Affluenza superiore alla media nazionale alle urne nelle Marche per i cinque referendum abrogativi, che proponevano modifiche in tema di lavoro e cittadinanza. Quorum, in ogni caso, non raggiunto per nessuno dei cinque quesiti. Alle ore 15 di lunedì 9 giugno, la percentuale dei votanti nella regione si è attestata al 32,70%, un dato che supera di oltre due punti la media nazionale (30,50%).
Tra le province marchigiane, i dati mostrano una partecipazione disomogenea. Le affluenze più alte si sono registrate nella provincia di Ancona, dove si è recato alle urne il 35,99% degli aventi diritto, e in quella di Pesaro Urbino con il 32,49%.
In provincia di Macerata, la percentuale si ferma al 30%, attestandosi come la più bassa dell'intero territorio regionale. Unico comune che oltrepassa il 40% di votanti è quello di Poggio San Vicino (43,75%), tra i comuni con più di 15mila abitanti i dati più alti di partecipazione al voto li registrano Tolentino (33,90%) e Macerata (33,26%). Civitanova Marche non raggiunge il 30% (29,38%). Supera di poco quota 30%, invece l’affluenza nelle province di Fermo (31,37%) e Ascoli Piceno (30,75%).
La tornata referendaria riguardava cinque quesiti abrogativi: quattro legati al mondo del lavoro - tra cui licenziamenti, contratti a termine e responsabilità solidale negli appalti - e uno sulla cittadinanza, relativo alla riduzione da 10 a 5 anni del tempo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari per ottenere la cittadinanza italiana.
Stando ai primi scrutini, i quattro quesiti riguardanti il mondo del lavoro hanno superato la soglia dell'85% di "Sì" tra i votanti, diverso invece il caso del quinto quesito - quello relativo alla cittadinanza - con il "Sì" che si ferma al 62% circa delle preferenze.
Affluenza contenuta anche alle 19 per i cinque referendum abrogativi sulla giustizia: nelle Marche ha votato il 16,1% degli aventi diritto, dato in lieve aumento rispetto al 7,5% registrato alle 12 (dati ANSA), e sostanzialmente in linea (anche leggermente sopra) con la media nazionale.
Tra le province marchigiane, quella con l’affluenza più alta è Ancona, che ha raggiunto il 18,1%, seguita da Pesaro Urbino con il 16,4%. Subito sotto la media regionale si colloca Fermo (14,9%), poi Macerata (14,71%) e Ascoli Piceno (14,20%).
A Macerata città ha votato il 17,31%, mentre a Civitanova Marche l’affluenza si ferma al 14,18%.
Solo una Regione su tre, in Italia, chiude i conti della sanità in attivo. Le Marche sono tra queste. A sottolinearlo è il presidente della Regione Francesco Acquaroli, che in un post pubblicato sui social ha commentato un articolo del Corriere della Sera dedicato al bilancio delle gestioni sanitarie regionali.
«Abbiamo tenuto i conti in ordine senza aumentare le tasse per i cittadini marchigiani», ha scritto Acquaroli, rivendicando il risultato come frutto di una gestione attenta e responsabile.
Il presidente ha evidenziato anche il quadro degli investimenti in corso sul territorio: «Stiamo costruendo numerosi nuovi ospedali e realizzando importanti investimenti in quelli esistenti, su tutto il territorio regionale». Un lavoro, secondo Acquaroli, che si affianca a un rafforzamento dell’assistenza di prossimità: «Abbiamo rafforzato i servizi sui territori, con oltre 30 Punti Salute già aperti, le farmacie dei servizi, le aggregazioni dei medici di medicina generale, le case e gli ospedali di comunità in realizzazione».
Altro fronte su cui la Regione ha deciso di puntare è quello della formazione, con un sostegno costante alle nuove leve della sanità: «Abbiamo finanziato ogni anno con 3 milioni le borse di studio per medici di medicina generale e specialisti», ha ricordato il presidente. «I numeri confermano che la buona politica fa la differenza», ha concluso Acquaroli.
La Corte dei Conti ha sottolineato, tuttavia, un ritardo nel recupero delle liste d’attesa: le risorse disponibili sono state utilizzate solo per circa il 30%. La spesa sanitaria pro capite resta nella media nazionale, anche leggermente inferiore (circa 2 160–2 190 € pro capite), mentre la sanità privata si attesta sotto la media italiana.
In una mattinata di festa, coincisa con le celebrazioni per il Santo Patrono, la Città di San Severino Marche ha onorato il Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016, senatore avvocato Guido Castelli, conferendogli la Cittadinanza onoraria. La solenne cerimonia si è tenuta nella sala del Consiglio del Municipio, in un clima di profonda gratitudine. Il conferimento, votato all'unanimità dei presenti nell’ultima seduta del Consiglio cittadino, rappresenta un segno tangibile di riconoscimento per il profondo impegno, la comprovata competenza e la spiccata sensibilità umana dimostrate dal commissario Castelli nel sostenere la ricostruzione del territorio settempedano.
Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, la Giunta comunale con gli assessori Vanna Bianconi, Sara Clorinda Bianchi, Michela Pezzanesi e Jacopo Orladani, e il consigliere di maggioranza Alberto Capradossi, insieme ai consiglieri di minoranza Tarcisio Antognozzi, Tiziana Gazzellini e Gabriele Pacini. Presente anche sua eccellenza l'arcivescovo di Camerino - San Severino Marche, monsignor Francesco Massara, e una delegazione del Comune di Comiziano, guidata dal sindaco Severino Nappi, che ha sigato un Patto di amicizia nel segno del comune Patrono, San Severino Vescovo.
Prima della consegna della pergamena, opera dell'Antica Bottega Amanuense di Recanati del maestro Malleus, il sindaco Rosa Piermattei ha dato lettura alle motivazioni dell’onorificenza accompagnandole con parole di stima e amicizia nei confronti del Commissario Castelli. “È con profonda emozione e con un senso di autentica gratitudine che oggi, in questa aula consiliare, in una giornata speciale per tutti noi perché ricorre anche la Festa del Santo Patrono, ci apprestiamo a un gesto che non è soltanto formale, ma che racchiude il cuore e l'anima della nostra San Severino Marche" - ha dichiarato il Sindaco Piermattei. Sottolineando - "Questa decisione racchiude un profondo e sincero riconoscimento da parte di tutta l'Amministrazione e della comunità settempedana nei confronti dell'impegno concreto e della sensibilità che il Commissario Castelli ha dimostrato verso un territorio duramente colpito dal sisma".
Il sindaco ha poi evidenziato il ruolo determinante del Commissario nello sblocco di opere chiave per la comunità: "Penso, in particolare, al caso dell'Istituto Tecnico 'Divini' - ha sottolineato il sindaco, aggiungendo - La ricostruzione di una delle più importanti scuole dell’intera regione era bloccata, sembrava un'impresa impossibile vederla avanzare. Senza l’intervento personale, la tenacia, la capacità di studiare le carte e trovare soluzioni del Commissario Castelli, oggi non saremmo qui a vedere un'opera avviata concretamente. Questo è solo un esempio, ma emblematico, della sua opera”.
Tra gli altri interventi che hanno trovato nuovo slancio grazie all'azione di Castelli, il sindaco Piermattei ha menzionato la nuova caserma dei Carabinieri, il nuovo asilo nido e la scuola materna in via Talpa, il Centro operativo comunale e l'ammodernamento infrastrutturale del Ponte dell'Intagliata. Quest'ultimo, pur non direttamente legato ai danni sismici, è stato reso possibile grazie a fondi commissariali, risolvendo una storica criticità viaria.
“Lei ha rappresentato il volto visibile di una filiera istituzionale che oggi ha permesso di riavviare la speranza nei nostri territori - ha aggiunto il sindaco, ringraziando anche i precedenti Commissari e tutti coloro che hanno lavorato instancabilmente per il ritorno alla normalità, ed ha aggiunto - Questa Cittadinanza onoraria non è solo un titolo, ma un legame indissolubile con la nostra comunità, un simbolo tangibile della nostra gratitudine e della nostra speranza. Benvenuto, senatore, nella nostra comunità, non solo come ospite illustre, ma come concittadino”.
Il senatore Castelli ha risposto esprimendo profonda riconoscenza al sindaco Piermattei e all'intera comunità settempedana: “Mi emoziono poco ma questa volta mi è capitato. Ho capito che questo gesto è molto di più un pezzo del cammino fatto insieme, è un pezzo di dolori affrontati, di sensazioni ipotizzate, di difficoltà superate insieme anche se molte ce ne sono ancora da superare - ha affermato il Commissario, per agigungere - Il mio sentimento è anzitutto di gioia, perché è bellissima una cosa così e perché ho sempre avuto un grande amore per le istituzioni”.
Castelli ha sottolineato la ricchezza storica e culturale di San Severino Marche. "Questa è una città che ha una storia straordinaria, è una delle città più pregiate, più belle, più cariche di storia. San Severino Marche ha consegnato alla storia dell'arte campioni della capacità dell'Italia di promuovere la bellezza e la cultura. Mi ci portava da bambino mio padre quando ci veniva a far vedere i Salimbeni”.
Castelli ha poi ribadito l'importanza del lavoro di squadra, condividendo il riconoscimento con quanti lo affiancano quotidianamente: “Tante sono le cose fatte, moltissime quelle da fare e io devo comunque dire che questa Cittadinanza la condivido con tante altre persone che insieme a me hanno reso possibile le cose che abbiamo fatto nel verso giusto”.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto all'arcivescovo Massara: “In questo lavoro ho incrociato anche persone straordinarie come monsignor Francesco Massara. L'incontro con Monsignor Massara è stato molto utile perché lui è un grande committente della ricostruzione e, come mi ricorda, oggi è anche il mio vescovo. Quando mi trovo di fronte a una situazione complicata faccio mio un suo motto: "ad ogni problema c'è una soluzione e se non c'è la soluzione quello non è un problema". E quindi a fronte di questo realismo cristiano, Dio ci assista, procediamo con la ricostruzione di San Severino Marche e di tutto il resto del cratere”.
Anche sua eccellenza monsignor Francesco Massara ha preso la parola, evidenziando il legame profondo di Castelli con il territorio: "La cittadinanza è un gesto, diciamo, formale perché il Commissario Castelli è già cittadino del nostro territorio. Dalle mie parti si dice che la porta è aperta ma il cuore lo è ancora di più.
L'arcivescovo ha elogiato il contributo di Castelli e la sua costante disponibilità: "Credo che il Commissario, lo chiamo Guido, stia dando un grande apporto alla ricostruzione, è visibile, questo dà una grande speranza e una grande fiducia anche nei nostri cittadini, nonostante le tante difficoltà. In questi anni è sempre stato disponibile, a tutte le ore, ha sempre risposto. È un onore per me essere anche tuo vescovo ora che sei cittadino anche di San Severino Marche”.
Monsignor Massara ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra le istituzioni, citando il successo della mostra giubilare del Marec e il prossimo obiettivo della ricostruzione dell'Oratorio Don Orione a San Severino Marche: "Se abbiamo raggiunto e possiamo raggiungere ulteriori traguardi in questo territorio è perché c'è una collaborazione però l'importante è tendere a quell'unità del bene del territorio”.
Il conferimento della cittadinanza onoraria al senatore avvocato Guido Castelli suggella un legame di fiducia e gratitudine, riconoscendo il suo ruolo fondamentale nel percorso di rinascita post-sisma e augurando un futuro di prosperità per San Severino Marche e l'intero cratere.
Affluenza contenuta alle urne nelle Marche per la prima rilevazione dei cinque referendum abrogativi, che propongono modifiche in tema di lavoro e cittadinanza. Alle ore 12 di domenica 8 giugno, la percentuale dei votanti nella regione si è attestata al 7,6%, un dato in linea con la media nazionale, seppur leggermente superiore di qualche decimale (qui tutte le informazioni relative ai quesiti).
Tra le province marchigiane, i dati mostrano una partecipazione disomogenea. Le affluenze più alte si sono registrate nella provincia di Ancona, dove si è recato alle urne l'8,7% degli aventi diritto, e in quella di Pesaro Urbino con il 7,9%.
In provincia di Macerata, la percentuale si ferma al 6,65%, collocandosi tra le più basse dell'intero territorio regionale. Ancora più contenuta l’affluenza nelle province di Fermo (6,59%) e Ascoli Piceno, che chiude la classifica con un 6,51%.
La tornata referendaria riguarda cinque quesiti abrogativi: quattro legati al mondo del lavoro - tra cui licenziamenti, contratti a termine e responsabilità solidale negli appalti - e uno sulla cittadinanza, relativo alla riduzione da 10 a 5 anni del tempo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari per ottenere la cittadinanza italiana.
I seggi resteranno aperti fino alle 23 di domenica 8 giugno e fino alle ore 15 di lunedì 9 giugno, con una nuova rilevazione dell'affluenza prevista alle ore 19.
L'inaugurazione del Punto Salute di Montecassiano segna un’importante risorsa per la comunità locale. Questa struttura rientra tra le 50 realtà regionali dedicate alla prevenzione e all’assistenza non emergenziale, con particolare attenzione ai pazienti cronici e alle fasce più fragili. Fatto molto importante è che per quanto riguarda la gestione e il funzionamento di questo presidio non è previsto alcun costo diretto per i contribuenti di Montecassiano.
Questo è quanto dichiara il gruppo di Obiettivo Comune: "Abbiamo messo al primo posto il dialogo con tutti gli attori coinvolti, credendo che le esigenze dei cittadini siano le uniche che contano, al di là di qualsiasi appartenenza politica. Criticare un servizio prima che entri in funzione, o utilizzare carenze passate per non riconoscere un progresso, distoglie l'attenzione dai veri bisogni. Per questo, chiediamo all'amministrazione comunale di Montecassiano di mantenere un dialogo costante e costruttivo, affinché le promesse sulla sanità siano mantenute e il Punto Salute possa crescere a beneficio di tutti. La salute è un diritto e una priorità, non argomento di strumentalizzazione".
Il 2025 potrebbe essere ricordato come un anno nero per i cittadini di Potenza Picena, almeno secondo il Partito Democratico locale. A intervenire duramente è Stefano Dell’Aglio, esponente dem, che denuncia nuovi aumenti imposti dall’Amministrazione comunale, questa volta sui parcheggi, dopo quelli già registrati su una lunga serie di servizi pubblici.
«Il grande avanzo di bilancio sbandierato dall’assessore Strovegli poteva lasciar immaginare qualche “regalino” per i cittadini – scrive Dell’Aglio – invece dopo gli aumenti enormi su scuolabus, mense scolastiche, rette di asili nido e casa di riposo, canoni per le società sportive e ovviamente TARI, arriva una bella mazzata anche sui parcheggi».
In particolare, l’esponente dem punta il dito contro una recente delibera della Giunta comunale, datata 26 maggio, che prevede l’introduzione di nuovi stalli a pagamento: tutti i 22 posti auto in largo Leopardi (di fronte alla chiesa di San Francesco) e ben 40 posti su viale Regina Margherita. Un provvedimento che si aggiunge al precedente raddoppio della tariffa oraria in via Dante Alighieri. Non solo: secondo quanto riportato, in luglio e agosto la sosta sarà a pagamento fino a mezzanotte.
«In pratica – osserva Dell’Aglio – lungo tutto il lato ovest della Statale si potrà parcheggiare solo a pagamento, addirittura fino alle 24 in luglio e agosto. Immaginiamo la soddisfazione di operatori balneari e commercianti (saranno stati consultati prima di decidere?), ma evidentemente il bisogno di fare cassa ha prevalso su tutto».
Non manca un riferimento al turismo, altro fronte secondo il PD trascurato dall’Amministrazione: «Anche quest’anno la stagione turistica è iniziata nel totale disinteresse dell’Amministrazione – prosegue Dell’Aglio – addirittura le spiagge libere già affollate nello scorso weekend erano ancora punteggiate dai cumuli di detriti non raccolti. L’unico provvedimento adottato sembra fatto apposta per disincentivare le presenze turistiche e creare problemi ai cittadini. Un vero peccato».
"Gravi gli appelli al non voto, Meloni ha sbagliato. Voterò cinque sì". Così l'europarlamentare del Pd Matteo Ricci, candidato alla presidenza della regione Marche nel corso del programma radiofonico "Ping Pong", condotto da Annalisa Chirico, in onda su Rai Radio 1.
"È importante andare a votare, recarsi ai seggi ed esprimere il proprio voto - ha sottolineato Ricci - in un Paese con il 50% ormai di astensione è gravissimo che dalle istituzioni arrivino appelli al non voto. Io personalmente voterò cinque sì, ma - qualunque sia la propria posizione - ritengo sia importante recarsi alle urne".
"Ritengo che la Premier Meloni abbia sbagliato a dire che non ritirerà la scheda, - ha aggiunto l'europarlamentare - poiché rappresenta le istituzioni. Io da sindaco sono sempre andato a votare. Anche quando altri presidenti del Consiglio hanno invitato a non recarsi alle urne, io ho scelto di votare, - ha concluso Ricci - perché questo è il dovere di chi fa rappresenta le istituzioni".
È Luca Zaia il presidente di Regione più apprezzato d’Italia secondo l’ultimo sondaggio condotto da Swg e pubblicato in esclusiva dall’Ansa. Il governatore del Veneto svetta in cima alla classifica con un indice di gradimento del 70%, seguito da Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) al 64% e dalla nuova presidente dell’Umbria Stefania Proietti (53%).
E Francesco Acquaroli? Il presidente della Regione Marche raggiunge un gradimento del 37%, con una lieve crescita di un punto percentuale rispetto al rilevamento precedente. Il dato, pur collocandolo nella parte centrale-bassa della graduatoria nazionale, conferma un andamento sostanzialmente stabile per il governatore marchigiano, esponente di Fratelli d’Italia, a pochi mesi dalla conclusione del suo primo mandato.
Tra i presidenti di Regione del centrodestra, Acquaroli si posiziona davanti ad Attilio Fontana (Lombardia), Marco Marsilio (Abruzzo) e Francesco Rocca (Lazio), che si attestano al 35% e 31%, mentre chiude la classifica Renato Schifani (Sicilia) con il 25%.
Il sondaggio restituisce una fotografia aggiornata del rapporto tra i cittadini e i propri amministratori regionali. Per il presidente Acquaroli, il leggero incremento di consenso rappresenta un segnale positivo in vista delle prossime elezioni regionali.
Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha ricevuto, ieri sera, a Palazzo Sforza Luigi Barbiero, coordinatore del Dipartimento Interregionale della Lega Nazionale Dilettanti in occasione di una visita istituzionale a Civitanova Marche. Un incontro cordiale e costruttivo, durante il quale si è parlato dell’importanza del calcio dilettantistico nel promuovere inclusione, socialità e sani stili di vita.
“È per noi motivo di orgoglio ospitare il presidente Barbiero qui a Civitanova – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica –. Un incontro importante per la nostra città dove il calcio rappresenta una tradizione radicata, un valore condiviso che unisce generazioni e alimenta lo spirito di appartenenza. Ringrazio Barbiero per la visita con l’auspicio di rafforzare sempre più la collaborazione tra amministrazione e Lega Nazionale Dilettanti”.
La visita si è conclusa con un reciproco impegno a mantenere vivo il dialogo e a costruire insieme iniziative a sostegno delle locali realtà calcistiche e più in generale dello sport, punto di riferimento e luogo di condivisione per molti giovani.
In occasione del referendum su Lavoro e Cittadinanza, abbiamo deciso di dare un servizio di informazione in collaborazione col consiglio provinciale dell’ordine dei consulenti del lavoro.
Il presidente Riccardo Russo analizzerà i 5 quesiti referendari che troveremo nelle urne l’8 e il 9 giugno e attraverso una serie di video-interventi, illustrerà con chiarezza e sintesi i quesiti , offrendo spunti di riflessione e strumenti per un voto consapevole.
Nel video qui sotto, viene affrontato il tema del quesito n.3:
“Quesito 3 - Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi. Reintrodurre, quindi, l’obbligo della causale nei contratti a tempo determinato inferiori a 12 mesi, per arginare l’abuso della precarietà.
Volete voi che sia abrogato il d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, avente ad oggetto "Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell'art. 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183" limitatamente alle seguenti parti: Articolo 19, comma 1, limitatamente alle parole "non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque", alle parole "in presenza di almeno una delle seguenti condizioni", alle parole "in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;" e alle parole "b-bis)"; comma 1-bis, limitatamente alle parole "di durata superiore a dodici mesi" e alle parole "dalla data di superamento del termine di dodici mesi"; comma 4, limitatamente alle parole ", in caso di rinnovo," e alle parole "solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi"; Articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole "liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,"?“
Ecco il video del terzo quesito:
È stata aperta questa mattina a Camerino la nuova sede dell’istituto comprensivo "Ugo Betti", una delle opere simbolo della ricostruzione nei territori colpiti dal sisma del 2016. Alla cerimonia erano presenti il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, il sindaco Roberto Lucarelli, il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, rappresentanti della Fondazione Andrea Bocelli e numerose altre autorità civili e militari.
L'evento ha visto la partecipazione di tanti alunni, insegnanti e famiglie, in un clima di forte emozione e partecipazione collettiva. La scuola, realizzata grazie a una sinergia tra enti locali, Regione, struttura commissariale e soggetti del Terzo Settore, rappresenta un tassello importante del più ampio piano di ripartenza delle zone interne marchigiane. La scuola, che sarà operativa da settembre 2025, ospiterà fino a 535 alunni e si estende su un'area di 9mila metri quadri lungo via Madonna delle Carceri.
Il nuovo edificio, realizzato dal Raggruppamento temporaneo di imprese guidato dal Consorzio edili veneti, ha richiesto una variante progettuale per superare criticità idrogeologiche e integrare funzionalmente l'accesso condiviso con l'adiacente istituto provinciale. L'investimento complessivo è di 15 milioni di euro.
"Restituire spazi educativi sicuri e moderni è una delle risposte più urgenti per ridare fiducia a queste comunità", ha dichiarato Acquaroli durante il suo intervento. Il presidente ha sottolineato come la ricostruzione dell’edificio scolastico sia il frutto di un "lavoro di squadra" che ha messo al centro l’urgenza dei bisogni locali, cercando di superare ostacoli e ritardi accumulati nel tempo.
Il nuovo istituto “Ugo Betti” non è solo un luogo dove riprendere l’attività scolastica, ma anche un simbolo di rinascita per una città che da anni convive con le conseguenze di una tragedia che ha modificato profondamente il tessuto urbano e sociale. "Prima si ricostruisce, prima si torna alla normalità", ha ribadito il governatore, evidenziando anche il ruolo cruciale degli investimenti infrastrutturali - come quelli sulla Pedemontana - per favorire una ripresa duratura.
Il commissario Guido Castelli ha ricordato i numeri della ricostruzione privata, che oggi viaggia a ritmo di oltre un miliardo di euro liquidati ogni anno, e ha parlato di un impegno costante per accompagnare la ripresa economica e sociale del cratere sismico.
La cerimonia ha rappresentato anche un momento di riconoscimento per le persone – progettisti, tecnici, amministratori, volontari – che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera. In particolare, è stato sottolineato il contributo della Fondazione Andrea Bocelli, che negli anni ha sostenuto diversi progetti di ricostruzione scolastica in aree colpite da eventi calamitosi.
La scuola “Ugo Betti”, rinnovata nelle strutture e nei servizi, si candida così a diventare un punto di riferimento per le nuove generazioni del territorio. Il suo completamento si inserisce in un quadro più ampio di interventi che puntano non solo alla ricostruzione materiale, ma anche alla ricostruzione di un senso di comunità e di futuro.
In un raro momento di unanimità politica e civile, il consiglio comunale di Tolentino ha approvato un ordine del giorno dal forte valore simbolico e umanitario, frutto della proposta avanzata da numerose associazioni del terzo settore cittadino. Un documento che chiede, con chiarezza e fermezza, la fine delle ostilità nella Striscia di Gaza e l’avvio di concreti colloqui di pace, affinché possa tornare a farsi strada il dialogo in una terra martoriata da decenni di conflitto.
Durante l’ultima seduta consiliare, il presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi Gentiloni Silverj ha sottolineato l’importanza del gesto compiuto dalle istituzioni locali: "Il nostro è un impegno condiviso per la pace. Ringrazio tutte le associazioni promotrici per averci coinvolti in un'iniziativa che dimostra l’alto senso civico della nostra comunità. L'approvazione unanime di questo ordine del giorno testimonia la volontà comune di contribuire, anche a livello locale, alla costruzione di un mondo più giusto e pacifico".
A sottoscrivere la proposta sono state realtà da anni attive nel volontariato e nella promozione della solidarietà: Sermit, Avis, Avulss, Auser, Aido, Galt, Circolo Il Pettirosso – Legambiente, Cittadini dal Mondo, I Ponti del Diavolo, Prossimamente. Insieme hanno lanciato un appello deciso: cessate il fuoco immediato, rilascio degli ostaggi, rispetto del diritto internazionale umanitario e una conferenza di pace per garantire una convivenza giusta e duratura tra i popoli israeliano e palestinese.
Il documento parte da una ricostruzione lucida degli eventi scatenanti: dall'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, al quale ha fatto seguito una brutale escalation militare da parte di Israele, che ha colpito indiscriminatamente la Striscia di Gaza. Il bilancio umano è tragico: oltre 60.000 vittime, il 70% delle quali donne e bambini, e un'intera popolazione civile allo stremo, priva di acqua, cibo, medicine e strutture sanitarie.
Ma il messaggio del documento va oltre la denuncia. Si chiede una presa di coscienza collettiva e il rifiuto radicale della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti: "Condanniamo ogni forma di violenza e rappresaglia contro la popolazione civile, sia palestinese che israeliana. Non possiamo restare in silenzio di fronte a una catastrofe umanitaria che potrebbe degenerare in un conflitto globale. Serve coraggio, serve diplomazia, serve fratellanza".
Centrale è il richiamo all'articolo 11 della Costituzione italiana, che sancisce il ripudio della guerra. Un monito affinché le istituzioni italiane, europee e internazionali si attivino con urgenza per promuovere una conferenza di pace e per riaffermare la validità della formula "due popoli, due Stati", come strada imprescindibile per la stabilità dell’intera regione.
La voce di Tolentino si unisce così a quella di tante altre realtà civiche e istituzionali che, in Italia e nel mondo, chiedono un cambiamento di rotta. E risuona potente il messaggio conclusivo del documento, citando la giornalista Makbula Nassar: "Ascoltiamo le grida dei bambini affamati di Gaza. Solo con la pace potremo essere liberati da questa infinita oppressione. Riprendiamo per mano la pace".
In un tempo in cui le immagini del conflitto sembrano anestetizzare le coscienze, la scelta del comune di Tolentino rappresenta un esempio concreto di come anche le piccole comunità possano alzare la voce per la giustizia e la dignità umana.
Si alza il tono del confronto politico nella regione a pochi mesi dalle elezioni. Al centro del dibattito, ancora una volta, il tema della sanità. A infiammare le polemiche, le dichiarazioni rilasciate ieri da Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico e candidato alla presidenza della Regione Marche, che ha parlato di un presunto "clima intimidatorio" nei confronti dei medici marchigiani (qui le sue parole).
A replicare duramente è stata la senatrice Elena Leonardi, coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, che non ha usato mezzi termini: "Le affermazioni di Ricci sono gravissime. Ci auguriamo siano supportate da fatti concreti, tali da essere oggetto di denuncia. In caso contrario, si tratterebbe solo dell'ennesimo stratagemma a favore di telecamere con l’obiettivo di screditare e avvelenare una campagna elettorale ancora agli inizi".
Leonardi ha poi ricordato che Ricci, in qualità di ex sindaco di Pesaro e attuale vice segretario del Pd, "dovrebbe avere ben presente il suo ruolo e la responsabilità che comporta. Non si crea allarme sulla salute pubblica e, soprattutto, non si specula su un tema così delicato".
La senatrice ha poi rivendicato il lavoro svolto dalla giunta Acquaroli negli ultimi cinque anni, sottolineando i risultati raggiunti in ambito sanitario: "Le Marche garantiscono i livelli essenziali di assistenza e i conti della sanità sono in ordine. Non abbiamo aumentato di un euro le tasse ai cittadini, e oggi si erogano più prestazioni rispetto al 2019. Per il terzo anno consecutivo l’ospedale Torrette di Ancona è stato riconosciuto come il migliore pubblico d’Italia".
Leonardi ha inoltre ricordato come il centrodestra abbia trovato, al momento dell’insediamento, "una sanità depauperata, smantellata dalla logica degli ospedali unici provinciali voluta dalla sinistra", e ha rilanciato: "Stiamo lavorando per invertire la rotta, riportando i servizi sanitari sui territori e costruendo ospedali pubblici attesi da decenni, come quelli di Pesaro, Macerata e San Benedetto".
Infine, un affondo diretto contro il Partito Democratico: "La sinistra, che negli ultimi anni ha governato a livello nazionale tagliando risorse al fondo sanitario, non può permettersi di dare lezioni. Ricci, in quanto vice segretario nazionale del Pd, dovrebbe assumersi la responsabilità delle scelte del suo partito".
La consigliera comunale del gruppo misto, Sabrina De Padova, esprime preoccupazioni riguardo alla gestione del bilancio del comune di Macerata, evidenziando discrepanze tra le previsioni e i dati effettivi emersi nel rendiconto 2024.
In una nota stampa, De Padova dichiara: "Il bilancio del Comune di Macerata ha avuto un percorso quantomeno turbolento. Si è partiti da una bozza che, secondo quanto emerso, sarebbe stata 'copiata' dal bilancio della Regione Lazio, per arrivare all'approvazione ufficiale del documento contabile il 13 gennaio 2025."
La consigliera ha sottolineato che già al momento dell'approvazione del bilancio, alcuni valori risultavano discutibili: "Stime raddoppiate e dati di cassa poco credibili". Il 27 gennaio scorso, De Padova ha formalizzato le sue perplessità con un’interrogazione scritta, focalizzandosi su tre aspetti critici: la cassa, le opere pubbliche e il Fondo Pluriennale Vincolato (FPV).
"Il saldo di cassa al 1° gennaio 2025, dichiarato nei documenti ufficiali in 4 milioni di euro, era in realtà di appena 1,9 milioni. Uno scarto di oltre 2 milioni, pari a una sovrastima del 110%, che non può essere considerato un semplice errore materiale," ha affermato De Padova. Riguardo alle opere pubbliche, la consigliera ha evidenziato: "Nel bilancio di previsione per il 2024 erano indicati oltre 107 milioni di euro. Una cifra che era evidentemente destinata a subire pesanti ed evidenti ridimensionamenti".
Il rendiconto ha poi confermato una cifra effettiva di 30 milioni e 348 mila euro, con una discrepanza di oltre 77 milioni. Sul Fondo Pluriennale Vincolato, De Padova ha espresso forti perplessità: "Non poteva risultare pari a zero, come indicato nel bilancio di previsione, poiché ciò avrebbe implicato l'assenza di rettifiche future, un’ipotesi evidentemente falsa e smentita dai fatti."
Infine, la consigliera ha sollevato una questione di trasparenza: "235 milioni di euro di rettifiche tra entrate e uscite nel rendiconto di maggio. Ma allora, ci si chiede: a cosa serve un bilancio di previsione se, a distanza di pochi mesi, viene stravolto da rettifiche di questa portata?". De Padova ha concluso sottolineando l'importanza di una pianificazione attenta e di un monitoraggio costante nella gestione finanziaria dell'ente locale.
MACERATA – “Tenere una persona sei giorni al pronto soccorso per mancanza di letti dimostra la difficoltà che sta vivendo la sanità marchigiana, nonostante il lavoro straordinario di medici, infermieri e operatori sanitari che stanno facendo di tutto e di più”. Così Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico e candidato alla presidenza della Regione Marche, intervenuto questa mattina davanti all’ospedale di Macerata per portare la propria solidarietà a Francesco Migliorelli.
Il caso di Migliorelli ha fatto discutere: rimasto per sei giorni su una barella in attesa di un ricovero, ha deciso di protestare pacificamente esponendo un cartello. Un gesto che ha portato alla sua identificazione da parte dei carabinieri, con tanto di minaccia di perquisizione. “Non vedere questi problemi non significa essere di destra o di sinistra – ha dichiarato Ricci – significa essere irresponsabili”.
L'esponente dem ha parlato di un clima preoccupante: “C’è un clima intimidatorio che non mi piace. Come si può identificare un paziente che protesta per un suo diritto? Francesco ha avuto il coraggio di denunciare una situazione inaccettabile, lo ha fatto con un cartello, e si è ritrovato identificato. Siamo davvero arrivati al punto che chi difende un diritto fondamentale come quello alla salute debba essere trattato così?”
Secondo Ricci, quanto accaduto è il riflesso di una crisi sistemica: “Le liste di attesa aumentano, la mobilità passiva cresce, un marchigiano su dieci rinuncia a curarsi perché non trova risposte nel pubblico e non può permettersi il privato. Il caso di Francesco è un campanello d’allarme, ma è solo uno dei tanti. Mi preoccupa – ha aggiunto – il fatto che molti medici e operatori sanitari vogliano parlarmi solo in privato, temono ritorsioni e non partecipano a incontri pubblici. Ma dove siamo? In una regione democratica tutti devono poter dire la loro senza paura di essere ricattati, spiati o identificati”.
“La cosa positiva – ha concluso Ricci – è che Francesco ora sta meglio e presto potrà tornare a casa. L’ho trovato sereno, e questo è l’importante. Lo vogliamo rivedere fuori da questo ospedale ancora più combattivo, perché è tempo di cambiare le Marche”.
In merito al caso, l’AST di Macerata ha diffuso una nota per chiarire il percorso clinico e gestionale del paziente. Secondo quanto riferito dall’Azienda sanitaria, il signor Francesco Migliorelli è giunto al Pronto Soccorso di Macerata il 28 aprile ed "è stato prontamente preso in carico dal personale medico e infermieristico per il trattamento iniziale, l'inquadramento clinico e la stabilizzazione della patologia riscontrata".
Il percorso, precisano dall’AST, "ha richiesto alcuni giorni, come previsto dai protocolli per le patologie non tempo-dipendenti, e si è svolto nei letti tecnici e nelle sale sosta del Pronto Soccorso, spazi appositamente dedicati a questo tipo di degenze temporanee. Una volta raggiunta la stabilità clinica, grazie alle terapie somministrate, il paziente è stato trasferito nel reparto più adeguato alla prosecuzione delle cure".
Durante il periodo di osservazione, il paziente si è fatto fotografare con un cartello contenente – secondo la nota – “frasi palesemente diffamatorie e non veritiere nei confronti dell’Ast di Macerata”. "In seguito a questo episodio, il Primario del Pronto Soccorso ha richiesto l’intervento della pubblica autorità per procedere all’identificazione formale del paziente, al fine di consentire all’Azienda di tutelare la propria immagine, se ritenuto necessario, nelle sedi più opportune".
L’AST precisa infine che "non vi è stata alcuna volontà di reprimere la libertà di espressione del paziente, che è stato gestito in condizioni di sicurezza e nel pieno rispetto delle norme a tutela della persona. La procedura adottata – conclude la nota – è la medesima che viene seguita nei Pronto Soccorso di tutta Italia per patologie non urgenti".
“Siamo in fase di verifica del progetto esecutivo e la Provincia si sta adoperando per l’avvio del cantiere nel più breve tempo possibile, tenuto conto di tutti gli adempimenti tecnici e burocratici necessari, sempre lavorando in sinergia con gli altri Enti coinvolti”.
Così il presidente Sandro Parcaroli al termine dell’incontro che si è svolto questa mattina in Provincia per fare il punto sui lavori di realizzazione del nuovo campus scolastico di Tolentino, una struttura suddivisa in tre distinti corpi di fabbrica, che potrà arrivare ad ospitare fino a mille alunni, ripartiti in 44 classi, il cui costo complessivo di 31 milioni di euro è stato finanziato dall’Ufficio Ricostruzione.
Presenti il Sindaco Mauro Sclavi, il presidente del Consiglio comunale Alessandro Massi, il consigliere delegato Fabio Montemarani, l’ingegnere Katiuscia Faraoni, il vicepreside Roberto Romagnoli, il professor Alberto Paoloni, due studenti del liceo scientifico, Valerio Vincenzetti e Teo Mattioli e, per la Provincia, il consigliere delegato Pierfrancesco Castiglioni, il dirigente Stefano Mogetta e i tecnici Giordano Pierucci e Jessica Polenta.
“Abbiamo fatto un incontro in Provincia già concordato lo scorso aprile e che sarà seguito da una nuova riunione a fine giugno. Ringrazio il Presidente Parcaroli perché, al di là di alcune sue problematiche personali, si è dimostrato sempre disponibile e presente – ha aggiunto il sindaco Sclavi -. L’incontro è servito per mettere tutti a conoscenza sullo stato dell’arte dei lavori".
"Oltre alla riunione del mese di giugno ci si è accordati sulla volontà di incontrare presso l’Istituto “Filelfo” gli studenti e gli insegnati con sindaco e presidente. Auspichiamo la presenza del commissario Castelli che stiamo coinvolgendo per dimostrare la volontà di avviare i lavori per la costruzione del nuovo campus. In questa occasione è bene precisare che i tempi più dilatati sono dovuti a meri adempimenti burocratici e alle loro tempistiche”. “Usciamo con una certezza – conclude il vicepreside Romagnoli –: che il campus si farà e i lavori partiranno in tempi brevi. Questa certezza ci rassicura perché avevamo sentito voci contrastanti e ora, invece, abbiamo ascoltato che la realizzazione del polo non è in discussione”.
Semaforo verde dall’Unione Montana Potenza Esino Musone per l'affidamento delle progettazioni relative ai lavori di riqualificazione e potenziamento del patrimonio museale del territorio. Gli interventi, in partenariato pubblico – privato, interesseranno sette musei, situati in altrettanti Comuni: Castelraimondo, Cingoli, Matelica, Pioraco, San Severino Marche, Sefro e Treia.
L'investimento complessivo, che include sia i lavori strutturali che gli allestimenti, ammonta a 3,5 milioni di euro e mira a rafforzare la rete museale locale, con l'obiettivo di avviare la gestione in rete entro il 1 gennaio 2027.
I fondi destinati agli interventi provengono dal "Fondo Complementare Aree Sisma Centro Italia 2009-2016, Macro Misura B, Sub Misura B2, Linea di Intervento B2.2 'Contributi destinati a soggetti pubblici per iniziative di Partenariato Speciale Pubblico Privato per la valorizzazione del patrimonio storico-culturale, ambientale e sociale del territorio del Programma Unitario di Intervento Interventi per le Aree del Terremoto del 2009 e 2016, del Piano Nazionale Complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza'. Progetto 'Radici' ”.
Di seguito il dettaglio degli interventi e gli affidamenti delle progettazioni: a Castelraimondo, il Museo Nazionale del Costume Folcloristico sarà oggetto di interventi di riqualificazione degli ambienti e di ampliamento degli spazi espositivi, con una quota di intervento di 200mila euro mentre a Cingoli, il Polo museale-Pinacoteca vedrà interventi di riqualificazione degli ambienti e di ampliamento degli spazi espositivi, con una quota di 300mila euro. La progettazione per i lavori a Castelraimondo e Cingoli è stata affidata allo Studio Tecnico Gruppo Marche con sede a Macerata.
A Matelica, il Museo Civico Archeologico sarà interessato da interventi di riqualificazione degli ambienti e di ampliamento degli spazi espositivi, per un importo di 300mila euro. La progettazione è stata affidata all’operatore economico GTRF Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni architetti associati di Brescia.
A Pioraco, il Museo della Carta e della Filigrana beneficerà di interventi di riqualificazione degli ambienti e di ampliamento degli spazi espositivi, per una quota di 200mila euro mentre a Sefro, il Museo della civiltà contadina "Ferretti Florindo" vedrà interventi di riqualificazione degli ambienti e di ampliamento degli spazi espositivi, per un importo di 200mila euro. L'incarico di progettazione per le due strutture di Pioraco e Sefro è stato affidato allo Studio tecnico dell’ingegnere Erika Gatti con sede a Camerino.
A San Severino Marche, il Museo civico archeologico "Giuseppe Moretti" sarà oggetto di interventi di riqualificazione degli ambienti e di ampliamento degli spazi espositivi, con un investimento di 300mila euro.
Infine, a Treia, il Parco archeologico “Ex Velani” sarà protagonista di un recupero del casolare per la realizzazione di un polo culturale e la trasformazione delle aree acquisite e da acquisire per la realizzazione del futuro parco archeologico dell’antica città romana di Treia, con una quota di intervento significativa di 2 milioni di euro. La progettazione è stata affidata allo studio Giacomo Gajano Saffi Mauro Gastrechini Architetti Associati con sede in piazza Sant’Apollonia a Roma.
Questo importante progetto mira a rafforzare l'attrattiva culturale e turistica dei Comuni coinvolti, creando una rete museale integrata e promuovendo la valorizzazione del ricco patrimonio storico, artistico e archeologico dell'Appennino centrale.
Paolo Perini è stato eletto nuovo segretario provinciale di Noi Moderati di Macerata durante il primo congresso provinciale, presieduto dal vicecapogruppo alla Camera e responsabile nazionale Enti locali del partito, Pino Bicchielli.
Il congresso, svoltosi oggi, ha confermato il radicamento del partito come forza fondamentale del centrodestra nel territorio.
"Congratulazioni e buon lavoro a Perini, già all'opera per costruire una squadra forte per le elezioni regionali, dove Noi Moderati sarà presente con la propria lista e simbolo a sostegno del presidente uscente Francesco Acquaroli", ha detto Bicchielli.
Ai lavori hanno partecipato anche il coordinatore regionale Tablino Campanelli, il capigruppo in Regione Marco Marinangeli e la responsabile nazionale del movimento femminile Alessandra Taglieri.
Prosegue con attenzione l’impegno dell’Amministrazione comunale di Tolentino per risolvere le criticità legate alle case popolari di via Proietti, attualmente inagibili a causa dei danni subiti dal sisma.
Nella giornata di venerdì 23 maggio, si è svolto un incontro operativo tra il sindaco Mauro Sclavi e i vertici dell’Erap, l’ente proprietario dello stabile. Presenti al tavolo anche il presidente dell’Erap Saturnino Di Ruscio, il responsabile della sezione di Macerata Paolo Sabbatini, e diversi tecnici e funzionari comunali, tra cui Katiuscia Faraoni, Emanuele Tiberi, Paolo Bini, Patrizia Meo e Iris Porfiri.
Durante la riunione, sono stati analizzati nel dettaglio i problemi strutturali e gestionali dell’edificio. È stato ribadito quanto già emerso in precedenti incontri: si procederà, entro la fine di maggio, allo sgombero, alla pulizia e alla chiusura degli appartamenti, così da impedire accessi abusivi e migliorare le condizioni di sicurezza.
Nel frattempo, l’Amministrazione ha rinnovato la richiesta di avviare l’iter per la demolizione e la successiva ricostruzione del complesso abitativo. Il progetto, già depositato, ha ricevuto il parere favorevole dell’Erap, che si è impegnata a concretizzare l’iniziativa nella seconda metà dell’anno.
Il nuovo intervento edilizio prevede anche la creazione di un’area a verde pubblico, come suggerito dal Comune nell’ottica di una riqualificazione urbanistica dell’intera zona. «La nostra priorità – ha sottolineato il sindaco Sclavi – è garantire la sicurezza e il decoro della città. La chiusura immediata degli appartamenti è un passaggio fondamentale, a cui seguirà la demolizione per porre fine a problemi annosi legati a incuria, vandalismo e occupazioni abusive. La decisione finale spetta all’Erap, ma c’è piena condivisione sull’obiettivo di dare un nuovo volto all’area».