"Abbiamo voluto inizialmente restare fuori da questa bagarre, perché riteniamo che la politica debba essere altra cosa. Certo però che quanto è successo negli ultimi 10 giorni è talmente grave che, da consiglieri comunali di Fratelli D’Italia e Tolentino nel Cuore, non possiamo non esprimere la nostra amarezza e il nostro sconcerto". Così Francesco Pio Colosi, Silvia Luconi, Silvia Tatò e Monia Prioretti in merito alla crisi interna che ha investito la giunta Sclavi a Tolentino.
"Finalmente tutte le forze che compongono la maggioranza e in primis il sindaco, che è chiaramente sotto scacco di Tolentino Popolare, hanno gettato la maschera e hanno mostrato alla città quale sia il loro vero volto: un gruppo di persone assetate di potere che, oltre a non conoscere minimamente le dinamiche amministrative, sono disposte a tutto pur di rimanere saldamente attaccate alla poltrona", continuano i consiglieri di minoranza del centrodestra.
"Nel 2022, alcuni di loro dicevano di essere stati definiti componenti del partito degli esclusi, gli stessi che hanno fatto della propria cacciata il relativo punto di forza della campagna elettorale, ed ecco che, solo dopo pochi anni, con l’allontanamento dalla giunta di ben tre assessori, arrivano a trasformarsi da ‘vittime’ a ‘carnefici’ ".
Eppure sempre questi signori, all'indomani dell'exploit elettorale di Tolentino Popolare, dichiaravano che il loro era un ‘progetto lungimirante’ e di ‘sana politica’. Aggiunsero anche: ‘Ci aspetta un grande futuro, e abbiamo nelle nostre mani la possibilità di costruire una comunità diversa, più coesa, e forse riusciremo anche a far innamorare di nuovo i cittadini della politica’. Evidentemente le loro non erano le mani giuste. Si sono sempre compiaciuti nell’utilizzare termini come condivisione, collaborazione, rispetto, servizio alla città, gruppo di persone legato da ‘amicizia e stima reciproca’, e invece la verità è quella che abbiamo tutti sotto gli occhi".
"Dissero addirittura di essere andati ‘oltre le buffonerie’. Ciò a cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni, non è una buffoneria? Abbiamo sempre detto, e lo abbiamo detto anche in tempi non sospetti, che questa amministrazione non avrebbe potuto lavorare a lungo: troppo eterogenea, troppo piena di rancore, troppo intrisa di desiderio di rivalsa. E infatti hanno iniziato sin da subito, di fronte alle prime difficoltà, a litigare e sono emerse le ambizioni dei singoli che prevaricano i bisogni della collettività".
"Abbiamo fatto in questi 2 anni e mezzo una opposizione forte, intransigente e costruttiva, coerente e nell’interesse della città. Non rinneghiamo nessuna delle nostre battaglie politiche, neanche quelle contro Gobbi, Lucaroni e Giombetti ma, dobbiamo ammettere, e questo è un fatto innegabile, che tutti e tre sono vittime di una politica abusata e abusante".
"Come se tutto ciò non bastasse, il sindaco continua a sbagliare nominando un assessore che poi risulta incompatibile, imbrigliando l’attività amministrativa e mettendoci in ridicolo nei confronti di tutta la Regione. Nel delirio e farneticazione politica siamo spaventati dal fatto che Sclavi sta portando Tolentino sempre più ai margini della considerazione politico-amministrativa della provincia e della regione, siamo però soddisfatti del fatto che finalmente il Pd abbia compreso cosa si celava dietro a quel fantomatico cambiamento che doveva esserci in città e che non c’è stato: il nulla, erano solo parole vuote".
"La sinistra che dice ora di essere alternativa a Sclavi e alle destre, lo diciamo con rispetto, ma con dovere di verità, è stata quella della famosa stretta di mano e di tutto ciò che ne è derivato. Noi abbiamo sempre tifato per Tolentino. Il nostro obiettivo non è mai stato combattere contro qualcuno, ma è stato solo e sempre quello di far crescere la città, anche e soprattutto in un momento epocale come questo, dove l’attenzione alle imprese, alla ricostruzione, al tessuto sociale deve essere messo al primo posto".
"Nel 2016, proprio alla stampa e alla città, che lo aveva visto come un eroe, quando lasciò il banco della presidenza, Sclavi disse ‘Non sono attaccato alla poltrona, e non servo né un partito, né un sindaco, ma i cittadini’. Se ciò è ancora valido, si dimetta e non si nasconda dietro inutili scuse a propria discolpa, scorciatoie, inciuci, accordi. Meglio ritirarsi con dignità. Oramai ha tradito la volontà dell'elettorato che le ha dato un mandato ben preciso. La cruda verità è che questa maggioranza ha fallito".
"Abbiamo assistito, con incredulità, a uno spettacolo indecoroso che ha minato la fiducia dei cittadini, proseguono i consiglieri del centrodestra. È sotto gli occhi di tutti che la giunta Sclavi ha perso il controllo della situazione, e le divisioni interne sono ormai evidenti. Non possiamo più ignorare la gravità della situazione, che rischia di compromettere irreparabilmente il futuro della nostra città. Noi, come sempre, continueremo a lavorare nell'interesse di Tolentino, per cercare di restituire alla politica quella dignità che oggi sembra essersi persa. La città merita un'amministrazione stabile e capace, e non questo caos che stiamo vivendo".
In conclusione, il gruppo di Fratelli d'Italia e Tolentino nel Cuore ribadisce il suo impegno a proseguire la sua azione politica per il bene di Tolentino, sfidando apertamente una giunta che considera "ormai incapace di guidare la città verso un futuro prospero".
Il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, ha chiarito le ragioni che hanno portato all'incompatibilità dell'architetto Isabella Tonnarelli nel ricoprire il ruolo di assessore comunale. Secondo quanto dichiarato dal primo cittadino in una nota, l'accettazione dell'incarico da parte di Tonnarelli era formalmente "legittima", ma "un'interpretazione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) pone dei dubbi sull’assimilazione della figura dirigenziale con la figura di posizione organizzativa", ha aggiunto.
"L'Anac interpreta similare il ruolo rendendo di fatto non compatibile la figura di posizione organizzativa all'ufficio tecnico e lavori pubblici del comune di San Ginesio con il ruolo di assessore di un comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti", ha aggiunto Sclavi nella nota.
"Questa disposizione rendeva di fatto compatibile la figura di assessore a patto che lei rinunciasse alla propria condizione lavorativa ma è facilmente comprensibile che questa indicazione metteva la stessa Tonnarelli nella condizione di rinunciare al suo attuale incarico. Comprendo la sua scelta e la ringrazio per la sua disponibilità, convinto che la nostra città avrebbe potuto beneficiare della sua professionalità e passione", ha sottolineato il primo cittadino.
Contestualmente, il Comune ha reso noto che le nomine dei tre nuovi assessori saranno ufficializzate nella giornata di sabato 8 febbraio, nel corso di una conferenza stampa.
Tutto pronto in Ateneo per accogliere le centinaia di studentesse e studenti delle scuole superiori che i prossimi 14 e 15 febbraio arriveranno a Camerino per "Porte Aperte in Unicam", il consueto appuntamento dedicato all'orientamento alla scelta degli studi universitari, che rappresenta ormai un momento importante per conoscere da vicino i corsi di laurea e i loro sbocchi professionali, attraverso un confronto diretto con docenti, tutor e personale dei servizi dell’ateneo.
"Docenti, ricercatori, professionisti, studentesse e studenti universitari e personale Unicam - ha sottolineato la professoressa Isolina Marota, delegata del rettore per l'Orientamento – saranno come di consueto a disposizione dei partecipanti per illustrare l'offerta formativa dell'Ateneo e per far conoscere i numerosi servizi ed opportunità che l’Ateneo mette a disposizione. Si tratta di una iniziativa di orientamento che rappresenta sempre un importante momento di contatto in cui le ragazze ed i ragazzi che interverranno avranno l'opportunità di avere tutte le informazioni, sciogliere eventuali dubbi, avere approfondimenti sui corsi di laurea ed i loro sbocchi professionali".
Le registrazioni dei partecipanti inizieranno alle ore 9:00 presso il Centro di Ricerca ChIP in via Madonna della Carceri, dove saranno disponibili anche postazioni dedicate ai servizi e alle agevolazioni per gli studenti, all'Erdis Marche, al Cus Camerino, nonché alla Scuola di Studi Superiori "Carlo Urbani", un percorso formativo di eccellenza che si affianca al corso di studio scelto con attività formative e di ricerca interdisciplinari e il cui diploma è equiparato al master universitario di secondo livello.
Alle ore 10:00 si avvieranno le attività dei corsi di studio attivati da tutte le cinque scuole di ateneo (Architettura e Design, Bioscienze e Medicina Veterinaria, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie), che dureranno per tutta la mattinata, dislocate nei diversi poli didattici.
"Gli open day rappresentano una grande opportunità - ha ribadito il rettore Unicam, Graziano Leoni - per illustrare al meglio l’offerta formativa del nostro Ateneo, per rendere le studentesse e gli studenti che vengono a conoscerci, partecipi della vita universitaria. Ci confermiamo un Ateneo attrattivo per un numero di matricole che fa registrare un trend positivo rispetto all’anno precedente".
"Anche per il prossimo anno accademico, inoltre, ci saranno importanti novità nell’offerta formativa per porre l’attenzione su tematiche sempre più attuali e richieste dal mondo del lavoro, che sono anche tra i punti di forza e di eccellenza di Unicam. Proseguiremo inoltre la sperimentazione di corsi ed attività tenuti interamente nel metaverso, estendendola anche ad altri corsi di laurea oltre a quello in informatica per la comunicazione digitale. Ci saranno inoltre novità rispetto a nuovi spazi per la didattica che saranno presto disponibili", ha concluso Leoni.
Il programma completo delle giornate ed il modulo di partecipazione sono disponibili nel sito https://orientamento.unicam.it.
Non si assestano i tumulti all'interno del consiglio comunale di Tolentino. Il consigliere Federico Pieroni ha annunciato ufficialmente la sua uscita dal gruppo consiliare 'Tolentino Civica e Solidale' per aderire al gruppo misto. La decisione è maturata a seguito di una serie di eventi che hanno segnato la recente attività amministrativa della città.
Pieroni ha motivato la sua scelta facendo riferimento alla revoca delle deleghe agli assessori Flavia Giombetti ed Elena Lucaroni, appartenenti al suo stesso gruppo. A ciò si sono aggiunte le comunicazioni ufficiali del Comune e del sindaco Mauro Sclavi che, secondo il consigliere, avrebbero fornito una "ricostruzione distorta" di quanto avvenuto durante l'ultimo Consiglio comunale del 30 gennaio (leggi qui).
Ulteriore elemento di malcontento è stata la nomina e le successive dimissioni - per incompatibilità - dell'assessore Tonnarelli. La richiesta di una riunione chiarificatrice è stata "rifiutata dallo stesso sindaco", prosegue Pieroni.
"Soltanto dopo aver defenestrato gli assessori di riferimento" è stata convocata una riunione della lista, alla quale, secondo Pieroni, avrebbero preso parte solo una parte degli ex membri. A complicare ulteriormente il quadro, Pieroni ha sottolineato il mancato completamento della costituzione di un'associazione che avrebbe dovuto rappresentare la lista elettorale 'Tolentino Civica e Solidale', iniziativa avviata su richiesta dello stesso sindaco ma poi arenatasi.
Il consigliere, in conclusione, ha espresso forti preoccupazioni sul metodo di gestione dell’amministrazione comunale: "Questo modo di condurre l'Ente rischia di minare la fiducia della cittadinanza nelle istituzioni democratiche".
"Sclavi ha fallito, è ora di svoltare pagina". Così interviene Matteo Pascucci, segretario comunale del Partito Democratico di Tolentino, in merito al terremoto politico che ha interessato la Giunta con l'uscita, imposta dal primo cittadino Mauro Sclavi, degli assessori Fabiano Gobbi, Flavia Giombetti ed Elena Lucaroni.
"Le vicende politico amministrative di questi giorni hanno scosso la sensibilità e ferito l’orgoglio di una comunità che, pur nelle diverse visioni della politica locale, ha sempre voluto concedere fiducia a chi si è assunto l’onore del governo locale - sottolinea Pascucci -. Anche se non lo aveva votato. La crisi del tradizionale e prestigioso sistema produttivo locale, la difficile e lenta ricostruzione post-sisma, il graduale smantellamento dei servizi sanitari e scolastici, l’emorragia demografica, hanno indotto sempre tutti, da destra a sinistra, a concedere tempo, fiducia a chi sopportava il pesante fardello del governo locale, anche se di colore diverso".
"Il Pd stesso, sconfitto alle ultime elezioni amministrative, pur restando in minoranza per rispetto ai suoi elettori, ha scelto di non fare una opposizione pregiudiziale al sindaco Sclavi - aggiunge Pascucci -. Troppi erano e sono i problemi di Tolentino e noi, pur sconfitti, pur critici su molte scelte amministrative, abbiamo sempre offerto il nostro sostegno disinteressato e il dialogo al sindaco. Le vicende di questi giorni, l'indegno teatrino offerto dai suoi protagonisti, le lotte intestine alla maggioranza per accaparrarsi poltrone, le smisurate aspirazioni egemoniche di alcuni leader, l'arroganza con cui sono state calpestate le individualità più vulnerabili, la sudditanza e l’impotenza di un sindaco privo di peso politico, le figuracce con nomine incompatibili, hanno chiarito a tutti noi che questo governo non è in grado di governare questa città. Non c’è speranza”.
"Non c’è futuro con questa classe dirigente - conclude Pascucci -. Manca generosità, equilibrio, lucidità, visione. La collaborazione con il sindaco per quanto ci riguarda è conclusa. Per queste ragioni il Pd chiarisce con nettezza la sua posizione politica attuale e futura: siamo e resteremo alternativi all’attuale giunta Sclavi oltre che alle destre locali. Da oggi ogni nostro sforzo sarà concentrato nella costruzione di una alternativa per le prossime elezioni e lo faremo ripartendo dall'unità delle forze di centro sinistra, dalle associazioni ai movimenti, a partire dai nostri amici di Civico 22. Tolentino merita di meglio. È tempo di voltare pagina e restituire alla città il buon governo che merita".
La Giunta regionale delle Marche, guidata dal presidente Francesco Acquaroli, ha annunciato un investimento di 12 milioni di euro destinato al potenziamento della sanità regionale. Come sottolineato da Simone Livi, capogruppo di Fratelli d'Italia al Consiglio regionale, il finanziamento permetterà di potenziare i servizi rivolti alle persone più fragili.
In particolare, i fondi saranno destinati al "dipartimento di prevenzione, ai Centri per deficit cognitivi e demenze; Salute mentale; ai Centri per i disturbi alimentari, per l'autismo, Alzheimer e demenze".
"Altro obiettivo che sarà centrato con questi fondi è la prosecuzione del percorso di stabilizzazione dei precari dell’ospedale Torrette di Ancona, un’occasione concreta per molte persone di consolidare la loro prospettiva lavorativa e di vita - prosegue Livi -. Ancora, per il Fermano, malgrado ciò che ne dica il Pd, l’ospedale di Amandola è già pienamente operativo, anche grazie a una parte dei fondi in questione".
"Tutte e cinque le Ast marchigiane, infine, potranno utilizzarli per continuare nell’abbattimento delle liste d’attesa che, dati alla mano, rispetto all’anno precedente, registra i tempi medi per esami diagnostici e interventi chirurgici in calo in modo sensibile grazie all’aumento delle prestazioni ed all’impiego di personale sanitario aggiuntivo - sottolinea Livi -. Nel corso di quest’anno, poi, si completeranno molti investimenti del Pnrr Salute, rafforzando la sanità territoriale. È questo il reale strumento attraverso il quale potrà essere migliorato l’accesso alle cure, riducendo la pressione sugli ospedali ed i pronto soccorso".
"Le strutture sanitarie regionali stanno ricevendo nuove apparecchiature diagnostiche di ultima generazione, garantendo cure più tempestive ed efficaci. Questa è la dimostrazione di come l'amministrazione regionale di centrodestra stia lavorando con serietà per una sanità più efficiente e vicina ai cittadini. Con investimenti mirati e strategie concrete, continuiamo a dare risposte reali alle necessità della nostra comunità per ridurre le disuguaglianze territoriali e migliorare la qualità delle cure", conclude Livi.
Il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, ha voluto fare chiarezza sugli ultimi eventi che hanno coinvolto l’amministrazione, "sottolineando la necessità di trasparenza e di comunicazione diretta con la cittadinanza".
Nel corso di una lunga riflessione, il sindaco ha spiegato che, all’inizio del 2022, si è costituita una coalizione formata da tre liste: Tolentino Civica e Solidale, Tolentino Popolare e i Riformisti per Tolentino. Sclavi ha accolto l’idea di dar vita a questa coalizione, "dando per scontato che ogni parte avrebbe contribuito con le proprie esperienze e visioni". Tuttavia, ha evidenziato che non tutti hanno rispettato gli accordi iniziali, in particolare con riguardo alla lista di Fabiano Gobbi, dove un accordo di turnazione interno è stato disatteso, portando a difficoltà nei rapporti tra i consiglieri".
Il sindaco ha poi fatto riferimento alle problematiche riscontrate con gli assessori Flavia Giombetti ed Elena Lucaroni (leggi qui). Secondo Sclavi, "già nel marzo e nel maggio 2024, i comportamenti degli assessori hanno suscitato preoccupazione tra i consiglieri di tutte e tre le liste. I consiglieri hanno sollevato la questione chiedendo un cambiamento radicale di atteggiamento o, come ultima soluzione, l’allontanamento degli assessori coinvolti".
Sclavi ha raccontato di aver cercato, in diverse occasioni, di mediare per garantire la continuità dell’amministrazione.Tuttavia, il 11 ottobre 2024, durante una riunione organizzata dai capigruppo, è stato consegnato al sindaco un documento firmato da tutti i gruppi consiliari, che chiedeva provvedimenti severi nei confronti dei tre assessori. Nonostante il mio impegno a calmare gli animi - sottolinea Slavi - la situazione è degenerata, e ho dovuto prendere una decisione difficile per il bene della città".
"Come sindaco, il mio obiettivo è garantire un governo stabile per Tolentino. Non è più possibile che all’interno della coalizione ci siano posizioni completamente divergenti che impediscano la sintesi politica necessaria per il buon funzionamento dell’amministrazione", ha dichiarato ancora Sclavi.
Il sindaco ha ribadito che sarebbe stato più opportuno che chi non condivideva più la visione della coalizione si fosse dimesso spontaneamente, senza costringerlo a prendere decisioni drastiche. "Le stesse liste di appartenenza avevano chiesto un cambiamento di comportamento per favorire maggiore collaborazione e sintonia", ha aggiunto. La situazione, quindi, ha portato Sclavi a prendere atto "della necessità di riorganizzare l’amministrazione per preservare l’unità della coalizione e assicurare il buon governo della città".
Cambio di rotta nell'amministrazione comunale di Tolentino. Con un provvedimento firmato nella mattinata di oggi, il sindaco Mauro Sclavi ha revocato le deleghe agli assessori Elena Lucaroni e Flavia Giombetti, entrambe appartenenti alla lista "Tolentino Civica e Solidale" ponendo fine al loro incarico. Le due ex assessore si aggiungono a Fabiano Gobbi, già rimosso nei giorni scorsi, in una mini-rivoluzione che ridisegna l’assetto della Giunta comunale.
La decisione del primo cittadino è scaturita, come indicato nel decreto ufficiale, dalle segnalazioni pervenute dai capigruppo di maggioranza, che hanno lamentato una scarsa collaborazione e una mancata condivisione delle iniziative da parte della Lucaroni e della Giombetti con alcuni consiglieri. La situazione si è ulteriormente aggravata nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale (leggi qui), quando le due assessore, appresa la notizia della revoca delle deleghe a Gobbi, hanno abbandonato l’aula consiliare.
Per garantire la continuità amministrativa e la piena operatività dell'ente, il sindaco Sclavi ha provveduto alla nomina di due nuovi componenti della Giunta. Entrano così nell’esecutivo Isabella Tonnarelli, architetto e già presidente dell'Accademia Filelfica, e Benedetta Lancioni, consigliera comunale di maggioranza della lista "Tolentino Popolare". "Il decreto di nomina si inserisce nel rispetto del principio di pari opportunità tra uomini e donne, assicurando un equilibrio di genere all'interno dell’amministrazione", fa sapere l'amministrazione in una nota.
Resta ora da scoprire il nome del terzo assessore che andrà a completare la nuova squadra di governo locale. L'annuncio ufficiale è atteso nelle prossime ore.
"Piena fiducia al sindaco Sclavi, ma basta attacchi personali dal presidente Massi". Così interviene, in una nota, il consigliere comunale di 'Tolentino Civica e Solidale', Federico Pieroni, nel commentare quanto accaduto nell'ultimo Consiglio Comunale, a seguito del quale "si sono generati fraintendimenti che necessitano di essere inseriti nel giusto contesto", sottolinea Pieroni.
"Il primo ad abbandonare l'aula è stato il Presidente del Consiglio, questo è un fatto incontestabile e verificabile dalla registrazione del Consiglio stesso - chiarisce il consigliere -. Un gesto grave, che ha lasciato l'aula senza una guida istituzionale, tanto che la collega consigliera Prioretti si è ritrovata, senza preavviso, a dover gestire i lavori dell'assemblea".
"Il presidente del Consiglio ha il compito di garantire il corretto svolgimento delle sedute, mantenendo equilibrio e imparzialità - prosegue Pieroni -. Eppure, invece di esercitare il suo ruolo con responsabilità, Massi ha scelto di abbandonare il proprio posto, venendo meno ai suoi doveri istituzionali solo perché si era adirato".
"Non solo, rientrato dopo essere stato chiamato al telefono dal sindaco, ha utilizzato il suo tempo di intervento per attaccare e denigrare due assessori e me durante la discussione della mozione urgente a favore dei commercianti distogliendo l'attenzione da un tema fondamentale per la città tanto da portare tutti e tre ad abbandonare l'aula solo dopo essere stati denigrati - attacca Pieroni -. Un comportamento inaccettabile per chi dovrebbe garantire imparzialità e rispetto delle regole. Va ricordato che il presidente del Consiglio è la seconda carica della città".
"Va inoltre chiarito che non è stata contestata la decisione del sindaco di revocare il mandato all'assessore Gobbi, ma la motivazione ufficiale riportata nel decreto, che non corrispondeva alla realtà dei fatti e che ha coinvolto direttamente anche Civica e Solidale - spiega ancora Pieroni -. Tanto che, a margine di una conferenza stampa sabato scorso, il sindaco ha poi confermato il vero motivo dell’allontanamento di Fabiano Gobbi, un accordo privato interno alla lista".
"Voglio sottolineare che da parte mia e di tutto il gruppo c’è piena fiducia nell'operato del sindaco e che il suo ruolo di garante non è in discussione ma serve maggiore coralità affinché cessino attacchi personali da parte di 'Tolentino Popolare'. Le istituzioni meritano rispetto, così come i cittadini - conclude Pieroni -. Chi ricopre ruoli di responsabilità non può permettersi fughe strategiche né utilizzare le istituzioni per regolamenti di conti personali. Mi auguro che in futuro il Consiglio Comunale venga gestito con maggiore serietà, serenità e correttezza, nell'interesse esclusivo della comunità tolentinate".
Continua a tener banco il progetto di una multinazionale norvegese con sede in Italia che vorrebbe realizzare a Caldarola un mega parco eolico. Ma l’amministrazione Fabbroni non resta con le mani in mano e tenta ogni strada possibile per evitare che il piano diventi realtà.
Dopo la mozione approvata all’unanimità, nelle scorse settimane, in consiglio comunale, in cui veniva chiesto alla Regione Marche di intervenire il prima possibile con l’individuazione delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti rinnovabili, ora il primo cittadino ha inviato all’ente una nuova richiesta che riguarda la Montagna della Croce, zona in cui dovrebbe sorgere il parco eolico.
Con tanto di tavole e progetti allegati, Giuseppe Fabbroni ha inviato alla Regione una proposta di individuazione della Montagna della Croce come area di notevole interesse paesaggistico. «Dato atto del notevole valore paesaggistico - si legge nel documento a firma del primo cittadino - dell’area ubicata nel Comune di Caldarola denominata Montagna della Croce, propongo di individuarla come area di notevole interesse pubblico così come definita dagli elaborati grafici».
Tale riconoscimento potrebbe contribuire a evitare la realizzazione del mega impianto eolico proprio in quella zona. La documentazione sarà esaminata proprio oggi dalla apposita commissione regionale.
«L’impianto proposto - spiega il sindaco Giuseppe Fabbroni - consiste nell’installazione di pale eoliche di grandi dimensioni e, anche a fronte di un numero di pale ridotto da 12 (precedente progetto) a 7 (attuale progetto), le grandi dimensioni delle pale rendono comunque l’impatto insostenibile e destinato a deturpare tutto il crinale dell’Appennino marchigiano, anche in considerazione del fatto che un analogo impianto è stato proposto nei Comuni di Serrapetrona e San Severino».
“I dati sulle presenze turistiche certificano il fallimento della politica della maggioranza”. Lo si legge in una nota di Insieme per Sarnano, il gruppo di minoranza guidato da Giacomino Piegentili: "Malgrado i tanto decantati sforzi, le autocelebrazioni, i 'mega eventi' che la maggioranza ha narrato in questi mesi, i dati sulle presenze turistiche per il 2024 sono deludenti. Solo 1.300 presenze in più rispetto al 2023, un incremento che a livello statistico è irrilevante. I numeri certificano un fallimento nella politica turistica estiva e autunnale, tanto contestata in passato dalla stessa maggioranza, ma ora presentata come il salvatore dell'economia locale".
Il gruppo di minoranza, che non risparmia critiche all'attuale amministrazione, sottolinea anche come l'arrivo della neve a Natale, un fenomeno che non si verificava da quindici anni, non sia stato sfruttato come opportunità per il rilancio del turismo. "I dati escono proprio nella settimana in cui il sindaco ha finalmente nominato l'assessore al Turismo, dopo sette mesi dall'insediamento. È plausibile che questi numeri fossero già noti, e non vorremmo che la nomina di Eleuteri serva come capro espiatorio per scaricare le colpe di questo flop".
La nota si conclude con un giudizio severo sull'operato della mgioranza: "Non c'è un vero progetto di sviluppo per Sarnano, solo ordinaria amministrazione. I fatti e i proclami sono due cose ben diverse".
Poco meno di un mese e scatterà il nuovo senso di marcia a Castelnuovo. Partirà infatti dal 27 febbraio il progetto di nuova viabilità studiato dall’Amministrazione comunale di Recanati per mitigare il traffico veicolare nel centro abitato del quartiere della città leopardiana. Un progetto che è stato presentato dal sindaco Emanuele Pepa, dal vicesindaco con delega alla viabilità Roberto Bartomeoli e illustrato nel dettaglio dal comando deella polzia locale in un’affollata assemblea pubblica che si è svolta ieri sera (31 gennaio, ndr) presso il Circolo Ricreativo e Culturale ‘B. Gigli’ di Castelnuovo e che ha visto la partecipazione anche dell’assessore Maurizio Paoletti e dei consiglieri comunali Marzioli, Brizi e Miccini.
Il progetto nasce a seguito di uno studio di fattibilità condotto anche con prove su strada, che aveva già riscontrato il parere favorevole del Comitato di quartiere. L’assemblea pubblica di ieri è stata l’ultimo passaggio che l’Amministrazione ha voluto compiere nell’ottica della massima condivisione con i cittadini, prima di portare a compimento il progetto.
“È stata un’occasione importante e necessaria per scambiarsi idee e opinioni, che naturalmente possono essere discordanti – ha commentato Pepa a margine dell’incontro - ma abbiamo visto grande partecipazione e coinvolgimento da parte di tutti i presenti, che hanno posto molte domande relative al progetto”. La proposta di modifica della viabilità avanzata dal Comune interessa il tratto tra via Porta d’Osimo e la Strada Comunale Fonte di Castelnuovo, zona attualmente percorribile in doppio senso di marcia. “Dopo aver studiato numerose ipotesi, la soluzione che abbiamo individuato è la più ottimale per smaltire il traffico nel centro abitato di Castelnuovo e contemporaneamente mantenere invariati gli accessi ai residenti – ha spiegato l’assessore Bartomeoli ai presenti – Si tratta di rendere a senso unico via Porta d’Osimo a scendere, e la S.C. Fonte di Castelnuovo, resa percorribile solo in direzione “mare/monti”. La Strada comunale Fonte di Castelnuovo riceverebbe così tutto il traffico proveniente sia da via Porta d’Osimo sia da S.C. Pelliccetto”.
Secondo Bartomeoli, dunque, sarebbero molti gli effetti positivi garantiti dalla modifica: “Riduzione del traffico nel centro di Castelnuovo, si eviterà il passaggio degli automobilisti in arrivo da Bagnolo-Cerretano che usano il percorso attuale per accorciare il tragitto – ha specificato – Ci sarà inoltre un miglioramento generale della viabilità, poiché si risolve le difficoltà d’incrocio tra due veicoli nella S.C. Fonte di Castelnuovo, che presenta una carreggiata troppo stretta. Possiamo dire, considerato questo, che i cittadini abbiano ben recepito le finalità e le ragioni di questo progetto ed hanno fornito interessanti spunti di riflessione”.
Il tema della ricostruzione post-sisma è tornato al centro del dibattito in un convegno che ha visto coinvolti esperti, istituzioni e operatori del settore edile. Intitolato “La sfida della ricostruzione. Osservatorio del settore edile della provincia di Macerata e l'evoluzione normativa nel territorio del cratere. Buone prassi per la formazione e la ricerca dell'occupazione”, l'evento è stato organizzato da Cassa Edile Macerata e si è svolto presso il Teatro Politeama di Tolentino. La giornalista RAI Barbara Capponi ha moderato i vari momenti di dibattito.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Tolentino Mauro Sclavi, del Vice Prefetto Vicario di Macerata Emanuele D'Amico, e del Presidente ISTAO Mario Baldassarri, l'evento è stato introdotto da Tobia Sardellini, Presidente di Cassa Edile Macerata.
"Questo convegno rappresenta un momento importante di confronto con le più importanti istituzioni sullo stato dell'arte della ricostruzione post-sisma. In un momento caratterizzato dalla riduzione degli incentivi e dall'aumento dei costi, abbiamo voluto fare un punto e un'analisi, grazie ad ISTAO, sul settore delle costruzioni e sulle dinamiche di mercato e di investimenti pubblici che lo caratterizzano", ha dichiarato Sardellini .
Il convegno ha visto la presenza del Senatore Guido Castelli, Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016, che è intervenuto alla prima delle due tavole rotonde dal titolo “La ricostruzione. Criticità e buone pratiche tra presente e nuovi scenari”.
Il Commissario, recentemente riconfermato nell’incarico, ha dichiarato: "Bisogna fare in modo che i professionisti, a fronte di giusti corrispettivi, possano essere solleciti nel definire le progettazioni e le aziende, per parte loro, siano rispettose delle scadenze dei cantieri. Per farlo, in una logica condivisa, abbiamo recentemente approvato un’ordinanza che consentirà di accompagnare la ricostruzione nel periodo in cui il 110 non opererà più. È un’ordinanza che abbiamo condiviso e che è stata largamente accettata dagli operatori della ricostruzione e si fonda su maggiorazioni finalizzate a garantire un maggior contributo, laddove il costo di ricostruzione per ragioni oggettive è superiore. Questa è la strada maestra che abbiamo voluto perseguire, consapevoli che ci sono rincari dei prezzi che vanno contrastati. Da un lato abbiamo avviato un’interlocuzione con l’Agenzia delle Entrate in maniera tale che possa essere semplificata la procedura per sostenere le spese annesse al bonus, dall’altro è stato presentato un emendamento che prevede la possibilità di utilizzare anche il 2026: si tratta di una proroga, che non aumenterebbe il deficit dello Stato ma consentirebbe di utilizzare a pieno le risorse già prenotate".
Al convegno sono stati presentati i risultati dell’anno 2024 dell’indagine condotta dall’ISTAO sul settore delle costruzioni e sulle dinamiche di mercato e di investimenti pubblici che lo caratterizzano.
"L’Osservatorio tenta di fare una fotografia dell’evoluzione del settore, nel corso degli anni, tentando di mostrare come sta andando e in che direzione, in modo concreto, in funzione della ricostruzione post-sisma – ha dichiarato Mario Baldassarri, Presidente ISTAO –. Due parametri sono stati dei freni grossi: per prima cosa, l’aumento dei costi delle materie prime; in secondo luogo, la manodopera qualificata e specializzata di cui attualmente c’è forte carenza. Infatti, in un momento come quello in cui viviamo, in cui tutti cercano di ottenere un diploma o una laurea, il settore edile erroneamente non viene considerato appropriato, nonostante abbia fatto passi da gigante grazie all’innovazione. Oggi richiede maestranze molto qualificate, con livelli di istruzione medio-alti in vari comparti delle costruzioni".
Rilevante è stato anche l’intervento di Jacopo Lasca, Vice Presidente di Cassa Edile Macerata quale espressione delle organizzazioni sindacali di categoria: "Il convegno di oggi è un passaggio fondamentale per mettere al centro il ruolo della bilateralità, in particolare della cassa edile. Nodo di una rete che con le istituzioni può dare qualità al governo del settore delle costruzioni. Si dimostra che si possono mettere in campo azioni concrete nella direzione della legalità, della formazione professionale e della sicurezza come strumenti di promozione per una concorrenza leale tra le imprese, e per garantire un lavoro dignitoso e di qualità".
Oltre a Castelli, hanno partecipato al dibattito iniziale Carlo Trestini, Vice Presidente Associazione Nazionale Costruttori Edili, Enzo Pelle, Segretario Nazionale Generale Filca Cisl, Graziano Gorla, Responsabile Nazionale Sisma 2016 Fillea CGIL, Francesco Sannino, Segreteria Nazionale Feneal Uil e Massimo Conti, membro del Tavolo Tecnico Sisma 2016.
Nella seconda tavola rotonda, “Lavoro in crescita manodopera carente. Esempi virtuosi per cambiare il paradigma”, si è affrontato l’argomento occupazione. Sono intervenuti Nicoletta Coronella, funzionario della III Divisione della Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Stefano Macale, direttore Formedil, Cristiana Bartolucci, direttrice Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione di Perugia, e Francesca Ramadori, direttore del Comitato Paritetico Territoriale per la Sicurezza e la Formazione in Edilizia della provincia di Macerata.
L’indagine ISTAO presentata è stata condotta con la supervisione di Giuseppe Sestili, Responsabile Progetti speciali dell’Istituto Adriano Olivetti. Dal 2022 l’ISTAO, in collaborazione con Cassa Edile Macerata, ha avviato un osservatorio che analizza periodicamente l’andamento del settore per rilevare eventuali criticità, opportunità e segnali di ripresa.
Scossone politico a Tolentino: il sindaco Mauro Sclavi ha revocato le deleghe a Fabiano Gobbi, che non ricoprirà più il ruolo di assessore alle attività produttive e al commercio né siederà in Consiglio comunale. La decisione, maturata dopo settimane di confronto e tensioni all’interno della maggioranza, è stata ufficializzata nel pomeriggio di ieri con la pubblicazione del decreto sindacale sull’albo pretorio.
Gobbi è stato informato formalmente solo poche ore prima della seduta consiliare, tramite notifica del messo comunale. Nei giorni precedenti, il gruppo Tolentino Popolare e il primo cittadino avevano sollecitato le sue dimissioni, ma l’ormai ex assessore ha scelto di non lasciare spontaneamente l’incarico.
Nel decreto firmato dal sindaco si evidenziano le motivazioni alla base del provvedimento: "L'assessore Gobbi, nel corso dell’intero anno 2024, ha posto in essere iniziative e ha tenuto comportamenti non in linea con le direttive impartite dall’organo di governo, in particolare contrastando e disattendendo richieste considerate strategiche dall’amministrazione ovvero dal sindaco - si legge nell'atto -. Si è rifiutato di avviare/attuare punti importanti del programma amministrativo con cui si è presentata la coalizione".
A pesare sulla decisione anche la mancanza di risposte da parte di Gobbi alle "richieste di chiarimento avanzate dal sindaco, dai colleghi di giunta e dai consiglieri di maggioranza sulle scelte politiche e amministrative poste in essere dall’assessore". "Tanto da costringere un consigliere del gruppo di maggioranza a formulare una richiesta di accesso agli atti per ottenere informazioni, protocollata il 25 ottobre scorso - si legge nel decreto -. Questo comportamento ha creato divergenze e tensioni nei confronti dei funzionari dell’ente e, in maniera ancor più grave, ha ingenerato malumori nella componente consiliare che sostiene la maggioranza di governo".
La situazione "ha determinato un’instabilità politico-amministrativa con conseguenze sulla funzionalità dell’amministrazione comunale", si legge ancora nel decreto. Venuto meno il rapporto fiduciario, il sindaco ha deciso di revocare l’incarico.
Al suo posto entra in giunta Benedetta Lancioni, sebbene con deleghe differenti, mentre quelle alle attività produttive resteranno temporaneamente nelle mani del sindaco. Durante la seduta di ieri, Sclavi ha inoltre presentato una mozione urgente per chiedere alla Regione e al governatore Francesco Acquaroli l’istituzione di un tavolo tecnico a sostegno dei commercianti della città.
Seduta comunale in cui, però, è emersa una profonda spaccatura all'interno della maggioranza proprio sulla scelta di revocare le deleghe all'assessore Fabiano Gobbi. "È una decisione presa dal sindaco, non ho nessuna motivazione per dire che l'assessore Fabiano Gobbi abbia avuto con me delle controversie. Mi dissocio da questa decisione, che non mi appartiene", ha detto l'assessore Elena Lucaroni, esponente della lista 'Tolentino Civica e Solidale' in Consiglio.
"Contesto che in questa situazione venga tirata in mezzo la lista 'Tolentino Civica e Solidale', io non ho mai chiesto le dimissioni dell'assessore Gobbi né ho mai avuto problemi con lui. Disconosco la frase contenuta all'interno del decreto", le ha fatto eco il neo consigliere comunale Federico Pieroni.
"Sono esterrefatta, non ho mai avuto nessun problema con l'assessore Gobbi. È stata una scelta del sindaco, nego quello che è contenuto nella mozione in riferimento alla lista civica 'Tolentino Civica e Solidale'. Rimango basita", ha ribadito anche l'assessore Flavia Giombetti.
"Non sono qui a fare il pungiball perché non me lo comanda nessuno - ha preso poi la parola il presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi -. Ho il mio lavoro e domani mattina posso uscire, se Massi è il problema, e lo dico anche a una parte della maggioranza, sono disposto a lasciare. Non ho mai visto una scena vergognosa come quella di prima, avete preso la parola criticando un atto del sindaco, questa cosa è inaccettabile". Parole a seguito delle quali l'assessore Giombetti e l'assessore Lucaroni hanno lasciato l'aula, visibilmente contrariate, e rivolte al presidente Massi hanno esclamato "assumiti le tue responsabilità".
Oggi si è tenuto, presso la Prefettura di Macerata, il tentativo obbligatorio di conciliazione riguardo lo stato di agitazione del personale delle aziende concessionarie e operative che gestiscono il Servizio Idrico Integrato nell’ambito dell’AATO3. L’incontro, convocato a seguito della proclamazione dello stato di agitazione da parte delle organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, ha messo in evidenza la persistente incertezza riguardo al futuro della gestione del servizio, un tema che coinvolge oltre 500 lavoratori e l’intera comunità.
"La motivazione che ha portato alla mobilitazione sindacale è il permanere di una situazione di stallo in merito alla costituzione di unsoggetto Unico di Gestione del Servizio Idrico. Nonostante la scadenza imminente delle attuali concessioni (giugno per CMA/Astea e dicembre per le altre), la mancanza di un percorso chiaro da parte dell’Assemblea dei sindaci dell’AATO3 sta creando preoccupazione tra i lavoratori. Senza una decisione concreta, infatti, la privatizzazione del servizio, attraverso una gara europea, sarebbe inevitabile", si legge in un comunicato congiunto dei sindacati .
Durante il tavolo di conciliazione, coordinato dal viceprefetto Ferraccioni, sono intervenuti i rappresentanti delle Aziende coinvolte, con l’eccezione di Valli Varanensi Srl, i quali hanno assicurato che si sta lavorando su un percorso che dovrebbe portare alla costituzione del soggetto unico di gestione, consentendo la proroga delle concessioni in scadenza e risolvendo la problematica del socio privato in Astea. "I sindaci sono uniti nella volontà di giungere a una soluzione", ha dichiarato il sindaco di Tolentino, presente in collegamento.
Nonostante queste rassicurazioni, i sindacati hanno ribadito la necessità di atti concreti da parte dei sindaci e dell’Assemblea dell’AATO3 per garantire la continuità del carattere pubblico della gestione e la tutela occupazionale dei lavoratori. "Siamo favorevoli alle intenzioni espresse dalle Aziende, ma senza azioni concrete, non possiamo fermare lo stato di agitazione del personale", dicono i sindacati, rappresentati sindacali
Il tentativo di conciliazione si è quindi concluso con un mancato accordo, e i sindacati hanno dichiarato che, se non verranno prese misure decisive a breve, si procederà con azioni di mobilitazione, incluso lo sciopero generale del personale. "Se non si arriva a una soluzione, saremo costretti ad intensificare le nostre azioni per difendere il servizio pubblico e i diritti dei lavoratori", affermano.
Parallelamente, gli incontri territoriali organizzati dalle segreterie Confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno visto una grande partecipazione da parte dei cittadini. L’assemblea pubblica di ieri a Cingoli, che ha seguito quelle di Recanati, Macerata, San Severino, Tolentino, Muccia e Civitanova Marche, ha visto centinaia di persone presenti. "La comunità è preoccupata e chiede che la politica si assuma finalmente le proprie responsabilità", dichiarano i rappresentanti sindacali.
Il messaggio che emerge da queste mobilitazioni è chiaro: i cittadini e i lavoratori chiedono alla classe politica di garantire la difesa del carattere pubblico del servizio idrico e di evitare che l’acqua, un bene fondamentale, venga sacrificata in nome del profitto. "Il tempo sta scadendo", concludono i sindacati, ribadendo la necessità di una soluzione urgente e condivisa.
Un’idea originale per avvicinare la politica alle persone: Matteo Ricci, europarlamentare Pd, ha lanciato sui social l’iniziativa "Un marchigiano alla porta", invitando i suoi conterranei a ospitarlo a cena per discutere, in modo informale e conviviale, delle sfide europee e delle problematiche locali.
Riprendendo in chiave ironica il vecchio detto sui marchigiani come "esattori del Papa", Ricci ha spiegato il senso della proposta: ascoltare le famiglie direttamente a casa loro, creando un dialogo autentico e spontaneo. Un format che richiama la sua precedente esperienza con "Pane e Politica", iniziativa da cui è nato anche un libro omonimo (Paperfirst, 2023).
"Le Marche sono una terra di lavoratori, artigiani, imprenditori e grandi artisti - ha sottolineato l’europarlamentare - Abbiamo portato la bellezza nel mondo, ma oggi affrontiamo tante incognite e difficoltà. Voglio parlarne direttamente con voi".
Le cene saranno trasmesse in diretta social. Ricci promette di non presentarsi a mani vuote: "Porterò un buon vino marchigiano, e oltre al bere, speriamo di portare anche un po’ di speranza", ha dichiarato.
Il Comune di Civitanova avvia un importante progetto di recupero e valorizzazione dell’edificio dell’ex Liceo Classico, nella città Alta. I lavori, che prevedono interventi di messa in sicurezza ed efficientamento energetico, rappresentano un altro tassello di un percorso di riqualificazione più ampio che riconsegnerà alla città Alta una nuova scuola, quella di Sant’Agostino, il palazzo della delegazione ed il Palazzo Ducale.
L’impresa Ad Restauri e Costruzioni Srl si è aggiudicata l’appalto con un ribasso del 14,50%, per un importo complessivo di 2,2 milioni di euro, finanziati con fondi Pnrr. L’aggiudicazione definitiva dei lavori è stata completata entro il 21 gennaio, mentre il termine per la conclusione degli interventi è fissato al 31 marzo 2026. La direzione lavori è affidata allo studio Acale Srl di Ancona.
Tra gli interventi previsti vi sono il consolidamento strutturale delle mura castellane, il ripristino delle murature, il rafforzamento dei solai in latero-cemento e delle volte in mattone, nonché la realizzazione di tiranti e sottofondazioni per garantire la stabilità dell’intera struttura. Per facilitare i lavori e rispettare le caratteristiche del centro storico, la gru verrà posizionata presso l’ex campo boario, evitando così il transito degli autocarri all’interno dell’area storica.
“Questo progetto rappresenta un passo fondamentale per la salvaguardia del nostro patrimonio storico e architettonico – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica -. Andiamo a mettere in sicurezza un edificio di grande valore culturale, rendendolo più efficiente dal punto di vista energetico e più sicuro per i cittadini”.
Ieri si è tenuto un incontro operativo con la direzione lavori per definire l’organizzazione dell’avvio effettivo delle opere, in attesa del completamento delle procedure contrattuali.
“Il consolidamento delle mura castellane, gli interventi strutturali sull’ex Liceo Classico, insieme alla riqualificazione della scuola di Sant’Agostino in procinto di partire, porterà benefici tangibili sia dal punto di vista strutturale che estetico – ha aggiunto Ermanno Carassai, assessore ai Lavori Pubblici -. Ringrazio gli uffici e tutti i tecnici per la professionalità con cui stanno operando”.
In occasione dell’approvazione del Biciplan da parte del Consiglio Comunale di Porto Recanati il 30 ottobre 2024, le consigliere di minoranza di centrodestra Rosalba Ubaldi e Angelica Sabbatini hanno sollevato una serie di osservazioni critiche riguardo alle irregolarità riscontrate nel piano. Le due esponenti della minoranza di centrodestra hanno evidenziato la necessità di un ritiro della delibera per correggere le lacune evidenziate, ma il loro suggerimento è stato respinto dalla maggioranza, che ha preferito approvare il documento senza modifiche.
"Abbiamo fatto rilevare le tante irregolarità da noi riscontrate che avrebbero richiesto una presa d'atto da parte della maggioranza e un ritiro della delibera per correggerla e ripresentarla successivamente. Purtroppo, il suggerimento non è stato raccolto. La maggioranza, tronfia della propria arroganza, ha voluto fortemente approvare il documento così com'era stato presentato", hanno dichiarato Ubaldi e Sabbatini.
Le consigliere hanno proseguito, esprimendo disappunto riguardo alla risposta ricevuta dopo circa due mesi, in cui veniva suggerito di ricorrere al TAR: "Abbiamo chiesto spiegazioni e ci è stato risposto che ormai il Consiglio aveva approvato e che avremmo – volendo – potuto fare ricorso al Tar. Ci è sembrato offensivo suggerire quella soluzione, considerando che un consigliere comunale non ha titolo per presentare un ricorso al TAR, visto che manca un interesse diretto. È inaccettabile proporre una spesa di migliaia di euro a un consigliere che percepisce appena 17,08 euro a seduta".
In seguito, le due consigliere hanno deciso di portare la questione all'attenzione del prefetto della Provincia di Macerata, chiedendo chiarimenti ai dirigenti tecnici provinciali sulla validità delle affermazioni contenute nella delibera. La risposta dei Dirigenti Provinciali ha evidenziato alcune incongruenze nella documentazione presentata dal Comune.
"Abbiamo chiesto conferma della regolarità tecnica della delibera approvata, in particolare sulla mancata valutazione ambientale strategica (VAS) e sulla questione della viabilità provinciale. I dirigenti provinciali ci hanno fatto notare che la legge citata nella delibera, la legge regionale 65/2014, è quella della Regione Toscana, e non della Regione Marche, e che il comma relativo alla VAS è stato soppresso. Inoltre, ci hanno confermato che non è stato richiesto alcun parere al Settore Ufficio Tecnico e Viabilità della Provincia riguardo alla fattibilità degli interventi", hanno aggiunto le consigliere.
Alla luce di queste irregolarità, Ubaldi e Sabbatini ritengono che il Biciplan debba essere ripresentato in forma corretta, ma sono preoccupate che la maggioranza non prenda in considerazione le loro osservazioni. "Temiamo che a Palazzo Volpini troveranno altre soluzioni per evitare un'adeguata correzione del piano", hanno concluso le consigliere.
"Accolgo l’appello portato avanti dal nostro presidente Matteo Pompei la scorsa settimana riguardante la seria problematica della revoca del fondo strutturale per gli investimenti nei Comuni sotto i 1.000 abitanti". Con queste parole Jacopo Orlandani, assessore comunale di San Severino Marche e coordinatore provinciale di Civici Marche, ha espresso forte preoccupazione per la decisione di azzerare il Decreto Legge Crescita 34/2019, che fino al 2027 garantiva risorse fondamentali per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici, patrimonio comunale e l’efficientamento energetico.
"Questo importante contributo statale, già ridotto di circa il 25% nella precedente Legge di Bilancio e oggi completamente azzerato, permetteva ai Comuni di programmare investimenti a medio termine su tematiche cruciali per il territorio - ha sottolineato Orlandani -. Viene a mancare uno strumento economico vitale per i nostri borghi, e vorrei ricordare che nella provincia di Macerata sono ben 19 i Comuni coinvolti, tutti rientranti nell’area del cratere del sisma 2016, con una popolazione complessiva di circa 11.200 abitanti".
L’assessore ha evidenziato come queste comunità, già gravate dalle conseguenze del terremoto e dalle difficoltà quotidiane legate alla ricostruzione, avessero fatto affidamento su questi fondi per garantire sicurezza e sviluppo. "Spero vivamente che vengano reintrodotti", ha aggiunto, "altrimenti per i piccoli Comuni resteranno solo promesse non mantenute da parte della politica, mentre la realtà concreta sta andando nella direzione opposta".
Orlandani ha inoltre sottolineato come i piccoli Comuni, spesso collocati nelle aree interne delle Marche e del resto d’Italia, siano già alle prese con un progressivo spopolamento, aggravato dalla carenza di servizi essenziali. "Questa decisione li penalizza ulteriormente, rendendo ancora più difficile il loro sviluppo e la loro sopravvivenza", ha dichiarato.
A sostegno della causa, il consigliere regionale di Civici Marche, Giacomo Rossi, sta portando avanti un’istanza in Regione per sollecitare il Governo a rivedere la decisione. "Spero ci sia un ravvedimento", ha concluso Orlandani, "per il bene di questi piccoli Comuni che rappresentano una delle peculiarità del nostro Paese, rendendolo unico al mondo".
“La sede è una casa, bisogna ritornare ai partiti che siano casa, quindi un luogo di discussione, di confronto, di accoglienza dove si mettono in comune i propri bisogni, le proprie domande, le proprie passioni e i propri ideali”.
Sono le parole del capo politico di Noi Moderati, Maurizio Lupi, arrivato ieri a Macerata per inaugurare la prima sede regionale del partito. “La sede è un punto importante, noi dobbiamo ringraziare il nostro coordinatore provinciale, Paolo Perini e tutti i nostri amici che hanno voluto l'apertura di questa spazio, che non è solo un simbolo, ma un luogo vivo”.
Lupi si sofferma anche sulle prossime elezioni: “Siamo la novità del centrodestra e saremo il pilastro della proposta politica del centrodestra, che appoggiamo da sempre. La sfida è quella del buon governo; quindi candidare persone che possano testimoniare un'idea di politica al servizio del bene della propria città, della propria comunità. Il lavoro che faremo sarà questo, siamo qui anche con il nostro responsabile nazionale degli Enti Locali, l’onorevole Pino Bicchielli, proprio perché per noi, gli amministratori locali sono i primi testimoni di una politica che torna a rappresentare il proprio territorio. Abbiamo bisogno di una politica che torni ad essere la voce di una società e per questo si parte dai Comuni e dalle amministrazioni locali”.
Insieme al vicepresidente del Gruppo Noi Moderati alla Camera, Bicchielli, per questa inaugurazione, in via Roma 72 a Macerata, c’erano anche il consigliere regionale Marco Marinangeli; il coordinatore regionale Tablino Campanelli; il coordinatore provinciale Paolo Perini; il responsabile della comunicazione provinciale Carlo Scheggia; il segretario cittadino Luigi Carelli, il vicesegretario di Macerata Guido Garufi, vari coordinatori cittadini e numeroso pubblico che si è affacciato verso il partito di Noi Moderati.
“Un anno fa - dice Bicchielli - abbiamo immaginato tutto questo a Macerata. Ogni giorno che passa siamo una persona in più; questo vuol dire che il nostro partito si sta radicando, si sta confermando sui territori, siamo presenti su tutte le province e abbiamo visto che laddove ci presentiamo con il nostro simbolo e la nostra identità abbiamo delle risposte importanti. Sono sicuro che alle prossime elezioni avremo un ruolo centrale e saremo protagonisti”.
Conclude Perini: “Sono molto contento di vedere tante persone qui stasera. L’obiettivo è lavorare per la società e per le persone, puntando ad ottenere un buon risultato per la comunità”.