selezionato a seguito di una manifestazione di interesse. "L'acquisto di questa struttura risponde all'esigenza di trovare locali idonei per conservare temporaneamente il materiale proveniente dagli edifici da restaurare, garantendo nel contempo la sicurezza e la tutela dei beni", ha spiegato l’Assessore Procaccini. Il finanziamento per l’acquisto sarà garantito con fondi propri del Comune, integrati da un cofinanziamento di 200.000 euro concessi dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione. L’amministrazione comunale di Matelica continua quindi a lavorare con impegno per la ricostruzione e il miglioramento del patrimonio e delle infrastrutture cittadine, con l’obiettivo di restituire alla cittadinanza spazi sicuri e funzionali.
"Sarnano dietro addirittura a Bolognola come rilevanza politica. Di nuovo chiusa domenica 5 gennaio la strada che dal valico della Maddalena va verso Pintura di Bolognola perché il sindaco di Sarnano Fantegrossi ha accettato che si facesse di nuovo il senso unico da Bolognola verso Sarnano". L'accusa proviene da Giacomino Piergentili, capogruppo della lista di minoranza "Insieme per Sarnano".
"Una decisione a parer nostro politicamente ed economicamente inaccettabile. In questo modo, come è già successo, il flusso turistico mattiniero passa da Fiastra e Bolognola e non da Sarnano. A pagarne le conseguenze gli esercizi commerciali della nostra città, perché solitamente chi sale in montagna si ferma in paese per acquistare panini o per un caffè mentre attende di noleggiare l’attrezzatura da sci", sottolinea in una nota Piergentili.
"Il flusso di fine giornata a scendere non porta nulla a Sarnano perché gli esercizi commerciali sono chiusi ed inoltre la gente, ormai stanca della giornata in montagna, rientra a casa", prosegue il consigliere di minoranza che rincara la dose: "Il sindaco ha affermato anche che oggi purtroppo c’era vento e non si poteva sciare: assolutamente inesatto, perché se il gestore degli impianti avesse permesso a tutti di sciare a Sassotetto (sia nella sciovia "La Faggeta" che nel tapis roulant) sicuramente molti turisti avrebbero apprezzato".
Un'amministrazione politicamente scellerata ed incapace di approfittare della presenza straordinaria di neve in questo periodo (non accadeva da anni che ci fosse neve a Natale) e a pagarne le conseguenze sono Sarnano e Sassotetto. Domenica nella nostra frazione sono giunte parecchie persone, ma i bagni pubblici erano agibili? C'era un punto ristoro per le famiglie o era tutto chiuso ed abbandonato? Che immagine di Sarnano sta dando l’amministrazione Fantegrossi a chi arriva a Sassotetto? Inoltre, chi ha la casa a Sassotetto non ha gli stessi diritti di chi abita a Sarnano di avere servizi adeguati, oltre alla possibilità di sciare senza dover prendere l’auto? Chiediamo all'amministrazione Fantegrossi chiarezza su tutto questo", conclude in una nota Piergentili.
La vestale del neoliberismo arcobaleno Elly Schlein ha recentemente tuonato contro Giorgia Meloni, vestale del neoliberismo bluette: "Scenda dal ring, il Parlamento è una cosa seria".
Sul fatto che il parlamento debba essere una cosa seria e che le politiche di Giorgia Meloni tutto siano fuorché serie, non possiamo che essere d'accordo in toto. Il governo di Giorgia Meloni riesce a risultare ogni giorno più giullaresco, come peraltro affiora in forma limpida quanto drammatica dal recente risibile codice della strada: esso rivela come il governo della destra bluette faccia la voce grossa coi deboli, cioè con i cittadini comuni, per poi svolgere la parte di docile cameriere rispetto ai forti, cioè ai padroni di Washington, di Bruxelles e del sistema bancario.
Ci sembra tuttavia discutibile che a richiamare il tema della serietà politica sia proprio Elly Schlein: in effetti, ancora non abbiamo dimenticato, a proposito di grande serietà, le scene della vestale del neoliberismo arcobaleno che ballava scompostamente sulle note di Maracaibo a bordo dei carri dei Pride, tra parrucconi fucsia e uomini camuffati da donne.
Sarebbe questo il modello di serietà propiziato dalla signora Elly Schlein? E in cosa si distinguerebbe, di grazia, da quello di Giorgia Meloni, che si fa i selfie con i soldati in Lituania o che si abbraccia con il guitto Zelensky, attore Nato (l’attore più pagato di tutti i tempi?)? È questa l'idea di serietà politica fatta valere dai nostri politici, sempre più indistinguibili da influencer e da uomini e donne dello spettacolo?
Pensiamo anche solo per un istante alla serietà e alla compostezza di un Aldo Moro, di un Enrico Berlinguer o di un Giorgio Almirante, uomini dalle idee certo diverse, ma accomunati dalla dignità di portamento e di eloquio. Cosa avrebbero in comune con questi politici della prima Repubblica i vari Elly Schlein e Giorgia Meloni, Luigi di Maio e Matteo Salvini?
La risposta naturalmente è già racchiusa nella domanda e chiunque può trarla molto facilmente. Nel tempo del dominio del mercato finanziario e della Tecnica, la politica evapora, lasciando spazio a personaggi dello spettacolo scevri di ogni capacità di decisione e di ogni reale valenza politica.
Come non mi stanco di ripetere, destra e sinistra sono oggi soltanto le due ali dell'aquila neoliberale, i docili camerieri che prendono ordini, con zelo, dal padronato cosmopolitico. È questo, in effetti, il tratto più peculiare della politica al tempo del globalcapitalismo e dell’alternanza senza alternativa della destra bluette e della sinistra fucsia come "maggiordomi" che, con la livrea di colore differente, ugualmente sono al servizio del blocco oligarchico plutocratico neoliberale.
La politica al tempo del neoliberismo si riduce, allora, a continuazione dell’economia con altri mezzi, a "gran teatro" sul cui palco va in scena il non democratico autogoverno dei ceti possidenti, mascherato da procedure elettorali che fanno coesistere l’apparente decisione sovrana popolare con la sua reale neutralizzazione.
L’aquila neoliberale, con il grand récit elettorale dell’alternanza senza alternativa delle sue due ali destra bluette e sinistra fucsia – che, congiuntamente, formano il finto pluralismo del partito unico del capitale e della sua omogeneità bipolare –, egemonizza lo spazio politico: e, dall’alto, vola rapacemente verso il basso, aggredendo ceti medi e classi lavoratrici, popoli e nazioni.
Nemica dell’alternativa reale, l’alternanza unica tra la sinistra fucsia e la destra bluette si conferma la base di tutti i progressi della dominazione neoliberale. E quello che viene osannato come "pluralismo" non è se non la concorrenza totalmente amministrata dalle coercizioni del mercato.
In relazione alle recenti fibrillazioni politiche all'interno della maggioranza comunale di macerata, il partito Noi Moderati, rappresentato dal segretario comunale Luigi Carelli, dal suo vice Guido Garufi e dal segretario provinciale Paolo Perini, interviene sulla situazione politica e sulle scelte amministrative in corso.
"A fronte di alcuni toni di conflitto e linguaggio violento che si sono registrati all'interno della maggioranza, si legge nella nota congiunta Noi Moderati, vi è la necessità di mantenere un comportamento politico rispettoso e privo di arroganza". “I panni sporchi si devono lavare in casa”, è il monito espresso dal partito, invitando tutte le forze politiche ad "affrontare le difficoltà interne senza ricorrere a comportamenti che potrebbero indebolire la stabilità del governo cittadino". Pur riconoscendo le difficoltà e le divergenze legittime all'interno di un'alleanza, Noi Moderati ritiene che il "buon senso debba prevalere sugli individualismi e che le “sofferenze” politiche espresse da alcuni membri della maggioranza debbano essere trattate con ragionamento, piuttosto che con indignazione".
Il partito sottolinea che la politica deve essere "centrata sulle reali esigenze della comunità, con particolare attenzione alla base popolare, anche multiculturale, che caratterizza il territorio di Macerata". A tal proposito, è necessario dirottare maggiori risorse sul versante sociale, a partire dalle problematiche relative all'aumento delle tariffe energetiche e da altri potenziali aumenti che stanno per profilarsi all'orizzonte. La verità, sostengono, è che una parte consistente dei fondi previsti dal Pnrr è già destinata ad altri ambiti, e quindi, a livello comunale, le risorse disponibili vanno utilizzate con la massima attenzione per il benessere della cittadinanza".
Contro le cementificazioni inutili: la posizione su Piediripa
"Non possiamo non esprimere la nostra ferma disapprovazione rispetto alle recenti scelte amministrative che potrebbero portare a inutili e dannose cementificazioni", affermano i rappresentanti di Noi Moderati. In particolare, il partito critica la proposta di lottizzazione Simonetti a Piediripa, che potrebbe causare un impatto negativo sull'area, già oggetto di altre lottizzazioni e insediamenti commerciali. Nonostante il Comune non possa direttamente influire sulla questione a livello consiliare, in quanto il voto del 27 gennaio prossimo coinvolgerà il Consiglio comunale, Noi Moderati ribadisce la propria posizione contraria.
Il partito di Maurizio Lupi sottolinea anche l'incoerenza di alcune dichiarazioni emerse dalla comunicazione di Simonetti, che, pur ammettendo la legittimità della vecchia delibera votata dal centrosinistra, la contrappone a quella attuale che viene presentata come "più bella". "Siamo convinti che i commercianti di Macerata non siano affatto soddisfatti da questa proposta e che non siano disposti a farsi ingannare", affermano.
“Errare humanum est, perseverare diabolicum”, concludono i rappresentanti di Noi Moderati, ricordando l'importanza di non insistere su scelte sbagliate e di ascoltare le reali esigenze della città e dei suoi cittadini. Il partito invita tutte le forze politiche "a lavorare con responsabilità, equilibrio e lungimiranza, mettendo al centro il benessere collettivo e il futuro di Macerata".
La consigliera Sabrina De Padova, membro del Gruppo Misto, torna a esprimere il suo punto di vista sull'episodio del 27 dicembre scorso, quando il Consiglio comunale di Macerata, chiamato ad approvare il bilancio previsionale 2025-2027, è saltato per mancanza del numero legale. Alla seduta, considerata la più importante dell'anno per le implicazioni economiche e amministrative, erano presenti solo 16 consiglieri, uno in meno rispetto al quorum necessario. Tra gli assenti, oltre a De Padova, figuravano anche Giordano Ripa e Claudio Carbonari, sempre del Gruppo Misto, e Cristina Cingolani e Alessandro Bini, della lista civica “Pensiero e Azione” (ex lista Parcaroli).
In una lunga nota, Sabrina De Padova sottolinea come l'assenteismo alla discussione sul bilancio non sia stata una scelta volontaria, ma una conseguenza della cattiva gestione della calendarizzazione da parte dell'amministrazione. “Tra le date previste non era stato indicato il 27 dicembre come appuntamento per discutere il bilancio, spostato poi in fretta e furia durante le festività natalizie, quando molti consiglieri erano già in ferie. Anche il successivo tentativo di fissare la seduta al 30 dicembre ha confermato una scarsa attenzione verso la partecipazione attiva e approfondita, necessaria per affrontare una discussione così importante”.
De Padova critica apertamente l'approccio dell'amministrazione, definendolo “caratterizzato da prepotenza e arroganza”, e ribadisce come la politica deve fondarsi sul dialogo e sul confronto, e non su imposizioni. "Mai approvare un bilancio senza esaminarlo con attenzione".La consigliera evidenzia l'importanza di un'analisi accurata del bilancio comunale, che rappresenta il documento di programmazione più importante per una comunità: “Non ritengo che si debba mai approvare un bilancio senza averlo esaminato minuziosamente. È un atteggiamento a cui non mi sono mai voluta adeguare. La politica deve essere un luogo di responsabilità, non di mera esecuzione.”
Nella sua dichiarazione, De Padova ripercorre anche i motivi che l'hanno portata a lasciare la lista civica “Sandro Parcaroli Sindaco” per approdare al Gruppo Misto, mantenendo comunque la sua collocazione di centrodestra. La consigliera accusa alcuni assessori di essere più interessati alla propria visibilità che al bene comune, alimentando un clima politico autoreferenziale. “Ho avuto l'impressione che in molti casi si pensasse più al proprio ruolo che alle necessità della comunità. Fare politica dovrebbe essere una passione autentica, un impegno per migliorare la vita dei cittadini, non uno strumento per ottenere visibilità o raggiungere fini personali”.
Con una punta di amarezza, De Padova paragona la situazione attuale a una commedia di Shakespeare, “Molto rumore per nulla”, ipotizzando che il bilancio sarà comunque approvato, anche se attraverso manovre di compromesso politico. Conclude con un appello alla trasparenza e alla serietà, auspicando che in futuro le decisioni più importanti siano prese con maggiore partecipazione e responsabilità. “Quattro anni sono già trascorsi con queste modalità. Spero che si possa lavorare con maggiore impegno e trasparenza, per il bene della comunità e non per interessi personali o timori legati alla perdita di posizioni di potere”.
Un anno intenso per le infrastrutture, l'edilizia scolastica e la rigenerazione urbana a Macerata. Questo il bilancio del 2024 tracciato dall'assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Marchiori, che ha sintetizzato le principali opere completate e avviate.
Tra i lavori più rilevanti figurano quelli al sottopasso di via Roma, al sottovia di Rione Marche e al sottopassaggio ciclopedonale di Fontescodella. Interventi strategici per migliorare la viabilità e la mobilità sostenibile, anche se non sono mancate le critiche per i disagi arrecati ai cittadini durante i cantieri.
Sul fronte scolastico, è stato inaugurato il polo educativo 0-11 di Sforzacosta, realizzato grazie alla donazione della Andrea Bocelli Foundation. Sono invece in fase di avvio i lavori per i poli d'infanzia delle Vergini e di Corneto, con l'obiettivo di potenziare l'offerta formativa cittadina.
Negli impianti sportivi, il 2024 ha visto il completamento della riqualificazione dello Stadio della Vittoria, ora nuovamente utilizzabile. Rigenerati anche il Palavirtus e il Circolo Tennis, mentre sono stati avviati i lavori per lo stadio Helvia Recina – Pino Brizi e il nuovo campo da rugby.
Diversi gli interventi per la rigenerazione di aree urbane e storiche. Recuperati l'ex Casa del Custode ei Magazzini Rossini, quest'ultimi in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti. Significativi anche i lavori sulle mura urbiche, su piazza Vittorio Veneto e sulla pavimentazione di alcune vie del centro storico. Inoltre, sono stati eseguiti interventi straordinari di manutenzione su strade e marciapiedi sia in città che nelle frazioni.
“È stato un altro anno, come i precedenti tre, in cui si è attuato l’ambizioso programma di governo su cui i maceratesi hanno posto la fiducia, una fiducia ripagata con i fatti – ha commentato l’assessore Marchiori -. Ci aspetta ora un 2025 di intenso lavoro per realizzare tutto ciò che abbiamo promesso e che Macerata attendeva da decenni. Al personale del Comune, dirigenti funzionari e operai, un sentito ringraziamento per la professionalità e spirito di servizio con il quale hanno reso possibile questi risultati”.
Un anno, dunque, di progetti realizzati e lavori ancora in corso, ma anche di sfide che continueranno a mettere alla prova l'amministrazione, soprattutto sul fronte dei tempi e dei disagi per la comunità.
La proposta della giunta regionale di accorpare l'Istituto Comprensivo Simone De Magistris di Caldarola con l’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano, avanzata per il prossimo anno scolastico, continua a suscitare forti proteste. Dopo la mobilitazione dei sindaci dei cinque Comuni serviti dal De Magistris, che hanno chiesto alla Regione di rinviare la decisione, anche i docenti e gli organi collegiali dell'Istituto si sono espressi in maniera unanime contro l’accorpamento.
Nella giornata di ieri, si sono svolti il Collegio dei Docenti e il Consiglio d'Istituto del De Magistris, durante i quali sono state approvate due delibere inviate alla Prima Commissione Consiliare Istruzione, al presidente della Commissione, al governatore Francesco Acquaroli e all’assessore regionale Chiara Biondi. Entrambi gli organi hanno sottolineato con forza la loro contrarietà alla proposta di unire l'Istituto di Caldarola con quello di Sarnano, evidenziando le problematiche logistiche e organizzative che deriverebbero dall’accorpamento.
Le obiezioni sono simili a quelle sollevate dai cinque sindaci dei Comuni di Caldarola, Belforte del Chienti, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona, che hanno evidenziato la difficoltà di gestire un istituto così vasto, con 17 plessi distribuiti su 11 Comuni diversi e su tre ordini di scuola. A queste difficoltà logistiche si aggiungerebbero anche gravi problemi di gestione del personale e dell’offerta formativa. Inoltre, gli organi scolastici hanno sottolineato l'impatto negativo che tale riorganizzazione avrebbe sulle famiglie, in particolare per quanto riguarda i disagi nei trasporti tra i diversi plessi situati in un'area montuosa.
Il rischio che l’accorpamento possa danneggiare ulteriormente il territorio già segnato dagli effetti del sisma è stato anche un punto centrale della discussione. Gli organi collegiali hanno sottolineato che la riorganizzazione "potrebbe impoverire ancora di più una comunità che sta cercando di risollevarsi dalle difficoltà economiche e sociali derivanti dal terremoto".
In risposta alla proposta regionale, il sindaco di Caldarola, Giuseppe Fabbroni, ha inviato un appello ai colleghi dei Comuni che fanno parte dell'Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano, invitandoli a valutare la situazione e, se lo ritengono opportuno, a prendere una posizione chiara contro l'accorpamento.
"In un contesto le strumentalizzazioni politiche sembrano proliferare, è fondamentale fare chiarezza sul tema del dimensionamento scolastico e delle sue implicazioni". La Regione Marche, attraverso l’assessore regionale all’Istruzione Chiara Biondi, ribadisce con forza che il dimensionamento scolastico non ha l’obiettivo di chiudere plessi, ma di migliorare l’organizzazione e l’efficienza del sistema educativo, rispettando rigorosamente le normative europee e nazionali.
"Il dimensionamento scolastico, infatti, è stato introdotto per garantire una gestione più efficace delle risorse e per rispettare gli obiettivi stabiliti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), avviato dal governo Draghi. Questo processo è regolato da criteri precisi che le Regioni devono attuare fin dal 1998, e che con il PNRR sono diventati ancora più stringenti, in particolare per quanto riguarda il contingente di dirigenti scolastici (Ds) e direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (Dsga)", spiega Biondi.
Secondo l’assessore Biondi, il corretto dimensionamento scolastico non implica la chiusura delle scuole, ma "agisce sull’organizzazione delle stesse, in particolare sul numero di dirigenti scolastici". "In molte situazioni, come ad esempio a Caldarola. al Convitto di Macerata, Apecchio, Macerata Feltria e Piandimeleto - sottolinea l'assessore - l’intervento mira a garantire una presidenza stabile in luoghi dove da anni esiste solo una reggenza, migliorando la qualità e la continuità della gestione scolastica".
Un altro punto cruciale sottolineato dall’assessore riguarda il ruolo delle Province: "Pur essendo responsabili per l’elaborazione dei piani di dimensionamento scolastico, non hanno adempiuto a questo compito, costringendo la Regione ad intervenire", dichiara. La Regione Marche, dunque, ha agito con responsabilità, nel rispetto dei parametri normativi e degli obiettivi del Pnrr, per tutelare il sistema scolastico regionale e garantire l’autonomia delle scuole prive di dirigente scolastico effettivo".
Inoltre, l’assessore ha evidenziato che "le linee guida e le proposte di dimensionamento sono state condivise in un tavolo interistituzionale, che ha visto la partecipazione di sindacati, Anci, Ucem, l’Ufficio scolastico regionale e le Province. Le uniche chiusure di plessi scolastici sono state disposte dai Comuni di Pioraco, Sefro e Fiuminata".
"La Regione Marche - conclude Biondi - negli ultimi anni, ha incrementato notevolmente gli investimenti nel settore scolastico, come dimostrato dai 16 milioni di euro destinati all’istruzione tramite il Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027. Inoltre, sono stati promossi progetti di didattica innovativa e orientamento scolastico, con l’intento di migliorare l’esperienza educativa e fornire agli studenti gli strumenti per compiere scelte consapevoli sul loro futuro formativo e professionale".
"Macchinoso il Consiglio Comunale, la città è abbandonata". Sono le parole di Mattia Orioli, coordinatore nazionale del movimento Iniziativa Popolare e neo vice coordinatore Base Popolare per la provincia di Macerata, che commenta la recente crisi in Consiglio Comunale di Macerata, causata dalla mancanza del numero legale durante la discussione del bilancio. Un episodio che, secondo Orioli, segna il fallimento dell'amministrazione comunale e la conferma di ciò che aveva predetto fin dall'inizio.
"Tutti i nodi tornano al pettine" è il detto popolare che Orioli utilizza per sintetizzare la situazione. Il coordinatore denuncia l'atteggiamento del sindaco e della sua maggioranza, accusandoli di aver ignorato i suoi avvertimenti e aver scelto la strada della propaganda vuota e dell’arroganza. "Non si va lontano senza un metodo che sappia tenere conto di tutti", afferma Orioli, sottolineando come il dialogo tra tutte le forze politiche sia stato fondamentale per la crescita della città, ma è stato sistematicamente escluso dalla giunta comunale.
Secondo Orioli, la giunta si è concentrata su un'immagine di Macerata come una città “fantasmagorica”, senza concretezza, distaccandosi dalla realtà. L’incapacità di far rispettare il numero legale in Consiglio Comunale durante una discussione cruciale come quella del bilancio è vista come un segnale inequivocabile di disorientamento. "Oggi la realtà ha messo a nudo la distanza tra le promesse e la gestione effettiva della città", commenta ancora Orioli, evidenziando che il vero fallimento non proviene dall'opposizione, ma proprio dalla maggioranza che ha eletto il sindaco.
Il coordinatore di Base Popolare lamenta il progressivo abbandono della città, che sembra essere divenuta più “sciatta” e “irriconoscibile” rispetto agli anni precedenti. “Macera è una città che non si riconosce più. Ho lottato per cambiarla, ma i risultati di oggi sono sotto gli occhi di tutti”, dice Orioli con rammarico.Ribadisce, inoltre, il suo impegno per il riscatto della città. “Non possiamo e non vogliamo arrenderci. È tempo di unire le forze per costruire un progetto serio e concreto che possa restituire a Macerata il ruolo che merita".
Concludendo, Orioli invita tutti coloro che condividono il suo desiderio di riscatto per la città a "unirsi per creare un nuovo progetto di rinascita. Un'iniziativa che promette di mettere al centro la città, con un approccio che rispetti gli impegni presi in campagna elettorale, ma che tenga conto anche delle necessità e delle voci di tutti i cittadini".
Via libera da parte dell’Amministrazione comunale per l’installazione dell’atteso impianto semaforico per la sicurezza stradale e la gestione del traffico in località Morro, lungo la Strada provinciale 17. Grazie alla presenza del nuovo semaforo, il centro urbano diventerà una sorta di isola pedonale: l’impianto resterà infatti posizionato sul rosso, diventando verde solo all’avvicinamento di una vettura nei pressi della linea di arresto, garantendo così un passaggio a bassa velocità e in sicurezza all’interno del centro abitato.
Il semaforo, inoltre, garantirà anche il senso unico alternato, non permettendo il passaggio di due veicoli in direzioni opposte. Tutti fattori che permetteranno l’uscita e l’ingresso dalle intersezioni e dei passi carrabili in sicurezza nel tratto interessato, senza necessità di ulteriori semafori. L’installazione dell’impianto semaforico è prevista per il mese di gennaio, in attesa del nulla osta per i lavori da parte della Provincia.
“Il nuovo impianto semaforico in località Morro sicuramente è una di quelle promesse fatte dall'Amministrazione comunale che ci apprestiamo a mantenere nel mese di gennaio – spiega il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli – Possiamo definire l’installazione del semaforo un po' come un regalo di Natale per Morro, da tantissimi anni i cittadini della frazione chiedevano infatti questo intervento per la sicurezza stradale, in una situazione di traffico sempre più importante anche e soprattutto dovuta al transito dei mezzi pesanti. Siamo quindi riusciti a realizzare un’operazione in passato mai conseguita da nessuno, ovvero dare finalmente una certezza di sicurezza agli abitanti della frazione di Morro. Il grazie va sicuramente alla Polizia locale di Camerino e all'ufficio tecnico comunale, che hanno collaborato per la buona riuscita di questo intervento”.
In arrivo oltre 100 mila euro per l’intervento di miglioramento dell’impianto elettrico e antincendio da installarsi nelle tribune dello stadio comunale e altri 180 mila per il "relamping" presso il campo centrale.
Nella seduta del 20 dicembre, la Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo redatto dall’ingegner Gionni Pallotti, per la progettazione dell’illuminazione di emergenza della tribuna est e ovest dello stadio in base alla normativa vigente. I lavori comprendono anche l’implementazione dei pulsanti di emergenza nei pressi dell’ingresso agli spogliatoi.
La tribuna est ha una lunghezza di circa 100 metri, mentre la tribuna lato ovest ha una lunghezza di circa 120 m. ed è dotata di una copertura in cemento armato. Inoltre sarà effettuato un altro intervento sull’impianto elettrico con l’implementazione dei pulsanti di sgancio mediante installazione degli stessi collegati ai contatori presenti all’interno dell’area dello stadio, che dovranno togliere l’alimentazione elettrica in caso di intervento dei vigili del fuoco.
La progettazione dell’impianto di illuminazione di emergenza sarà conforme alle nuove normative in ambito elettrico e antincendio. Responsabile Unico del Progetto è il funzionario tecnico Ingegner Arianna Nasini.
Per quanto riguarda l’efficientamento energetico degli impianti di illuminazione mediante "relamping", ossia di sostituire i corpi illuminanti tradizionali a basso rendimento con nuovi corpi di elevata efficienza del tipo a Leds. Il progetto esecutivo dell’intervento di relamping dell’impianto di illuminazione del campo centrale del polisportivo comunale prevede sia gli interventi impiantistici che di manutenzione alle strutture alle quattro torri faro, per un importo complessivo di euro 180.000,00.
Nel mese di luglio, l’intervento di "relamping" ha interessato il campo centrale del circolo tennis, con autonomo intervento in economia diretta da parte del servizio patrimonio edilizio del comune.
L’assessore allo sport Claudio Morresi, che segue da vicino il campionato dei rossoblù spiega: “Come avevamo promesso, l’amministrazione sta facendo la sua parte portando avanti il piano delle priorità dei lavori da effettuare allo stadio, un programma delle opere e dei finanziamenti condiviso con la Giunta. Abbiamo iniziato dai nuovi bagni, ed ora procederemo con gli interventi di manutenzione straordinaria all’impianto elettrico e all’efficientamento energetico con proiettori a led”.
Si espande il Partito di Noi Moderati in provincia di Macerata e punta sui giovani. Il responsabile provinciale Paolo Perini, dopo diversi incontri, ha nominato coordinatore di Recanati Francesco Ranieri; geometra, libero professionista, individuato per aver dimostrato di aderire perfettamente ai valori fondamentali del Partito.
“I giovani che fanno politica, soprattutto una buona politica - dichiara Perini -, costituiscono la nostra grande risorsa e il trampolino di lancio per un futuro pieno di importanti obiettivi raggiunti. Puntare sui giovani come Francesco, è il più grande investimento che possiamo fare; in questo modo diamo alla nostra organizzazione una lunga visione e una prospettiva nuova alle sfide attuali e future del nostro Paese”.
Ranieri coordinerà quindi l’attività del partito nel territorio oggi guidato da Emanuele Pepa, vincitore delle elezioni dello scorso giugno e che ha visto anche Noi Moderati all’interno della coalizione vincente.
Civitanova Marche: le Associazioni Sportive chiedono interventi urgenti per la protezione del porto dopo la mareggiata di Natale
La mareggiata di Natale ha messo a dura prova il porto di Civitanova Marche, causando ingenti danni alle strutture portuali e affondamenti di imbarcazioni. La situazione di emergenza ha suscitato forti preoccupazioni tra i diportisti, mentre le richieste di intervento restano inascoltate da parte della Regione. Le Associazioni sportive locali, (La Rosa dei Venti, Levante, La Marina, Aurora, Lega Navale, Club Vela, Medusa) che rappresentano centinaia di diportisti e famiglie, si sono fatte portavoce della necessità di proteggere il porto, sollecitando azioni concrete per garantire la sicurezza dei natanti e degli ormeggi.
"Questa mareggiata era purtroppo prevedibile, ma la cosa che ci sconvolge è che ci troviamo nella stessa situazione di sempre", affermano in una nota congiunta."Il porto non è sicuro, e ogni volta che arriva una perturbazione forte, come quella di Natale, rischiamo di perdere imbarcazioni, danneggiare le strutture e mettere a repentaglio la sicurezza di chi frequenta il nostro porto. È urgente che si realizzi un avamporto, una protezione che metta al riparo le nostre imbarcazioni dalle mareggiate provenienti da nord e nord-est".
"Abbiamo chiesto più volte un incontro con la Regione e il presidente Acquaroli per discutere dei lavori da fare, ma le nostre richieste sono sempre cadute nel vuoto", lamentano le associazioni. "Le scogliere sono state realizzate lungo il litorale, ma non si fa nulla per proteggere il porto. Eppure, i fondi ci sono, e l’accordo tra diportisti e pescatori professionisti per la realizzazione di un intervento urgente c’è già. Siamo stanchi di aspettare".
Le associazioni sottolineano l’urgenza di intervenire. "Non possiamo più permetterci di rischiare ogni volta che il maltempo si abbatte su di noi", dichiarano nella nota. "Abbiamo visto imbarcazioni affondare, altri danni importanti agli ormeggi. La protezione è fondamentale non solo per la nostra sicurezza, ma anche per tutelare un settore che è una risorsa economica importante per la nostra città".
"Ci preoccupa il fatto che nonostante ci siano risorse e l’appoggio della comunità, non si riesca a mettere in piedi un progetto di protezione del porto", aggiungono. "La politica è troppo lenta, e questa negligenza potrebbe avere conseguenze gravissime. Non possiamo più restare inermi mentre il nostro porto continua a subire danni".
Le Associazioni Sportive hanno anche criticato la disparità di trattamento tra le zone del porto. "Anche questa volta è stata la zona riservata al diporto a subire i danni maggiori, mentre la parte occupata dalla pesca professionistica ha retto meglio", sottolineano. "Questa divisione crea frustrazione e sfiducia tra i diportisti, che si sentono sempre più abbandonati".
Nonostante le difficoltà, le associazioni sono determinate a non arrendersi. "Continueremo a lottare per un porto più sicuro", affermano all’unisono. "Siamo pronti a collaborare con le istituzioni, ma non possiamo più aspettare. Ogni mareggiata che arriva ci mette in pericolo, e la nostra pazienza sta per finire".
Concludono con una richiesta urgente: "È tempo di passare dalle parole ai fatti. Vogliamo che il porto di Civitanova sia messo in sicurezza, per tutelare il nostro lavoro, la nostra passione e la nostra sicurezza. La protezione del porto deve essere una priorità, e non possiamo più aspettare".
(Foto di Leonardo Vinci tratta dalla pagina Facebook "Gli amici del porto di Civitanova")
“Se il nostro sindaco volesse realmente riproporsi per un nuovo mandato, dovrebbe ponderare attentamente le sue decisioni, considerando con maggiore consapevolezza le sfide che lo attendono e le esigenze della nostra comunità. È fondamentale che un sindaco non si limiti a una gestione ordinaria, ma che sappia affrontare con determinazione e lungimiranza le problematiche concrete che riguardano il futuro della città". Così interviene, in una nota stampa, la consigliera comunale del gruppo misto Sabrina De Padova nel commentare la notizia di una possibile ricandidatura di Sandro Parcaroli a sindaco di Macerata.
"Oltre a essere una persona indubbiamente buona e disponibile, come pochi, è necessario che possieda anche una forte capacità di leadership, per evitare il rischio di anarchia e le continue frizioni tra gli assessori, che purtroppo sono diventate una costante riportata anche sui social - prosegue De Padova -. Un sindaco deve, infatti, essere in grado di coordinare efficacemente le diverse anime dell’amministrazione, risolvendo eventuali conflitti interni in modo tempestivo".
"Inoltre, un sindaco deve saper prendere decisioni difficili, che talvolta non sono popolari, ma che sono necessarie per il bene della città", puntualizza la consigliera che critica anche la "sua intenzione di ricandidarsi con una lista civica, soprattutto considerando che, subito dopo essere stato eletto e sostenuto da una lista civica, ‘la mia lista civica’, ha deciso di tesserarsi con un partito politico, la Lega".
De Padova stessa, peraltro, era stata eletta proprio con la lista civica creata dal primo cittadino in occasione delle elezioni comunali di quattro anni fa, per poi distaccarsi dalla sua linea politica e confluire nel gruppo misto: "Molti di noi avevano riposto fiducia in lui proprio per la sua gestione competente di un'impresa - ricorda -, e avevamo cercato di convincere anche gli astenuti a sostenere la sua candidatura, per le qualità e la competenza che aveva dimostrato".
"Purtroppo, ho constatato che, anche quando si chiede un confronto su preventivi o scelte amministrative, queste richieste non vengono prese in considerazione, e le decisioni vengono prese senza una vera discussione. Un esempio lampante è quello del corso di difesa personale promosso dalla presidente del consiglio delle donne, con costi giudicati esorbitanti, e la mancanza di rotazione degli incarichi, come nel caso dei 14 incarichi consecutivi affidati alla società cooperativa ArcheoLab per la gestione dei beni culturali - riflette la consigliera -. Nonostante le interrogazioni politiche, queste problematiche sono state ignorate, e nulla è cambiato".
"Se il nostro caro sindaco desidera davvero riproporsi per un secondo mandato, dovrà riflettere profondamente sulle scelte politiche da compiere, sulla necessità di un cambiamento nel modo di fare politica e sulla centralità degli interessi dei cittadini. La politica deve essere al servizio della comunità, e non un gioco di potere a favore di pochi. Ai posteri l’ardua sentenza", conclude De Padova.
"L’amministrazione Luchetti, sin dall’inizio del suo mandato, ha voluto concentrare la propria attenzione sul miglioramento degli ambienti scolastici, sia dal punto di vista dell’efficientamento energetico che della sicurezza sismica degli edifici". È quanto sottolinea, in una nota, l'assessore comunale Marco Petrelli nel commentare l'ammissione del comune di Mogliano al finanziamento disposto dal Ministero dell'Istruzione a favore della scuola materna Adriano Adriani.
Come illustrato dallo stesso assessore durante il Consiglio Comunale dello scorso 19 dicembre, il comune di Mogliano è l’unico della provincia di Macerata ad aver beneficiato di tali contributi; in tutta la regione solo altri due comuni, Monte San Pietrangeli e Monteprandone hanno potuto accedervi.
L'importo complessivo previsto è di 325mila euro, a copertura totale dei costi: "L’intervento riguarderà la realizzazione di opere per la riduzione della vulnerabilità dell’edificio scolastico, consistenti in sistemi anti espulsione delle tamponature esterne e confinamento di parte dei nodi trave-pilastro - spiega Petrelli -. Questa notizia, che mette definitivamente a tacere le sterili polemiche sollevate in passato dalla minoranza, rappresenta, con il Natale alle porte, il miglior regalo che la comunità moglianese potesse ricevere per i più piccini, per la serenità delle loro famiglie e per l’intero personale scolastico".
A causa dell’aumento considerevole di alcuni capitoli importanti di spesa del bilancio previsionale 2025, l'amministrazione comunale di Appignano nell’ultimo Consiglio ha dovuto deliberare un piccolo rialzo dell'Irpef dello 0,15%.
"Una decisione presa con fatica per poter chiudere il nuovo bilancio previsionale nel quale si è dovuto tener conto dell’aumento considerevole di alcune voci in uscita e la diminuzione di voci in entrata. Per dare dei numeri, in merito alle entrate, il 2024 è stato il primo esercizio in cui si è azzerato il Fondo ministeriale per garantire la continuità dei servizi, (concessi negli anni passati per l’aumento delle utenze energetiche), a ciò si aggiunge la diminuzione del contributo idrico da parte del soggetto affidatario di circa 40mila annui", sottolinea il sindaco Mariano Calamita.
"Nello specifico, come anche annunciato dall'Anci, importante è stata l’incidenza della diminuzione del fondo di solidarietà comunale che ogni anno lo stato riversa sugli enti locali - aggiunge Calamita. Il governo con il patto di stabilità ha deciso, già a partire dal 2024 fino al 2028, che il comune di Appignano dovrà restituire allo stato una somma pari a circa 20mila euro ogni anno, con difficoltà di sopperire a tale mancanza".
"Si è deciso pertanto, di concerto con gli assessori, in prima istanza di diminuire le spese dei vari capitoli, dal turismo alla cultura, preservando la copertura per le spese relative ai servizi alla persona, ai servizi a domanda individuale e ai servizi sociali, i quali maggiormente incidono sulle famiglie e sulle fasce deboli della popolazione", spiega Calamita.
In particolare proprio la parte del sociale, all’interno del bilancio comunale, ha rilevato un incremento considerevole: "Basti pensare all’assistenza scolastica per i bambini con disabilità che è aumentata del 40% circa negli ultimi 3 anni, di cui il 17% dal 2024 al 2025 ed è in costante previsione di aumento - puntalizza il primo cittadino -. Sono aumentate le richieste di assistenza domiciliare per anziani e disabili, le richieste di aiuto da parte di nuclei fragili dal punto di vista socio-economico. D’altro canto, con il rinnovo contrattuale delle cooperative dei servizi, lo stesso costo degli operatori ha subito un brusco incremento di circa 59mila euro su base annua".
"A ciò si aggiungono tutti gli aumenti relativi alle utenze degli impianti sportivi, degli stabili comunali e delle scuole, di cui i cittadini e le associazioni del territorio, usufruiscono quotidianamente; per fornire un’indicazione di massima si è rilevato un aumento di circa 77mila euro dal post-covid ad oggi - chiarisce ancora Calamita -. Seppur gli aumenti si son verificati a partire da circa un paio d’anni, solamente l’attestarsi di un loro costante andamento in salita e la depauperazione da fondi statali verificatasi dal 2024 che ha portato l’Amministrazione a prendere la difficile decisione di aumentare la percentuale di addizionale comunale, dallo 0,65% allo 0,80% attestandosi su quella che è l’aliquota applicata da quasi tutte le amministrazioni comunali della provincia".
L’aumento dell’Irpef non si applicherà ai redditi più bassi e alle pensioni minime, per le quali trova applicazione la clausola di salvaguardia relativa alla no tax area, mentre per tutti i redditi superiori a 8.500,00, verrà applicato un prelievo che inciderà per 0,15% punti sul reddito: "Un piccolo ritocco che però consentirà alle famiglie del nostro comune di continuare a usufruire di tutti i servizi a prezzi calmierati, come quelli scolastici e consentirà ai nuclei più fragili, soprattutto nella fascia dei minori e degli anziani, di continuare ad avere un supporto per poter godere di pari opportunità nei vari ambiti sociali o anche semplicemente per garantire una vita dignitosa, nel rispetto di quel principio solidaristico che è alla base della legislazione sociale e fiscale", conclude Calamita.