Sabato scorso si è svolto il congresso provinciale di Azione all'Hotel Solarium di Civitanova Marche. L'evento ha visto la presenza di ospiti qualificati ed esponenti delle altre forze politiche. A partecipare, tra gli altri, anche il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, e il presidente del consiglio comunale, Fausto Troiani, entrambi intervenuti in qualità di rappresentanti di Forza Italia e Vince Civitanova. È stata sottolineata la volontà di trovare terreni programmatici comuni per una possibile futura alleanza politica a livello locale.
Inoltre, è stato espresso parere favorevole all'intitolazione di una via di Civitanova Marche a Bettino Craxi, accogliendo una richiesta già avanzata in passato. Al congresso hanno partecipato anche i rappresentanti di alcuni partiti coinvolti nella costituente riformista, tra cui il segretario regionale e quello provinciale del PSI, Mario Paglialunga e Sandro Scipioni, la segreteria regionale di +Europa, Cora Fattori, e il coordinatore provinciale di Orizzonti Liberali, Riccardo Cogliandro.
I risultati dell’assemblea congressuale sono stati estremamente chiari ed eloquenti. Hanno partecipato al voto oltre il 90% degli aventi diritto nella provincia di Macerata, che detiene il numero più alto di iscritti tra le province marchigiane. Il presidente provinciale Ivo Costamagna, il segretario provinciale Stefano Vallesi, il vice segretario Alessio Botticelli e i membri del direttivo provinciale sono stati eletti all'unanimità per alzata di mano.
Per l’assemblea nazionale, con votazione segreta, Federico Valori è stato eletto delegato per la mozione Calenda con il 75% dei consensi, mentre il candidato della mozione Pastorella, Leonardo Piermattei, ha ottenuto il 25%.
Dopo l’illustrazione delle due mozioni nazionali da parte di Valori e Piermattei, si è aperto un dibattito a cui sono intervenuti, tra gli altri, Ivo Costamagna, l’ex sindaco di Tolentino Walter Montanari e il neo vice segretario provinciale Alessio Botticelli.
Il segretario provinciale Stefano Vallesi ha proposto l’istituzione di un organismo consultivo del direttivo provinciale, aperto a chiunque voglia offrire un contributo costruttivo nei vari settori, con un primo elenco approvato per acclamazione dall’assemblea.
"Mi auguro che l’europarlamentare Matteo Ricci possa modificare la destinazione del suo viaggio, sostituendo il biglietto per la Turchia con uno per Roma, in modo da ringraziare personalmente il ministro Adolfo Urso per il grande risultato ottenuto a favore dello stabilimento Beko Europe di Comunanza. Grazie all’impegno del Governo Meloni e alla determinazione del nostro ministro delle Imprese e del Made in Italy, sollecitato dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, è stato scongiurato il rischio di chiusura del sito produttivo, garantendo così continuità occupazionale per tantissimi lavoratori marchigiani". Queste le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d'Italia, Simone Livi, in merito agli ultimi aggiornamenti rispetto alla vertenza Beko Europe e all'annunciato viaggio dell'europarlamentare per incontrare i vertici Beko.
"Un obiettivo che dimostra, ancora una volta, la concreta attenzione dell’esecutivo verso il comparto industriale del nostro territorio - prosegue Livi -. Se così non fosse, non posso che augurargli buone vacanze. Passando a Fabriano, comprendo le preoccupazioni del sindaco di Fabriano per gli esuberi annunciati tra colletti bianchi e tute blu. Proprio per questo voglio rassicurare tutte le parti coinvolte: la trattativa avviata dal ministro Urso non si ferma qui, anzi, continua l'interlocuzione con il presidente Acquaroli, tanto che anche il tema Fabriano è già sul tavolo e sta portando ai primi risultati concreti, con una riduzione iniziale degli esuberi previsti, come da aggiornamento del Piano industriale della multinazionale turca/americana".
"Confido che già nell’incontro del 24 febbraio si possano registrare ulteriori passi avanti per salvaguardare i posti di lavoro marchigiani. Il Governo sta affrontando la questione con la stessa serietà e determinazione dimostrate per Comunanza - conclude Livi -. Noi continueremo a seguire da vicino l’evolversi della situazione, mantenendo alta l’attenzione affinché nessun lavoratore venga lasciato indietro perché non facciamo speculazione politica sulla pelle dei lavoratori, andando in cerca di visibilità con foto opportunity o con dichiarazioni che rischiano di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri. Non è la nostra cifra politica”.
Una stretta di mano tra le amministrazioni comunali di Ascoli Piceno e Recanati. Presso la Sala De Carolis e Ferri di Palazzo dell'Arengo, si è svolto questa mattina un incontro tra la Giunta delle Cento Torri, guidata dal sindaco Marco Fioravanti, e quella di Recanati, capeggiata dal primo cittadino Emanuele Pepa.
"È stata l'occasione per far conoscere le rispettive Giunte comunali, ma soprattutto una bella opportunità per condividere reciprocamente idee e buone pratiche" ha dichiarato il sindaco Fioravanti. "Abbiamo discusso della possibilità di collaborare in merito a iniziative artistiche e culturali, anche attraverso la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra i due Comuni volto a valorizzare e mettere in rete gli elementi identitari delle rispettive realtà storiche e turistiche".
I due sindaci e gli assessori hanno fatto il punto su tutte le attività che i rispettivi comuni stanno portando avanti sui vari settori: "Le città di Ascoli Piceno e Recanati sono ricche di eccellenze, avvicinare i nostri territori è importante per stabilire sinergie durature - ha detto il sindaco Pepa -. Vogliamo dare inizio a una relazione e a uno scambio di vedute costante, per non ragionare più in modo singolare ma in maniera collettiva".
"Il comune di Recanati vuole acquisire buone pratiche dal comune di Ascoli, come il rapporto con i giovani, la vivacità garantita dai tanti eventi, l'attenzione alla qualità della vita e altro ancora - ha aggiunto il primo cittadino leopardiano -. È stato un incontro importante e stimolante, che darà sicuramente risultati positivi per ambo le amministrazioni. I nostri Comuni sono uniti da una forte cultura che viene da una grande identità storica. Lavorare fianco a fianco sugli eventi culturali, cercando di attrarre soprattutto le nuove generazioni, sarà una priorità della nostra azione congiunta, al fine di valorizzare il grande patrimonio storico-artistico che una città a forte vocazione culturale come Recanati possiede".
Chiosa finale, congiunta, per i due sindaci: "La collaborazione tra i nostri Comuni permette di ampliare la visione e il raggio d’azione amministrativo. L'obiettivo è quello di far crescere, in maniera sinergica, i nostri fantastici territori".
Lo scorso anno il comune di Tolentino aveva emanato un atto per incentivare la collaborazione tra proprietari, locatari e concessionari di locali commerciali o di servizio non affittati o inutilizzati. L’obiettivo era quello di proteggere il patrimonio urbano, migliorando l’igiene, la cura e la fruibilità del territorio comunale e coinvolgendo i cittadini nella salvaguardia della città.
In diverse aree del comune, infatti, si erano verificati "casi di abbandono del patrimonio immobiliare privato, con un conseguente impatto negativo sul decoro urbano e sulla percezione della sicurezza", denunciava l'amministrazione.
Pur consapevole delle difficoltà economiche e delle conseguenze del terremoto, la stessa amministrazione ha ritenuto fondamentale intervenire per garantire il decoro, l’igiene e la vivibilità della città. "Nei mesi scorsi sono state ispezionate circa 100 vetrine, il 90% delle quali sono state ripulite o sistemate dai proprietari. Inoltre, quattro vetrine hanno ripreso vita con l’apertura di nuove attività, mentre sono state emesse solo cinque sanzioni per mancato adeguamento alle disposizioni", fa sapere il Comune in una nota.
Dopo il successo dell’intervento nel centro storico, i controlli verranno estesi ad altre zone della città. "La polizia locale ha svolto un ruolo chiave nel monitoraggio, ma il vero ringraziamento va ai proprietari che, con grande sensibilità, hanno collaborato attivamente per migliorare l’aspetto della città", è quanto dichiarano i consiglieri delegati Fabio Borgiani, Fabio Montemarani e Luigino Luconi.
Camporotondo di Fiastrone, un comune che ha affrontato le difficoltà del post-sisma con determinazione, si trova oggi nel mezzo di un lungo percorso di ricostruzione e rinnovamento. A raccontarci la situazione, il sindaco Massimiliano Micucci, che ci offre uno spunto interessante per comprendere il progresso delle opere e le sfide che ancora rimangono da superare.
"Siamo partiti da un'inagibilità del 60% delle abitazioni," afferma Micucci, spiegando la situazione in cui si trovava il comune dopo il terremoto. "Parte di queste erano classificate come livello B, ma comunque danneggiate in modo significativo. Nel tempo, ci sono state varie fasi di ricostruzione, e posso dire che siamo a metà del lavoro. C’è ancora tanto da fare". Il sindaco sottolinea che, sebbene numerosi interventi siano già stati completati, la ricostruzione del lato privato continua a presentare numerose difficoltà. "Ci sono molte demolizioni e ricostruzioni ancora da attuare, ma purtroppo le difficoltà burocratiche, unite alle problematiche legate ai bonus e Superbonus, hanno rallentato l'avanzamento dei lavori".
Sul fronte delle opere pubbliche, Micucci mette in evidenza i numerosi progetti di rigenerazione urbana in corso, che riflettono l’impegno della comunità per il recupero e la valorizzazione del centro storico. "Abbiamo diversi progetti in atto, tra cui la realizzazione di un camminamento che conduce al centro storico, un'area che sarà riqualificata con la creazione di una palestra all'aperto nella zona sottostante le mura urbiche. Inoltre, stiamo lavorando su una serie di interventi per la sistemazione della piazza e per migliorare le pavimentazioni e le mura della città".
Un altro progetto particolarmente significativo è quello che riguarda il “Giardino dei Giusti”, un'iniziativa nata dalla collaborazione tra la scuola primaria locale e l’associazione Tullio Colsalvatico di Tolentino. "Questo giardino è il cuore di un cammino itinerante, dove sono esposte gigantografie a carattere educativo, che si spostano all’interno del paese," spiega Micucci. "È un progetto di riqualificazione che ha come obiettivo non solo il recupero del centro storico, ma anche la creazione di uno spazio simbolico di memoria e impegno civico".
Camporotondo di Fiastrone, quindi, è un comune che, pur avendo affrontato le difficoltà di un sisma devastante, guarda con speranza al futuro, impegnandosi nella ricostruzione e nella riqualificazione di edifici pubblici e privati, con tanti progetti in corso e altrettante idee pronte a prendere forma. La strada è ancora lunga, ma la comunità, guidata dal sindaco Massimiliano Micucci, è determinata a non fermarsi.
"L'Aeroporto delle Marche sta attraversando un momento difficile, con numeri preoccupanti che mettono in luce l'inefficienza dei voli interni da e per Ancona". Ad affermarlo è la consigliera regionale del Partito Democratico, Manuela Bora, che, attraverso dati ufficiali ottenuti tramite un accesso agli atti, smonta la narrativa positiva diffusa da parte del presidente Acquaroli e dai suoi assessori.
Secondo le cifre, il volo giornaliero Ancona-Roma ha viaggiato negli ultimi sei mesi con una media di soli 2,5 passeggeri per tratta. Le altre rotte non vanno meglio: Ancona-Milano ha registrato una media di 9,2 passeggeri a tratta, mentre Ancona-Napoli ha visto solo 9,8 passeggeri in media. Numeri che, secondo Bora, sembrano più tipici di un servizio di trasporto privato di lusso piuttosto che di un servizio pubblico che dovrebbe essere finanziato con risorse dei contribuenti.
La consigliera del Pd non si ferma qui e solleva una domanda cruciale: "quanto è costato veramente alla Regione Marche mantenere questo sistema inefficiente? I numeri sono drammatici, prosegue: nel dicembre 2024, la Regione ha liquidato ben 4,8 milioni di euro ad Enac per i voli di continuità territoriale da Ancona verso Roma, Milano e Napoli. Una somma considerevole, ma che diventa ancora più allarmante se si considera che nel 2025 la Regione sarà chiamata a versare circa 8,5 milioni di euro per la stessa annualità".
"Ma le criticità non si fermano qui, spiega Bora. Nonostante la situazione sia ben conosciuta dalla Regione, il 31 gennaio 2025, su pressione della giunta Acquaroli, Enac ha prorogato fino ad ottobre 2025 l'affidamento dei voli domestici al vettore Skyalps, che nel 2024 ha preso il posto di Aeroitalia. Questo comporterà ulteriori spese per la Regione Marche, i cui benefici sembrano davvero lontani da quelli promessi. Inoltre, l'Ente Regionale possiede solo l'8,5% delle quote dell’aeroporto, rendendo ancora più paradossale l’alto esborso di denaro pubblico".
Un altro aspetto sottolineato da Bora è la "mancata realizzazione del piano industriale approvato cinque anni fa. Nonostante l’aeroporto non possa sostenersi solo con il traffico passeggeri, né il presidente Acquaroli né l’assessore Brandoni hanno fornito risposte concrete riguardo le attività aerospaziali, la manutenzione, il settore cargo, lo sviluppo dell’aviazione elettrica e l’aviazione generale. La mancanza di aggiornamenti e di azioni concrete evidenzia un’ulteriore inefficienza gestionale che colpisce i cittadini marchigiani".
“Questa situazione è il risultato di una gestione miope e di una politica di promozione territoriale assolutamente fallimentare,” ha dichiarato la consigliera Bora, che accusa l’Agenzia ATIM, voluta dal presidente Acquaroli, di essere uno dei principali responsabili di questo spreco di risorse pubbliche.
In conclusione, la gestione dell’Aeroporto delle Marche sembra essere un esempio emblematico di inefficienza e spreco, con costi enormi per i contribuenti e pochi, se non nulli, benefici per la comunità. Il tutto avviene sotto gli occhi di una giunta regionale che, invece di risolvere i problemi, sembra più concentrata su scelte economiche che rischiano di aggravare ulteriormente la situazione".
"In questa mia breve esperienza amministrativa credo di aver dato tutta me stessa, senza mai risparmiarmi. Sono stata tra le prime a sostenere la candidatura di Mauro Sclavi, ho fondato con lui e tanti amici la lista 'Tolentino Civica e Solidale', ho accettato di candidarmi per dare un aiuto concreto. Grazie a tanti cittadini che mi hanno dato fiducia sono anche stata tra i candidati più votati, nonostante fosse la mia prima esperienza politica". Così, in una nota, Elena Lucaroni commenta il ritiro delle deleghe da assessore operato dal sindaco di Tolentino nei giorni scorsi, a seguito di quanto avvenuto nel Consiglio comunale del 30 gennaio.
"Ho accettato l’incarico di assessore con l'umiltà di chi non l'ha mai fatto ma anche con la passione indomita di chi vuole aiutare la nostra città, soprattutto le persone più fragili, gli anziani e i giovani - spiega Lucaroni -. Non è stato facile, era comunque una grande responsabilità ma non mi sono tirata indietro né ho chiesto tempo per imparare. Ho dato il massimo con lealtà e onestà, con il carattere deciso e determinato che sempre mi ha contraddistinta nel perseguire i valori in cui credo".
"Tutti gli atti che ho proposto sono stati votati unanimemente in giunta, mai un problema non superabile da confronto - aggiunge l'ex assessore -. Ho portato regolamenti in Consiglio comunale votati all’unanimità da maggioranza e minoranza. Per queste ragioni non comprendo le motivazioni adottate dal sindaco nel suo decreto di revoca. Non sono queste, di certo, le ragioni del mio allontanamento. Sono ben altre ed oramai sono anche evidenti".
"La nostra coalizione ha vinto grazie al contributo di tre liste. Ognuna delle quali è stata determinante per raggiungere il risultato - precisa Lucaroni -. La nostra carta vincente è stata il pluralismo ovvero la capacità di tenere insieme, intorno ad un obiettivo ambizioso di cambiamento, storie ed esperienze diverse, dalla politica all'associazionismo. Questo pluralismo di idee però, all'indomani del voto, è stato considerato da alcuni 'politici' della coalizione un problema da eliminare"
"Nell’indifferenza del sindaco Sclavi, che non ha potuto o forse non ha voluto arrestare questo gioco, è stato fatto di tutto per eliminare lo spazio della nostra lista, rimuovendo in un modo o nell’altro tutti i candidati votati e voluti dalla città - osserva ancora l'ex assessore -. Oggi la lista 'Tolentino Civica e Solidale' è l’unica esclusa dal governo locale rappresentata in consiglio da un unico consigliere che è stato candidato come indipendente del Pci"
"A che pro tutto questo? Perché il sindaco ha abdicato al suo ruolo e tradito le persone più vicine e leali per far 'comandare' una sola persona? Quanto accaduto mi ha fatto male, ma non mi ha fatto perdere la fiducia nella buona politica e nelle brave persone. Al contrario, questa lotta di potere mi ha insegnato che l'impegno civico e politico sono preziosi e non possono essere prerogativa di pochi e prepotenti neppure quando verrebbe voglia di arrendersi e lasciare loro indisturbati a giocare con le nostre vite", conclude Lucaroni.
Botta e risposta tra Fratelli d'Italia e Partito Democratico sulla convocazione delle prossime elezioni regionali. Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Simone Livi, ha criticato duramente le recenti dichiarazioni della consigliera dem Anna Casini, che ha sollevato dubbi sulla regolarità della convocazione del voto.
"L'ultima trovata del Pd è millantare possibili infrazioni di legge rispetto alla convocazione delle elezioni regionali, che non esistono in alcun modo. Il presidente Acquaroli ha già dato una risposta in aula proprio alla Casini", ha dichiarato Livi.
Secondo il consigliere di FdI, la consigliera del Pd sarebbe perfettamente a conoscenza delle normative che regolano la convocazione delle elezioni regionali. "Esiste una legge regionale che stabilisce chiaramente le regole per la convocazione dei comizi elettorali. In base alla data dell'insediamento di questa amministrazione, le elezioni potranno svolgersi tra settembre e ottobre prossimi. Inoltre, a livello nazionale, si tende a individuare una data condivisa tra tutte le amministrazioni uscenti, per fissare un election day unificato", ha spiegato.
Livi ha poi rilanciato sulle preoccupazioni reali dei cittadini: "A proposito di paure, l'unico vero timore che raccogliamo in giro è quello di un ritorno del Partito Democratico in Regione. Soprattutto dopo aver sentito le sparate senza vere argomentazioni degli ultimi giorni".
Le polemiche tra maggioranza e opposizione sul calendario elettorale sembrano dunque destinate a proseguire, in vista di una campagna elettorale che si preannuncia particolarmente accesa.
Riprende ufficialmente l'attività politica e amministrativa della Giunta comunale di Tolentino dopo il ribaltone che ha scosse le ultime giornate. Il sindaco Mauro Sclavi ha nominato i tre nuovi assessori tramite decreto, nel quale ha anche attribuito le deleghe specifiche ai nuovi componenti e ha provveduto a una redistribuzione di alcune competenze tra gli assessori già in carica.
Alessia Pupo resta vicesindaco e si occuperà di urbanistica ed edilizia privata, sport e attività produttive. Diego Aloisi avrà la responsabilità di bilancio, politiche fiscali, turismo e ambiente, mentre Fabio Tiberi si occuperà di beni e attività culturali. Franco Ferri gestirà il personale, il patrimonio e la gestione delle forme di assistenza alla popolazione coinvolta in emergenze, mentre Benedetta Lancioni si occuperà di politiche sociali, politiche giovanili e istruzione.
Il sindaco Sclavi ha mantenuto per sé le deleghe a lavori pubblici, manutenzioni, commercio, protezione civile e i rapporti con le società partecipate. Nell’esercizio delle proprie competenze, ciascun assessore avrà il compito di formulare proposte alla Giunta, programmare l’attività amministrativa e sovrintendere all’organizzazione e all’erogazione dei servizi.
Le nuove deleghe sono state annunciate in una conferenza stampa alla presenza dei consiglieri comunali Alba Mosca, Luigino Luconi, Samanta Casali e Mirko Angelelli. Tra i nuovi membri della Giunta, Franco Ferri, osimano e ingegnere, ha alle spalle una carriera dirigenziale all’Erap, dove ha ricoperto anche il ruolo di segretario generale e responsabile dei presidi di Ancona e Macerata. Attualmente svolge la professione di libero professionista.
"Ritengo doveroso fare chiarezza sulle motivazioni riportate dal sindaco nel decreto di revoca. Sappiamo bene che dietro questa decisione ci sono equilibri politici interni alla coalizione dettati dalla lista Tolentino Popolare". Così Flavia Giombetti commenta il ritiro delle deleghe da assessore operato dal sindaco di Tolentino Mauro Sclavi nei giorni scorsi, a seguito di quanto avvenuto nel Consiglio comunale del 30 gennaio.
"La mia estromissione non è legata a un mancato impegno o a un atteggiamento non collaborativo, ma a dinamiche di potere che nulla hanno a che vedere con il bene della città - scrive Giombetti in una nota -. In merito alle dichiarazioni sulla mia mancanza di collaborazione con alcuni consiglieri di maggioranza, è necessario fare chiarezza. La verità è che ho osato dissentire. Ho espresso un'opinione diversa su una spesa di denaro pubblico per un evento che non ritenevo opportuno. Non uno scontro personale, non un atteggiamento ostile, ma una legittima valutazione di merito".
"Questo è bastato per generare malumori in chi avrebbe preferito un consenso acritico, senza domande, senza discussioni - prosegue Giombetti -. Ma amministrare significa scegliere con responsabilità, non assecondare per quieto vivere. Se ogni voce critica viene etichettata come 'non collaborativa', significa che la politica non accetta più il confronto, ma solo l’obbedienza".
"Non accetto che una legittima divergenza di vedute venga strumentalizzata per screditare il mio operato - afferma ancora la consigliera della lista 'Tolentino Civica e Solidale' -. Chi oggi mi accusa sa benissimo che il mio unico interesse è sempre stato quello della collettività, non quello di compiacere equilibri interni o sostenere iniziative di dubbia utilità. Se il problema è che ho scelto di ragionare con la mia testa, allora rivendico con orgoglio questa colpa. Se collaborare significa dire sempre sì, allora è evidente che abbiamo idee molto diverse sul significato della parola amministrare".
"Il 30 gennaio, in Consiglio Comunale, ho espresso il mio dissenso, ma voglio essere chiara: non mi sono dissociata dalla decisione presa dal sindaco ma bensì dalle motivazioni contenute nel decreto di revoca dell’incarico a Gobbi - puntualizza Giombetti -. Motivazioni che, leggendo le dichiarazioni di Massi e della Lancioni, e successivamente da parte dello stesso sindaco erano ben diverse da quelle scritte nel decreto stesso. Per queste ragioni sono intervenuta, perché ritengo fondamentale la trasparenza e la chiarezza istituzionale".
"Vi è stato un episodio di una tale gravità istituzionale che il sindaco ha clamorosamente ignorato: nel corso della riunione consiliare il presidente si è allontanato dell’assise consiliare - aggiunge Giombetti nella nota -. Eppure, sorprendentemente, il sindaco ha scelto supinamente il silenzio. Il rispetto per le istituzioni dovrebbe spingerci tutti a condannare ogni azione che mina l'integrità e la credibilità degli organi rappresentativi, in particolare quando si tratta di atti così significativi. Non possiamo permetterci di ignorare l’importanza di queste dinamiche, poiché la coesione e il funzionamento delle istituzioni sono il fondamento di ogni amministrazione sana".
"Per giustificare la mia revoca è stato scritto di un mio 'comportamento indecoroso'. Prima di essere una affermazione di delegittimazione politica di una gravità inaudita, essa esprime un giudizio di carattere morale. È un'accusa che va oltre la mia persona e mina il basilare principio del rispetto che di una persona va sempre salvaguardato. Il Consiglio Comunale non può trasformarsi in un'aula di tribunale dell'inquisizione dove si emettono condanne senza prove, solo per rafforzare il dominio di chi comanda".
"Questo non è solo un abuso di potere, ma un pericoloso precedente che minaccia la politica locale stessa - conclude Giombetti nella nota -. Se oggi si colpisce me con accuse infondate, domani chiunque potrebbe essere messo alla gogna per il solo fatto di pensarla diversamente. Il tempo è il miglior giudice. Mostrerà chi ha davvero servito questa città e chi, invece, ha pensato solo alla propria carriera".
La Pinacoteca Attilio Moroni di Porto Recanati ha ospitato, sabato scorso, il Congresso comunale di Fratelli d’Italia, in un evento che ha visto la partecipazione di importanti esponenti del partito. Presenti la senatrice Elena Leonardi, il coordinatore provinciale Massimo Belvederesi, il consigliere regionale Simone Livi e numerosi rappresentanti della classe dirigente provinciale, tutti impegnati a sostenere e rilanciare l'azione del partito di Giorgia Meloni.
Durante il congresso, gli iscritti del partito di Porto Recanati hanno eletto Giuseppe Alpini come nuovo coordinatore cittadino. Insieme a lui, sono stati riconfermati quasi in toto i membri del consiglio direttivo, che continuerà a lavorare a supporto dell’azione politica locale. Enrico Marchetti, Giovanni Rinaldini, Igor Marotta ed Edoardo Volpini sono stati confermati nelle loro cariche, mentre due nuovi membri, Anna Rombini e Ferdinando Moroni, sono stati inseriti nel direttivo, portando nuovi contributi e idee alla squadra.
Il nuovo coordinatore, Giuseppe Alpini, ha espresso subito parole di gratitudine per la fiducia ricevuta. “Ringrazio tutti per la fiducia concessami. Sono sicuro che, insieme al direttivo, sapremo lavorare bene per la nostra città e per tutti i Portorecanatesi. Il nostro primo obiettivo sono le elezioni regionali di ottobre, per la riconferma del nostro Governatore Francesco Acquaroli, con l'intento di proseguire il lavoro fin qui svolto e di portare alle Marche il prestigio che meritano".
Si è svolta nella Sala Consiliare del comune di Civitanova Marche l’assemblea annuale di NoiMarche, alla quale hanno partecipato gli amministratori di tutti i comuni aderenti al protocollo d’intesa. Un evento che ha confermato la costante crescita e l’importanza strategica di questa rete di territori uniti per la valorizzazione e la promozione del cicloturismo nelle Marche.
Durante l’assemblea, la Miconi Srl e Mauro Fumagalli, responsabili del progetto, hanno illustrato gli obiettivi per il 2025. Uno dei temi centrali è stato il passaggio da progetto a prodotto turistico con NoiMarcheBikeLife, oggi un’offerta turistica strutturata e commerciabile che grazie alla collaborazione con operatori privati, strutture ricettive e tour operator ha reso il territorio marchigiano una meta sempre più attrattiva per il cicloturismo.
Il valore di questo percorso è stato riconosciuto anche a livello nazionale, con importanti riconoscimenti, tra cui l'Oscar Nazionale del Cicloturismo nel 2022 e la presenza nel progetto nazionale del Ministero del Turismo "Viaggio italiano - le vie del Bike", realizzato da Miconi Srl e Mauro Fumagalli per conto della Regione Marche.
"Con l’ingresso di nuovi Comuni come Ancona, Fano, Senigallia, San Benedetto del Tronto, Corridonia, Tolentino, Mogliano, Montefano e Petriolo, NoiMarche – hanno detto gli amministratori – NoiMarche ha raggiunto un traguardo significativo, coprendo ora tutte le province della regione, ma è nostra intenzione estendere ancora di più il numero di Comuni aderenti e consolidare il brand NoiMarcheBikeLife come punto di riferimento per il cicloturismo italiano".
Tra le principali iniziative previste per il 2025, ci sarà la creazione di una maglia tecnica dedicata per rafforzare il senso di appartenenza e la riconoscibilità del progetto, l’aumento della visibilità attraverso articoli su riviste di settore, il coinvolgimento di un addetto stampa e una gestione strategica dei social media. In programma, anche la realizzazione di un Road Show, con la presentazione del catalogo incoming presso diverse sedi delle associazioni Fiab, l’organizzazione di un Press Tour, dedicato a giornalisti.
NoiMarche sarà presente anche in importanti fiere di settore, come la Bit di Milano, la Fiera del Cicloturismo di Bologna (6-7 aprile), l’Italian Bike Festival di Misano (5-7 settembre) e il TTG di Rimini (8-10 ottobre). Non mancheranno corsi di formazione dedicati alle strutture ricettive per migliorare i servizi offerti ai cicloturisti, e l'evento "Borghi Aperti" che, ogni estate, cresce sempre più attirando visitatori e valorizzando il patrimonio culturale e paesaggistico delle Marche.
"Questa iniziativa non è solo una grande opportunità per Civitanova Marche, comune capofila del progetto, ma per tutta la nostra regione - ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica -. L’unione di tanti Comuni, che oggi collaborano con impegno e visione, dimostra che insieme possiamo raggiungere risultati straordinari. Questa rete intercomunale è la chiave per far conoscere al mondo le meraviglie delle Marche".
All'incontro hanno preso parte i rappresentanti dei Comuni di Civitanova Marche, Ancona, Apiro, Appignano, Cingoli, Corridonia, Cupramontana, Falerone, Fano, Fiastra, Genga, Grottazzolina, Magliano di Tenna, Matelica, Mogliano, Monsano, Montefano, Montegiorgio, Montegranaro, Morrovalle, Petriolo, Penna San Giovanni, Potenza Picena, San Benedetto del Tronto, San Severino Marche, Sarnano, Senigallia, Tolentino e Treia.
L'arrivo di ulteriori 30 milioni di euro per la ricostruzione a Castelsantangelo sul Nera ha riacceso il dibattito politico locale. I consiglieri di minoranza Mauro Falcucci, Ovidio Valentini e Angela Ceccarelli, protagonisti della precedente amministrazione, hanno espresso il loro punto di vista con una nota stampa.
"L’integrazione ottenuta non può essere definita una ‘pioggia’ di fondi, termine a nostro avviso quanto mai inappropriato, bensì una leggera pioggerellina, immediatamente assorbita dalle profonde crepe lasciate da anni di siccità amministrativa a Castelsantangelo sul Nera", hanno dichiarato i consiglieri.
Falcucci e il suo gruppo rivendicano il lavoro svolto negli anni precedenti, sottolineando come la loro amministrazione avesse già ottenuto circa 120 milioni di euro per le opere pubbliche, documentati nella relazione di fine mandato.
Dopo una lunga attesa e numerose riunioni, il commissario alla ricostruzione Guido Castelli ha finalmente disposto il nuovo stanziamento, "invocato da anni". Tuttavia, i consiglieri denunciano il "silenzio assordante" dell’amministrazione attuale e il "totale stallo amministrativo" che rischia di compromettere l’utilizzo efficace delle risorse.
A destare ulteriore preoccupazione è la carenza di personale comunale, acuita dal recente trasferimento del responsabile finanziario. Secondo i consiglieri di minoranza, questa situazione ha già prodotto conseguenze concrete, come "la recente variazione di bilancio approvata in tutta fretta per porre rimedio alla ‘sparizione’ di alcuni fondamentali capitoli di bilancio".
Critiche vengono mosse anche ai proclami della campagna elettorale, in cui si prometteva una "svolta nella ricostruzione pubblica e privata". Secondo i consiglieri, chi attende la ricostruzione da oltre otto anni non ha ancora visto risultati tangibili.
Un esempio lampante della situazione di stallo, secondo il gruppo di minoranza, è la mancata approvazione del progetto definitivo per la messa in sicurezza dei dissesti idrogeologici, un passaggio fondamentale per il rilancio della ricostruzione in gran parte del territorio comunale. "Né risulta che l’attuale amministrazione abbia intrapreso alcuna iniziativa in tal senso", concludono i consiglieri.
Una lettera ricca di emozioni riflessioni quella inviata da Stefano Servili al primo cittadino di Tolentino, Mauro Sclavi, con la quale il consigliere personale del sindaco comunica ufficialmente la sua rinuncia all’incarico gratuito precedentemente affidatogli. Un gesto che arriva dopo una serie di eventi che hanno segnato il suo percorso all’interno dell’amministrazione, un cammino che sembrava inizialmente condiviso con Sclavi, ma che oggi si trova a un punto di rottura.
Servili, infatti, dice di aver accettato l’incarico "inizialmente con la volontà di supportare il sindaco e la sua amministrazione, portando avanti una causa comune: la lista “Tolentino Civica e Solidale”, che aveva visto entrambi candidarsi – Sclavi come sindaco e Servili come consigliere. Un impegno che, per Servili, è stato premiato da un buon risultato elettorale, tanto da risultare il secondo più votato tra i consiglieri".
"Nonostante il successo elettorale, la strada all’interno dell’amministrazione non è stata priva di difficoltà, spiega. "Dopo la richiesta di rinunciare al seggio di consigliere per assumere l’incarico di presidente dell’Assm, e successivamente quella di rinunciare a tale incarico per una presunta incompatibilità che si è poi rivelata infondata, ho accettato con rammarico di non poter essere pienamente coinvolto nelle dinamiche amministrative. Pur essendo tra i più votati, sono rimasto ai margini di un progetto a cui aveva dato tanto, senza però essere messo in condizione di condividere con gli altri il percorso e le sfide future".
La lettera di Servili, segna una presa di posizione forte e determinata. L’ex consigliere comunale ha spiegato come, a seguito delle recenti vicende, abbia preso coscienza del fatto che la sua esclusione non fosse un caso, ma una conseguenza di un cambiamento di direzione all’interno dell'amministrazione. "Non mi sento di condividere la strada che hai iniziato a percorrere", scrive Servili, facendo emergere la profonda frattura che ormai lo separa dal sindaco Sclavi.
"Il mio gesto non è solo una rinuncia formale a un incarico che, seppur gratuito, avrebbe rappresentato un impegno significativo", prosegue. È una decisione che riflette la mia volontà di rimanere coerente con i principi di speranza e di impegno che avevano inizialmente animato la mia candidatura. La mia rinuncia è anche un modo per sottolineare la discrepanza tra la visione iniziale e quella attuale dell’amministrazione, deludendo, quindi, le aspettative che mia hanno portato a intraprendere quel percorso".
Servili ha voluto concludere la sua lettera con un messaggio di gratitudine, ringraziando Sclavi "per il breve tratto di strada percorso insieme, che era stato animato da ideali di speranza e di impegno per la città di Tolentino".
L'associazione Viviamo Civitanova solleva preoccupazioni sul futuro della città, mettendo in luce scelte amministrative che sembrano non rispondere alle necessità dei residenti e delle attività commerciali locali. In un contesto di calo demografico e di perdita di attrattiva commerciale, Civitanova rischia di perdere la sua identità turistica e marittima. L'associazione chiede un maggiore impegno da parte degli amministratori, non solo per celebrare nuove aperture, ma anche per affrontare la preoccupante chiusura di numerose attività. Si auspica un confronto costruttivo per invertire questa tendenza negativa e garantire un futuro prospero e sostenibile per la città e i suoi abitanti.
"Una domanda sorge spontanea, come sarà la nostra amata Civitanova tra 10 anni? Gli Amministratori passano e la Città resta. Potevamo immaginare Civitanova meta Turistica se le sue risorse, la sua fonte di attrazione che è il mare, fosse stata integrata con infrastrutture e servizi che avessero consentito l’accessibilità e la fruibilità della meta desiderata. Quindi non la immagineremo Turistica perché siamo carenti di servizi, di accoglienza e senza ricettività adeguata ad una Città considerata Turistica.
Invece di incentivare il turismo, creare infrastrutture abbiamo dato l’opportunità di trasformare alberghi in abitativo perdendo la nostra capacità di accoglienza e la nostra identità Marinara. Non riusciamo più ad immaginarci fulcro dello shopping Marchigiano perché purtroppo a cascata se si perde di attrattiva viene a spegnersi l’interesse del pubblico e il commercio inizia a perdere i colpi inplodendo su se stesso.
Una volta che si perde quell’appeal commerciale è una conseguenza a catena che si diventi poco appetibili anche a grandi gruppi e marchi prestigiosi e la discesa diventa senza fondo. La immaginiamo una Città con tanto consumo di suolo, con tanta offerta di abitativo che, speriamo, sia accompagnata da altrettanta domanda. Ma i numeri parlano chiari e ‘’Picchio News’ del 4.2.25 ci dice che:
‘’Civitanova, calano i residenti e le nascite’’ e il dubbio ci attanaglia pensando ai tanti metri cubi di costruzioni destinate all’abitativo senza un aumento demografico. Sorgono dubbi sulle scelte Amministrative verso alcune preferenze come quelle del ‘’Resto del Carlino’’ del 16.12.22 che annuncia fondi per 6,7 milioni, tre asili con i fondi del PNRR.
In una città che invecchia, ‘'Cronache Maceratesi’’ del 4.2.25 ci dice che ‘’calano i residenti a Civitanova e 50 nati in meno nel 2024’', si sceglie di aumentare gli asili e non si mette in campo una politica a salvaguardia di una popolazione che invecchia. Non nuovi posti letto per anziani soli ma possiamo immaginare una città che avrà i suoi vecchi lasciati alle famiglie (se le hanno), ad un senso di abbandono da parte delle istituzioni. E’ preoccupante questo silenzio Amministrativo su temi sociali ma si percepisce un grande lavoro su fronte abitativo, sulle varianti e su una città che cresce più delle domanda.
A far da cornice c’è un silenzio tombale su quanto di più prezioso abbiamo al centro della nostra Piazza XX Settembre dato dalla chiusura a Giugno 2023 della storica Edicola (chiosco dal 1952) che ha portato con se una parte della vivacità del centro. A quasi due anni di distanza resta ancora una immagine di un brutto locale chiuso, tamponato con pannelli che esprime solo un senso di abbandono e sciatteria. Stessa fine del Bar chiuso in Piazza XX Settembre che già il ‘’Centro Pagina’’ del 13.11.22 diceva: ‘’occupato un chiosco in Piazza XX Settembre, ricettacolo di senza tetto’’.
Oggi ancora chiuso con tavole di legno esprime una immagine sconveniente, messo in sicurezza dall’Assessore Giuseppe Cognigni ma senza senso di decoro per la Città lasciato fino ad oggi rattoppato. ‘’Resto del Carlino’’ del 29 Marzo 2022 il Sindaco comunicava con enfasi che il chiosco sarebbe tornato ad essere quello di prima realizzato intorno agli anni Cinquanta da Silvio Fresia che faceva pendant con quello di Gigi mentre oggi lo troviamo ancora incerottato che esprime una immagine indecorosa per la Piazza XX Settembre.
Scelte che restano difficili da comprendere, che si fa fatica a sostenere come la riqualificazione della via Nave con la soppressione di 30 parcheggi destinati ai residenti mentre resta fuori dalla riqualificazione via Lido, più centrale tra Duca degli Abruzzi e Via Trento, che è solo pedonale e non ha parcheggi neanche oggi. Si sarebbe potuto continuare una riqualificazione più centrale e senza cancellare nessun parcheggio. Non si comprende questa scelta di pavimentare una via della parte estrema nord del centro con la conseguente soppressione dei posti auto destinati ai residenti.
Il tutto a nome di una riqualificazione per il Turismo che mai arriverà a toccare con il passeggio quel tratto di via troppo a nord senza vetrine ne interessi storici mentre in villeggiante si troverà a passeggiare nel Borgo Marinaro con due vie riqualificate e due squallidamente bucate e coperte da asfalto.
Una riqualificazione a nome di un commercio che chiede più parcheggi e per risposta li sottraggono. Sono scelte Amministrative per cui facciamo grande fatica comprendere, sono scelte dettate da chi non ha sentore della vita quotidiana come residente e di una conduzione quotidiana di una attività commerciale.
Si spprezza l’entusiasmo con cui il Sindaco Fabrizio Ciarapica inaugura le nuove aperture tanto che lo fa due volte per la stessa attività (cronache maceratesi del 9.12.24-5.12.24), giusto augurare un buon lavoro a chi investe a Civitanova ma auspichiamo la stessa attenzione per il taglio del nastro delle nuove aperture ma soprattutto verso le chiusure delle oltre 50 attività che hanno chiuso e auspichiamo un confronto per una controtendenza a questo saldo negativo tra chiusure e aperture.
Non chiediamo tanto ma solamente impegno per affrontare seriamente il problema come vediamo fare dalle Amministrazione vicine a noi anche per colore Politico. L’esempio dell’Assessore di Ancona Angelo Eliantonio che a supporto delle partite iva che si spengono nel centro della Città propone una diminuzione del 50% del costo dell’IMU a quei proprietari che abbassano il costo dell’affitto che diventa gravoso per le attività e appronta uno studio fattibile per un centro commerciale naturale oltre a studi per sostenere le micro e piccole imprese di Ancona.
Purtroppo una rondine non fa primavera e se Civitanova è ancora attrattiva, ringraziando l’impegno degli storici imprenditori, è perché ancora viaggiamo sugli allori di un passato di gloria commerciale. Quindi oltre a festeggiare per le aperture vorremmo l’attenzione del Sindaco e dell’Assessore Francesco Caldaroni soprattutto sii problemi che portano alla chiusura di queste attività.
Possiamo garantire che, vivendo a contatto con i nostri iscritti, non si arriva alla chiusura della attività solo per pensionamento perché se l’azienda ha reddito si cede e non si smantella. I motivi che portano alla chiusura di una attività sono tanti e una amministrazione attenta potrebbe prenderne atto discutendone con la categoria e cercare di trovare soluzioni fattibili come fanno le altre Amministrazioni.
Ogni giorno viviamo civitanova spera in un tavolo di confronto con gli Amministratore sui molti temi che abbiamo a cuore per una vita più tranquilla dei residenti e un futuro meno pesante per le partite iva iscritte alla associazione".
L’Amministrazione comunale di Camerino, in collaborazione con la polizia locale e il Cosmari, ha intrapreso azioni concrete per risolvere le criticità legate all'abbandono dei rifiuti, riscontrate in alcune aree della città. "In particolare, si è osservato che nelle zone dove sono presenti sia i cassonetti per le attività commerciali che quelli per i cittadini si sono verificati problemi di gestione dei rifiuti, spiega l'assessore all'Ambiente Erika Cervelli .
Pur mantenendo il servizio principale di raccolta porta a porta, che continua ad essere il metodo di conferimento per i cittadini, l'Amministrazione sta razionalizzando e migliorando la rete dei punti di raccolta. In queste aree più problematiche, il Cosmari ha iniziato l'installazione di nuove postazioni di conferimento rifiuti, destinate esclusivamente alle attività produttive. Per garantire il rispetto delle normative, tali postazioni saranno monitorate dalla polizia locale, che utilizzerà anche video-sorveglianza.
L’assessore all’Ambiente, Erika Cervelli, ha sottolineato "l’importanza di un corretto sistema di raccolta e ha esortato la cittadinanza a seguire le normative del servizio porta a porta per mantenere la città decorosa e rispettosa delle regole della raccolta differenziata. La collaborazione di tutti è fondamentale per garantire un ambiente più pulito e ordinato".
Durante una conferenza stampa ufficiale, il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, ha annunciato l'ingresso di due nuovi assessori nella Giunta comunale. Con il decreto firmato dallo stesso primo cittadino, Benedetta Lancioni e Fabio Tiberi si uniscono al team di governo della città.
Alla conferenza erano presenti anche il presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi Gentiloni Silverj, insieme ai consiglieri Luigino Luconi, Alba Mosca, Fabio Montemarani e Fabio Borgiani. I nuovi assessori si affiancheranno al sindaco Sclavi, alla vicesindaco Alessia Pupo e all'assessore Diego Aloisi. La definizione delle deleghe ufficiali per Lancioni e Tiberi avverrà con la nomina dell'ultimo assessore, prevista a breve.
Benedetta Lancioni, già consigliere comunale nel gruppo Tolentino Popolare, ha una solida carriera nel settore sociale. Dopo il diploma di maturità scientifica, ha conseguito la laurea in Teorie, culture e tecniche per il servizio sociale all’Università di Macerata. Attualmente lavora come assistente sociale presso il Punto Unico di Accesso al distretto di Camerino, nell’Unione Montana Potenza Esino Musone. Il suo impegno, sia professionale che personale, si è sempre concentrato sulla lotta contro la povertà e sul sostegno delle fasce più vulnerabili della società. Un impegno che ora porterà anche nelle stanze dell’amministrazione comunale.
Fabio Tiberi, insegnante di musica e direttore artistico di vari eventi musicali, ha una lunga carriera nel panorama culturale e musicale, sia a livello nazionale che internazionale. Sposato e padre di due figli, Tiberi ha studiato presso il Conservatorio di Pesaro ed è stato direttore generale e artistico della FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana. Ha collaborato con le principali istituzioni musicali e culturali, ed è anche autore di progetti educativi destinati alle scuole. Con la sua esperienza artistica e gestionale, Tiberi arricchirà ulteriormente l'offerta culturale di Tolentino, ponendo particolare attenzione agli aspetti organizzativi e promozionali degli eventi culturali e musicali.
"Portare una sede universitaria a Recanati è il nostro pallino da sempre, fin dalla campagna elettorale, perciò ben venga chi può supportarci nel raggiungimento di questo obiettivo ambizioso, anche soggetti privati sono i benvenuti: se la Link University è alla ricerca di un luogo in cui aprire una sua sede, la nostra città è disponibile ad accoglierla e a valutare la sua proposta’.
Emanuele Pepa, sindaco di Recanati, città leopardiana che di fatto rappresenta l’emblema della Cultura nella regione Marche, apre all’ipotesi di ospitare l’Ateneo privato al centro del dibattito pubblico delle ultime settimane. ‘Se Link University dovesse chiamare, la nostra risposta sarebbe sì – continua il primo cittadino Pepa – da tempo siamo al lavoro su questo fronte ed abbiamo anche attivato sia prima che all’indomani delle elezioni un dialogo con l’Università di Macerata, che vogliamo portare avanti ma che tuttavia al momento è ancora in fase embrionale. Se nel contempo arrivassero anche altre proposte saremmo lietissimi di valutarle, ritenendo l’attivazione di un corso universitario un’ottima opportunità per attrarre giovani nella nostra città, creare un polo culturale e un indotto nuovo, a prescindere dalla tipologia di corso di laurea, che non necessariamente deve essere umanistica’.
Il sindaco di Recanati ha anche le idee chiare sugli spazi che potrebbero essere destinati all’Università: "Saremmo nelle condizioni di trovare la collocazione dei corsi in tempi realisticamente brevi - spiega – attraverso la riorganizzazione di alcuni edifici scolastici comunali che rientra in un percorso già previsto dall’Amministrazione comunale e, in particolare, con una redistribuzione degli ulteriori spazi destinati alla formazione che si verranno a creare dopo l’apertura della nuova Scuola Gigli. Ritengo questa possibilità molto importante per offrire nuovi servizi al territorio e ai giovani. Ogni opportunità di investimento nella nostra regione va valutata con attenzione e senza preclusioni di tipo ideologico: siamo pronti per discuterne’. Insomma, se Link University volesse ‘battere un colpo’, Recanati risponderebbe ‘presente’".
Lunedì 10 febbraio prenderà il via un importante piano di potatura degli alberi a Civitanova, che interesserà diverse vie del territorio comunale. Il piano, volto a garantire un servizio di manutenzione del verde pubblico efficace e tempestivo, prevede un investimento complessivo di 280 mila euro.
Il primo intervento riguarderà la scuola Anita Garibaldi, dove sarà effettuato un lavoro di potatura delle piante che circondano l’edificio scolastico, garantendo così una maggiore sicurezza per studenti, docenti e cittadini. Successivamente, gli interventi proseguiranno in alcune delle principali arterie della città , tra cui viale Vittorio Veneto, viale Matteotti, piazza XX Settembre e Lido Cluana. L’impresa incaricata dell’esecuzione dei lavori è la ditta Pellegrini Garden Srl di Sant'Elpidio a Mare, per un importo complessivo dei lavori di 130 mila euro.
“Abbiamo messo in campo un intervento significativo per la cura e la sicurezza del nostro verde pubblico – ha dichiarato il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica – Le potature contribuiranno a migliorare l’aspetto estetico della città, la sicurezza dei cittadini e la salute delle piante. È una grande opportunità per fare ordine e garantire una manutenzione delle aree verdi, a partire da quelle più frequentate e dai luoghi sensibili come le scuole”.
Nel corso della stessa settimana, probabilmente mercoledì 12 febbraio, prenderà il via un altro importante intervento di potatura, questa volta indirizzato alle piante ad alto fusto nei quartieri di Fontespina, San Gabriele, San Marone e Santa Maria Apparente. Le principali zone interessate includono via Verga, via Giovanni XXIII, Viale Villa Eugenia, l'area verde di via Buonarroti e la zona scolastica di via De Pinedo. A occuparsi di questi lavori sarà la ditta Traini Ecoservices Srl di Ascoli Piceno. Importo complessivo dei lavori è di180 mila euro.
“Non solo un’azione di decoro, ma anche un’azione di tutela, che garantisce un ambiente sano, pulito e sicuro – ha aggiunto il sindaco Ciarapica - Civitanova è una città che cresce, ma cresce anche nel rispetto dell’ambiente”.
"Uniamo i Comuni di Appignano, Pollenza e Treia". È la proposta avanzata dal consigliere comunale treiese, Augusto Pellegrini. Un'idea che punta a rafforzare la coesione tra i tre Comuni, aumentando la massa critica necessaria per affrontare le sfide demografiche e tecnologiche del nostro tempo.
"In un mondo che sta cambiando velocemente, spiega, e che pone il nostro territorio di fronte a sfide epocali quali il declino demografico e il cambiamento tecnologico, abbiamo bisogno di forte coesione e massa critica per attrarre le risorse finanziarie e umane necessarie a garantirci un adeguato sviluppo economico e sociale". Una fusione tra Appignano, Pollenza e Treia metterebbe a disposizione del Super-Comune risultante 2 milioni di risorse aggiuntive dallo Stato (su 15 anni) e risparmi stimabili in circa 2 milioni l’anno a parità di servizi ai cittadini, per un totale potenziale di 60 milioni nell’arco di 15 anni da investire su comunità e territorio.
"Il Super-Comune avrebbe quasi 20.000 residenti (4° in Provincia, appena dietro Recanati) e un territorio di 157 KMQ (3° in provincia), con una vibrante vocazione economico-imprenditoriale basata su un potenziale distretto del mobile: si pensi ad aziende leader come Lube e Giessegi, ma anche alle innumerevoli piccole imprese di successo che competono e compongono la filiera del legno".
"La nuova entità comunale fusa avrebbe plausibilmente un maggiore peso politico - insiste pellegrini - e una maggiore capacità di programmazione per entrare più efficacemente nelle importanti partite infrastrutturali che si stanno giocando a livello provinciale: si pensi ad esempio al progetto di viabilità a scorrimento veloce della Valle del Potenza e alle varie ipotesi di collegamento con la superstrada del Chienti".
"Il tesoretto aggiuntivo da 60 milioni che risulterebbe dalla fusione rappresenterebbe decisamente una credibile leva per aggregare consenso e risorse aggiuntive sia istituzionali (Stato-Regione-Provincia) che private (imprenditori illuminati e attivi nel sociale) per la realizzazione di progetti trasformativi ad alto impatto socio-economico per il territorio e le comunità che vi abitano, progetti che possano invertire il lento declino demografico e, allo stesso tempo, far crescere un’economia locale con un elevato tasso tecnologico. La legge sulle fusioni dei Comuni prevede anche uno strumento per superare le eventuali pulsioni campanilistiche contro l’opportunità della fusione: i municipi".
"All’interno del Comune fuso, per ogni comunità sufficientemente grande, può avere il suo municipio con funzioni consultive e di controllo, fino ad arrivare ad avere deleghe di spesa a supporto della delocalizzazione di servizi base e, soprattutto, delle attività culturali, sportive e sociali che caratterizzano la specifica comunità di riferimento. In altre parole, il campanilismo è un importante fattore che caratterizza i nostri territori ma, nel caso di un comune fuso, potrebbe essere ‘istituzionalizzato’, e le sue energie convogliate in senso positivo per il bene della comunità allargata. Appignano, Pollenza e Treia hanno affinità culturali, storiche e socio-economiche molto forti: è necessaria pertanto una perentoria presa di consapevolezza da parte delle loro popolazioni, istituzioni e imprese per non perdere il treno della tremenda opportunità che uno sviluppo insieme può rappresentare".
Pellegrini sottolinea che il futuro dei tre Comuni potrebbe dipendere da una visione condivisa, "unendo risorse e potenzialità per dare vita a un’area più forte e competitiva. La proposta di fusione, con l’appoggio delle istituzioni e delle comunità locali, potrebbe segnare l'inizio di una nuova fase di sviluppo per l’intera area".