Arrivano le prime due Ordinanze attuative delle misure per lo sviluppo economico delle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016 previste dal Fondo nazionale complementare al PNRR. Il Commissario Straordinario alla ricostruzione del Centro Italia, Giovanni Legnini, ha firmato due Ordinanze che affidano ad ANAS la progettazione e la realizzazione di lavori su diversi lotti relativi alla rete stradale statale del cratere e ad Rfi la riqualificazione di 11 stazioni ferroviarie.
L’intesa sulle Ordinanze, con il Capo della Struttura di Missione sisma 2009 e i Presidenti di Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche è stata raggiunta nell'ambito de Cabina di Coordinamento integrata, presieduta dallo stesso Legnini, che gestisce il Fondo da un miliardo e 780 milioni destinato ai territori di Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria colpiti dai terremoti degli anni passati ed articolato in diverse misure, che devono essere attuate in tempi strettissimi.
Per le strade statali che attraversano le quattro regioni l’Ordinanza stanzia 177 milioni di euro, 140 dei quali per l’esecuzione dei lavori e 37 per la progettazione di nuovi interventi. Questi ultimi, grazie all’intesa raggiunta con il Ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, saranno finanziati con rilevanti risorse aggiuntive nell’ambito del nuovo contratto di programma con l’ANAS, che è il soggetto attuatore delle opere di ripristino della rete stradale dopo il sisma.
I primi cantieri riguarderanno la SS 4 Salaria, la SS 260 Picente tra L’Aquila e Amatrice, la SS 78 tra Belforte, Sarnano e Amandola, la SS 210 Amandola-Servigliano, la SS 685 Tre Valli Umbre tra Borgo Cerreto e Vallo di Nera. Gli interventi in progettazione riguardano invece altri tratti della Picente e della SS 78, il collegamento tra Teramo e Ascoli, la Tre Valli Umbre tra Spoleto e Acquasparta.
L’altra Ordinanza riguarda il potenziamento e la riqualificazione delle principali stazioni ferroviarie del cratere sismico, ed affida i relativi lavori, per un importo di 33,5 milioni di euro, a Rete Ferroviaria Italiana, che investirà con propri fondi altri 18,3 milioni di euro. I lavori di miglioramento riguarderanno le stazioni di Teramo, L’Aquila, Ascoli Piceno, Fabriano, Macerata, Tolentino e Tolentino Campus, Rieti, Antrodoco, Spoleto e Baiano di Spoleto. Le Ordinanze attuative del Fondo nazionale complementare al PNRR Aree Sisma sono entrate in vigore oggi con la pubblicazione nella sezione Normativa del sito internet istituzionale del Commissario Straordinario alla Ricostruzione sisma 2016, www.sisma2016.gov.it
Natale si avvicina e, se avete fatto l'albero, adesso resta solo da metterci sotto i regali. Gli italiani si possono dividere in due tipi: chi già sa cosa regalare da settembre e ha fatto liste, acquisti, prenotazioni con tre mesi di anticipo e chi, invece, posticipa nella convinzione, errata, che "tanto c'è ancora tempo".
Se state sondando il terreno e state decidendo adesso cosa regalare a Natale, ecco la soluzione: uno smartphone. I cellulari infatti sono tra i regali tech più popolari a Natale e, complice anche qualche promozione, si possono fare grandi affari sia online che nei negozi fisici. Proviamo a giostrarsi quindi all'interno della selva oscura degli smartphone.
E lo facciamo iniziando da Vivo V21 5G, cellulare dal design leggero e accattivante. Il suo punto di forza è un sensore frontale da 44 megapixel con tanto di stabilizzatore ottico dell'immagine per foto precise, chiare e nitide. Il prezzo sia aggira intorno ai 350 euro, un piccolo vero affare, dal momento che è uno dei cellulari più economici in circolazione.
Il grande ritorno di Honor, il brand cinese che si è staccato da Huawei, porta invece il nome di Honor 50, che mette a disposizione i servizi Google e un retro veramente particolare. Prezzo decisamente più alto, ma comunque non proibitivo: 600 euro. Se siete appassionati di giochi, invece, il nome che fa per voi è Lenovo Legion Phone Duel 2, che grazie a un raffreddamento a doppia ventola garantisce grandi prestazioni.
Un cellulare per professionisti ma anche per amatori. Grazie alla tecnologia recente e alle innovazioni legate alla connettività, tutti infatti possono accedere alle piattaforme di gaming e gambling dal proprio cellulare, senza per forza spendere una fortuna in un nuovo smartphone. Basti pensare a quanto accade con le recenti innovazioni nell'ambito dei casinò online che hanno coinvolto le migliori slot gratis presenti sul web: grazie alla tecnologia HTML5 infatti è pssibile giocare senza scaricare niente e senza, quindi, ingolfare la memoria. Basta connettersi, da tablet o da cellulare, e giocare.
Tornando alla nostra rassegna dei cellulari da regalare a Natale, chiudiamo con un nome dall'anima green: Fairphone 4. Fatto interamente con materiali certificati da fonti sostenibili, non tralascia la cura del design e soprattutto assicura una grande durata degli aggiornamenti. Perché si possono fare scelte etiche anche acquistando un cellulare. Basta ricordarlo quando si cerca online.
Poco tempo, tanti impegni e la necessità di incastrare in maniera efficiente tutto, ci fanno spesso lasciare da parte i momenti di svago e totale relax che desideriamo.
Viviamo tutti una vita frenetica e per questo ormai il tempo che dedichiamo a divertirci è diventato molto poco: come risolvere questo problema? In realtà le soluzioni smart per goderci delle pause dedicate al gioco senza investire delle ore esistono e sono a portata di click!
Stiamo parlando dei Quick Games, pensati per chi non ha molto tempo a disposizione ma desidera comunque concedersi lo svago che solo il gioco può regalare, attraverso piccole pause ed alto tasso di divertimento, che permettono di guadagnare somme interessanti.
I quick games vivono di un principio simile a quello dei giochi a vincita istantanea, ad esempio i Gratta e Vinci, dal funzionamento semplice e molto amati per la gratificazione immediata.
I Quick Games sono in questo senso gli ultimi nati della categoria ma già decisamente promettenti, grazie anche al loro funzionamento semplice e immediato: basta infatti stabilire la somma che vogliamo puntare e attendere che il gioco si svolga in maniera autonoma.
Il sistema genera poi casualmente i risultati, facendoci scoprire se abbiamo vinto: le cifre che ci possiamo aggiudicare vanno da una base di 10 centesimi fino a raggiungere il milione di euro.
Il più recente tra gli arrivi è il gioco Aviator, in cui, come possiamo intuire dal titolo, ci troviamo a gestire un aereo. Questo gioco non ha alcuna relazione con l’omonimo film “The Aviator” con la regia di Martin Scorsese.
Sul nostro telefono, tablet o computer ci verrà chiesto di piazzare una puntata, vedremo poi l’apparecchio decollare e alzarsi in volo: sarà proprio l'altezza raggiunta a determinare il moltiplicatore di vincita che ci verrà assegnato. Raggiunta l’altitudine massima il velivolo abbandonerà lo schermo: saranno necessari riflessi e capacità di cogliere l’attimo per portare l’aereo quanto più in alto possibile e aggiudicarsi una somma consistente.
Per prendere confidenza con il meccanismo dei quick games, possiamo giocare ad Aviator anche in modalità prova, in maniera completamente gratuita, soprattutto per capire al meglio come gestire il momento del cashout, il vero punto clou della sfida: se infatti non riusciamo a cliccare su incassa prima che l’aereo voli via, perderemo la nostra puntata.
Come avrete capito si tratta di un gioco davvero semplice e veloce, ma in grado di regalarci momenti di puro divertimento, conservando intatto il gusto della sfida!
Sarà possibile da domani 15 dicembre alle ore 12 prenotare la vaccinazione anti-COVID 19 per i bambini tra i 5 compiuti e gli 11 anni. Dal giorno successivo, giovedì 16 dicembre, partirà invece ufficialmente la somministrazione per una platea di 92.645 utenti della fascia di età considerata. I presidi idonei dove verrà svolta la vaccinazione sono stati individuati dalle singole Aree Vaste e dai Distretti, oltre che nelle strutture ospedaliere per gli individui più fragili. I primi punti sono: l’Ospedale di Urbino, il Distretto di Cagli, la Casa della Salute di Vallefoglia, e l’Ospedale Muraglia a Pesaro (AV1); il Punto Vaccinale di Senigallia, il Punto Prelievi dell’Ospedale Carlo Urbani a Jesi, l’Ospedale di Fabriano, il Crass palazzina 8 ad Ancona (AV2); i Distretti Sanitari di Macerata e Civitanova e il Cinema Italia a San Severino (AV3); il Dipartimento di Prevenzione di Fermo in via Zeppilli 22/A (AV4); la palazzina ex-Gil del Dipartimento di Prevenzione in Viale Marcello Federici e il Dipartimento di Prevenzione in Piazza Nardone. (AV5).
“A fronte dell'aumento del numero di bambini che manifestano la malattia sintomatica - ha commentato l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini - riteniamo consigliabile affidarsi ai pediatri e sottoporsi alla dovuta profilassi. Inoltre, l’Aifa ha sottolineato l’elevato profilo di sicurezza del vaccino pediatrico, basti pensare che negli Stati Uniti già 3,3 milioni di bambini sono stati vaccinati senza evidenza di segnali di allerta».
Le prenotazioni dovranno essere effettuate tramite la tessera sanitaria e il codice fiscale del bambino, e con le modalità ormai note, il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it oppure con il Numero Verde 800.00.99.66 dalle 8 alle 20 (attivo tutti i giorni) e con le altre modalità attivate da Poste italiane. Tutte le informazioni sono reperibili sulla sezione del sito istituzionale https://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Vaccini-Covid/Prenotazioni.
Con l’ausilio di Poste Italiane, è possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria), tramite i portalettere che consegnano la posta a casa o inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947 (entro 48-72 ore si verrà ricontattati per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento).
Verrà inoculato il vaccino di Pfizer/BioNTech con una dose ridotta, pari a un terzo del dosaggio autorizzato per adulti e adolescenti, e in formulazione specifica. Le due dosi vanno somministrate a 21 giorni di distanza e, nei bambini severamente immunodepressi, il ciclo può essere completato con una dose addizionale dopo almeno 28 giorni dalla seconda inoculazione.
È utile, per snellire i tempi di attesa, presentarsi al punto vaccinale con la modulistica (anamnesi e consenso informato) già compilata a firma di un genitore o del tutore legale del bambino.
È stato sottoscritto oggi, presso l’Aula Consiliare di Palazzo Leopardi, lo Statuto del “Distretto Biologico Marche – La biodiversità che ci unisce – Società cooperativa” che ha visto la sottoscrizione di tutte le parti rappresentative di quello che già stato descritto come il Distretto biologico più grande d’Europa: CIA, Coldiretti, Copagri, Confagricoltura, Legacoop, Confcooperative, AGCI. Una giornata epocale che segna un passo in avanti decisivo per il settore agricolo marchigiano, che già vanta imprese in continua crescita e una solida filiera legata all’attività di trasformazione e vendita - dove in alcuni ambiti è leader in Italia - garantite dal al lavoro di circa 4.000 agricoltori.
«Oggi è il passo fondamentale di una sfida per costruire il futuro - ha commentato il presidente della Regione, Francesco Acquaroli dopo la firma dell'atto costitutivo - e per segnare la capacità di essere all'avanguardia e di saper aggregare i territori con un obiettivo comune. È un traguardo ambizioso che ha visto la totale adesione e partecipazione dei soggetti coinvolti, i presupposti cioè per fare bene e costruire un futuro solido. Tengo molto a questo settore che è un'eccellenza, orgoglioso che dalle Marche parta una sfida di avanguardia per l'Italia e oltre. Dobbiamo rallegrarci tutti ma anche sentirci responsabili tutti insieme per poter essere protagonisti di un nuovo futuro di sviluppo per le Marche».
«Insieme scriviamo una nuova pagina della storia dell'agricoltura marchigiana - ha aggiunto il vicepresidente Mirco Carloni - un percorso cominciato a febbraio con l’approvazione da parte della Giunta dell’atto che ha definito i criteri per il riconoscimento dei distretti del cibo, tra i quali quello del biologico, requisiti che in questo caso hanno voluto favorire l’aggregazione dei tanti imprenditori e trasformatori che da decenni nella nostra regione si occupano di agricoltura biologica. Nei mesi successivi le organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo, le centrali cooperative e la Camera di Commercio della Marche hanno firmato il Patto per il biologico: un documento di intenti con i quali i sottoscrittori e la Regione Marche si sono impegnati a perseguire obiettivi comuni». Tra questi: incrementare la superficie agricola utile (SAU) coltivata a biologico; potenziare la ricerca, la sperimentazione e la formazione nel settore; tutelare e valorizzare la nostra biodiversità; estendere la certificazione del biologico fino alla tavola dei consumatori; promuovere il consumo dei prodotti biologici nelle mense e nei circuiti commerciali; promuovere le Marche come regione biologica con una elevata qualità della vita per accrescere la loro attrattività turistica.
L'obbiettivo della Regione diventa adesso quello di poter riconoscere il distretto nel giro di pochi giorni e candidarlo a soggetto con un ruolo primario anche al livello nazionale ed europeo, sfruttando il prossimo bando del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per il finanziamento dei distretti del cibo a cui le Marche potranno aderire anche con il settore del biologico. Inoltre, Carloni ha voluto sottolineare nel corso dell'incontro quanto interesse abbia suscitato la recente presentazione del Distretto biologico delle Marche durante l’EXPO di DUBAI dove gli operatori hanno illustrato obbiettivi e attività previste per il rafforzamento del settore bio nelle Marche.
Ci voleva la quarta ondata e l’entrata in scena della variante Omicron. Almeno per ridimensionare la politica vaccinale, nella Regione Marche come in altre zone dell’Italia. L’ultima iniziativa lanciata nel weekend dalla giunta Acquaroli con la campagna “Parliamone Insieme” (di cui è stata rimandata la realizzazione presso le piazze di Ancona e Fermo, causa maltempo) giunge nel periodo più delicato dell’anno. Quello delle feste natalizie, dove abitualmente si assiste a un’invasione massiccia delle strade e dei negozi da parte di chi va in cerca dell’acquisto migliore o semplicemente della consueta serenità che il periodo dovrebbe recare con sé.
E, purtroppo, giunge in ritardo soprattutto rispetto al via libera del Governo Draghi sulla terza dose di vaccini e alla necessità di ricorrere ad ulteriori restrizioni atte a persuadere chi ancora mostra preoccupazione, paura, incertezza o scetticismo nei confronti della manovra sanitaria messa in moto nell’ultimo anno per contrastare in maniera decisa la diffusione dei contagi da Covid-19. Nel frattempo, secondo i dati rilevati negli ultimi 15 giorni – dal 24 novembre al 8 dicembre – l’incidenza dei casi postivi è salito nelle Marche a 376 (ogni 100 mila abitanti), e la percentuale di terapie intensive ha superato la soglia critica (12,8%), facendo raggiungere alla regione il 5° posto per incidenza. Ufficialmente, le Marche sarebbero già in zona gialla.
Inoltre, il trend delle rianimazioni e delle vaccinazioni continua a fare in conti con un’organizzazione sanitaria generale che mostra ancora molte criticità. Già nelle settimane precedenti, seguendo soprattutto lo sviluppo della terza dose - arrivate al 18% - presso alcune delle hub principali del territorio marchigiano (leggi qui), è stato possibile riscontrare diverse difficoltà da parte dei responsabili sanitari e dei volontari nel gestire la forte affluenza di utenti (specie over 80), sintomo di una carente capacità comunicativa che dal Ministero della Sanità dovrebbe muovere le direttive verso i presidi locali sparsi – in generale - su tutto lo Stivale. A questo, va ad aggiungersi la grande crisi del personale medico, che ad oggi deve ancora fare i conti con la mancanza di un ricambio generazionale adeguato. Pochi investimenti, bandi e incentivi per i giovani camici bianchi, costretti per forza di cose a puntare nella sanità privata, con conseguenze che si ripercuotono sulla cittadinanza, destinata sempre più a fare i conti con prenotazioni (di varia natura) e attese infinite presso le strutture pubbliche, oltre che con spese proibitive.
Basti pensare che nel 2017 il Ministero della Salute conteggiava a livello nazionale circa 105 mila medici assunti a tempo indeterminato nel servizio sanitario nazionale fra Asl, aziende ospedaliere ed universitarie, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici, Ares (Agenzia regionale sanitaria) ed Estav. In altri termini, si parla di 1,7 medici ogni 1000 abitanti, con un calo di 3.401 camici bianchi rispetto ai dati del 2012. Nel 2018, poi, l’Anaao aveva registrato una carenza di circa 6.200 medici e 2 mila dirigenti sanitari rispetto al 2009, l’anno di maggiore dotazione del servizio sanitario nazionale. Con la crisi pandemica ancora in atto e l’aumento nel frattempo del personale anziano rispetto a quello più giovane (parliamo del 56% del totale, per lo più over 55), non solo è stato evidenziato il forte squilibrio fra pensionamenti (32.501) e nuove assunzioni (appena 22.328), ma anche un progressivo deficit che nel 2023 potrebbe portare alla mancanza di ben 24mila medici.
Sono dati che aiutano ulteriormente a comprendere come la Regione Marche sia giunta negli ultimi 14 giorni (24 novembre-7 dicembre) ad un’incidenza di 376 casi positivi per 100.000 abitanti. Numeri che, come anticipato, fanno da eco ad una campagna vaccinale partita in ritardo, e che continua a fare i conti soprattutto con chi prosegue nella propria lotta alla dittatura sanitaria. L’informazione, in questo senso, ha giocato un ruolo decisivo nell’ultimo anno, alimentando paure, incertezze e intolleranze sociali. A riprova di ciò, giunge quello che forse può essere considerato l’unico dato “positivo” rispetto a chi finora si è vaccinato o si è convinto a fare ricorso alla terza dose, ovvero quello di un’incidenza dell’infezione da Coronavirus quasi tripla sui soggetti non immunizzati. Sul totale dei positivi, il 51% risulta non vaccinato, evidenziando un’incidenza di 71,50. A questo si legano, di conseguenza, i dati rispetto alle ospedalizzazioni: su 100mila abitanti il tasso di immunizzati in terapia intensiva è pari 0,64, a fronte di un 5,21 riferito ai non vaccinati, e in area medica il rapporto è di 3,18 per i primi e 11,91 per i secondi.
Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico. Di seguito proponiamo il caso di questa puntata.
“La truffa della falsa fidanzata di Roberto Cazzaniga: 13 anni e 700.000 euro in fumo”. Questi ed altri simili sono i titoli che in questi giorni hanno riportato il caso di cui è stato vittima il pallavolista azzurro Roberto Cazzaniga, che per ben 13 anni è stato plagiato, convinto di essere fidanzato con una ragazza che in realtà non esiste.
Come lui molti altri, anche nomi dello spettacolo come Flavia Vento, che ha creduto per mesi di chattare con Tom Cruise. In inglese si parla di “catfishing”: è un “catfish” letteralmente in italiano “pesce gatto” l’utente social che crea un account falso con l’unico scopo di raggirare e truffare gli altri utenti. Questo termine viene utilizato soprattuto nelle truffe romantiche. E’ a questo punto, quando si parla di truffe romatiche che si leva il coro di “ bisogna essere dei cretini io non ci cascherei mai”. Niente di più falso.
Il truffatore adesca la sua vittima ed inizia il corteggiamento con un vero e proprio “love bombing”, “bombardamento d’amore”: frasi seduttive, totalizzanti, che fanno sentire la vittima desiderata come mai prima. Una vera e propria manipolazione emotiva, attuata sulla base di dinamiche psicosociali, per entrare in intimità con la vittima sino a renderla dipendente. Questo “corteggiamento può durare anche settimane o mesi”. Ottenuta la totale fiducia della vittima, giungono puntuali le richieste di denaro.
Accade infatti che le vittime iniziano a chiedere un incontro con il loro amato/a che, fatalità, si troverà sempre nell’impossibilità di soddisfare questo desiderio: gravi malattie, proprie o dei familiari, gli /le impediranno qualsiasi spostamento. E proprio queste saranno le motivazioni poste alla base delle richieste economiche: la necessità di affrontare costosi interventi chirurgici salvavita, o la necessità di iniziare costosissime cure mediche.
La lontananza in questo tipo di reati gioca un ruolo fondamentale perchè favorisce l’inibizione e l’idealizzazione dell’altro da parte della vittima manipolata che in una misisone salvifica del suo amore “mai come prima”, si sentirà impegnata non solo moralmente, ma anche economicamente, come accade in una coppia vera e consolidata, al fianco del/della presunto/a partner.
Il fenomeno sta destando preoccupazione non solo in Italia ma anche a livello mondiale ormai da qualche anno. La Corte di Cassazione già nel 2019 ha condannato il comportomento di chi finge provare sentimenti per una persona per fini economici, riconoscendo così la truffa sentimentale perseguibile ai sensi dell'ex articolo 640 del codice penale. A livello mondiale organismi come l’FBI hanno istituito apposite unità anticrimine per il perseguimento di tali reati.
La truffa amorosa online è un crimine che sempre più sta diventando appannaggio della criminalità organizzzata e del terrorismo: organizzazioni capillari e strutturate che selezionano le vittime con l’obiettivo di farsi inviare denaro. Come difendersi? Innanzitutto non minimizzando questi episodi. Bisogna chiamarli con il loro nome: reati. Così come bisogna dare il nome corretto ai soggetti coinvolti: vittime e criminali. Può essere importante anche verificare le foto che vengono inviate, inserendole nel motore di ricerca Google per vedere se sono state prese dal web.
Sono trascorsi 50 giorni dalla scomparsa di Andrea Del Moro, il 50enne di Porto Sant’Elpidio che ha fatto perdere le proprie tracce dalla mattina di sabato 23 ottobre.L’uomo è uscito dalla propria abitazione del quartiere San Filippo intorno alle 8:30 avvisando il cognato di volersi recare a Fermo per risolvere alcune questioni burocratiche. Da lì nessun contatto. Il suo caso è stato ampiamente trattato anche dalla trasmissione Rai 3 “Chi l’ha visto”, che ha permesso di conoscere meglio il carattere buono, sensibile ma estremamente introverso di Del Moro.
Nella Giornata nazionale dedicata alle persone scomparse, la famiglia ha voluto lanciare un nuovo appello chiedendo aiuto ai marchigiani e cercando di non spegnere la luce dei riflettori sul mistero che avvolge la vicenda: “Non molliamo, aiutateci a trovarlo”.
Il Comune di Porto Sant’Elpidio su proposta dell’Associazione Penelope ha aderito alla campagna di sensibilizzazione per ricordare le persone scomparse illuminando di verde (colore della speranza) la fontana di Piazza Garibaldi e quella della rotonda del lungomare centro.
Negli ultimi anni fare acquisti online è diventata un'abitudine sempre più diffusa e alla portata di tutti, tanto che, ormai, è possibile acquistare qualsiasi tipo di prodotto standosene comodamente seduti sul divano risparmiando tempo da poter dedicare ad altre attività preferite. Un'altra caratteristica che attira molti consumatori che si lasciano conquistare dallo shopping online è la possibilità di poter usufruire, molto spesso, di codici sconto che permettono di acquistare i propri prodotti preferiti risparmiando subito senza bisogno di dover necessariamente aspettare periodi precisi dell'anno in cui solitamente ci sono i saldi o altri tipi di sconti. Ma vediamo di capire meglio cosa sono i codici sconto tanto ricercati per fare acquisti online e come si utilizzano.
Codici sconto: cosa sono e come funzionano
Letteralmente, quando parliamo di codice sconto, ci riferiamo ad una stringa di caratteri che, se inserita all'interno di un determinato campo testuale dentro un sito di e-commerce (solitamente nella pagina del carrello o del check-out), permette di ottenere alcuni vantaggi sugli acquisti effettuati. Ad esempio, può generare uno sconto a cifra fissa o in percentuale in base al totale prodotto del carrello, oppure garantire la spedizione gratuita anche con una spesa minima o l'invio di un prodotto in omaggio.
Com'è facile intuire si tratta di strumenti utilizzati dalle aziende per incentivare i propri clienti ad acquistare online e, conseguentemente, aumentare le loro vendite.
Perché conviene utilizzarli?
Ma a trarre vantaggio dall'utilizzo dei codici sconto, oltre alle aziende, sono anche i consumatori che, in tal modo, hanno la possibilità di acquistare i loro prodotti preferiti ad un prezzo molto più conveniente. Inoltre, sempre più brand stanno adottando la personalizzazione dei codici sconto in modo da fidelizzare determinati gruppi di clienti o singoli utenti e rendere le loro campagne mirate.
Non solo, perché un cliente a cui vengono offerti codici sconto periodici completamente personalizzati diventerà ancora più fedele al marchio in quanto avvertirà una maggiore attenzione verso i suoi gusti e le sue esigenze.
Si tratta, quindi, di un'ottima soluzione per approfittare di sconti molto convenienti che vengono applicati da numerosi negozi online, sia italiani che internazionali.
Cosmetici e profumi scontati? Il codice sconto Notino è l'ideale
Volendo fare qualche esempio concreto e sicuramente utile agli amanti dello shopping online nel settore della cosmesi e dell'estetica può utilizzare il codice sconto Notino, shop online molto conosciuto che offre periodicamente diversi codici sconto facili da scaricare e da utilizzare sia dai clienti abituali che dai nuovi arrivati che, per ottenerli, non devono fare altro che iscriversi alla newsletter. Si tratta di un'opportunità molto vantaggiosa per acquistare cosmetici e profumi di qualità ad un prezzo scontato.
Svezia chiama Italia. O forse sarebbe meglio dire The Nordinis chiamano Marche. E’ questo il segno di riconoscimento per lo chef svedese Peter Nordin e sua moglie Carina, da cinque anni proprietari di uno splendido casale sulle colline fermane.A Stoccolma hanno lavorato per 30 anni e sono stati proprietari di 14 ristoranti, alcuni dei quali stellati Michelin. Poi, dopo tanti viaggi, il desiderio di cambiare e scegliere una vita più tranquilla: “E’ per questo che abbiamo scelto le Marche. Qui la gente è fortunata e spesso non se ne rende conto”.
E quindi basta con la frenesia della capitale svedese. Lì Chef Nordin era un personaggio pubblico e con sua moglie Carina, anche lei chef in ambito dolciario, partecipavano spesso a programmi televisivi: tra questi, l’equivalente italiano di Master Chef.
“Dopo averla girata dal 1986 ad oggi, aver prodotto i nostri vini e il nostro olio in Toscana, posso dire che in Italia abbiamo ritrovato il piacere di assaporare profumi e sapori”, racconta lo chef davanti a una tazza di caffè accompagnata da un butterkaka preparato da Carina.D’estate The Nordinis gestiscono questo casale come holiday house, in inverno ne approfittano per viaggiare: “Abbiamo scritto anche delle guide culinarie sui migliori posti della zona. Quello che cerchiamo di fare adesso è di far assaporare la cucina tipica marchigiana rivisitandola con tecniche francesi e svedesi”.E questa è la storia dei The Nordinis:
Dovrebbero frequentare la scuola dell’obbligo ma per i genitori no mask e no vax non è necessario. Sono 33 in totale gli alunni ad essere rimasti a casa negli ultimi mesi in provincia di Pesaro per volere delle famiglie in aperto contrasto con le restrizioni in materia di contenimento del Covid.
Sull’esempio di quanto raccontato in un reportage sulla scolarizzazione fai da te - o istruzione parentale - avviata in Trentino Alto Adige e mostrato lo scorso novembre nel programma di La7 "Piazza Pulita", anche nella provincia pesarese si è ricorsi a metodi di scolarizzazione ancestrale.
Una mamma, una zia o un gruppo di amiche si ritrovano e intrattengono in una improvvisata didattica a distanza o direttamente dal salotto di casa bambini e ragazzi. In 17 provengono dalla scuola elementare, 14 dalla scuola media e 2 sono i ragazzi ritirati dalle superiori. Tutti a fine anno dovranno sostenere un esame presentandosi da esterni, nelle proprie scuole o in strutture paritarie, nelle quali è possibile accedere pagando, dimostrando di aver appreso il programma di studi vigente nei rispettivi corsi. Per accedere a questa forma di istruzione parentale i genitori avrebbero dovuto presentare agli istituti la documentazione necessaria attestante la possibilità di provvedere in forma privata all’istruzione di grandi e piccini. Non è ancora chiaro se da parte delle strutture preposte stiano però avvenendo i controlli su questa forma di protesta da parte dei no vax che rischia di segnare in modo irreparabile il percorso di formazione di bambini e adolescenti.
Il 67,0% degli italiani ha difficoltà a pensare di poter tornare alla vita precedente, fino ad arrivare all’82,7% fra giovani. Ad evidenziarlo è il 55° Rapporto sulla situazione sociale del nostro Paese redatto dal Censis. Le indagini condotte hanno come epicentro il cambiamento – innescato dal Covid-19 - del rapporto fra le nostre vite e il tema della salute. Basti pensare alla gestione in autonomia dei piccoli disturbi, come mal di schiena, mal di testa, mal di stomaco, ecc.: il 65,4% (il 77,8% tra i giovani, il 72,8% tra i laureati) ha fatto ricorso almeno una volta a farmaci senza obbligo di ricetta, basandosi nella maggioranza dei casi su esperienze analoghe in cui erano ricorsi al supporto di un medico o di un farmacista.
Il 77,0% degli italiani – riconoscendo l’eccezionale sforzo compiuto - valuta oggi adeguato l’operato del Servizio sanitario da quando è iniziata l’emergenza sanitaria. Il 94,0% ritiene indispensabile avere sul territorio strutture sanitarie di prossimità, con medici di medicina generale, specialisti e infermieri cui potersi rivolgere sempre. Il 93,2% chiede persino un incremento stabile dei finanziamenti pubblici, mentre per il 70,3% è prioritario un più ampio ricorso al digitale e alla telemedicina per effettuare controlli, diagnosi e cure a distanza.
La corrente pandemia, inoltre, ha accentuato in generale il senso di vulnerabilità. Il 40,3% degli italiani si sente insicuro pensando alla propria salute e alla futura necessità di dover ricorrere alle prestazioni sanitarie. Il 33,9% non si sente sicuro rispetto a un’eventuale condizione di non autosufficienza. Il 27,4% teme la disoccupazione e le relative difficoltà reddituali. Il 27,4% è preoccupato dal tenore di vita che potrà permettersi nella vecchiaia. In prospettiva, per la maggioranza degli italiani il senso di protezione e tranquillità future si legano inevitabilmente ad una pluralità di fonti di finanziamento e di soggetti cui rivolgersi: il 61,8% ritiene che lo Stato garantirà un pacchetto definito e ristretto di bisogni essenziali, e i di conseguenza molti cittadini dovranno pagarsi da soli le prestazioni in più che vorranno; il 30,7% sostiene invece che il welfare statale non coprirà l’essenziale, tanto che le persone dovranno pagarsi tutto da soli, inclusi i servizi a copertura dei bisogni essenziali. Solo per il 7,5% garantirà la copertura di tutti i bisogni, anche al di là di quelli essenziali.
È risaputo che in inverno sentiamo meno la necessità di bere. Ciò avviene a causa della reazione del nostro organismo che, a causa del freddo, è come se facesse passare in secondo piano questa necessità. Tuttavia, al di là della stagione, deve rimanere la priorità un consumo di circa 2 litri di acqua al giorno. Purtroppo, la carenza di sete che colpisce molte persone durante questa stagione può provocare eventi negativi come la disidratazione.
Perché è importante bere molto in inverno?
Quando scendono le temperature si avverte meno il bisogno di bere. Tuttavia l’acqua resta una risorsa fondamentale per il benessere dell’organismo. Il freddo non impedisce infatti al corpo di espellere liquidi, cosa che accade anche quando non si suda, e di conseguenza è necessario ripristinarli durante l’arco della giornata. Inoltre, è bene chiarire un falso mito: non è vero che in inverno non si suda. Naturalmente la quantità di sudore prodotta dall’organismo è minore, ma i liquidi vengono comunque espulsi attraverso i pori della pelle, per favorire la disintossicazione.
Il fatto è che non è facile rendersene conto, perché in inverno l’acqua evapora più lentamente. Fra le conseguenze di uno stato di disidratazione, più o meno avanzato, troviamo: sonnolenza, sensazione di arsura, spossatezza, mal di testa e secchezza cutanea. Proprio per evitare questi malesseri, è importantissimo ricordarsi di bere. Il freddo non deve diventare, infatti, una scusa per bere di meno: a questo proposito possono venirci incontro, tra le varie cose, i servizi online che si occupano di consegne dell’acqua a domicilio, e che permettono di ordinare sul web il tipo di acqua che preferiamo.
Ricevere le bottiglie d’acqua direttamente a casa è comodo e utile, soprattutto per le persone che vivono da sole o per gli anziani, che hanno difficoltà a portare pesi. Niente più scuse per non bere! Nel prossimo paragrafo scopriremo, dunque, alcuni consigli che ci potranno essere utili per bere di più.
Consigli utili per bere di più in inverno
Per prima cosa, può essere utile avere dei promemoria. Con questo sistema, fissando una sveglia ogni tot minuti, anche la persona più sbadata dovrà ricordare di idratarsi, arrivando così alla quantità consigliata, vale a dire 2 litri. Ricordiamo che bisogna evitare di bere acqua troppo fredda, poiché calma prima la sete.
Inoltre, si consiglia di tenere sempre vicino a sé una bottiglietta d’acqua, di giorno e di notte, visto che il bisogno di liquidi non dorme mai, e includere nella dieta più frutta e verdura, naturalmente ricche di acqua. Questi, e altri consigli, potranno aiutarci a bere di più, in inverno, senza fare troppa fatica.
Ponti, fonti, boschi oscuri e strane figure che li abitano. Quello che si apre ai visitatori di Ascoli Piceno e dintorni è un mondo decisamente affascinante. Da secoli la fantasia popolare tramanda di generazione in generazione racconti popolati di creature fantastiche e storie meravigliose che fanno brillare gli occhi di chi le ascolta. Leggende oscure avvincenti tanto da rimanerne incantati. Il giornale online Marchenews24.it propone un viaggio nel "mondo della meraviglia", vediamo dove ci porterà.
Partiamo dal Ponte di Cecco, il più antico della città di Ascoli Piceno. Si narra che il suo nome sia da mettere in correlazione con Cecco d'Ascoli, poeta ed astrologo, cui si attribuisce la costruzione del ponte avvenuta in una sola notte con l'aiuto del diavolo. Per questo é noto anche come "Ponte del Diavolo".
Restando in città, nel quartiere di Porta Cappuccina si trova il lavatoio pubblico, noto anche come Fonte di Sant'Emidio. La sua storia è legata alla tradizione di uno dei prodigi che Sant'Emidio, martire cefaloforo, patrono di Ascoli Piceno operò in città. Si racconta che il Santo, non avendo a disposizione l'acqua necessaria per battezzare tutti i nuovi fedeli, convertiti al Cristianesimo dalla sua predicazione, se la procurò battendo un sasso da cui fece sgorgare la sorgente che alimenta questa fonte. Un'altra tradizione vuole che l'acqua della sorgente sia scaturita dalla pietra che fu il punto dove cadde e rotolò la testa decapitata di Sant'Emidio il cui martirio si compì, a Porta Solestà nel luogo dove ora sorge il tempietto di Sant'Emidio Rosso, nelle vicinanze della fonte.
A circa 3 km da Ascoli Piceno, sulla Via Salaria, in direzione Roma si trova un platano secolare, l'Albero dei Piccioni. Tradizioni popolari e locali ne attribuiscono il nome alle vicissitudini di un Giovanni Piccioni che, durante il periodo dell'Annessione al Regno d'Italia, nella seconda metà dell'Ottocento, fu comandante degli Ausiliari pontifici riorganizzando, insieme ai figli ed altri uomini a lui fedeli, il fenomeno del Brigantaggio antiunitario. Secondo questa leggenda egli avrebbe utilizzato il tronco vuoto del grande albero come nascondiglio per tendere imboscate ai viandanti.
Tra la provincia di Ascoli Piceno e quelle di Fermo, Macerata e Perugia si ergono i Monti Sibillini, fucina di antiche leggende che conferiscono loro un'aura di mistero. La grotta situata nel Monte Sibilla deve il suo nome alla leggenda della Sibilla Appenninica, secondo la quale essa non era altro che il punto d'accesso al regno sotterraneo della regina Sibilla. Secondo altri racconti, ospitava un regno fatato, in cui creature meravigliose vivevano in una sorta di festino perenne, salvo poi trasformarsi per un giorno a settimana in creature mostruose e orripilanti.
Il nostro affascinante viaggio nelle leggende delle terre picene termina in altura, al lago di Pilato, considerato, per tradizione, un luogo misterioso, magico e demoniaco. Prende infatti il suo nome da una leggenda secondo la quale nelle sue acque sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato, il quale venne giustiziato per ordine dell'imperatore Tito Vespasiano per non aver impedito la crocifissione di Gesù, e fu in seguito caricato su un carro trainato da due bufali che da Roma lo trasportarono fino ai Monti Sibillini e si gettarono infine nel lago. A partire dal XIII secolo almeno, il lago era luogo di ritrovo di negromanti che vi salivano a consacrare libri di magia ai demoni che ne abitavano le acque. Ogni volta che qualcuno evocava gli spiriti maligni del lago si scatenavano violente tempeste che distruggevano i raccolti della zona, e tale era l'afflusso di questi negromanti da costringere le autorità politiche e religiose del tempo a proibirne l'accesso e a far porre una forca, all'inizio della valle, come monito; intorno al bacino furono alzati muri a secco al fine di evitare il raggiungimento delle sue acque.
Martina, a soli 14 anni, si è spenta a seguito di un'insufficienza respiratoria ingravescente da Covid. La drammatica notizia è stata diramata dal dottor Alessandro Simonini (Direttore SOD Anestesia e Rianimazione Pediatrica), dell'ospedale Salesi di Ancona. La giovanissima osimana è deceduta alle ore 12:08 di oggi, dopo circa 40 minuti di rianimazione cardiopolmonare avanzata.
Le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate a seguito di un'insufficienza respiratoria che ha portato - come si legge nella relazione sanitaria del dottor Simonini - "ad una rapida precipitazione delle condizioni emodinamiche fino all'arresto cardiocircolatorio non responsivo alle manovre di rianimazione cardiopolmonare". Ancora non sono chiare le cause dell'improvviso peggioramento del quadro clinico della giovanissima paziente, che era ricoverata al Salesi da più di un mese. Era, infatti, il 5 novembre quando, in seguito alle complicanze dovute all'infezione SARS-CoV-2, è stata trasferita presso il reparto di Rianimazione Pediatrica.
Martina era affetta da una sindrome genetica rarissima e, a seguito di un pregresso trapianto renale, era sottoposta a un trattamento medico-farmacologico (immunosoppressione) che non le ha permesso di ricevere il vaccino: fino alla fine ha lottato per la vita, ma oggi si è dovuta arrendere.
Con 464 positivi al covid rilevati nell'ultima giornata e un tasso di incidenza cumulativo di 190,28 casi su 100mila abitanti, le Marche sono oggi in una fase di "plateau epidemico". Lo rileva l'Osservatorio Epidemiologico regionale, rendendo noti i dati relativi ai contagi delle ultime 24 ore.
L'incidenza "è stabile da circa 10 giorni nella visione complessiva regionale". Nei territori la provincia di Ancona "in questo momento è in una fase di espansione, nei primi giorni della settimana ha registrato un incremento del 24%, le restanti province sono in una fase di plateau epidemico". La provincia dorica supera di nuovo abbondantemente le altre province con 156 casi, seguita da Ascoli Piceno con 88, Pesaro Urbino con 75, Fermo con 72, Macerata con 53, oltre a 20 casi fuori regione. Come sempre il contagio è maggiormente diffuso tra gli adulti con 115 casi nella fascia di età 25-44 anni e 109 in quella 45-59.
Tra i giovani il dato più altro è la fascia di età 6-10 anni, gli scolari delle elementari, con 45 casi, mentre i bambini da zero a 5 anni totalizzano 8 nuovi casi, e i ragazzi delle medie e delle superiori 57 (27 tra gli 11-13enni e 30 tra i 14-18enni).Ci sono poi 27 casi tra 19-24 anni, 42 tra 60-69 anni, 40 tra 70-79, 17 tra 80-89 anni e 4 casi tra i 90enni e over.
I 464 casi rappresentano una positività dell'11,7% su 3.965 tamponi del percorso diagnostico screening (7.014 i tamponi totali, oltre 2.065 test antigenici). Sono 109 i soggetti sintomatici, 136 i contatti domestici, 111 i contatti stretti di caso positivo, 13 i positivi in setting scolastico/formativo, 6 i contatti in ambiente di vita/socialità, 79 i casi per i quali son in corso approfondimenti epidemiologici.
Sempre secondo i dati dell'Osservatorio Epidemiologico Marche, nelle terapie intensive il 28% dei ricoverati è vaccinato (con 2-3 dosi), 72% non è vaccinato, in area medica 40% è vaccinato, 60% no, mentre tra i casi positivi generali 48% è vaccinato, 52% no. Il numero totale di ricoveri continua a crescere (142, +6 rispetto a ieri), mentre scende di un'unità quello dei pazienti in terapia intensiva (31). Purtroppo, si registra anche il decesso di una 73enne di Corridonia, spirata presso l'ospedale Torrette di Ancona.
Appartamento del centro trasformato in un supermercato della droga: in manette un uomo. Gli investigatori della Squadra Mobile di Macerata, guidati dal Commissario Capo Matteo Luconi, hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne gambiano, poiché deteneva all’interno della propria abitazione diverse dosi di stupefacente per il successivo smercio nel territorio. In particolare, i poliziotti della Squadra Mobile sono riusciti a individuare l’appartamento dove il gambiano viveva, situato in pieno centro storico a Macerata, dopo aver notato un via vai sospetto di persone attraverso vari appostamenti.
Dopo aver fatto irruzione all’interno della casa, il pungente odore di marijuana, che permeava tutto il locale, ha incuriosito i poliziotti, i quali hanno deciso di procedere a perquisizione. Occultati nella camera da letto del soggetto, gli agenti hanno recuperato sostanze stupefacenti di diversa tipologia: 6 grammi di cocaina, 50 grammi di hashish suddivisi in dosi, nonché 6 grammi di marijuana, anch’essi suddivisi in più dosi. Sono stati trovati anche due bilancini di precisione per la pesatura della droga. Il gambiano è finito in manette e sottoposto agli arresti domiciliari, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica Rita Barbieri.
Salgono a 227 le classi in quarantena per covid nelle Marche, rispetto al 29 novembre quando erano 145. Un aumento, dunque, di oltre il 50% in sette giorni. Maglia nera alla provincia di Macerata con 79 classi in quarantena, seguita da quella di Ascoli Piceno con 55, Pesaro Urbino con 46, Ancona con 36 e Fermo con 11. I dati sono resi noti dell'Ufficio Scolastico regionale delle Marche.
Complessivamente nella regione sono in quarantena 83 classi della scuola primaria, 66 della secondaria di secondo grado, 58 della secondaria di primo grado, venti della scuola dell'infanzia. Al 6 di dicembre 91.894 ragazzi di età compresa tra 12 e 19 anni hanno ricevuto la prima dose di vaccino, l'83,5% della popolazione Istat di 110.108, 79.957 la seconda dose (72,6%), 616 la terza dose (0,6%). Alla stessa data i ragazzi non vaccinati della stessa fascia di età che non hanno ricevuto neanche una dose sono 18.214 (16,5%) della popolazione Istat. Anche in questo caso il primato in negativo spetta al Maceratese con il 63,9% dei giovani tra i 12-19 anni che sono stati vaccinati con seconda dose, su una popolazione studentesca di 22.290. Mancano all’appello, dunque, in provincia 5.816 giovani. La provincia con più studenti vaccinati, invece, è ancora quella di Ancona con il 79,4%.
In arrivo altri 3 mln e 850 mila euro a sostegno del costo del lavoro e della continuità aziendale per le imprese marchigiane dei settori particolarmente colpiti dall’emergenza Covid, localizzate nelle aree di crisi industriale e nei Comuni dell’area del sisma. Queste risorse si aggiungono ai 15 mln di euro già stanziati e resi disponibili a seguito di un avviso pubblico lo scorso mese di aprile. “Mettiamo a disposizione questi ulteriori contributi – dichiara l’assessore regionale al Bilancio, Guido Castelli - per soddisfare le numerose richieste di ristoro da parte degli imprenditori, liberando risorse, come affermato nei giorni scorsi, dalla recente manovra di assestamento di bilancio”.
In risposta all’avviso, sulla prima finestra di presentazione delle domande (dal 5 maggio 2021 al 15 luglio 2021) sono infatti pervenute 4045 domande, per un totale di richieste di contributo pari ad euro 73.614.113. "Pertanto – spiega Castelli – il 21 luglio, causa esaurimento risorse, è stata disposta la chiusura dell’avviso pubblico, nonostante esso recasse come termine di scadenza il 30 novembre. Successivamente, il 6 settembre, è stata approvata la graduatoria dei progetti di ammissione e non ammissione a finanziamento, a seguito di istruttoria e valutazione, per poi procedere a uno scorrimento della graduatoria mediante il riutilizzo di economie di gestione. Ad oggi, quindi, sono state ammesse a finanziamento 1580 domande ricadenti nella graduatoria a concorso delle risorse disponibili. Con il via libera, la scorsa settimana, della legge regionale di assestamento di Bilancio è stata approvata la variazione entrata-spesa relativa all’assegnazione di fondi dallo Stato per il ristoro delle categorie soggette a restrizioni in relazione all'emergenza Covid-19 e questo ci consente così di disporre della cifra di cui sopra per continuare soddisfare le domande idonee in graduatoria”.
Limite delle nevicate che scende di nuovo a quota 600-700 metri nelle Marche: a segnalarlo è il bollettino meteo della Protezione Civile. Flussi occidentali in quota piloteranno, infatti, diversi sistemi nuvolosi atlantici verso la penisola, dando luogo ad una fase di tempo instabile anche sulla regione Marche, a partire da giovedì 9 dicembre.
Il cielo sarà molto nuvoloso già a partire da mercoledì (8 dicembre), con precipitazioni occasionali nelle zone montane e una quota neve a 1800 metri. A partire dalle ore 12, però, è stata emessa un'allerta meteo per via delle raffiche previste sino a burrasca forte: tra le zone più colpite anche l'entroterra maceratese.
Le precipitazioni nevose saranno probabili e abbandonanti a partire da giovedì, con limite attorno ai 700 metri. Temperature previste, invece, in aumento nei valori minimi.
Ulteriori precipitazioni nevose al di sopra dei 600-700 metri si avranno nella giornata di venerdì 10 novembre, con possibilità di locali gelate mattutine nei fondovalle interni. La giornata sarà caratterizzata da un cielo inizialmente poco nuvoloso, con copertura in graduale intensificazione nel corso della mattinata e cielo molto nuvoloso nella seconda parte della giornata.