Civitanova - Il cantiere per la realizzazione del ponte ciclopedonale sul fiume Chienti, parte essenziale della Ciclovia Adriatica, è ancora completamente fermo. A denunciarlo sono i rappresentanti del Partito Democratico Francesco Micucci e Lidia Iezzi, che puntano il dito contro l’immobilismo dell’amministrazione e l’assenza di risposte a un anno esatto dagli annunci ufficiali.
“A dodici mesi dalla grande parata di centrodestra, che prometteva la consegna dell'opera entro luglio 2025, il cantiere è ancora un deserto”, affermano i due esponenti dem. “I lavori sono appena accennati, l’area è abbandonata e in condizioni di degrado assoluto. Eppure erano stati già persi oltre due anni prima ancora dell’ultima data promessa”.
Il riferimento è alla conferenza stampa del giugno 2024, quando l’assessore regionale Baldelli, il sindaco di Civitanova Ciarapica, l’assessore Belletti e il consigliere Borroni avevano assicurato che l’opera sarebbe stata realizzata entro un anno. Oggi, invece, la zona risulta non solo in stato di abbandono, ma anche pericolosa per l’incolumità pubblica.
“L’area del cantiere è un rischio quotidiano per chi attraversa quella zona: ciclisti, corridori, famiglie”, denunciano ancora Micucci e Iezzi. “Ci sono ferri arrugginiti, scavi aperti, buche non segnalate. Non esiste alcuna protezione, nessun cartello di sicurezza. È inaccettabile”.
Ma non è solo una questione di sicurezza: c’è anche un impatto negativo su un progetto più ampio di mobilità sostenibile. “Il ponte è un’infrastruttura strategica per il completamento della Ciclovia Adriatica, che si ferma proprio a Civitanova per l’inerzia dell’amministrazione”, sottolineano. “Altri tratti sono stati completati e inaugurati. Qui, invece, si promette, si tagliano nastri e poi si lascia tutto nel degrado”.
La richiesta è chiara: “Serve un intervento immediato per mettere in sicurezza l’area e riprendere i lavori. La sicurezza dei cittadini non può essere sacrificata sull’altare della propaganda. Basta promesse, vogliamo i fatti”.
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