“Crolla l’export, Pil a zero, Marche in recessione. La Regione? Racconta un’altra realtà. Urge una politica industriale”. È quanto sostiene Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, commentando gli ultimi dati export con le Marche che segnano le peggiori performance tra le regioni industriali. “La situazione è preoccupante – continua -: all’interno di un quadro già negativo a livello internazionale e nazionale, ci sono nodi strutturali che riguardano le piccole e medie imprese. Dobbiamo risolvere questi nodi perché altrimenti ci saranno altre crisi nei prossimi anni”.
I DATI – Secondo i dati Istat, rielaborati dall’Ires Cgil Marche, nel 2024, l’export segna -8,6% (esclusa la farmaceutica) contro l’1,2% del nazionale rispetto al 2023, che scende ancora a -9,6% se si confronta 2024-2022. I settori più colpiti sono la meccanica con -15,1%, moda con – 6,1% e mobile con -3% mentre tengono agroalimentare e gomma e plastica. “Le previsioni di crescita del Pil per il 2025 sono dello 0,4% - sottolinea Santarelli – contro lo 0,7% dell’Italia. Insomma, si cresce la metà: il 2025 si annuncia un anno molto duro considerando che il 70% dell’export locale è verso l’Europa e solo il 9% verso Usa. Chi colpisce l’Europa da un punto di vista commerciale, colpisce anche le Marche”. Dunque, “stagnazione del Pil e recessione”.
“La Regione racconta le Marche in salute ma siamo ultime per crescita e ricchezza. Stiamo sprecando soldi pubblici, quelli del Pnrr, dei fondi Ue e del fondo complementare sisma. Si spende a pioggia tanto che si è passati da una media di 155 mila euro a progetto sui fondi Ue a una media del ciclo precedente di 350mila euro”. Questo significa che si frammenta la spesa in un’ottica clientelare e assistenziale in vista delle elezioni”. Ma intanto, conclude Santarelli, “bisogna risolvere le crisi in atto e far recuperare alle imprese gli svantaggi competitivi che si sono ampliati”.
"La Regione Marche è contraria alla realizzazione di un Centro di permanenza temporanea per il rimpatrio a Falconara Marittima". Lo ha chiarito, in Consiglio regionale, il presidente della Giunta e assessore alla sicurezza Filippo Saltamartini.
La legge 124 del 2023, ha ricordato in aula l'assessore, prevede che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri dell'interno e della difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sia approvato il piano straordinario per l'individuazione delle aree interessate alla realizzazione delle strutture. "Precedentemente - ha spiegato - la norma preesistente, che deve essere comunque coordinata nell’interpretazione delle nuove disposizioni, prevedeva che i Cpr dovessero essere individuati e costituiti con Decreto Ministeriale, sentito il Presidente della Regione, privilegiando le aree esterne ai centri urbani”.
Saltamartini ha chiarito che "il procedimento è fermo sulla base di quanto confermato dal ministro dell’Interno Piantedosi al Presidente della Regione Marche Acquaroli. I Cpr – ha aggiunto – sono centri necessari per la lotta all’immigrazione clandestina e per garantire la sicurezza dei cittadini. Valutato che si tratta di poteri statali e non regionali, siamo contrari all’individuazione del Cpr a Falconara. Il Ministero dell’Interno dovrà tenere conto della posizione della Regione e della necessità di allocare queste strutture al di fuori dei centri urbani in aree più facilmente raggiungibili", ha concluso Saltamartini.
All'assessore, ha replicato la consigliera del Partito Democratico Manuela Bora, prima firmataria dell'interrogazione: "La risposta dovrebbe essere più complessa - ha osservato - la vostra è una posizione contraria ma ve ne siete accorti adesso? Lo sa la presidente Meloni. Le Marche hanno il diritto e dovere di opporsi all'ipotesi - ha sottolineato - Voi avete fatto niente di più che il vosto dovere. Realizzare un Cpr a Falconara Marittima è una scelta sbagliata sotto ogni punto di vista: logistico, politico e sociale".
"Realizzare un Cpr a Falconara o altrove non risponde a una reale necessità - ha ribadito Bora - pare una misura propagandistica, volta a rafforzare un approccio securitario al fenomeno migratorio, Il progetto non tiene conto delle specificità del territorio, delle esigenze delle comunità e ignora il principio di concertazione tra istituzioni e cittadini". La consigliera dem ha ricordato la contrarietà anche della sindaca di Falconara e della cittadinanza, associazioni e forze politiche: "Oggi la Regione si è accodata - ha concluso - ma l'area individuata presenta criticità logistiche e ambientali che l'avrebbero resa inadeguata".
"In merito alle recenti osservazioni della FIAB che ringrazio per l’attenzione costante e costruttiva verso la mobilità sostenibile, voglio ribadire l’impegno dell’amministrazione su questo fronte. Non vi è alcuna divisione in giunta su questa tematica, ma, al contrario, una grande attenzione e un impegno condiviso". Lo sottolinea, in una nota, il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica.
"Il Biciplan, più volte chiamato in causa dalla Fiab, è uno strumento fondamentale per lo sviluppo della mobilità ciclabile, ma per essere efficace deve essere aggiornato in base alle più recenti normative - spiega Ciarapica -. Quindi alcune previsioni del vecchio Biciplan oggi non sono più realizzabili ed è per questo che stiamo lavorando alla sua revisione, in modo da adattarlo al contesto normativo".
In questi ultimi mesi, il Comune ha fatto significativi passi in avanti, secondo il primo cittadino. "Abbiamo completato la riqualificazione della pista ciclabile del Castellaro e siamo impegnati nella realizzazione di un nuovo tratto della Ciclovia Adriatica, che collegherà il lungomare nord a Porto Potenza Picena, migliorando ulteriormente la mobilità lungo la costa e offrendo nuove opportunità per i cittadini e i turisti - si legge nella nota -. Sarà realizzato un nuovo tratto ciclabile in via Marinetti, che completerà ulteriormente la rete ciclabile cittadina, favorendo la mobilità sostenibile anche in quella zona. Sono in corso i lavori del ponte ciclopedonale che collegherà Civitanova a Porto Sant'Elpidio, un'opera strategica che migliorerà il collegamento tra le due città e garantirà un passaggio sicuro e accessibile per ciclisti e pedoni".
"Il Comune ha partecipato al bando nazionale “Bici in Comune” (siamo in attesa dell’esito della candidatura), un’opportunità strategica per ottenere risorse vitali destinate alla ciclabilità - aggiunge il primo cittadino -. Parallelamente, sono stati ottenuti i fondi per la redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), un altro passo fondamentale per pianificare in modo lungimirante il futuro della mobilità cittadina. L’impegno del Comune è stato riconosciuto anche dalla stessa FIAB con l’assegnazione della Bandiera Gialla della ciclabilità, un segnale forte e positivo che ci sprona a fare ancora di più e meglio per rendere la nostra città un esempio di sostenibilità".
"Crediamo fermamente nella forza della mobilità ciclabile, tant’è che ho scelto la bicicletta come simbolo della mia campagna elettorale. Oggi, con finanziamenti già ottenuti, un aggiornamento del Biciplan e la redazione del PUMS in corso, posso dire che, insieme alla mia squadra, stiamo andando nella direzione giusta. Il nostro obiettivo è chiaro: una città più ciclabile, più sostenibile e più vivibile per tutti. E continueremo a pedalare, insieme, verso questo futuro", conclude Ciarapica.
“La giunta attuale aveva promesso mari e monti sul tema della sanità ed invece è soltanto peggiorata”. Così l’europarlamentare Pd, Matteo Ricci, dopo il confronto sul tema coi presenti della cena del format “Un marchigiano alla porta” che ieri sera l’hanno ospitato a Pollenza, a Palazzo Ricci, nella bellissima dimora dello storico e noto Matteo Ricci marchigiano, gesuita e matematico.
“Non è stato fatto nessun passo in avanti ma solo indietro - dice Ricci - le liste di attesa sono aumentate, la mobilità passiva anche, la sanità territoriale manca così come i medici di base e non c’è alcuna attenzione al tema della salute mentale che riguarda sempre più i giovani”.
Spazio poi ovviamente anche al tema delle aree interne: “Dobbiamo trovare un meccanismo che riesca a riequilibrare il trend dello spopolamento dell’entroterra, soprattutto nelle zone colpite dal terremoto, rispetto a quelle della costa - afferma l’europarlamentare - la regione dovrebbe investire su questi territori e destinare risorse per i giovani e per chi decide di investirci - afferma - confrontandomi con chi vive queste aree sono emerse anche altre iniziative che la regione potrebbe attuare oltre a quella che avevo già annunciato sul destinare 30mila euro a chi sceglie di abitare nell’entroterra - ovvero - bisogna garantire trasporto e asili gratuiti per chi decide di vivere qui e realizzare incentivi di impresa per i giovani che desiderano investire in questi territori - prosegue - vivere nelle aree interne è bello ma anche faticoso, bisogna quindi renderlo più bello e meno faticoso”.
La Lega scende in piazza con la mobilitazione nazionale annunciata dal segretario federale Matteo Salvini, per sabato 8 e domenica 9 marzo. Due i temi centrali dell'iniziativa: la pace in Ucraina e la pace fiscale, "due battaglie che il partito continua a portare avanti con determinazione", ha sottolineato Salvini. Nelle Marche, saranno 24 i gazebo allestiti in diverse città per incontrare i cittadini, ascoltare le loro esigenze e illustrare le proposte della Lega.
"Questo fine settimana saremo ancora una volta tra la gente, nelle piazze marchigiane, per portare avanti le battaglie che riteniamo fondamentali per il futuro del nostro Paese: la pace in Ucraina e la pace fiscale - dichiara la deputata della Lega e segretaria del partito nelle Marche, Giorgia Latini - Ringrazio di cuore tutti i militanti e i sostenitori che con passione e dedizione, settimana dopo settimana, si impegnano e allestiscono i gazebi informativi. Invito tutti i cittadini marchigiani a partecipare a questo importante appuntamento per confrontarsi e contribuire insieme a dare forza a queste battaglie che riteniamo prioritarie".
Ecco l'elenco dei gazebo presenti nelle Marche:
Sabato 8 marzo: Filottrano (piazza Mazzini, 09:00-13:00); Sassoferrato (via Cavour, 10:00-13:00); San Benedetto del Tronto (viale Secondo Moretti, 35, 17:00-19:00); Monte Giberto (via Diaz, 16:30-18:30); Montegranaro (via Zaccagnini, 17:00-19:00); Montegiorgio (via Ugolino, 10:30-13:00); Ciivitanova Marche (corso Umberto I, 67, 10:00-13:00); Macerata (corso Cavour, 40, 15:00-19:00); Matelica (corso Vittorio Emanuele II, 17:00-19:00); Tolentino (via della Pace, 3, 16:00-20:00); Fano (piazza Costanzi, 10:00-12:30); Urbino (via Raffaello, 09:00-12:00)
Domenica 9 marzo: Ancona (viale della Vittoria, 10:30-12:30); Falconara Marittima (piazza Fratelli Bandiera, 10:00-12:30); Senigallia (piazza Roma, 10:00-12:30); Ascoli Piceno (piazza Arringo, 10:30-12:30); Folignano (via Genova, 1, 10:30-12:30); Monsampolo del Tronto (via Giorgio La Pira, 17, 10:00-12:00); Montalto delle Marche (via Roma, 10:30-12:30); Porto San Giorgio (piazza Matteotti, 10:30-12:30); Macerata (galleria del Commercio, 15:00-19:00); Cartoceto (via della Repubblica, 09:30-12:30); Pesaro (via Branca, 10:00-13:00) e Urbino (via Raffaello, 09:00-12:00).
Importante passo in avanti verso la messa in sicurezza del porto di Civitanova grazie a una significativa proposta di modifica al progetto del bacino portuale. Nell’ultimo incontro con il responsabile della Regione Marche sono stati nuovamente evidenziati dubbi relativi alla messa in sicurezza dello specchio d’acqua portuale limitando l’intervento al solo prolungamento del molo est.
In risposta a queste preoccupazioni, è stata valutata positivamente la proposta, fortemente sostenuta anche dai diportisti, di rivedere il progetto introducendo un’ulteriore barriera protettiva in grado di garantire una protezione più robusta per l’area di diporto, che da tempo subisce gli effetti di mareggiate sempre più frequenti e violente.
"Siamo estremamente felici che le istanze dei diportisti siano state ritenute valutabili - commenta il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica -. Insieme anche agli assessori Francesco Caldaroni ed Ermanno Carassai che hanno sempre seguito con attenzione e impegno questo importante progetto, siamo riusciti ad ipotizzare una revisione progettuale che risponde meglio alle necessità di protezione dell’area di diporto da tempo esposta ai danni causati dalle mareggiate".
Un ulteriore passo avanti, con l’intento di realizzare un'opera fondamentale per la sicurezza, l'efficienza e la crescita economica dell’area, è stato fatto con l’approvazione da parte della giunta comunale dello schema di convenzione con la Regione Marche per la realizzazione del progetto. A questo atto deliberativo seguirà l’accordo con il Provveditorato per la redazione degli elaborati progettuali.
Il sindaco ricorda come il finanziamento di 10 milioni di euro per questo progetto, già inserito nel ‘Piano Regionale delle Infrastrutture Marche 2032’, rappresenti una straordinaria opportunità per mettere in sicurezza il porto e rafforzare il suo ruolo strategico come punto di riferimento per il commercio marittimo e il turismo nautico. "I diportisti - dice Ciarapica - sono una risorsa fondamentale per Civitanova, e il porto è uno dei principali motori economici per la nostra città. Questo intervento, oltre a garantire maggiore sicurezza, contribuirà anche a consolidare il ruolo del porto come un hub vitale per l'economia locale" .
Un passo avanti verso la sostenibilità, la condivisione e il risparmio: con la firma dell’atto notarile nella sala consiliare di Caldarola, prende ufficialmente vita la prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER) dell'Unione Montana dei Monti Azzurri. Un'iniziativa innovativa che coinvolge i comuni di Caldarola, Belforte del Chienti, Camporotondo, Cessapalombo e Serrapetrona, offrendo nuove opportunità per il territorio e i suoi cittadini.
Finanziata dal Ministero per la Green Community, la Cer consente a cittadini e aziende di tutto il territorio nazionale di aderire senza limiti. Le imprese iscritte potranno inoltre accedere ai fondi del Pnrr, beneficiando di un contributo fino al 40% per l'installazione di impianti fotovoltaici. Un'occasione unica per incentivare l'uso di energie rinnovabili e ridurre i costi energetici.
Grazie alla condivisione dell'energia all'interno della Cer, si potranno ottenere risparmi significativi. Parte degli incentivi saranno destinati a sostenere le fasce più fragili della comunità, rendendo l'energia più accessibile per tutti. Questo modello di condivisione rappresenta un'importante svolta per un futuro più sostenibile e solidale.
Nei prossimi giorni, i sindaci dei Comuni coinvolti incontreranno le associazioni di categoria per coinvolgere attivamente gli operatori locali. "L'obiettivo è rendere la Comunità Energetica un vero motore di sviluppo per il territorio, favorendo la transizione energetica e creando nuove opportunità economiche", sottolinea il presidente dell'Unione Montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti.
È nato anche ad Apiro il Consiglio comunale dei ragazzi su iniziativa dell’Istituto comprensivo “Coldigioco Mestica” e dei Comuni di Apiro e Poggio San Vicino.
Il progetto si inserisce nell’ambito delle attività di Educazione civica per sperimentare con gli alunni una cittadinanza attiva che favorisca la loro partecipazione e sviluppi senso di appartenenza alla comunità locale.
Undici sono i rappresentanti eletti, sette per la Secondaria e quattro per le classi quarta e quinta della Primaria.
Il sindaco, eletto fra gli alunni della Secondaria (come da Regolamento), è Pietro Bravi che frequenta la 2^A. Ha ottenuto il maggior numero di preferenze fra i 19 candidati in corsa, i quali si erano sostanzialmente divisi in due liste: “Young Apiro” e “Apiro nel cuore”. Gli altri alunni eletti sono Tobia Berti (2^B), vicesindaco; Federico Ciriegi (2^A), Maria Paoloni (1^A), Diana Peloni (1^A), assessori per la Secondaria; Lise Andrè (2^B) e Vanessa Paglioni (2^A), consiglieri per la Secondaria; Samar Kandola (4^A) ed Erica Tonini (5^A), assessori per la Primaria; Alessia Novelli (4^A) e Nicolò Berti (5^A), consiglieri per la Primaria.
Rimarranno in carica per due anni scolastici, cioè fino a giugno 2026. A breve il neoeletto Ccr incontrerà i Consigli comunali di Apiro e Poggio San Vicino per l’insediamento ufficiale. In quella sede saranno assegnate le deleghe alla baby Giunta e verrà illustrato il programma di mandato da parte del sindaco Pietro Bravi.
Intanto, a scuola, c’è stata la proclamazione degli eletti alla presenza della Dirigente scolastica, Emanuela Tarascio, dei sindaci di Apiro, Ubaldo Scuppa, e di Poggio san Vicino, Sara Simoncini, nonché del vicesindaco apirano Roberto Morelli e dell’assessore all’Istruzione Elisabetta Ciciliani.
Accorpamento, con una sola dirigenza, dell’Istituto Comprensivo Simone De Magistris di Caldarola all’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano per il prossimo anno scolastico, il Comune di Caldarola ricorre al Tar.
È stato presentato il 28 febbraio scorso, tramite l’avvocato incaricato dall’ente, Luca Forte, il ricorso al Tar che impugna la delibera regionale con cui viene dato il via libera all’accorpamento tra il De Magistris e la realtà scolastica di Sarnano. Il ricorso è stato presentato contro la Regione Marche, il Dipartimento Politiche Sociali, Lavoro, Istruzione e Formazione regionale, il Ministero dell’Istruzione e del merito, l’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, la Commissione consiliare permanente del Consiglio regionale, l’Assemblea legislativa Marche, Affari istituzionali, Cultura, Istruzione, Programmazione e Bilancio e il Consiglio Autonomie Locali.
«A oggi - spiega il sindaco Giuseppe Fabbroni - riteniamo che non ci sia stata una adeguata istruttoria per attuare l’accorpamento e che non siano state tenute in considerazione le peculiarità del Comune di Caldarola e degli altri Comuni su cui opera l’Istituto». Il Comune di Caldarola insorge quindi contro un provvedimento che non è stato condiviso nella forme e nei tempi opportuni: «Innanzitutto - prosegue Fabbroni - non troviamo una motivazione congrua che giustifichi questo accorpamento. Nel corso del tavolo interistituzionale del 13 dicembre scorso, questa ipotesi non è mai stata né discussa né accennata. In quella sede erano state valutate otto proposte di accorpamento, ma nessuna di queste includeva Caldarola».
«Poi, improvvisamente, il 23 dicembre è comparsa la proposta dell’Ufficio Scolastico Regionale in attesa del parere favorevole della giunta regionale, che prevedeva l’accorpamento De Magistris-Frau Leopardi. Non capiamo cosa sia cambiato in dieci giorni e quale sia il motivo per cui nessuno degli enti e degli istituti coinvolti sia stato avvisato. Questo - evidenzia il primo cittadino - è il vizio per il quale ci sembra che ci sia stata a monte una istruttoria incompleta e che si sia trattato di una decisione calata dall’alto il 23 dicembre, senza essere stata discussa al tavolo interistituzionale. Vizi a cui si aggiungono disposizioni regionali e nazionali che richiedono particolare attenzione nel tutelare le sedi scolastiche montane. Chiaro che anche queste possono essere oggetto di ridimensionamenti, ma a seguito di una istruttoria adeguata e di maggiori attenzione, cautela e motivazione rafforzata che, in questo caso, sono venute meno».
La lista civica Tolentino Popolare rompe il silenzio dopo gli attacchi rivolti ai suoi esponenti e all'intera maggioranza, lo fa con un comunicato ufficiale a firma del capogruppo Fabio Montemarani. Il comunicato arriva a seguito dell’ultima seduta del Consiglio comunale, svoltasi giovedì scorso.
Nel suo intervento, Montemarani sottolinea che la "lista civica ha subito attacchi personali e false rappresentazioni della realtà senza mai rispondere". Tuttavia, ora la posizione della lista è chiara e senza ambiguità: «Intendiamo ribadire la totale e piena fiducia nel nostro sindaco Mauro Sclavi», si legge nella nota.
Secondo Montemarani, nonostante le voci infondate che descrivevano un Comune in difficoltà a causa del legittimo rimpasto di giunta operato dal sindaco, durante l'ultima seduta del Consiglio è stato approvato a maggioranza il bilancio di previsione del Comune di Tolentino per il periodo 2025/2027. «Questa approvazione ha reso pienamente operativa e concreta l'azione dell'amministrazione, dimostrando che la squadra di governo è coesa e pronta a lavorare per il bene della città».
«Nonostante il teatrino messo in scena dalla minoranza, alimentato dal rancore di chi è uscito dalla maggioranza, abbiamo ancora una volta dimostrato rigore, lealtà e amore per la nostra città, mettendo il bene dei cittadini al di sopra dell’ego personale». La lista civica si dice convinta che le altre forze di maggioranza, come i Riformisti Tolentino e Tolentino Civica e Solidale, abbiano condiviso questo impegno, come dimostrato anche dal fatto che è stato bocciato un ordine del giorno presentato dalla destra, definito da Montemarani «un processo alle intenzioni», confermando così la compattezza e coesione tra consiglieri, giunta e sindaco.
Montemarani non esita a condannare fermamente il clima di "odio e faziosità politica" che si sta vivendo a Tolentino, un fenomeno che, secondo lui, non si era mai visto con tanta evidenza. «La città non merita tutto ciò, né il sindaco, né noi lo meritiamo», afferma Montemarani. Da parte sua, esprime il desiderio che la politica della città possa tornare ad essere più serena, auspicando un ritorno ad un dialogo costruttivo. «Auspichiamo che, in una città così ferita e bisognosa di una politica dialogante e aperta al confronto, si recuperi al più presto quella serenità che è necessaria per far emergere idee, proposte e fatti concreti, anziché alimentare rancori personali e diffondere bugie».
Infine, il capogruppo di Tolentino Popolare ribadisce l’impegno della sua lista e delle altre due forze di maggioranza per realizzare quanto previsto nel programma elettorale, con particolare attenzione alle priorità già illustrate in Consiglio comunale. In questo contesto, Montemarani elogia l'operato dell'assessore Diego Aloisi, il quale «ha ancora una volta dimostrato come competenza, conoscenza e un approccio consapevole agli argomenti in politica facciano la differenza rispetto a chiacchiere e apparenze».
Con questo comunicato, Tolentino Popolare conferma la sua determinazione a proseguire con l'azione amministrativa, nonostante le difficoltà e i conflitti che caratterizzano l'attuale scena politica della città.
"L'esclusione del Teatro Piermarini è legata esclusivamente a parametri tecnici stabiliti dall'Unesco. Il nostro teatro, pur essendo un’eccellente testimonianza della tradizione teatrale italiana, ha subito nel tempo significative modifiche strutturali che ne hanno compromesso il requisito di autenticità richiesto per l'inserimento nella candidatura".
È quanto dichiara Barbara Cacciolari, assessore alla Cultura del comune di Matelica nel commentare la mancata presenza del Teatro Piermarini nel dossier per la candidatura Unesco dei teatri condominiali all'italiana del XVIII e XIX secolo nell’Italia centrale.
"La selezione dei teatri candidati si basa sul principio della rappresentatività, che prevede l'inclusione solo di quelle strutture che, nel loro insieme, riescano a trasmettere un valore universale eccezionale, senza ripetizioni o sovrapposizioni - spiega Cacciolari -. Il Teatro Piermarini continua a essere riconosciuto all’interno della Rete dei Teatri Storici delle Marche. Qualora la candidatura Unesco dovesse andare a buon fine, l’intero sistema teatrale della regione ne beneficerà in termini di visibilità e valorizzazione, con ricadute positive anche per Matelica".
"Per queste ragioni, dopo un’attenta analisi, l'amministrazione ha deciso di non intraprendere alcun ricorso contro l’esclusione del Teatro Piermarini - spiega ancora l'assessore -. Una contestazione formale rischierebbe di compromettere l’intera candidatura italiana, con la possibilità concreta che il Ministero della Cultura e il Ministero degli Affari Esteri siano costretti a ritirare il dossier già presentato. Ciò comporterebbe la perdita definitiva di un’opportunità storica per il sistema teatrale marchigiano e per l’intero patrimonio culturale nazionale".
"L'impegno dell'amministrazione proseguirà con azioni concrete volte alla valorizzazione del Teatro Piermarini attraverso iniziative culturali, investimenti sulla promozione turistica e collaborazioni con gli enti regionali e nazionali per il restauro e la conservazione del nostro teatro - conclude Cacciolari -. L’obiettivo è consolidare il ruolo del Piermarini come punto di riferimento per la cultura cittadina e per l’intero territorio, mantenendone vivo il prestigio e la centralità nella programmazione culturale della regione".
In vista delle prossime elezioni regionali, Sinistra Italiana Marche lancia un appello alle forze politiche progressiste: è necessario costruire un “tavolo programmatico” con le forze impegnate a livello nazionale a creare un’alternativa reale alle destre. L’obiettivo è definire una proposta politica che possa essere percepita come credibile e concreta dai cittadini delle Marche.
«L’unità delle forze alternative alle destre – fa sapere Sinistra Italiana Marche – è, certamente, un valore. Ma lo è ancora di più la proposta politica che sarà presentata alle cittadine e ai cittadini di questa regione». È proprio su questo aspetto che SI Marche pone l’accento: una proposta che non solo unisca le forze politiche, ma che sia anche in grado di proporre soluzioni concrete per la regione, lontane dalle dinamiche che potrebbero allontanare i cittadini dalla politica.
Un aspetto fondamentale di questa proposta è che non può includere quelle forze politiche che, secondo Sinistra Italiana, «hanno sostanzialmente scelto la destra». In questo contesto, l’organizzazione esclude esplicitamente Base Popolare, il movimento politico che fa riferimento a Gian Mario Spacca, accusato di essersi avvicinato troppo al centrodestra. Infatti, Base Popolare è balzato agli onori della cronaca politica nelle ultime settimane per il tentativo di affermarsi come attore centrale nelle prossime elezioni regionali, ma questo non viene visto favorevolmente da Sinistra Italiana Marche.
«L’autocandidatura di Raimondo Orsetti a sindaco di Osimo e la benedizione del presidente della Regione, Francesco Acquaroli, – spiega Sinistra Italiana Marche – dovrebbero dire a tutte e a tutti che Base Popolare ha scelto la destra. Una vicenda che, a nostro avviso, dovrebbe essere l’ultimo capitolo di una storia che ha molto a che vedere con il riposizionamento di una parte di ceto politico e poco a che fare con la vita quotidiana delle donne e degli uomini delle Marche».
Con questa dichiarazione, Sinistra Italiana ribadisce la sua posizione chiara: chi si allinea con le forze di destra non può essere considerato parte di un progetto alternativo credibile per la regione.
Un altro punto delicato riguarda il cosiddetto “modello Ursula”, il quale, pur avendo visto in passato l’alleanza tra socialisti e popolari, non è ritenuto adeguato per un’alternativa progressista credibile. Il modello, infatti, ha sempre visto la sinistra all’opposizione, e ora non si ritiene che possa essere una formula vincente per le Marche. «Un progetto alternativo, costruito strizzando l’occhio a chi sembra porsi indifferentemente a sinistra o a destra, non è e non sarà credibile», conclude il partito.
In definitiva, l’appello di Sinistra Italiana Marche è chiaro: l’alternativa alle destre deve essere credibile, radicata nel territorio e coerente con i valori della sinistra. Ogni alleanza che possa confondere il messaggio o che sembri oscillare tra posizioni di sinistra e destra non è considerata una via percorribile.
La percezione dell'insicurezza ha un impatto concreto sulla vita quotidiana e sull'economia locale, influenza il modo in cui le persone vivono gli spazi pubblici. Secondo la ricerca "Step Up 2023" condotta per Fondazione Cariplo sulla camminabilità di Milano, una donna su cinque dichiara di non uscire di casa di sera e di notte per paura, mentre solo il 3,8% degli uomini condivide questa preoccupazione. Questo senso di insicurezza crea un circolo vizioso: meno le persone si sentono al sicuro, meno frequentano gli spazi pubblici, e meno questi vengono percepiti come sicuri.
"A Civitanova Marche, il fenomeno si manifesta con un centro cittadino sempre più svuotato e privo di vitalità - lo denuncia Manola Gironacci, presidente dell'associazione Viviamo Civitanova - ritieniamo fondamentale invertire questa tendenza attraverso azioni concrete e mirate per rendere la città più attrattiva e accogliente. In questo contesto si inserisce il progetto dell’associazione per il rilancio del turismo del borgo marinaro".
"L'obiettivo è rivitalizzare il centro cittadino attraverso eventi di spessore, in particolare nella zona di Piazza XX Settembre, in modo da favorire una maggiore frequentazione non solo lungo il lungomare, ma anche nelle vie del centro", precisa Gironacci.
Viviamo Civitanova chiede all’amministrazione comunale di supportare queste iniziative, mentre la categoria del commercio si impegna a contribuire con "aperture prolungate dei negozi fino alle 23", incrementando così "l'attrattività del centro storico".
Gli episodi di criminalità che hanno recentemente colpito Civitanova hanno portato a un inasprimento delle misure di sicurezza, tra cui divieti e controlli più severi. Tuttavia, l’associazione ritiene che queste misure non siano sufficienti per risolvere il problema alla radice, poiché la "questione dell’insicurezza è legata anche a fattori educativi e sociali di lungo periodo. Per questo motivo, è importante affiancare alle misure repressive delle politiche giovanili efficaci, attraverso un adeguato investimento nell'assessorato di competenza".
"Investire nella formazione, nella scuola, nell’ambiente e nello sport significa creare spazi accattivanti e inclusivi, allontanando i giovani dalla vita virtuale e promuovendo un maggiore senso di comunità", chiosa Gironacci. A tal proposito, l’associazione chiede un approfondimento da parte di Andrea Foglia, coordinatore del tavolo tecnico per la promozione del benessere giovanile, sugli studi psicosociali e pedagogici legati al fenomeno: "Solo attraverso un approccio condiviso, che coinvolga istituzioni, comunità scientifiche e professionali, si potrà costruire una strategia efficace per migliorare la sicurezza e la vivibilità di Civitanova".
Un piccolo ma importante passo in avanti per Recanati, che vede sfilare dall’elenco dei siti potenzialmente idonei alla realizzazione della discarica provinciale una delle aree insistente sul suo territorio: nell’ultimo incontro dei sindaci e degli amministratori dell’ATA3, pochi giorni fa, infatti, è stata confermata ufficialmente l’uscita della zona Mattonata tra quelle papabili per la nuova area di conferimento.
Parla di un ‘passo in avanti’ il sindaco Emanuele Pepa, ribadendo che l’attenzione dell’Amministrazione resterà comunque alta sugli altri 7 siti recanatesi ancora in fase di valutazione insieme agli altri 21 distribuiti in tutta la Provincia. A seguire nello specifico la procedura è il consigliere comunale Michele Brizi, che spiega come già durante il sopralluogo effettuato a metà ottobre 2024 dal gruppo di lavoro dell’Università Politecnica delle Marche, alla presenza anche dell’Architetto Maurizio Paduano, responsabile dell’ufficio tecnico comunale, era emerso un aspetto fondamentale non ancora considerato: l’avvenuta autorizzazione di una nuova linea di metanodotto nella stessa area.
‘A seguito di questa rilevazione – dice Brizi - gli uffici comunali hanno tempestivamente inviato al gruppo di lavoro incaricato del procedimento di valutazione tutta la documentazione necessaria a confermare che la macroarea 43 non soddisfaceva più il requisito di essere una superficie continua con un’estensione complessiva di almeno 10 ettari, ottenendo il risultato atteso: l’esclusione di questa area dalla lista delle possibili localizzazioni della discarica provinciale". "Fin dalla scorsa assemblea di luglio 2024 – continua Brizi - abbiamo insistito affinché tutti i comuni coinvolti fossero messi a conoscenza in maniera chiara e dettagliata dei criteri di selezione adottati, dell’intervallo dei valori assegnati e del peso specifico di ogni fattore nella costruzione della matrice di valutazione. L’ultimo incontro ha finalmente permesso di ottenere risposte anche su questi aspetti fondamentali".
La prossima fase del procedimento prevede quindi l’applicazione di ulteriori criteri di selezione, che considereranno livelli di attenzione, fattori limitanti e opportunità localizzative. Particolare attenzione sarà posta alle aree di pregio agricolo e biologico, alle zone di specifico interesse agrituristico e ad altri fattori di rilevanza territoriale, al fine di individuare le 5-8 aree della provincia con maggiore preferenzialità. ‘Il Comune di Recanati – commenta infine il sindaco Pepa - continuerà a seguire con massimo impegno ogni sviluppo del procedimento, tutelando il proprio territorio e garantendo che ogni decisione venga presa nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e di equità per le comunità locali’.
"È con profonda emozione e orgoglio che annuncio che la provincia di Macerata è stata selezionata tra i territori pilota per la sperimentazione del 'Progetto Vita', un’iniziativa che segna una vera e propria rivoluzione nel trattamento delle persone con disabilità. A partire dal 30 settembre, questo progetto mira a semplificare significativamente gli iter burocratici per il riconoscimento dell'invalidità, rappresentando un passo storico atteso da decenni dalla comunità delle persone con disabilità”.
Così Anna Menghi, consigliera regionale Lega, componente della IV Commissione regionale (Sanità e Sociale) e responsabile dipartimento disabilità Lega Marche, durante la conferenza stampa svoltasi a Macerata presso la sede Anffas in cui è stato presentato il progetto Vita.
"Questa scelta non è casuale: è il frutto di anni di lavoro e impegno sul territorio, che ha visto le amministrazioni locali, guidate dalla Lega e dal centrodestra, impegnate a migliorare la qualità della vita delle persone fragili e delle loro famiglie. Il riconoscimento da parte del Ministro per la Disabilità, Alessandra Locatelli, è motivo di grande gratitudine e soddisfazione - aggiunge Menghi -. La sua decisione di avviare il progetto proprio nella nostra provincia è un segno di stima per il lavoro che abbiamo svolto in questi anni, con la collaborazione delle numerose associazioni, dell'Università di Macerata da sempre impegnata in prima linea sul tema, degli ordini professionali e dell'Inps. Ci saranno nei prossimi mesi una serie di iniziative che coinvolgeranno tutti i soggetti interessati per rafforzare la rete di comunicazione necessaria al corretto ed efficace funzionamento del progetto fin dai primi giorni".
"Come responsabile del dipartimento disabilità della Lega Marche - sottolinea Menghi -, ho sempre lavorato per rendere la politica uno strumento di miglioramento concreto e per mettere al centro dell'azione politica le persone più vulnerabili. Il Progetto VITA rappresenta un traguardo reale dopo anni di parole vuote sulla disabilità, e conferma il valore dell’impegno della Lega e di Matteo Salvini nel promuovere il Ministero per la Disabilità e dare finalmente vita a interventi concreti e necessari".
"Il Progetto Vita cambia radicalmente la visione della disabilità e la sua percezione sociale, non limitandosi più ai soli aspetti fisici, ma abbracciando anche le patologie invisibili e tutte le fragilità che colpiscono l’individuo - puntualizza la consigliera regionale -. La cultura inclusiva promossa dal progetto si riflette anche nel linguaggio, superando il termine 'handicap' in favore di un linguaggio che enfatizza le potenzialità della persona. Il nostro obiettivo è che questo progetto diventi un modello replicabile su scala nazionale, e per questo motivo è fondamentale continuare a collaborare con tutte le realtà associative che si impegnano ogni giorno per il benessere delle persone con disabilità".
"Concludo con un ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, e un pensiero particolare a chi, come me, vive quotidianamente le difficoltà legate alla disabilità - chiosa Menghi -. Questo è un momento storico per il nostro territorio e per tutte le persone con disabilità, che finalmente vedono riconosciuti i propri diritti. È una vittoria di tutta la comunità, un primo passo verso un futuro migliore, che ho vissuto e vivo come una grande conquista, dopo un quinquennio impegnativo ma ricco di soddisfazioni".
La questione dei parcheggi nel centro storico di Macerata torna al centro del dibattito politico. La consigliera comunale del gruppo misto, Sabrina De Padova, ha annunciato che presenterà un ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale per chiedere all'Amministrazione di affrontare con urgenza i disagi legati alla scarsità di posti auto e all'impatto dei cantieri sulla viabilità.
De Padova sottolinea come la problematica fosse già stata sollevata a novembre 2023 senza ottenere riscontri concreti. Nel frattempo, la situazione è peggiorata, complicata dall'aumento dei cantieri, che hanno ridotto ulteriormente la disponibilità di parcheggi e reso difficile la vita ai residenti.
“La mancanza di spazi per la sosta, unità all'occupazione abusiva di alcuni posti da parte di parcheggiatori non autorizzati, sta esasperando i cittadini – spiega la consigliera – al punto che alcuni residenti mi hanno confidato di valutare il trasferimento perché si sentono 'ingabbiati' dalla situazione”.
Nel suo intervento, De Padova ricorda che uno degli obiettivi dell'Amministrazione è quello di rendere Macerata “una città a misura di tutti”, ma secondo la consigliera "le numerose lamentele dei cittadini evidenziano che la situazione non è per nulla soddisfacente, e sarebbe opportuno avviare con loro un dialogo per trovare soluzioni adeguate". Tra i problemi evidenziati c'è anche la gestione dei cantieri: alcuni, secondo la consigliera, restano abbandonati per lunghi periodi senza essere smantellati, mentre la segnaletica stradale risulta spesso inadeguata, con cartelli scritti su semplici fogli di carta e indicazioni poco chiare. “Mi chiedo come sia possibile che a Macerata regni tanta anarchia in questo settore, senza un adeguato controllo”, denuncia De Padova, sollecitando l'Amministrazione a intervenire.
La consigliera avrebbe voluto presentare un ordine del giorno urgente, ma non è riuscita a ottenere le dieci firme necessarie per portarlo immediatamente in discussione. “Me lo hanno firmato solo otto persone della minoranza”.
Nel merito della questione, De Padova propone una serie di interventi concreti per migliorare la situazione: rimuovere i cartelli abusivi che impongono divieti di sosta non autorizzati, garantire una comunicazione più chiara e tempestiva ai cittadini sull'apertura di nuovi cantieri, riservare temporaneamente posti auto ai residenti nei parcheggi pubblici più vicini e prevedere agevolazioni o rimborsi sugli abbonamenti per compensare i disagi subiti. Inoltre, invita il Comune a rafforzare il dialogo con la cittadinanza per individuare soluzioni condivise e ridurre l'impatto dei lavori sulla qualità della vita nel centro storico.
"Concludo - afferma la consigliera -auspicando che questa proposta venga presa seriamente in considerazione, nell'ottica di rendere Macerata una città che rispetti le esigenze di tutti i suoi abitanti, con un'attenzione particolare a coloro che vivono nel cuore pulsante della nostra comunità".
L'ultima assemblea del Cosmari ha portato alla luce la gravità della situazione economica dell'azienda, con la necessità urgente di interventi costosi per la manutenzione e l'ammodernamento degli impianti esistenti. A dichiararlo è Sandro Bisonni, portavoce provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha evidenziato come la crisi sia frutto di una gestione inefficace da parte delle attuali forze politiche di destra, sia a livello regionale che provinciale.
"Con l'ultima assemblea, è emersa in tutta la sua gravità la situazione economica del Cosmari. La manutenzione degli impianti esistenti richiede interventi da svariati milioni di euro, ma nonostante ciò, non ci sono decisioni concrete per affrontare questo problema", ha dichiarato Bisonni. "D'altra parte, la destra che governa sia la Regione che la Provincia di Macerata ha fatto di tutto per aggravare la già complessa situazione ereditata, o meglio non ha fatto. Ed è proprio a causa del suo mal governo che si sono compiuti errori drammatici che si ripercuotono sulla salute economico-finanziaria del Cosmari."
Bisonni ha citato come uno degli errori principali la "non decisione" in merito alla nuova discarica provinciale, che ha costretto il Cosmari a inviare i rifiuti fuori provincia, con un considerevole aggravio dei costi per i cittadini. "I costi sono scaricati sulle tasche dei cittadini, una situazione che poteva essere evitata con scelte più tempestive e lungimiranti", ha sottolineato il portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra.
L'esponente di Alleanza Verdi e Sinistra ha poi attaccato la gestione del progetto del digestore anaerobico, che è stato bloccato sul nascere, e la rinuncia a progetti innovativi, come quello per il riciclo dei pannolini. "I progetti innovativi e intelligenti, come quello per il riciclo dei pannolini, sono stati abbandonati e si è rinunciato ai finanziamenti già aggiudicati. Sembra impossibile, ma è la realtà", ha dichiarato Bisonni.
Secondo Bisonni, la situazione economica dell'azienda potrebbe diventare talmente drammatica che presto sarà inevitabile l'ingresso di privati nel settore dei rifiuti, con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe. "Di questo passo, la situazione economica del Cosmari, che attualmente chiude i bilanci grazie all'aumento della Tari, diventerà così drammatica che l'ingresso dei privati sarà inevitabile", ha affermato. "Alleanza Verdi e Sinistra denuncia tutta l'incapacità di governo della destra e ribadisce che, come per l'acqua, la gestione dei rifiuti deve rimanere pubblica e non può essere consegnata alla speculazione economica di chi vorrà solo guadagnarci sopra.". "Alleanza Verdi e Sinistra crede fermamente che la gestione dei rifiuti debba rimanere pubblica, in modo da garantire una gestione trasparente, sostenibile e a vantaggio della collettività, e non a beneficio di pochi interessi privati", ha concluso il portavoce.
"Noi vogliamo un'Europa capace di rappresentare a pieno le nostre potenzialità". Così il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, da Bruxelles, per l’insediamento del Comitato europeo delle Regioni di cui è membro effettivo.
"Sono qui per rappresentare al meglio le Marche e territori come il nostro, ricchi di eccellenze nella manifattura, nella cultura artigianale, nell'agricoltura, nella pesca e nel turismo, che tuttavia spesso faticano ad interfacciarsi con la complessa burocrazia europea. Le istituzioni europee devono aprirsi alle identità dei territori che sono le radici profonde della storia del nostro continente. Il Comitato delle Regioni porta questa voce nel cuore dell'Europa. Dopo la pandemia e la drammatica alluvione del 2022, ritengo fondamentale dare il mio contributo in prima persona" ha dichiarato Acquaroli.
Sul tema della gestione virtuosa dei fondi europei, il presidente ha dichiarato: "Per noi è una priorità. Abbiamo sempre lavorato per utilizzare al meglio questi fondi e continueremo a farlo con determinazione. Il nostro obiettivo è investire in modo efficace e tempestivo per sostenere concretamente i territori e superare lo stato di 'Regione in transizione' in cui eravamo stati classificati in passato. Puntiamo su politiche di concertazione che coinvolgano pienamente il nostro territorio e su investimenti mirati, sia finanziari che strutturali. Il futuro delle Marche passa anche attraverso una gestione attenta e strategica delle opportunità offerte dall'Europa, e su questo continueremo a lavorare con il massimo impegno".
Pioraco - Erap Marche procederà all’acquisto di 14 unità immobiliari oggetto di un avviso pubblico da adibire ad edilizia pubblica residenziale. In accordo con l’amministrazione comunale, Erap Marche ha stabilito non di ricostruire gli edifici danneggiati dal sisma 2016 siti nel quartiere Madonnetta ma di delocalizzare i 14 appartamenti al fine di diminuire anche la volumetria sul quartiere nel rispetto dei criteri progettuali forniti dall’Università Politecnica delle Marche considerando che lo spazio edificabile non consentiva la riedificazione di tutte le unità immobiliari.
“Il nostro obiettivo è soddisfare un bisogno primario dei cittadini marchigiani come quello di avere un’abitazione a disposizione – dice il presidente di Erap Marche Saturnino di Ruscio – e di farlo nel rispetto della volontà della comunità locale in accordo con le istituzioni come l’amministrazione comunale e gli esperti”. Ecco il commento del Presidente Saturnino di Ruscio dopo l’approvazione da parte del CdA di Erap Marche dei criteri per l’acquisto degli immobili oggetto del progetto “Pioraco – Quartiere Madonnetta”
“Considerati gli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia nel 2016 – spiega il presidente di Erap Marche - il Comune di Pioraco tra i più danneggiati, a seguito della classificazione dell’area come zona instabile dalla Microzonazione Sismica, si è trovato a dover affidare una fase di approfonditi studio geologici all’Università Politecnica delle Marche che poi sono stati illustrati alla cittadinanza. Le caratteristiche geomorfologiche del quartiere Madonnetta risultano inadatte alla ricostruzione degli alloggi danneggiati dal sisma e, pertanto, si è prevista la delocalizzazione delle 14 unità immobiliari di proprietà dell’Erap che insistono in Via Sanzio e via Vincenzetti sussistendo già il finanziamento tramite fondi della struttura Commissariale per 1,69 milioni di euro a cui si sono aggiunti ulteriori fondi con l’ordinanza 41 per uno stanziamento complessivo di più di 3,42 milioni di euro”. Il presidio di Macerata di Erap Marche procedere all’acquisto delle unità immobiliari che poi saranno a disposizione dei legittimi assegnatari.
“Ringrazio il consiglio di amministrazione di Erap Marche per aver accolto la nostra iniziale proposta di delocalizzazione le unità di edilizia residenziale pubblica recuperando il patrimonio edilizio immobiliare inutilizzato” - dice Matteo Cicconi, sindaco di Pioraco. “Il bando ha raccolto l’interesse di alcuni proprietari disposti a cedere il proprio immobile che sarà in uso agli aventi diritto”. “La collaborazione tra le istituzioni – ha concluso - è fondamentale per completare la ricostruzione e contribuire a dare nuova vita all’entroterra montano e per questo ringraziamo il presidente Di Ruscio”.
Sabato scorso si è svolto il congresso provinciale di Azione all'Hotel Solarium di Civitanova Marche. L'evento ha visto la presenza di ospiti qualificati ed esponenti delle altre forze politiche. A partecipare, tra gli altri, anche il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, e il presidente del consiglio comunale, Fausto Troiani, entrambi intervenuti in qualità di rappresentanti di Forza Italia e Vince Civitanova. È stata sottolineata la volontà di trovare terreni programmatici comuni per una possibile futura alleanza politica a livello locale.
Inoltre, è stato espresso parere favorevole all'intitolazione di una via di Civitanova Marche a Bettino Craxi, accogliendo una richiesta già avanzata in passato. Al congresso hanno partecipato anche i rappresentanti di alcuni partiti coinvolti nella costituente riformista, tra cui il segretario regionale e quello provinciale del PSI, Mario Paglialunga e Sandro Scipioni, la segreteria regionale di +Europa, Cora Fattori, e il coordinatore provinciale di Orizzonti Liberali, Riccardo Cogliandro.
I risultati dell’assemblea congressuale sono stati estremamente chiari ed eloquenti. Hanno partecipato al voto oltre il 90% degli aventi diritto nella provincia di Macerata, che detiene il numero più alto di iscritti tra le province marchigiane. Il presidente provinciale Ivo Costamagna, il segretario provinciale Stefano Vallesi, il vice segretario Alessio Botticelli e i membri del direttivo provinciale sono stati eletti all'unanimità per alzata di mano.
Per l’assemblea nazionale, con votazione segreta, Federico Valori è stato eletto delegato per la mozione Calenda con il 75% dei consensi, mentre il candidato della mozione Pastorella, Leonardo Piermattei, ha ottenuto il 25%.
Dopo l’illustrazione delle due mozioni nazionali da parte di Valori e Piermattei, si è aperto un dibattito a cui sono intervenuti, tra gli altri, Ivo Costamagna, l’ex sindaco di Tolentino Walter Montanari e il neo vice segretario provinciale Alessio Botticelli.
Il segretario provinciale Stefano Vallesi ha proposto l’istituzione di un organismo consultivo del direttivo provinciale, aperto a chiunque voglia offrire un contributo costruttivo nei vari settori, con un primo elenco approvato per acclamazione dall’assemblea.