Un altro sequestro, questa volta per un ammontare di 3,5 milioni di euro, a carico dell'ex direttore generale di Banca Marche Massimo Bianconi.Lo hanno eseguito il 24 marzo scorso il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Ancona e il Nucleo valutario di Roma. Il provvedimento, disposto dalla Procura di Ancona nell'ambito dell'indagine stralcio per l'ipotesi di corruzione tra privati, riguarda polizze fiduciarie intestate alla moglie di Bianconi ma, secondo l'accusa, riconducibili all'ex manager della vecchia Bm. Il procedimento, parallelo all'indagine 'madre' sul crac dell'istituto marchigiano, in cui sono indagate 36 persone, coinvolge per la stessa accusa anche gli imprenditori Vittorio Casale e Davide Degennaro. L'udienza preliminare proseguirà il 20 aprile. Si sono costituite parti civili la Nuova Banca Marche, le Fondazioni Carisj e CariPesaro oltre ad investitori e risparmiatori, alcuni dei quali tramite il legale dell'Adusbef. (Ansa)
Le vie e le piazze in cui ogni giorno ci troviamo a passare, camminare, lavorare, in poche parole vivere, sono intitolate a personaggi illustri, distinti per merito, che hanno lasciato un indelebile segno nella storia nazionale, oppure hanno contribuito in qualche modo alla crescita e al prestigio del luogo specifico in cui si vive. Ma nella maggior parte dei casi la toponomastica italiana, e dunque anche quella marchigiana, ha dato peso quasi esclusivamente ai personaggi maschili.La campagna social #leviedelledonnemarchigiane lanciata dall’Osservatorio di Genere di Macerata per indicare le personalità femminili a cui intitolare vie e piazze marchigiane è stata un successo. Una società contro la discriminazione può partire anche da questo.Hanno partecipato oltre 400 persone, votando 47 donne diverse, tutte marchigiane o naturalizzate marchigiane, da ricordare per essersi distinte in campi diversi, alcune molto note, altre quasi sconosciute ai più ma sicuramente degne di valorizzazione e di lasciar traccia nella nostra memoria storica.Leggere i loro nomi ha fatto nascere il desiderio di conoscerle e farle conoscere meglio, per valorizzarne le figure, ma anche il nostro territorio, che ne trae un'indubbia forza e arricchisce di nuove connotazioni la nostra identità. Alcune delle donne proposte hanno ricevuto molti voti, in qualche caso frutto di una sorta di mobilitazione locale, sviluppatasi sempre attraverso social network, con un crescente passaparola. Altri nominativi sono stati citati in modo esclusivo, col vantaggio di rendere note storie di donne ingiustamente nell'ombra. Dato l’entusiasmo e la grande risposta ricevuta, è stato possibile passare alla seconda fase del progetto: la pubblicazione di un volume che raccoglierà le biografie delle 47 donne, che sarà realizzato con la curatela dell'Osservatorio di Genere e diversi contributi di socie e studiose. Il lavoro potrà essere preso come un modello a cui ispirarsi da parte di quelle amministrazioni che vorranno impegnarsi a dedicare i futuri spazi del proprio territorio a personaggi locali femminili. L'iniziativa ha potuto contare sulla preziosa collaborazione dell'associazione nazionale di Toponomastica Femminile. La proposta ha avuto inoltre il patrocinio tanto del Comune di Macerata che del suo Consiglio delle Donne. L'edizione del volume sarà finanziata con un crowdfunding autonomo, gestito dall'Osservatorio di Genere, ovvero un sistema di microfinanziamento dal basso. Grazie al contributo di chi vorrà sostenere l'iniziativa, sarà possibile realizzarla.Sono previste ricompense per gli investitori commisurate al contributo che vorranno donare. Quattro sono le soglie di contributo, accessibili a tutte le possibilità: - a 3 euro corrispondono i ringraziamenti nella pagina facebook e nel canale twitter dell'osservatorio di genere e nella pagina facebook de #leviedelledonnemarchigiane, oltre che nel sito ufficiale, alla fine della raccolta - con 5 euro si aggiungono i ringraziamenti all'interno della pubblicazione - con 10 euro ci saranno i ringraziamenti su sito e social network + 1 copia del libro - da 20 euro in su: ringraziamenti + copia del libro + tessera annuale dell'Osservatorio di GenereLa raccolta fondi, partita l'8 marzo, si protrarrà fino al 30 giugno 2016, dopo di che, cominceranno i lavori di stesura del libro. Si può donare con bonifico, paypal e donazione diretta. Per tutte le informazioni è sufficiente collegarsi al sito www.osservatoriodigenere.com
C'è tempo fino al 25 maggio per firmare presso l’Ufficio Segreteria o Anagrafe nel comune nel quale si risiede, una raccolta di firme finalizzata all'approvazione del disegno di legge per potenziare la tutela della persona, della propria casa, dei propri beni e dei propri cari. La proposta di legge è volta a modificare art.614 del codice penale, in particolare degli art.1 e art.2:Art. 1 (Modifiche all’articolo 614 del codice penale) 1. All’articolo 614 del codice penale sono apportate le seguenti modifiche:a) Al primo comma le parole “da sei mesi a tre anni” sono sostituite dalle seguenti ”da uno a sei anni”;b) Al terzo comma sono aggiunte le seguenti parole: "Ma si procede d’ufficio se il fatto è stato commesso per eseguire un delitto perseguibile d’ufficio”;c) Al quarto comma le parole “da uno a cinque anni” sono sostituite dalle seguenti “da due a sette anni”;d) Dopo il quarto comma è inserito il seguente: “Colui che ha posto in essere una condotta prevista dai commi precedenti non può chiedere il risarcimento di qualsivoglia danno subìto in occasione della sua introduzione nei luoghi di cui al primo comma”.Art. 2 (Modifiche all’articolo 55 del codice penale)1. All’articolo 55 del codice penale, in fine, è aggiunto il seguente paragrafo: “Non sussiste eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi previsti dal secondo e dal terzo comma dell’articolo 52”.Tutti gli interessati posso firmare presso l'ufficio anagrafe del proprio comune munito di un documento d'identità in corso di validità.
Non studiano e non lavorano. Sono 43.931 i giovani marchigiani tra i 15 e i 29 anni 'neet'.Sono quelli che hanno terminato il ciclo di studi o lo hanno interrotto prematuramente e non sono inseriti in alcun percorso lavorativo o formativo. Delusi dalle precedenti esperienze nemmeno cercano più attivamente un'occupazione. Un giovane marchigiano su 5 (19,8%), secondo il Centro Studi della Cna, che ha elaborato i dati Istat tra il 2008 e il 2015, si trova in questa condizione (il 25,7% i Italia). "La situazione - commentano il presidente della Cna Marche Gino Sabatini e il segretario Otello Gregorini - è migliorata negli ultimi 12 mesi, con i giovani 'neet' passati da 45.323 a 43.931 e 1.392 che hanno trovato un'occupazione nelle imprese della regione grazie alle agevolazioni alle assunzioni previste dal Jobs Act. Con la riduzione degli sgravi contributivi per le imprese, che nel 2016 scendono in media da 8 mila a 3 mila euro per ogni neoassunto, temiamo che il numero dei giovani senza lavoro torni a salire". (Ansa)
In merito alla questione "albo dei farmacisti" a Camerino, il presidente della FOFI, il Senatore Andrea Mandelli ha dichiarato:“Prendiamo atto con soddisfazione e apprezziamo la decisione del Comune di Camerino di riconsiderare l’istituzione di un albo dei farmacisti trovando così una soluzione che tenga conto delle considerazioni formulate dalla Federazione degli Ordini, in merito all’impossibilità di selezionare sulla base del solo criterio del ribasso sul compenso orario”.La Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani ha apprezzato la decisione di sottoporre nuovamente la questione alle determinazioni della Giunta comunale, parlando di spirito propositivo dell’Amministrazione e, in prima persona, del Sindaco che ringraziano per aver tenuto un comportamento improntato alla leale collaborazione, che sempre deve ispirare i rapporti tra le pubbliche amministrazioni. “E’ importante che si sia giunti alla conclusione di questa vicenda nel segno della collaborazione e del confronto - aggiunge il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Macerata, Luciano Diomedi - modalità che sono certo permette il rispetto delle prerogative professionali e le necessità della pubblica amministrazione, a tutto vantaggio del servizio offerto ai cittadini”.
La compagnia "Dieci donne mamme matte" di Camerino ha fatto di nuovo centro riempiendo il Cinema Teatro Manzoni di Castelraimondo e facendo divertire il numeroso pubblico presente portando in scena "Qui va tutto all'incontrario" di Italo Conti, per la regia di Alberto Pepe. La terza opera in cartellone andrà in scena sabato prossimo, 2 aprile, alle ore 21.30, sempre al Cinema Teatro Manzoni di Castelraimondo; si tratta della nota commedia "Parenti Serpenti" di Carmine Amoroso, presentata dalla compagnia “Gli amici della ribalta” di Lanciano, una compagnia abruzzese che presenta un testo molto interessante, ma soprattutto ben interpretato e gustosissimo.Parenti Serpenti è "una storia di tradizioni, di affetti familiari apparentemente forti ma improvvisamente messi in dubbio dalla richiesta degli anziani genitori di voler vivere con i figli. Scoppiano gli egoismi, le rivalse, gli odi sopiti per anni mascherati dalla facciata di perbenismo tra i quattro figli e cognati, in uno scaricabarile di irresistibile comicità. Amoroso ha scritto una storia, divenuta un bel film nel 1993, valida ad ogni latitudine, che descrive una società cinica ed egoista, che trova purtroppo conferme nella cronaca dei nostri giorni. La versione lancianese concede un valore aggiunto alla commedia, per i richiami natalizi della tradizione e per il dialetto, che esaltano la tragica comicità e le stridenti contraddizioni dei personaggi."La quinta edizione de "Il dialetto delle armonie", è organizzata dalla Compagnia Valenti e dal comune di Castelraimondo, col sostegno della Regione Marche, del Consiglio Regionale delle Marche, dell’Unione dei Comuni Montani Alte Valli del Potenza e dell’Esino, delle aziende Infissi Design, Oro della Terra, Albani Divani e Poltrone, Libreria Del Monte, Artigianvetro e col patrocinio delle due Università di Camerino e Macerata e della U.I.L.T.La rassegna continuerà sabato 9 aprile con la commedia “Le care amiche” di Doride Santucci Scirè, per la regia di Maria Cristina Perticarari, presentata dalla compagnia “Alternativa” di San Severino Marche.Il programma della rassegna dialettale è visibile consultando il sito http://www.ildialettodellearmonie.it/ e la pagina Facebook www.facebook.com/groups/172390949527448/. I biglietti possono essere prenotati anche telefonicamente (338/2595480) ed acquistati, comunque, al botteghino del Cinema Teatro dalle ore 19 del giorno dello spettacolo.
Tutti sanno che il picchio è il simbolo delle Marche. Ma forse non tutti ne conoscono il perché. Questa è una storia molto antica e per raccontarla dobbiamo tornare indietro di circa 3000 anni. Nel primo millennio a.C. infatti, il nostro territorio era abitato da una popolazione italica chiamata Piceni che, nei ricchi corredi funerari rinvenuti mostrano i caratteri di un'evoluta società, presente con caratteristiche proprie e ben definite per circa 500-600 anni.Ma chi erano i Piceni? La storiografia antica è concorde sull'affermare l'origine sabina (regione storica situata tra Lazio ed Umbria) di questa civiltà. Plinio il vecchio (Naturalis Historia, III, 13, 110) ci racconta del voto pubblico del ver sacrum (primavera sacra), un rituale di matrice italica in cui giovani consacrati alla divinità in età adulta migravano dalle loro terre e ne raggiungevano altre, colonizzandole. La "primavera sacra" veniva celebrata anche in occasione di carestie, per scongiurare un pericolo o per eccessiva pressione demografica, per cui tramite questo rituale si favorivano i processi migratori. Ancora più precise le informazione che ci vengono fornite dal geografo e storico greco Strabone (Geografia, 5,4,2.): "I Piceni sono giunti qui dalla Sabina, sotto la guida di un picchio che indicò il cammino ai capostipiti. Da ciò deriva il loro nome: essi infatti chiamano picus quest'uccello, e lo ritengono sacro ad Ares."Il picchio fu dunque l'animale cosiddetto "totemico" dei Piceni che, posandosi sul vessillo dei capostipiti, guidò il gruppo verso le attuali Marche. Da questa tradizione sarebbe derivato il nome, "quelli del picchio". I confini territoriali sono convenzionalmente fatti coincidere con i fiumi Foglia a nord e Pescara a sud, quindi tra Pesaro e Pescara, perché è tra questi due confini naturali che si concentrano le testimonianze peculiari di quella che in gergo archeologico viene definita "facies culturale picena". L'organizzazione territoriale era strutturata secondo il modello protourbano (classi sociali, artigianato metallurgico e scrittura), a causa degli influssi della civiltà micenea e del sussistere di numerosi scambi commerciali con le popolazioni limitrofe. Questa organizzazione durò dal IX al V secolo a.C., dopodiché, tra V e IV secolo a.C., si possono notare i primi segni di trasformazione culturale e di crisi, a causa di processi storici di notevole portata. Oltre a cause più lievi come l'arrivo di comunità allogene di cultura differente (Galli Senoni a nord e Greci ad Ancona) o la formazione di un ceto ricco e dominante all'interno della società che portano ad una graduale modifica dei costumi, la causa principale fu ovviamente l'arrivo di Roma e la conseguente romanizzazione dei territori che portò alla scomparsa della civiltà Picena nel giro di due secoli. Quando la Regione tra gli anni '70 e '90, come tutte le altre regioni italiane, si trovò a decidere un simbolo per il proprio stemma la scelta ricadde sull'animale totemico dei piceni, animale che secondo la leggenda guidò la migrazione. Fu questa una scelta culturale ben precisa. La regione scegliendo il picchio, identificò le sue radici culturali con la cultura picena, la prima espressione culturale caratterizzante del nostro attuale territorio, un popolo che diede circa 3000 anni fa una coesione sociale e materiale a quella che poi verrà chiamata Regione Marche. Oinochoe (vaso simile alla brocca, usato per versare vino )in uovo di struzzo, lamina bronzea e avorio, Pendaglio in Bronzo, conchiglie e pasta vitrea Particolare di coperchio in bronzo con guerrieri intorno al Totem Vaso piceno a triplice corpo
Tutti col fiato sospeso questa sera davanti alla tv: Sonia Marchetti, assistente alla poltrona di Montecosaro, è stata la protagonista della puntata di "Affari Tuoi", il famosissimo programma condotto da Flavio Insinna.E si è portata a casa un bellissimo regalo di Pasqua: 150mila euro. Anche se, malgrado l'entità della somma vinta, resta un pizzico di rammarico perchè nel suo pacco, Sonia aveva il premio massimo: ben 500mila euro.Ma quando è arrivata a dover scegliere, essendo rimasti solo due pacchi uno dei quali senza valore e l'altro con 500mila euro, di fronte all'offerta di 150mila euro ha fatto quello che, probabilmente, chiunque di noi avrebbe fatto. Ha accettato l'offerta e così torna a Montecosaro con un bel gruzzoletto.
Anche la notte della Vigilia di Pasqua, i controlli dei carabinieri della Compagnia di Macerata non si sono fermati e sono stati diversi i risultati conseguiti dai militari del maggiore Luigi Ingrosso.A Corridonia i carabinieri hanno fermato un giovane di 22 anni che di fronte ai militari è apparso piuttosto nervoso. Questo atteggiamento ha spinto i carabinieri ad un approfondito controllo del mezzo e, infatti, il ragazzo nascondeva alcuni grammi di marijuana in macchina: è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria di Macerata.Anche a Monte San Giusto i militari hanno fermato una vettura, ma il conducente, prima di fermarsi, ha aperto il finestrino ed ha gettato qualcosa. Il gesto non è sfuggito ai carabinieri che hanno trovato lo “scomodo” pacchetto al cui interno c'erano alcuni grammi di hashish. L’uomo, uno straniero, è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria.Infine, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno controllato un automobilista residente in provincia di Macerata. L'uomo evidenziava chiari segni di ingestione smodata di alcol. La sensazione dei militari è stata confermata dalla prova con l’alcol test che ha segnalato un eccesso di alcol nel sangue dell’automobilista che è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza.
Urbisaglia sotto choc per l'assurda tragedia dove ieri sera ha perso la vita il 31enne Manuele Pantanetti.Manuele è stato vittima di un incidente verificatosi intorno alle 19.30 sul raccordo che dalla Statale Adriatica, nei pressi del ponte sul Tenna, porta al casello dell’A14.Il giovane era diretto con la sua Panda verso il casello: all’improvviso ha sbandato sulla destra finendo contro il guardrail. A causa della violenza dell’urto, la vettura è rimbalzata sulla corsia opposta: nel frattempo il giovane è stato sbalzato fuori, rompendo con il capo il finestrino accanto alla guida e finendo sull’asfalto proprio nel momento in cui l’utilitaria si girava su stessa, schiacciandolo con la gomma anteriore sinistra. L’auto ha poi terminato la sua corsa contro il guardrail della corsia che porta verso la Statale.Manuele lascia il padre Erminio, artigiano, la mamma Maria, infermiera, e due fratelli.
Dopo oltre due ore di ricerche è stato ritrovato all'Abbadia di Fiastra tra Urbisaglia e Tolentino un anziano di nazionalità inglese di 80 anni, F. R., di San Ginesio.La Polizia Locale durante il pattugliamento del territorio è stata allarmata dalla moglie dell'uomo, che dalle informazioni riferite, risultava sofferente di demenza senile. Dopo varie ricerche è stato individuato da una pattuglia del Comando della Polizia Locale di Tolentino. Si trovava in uno dei sentieri meno frequentati del Parco dell'Abbadia ed era arrivato li perdendo completamente l'orientamento. All'arrivo degli agenti le prime parole dell'anziano, visibilmente sollevato, dette in un italiano stentato sono state: "Bravi polizia, siete arrivati ha appena in tempo" L'anziano era comunque in buone condizioni e dopo.essere stato reidratato in accordo con la moglie ha rifiutato l'intervento dei sanitari del 118.
La discussa legge sull'omicidio stradale è entrata in vigore a partire dalla mezzanotte del 25 marzo. Proprio in concomitanza con l'esodo pasquale.Il testo della legge è reperibile sulla Gazzetta Ufficiale. Questa legge è un provvedimento importante e prevede l'introduzione di un nuovo reato: l'omicidio stradale. Chiunque provochi la morte di una persona in seguito a comportamenti sconsiderati alla guida, con particolare riferimento alla guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, verrà condannato a una pena variabile tra gli 8 e i 12 anni di reclusione, fino a 18 anni in caso di fuga o pluriomicidi.E' prevista la revoca del permesso di guida ed il ritiro della patente da 5 a 30 anni, in base ai casi. Qui una lista parziale delle sanzioni nel dettaglio:Lesioni stradali: Aumentano le pene se chi guida è ubriaco o drogato: da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7 per quelle gravissime. Se invece il colpevole ha un tasso alcolemico fino a 0,8 g/l o se l'incidente e' causato da manovre pericolose la reclusione sara' da un anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per le gravissime. Conducenti mezzi pesanti: l'ipotesi piu' grave di omicidio stradale (e di lesioni) si applica ai camionisti e agli autisti di autobus anche in presenza di un tasso alcolemico sopra gli 0,8 g/l. Fuga del conducente: se il conducente fugge dopo l'incidente scatta l'aumento di pena da un terzo a due terzi, e la pena non potra' comunque essere inferiore a 5 anni per l'omicidio e a 3 anni per le lesioni. Altre aggravanti sono previste se vi e' la morte o lesioni di piu' persone oppure se si e' alla guida senza patente o senza assicurazione. La pena e' invece diminuita fino alla meta' quando l'incidente e' avvenuto anche per colpa della vittima. Revoca della patente: in caso di condanna o patteggiamento (anche con la condizionale) per omicidio o lesioni stradali viene automaticamente revocata la patente. Una nuova patente sara' conseguibile solo dopo 15 anni (omicidio) o 5 anni (lesioni). Tale termine e' pero' aumentato nelle ipotesi piu' gravi: se ad esempio il conducente e' fuggito dopo l'omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca.Raddoppio della prescrizione: per il nuovo reato di omicidio stradale sono previsti il raddoppio dei termini di prescrizione e l'arresto obbligatorio in flagranza nel caso piu' grave (bevuta 'pesante' e droga). Negli altri casi l'arresto e' facoltativo. Il pm, inoltre, potra' chiedere per una sola volta di prorogare le indagini preliminari. Perizie coattive: il giudice puo' ordinare anche d'ufficio il prelievo coattivo di campioni biologici per determinare il dna. Nei casi urgenti e se un ritardo puo' pregiudicare le indagini, il prelievo coattivo puo' essere disposto anche dal pm.Qui la lista completa.
Nella notte tra sabato 26 marzo e domenica 27 marzo torna un evento ogni anno atteso da tutti. Il ritorno dell'ora legale che, nell'immaginario collettivo coincide con l'arrivo della bella stagione. Più ore di luce e giornate più lunghe.La procedura corretta per reimpostare l'orologio sarà la stessa seguita ogni anno: le lancette andranno puntate un'ora avanti a partire dalla mezzanotte tra il 26 ed il 27 marzo. Quindi alle due di notte saranno in realtà le tre. Questo comporterà da una parte un'ora di sonno in meno (solo per la notte tra sabato e domenica) ma effettivamente guadagneremo un'ora di luce in più a partire dalla domenica di Pasqua.Oltre a regalarci giornate più lunghe, il ritorno dell'ora legale, secondo le società che gestiscono le reti elettriche nazionali comporterà un altro non trascurabile vantaggio. Si stima infatti da marzo ad ottobre 2016, mese in cui tornerà in vigore l'ora solare, un risparmio elettrico, di circa 95 milioni di euro. Un beneficio economico notevole considerando la semplicità del gesto.
Controlli dei carabinieri in due aziende gestite da cittadini cinesi a Montecassiano e Corridonia nella serata di ieri. Scoperti al lavoro minori e carenza dei requisiti di sicurezza sul lavoro.I carabinieri della Compagnia di Macerata unitamente a quelli dell’Ispettorato del Lavoro, oltre al personale della Direzione territoriale del Lavoro, hanno eseguito un controllo nelle due aziende, che operano nel settore della pelletteria quella di Montecassiano e nell'abbigliamento quella di Corridonia.Durante le operazioni, i militari e l’ispettore del lavoro hanno controllato 30 lavoratori e scoperto alcune violazioni di carattere penale.In particolare, nell’azienda di Montecassiano non erano stati rispettati i requisiti di sicurezza sui posti di lavoro perchè mancavano i dispositivi di protezione collettiva.In quella di Corridonia, invece, sono stati scoperti due minori che lavoravano in ore notturne, in violazione delle normative vigenti. Inoltre, due stranieri erano privi del permesso di soggiorno pur avendo ricevuto autorizzazione a rimanere per un tempo determinato sul territorio nazionale.Oltre alle violazioni penali, per le quali ora i titolari dovranno rispondere davanti alla magistratura maceratese, l’azienda di Montecassiano è stata anche destinataria di una sanzione amministrativa di oltre 7.000 euro in quanto utilizzava due lavoratori “in nero”.Sono in corso ulteriori verifiche da parte dei militari dell’Ispettorato del Lavoro sulle posizioni contributive.
“Ci sono tracce di batteri potenzialmente pericolosi per la salute dell’uomo nelle vaschette di prosciutto cotto”.A lanciare l’allarme è la catena di supermercati Eurospin che ha ritirato dalla vendita il prosciutto cotto con il marchio ‘Portamivia’. “Chiediamo alla gentile clientela- si legge nel comunicato- di riportare al punto vendita di riferimento il prodotto ‘prosciutto cotto alta qualita’ italiano di Portamivia’ 120 grammi con scadenza minima il 3 aprile 2016. ll lotto indicato è stato ritirato per probabile presenza di listeria”. Il ritiro del prodotto, nello specifico, riguarda tutti i punti vendita di Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria. L’azienda, infine, fa sapere che “il prodotto restituito verrà rimborsato o sostituito”.
La Giunta regionale ha assunto due delibere per l’assegnazione di risorse ai servizi sociali: 1.080.000 euro per il sostegno alle famiglie delle persone con problemi psichiatrici e 600.000 euro per prorogare, a tutto il 2016, i progetti personalizzati di vita indipendente rivolti a persone affette da gravi disabilità motorie.Il primo atto permette, di fatto, la suddivisione della somma disponibile, la cui gestione era affidata alle province fino al 2015. Con questa delibera, che tiene conto del riordino delle funzioni, la progettazione e l’attuazione passano gli Ambiti territoriali sociali. I fondi saranno ripartiti, come in passato, in base alla popolazione e all’ampiezza del territorio ed è previsto un cofinanziamento di analogo importo da parte degli altri soggetti coinvolti insieme con la Regione (Ambiti, Comuni e Unioni montane, Dipartimenti di salute mentale, gruppi di famiglie e associazioni dei familiari). La delibera per i progetti di vita indipendente conferma lo stanziamento di 600.000 euro già previsto negli anni passati, per sostenere, anche nel 2016, i piani personalizzati che agevolano l’indipendenza nella vita quotidiana di 75 persone con gravi disabilità fisiche. I beneficiari del progetto ricevono risorse per poter scegliere e assumere autonomamente un assistente personale, per potersi gestire in prima persona nell’agire quotidiano.
Ieri, 24 marzo 2016, presso la sala del Consiglio Comunale di Matelica, alla presenza della giunta Comunale e del Sindaco Alessandro del Priori, del Dirigente Regione Marche P.F. Lavoro e Formazione, Fabio Montanini, del signor Luciano Ghergo Presidente della Antonio Merloni CGG SpA, delle OOSS, FIM FIOM e UILM territoriali, le RSU dello Stabilimento di Matelica e di quasi la totalità dei lavoratori dello stabilimento stesso, si è tenuto il previsto confronto in merito al destino dello stabilimento di Matelica.La proprietà ha ribadito per “l’ennesima volta” l’intenzione di sostituire l’attuale impianto già venduto, con l’acquisto di un nuovo impianto produttivo e di verniciatura, tecnologicamente più avanzato, garantendo un futuro per il sito e impegnandosi a non avviare lo smantellamento della linea produttiva sino a definizione dell’ordine di acquisto. Inoltre ha promesso che il piano industriale garantirà il pieno mantenimento dei livelli occupazionali, anche attraverso l’implementazione dell’attività di rigenero dei serbatoi usati, confortato a suo dire da una rilevante e aumentata richiesta del mercato. Le istituzioni comunali hanno garantito il massimo impegno per il mantenimento della destinazione d’uso ad attività produttiva industriale, per tutto l’attuale perimetro aziendale in caso di future cessioni di porzioni dello stesso che la riorganizzazione del sito potrebbe generare. La Regione Marche si è fatta garante della sottoscrizione di un Protocollo di Intesa che dovrà definire puntualmente e impegnare le parti al rispetto delle possibili intese. Le OOSS e le RSU in rappresentanza di tutti i lavoratori dello stabilimento di Matelica, hanno richiesto: - cronoprogramma, sia dello smontaggio della vecchia linea che del montaggio dei nuovi impianti e la coincidenza dei tempi al fine di attenuare i disagi economici per i lavoratori; - ordine di acquisto degli impianti (produzione e verniciatura), con clausola di non rescissione; - definizione di strumenti quali ammortizzatori sociali per la tutela retributiva dei lavoratori, affiancati a percorsi di formazione e riqualificazione professionale dei dipendenti, al fine di attenuare l’inevitabile impatto occupazionale che l’avanzamento tecnologico e la ridotta capacità produttiva della nuova linea causeranno; - l’impegno a reinvestire nel perimetro aziendale il ricavo totale della vendita, condividendo e discutendo con le parti sociali il piano di investimento e rilancio della AMCGG.Al termine dell’incontro, l’assemblea dei lavoratori, ha deciso la totale astensione dall’attività lavorativa per le giornate del 29 e del 30 marzo (con presidio il 29 ai cancelli dello stabilimento a partire dalle ore 6 e con manifestazione il 30 alle ore 9 in Regione Marche), in attesa dell’esito dell’incontro tra istituzioni locali, regionali, azienda e OO.SS. e a supporto della definizione del Protocollo di Intesa promesso.
La Giunta regionale ha sbloccato 200 milioni di euro di pagamenti. Attraverso l’attività di bilancio “per competenza e per cassa”, le risorse sono state liberate nel corso della seduta odierna. La maggior parte (135 milioni) è riservata alla sanità, mentre altri 54,5 milioni sono destinati alla programmazione Fse 2014-2020 e 3,2 milioni riguardano le risorse del fondo nazionale per il trasporto pubblico. La quota rimanente (circa 7 milioni) consente pagamenti per far fronte alla gestione delle aree protette, agli interventi di difesa della costa, ai danni causati dall’emergenza neve del febbraio 2012 e per liquidare partener di progetti europei svolti. “Attraverso queste operazioni di gestione del bilancio, mettiamo a disposizione della comunità regionale risorse significative che consentono di far fronte a pagamenti a carico della pubblica amministrazione e liquidare spese già sostenute – afferma l’assessore Fabrizio Cesetti – Dietro a una gestione oculata del bilancio, fatta di controlli puntuali e rendicontazioni rigorose, c’è la possibilità di sostenere, concretamente, l’operatività e la crescita della comunità regionale”.
Sul nuovo sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza alle attività riconducibili a Giuseppe Cerolini, interviene lo stesso Cerolini affermando che "In merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa, precisiamo che tutti i locali del Gruppo Cerolini sono regolarmente aperti e stanno lavorando normalmente, in quanto nessun sigillo è stato apposto.In merito al nuovo sequestro, secondo me, è copia incolla di quello del 21 gennaio 2016, praticamente sono state sequestrate attività già precedentemente sottoposte a decreto di sequestro.Sono sicuro, alla luce dei fatti , che avanti al magistrato" continua ancora Giuseppe Cerolini "la vicenda si chiarirà positivamente per il sottoscritto: quando sarà celebrato il processo ne vedremo delle belle.Ho il massimo rispetto per la magistratura , e per esperienza personale, vista l'indagine sono sicuro di stravincere. Auguro Buona Pasqua a tutti i miei dipendenti, a tutti quelli che ne hanno bisogno, alla Guardia di Finanza, al Dott. Riccioni, nella mia vita ho avuto sempre il massimo rispetto per chi mi vuole bene e chi mi vuole male".
La Questura di Macerata nel corso degli ultimi mesi ha incrementato i controlli sul territorio al fine di prevenire e debellare forme di microcriminalità. In questa prospettiva il Ministero della Difesa ha autorizzato numerose operazioni di controllo utilizzando i reparti speciali e creando a tutti gli effetti delle task force per intervenire tempestivamente in caso di necessità. A Villa Potenza nel parcheggio antistante il centro fiere un posto di blocco diretto dal Commissario Capo dott. Sandro Tommasi è stato messo in atto nella mattinata di venerdì 25 marzo ed ha visto l’intervento di due volanti della Questura di Macerata, degli Uomini del Reparto Prevenzione Crimine “Umbria-Marche” provenienti da Perugia e del Reparto Cinofili antidroga di Ancona. L’operazione condotta a fini prettamente preventivi è stata svolta in totale sicurezza ed efficienza, senza provocare difficoltà al regolare flusso del traffico nè particolari disagi. Infatti, la segnaletica, posta a circa 100 metri dal blocco, canalizzava le autovetture in modo da effettuarne una prima selezione, bloccandone alcune per effettuare i controlli di routine e lasciandone defluire altre. La presenza del reparto cinofilo ha permesso all’occorrenza di intervenire in caso di sospetto trasporto di stupefacenti. Queste capillari operazioni territoriali rappresentano da una parte un efficace modo di contrastare il microcrimine e altre piccole forme di reato, ma è altresì un modo per dare sicurezza ai cittadini in un momento storico piuttosto delicato. I controlli sono proseguiti anche in altre zone della città, sempre con l'utilizzo delle unità cinofile. I risultati saranno resi noti al termine dell'operazione. https://www.youtube.com/watch?v=RYIjs5Rly48 (Foto Si.Sa)