Sviluppo e welfare nelle aree interne, Panatta incontra Acquaroli e Ricci: "Servono infrastrutture"
A confronto con la politica per sollecitare impegni concreti sulle aree interne per il loro sviluppo economico e per incontrare i bisogni reali di chi vuole abitarci. È questa la base del dialogo instaurato con i candidati Presidente per la Regione Marche, Francesco Acquaroli e Matteo Ricci, in visita nei giorni scorsi alla Panatta, nell’ headquarters ad Apiro, nel cuore della provincia di Macerata. Concetti che Angela Tosti Panatta, Presidente dell’azienda marchigiana leader mondiale nel settore della progettazione e realizzazione di attrezzature per il bodybuilding e il fitness, ha a cuore e che applica da sempre nella sua visione di impresa. «Abbiamo dimostrato - commenta Angela Panatta – che, quando si investe nelle aree interne e in politiche di welfare forti e attente, non solo si mettono le basi per una crescita solida nel tempo ma si attirano talenti».
Ricci lo scorso 4 luglio e Acquaroli il 31 hanno visitato lo stabilimento che occupa oltre 220 dipendenti, «sui quali abbiamo investito con benefit e percorsi aziendali di crescita professionali e di soddisfazione personale – aggiunge Angela Tosti Panatta- Tutto questo perché crediamo che l’investimento in risorse umane sia fondamentale per garantire alti standard di qualità e sostenere la nostra espansione aziendale”. Ciò si traduce in livelli retributivi più alti della media nazionale, bonus bebè di 1.000 euro per nato, asilo nido gratuito, palestra aziendale gratuita e una mensa convenzionata dove si mangia con 3 euro, abitazioni ammobiliate in comodato gratuito, prestiti fino a 3 mila euro a tasso zero».
«Come la nostra, tante imprese fanno di tutto per mantenere presidi economici e sociali nelle aree interne più svantaggiate. Tuttavia, tutto questo non può essere lasciato esclusivamente all’iniziativa dei privati – ha sottolineato Angela Tosti Panatta ai due candidati – ma deve essere sostenuto da una politica regionale e nazionale che investa concretamente nelle infrastrutture. Penso alle strade, ma anche – e questo è fondamentale – a una rete elettrica stabile, senza continui sbalzi di tensione, che causano danni significativi ad aziende come la nostra. Questi sono valori che fanno parte del DNA della nostra impresa. Abbiamo intrapreso questo percorso imprenditoriale sei decenni fa, con l’obiettivo di portare il made in Italy – e in particolare il made in Marche – nel mondo.
Oggi la nostra azienda è un player globale nel settore. Chiediamo che anche la politica regionale dimostri fiducia nelle aree interne, sostenendo chi investe e chi ha scelto di viverci.»
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